Guccini contestualizza il gesto di rivolta, terrorismo dal nostro punto di vista che viviamo in una democrazia costituzionale, ma per il ferroviere rivoluzionario di fine 800 si tratta appunto di un dovere. La violenza degli oppressi era considerata giusta anche da Mazzini, che per noi è un padre della Patria, diceva infatti " uccidere un tiranno non è omicidio". Ricordiamoci poi che molte piazze e strade delle nostre città sono intitolate ad attentatori risorgimentali. Io abito a Trieste e qui c'è piazza Oberdan, mentre a Milano c'è via Felice Orsini. Insomma bisogna contestualizzare
Le statue vengono fatte ai vincitori, a prescindere dalla relativa morale di chi rappresentano. Il caso ha voluto che i vincitori sono stati i rivoluzionari del risorgimento, ma le statue, gli archi di trionfo, i monumenti sono sempre il segno della vittoria, non della giustizia, anche se la cultura delle generazioni future porta a fare una sintesi dove le due cose coincidono.
Penso ci sia una differenza tra rivoluzionari patrioti risorgimentali e rivoluzionari anarchici post risorgimento, le violenze della guerra per la propria patria potrebbero avere un senso, ma combattere per i propri diritti facendo morti mi sembra ingiusto
Ogni terrorista combatte e uccide per quelli che pensa siano i suoi diritti e per quello che pensa sia il bene della società. A voi piacciono quelli che condividevano gli stessi ideali, ma il discorso vale anche per le BR e per quello islamico. Alla fine è un'altra classe dirigente che subentra a fare i cambiamenti, le bombe non sono generatori di diritti
Cara Yasmina, prima di tutto La ringrazio per la bellissima analisi. "La locomotiva" fa parte della colonna sonora della mia giovinezza. Quando uscì l'album "Radici" avevo diciotto anni e questo dice tutto. Mi commuove il fatto che una giovane donna come Lei conosca, apprezzi e commenti mirabilmente un testo che appartiene alla mia generazione senza nome. Quando ai concerti Guccini arrivava al fatidico "trionfi la giustizia proletaria", tutti alzavamo il pugno chiuso. Altri tempi. Si paga tutta (e a prezzi d'inflazione) quella che chiamano la maturità. Buon anno.
Yasmina Pani è l’intellettuale di cui avevamo bisogno! Ti auguro un 2025 pieno di successo, serenità e realizzazione sul piano personale. Grazie per i tuoi contenuti.
@massimilianobergamaschi7434 Parla di uno che faceva andare la locomotiva,un proletariato che come sempre TROPPI ha dovuto subire le PEGGIORI situazioni (e ancora oggi è così, purtroppo!)! Era un contestatore dei borghesi INFAMI, SFRUTTATORI di PERSONE E ogni situazione dei meno agiati,ieri e oggi (ripeto)...
@@francescotrifogli5467 Quando si ha parecchio da dire può capitare di essere un po' lunghi. Per raccontare una storia del genere è evidente che il formato canzonetta da 3 minuti, studiata per essere passata alla radio tra uno spot pubblicitario e il successivo, non può bastare.
Il fatto che oggi si ritenga necessario spiegare il testo della Locomotiva mi fa comprendere la distanza degli anni '70. In quel periodo il significato della canzone era chiarissimo non c'era bisogno di spiegare.
Da bolognese ringrazio Yasmina per averci proposto Francesco Guccini, straordinario a mio parere nel tratteggiare, con molta cura del lessico, personaggi piu` o meno famosi immersi nel loro tempo: questa specifica immersione e` secondo me un sogno nostalgico, di quando il bene e il male avevano immagini ben riconoscibili (comunque la si pensi) e prendere una posizione era un gesto chiaro di fronte a se` stessi e al mondo; per dirla in termini fisici, quando l'Entropia era ancora contenuta, prima della confusione e del grigiore; questo nitore, ispiratore di fantasie romantiche, aveva un prezzo amaro: il dolore, individuale e di classe. Ora stiamo meglio?
Il mio augurio per il nuovo anno è che ci siano molte più persone come Yasmina da scegliere come compagnia, perché hanno il grande talento di stimolare l'etica, il buon senso e l'intelligenza che dopotutto ognuno di noi possiede ma che troppo spesso sopprimiamo per rifugiarci nella più spiccia e semplice ignoranza.
Bella analisi! Io sono della nuova generazione, perciò di Guccini conosco poco o nulla, però mi piacerebbe recuperare un giorno tutte le sue canzoni. Riguardo a questo brano in particolare, per il testo e per il suo significato, per il fatto che il protagonista sia stato preso come simbolo di giustizia sociale, inevitabilmente la mia mente mi ha portata a Luigi Mangione, colui che ha ucciso il CEO dell'Unitedhealthcare: ora lui è diventato il simbolo di un argomento molto delicato, che attanaglia da sempre gli USA, ossia il sistema sanitario americano, marcio fino al midollo, che ruba e fa morire lo stesso la gente
Lasciando perdere il commento imbecille e fastidioso qui sopra, sì, è successo qualcosa di simile a Mangione, ma nel suo caso manca la temperie culturale che rende possibile il cambiamento, contrariamente a quello che avvenne all'epoca della vicenda della Locomotiva.
Peccato che Mangione è di una famiglia agiata e molto ricca.. E in ogni caso ancora la solita e trita retorica del proletariato brava gente e i ricchi signori cattivoni e senza cuore. Keppalle!!!
Complimenti per la tua analisi puntuale e molto coinvolgente,che ci ricorda la grandezza poetica di questo grande artista.Ho scoperto questo canale quasi casualmente e ne sono contento, perché fa sentire meno soli persone come me e te che nella loro vita hanno lottato,per quanto hanno potuto,per i loro ideali.Grazie.
Ascolto Guccini da quando avevo 14 anni, adesso ne ho 58 ho conusciuto e parlato con Guccini un paio di volte, hai fatto una recensione perfetta...Bravissima.
Finalmente una disamina dalla giusta prospettiva Yasmina. Grazie! Sono perfettamente d'accordo con te. Mi è capitato di far notare, ad esempio, che la locomotiva di Guccini dell'ultima strofa, quella che anela, non è lanciata contro l'ingiusto/gli ingiusti, ma contro l'ingiustizia. Francesco non ha scritto a caso queste parole. Unica piccola precisazione Yasmina: Pietro Rigosi, il tizio che fece questo gesto, non morì quel giorno (20 luglio 1893), non fece allora "gli ultimi respiri". Fu amputato, rimase sfregiato e non si sa effettivamente quando poi morì in seguito (probabilmente di vecchiaia). Un caro saluto e grazie per gli eccellenti contenuti. Marco
@@marcopace hai scritto che la locomotiva non è lanciata contro gli ingiusti ma contro l'ingiustizia, come se il bestione descritto da Guccini non fosse stato lanciato contro una stazione per fare vittime. Mi sembra un tentativo di giustificare un testo scritto da un anarchico che usa la sua arte per legittimare un atto terroristico di matrice anarchica.
No, è che non capite i piani di lettura. Una canzone è un prodotto artistico, non è un programma politico: va letta e decodificata secondo il linguaggio dell'arte, come mostra questo commento.
@@YasminaPani Il linguaggio dell'arte serve a creare emozioni e Guccini lo fa. Per questo lo amo e amo La Locomotiva. Non bisogna, però, sovrainterpretare perché altrimenti ci mettiamo di mezzo il fatto che il testo è scritto da un anarchico con il fine di rendere glorioso un atto terroristico di matrice anarchica.
Mio padre me la spiegò in quinta elementare, nel 1998. Seduti alla scrivania, fianco a fianco, verso dopo verso. La sapevo a memoria. Grazie. Anche perché riesci a dire con chiarezza perché sostenere gli ideali qui espressi non significa voler andare a fare una strage di ricchi.
Complimenti, bella analisi di questa poesia in musica, epica, di FG che ci riporta agli anni in cui nascevano movimenti che lasceranno il segno in seguito, fino ai giorni nostri. 👏👏👏
Gran bel video! Quanti ricordi. La locomotiva è davvero iconica e mi fa ripensare a tante cose soprattutto ad Augusto Daolio. Ho passato la mia gioventù nei primi anni settanta ammirato da questo genere di autori ed interpreti tra feste dell'Unità e feste dell'Avanti in giro per l'Italia ma soprattutto in Sardegna, Trentino, Emilia, Toscana e Lazio e questa era davvero la mia colonna sonora e la prima palestra di italiano. Erano gli anni in cui lessi Gavino Ledda e il suo Padre padrone a cui mi piacerebbe un giorno volessi dedicare un video. È un libro che mi fa ricordare molto mio padre che non c'è più e che partito dalla Gallura da Calangianus andò a cercare fortuna a Trento e ricordo esattamente il giorno che mi offri quella lettura.
Sei sempre eccezionale... La strofa sulla giustizia proletaria mi ha sempre fatto piangere... Anche oggi ☺️... È brutto per me sapere che ci sarebbe ancora bisogno di certe idee, nonostante io non sia mai stato anarchico o comunista, ma tutto sembra ormai troppo lontano
Canzone che ho suonato e cantato migliaia di volte nella mia giovinezza pur non condividendo la visione politica. Mai stato di sinistra o anarchico ma l'anelito di giustizia è di ogni uomo. E la canzone tocca quel punto che c'è nel cuore di ogni uomo. Per questo la cantavamo anche noi che non eravamo di sinistra. Apprezzo le tue analisi e riflessioni come apprezzo i video e le foto che posti su X.
