Incontro con l'attrice Franca Minnucci: il difficile amore fra Eleonora Duse e Gabriele d'Annunzio

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  • Опубліковано 7 вер 2024
  • L'attrice e scrittrice Franca Minnucci anticipa il suo libro dedicato al carteggio inedito fra Eleonora Duse e Gabriele d'Annunzio, attraverso un esame critico della biografia e delle opere del Vate. Nel suo libro "La fine dell'incantesimo. Lettere inedite del 1904 Duse-d'Annunzio" edito da Ianieri, Franca Minnucci aveva già raccontato attraverso lettere, telegrammi e documenti inediti, l'anno più difficile e controverso nella vita di Eleonora Duse e Gabriele d'Annunzio: il 2 marzo 1904 al Teatro Lirico di Milano, anno della prima rappresentazione della tragedia "La figlia di Iorio". L'autrice, una delle maggiori biografe della Duse sta curando per conto del Comitato Scientifico del Vittoriale l'intero carteggio tra i due artisti. Nel corso dell'intervista Franca Minnucci, apprezzata interprete teatrale del personaggio femminile tanto legato al Poeta, legge anche lo stralcio di una lettera della Duse. L'autrice nel suo lavoro ha ricostruito con precisione la lacerazione dei rapporti tra il Poeta e la famosa attrice. In esso ripercorre con un'analisi attenta e capillare, momento per momento, gli eventi, i cambiamenti d'umore, le decisioni improvvise e tutto quel pathos e quella concitazione che si creò nell'anno della messa in scena della Figlia di Iorio. La pubblicazione presenta, proprio per la precisione con la quale è condotta, una rilettura dei fatti di quell'anno "pazzesco" che permette alla studiosa di sostenere l'ipotesi assolutamente nuova ed originale ed anche audace che non fu Gabriele d'Annunzio a impedire, a non volere, a sottrarre l'"opera bella" alla grande Tragica ma fu, senza dubbio, Eleonora Duse che per molti motivi, non volle interpretare quel personaggio: ebbe paura, non colse la grandezza di quel dramma e amareggiata e tradita come donna ed amante; provata fisicamente ed economicamente fuggì da quel personaggio e da un impegno che pur aveva preso con il suo autore, lasciando il ruolo ad Irma Gramatica, altra grande interprete italiana.

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