Molto interessante. A proposito di piccole "statue" femminili senza piedi mi viene in mente di aver letto che fino a non moltissimi anni fa, in Barbagia ( zona interna e conservativa della conservativa Sardegna) era uso mettere nella bara di uomini morti vedovi o scapoli, una statuina femminile priva di piedi.....
@@RaffaellaArpiani Ciao, parlando di Sardegna, conosci le veneri sarde ? Le dee madri preistoriche, la dea madre di cuccuru Is arrius è molto simile a questa.
@@RaffaellaArpiani abbiamo più di 130 statue di varie tipologie, a partire dal 10000 a.C. sino al 5500 a.C. che rappresentano la dea madre o Venere ancestrale. Dello stesso periodo ci sono centinaia di siti megalitici, dai classici dolmen e menhir, alcuni incisi con simboli geometrici, spirali o antropomorfi come le steli della Lunigiana. Sino ad arrivare ad unicum come monte d'accoddi, la più antica piramide a gradoni del Mediterraneo occidentale.
Non credo proprio che rappresenti un ideale di bellezza, piuttosto una simbologia, simbologia di fertilità. Sembra strano che si chiedessero all' epoca quali caratteri potesse avere una bella donna! Una protezione della fertilità o un buon auspicio dal momento che erano trasportabili etc
@gabriellaneri7143, grazie del tuo spunto di riflessione. Quello che dici è davvero importante: associare all’urgenza di creazione di un oggetto un forte valore simbolico, che ovviamente va oltre il visibile. Tuttavia, avendo scelto una forma per queste figure femminili, noi le possiamo leggere anche come ideali di bellezza, nel senso più esteso del termine e non come un modello cui le vere donne del tempo potevano aspirare. La fertilità coincideva con la bellezza. Per questo le statuette sono state nominate “Veneri”. Grazie!
@@RaffaellaArpiani "noi le possiamo leggere anche come ideali di bellezza"... non lo so, se fra 100.000 anni vedessero tutte le nostre immagini di Dio padre come un vecchio con la barba, vestito di bianco e col triangolo d'oro in testa... avrebbero ragione a dire che era il nostro "ideale di bellezza"?
Splendide lezioni, complimenti e davvero grazie per questa iniziativa!
Grazie!
bellissimo, illustrato molto bene!
Come al solito meravigliosa, chiara e poetica ❤️
@Simona Sanfilippo, grazie! ❤️
Mi e stato molto utile e mi è piaciuto
Mi fa molto piacere, @Gabriella Ciacci!
Molto interessante. A proposito di piccole "statue" femminili senza piedi mi viene in mente di aver letto che fino a non moltissimi anni fa, in Barbagia ( zona interna e conservativa della conservativa Sardegna) era uso mettere nella bara di uomini morti vedovi o scapoli, una statuina femminile priva di piedi.....
@sandro taddei, molto interessante!
@@RaffaellaArpiani Ciao, parlando di Sardegna, conosci le veneri sarde ? Le dee madri preistoriche, la dea madre di cuccuru Is arrius è molto simile a questa.
@@robertoschirru6093 grazie, non le conosco e rimedio subito!
@@RaffaellaArpiani abbiamo più di 130 statue di varie tipologie, a partire dal 10000 a.C. sino al 5500 a.C. che rappresentano la dea madre o Venere ancestrale. Dello stesso periodo ci sono centinaia di siti megalitici, dai classici dolmen e menhir, alcuni incisi con simboli geometrici, spirali o antropomorfi come le steli della Lunigiana. Sino ad arrivare ad unicum come monte d'accoddi, la più antica piramide a gradoni del Mediterraneo occidentale.
@@robertoschirru6093 dovrò pianificare un viaggio in Sardegna!
Bellissimo. Grazie!
@soloperquestavolta, grazie!
molto interessante!
Grazie @Rita Cifolelli!
Uao😊😅❤
@francescatarocchi4013, ha un fascino speciale!
Non credo proprio che rappresenti un ideale di bellezza, piuttosto una simbologia, simbologia di fertilità. Sembra strano che si chiedessero all' epoca quali caratteri potesse avere una bella donna! Una protezione della fertilità o un buon auspicio dal momento che erano trasportabili etc
@gabriellaneri7143, grazie del tuo spunto di riflessione. Quello che dici è davvero importante: associare all’urgenza di creazione di un oggetto un forte valore simbolico, che ovviamente va oltre il visibile. Tuttavia, avendo scelto una forma per queste figure femminili, noi le possiamo leggere anche come ideali di bellezza, nel senso più esteso del termine e non come un modello cui le vere donne del tempo potevano aspirare. La fertilità coincideva con la bellezza. Per questo le statuette sono state nominate “Veneri”. Grazie!
@@RaffaellaArpiani "noi le possiamo leggere anche come ideali di bellezza"... non lo so, se fra 100.000 anni vedessero tutte le nostre immagini di Dio padre come un vecchio con la barba, vestito di bianco e col triangolo d'oro in testa... avrebbero ragione a dire che era il nostro "ideale di bellezza"?
@@MassimilianoKrausil problema è che un uomo non sarebbe mai considerato ideale di bellezza…