Ecco, finalmente qualcuno lo dice! È un anelito universale che si è sempre espresso, in forme diverse nel corso della storia. Dovremmo sentirlo tutti, poi ognuno lo declina secondo le proprie idee
Canzone datata tipica del.periodo, quando le vendite di dischi premiavano i cosiddetti "cantautori impegnati" . Quando cambiarono e i gusti del mercato il fenomeno terminò e adesso siamo rimasti noi settantenni a parlarne tra noi . Di Guccini mi piace di più "il pensionato" una canzone che sta sopra le mode del.momento.
Grazie Yasmina. Dedico la tua analisi della canzone ad un amico che mi ha fatto conoscere la musica di Francesco Guccini. Amico che non c'è più. Ciao Giulio. Grazie.
Molto bella l'analisi. A mio parere, un punto di forza della canzone è anche il suo essere epica (non solo per quello che racconta, ma anche per il come), che può farla apprezzare al di là degli steccati ideologici.
Ciao Yasmina. È sempre triste quando si cerca di valorizzare un aspetto di qualcosa e chi ci ascolta ci attribuisce una posizione rispetto a tutta la cosa, soprattutto dal vivo, e diventa anche difficile uscire da quelle discussioni, perché poi queste persone si indignano. Invece, come sai, mi fa sempre piacere ascoltarti mentre analizzi appassionata un'opera che ti piace e ti smuove qualcosa. Buona fine d'anno❤🔥
Ho amato Guccini senza mai smettere. In quegli anni si cresceva interiormente e musicalmente in fretta e l' ho lasciato indietro . Ora che quell' aria non si respira più non c'è più nessun artista che canti il disagio con la coerenza di quelli di quel tempo.
La locomotiva Era sempre nella playlist quando ci si vedeva ai giardinetti dopo la scuola. Di solito veniva suonata nei momenti estremi, Quando c era un po' di dispersione o le altre canzoni non riuscivano ad aggregare, O nei momenti al top Un po' come gettare Benzina sul fuoco. Obrigado per queste schegge di Memoria. Aloha.
"lo raccolsero che ancora respirava" mi ha sempre lasciato sottintendere che possa esser stato concluso il suo ultimo respiro in maniera un tantino indotta, contestualizzado, per quanto in mio potere, il periodo storico.
È incredibile come ogni verso di questa canzone mi faccia commuovere, è come se anche chi ascolta sentisse quella “rabbia antica di generazioni senza nome”, per non parlare del fatto che Guccini sembra aver girato un vero e proprio film, ogni immagine è nitida, per ogni scena che si sussegue aumenta la tensione per poi arrivare a quel finale che lascia l’amaro in bocca, il quale viene attenuato dal fatto che il macchinista è diventato simbolo di qualcosa di più grande e come un fantasma la sua figura aleggia dietro ogni motore, come fosse una speranza per i poveri pezzenti e un monito per i ricchi che gli impedisce di “viaggiare in totale serenità” ahahah. Detto questo, canzoni come “La locomotiva” o “Il bombarolo” mi fanno pensare a come nella nostra società gli oppressi non facciano mai niente come collettività per ricordare a chi è al potere (non solo a livello governativo ma anche in altri campi) che dovrebbe temere e servire “il popolo” e non il contrario. E quindi eccoci qui, a dimostrare sui social solidarietà all’ennesimo eroe giovane e bello (che si è fottuto l’esistenza ammazzando un CEO) dalla comodità delle nostre poltrone con la pancia e il cervello pieni di zuccheri perché abbiamo mangiato e bevuto come se non lo facessimo da mesi e avendo nel cuore quella serenità di chi accetta la propria condizione con passività perché alla fine finché non si tocca il fondo meglio tenersi stretto quel poco che resta. Grazie per aver proposto questo brano, è sempre un piacere ascoltare le tue riflessioni. Speranza per l’anno nuovo: che l’oppresso si dia una svegliata e smetta di sostenere, empatizzare con e preoccuparsi per l’oppressore ma inizi a farlo per chi è nella sua stessa condizione. Purtroppo è come se le persone si sentissero più simili a un Salvini (nome a caso) perché la pensano uguale sugli immigrati o sulla mortadella (i campi di cui il nostro ministro è esperto sono tanti) piuttosto che al proprio vicino che avrà pure idee diverse su immigrati e mortadella, ma il cui tempo d’attesa per una visita medica è lo stesso.
grazie per averci regalato questa riflessione; e` vero, siamo ipernutriti, specialmente in questi giorni che dovrebbero avere una connotazione spirituale, siamo cosi` diventati il nostro eroismo (appreso dagli insegnamenti su Bene e Male) e contemporaneamente il nostro nemico (accondiscendenza, utilitarismo, debolezza, conformismo): pensare risulta pertanto essere una pratica a rischio di conflittualita`!
Vero.. permettimi però di osservare che chi ha cantato Gloria ha cantato anche '.. gli altri siamo noi' e che il buon Mogol ha messo in bocca al grande Lucio '.. la paura uccide i sentimenti!'. Un abbraccio e che l'anno nuovo si realizzi come lo desideri! 🍾🥂
@@YasminaPani Yasmina cara, buonasera e grazie per l'augurio di buon anno del post precedente! ho scritto il commento sapendo di sbagliare.. e nello stesso tempo contento di poter difendere, in questo straordinario mondo dell'incontrario, un cantautore che non appartiene all'Empireo di categoria ma, ciò nonostante, ha l'ardire di gridare su un 45 giri commerciale: ahò statte attento perché 'gli altri siamo noi'! Incredibile! Che ovviamente non ha ricevuto il riscontro che meritava.. Per quanto riguarda invece la coppia Mogol-Battisti, che non ha bisogno del mio misero sostegno, ho un ulteriore esempio di grande umanità comunicata in una semplice e banale canzonetta: ' .. io ti apro il mio cuore e tu fai finta di ascoltare ma poi invece guardi in giro e vuoi qualcosa da mangiare!'. Mi auguro che un giorno, qualcuno amante della verità, si accorga di aver a disposizione qualcosa di cotanto potente e ne predisponga le celebrazioni! Con affetto, buona serata, buon lavoro
Mi piace molto Guccini e mi è molto piaciuto questo video. La ficcione artistica ci permette di esplorare molte vite possibili, quindi non si dovrebbe fare una lettura così semplice come ritenere la canzone un lode al terrorismo. Grazie tante, Yasmina!
Da pessimo suonatore di chitarra da spiaggia, che conosce 4 accordi, ho avuto la gioia e il privilegio di suonarla e di cantarla infinite volte. Un capolavoro che solo Guccini poteva scrivere, ma che è patrimonio di tutti e per tutti.
Cara Yasmini la tua analisi è perfetta come sempre. La condivido perfettamente. Ti faccio i miei AUGURI DI UN BUON ANNO. E CHE L' ANNO NUOVO ci porta ancora i tuoi bei video, che li trovo interessanti. Ti farei MINISTRO DELLA CULTURA, altro che l''attuale MINISTRO che non vale nulla e che quando parla vuol far vedere che è dotto in materia. Ma è un fiasco unico.
Bravissima mi hai fatto commuovere e ritornare alla mia gioventù " La Locomotiva " una canzone che ho molto amato, detto questo la vado a riascoltare Grazie. Ti faccio tanti Auguri di un Felice 2025😘
Sembrava un giovane puledro che appena liberato il freno mordesse la rotaia con muscoli d'acciaio con forza cieca di baleno. Oggi diremmo "quel cavallo va come un treno" perché vediamo più treni che cavalli. È commuovente come l'ispirazione artistica riesca a farci pensare letteralmente i pensieri dei personaggi. Il senso dell'arte non è la descrizione e non sta nell'argomento, sta nel fatto che siamo tutti uno e l'immortalità la possiamo solo intuire in un barlume di bellezza formale. Tutte le opere d'arte dicono la stessa cosa: in ogni essere ci sono tutti gli esseri.
Ho provato più volte ad ascoltarla, ma mi sono sempre fermato prima di arrivare alla fine. Esclusa qualche canzone, musicalmente Guccini mi è un po' indigesto, anche se compensa con il testo. Questo video mi ha fatto venire voglia di sentirla. La ritmica alla chitarra in effetti è un po' una locomotiva accompagnata da sbuffate di vapore gucciniano. Concettualmente mi risulta paradossale simboleggiare un atto di giustizia sociale con l'invenzione del treno (che si schianta), quando il progresso tecnologico, simboleggiato dal treno, è l'elemento principale che ha permesso alla """classe""" proletaria di non schiantarsi con il treno arrugginito dell'ideologia, e di emanciparsi da un lavoro che la nostra ignoranza sul mondo rendeva necessario un tempo, costo che ha permesso il miglioramento delle condizioni di vita delle generazioni successive, compresa la nostra. Considerando la mancanza di consapevolezza di chi compie l'atto terroristico, in realtà l'eroe è solo una triste figura tragica che combatte contro i mulini a vento, un uomo schiacciato da un ruolo che non riconosce proprio, tanto da poter dire che è stato il treno stesso a far schiantare l'uomo e non viceversa, poiché la volontà del progresso è la stessa volontà di emancipazione che muove l'atto violento del macchinista. Solo nella dimensione della canzone, una morte vana puó tradursi in atto eroico, poiché la chiave di lettura che permette di immedesimarsi nel personaggio, è la stessa chiave di lettura che sogna una giustizia sociale separata dai costi necessari per raggiungerla, una giustizia che raccoglie i propri frutti senza vedere che le ingiustizie passate hanno reso possibile la raccolta.
