Fantastico non ho parole per descrivere la tua bravura nello spiegare le cose... purtroppo seguo da poco i tuoi vide e magari già la domanda che sto per chiederti, sicuramente te l'avranno già fatta, ma una volta ripreso il greco e terminato il corso, ne farai anche uno di latino, mi rendo conto di essere un po' impiccione ma era una domanda che volevo farti...grazie mille
unicorn kawaii ti ringrazio moltissimo. Rispondo qui anche all’altra domanda che mi avevi posto. Scrivimi su febort@gmail.com che ti rispondo con più calma. Grazie ancora dei complimenti
Grandissimo come sempre, Massimo! Grazie alle tue lezioni mi sto convincendo sempre più che lo studio del greco antico equivale allo studio della linguistica. Il latino vede con il binocolo l'affascinante ricchezza e complessità (puzzle, per dirla con le tue parole) della morfologia tra aumento, contrazioni e apofonia, così condizionata da altrettanto complessi fenomeni fonetici tra allungamento di compenso, legge Σωτῆρα e iota sottoscritti; in sintassi basta spostare una parola per provocare quell'esplosione di significato che ha lanciato i grandi classici fino ai nostri tempi. Vengo alla domanda: si può dire che dalla terza declinazione greca hanno origine la terza, la quarta e, con poche probabilità, la quinta declinazione del latino? Avanzo questa ipotesi perché mi sembra che la -us della seconda declinazione latina corrisponda alla -ος della seconda declinazione greca, dunque il genitivo singolare in -ος della terza declinazione greca potrebbe corrispondere al genitivo singolare in -us della quarta declinazione latina; analogia con la terza declinazione latina per il dativo singolare in iota; l'accusativo singolare in alpha non mi sembra avere analogie con il latino, mentre quello in ni mi richiama il fatto che -ον e -αν sono diventati -um e -am. Al duale, ovviamente, non sono possibili confronti. Al plurale è evidente l'analogia tra i nominativi e i genitivi, molto meno tra i dativi e gli accusativi. Ringraziandoti dell'attenzione che mi hai dedicato ti propongo un mio video al termine del quale accenno spiritosamente la fonetica neogreca Seminario 4 - La radice quadrata di due Un caro saluto :-)
Grazie come sempre dei complimenti :-) Hai colto esattamente il significato profondo della lingua greca e il senso della sua ricchezza sintattica. La sintassi greca, infatti, rispetto a quella latina è molto più snella ma al contempo molto più complessa e variegata. Rispondendo alla tua domanda, la terza declinazione greca racchiude molte analogie con la terza, la quarta e anche con la quinta declinazione latina. Lo vedrai meglio quando studierai le altre classi di sostantivi della terza di cui non ho ancora parlato nei miei video. L'uscita del dativo plurale -si(n) è un'antichissima uscita che è presente anche nel miceneo :-). Grazie ancora dell'attenzione che dedichi ai miei video. Un caro saluto Massimo
Fantastico non ho parole per descrivere la tua bravura nello spiegare le cose... purtroppo seguo da poco i tuoi vide e magari già la domanda che sto per chiederti, sicuramente te l'avranno già fatta, ma una volta ripreso il greco e terminato il corso, ne farai anche uno di latino, mi rendo conto di essere un po' impiccione ma era una domanda che volevo farti...grazie mille
unicorn kawaii ti ringrazio moltissimo. Rispondo qui anche all’altra domanda che mi avevi posto. Scrivimi su febort@gmail.com che ti rispondo con più calma. Grazie ancora dei complimenti
Molto bravo
Grandissimo come sempre, Massimo! Grazie alle tue lezioni mi sto convincendo sempre più che lo studio del greco antico equivale allo studio della linguistica. Il latino vede con il binocolo l'affascinante ricchezza e complessità (puzzle, per dirla con le tue parole) della morfologia tra aumento, contrazioni e apofonia, così condizionata da altrettanto complessi fenomeni fonetici tra allungamento di compenso, legge Σωτῆρα e iota sottoscritti; in sintassi basta spostare una parola per provocare quell'esplosione di significato che ha lanciato i grandi classici fino ai nostri tempi.
Vengo alla domanda: si può dire che dalla terza declinazione greca hanno origine la terza, la quarta e, con poche probabilità, la quinta declinazione del latino? Avanzo questa ipotesi perché mi sembra che la -us della seconda declinazione latina corrisponda alla -ος della seconda declinazione greca, dunque il genitivo singolare in -ος della terza declinazione greca potrebbe corrispondere al genitivo singolare in -us della quarta declinazione latina; analogia con la terza declinazione latina per il dativo singolare in iota; l'accusativo singolare in alpha non mi sembra avere analogie con il latino, mentre quello in ni mi richiama il fatto che -ον e -αν sono diventati -um e -am. Al duale, ovviamente, non sono possibili confronti. Al plurale è evidente l'analogia tra i nominativi e i genitivi, molto meno tra i dativi e gli accusativi.
Ringraziandoti dell'attenzione che mi hai dedicato ti propongo un mio video al termine del quale accenno spiritosamente la fonetica neogreca Seminario 4 - La radice quadrata di due
Un caro saluto :-)
Grazie come sempre dei complimenti :-) Hai colto esattamente il significato profondo della lingua greca e il senso della sua ricchezza sintattica. La sintassi greca, infatti, rispetto a quella latina è molto più snella ma al contempo molto più complessa e variegata. Rispondendo alla tua domanda, la terza declinazione greca racchiude molte analogie con la terza, la quarta e anche con la quinta declinazione latina. Lo vedrai meglio quando studierai le altre classi di sostantivi della terza di cui non ho ancora parlato nei miei video. L'uscita del dativo plurale -si(n) è un'antichissima uscita che è presente anche nel miceneo :-). Grazie ancora dell'attenzione che dedichi ai miei video. Un caro saluto
Massimo