Hai ragione......mi commuovo di più ascoltando Acque o Tango per due...... purtroppo in quegli anni, anche se eri bravo e intelligente, dovevi fare il comunista
Condivido il suo pensiero. Quando ascoltavo Guccini da ragazzo, pensavo di ascoltare un cantautore politico. In realta', le sue canzoni politiche sono pochissime. Molti credono che Eskimo sia una canzone politica, perche' porta il nome di un indumento "da rivoluzionari". E invece, proprio nella canzone, Guccini dice che "non era la rivolta permanente, ma era dettato solo dalla poverta' ". Venditti e' stato, agli inizi , un cantautore politico. I vertici Guccini li ha toccati con Signora Bovary e Quello che non.
Anch'io preferisco il Guccini esistenziale, quello di "Canzone quasi d'amore" o "Incontro" per intenderci, che tra l'altro nello sterminato repertorio gucciniano prevale nettamente su quello "politico". Però secondo me "La locomotiva" è stata caricata di eccessivi significati politici per via di certi versi quasi degni di essere slogan, primo fra tutti "trionfi la giustizia proletaria". Ma al centro rimane l'appassionato racconto di un gesto a suo modo eroico, dello stato d'animo che dà la forza al ferroviere per compiere l'atto. E quindi siamo sempre nel campo dei sentimenti umani, sia pure filtrati, condizionati dalla storia dell'epoca, e quindi dalla politica.
Ho sempre trovato di una bellezza struggente il testo de _La locomotiva_ , in cui Guccini mostra secondo me abilità di scrittura ammirevoli, pur nel suo modo a volte necessariamente didascalico, in quanto popolare. Grazie per il contributo: io ho sempre identificato la locomotiva lanciata come il Socialismo stesso ed oggi, col senno di poi, mi viene arbitrariamente da collegare il "binario morto" con la deriva assunta dall'ex PCI negli anni '90, fino all'attuale, completo abbandono della lotta sociale in favore di una trasformazione dell' _internazionalismo_ in "globalismo"; nell'appoggio di diritti civili portati avanti altrettanto ideologicamente e che per quanto importanti, in assenza dei diritti appunto sociali, restano "diritti" di chi possa permetterseli. L'uomo tratto dalle lamiere che ancora respira siamo noi sopravvissuti e non riesco ad ascoltare tuttora questa canzone senza piangere tutte le volte; mi piange il cuore anche, oggi, per avere visto l'artista far il "baciapile" con Bergoglio, tutto sorridente dietro la transenna di Piazza San Pietro in Roma qualche anno fa.
Ma a noi piace pensarlo ancora dietro al motore, mentre fa correr via la macchina a vapore. E che ci giunga un giorno ancora la notizia DI UNA LOCOMOTIVA, COME UNA COSA VIVA, LANCIATA A BOMBA CONTRO L’INGIUSTIZIA! 🚂🚂🚂
Non conoscevo questa canzone per cui ti ringrazio dell'opportunità. Veniamo alla mia chiave di lettura. Penso che la dimensione proletaria/anarchica della vicenda sia una contestualizzazione storica, ma che il sentimento del macchinista possa essere generalizzato nella lotta della persona comune contro qualsiasi ingiustizia personificata nella classe altrettanto generica dell'impunito. Il classico del marchese del Grillo "La verità è che io sono io e voi non siete un caxo" Il sentimento è applicabile a qualsiasi forma di ingiustizia istituzionalizzata, rappresentata da un potere gestito senza una visione sociale della sua natura. E' quello del borghese contro la classe nobile e clericale, quello del proletariato verso il grasso capitalista della rivoluzione industriale, quello dell'uomo comune verso le élite finanziarie, o di un arabo contro un mercatino di Natale. Quindi è la risposta estrema ed irrazionale verso tutte le forme parassitarie, che colpisce simboli più che persone. E' il grido di dolore di chi non trova nelle istituzioni la capacità di svolgere le proprie funzioni con equilibrio e che lo affronta prima con un suicidio che col danno che provoca. Un po' come in "La lascio a voi questa domenica" la visione si sposta dal lato dello spettatore del gesto, oggi molto meno sensibile agli atti estremi.
grazie per questa bella chiave di lettura; se posso, aggiungo: e` il primordiale grido di dolore del bambino contro genitori oppressivi, un grido che puo` essere veicolato efficacemente da espressioni artistiche quali canzone, poesia e prosa, cinema, pittura.
@@giancarlopalm Osservazione inappuntabile; intendevo che il simbolo sta nell'atmosfera natalizia che faceva aggregazione. Se vogliamo ragionare di attacchi ai simboli e basta, parliamo della distruzione di Palmira, o alla distruzione delle macchine del luddismo, ma quella è cosa ben diversa dalla logica di questo testo.
@@Principenero68hai perfettamente ragione a parlare di simboli, ma è qui il pericolo. Quando le persone vengono viste come simboli perdono la loro umanità e diventano possibili obbiettivi di attacchi.
@@giancarlopalm Anche nella canzone i destinatari erano persone perfettamente sconosciute al macchinista. Il solo fatto di essere saliti su quel treno di lusso li aggregava ad una categoria simbolica, facendo loro perdere individualità, magari c'era qualcuno che aveva risparmiato per la soddisfazione di quel viaggio di lusso, certo l'azione terroristica del macchinista non lo prevedeva. Il martire di una ideologia avrà pure il tono eroico della canzone ma resta autore di un atto inaccettabile almeno tanto quanto è disperato. Magari le istituzioni fossero in grado di evitare le ingiustizie, mi basterebbe però he non vadano a perpetrarle.
Io a quel concerto del 1984 in Piazza Maggiore c'ero!❤ P.s. ancora una volta perfetta la tua risposta ai commenti bizzarri su rivoluzione, terrorismo e lotta armata...
Benissimo. Brava, Pani. Ora mi aspetto un video su "Giovinezza", che nella versione originale di Giuseppe Blanc e Nino Oxilia era un bellissimo, e un po' malinconico, canto della goliardia universitaria torinese. Che importa se poi è stata usurpata? Tu ci insegni, dotta Pani, che il valore artistico della musica trascende l'uso politico che ne viene fatto... e, a proposito, nella "Giovinezza" originale si parla di vita e di amore, non di attentati ferroviari. 😊
A me questa canzone fa venire in mente la bellissima scena della locomotiva che si schianta nel film “Giù la testa” che parla della rivoluzione in Messico. Detto ciò, questo terrorismo aveva l’ideale di migliorare la società, anche se con metodi non condivisibili. Il terrorismo di oggi invece ha ideali religiosi che sono volti a riportare indietro la società. Per quanto bravissimo anche lo stesso Guccini non credo che potrebbe rendere simpatico un attentato dell’ ISIS e nemmeno lo vorrebbe secondo me. Anche il terrorismo non è più quello di una volta!
Se ben ricordo in Piazza Grande in quella caldissima sera (parole di Ellade Bandini) si esibirono anche Paolo Conte e il Signor G. Interessante lettura del mito Gucciniano, la canzone che solitamente chiude(va) i suoi concerti.
L’algoritmo pare finalmente propormi conferenze aggiornate. Mi è piaciuta la spiegazione sugli usi linguistici meno formali (ad es. l’indicativo al posto del congiuntivo, i rafforzativi colloquiali ecc.). Ai miei tempi, a scuola, l’errore grammatico o sintattico era umiliante, così che si è conservata l’abitudine al controllo.
Chissà perchè tutti ricordano "La locomotiva", che, se vogliamo, è un tantino adolescenziale, e a nessuno viene in mente la bellissima "Canzone dei 12 mesi". La selezione delle opere d'arte sceglie strani percorsi.
Purtroppo ci mettono il carico da cento della retorica politica, e spesso funziona. La canzone dei 12 mesi capolavoro assoluto, la Locomotiva manifesto politico anche piuttosto ambiguo, buona per chi alzava il pugno ai concerti e poi andava in gelateria
Grazie, Yasmina. Che il 2025 porti a te tutto il bello che tu regali a noi, e anche di più. Ti conosco da qualche mese, ma hai cambiato il mio 2024 e certamente anche il mio sguardo sul futuro
Grazie per questa bella analisi. Ci vuole, sia per la bellissima canzone in sé che magari i giovani non conoscono, sia per la lettura corretta che tu ne dai, che con i tempi che corrono, purtroppo, non è scontata. Io la ascolto e la canto da quanto ero bambino. E per questo posso dire, facendo un po' l'avvocato del diavolo, che molto raramente, specie tanti anni fa, ho sentito definire il gesto del protagonista per quello che è, ovvero un atto di terrorismo. Credo che anche solo vent'anni fa ci fosse ancora un certo modo di pensare che impediva di chiamare le cose col loro nome, quando le azioni violente venivano fatte sotto la propria stessa bandiera politica. Modo di pensare che nei neofascisti di adesso è ahimè ancora ben presente, ma che nella maggior parte della gente non c'è più (e meno male). Poi è chiaro (o dovrebbe esserlo...) che l'arte ci fa prendere le parti del protagonista, che sia il macchinista di Guccini, il bombarolo di De André, Jacques Lantier della Bestia Umana di Zola, o Rodion Raskolnikov di Delitto e Castigo, poco importa. Non si tratta di giustificare o meno le azioni violente ed esecrabili, quanto di far entrare l'acoltatore o il lettore nella testa del protagonista e nel suo contesto storico. Guccini lo ha fatto in maniera magistrale ed è per questo che chiunque cerchi ottusamente di bollare questa canzone come apologia del terrorismo anarchico fa soltanto una figura di merda.
È stato bello ascoltarLa, un'analisi precisa e preziosi suggerimenti; oltre al contenuto sarebbe interessata una Sua analisi del testo dal punto di vista filologico, cioè entrare nel dettaglio della costruzione poetica della canzone che, seppure semplice, come da Lei definita, manifesta, insieme a tutte le opere cantautorali di Guccini, la maestria nell'uso della lingua del Maestrone. Grazie
Grazie per l'analisi puntuale.Effettivamemte questa canzone ,che puo' sembrare prolissa ad un ascolto superficiale ,in realta' sintetizza in pochi minuti di una canzone quello che potrebbe essere la trama di un film o di un libro o di un film.D'altra parte questo vale anche per altre canzoni di Guccini,penso ad Amerigo e altre.Mi rammarica non conoscerti di persona per fare qualche interessante chiacchierata su vatlri temi.Buon anno!!!
Un bel commento comunque un inciso: i veri contadini non fanno "una vita di merda" come dici; è una scelta, se fatta con consapevolezza, nobile ed edificante. Il contadino ha la possibilità di nutrirsi, non ha bisogno di sottomettersi al potere del denaro. Buona viandanza da un folle contadino
Vorrei far conoscere ai fan di Guccini una dichiarazione che il cantautore emiliano fece decenni fa. Una dichiarazione sorprendente. In una intervista ammise che, dal punto di vista della creatività musicale, non si considerava un granché. E aggiunse: .
Per me non è particolarmente interessante, primo perché raramente è interessante ciò che gli artisti hanno da dire di sé, secondo perché non è nemmeno vero.
@@YasminaPani Non so se esista una scala oggettiva (un metro) per misurare il valore... Guccini ti piace, cara Yasmina, il punto importante è questo; quindi goditelo...anche alla mia faccia. Buon Anno.
Radici e' il primo album di Guccini che ha un riscontro commerciale. Quando l'ha scritta , Guccini non era ancora Guccini, cioe' arrivava da tre dischi passati inosservati. Forse La locomotiva e' andata oltre le intenzioni, ed e' diventata un simbolo. E Guccini e' stato considerato il cantautore politico che non e' mai stato. Le sue canzoni parlano per lo piu' di amore, esistenza e " stanze di vita quotidiana ". La locomotiva e' diventato un "riempipista" in chiusura dei concerti, e in quel contesto funziona. Lui ha toccato i vertici con Signora Bovary e Quello che non. Cantautore molto politico e' stato il primo Venditti. Tutto questo secondo me.
Non è la sua unica canzone politica, mica è solo per la Locomotiva che è diventato un'icona per il popolo della sinistra. Nel 67 scrisse Dio è morto, che diventò l'inno di una generazione intera, e che è canzone profondamente politica, come anche Il sociale e l'antisociale e Noi non ci saremo, ma in un certo senso anche Auschwitz; e nel secondo album c'è Primavera di Praga che nel mondo di sinistra è come una preghiera. Quindi è normale che sia accaduto questo, e del resto molte delle sue canzoni più amate sono comunque espressione di quella temperie politica e culturale: Cyrano non è una canzone in cui si possa riconoscere un fascista, né l'Avvelenata. In seguito poi lui stesso ha scritto canzoni su Che Guevara, o pensiamo a Don Chisciotte che è un inno alla lotta per la giustizia... ma anche solo Eskimo, certo che non è una canzone politica, ma racconta indirettamente quel clima e quindi parla a tutte le persone che lo hanno vissuto e a quelle che avrebbero voluto viverlo. Indubbiamente riduttivo considerarlo un cantautore solo politico, son d'accordo, ma una ragione c'è
Prendo in prestito una frase di Ann Landers : “La classe è un'aureola di fiducia che deriva dall'essere sicuri senza essere presuntuosi. La classe non ha nulla a che vedere col denaro. La classe non viene mai intimorita. È autodisciplina e conoscenza di se stessi. È la sicura padronanza di sé che viene dall'aver dimostrato che puoi affrontare la vita.” per dirti che tu di classe ragazza cara ne hai da vendere. Hai poi quel modo di rendere fruibili a tutti concetti complessi che è tipico delle persone geniali. Un bacio
È strano, non volevo vedere questo video perché temevo una espropriazione della mia Locomotiva che tanto amo, poi stamattina ho letto su Huff Post che la canzone nasce dalla lettura di Trent'anni di officina, di Romolo Bianconi, Racconti di vita operaia. Non lo conosco ma mi sembrava utile indicarlo qui, forse qualcuno potrà approfondire. Stranamente poi, avevo letto un commento a questo video che citava Gaber sulla Locomotiva. Il commento è ora sparito, ma pensando a Gaber mi è venuto in mente che anche lui in una canzone, La nave, parla di disuguaglianzr e ingiustizia sociale, trovavo buffa l'analogia.... nei titoli, nei contenuti e perfino nel lavoro di ricerca che sta alla base dei due testi, perché anche il brano Gaber Luporini è frutto di rielaborazione di una poesia di Majakovskij... E poi anche una coincidenza personalissima, dal momento che amo parimenti Guccini e Gaber che cosidero due giganti per me fondamentali. I due, a detta di Guccini in un'intervista da Fazio, erano anche buoni amici e la cosa mi riempie di gioia! E chi se ne frega?! Direte voi... Avete ragione, ma volevo condividerla! Grazie, comunque, a Yasmina. Buon anno
Guccini contestualizza il gesto di rivolta, terrorismo dal nostro punto di vista che viviamo in una democrazia costituzionale, ma per il ferroviere rivoluzionario di fine 800 si tratta appunto di un dovere.
La violenza degli oppressi era considerata giusta anche da Mazzini, che per noi è un padre della Patria, diceva infatti " uccidere un tiranno non è omicidio".
Ricordiamoci poi che molte piazze e strade delle nostre città sono intitolate ad attentatori risorgimentali.
Io abito a Trieste e qui c'è piazza Oberdan, mentre a Milano c'è via Felice Orsini.
Insomma bisogna contestualizzare
Ottimo commento
Le statue vengono fatte ai vincitori, a prescindere dalla relativa morale di chi rappresentano. Il caso ha voluto che i vincitori sono stati i rivoluzionari del risorgimento, ma le statue, gli archi di trionfo, i monumenti sono sempre il segno della vittoria, non della giustizia, anche se la cultura delle generazioni future porta a fare una sintesi dove le due cose coincidono.
Penso ci sia una differenza tra rivoluzionari patrioti risorgimentali e rivoluzionari anarchici post risorgimento, le violenze della guerra per la propria patria potrebbero avere un senso, ma combattere per i propri diritti facendo morti mi sembra ingiusto
No no no no aspetta scusa: è giusto ammazzare per avere uno Stato unico ma non per avere paghe dignitose e condizioni di lavoro umane?
Ogni terrorista combatte e uccide per quelli che pensa siano i suoi diritti e per quello che pensa sia il bene della società. A voi piacciono quelli che condividevano gli stessi ideali, ma il discorso vale anche per le BR e per quello islamico. Alla fine è un'altra classe dirigente che subentra a fare i cambiamenti, le bombe non sono generatori di diritti
Cara Yasmina, prima di tutto La ringrazio per la bellissima analisi. "La locomotiva" fa parte della colonna sonora della mia giovinezza. Quando uscì l'album "Radici" avevo diciotto anni e questo dice tutto. Mi commuove il fatto che una giovane donna come Lei conosca, apprezzi e commenti mirabilmente un testo che appartiene alla mia generazione senza nome. Quando ai concerti Guccini arrivava al fatidico "trionfi la giustizia proletaria", tutti alzavamo il pugno chiuso. Altri tempi. Si paga tutta (e a prezzi d'inflazione) quella che chiamano la maturità. Buon anno.
Eh ! Stessa eta' qui, Che bello ascoltare Yasmina, rarita' di questi tempi,una speranza,
grazie per questo commento e la sua chiosa finale è da veri intenditori , si davvero si paga a prezzo d’inflazione la maturità 😊
Si alza ancora il pugno chiuso, ai concerti.
Il problema è che non significa più niente.
Yasmina Pani è l’intellettuale di cui avevamo bisogno! Ti auguro un 2025 pieno di successo, serenità e realizzazione sul piano personale. Grazie per i tuoi contenuti.
"uno che è riuscito a scrivere 13 strofe su una locomotiva può scrivere, davvero, di tutto" Giorgo Gaber parlando de "La Locomotiva".
In effetti ci voleva un logorroico pesantone come Guccini per farcela😂 .
Parla di chi è sulla locomotiva
@@francescotrifogli5467
Guccini è stato e resta LA STORIA della musica italiana,in POSITIVO ovviamente!
Ce ne fossero OGGI di Cantautori così.....
@massimilianobergamaschi7434
Parla di uno che faceva andare la locomotiva,un proletariato che come sempre TROPPI ha dovuto subire le PEGGIORI situazioni (e ancora oggi è così, purtroppo!)!
Era un contestatore dei borghesi INFAMI, SFRUTTATORI di PERSONE E ogni situazione dei meno agiati,ieri e oggi (ripeto)...
@@francescotrifogli5467 Quando si ha parecchio da dire può capitare di essere un po' lunghi. Per raccontare una storia del genere è evidente che il formato canzonetta da 3 minuti, studiata per essere passata alla radio tra uno spot pubblicitario e il successivo, non può bastare.
La canzone e’ gia’ un canto di battaglia, raccontata in questo modo, fa venire i brividi, le lacrime e la rabbia. Grazie 🙏
Il fatto che oggi si ritenga necessario spiegare il testo della Locomotiva mi fa comprendere la distanza degli anni '70. In quel periodo il significato della canzone era chiarissimo non c'era bisogno di spiegare.
Dopo pranzo inizio il turno, ed ora esce questo video! Grazie per la bellissima analisi... un abbraccio da un ferroviere del deposito di Bologna!
non farti venire idee strane per San Silvestro! 😁
Buon lavoro!
😂😂😂@@PieroVannuccini
Da bolognese ringrazio Yasmina per averci proposto Francesco Guccini, straordinario a mio parere nel tratteggiare, con molta cura del lessico, personaggi piu` o meno famosi immersi nel loro tempo: questa specifica immersione e` secondo me un sogno nostalgico, di quando il bene e il male avevano immagini ben riconoscibili (comunque la si pensi) e prendere una posizione era un gesto chiaro di fronte a se` stessi e al mondo; per dirla in termini fisici, quando l'Entropia era ancora contenuta, prima della confusione e del grigiore; questo nitore, ispiratore di fantasie romantiche, aveva un prezzo amaro: il dolore, individuale e di classe. Ora stiamo meglio?
Grazie, la tua analisi è stata una rivelaizone, pure avendola ascoltata e cantata mille volte. complimenti!
Grazie Yasmina, mi hai regalato un'ottima fine dell'anno.
Grazie. Un bellissimo video. Un augurio di buon Anno Nuovo. Viva Guccini e la sua locomotiva
Il mio augurio per il nuovo anno è che ci siano molte più persone come Yasmina da scegliere come compagnia, perché hanno il grande talento di stimolare l'etica, il buon senso e l'intelligenza che dopotutto ognuno di noi possiede ma che troppo spesso sopprimiamo per rifugiarci nella più spiccia e semplice ignoranza.
Bella analisi! Io sono della nuova generazione, perciò di Guccini conosco poco o nulla, però mi piacerebbe recuperare un giorno tutte le sue canzoni. Riguardo a questo brano in particolare, per il testo e per il suo significato, per il fatto che il protagonista sia stato preso come simbolo di giustizia sociale, inevitabilmente la mia mente mi ha portata a Luigi Mangione, colui che ha ucciso il CEO dell'Unitedhealthcare: ora lui è diventato il simbolo di un argomento molto delicato, che attanaglia da sempre gli USA, ossia il sistema sanitario americano, marcio fino al midollo, che ruba e fa morire lo stesso la gente
Se proprio devi recuperare qualcosa parti da Paolo Conte
Lasciando perdere il commento imbecille e fastidioso qui sopra, sì, è successo qualcosa di simile a Mangione, ma nel suo caso manca la temperie culturale che rende possibile il cambiamento, contrariamente a quello che avvenne all'epoca della vicenda della Locomotiva.
Peccato che Mangione è di una famiglia agiata e molto ricca..
E in ogni caso ancora la solita e trita retorica del proletariato brava gente e i ricchi signori cattivoni e senza cuore.
Keppalle!!!
Grazie Yasmina, che piacere sentire una persona che usa così bene il cervello.
Complimenti per la tua analisi puntuale e molto coinvolgente,che ci ricorda la grandezza poetica di questo grande artista.Ho scoperto questo canale quasi casualmente e ne sono contento, perché fa sentire meno soli persone come me e te che nella loro vita hanno lottato,per quanto hanno potuto,per i loro ideali.Grazie.
Ti ringrazio
Grazie. Un bel modo per finire l'anno. Buon 2025, ti seguirò sempre
Grazie 🥹
Ascolto Guccini da quando avevo 14 anni, adesso ne ho 58 ho conusciuto e parlato con Guccini un paio di volte, hai fatto una recensione perfetta...Bravissima.
Finalmente una disamina dalla giusta prospettiva Yasmina. Grazie! Sono perfettamente d'accordo con te. Mi è capitato di far notare, ad esempio, che la locomotiva di Guccini dell'ultima strofa, quella che anela, non è lanciata contro l'ingiusto/gli ingiusti, ma contro l'ingiustizia. Francesco non ha scritto a caso queste parole.
Unica piccola precisazione Yasmina: Pietro Rigosi, il tizio che fece questo gesto, non morì quel giorno (20 luglio 1893), non fece allora "gli ultimi respiri". Fu amputato, rimase sfregiato e non si sa effettivamente quando poi morì in seguito (probabilmente di vecchiaia).
Un caro saluto e grazie per gli eccellenti contenuti. Marco
Quindi anche la locomotiva, carica di persone e lanciata sulle persone, era immateriale? Non avrebbe colpito gli ingiusti senza un intervento terzo?
@BorjanFromCarborjan Prego?
@@marcopace hai scritto che la locomotiva non è lanciata contro gli ingiusti ma contro l'ingiustizia, come se il bestione descritto da Guccini non fosse stato lanciato contro una stazione per fare vittime. Mi sembra un tentativo di giustificare un testo scritto da un anarchico che usa la sua arte per legittimare un atto terroristico di matrice anarchica.
No, è che non capite i piani di lettura. Una canzone è un prodotto artistico, non è un programma politico: va letta e decodificata secondo il linguaggio dell'arte, come mostra questo commento.
@@YasminaPani Il linguaggio dell'arte serve a creare emozioni e Guccini lo fa. Per questo lo amo e amo La Locomotiva. Non bisogna, però, sovrainterpretare perché altrimenti ci mettiamo di mezzo il fatto che il testo è scritto da un anarchico con il fine di rendere glorioso un atto terroristico di matrice anarchica.
Ciao Yasmina, ti sono molto grata per ciò che condividi e per il modo in cui lo fai. Grazie perché sei fonte di grande ispirazione.
Grazie mille
Non so se Francesco Guccini vedrà mai questo video...penso che per lui sarebbe una delle più belle gratificazioni che possa avere.
Complimenti!
Credo ne abbia avuto di più belle 🤣 comunque grazie
Molto molto condivisibile da me ciò che ha spiegato,grazie.
mihai fatto cadere una lacrima .grazie , buon anno e che sia a tutto vapore !
Mio padre me la spiegò in quinta elementare, nel 1998. Seduti alla scrivania, fianco a fianco, verso dopo verso. La sapevo a memoria. Grazie. Anche perché riesci a dire con chiarezza perché sostenere gli ideali qui espressi non significa voler andare a fare una strage di ricchi.
Che bello ♥️
Complimenti, bella analisi di questa poesia in musica, epica, di FG che ci riporta agli anni in cui nascevano movimenti che lasceranno il segno in seguito, fino ai giorni nostri. 👏👏👏
guccini vive con tutte le sue canzoni/poesia in ognuno di noi. Grazie
Ho pianto.
Qui Guccini raggiunge Dylan nella capacità di creare qualcosa di senza tempo che lo trascende anche come artista o essere umano.
grazie, sempre un nuovo spunto di pensiero piacevole da ascoltare. Buon anno!
Gran bel video! Quanti ricordi. La locomotiva è davvero iconica e mi fa ripensare a tante cose soprattutto ad Augusto Daolio. Ho passato la mia gioventù nei primi anni settanta ammirato da questo genere di autori ed interpreti tra feste dell'Unità e feste dell'Avanti in giro per l'Italia ma soprattutto in Sardegna, Trentino, Emilia, Toscana e Lazio e questa era davvero la mia colonna sonora e la prima palestra di italiano. Erano gli anni in cui lessi Gavino Ledda e il suo Padre padrone a cui mi piacerebbe un giorno volessi dedicare un video. È un libro che mi fa ricordare molto mio padre che non c'è più e che partito dalla Gallura da Calangianus andò a cercare fortuna a Trento e ricordo esattamente il giorno che mi offri quella lettura.
Buon Anno Yasmina, e grazie! L'ho proprio voluta riascoltare qualche giorno fa. Che coincidenza.
Bravissima Yasmina, oggi sei riuscita a commuovermi... Grazie!
Sei sempre eccezionale... La strofa sulla giustizia proletaria mi ha sempre fatto piangere... Anche oggi ☺️... È brutto per me sapere che ci sarebbe ancora bisogno di certe idee, nonostante io non sia mai stato anarchico o comunista, ma tutto sembra ormai troppo lontano
Canzone che ho suonato e cantato migliaia di volte nella mia giovinezza pur non condividendo la visione politica. Mai stato di sinistra o anarchico ma l'anelito di giustizia è di ogni uomo. E la canzone tocca quel punto che c'è nel cuore di ogni uomo. Per questo la cantavamo anche noi che non eravamo di sinistra. Apprezzo le tue analisi e riflessioni come apprezzo i video e le foto che posti su X.
Ecco, finalmente qualcuno lo dice! È un anelito universale che si è sempre espresso, in forme diverse nel corso della storia. Dovremmo sentirlo tutti, poi ognuno lo declina secondo le proprie idee
@@YasminaPani grazie per aver compreso quello che intendevo dire. Non è scontato
Canzone datata tipica del.periodo, quando le vendite di dischi premiavano i cosiddetti "cantautori impegnati" . Quando cambiarono e i gusti del mercato il fenomeno terminò e adesso siamo rimasti noi settantenni a parlarne tra noi . Di Guccini mi piace di più "il pensionato" una canzone che sta sopra le mode del.momento.
Non erano i gusti del mercato, erano i sogni e le lotte di generazioni intere.
@@YasminaPani Come "Giovinezza"! 🥰
Hai ragione tante cose andrebbero rivalutate in questo mondo di falsità. Sei una voce fuori dal coro
Grazie Yasmina. Dedico la tua analisi della canzone ad un amico che mi ha fatto conoscere la musica di Francesco Guccini. Amico che non c'è più. Ciao Giulio. Grazie.
Ancora oggi, passati i sessant'anni, quando la riascolto rivivo le medesime emozioni che provavo da adolescente. Grazie.
Sempre interessante, buon anno nuovo 🎉
Molto bella l'analisi. A mio parere, un punto di forza della canzone è anche il suo essere epica (non solo per quello che racconta, ma anche per il come), che può farla apprezzare al di là degli steccati ideologici.
Ciao Yasmina. È sempre triste quando si cerca di valorizzare un aspetto di qualcosa e chi ci ascolta ci attribuisce una posizione rispetto a tutta la cosa, soprattutto dal vivo, e diventa anche difficile uscire da quelle discussioni, perché poi queste persone si indignano. Invece, come sai, mi fa sempre piacere ascoltarti mentre analizzi appassionata un'opera che ti piace e ti smuove qualcosa. Buona fine d'anno❤🔥
Ho amato Guccini senza mai smettere. In quegli anni si cresceva interiormente e musicalmente in fretta e l' ho lasciato indietro . Ora che quell' aria non si respira più non c'è più nessun artista che canti il disagio con la coerenza di quelli di quel tempo.
La locomotiva Era sempre nella playlist quando ci si vedeva ai giardinetti dopo la scuola.
Di solito veniva suonata nei momenti estremi,
Quando c era un po' di dispersione o le altre canzoni non riuscivano ad aggregare,
O nei momenti al top
Un po' come gettare Benzina sul fuoco.
Obrigado per queste schegge di
Memoria.
Aloha.
"lo raccolsero che ancora respirava" mi ha sempre lasciato sottintendere che possa esser stato concluso il suo ultimo respiro in maniera un tantino indotta, contestualizzado, per quanto in mio potere, il periodo storico.
Bravissima yasmina,hai colto inpieno il significato della canzone di Guccini.purtroppo oggi in Italia noi proletari siamo solo rane bollite.
oh che bello, uno dei miei cavalli di battaglia 🎸
È incredibile come ogni verso di questa canzone mi faccia commuovere, è come se anche chi ascolta sentisse quella “rabbia antica di generazioni senza nome”, per non parlare del fatto che Guccini sembra aver girato un vero e proprio film, ogni immagine è nitida, per ogni scena che si sussegue aumenta la tensione per poi arrivare a quel finale che lascia l’amaro in bocca, il quale viene attenuato dal fatto che il macchinista è diventato simbolo di qualcosa di più grande e come un fantasma la sua figura aleggia dietro ogni motore, come fosse una speranza per i poveri pezzenti e un monito per i ricchi che gli impedisce di “viaggiare in totale serenità” ahahah. Detto questo, canzoni come “La locomotiva” o “Il bombarolo” mi fanno pensare a come nella nostra società gli oppressi non facciano mai niente come collettività per ricordare a chi è al potere (non solo a livello governativo ma anche in altri campi) che dovrebbe temere e servire “il popolo” e non il contrario. E quindi eccoci qui, a dimostrare sui social solidarietà all’ennesimo eroe giovane e bello (che si è fottuto l’esistenza ammazzando un CEO) dalla comodità delle nostre poltrone con la pancia e il cervello pieni di zuccheri perché abbiamo mangiato e bevuto come se non lo facessimo da mesi e avendo nel cuore quella serenità di chi accetta la propria condizione con passività perché alla fine finché non si tocca il fondo meglio tenersi stretto quel poco che resta. Grazie per aver proposto questo brano, è sempre un piacere ascoltare le tue riflessioni. Speranza per l’anno nuovo: che l’oppresso si dia una svegliata e smetta di sostenere, empatizzare con e preoccuparsi per l’oppressore ma inizi a farlo per chi è nella sua stessa condizione. Purtroppo è come se le persone si sentissero più simili a un Salvini (nome a caso) perché la pensano uguale sugli immigrati o sulla mortadella (i campi di cui il nostro ministro è esperto sono tanti) piuttosto che al proprio vicino che avrà pure idee diverse su immigrati e mortadella, ma il cui tempo d’attesa per una visita medica è lo stesso.
grazie per averci regalato questa riflessione; e` vero, siamo ipernutriti, specialmente in questi giorni che dovrebbero avere una connotazione spirituale, siamo cosi` diventati il nostro eroismo (appreso dagli insegnamenti su Bene e Male) e contemporaneamente il nostro nemico (accondiscendenza, utilitarismo, debolezza, conformismo): pensare risulta pertanto essere una pratica a rischio di conflittualita`!
Sui social il suo commento viene sintetizzato con
Svegliatevi uscite dalla matrix,
Grazie Yasmina, emozionante il Tuo racconto...non mi ero mai soffermato a capire il significato di questa canzone .
Vero.. permettimi però di osservare che chi ha cantato Gloria ha cantato anche '.. gli altri siamo noi' e che il buon Mogol ha messo in bocca al grande Lucio '.. la paura uccide i sentimenti!'. Un abbraccio e che l'anno nuovo si realizzi come lo desideri! 🍾🥂
Non capisco cosa c'entri, comunque buon anno
@@YasminaPani
Yasmina cara, buonasera e grazie per l'augurio di buon anno del post precedente!
ho scritto il commento sapendo di sbagliare.. e nello stesso tempo contento di poter difendere, in questo straordinario mondo dell'incontrario, un cantautore che non appartiene all'Empireo di categoria ma, ciò nonostante, ha l'ardire di gridare su un 45 giri commerciale: ahò statte attento perché 'gli altri siamo noi'! Incredibile! Che ovviamente non ha ricevuto il riscontro che meritava..
Per quanto riguarda invece la coppia Mogol-Battisti, che non ha bisogno del mio misero sostegno, ho un ulteriore esempio di grande umanità comunicata in una semplice e banale canzonetta: ' .. io ti apro il mio cuore e tu fai finta di ascoltare ma poi invece guardi in giro e vuoi qualcosa da mangiare!'.
Mi auguro che un giorno, qualcuno amante della verità, si accorga di aver a disposizione qualcosa di cotanto potente e ne predisponga le celebrazioni!
Con affetto,
buona serata, buon lavoro
La locomotiva mi richiama in mente sempre La bestia umana di Zola.Complimenti per la tua ottima analisi del testo.
Come sempre, grazie e un augurio di buon 2025, che ti porti cio` che desideri ❤
BELLISSIMO! Ti ringrazio! Ciao! 👋
Minchia, mi sono commosso anche solo sentendo la tua esegesi. Grazie
Mi piace molto Guccini e mi è molto piaciuto questo video. La ficcione artistica ci permette di esplorare molte vite possibili, quindi non si dovrebbe fare una lettura così semplice come ritenere la canzone un lode al terrorismo. Grazie tante, Yasmina!
Grazie per questo saluto di fine anno ciao Yasmina ❤❤
Da pessimo suonatore di chitarra da spiaggia, che conosce 4 accordi, ho avuto la gioia e il privilegio di suonarla e di cantarla infinite volte. Un capolavoro che solo Guccini poteva scrivere, ma che è patrimonio di tutti e per tutti.
Con tutto il rispetto per i testi, musicalmente basta un pessimo suonatore di chitarra per suonarla (come quasi tutte le canzoni di Guccini)
@misterwinter64 per mia fortuna.
Più tardi guarderò il video (ora non ho proprio tempo), intanto ti faccio gli auguri di buon anno! 😘
Cara Yasmini la tua analisi è perfetta come sempre. La condivido perfettamente. Ti faccio i miei AUGURI DI UN BUON ANNO. E CHE L' ANNO NUOVO ci porta ancora i tuoi bei video, che li trovo interessanti. Ti farei MINISTRO DELLA CULTURA, altro che l''attuale MINISTRO che non vale nulla e che quando parla vuol far vedere che è dotto in materia. Ma è un fiasco unico.
Grazie per l'interessante approfondimento, Yasmina!
Bravissima mi hai fatto commuovere e ritornare alla mia gioventù " La Locomotiva " una canzone che ho molto amato, detto questo la vado a riascoltare Grazie. Ti faccio tanti Auguri di un Felice 2025😘
La frase trionfi la giustizia proletaria è il succo della canzone secondo me .
Io la sento molto ottocentesca come stile, e probabilmente è qualcosa di voluto, molto vicina alle canzoni dell'epoca come 'Addio Lugano bella'.
Molto bello, grazie!
Sembrava un giovane puledro che appena liberato il freno mordesse la rotaia con muscoli d'acciaio con forza cieca di baleno. Oggi diremmo "quel cavallo va come un treno" perché vediamo più treni che cavalli. È commuovente come l'ispirazione artistica riesca a farci pensare letteralmente i pensieri dei personaggi. Il senso dell'arte non è la descrizione e non sta nell'argomento, sta nel fatto che siamo tutti uno e l'immortalità la possiamo solo intuire in un barlume di bellezza formale. Tutte le opere d'arte dicono la stessa cosa: in ogni essere ci sono tutti gli esseri.
Auguri di Buon Anno e Buone Feste.
Bellissima analisi, grazie dell'approfondimento
E buon anno 🎉
Ho provato più volte ad ascoltarla, ma mi sono sempre fermato prima di arrivare alla fine. Esclusa qualche canzone, musicalmente Guccini mi è un po' indigesto, anche se compensa con il testo. Questo video mi ha fatto venire voglia di sentirla. La ritmica alla chitarra in effetti è un po' una locomotiva accompagnata da sbuffate di vapore gucciniano. Concettualmente mi risulta paradossale simboleggiare un atto di giustizia sociale con l'invenzione del treno (che si schianta), quando il progresso tecnologico, simboleggiato dal treno, è l'elemento principale che ha permesso alla """classe""" proletaria di non schiantarsi con il treno arrugginito dell'ideologia, e di emanciparsi da un lavoro che la nostra ignoranza sul mondo rendeva necessario un tempo, costo che ha permesso il miglioramento delle condizioni di vita delle generazioni successive, compresa la nostra. Considerando la mancanza di consapevolezza di chi compie l'atto terroristico, in realtà l'eroe è solo una triste figura tragica che combatte contro i mulini a vento, un uomo schiacciato da un ruolo che non riconosce proprio, tanto da poter dire che è stato il treno stesso a far schiantare l'uomo e non viceversa, poiché la volontà del progresso è la stessa volontà di emancipazione che muove l'atto violento del macchinista. Solo nella dimensione della canzone, una morte vana puó tradursi in atto eroico, poiché la chiave di lettura che permette di immedesimarsi nel personaggio, è la stessa chiave di lettura che sogna una giustizia sociale separata dai costi necessari per raggiungerla, una giustizia che raccoglie i propri frutti senza vedere che le ingiustizie passate hanno reso possibile la raccolta.
Povero Guccini. Decine di meravigliose canzoni esistenziali e tutti che adesso parlano solo della locomotiva.
Hai ragione......mi commuovo di più ascoltando Acque o Tango per due...... purtroppo in quegli anni, anche se eri bravo e intelligente, dovevi fare il comunista
Condivido il suo pensiero. Quando ascoltavo Guccini da ragazzo, pensavo di ascoltare un cantautore politico. In realta', le sue canzoni politiche sono pochissime. Molti credono che Eskimo sia una canzone politica, perche' porta il nome di un indumento "da rivoluzionari". E invece, proprio nella canzone, Guccini dice che "non era la rivolta permanente, ma era dettato solo dalla poverta' ".
Venditti e' stato, agli inizi , un cantautore politico. I vertici Guccini li ha toccati con Signora Bovary e Quello che non.
Anch'io preferisco il Guccini esistenziale, quello di "Canzone quasi d'amore" o "Incontro" per intenderci, che tra l'altro nello sterminato repertorio gucciniano prevale nettamente su quello "politico". Però secondo me "La locomotiva" è stata caricata di eccessivi significati politici per via di certi versi quasi degni di essere slogan, primo fra tutti "trionfi la giustizia proletaria". Ma al centro rimane l'appassionato racconto di un gesto a suo modo eroico, dello stato d'animo che dà la forza al ferroviere per compiere l'atto. E quindi siamo sempre nel campo dei sentimenti umani, sia pure filtrati, condizionati dalla storia dell'epoca, e quindi dalla politica.
Se non fosse che questo video fa parte di una playlist che si chiama Guccini e che contiene - ma pensa un po' - analisi di canzoni di Guccini...
Complimenti, lettura magistrale!
Tutto il succo di questa canzone che, ancor oggi, talvolta mi diletto a suonare, è racchiuso in un 3 parole: GENERAZIONI SENZA NOME
Ho sempre trovato di una bellezza struggente il testo de _La locomotiva_ , in cui Guccini mostra secondo me abilità di scrittura ammirevoli, pur nel suo modo a volte necessariamente didascalico, in quanto popolare.
Grazie per il contributo: io ho sempre identificato la locomotiva lanciata come il Socialismo stesso ed oggi, col senno di poi, mi viene arbitrariamente da collegare il "binario morto" con la deriva assunta dall'ex PCI negli anni '90, fino all'attuale, completo abbandono della lotta sociale in favore di una trasformazione dell' _internazionalismo_ in "globalismo"; nell'appoggio di diritti civili portati avanti altrettanto ideologicamente e che per quanto importanti, in assenza dei diritti appunto sociali, restano "diritti" di chi possa permetterseli.
L'uomo tratto dalle lamiere che ancora respira siamo noi sopravvissuti e non riesco ad ascoltare tuttora questa canzone senza piangere tutte le volte; mi piange il cuore anche, oggi, per avere visto l'artista far il "baciapile" con Bergoglio, tutto sorridente dietro la transenna di Piazza San Pietro in Roma qualche anno fa.
Sì. Buon anno nuovo.
Magnificamente illustrata 👏
Ma a noi piace pensarlo ancora dietro al motore, mentre fa correr via la macchina a vapore. E che ci giunga un giorno ancora la notizia DI UNA LOCOMOTIVA, COME UNA COSA VIVA, LANCIATA A BOMBA CONTRO L’INGIUSTIZIA! 🚂🚂🚂
🔥
Grazie Yasmina, bella analisi, brava e tanti auguri ❤
Non conoscevo questa canzone per cui ti ringrazio dell'opportunità.
Veniamo alla mia chiave di lettura.
Penso che la dimensione proletaria/anarchica della vicenda sia una contestualizzazione storica, ma che il sentimento del macchinista possa essere generalizzato nella lotta della persona comune contro qualsiasi ingiustizia personificata nella classe altrettanto generica dell'impunito.
Il classico del marchese del Grillo "La verità è che io sono io e voi non siete un caxo"
Il sentimento è applicabile a qualsiasi forma di ingiustizia istituzionalizzata, rappresentata da un potere gestito senza una visione sociale della sua natura.
E' quello del borghese contro la classe nobile e clericale, quello del proletariato verso il grasso capitalista della rivoluzione industriale, quello dell'uomo comune verso le élite finanziarie, o di un arabo contro un mercatino di Natale.
Quindi è la risposta estrema ed irrazionale verso tutte le forme parassitarie, che colpisce simboli più che persone.
E' il grido di dolore di chi non trova nelle istituzioni la capacità di svolgere le proprie funzioni con equilibrio e che lo affronta prima con un suicidio che col danno che provoca.
Un po' come in "La lascio a voi questa domenica" la visione si sposta dal lato dello spettatore del gesto, oggi molto meno sensibile agli atti estremi.
Nel mercatino di natale c’erano persone più che simboli
grazie per questa bella chiave di lettura; se posso, aggiungo: e` il primordiale grido di dolore del bambino contro genitori oppressivi, un grido che puo` essere veicolato efficacemente da espressioni artistiche quali canzone, poesia e prosa, cinema, pittura.
@@giancarlopalm Osservazione inappuntabile; intendevo che il simbolo sta nell'atmosfera natalizia che faceva aggregazione. Se vogliamo ragionare di attacchi ai simboli e basta, parliamo della distruzione di Palmira, o alla distruzione delle macchine del luddismo, ma quella è cosa ben diversa dalla logica di questo testo.
@@Principenero68hai perfettamente ragione a parlare di simboli, ma è qui il pericolo. Quando le persone vengono viste come simboli perdono la loro umanità e diventano possibili obbiettivi di attacchi.
@@giancarlopalm Anche nella canzone i destinatari erano persone perfettamente sconosciute al macchinista.
Il solo fatto di essere saliti su quel treno di lusso li aggregava ad una categoria simbolica, facendo loro perdere individualità, magari c'era qualcuno che aveva risparmiato per la soddisfazione di quel viaggio di lusso, certo l'azione terroristica del macchinista non lo prevedeva.
Il martire di una ideologia avrà pure il tono eroico della canzone ma resta autore di un atto inaccettabile almeno tanto quanto è disperato.
Magari le istituzioni fossero in grado di evitare le ingiustizie, mi basterebbe però he non vadano a perpetrarle.
Io a quel concerto del 1984 in Piazza Maggiore c'ero!❤
P.s. ancora una volta perfetta la tua risposta ai commenti bizzarri su rivoluzione, terrorismo e lotta armata...
🤣
Benissimo. Brava, Pani. Ora mi aspetto un video su "Giovinezza", che nella versione originale di Giuseppe Blanc e Nino Oxilia era un bellissimo, e un po' malinconico, canto della goliardia universitaria torinese. Che importa se poi è stata usurpata? Tu ci insegni, dotta Pani, che il valore artistico della musica trascende l'uso politico che ne viene fatto... e, a proposito, nella "Giovinezza" originale si parla di vita e di amore, non di attentati ferroviari. 😊
Ti conviene abbassare le aspettative 🙂
Brava! Ottima analisi!
A me questa canzone fa venire in mente la bellissima scena della locomotiva che si schianta nel film “Giù la testa” che parla della rivoluzione in Messico. Detto ciò, questo terrorismo aveva l’ideale di migliorare la società, anche se con metodi non condivisibili. Il terrorismo di oggi invece ha ideali religiosi che sono volti a riportare indietro la società. Per quanto bravissimo anche lo stesso Guccini non credo che potrebbe rendere simpatico un attentato dell’ ISIS e nemmeno lo vorrebbe secondo me. Anche il terrorismo non è più quello di una volta!
BRAVISSIMA 👏👏👏👏
Se ben ricordo in Piazza Grande in quella caldissima sera (parole di Ellade Bandini) si esibirono anche Paolo Conte e il Signor G.
Interessante lettura del mito Gucciniano, la canzone che solitamente chiude(va) i suoi concerti.
Grazie Yasmina.
L’algoritmo pare finalmente propormi conferenze aggiornate. Mi è piaciuta la spiegazione sugli usi linguistici meno formali (ad es. l’indicativo al posto del congiuntivo, i rafforzativi colloquiali ecc.). Ai miei tempi, a scuola, l’errore grammatico o sintattico era umiliante, così che si è conservata l’abitudine al controllo.
che sorpresa ! amo questa canzone !
Chissà perchè tutti ricordano "La locomotiva", che, se vogliamo, è un tantino adolescenziale, e a nessuno viene in mente la bellissima "Canzone dei 12 mesi". La selezione delle opere d'arte sceglie strani percorsi.
Purtroppo ci mettono il carico da cento della retorica politica, e spesso funziona. La canzone dei 12 mesi capolavoro assoluto, la Locomotiva manifesto politico anche piuttosto ambiguo, buona per chi alzava il pugno ai concerti e poi andava in gelateria
'Canzone dei dodici mesi' piena di riferimenti letterari e non solo.
@@giulysadar2465 soprattutto gelateria
Ma cosa c'entra? Son due canzoni completamente diverse. Cosa ne sai tu di quanto io conosca la Canzone dei 12 mesi poi
Grazie, Yasmina.
Che il 2025 porti a te tutto il bello che tu regali a noi, e anche di più.
Ti conosco da qualche mese, ma hai cambiato il mio 2024 e certamente anche il mio sguardo sul futuro
Ti ringrazio
Grazie per questa bella analisi. Ci vuole, sia per la bellissima canzone in sé che magari i giovani non conoscono, sia per la lettura corretta che tu ne dai, che con i tempi che corrono, purtroppo, non è scontata. Io la ascolto e la canto da quanto ero bambino. E per questo posso dire, facendo un po' l'avvocato del diavolo, che molto raramente, specie tanti anni fa, ho sentito definire il gesto del protagonista per quello che è, ovvero un atto di terrorismo. Credo che anche solo vent'anni fa ci fosse ancora un certo modo di pensare che impediva di chiamare le cose col loro nome, quando le azioni violente venivano fatte sotto la propria stessa bandiera politica. Modo di pensare che nei neofascisti di adesso è ahimè ancora ben presente, ma che nella maggior parte della gente non c'è più (e meno male). Poi è chiaro (o dovrebbe esserlo...) che l'arte ci fa prendere le parti del protagonista, che sia il macchinista di Guccini, il bombarolo di De André, Jacques Lantier della Bestia Umana di Zola, o Rodion Raskolnikov di Delitto e Castigo, poco importa. Non si tratta di giustificare o meno le azioni violente ed esecrabili, quanto di far entrare l'acoltatore o il lettore nella testa del protagonista e nel suo contesto storico. Guccini lo ha fatto in maniera magistrale ed è per questo che chiunque cerchi ottusamente di bollare questa canzone come apologia del terrorismo anarchico fa soltanto una figura di merda.
Jovanotti, recentemente, ha detto che questa canzone non ha niente in più rispetto a "Gloria" di Tozzi. Gli si dovrebbe consigliare questo video!
Il punto è considerare Jovanotti un riferimento musicale...🤣
Gli si può anche consigliare, ma non credo che capirebbe granché.
È fortunato può aprire la bocca e scorreggiare senza rischiare di essere gambizzato.
Jovanotti chi?
Ma infatti la vera domanda è cosa cazzo ce ne frega di quello che dice Jovanotti
Bravissima... Condivido... ❤
È stato bello ascoltarLa, un'analisi precisa e preziosi suggerimenti; oltre al contenuto sarebbe interessata una Sua analisi del testo dal punto di vista filologico, cioè entrare nel dettaglio della costruzione poetica della canzone che, seppure semplice, come da Lei definita, manifesta, insieme a tutte le opere cantautorali di Guccini, la maestria nell'uso della lingua del Maestrone. Grazie
Qui onestamente non mi pare ci sia granché da approfondire
Grazie per l'analisi puntuale.Effettivamemte questa canzone ,che puo' sembrare prolissa ad un ascolto superficiale ,in realta' sintetizza in pochi minuti di una canzone quello che potrebbe essere la trama di un film o di un libro o di un film.D'altra parte questo vale anche per altre canzoni di Guccini,penso ad Amerigo e altre.Mi rammarica non conoscerti di persona per fare qualche interessante chiacchierata su vatlri temi.Buon anno!!!
Pietro Rigosi, aiuto macchinista, anni 28.
Un bel commento comunque un inciso: i veri contadini non fanno "una vita di merda" come dici; è una scelta, se fatta con consapevolezza, nobile ed edificante. Il contadino ha la possibilità di nutrirsi, non ha bisogno di sottomettersi al potere del denaro. Buona viandanza da un folle contadino
Non mi risulta di aver parlato dei contadini al presente dato che stavo commentando una canzone ambientata alla fine dell'Ottocento
Vorrei far conoscere ai fan di Guccini una dichiarazione che il cantautore emiliano fece decenni fa. Una dichiarazione sorprendente. In una intervista ammise che, dal punto di vista della creatività musicale, non si considerava un granché. E aggiunse: .
Davvero, ma davvero davvero, interessantissimissimo. Acciderbola.
Per me non è particolarmente interessante, primo perché raramente è interessante ciò che gli artisti hanno da dire di sé, secondo perché non è nemmeno vero.
@@YasminaPani Cosa non è vero?
Che dal punto di vista musicale Guccini valga poco
@@YasminaPani Non so se esista una scala oggettiva (un metro) per misurare il valore... Guccini ti piace, cara Yasmina, il punto importante è questo; quindi goditelo...anche alla mia faccia. Buon Anno.
Ora e sempre ✊✊✊
Radici e' il primo album di Guccini che ha un riscontro commerciale. Quando l'ha scritta , Guccini non era ancora Guccini, cioe' arrivava da tre dischi passati inosservati. Forse La locomotiva e' andata oltre le intenzioni, ed e' diventata un simbolo. E Guccini e' stato considerato il cantautore politico che non e' mai stato. Le sue canzoni parlano per lo piu' di amore, esistenza e " stanze di vita quotidiana ". La locomotiva e' diventato un "riempipista" in chiusura dei concerti, e in quel contesto funziona. Lui ha toccato i vertici con Signora Bovary e Quello che non. Cantautore molto politico e' stato il primo Venditti. Tutto questo secondo me.
Non è la sua unica canzone politica, mica è solo per la Locomotiva che è diventato un'icona per il popolo della sinistra. Nel 67 scrisse Dio è morto, che diventò l'inno di una generazione intera, e che è canzone profondamente politica, come anche Il sociale e l'antisociale e Noi non ci saremo, ma in un certo senso anche Auschwitz; e nel secondo album c'è Primavera di Praga che nel mondo di sinistra è come una preghiera. Quindi è normale che sia accaduto questo, e del resto molte delle sue canzoni più amate sono comunque espressione di quella temperie politica e culturale: Cyrano non è una canzone in cui si possa riconoscere un fascista, né l'Avvelenata. In seguito poi lui stesso ha scritto canzoni su Che Guevara, o pensiamo a Don Chisciotte che è un inno alla lotta per la giustizia... ma anche solo Eskimo, certo che non è una canzone politica, ma racconta indirettamente quel clima e quindi parla a tutte le persone che lo hanno vissuto e a quelle che avrebbero voluto viverlo. Indubbiamente riduttivo considerarlo un cantautore solo politico, son d'accordo, ma una ragione c'è
@@YasminaPaniGrazie per aver letto il mio commento e per avermi risposto dettagliatamente.Volevo solo condividere una mia considerazione.
Ci mancherebbe
La locomotiva sempre attuale,ora più che mai. Grazie Guccini sempre attuale. Un po' di parolacce che condivido
Prendo in prestito una frase di Ann Landers : “La classe è un'aureola di fiducia che deriva dall'essere sicuri senza essere presuntuosi. La classe non ha nulla a che vedere col denaro. La classe non viene mai intimorita. È autodisciplina e conoscenza di se stessi. È la sicura padronanza di sé che viene dall'aver dimostrato che puoi affrontare la vita.” per dirti che tu di classe ragazza cara ne hai da vendere. Hai poi quel modo di rendere fruibili a tutti concetti complessi che è tipico delle persone geniali. Un bacio
Ti ringrazio
È strano, non volevo vedere questo video perché temevo una espropriazione della mia Locomotiva che tanto amo, poi stamattina ho letto su Huff Post che la canzone nasce dalla lettura di Trent'anni di officina, di Romolo Bianconi, Racconti di vita operaia.
Non lo conosco ma mi sembrava utile indicarlo qui, forse qualcuno potrà approfondire.
Stranamente poi, avevo letto un commento a questo video che citava Gaber sulla Locomotiva.
Il commento è ora sparito, ma pensando a Gaber mi è venuto in mente che anche lui in una canzone, La nave, parla di disuguaglianzr e ingiustizia sociale, trovavo buffa l'analogia.... nei titoli, nei contenuti e perfino nel lavoro di ricerca che sta alla base dei due testi, perché anche il brano Gaber Luporini è frutto di rielaborazione di una poesia di Majakovskij...
E poi anche una coincidenza personalissima, dal momento che amo parimenti Guccini e Gaber che cosidero due giganti per me fondamentali.
I due, a detta di Guccini in un'intervista da Fazio, erano anche buoni amici e la cosa mi riempie di gioia!
E chi se ne frega?! Direte voi...
Avete ragione, ma volevo condividerla!
Grazie, comunque, a Yasmina.
Buon anno
Ottima lettura , complimenti
Puo' commentare il testo della canzone "Stalingrado" degli Stormy Six?