Anche partendo da semplici storielle o aneddoti una mente acuta e creativa é in grado di ricavare conclusioni interessanti, trovo questa capacità davvero notevole. Inoltre se, come nei suoi video, i contenuti sono espressi in modo chiaro ed efficace il messaggio risulta ancora più incisivo
complimenti.... finalmente un canale dove di disquisiscono temi interessanti...ho già avuto il piacere di vedere ...anzi sarebbe meglio dire ascoltare... alcuni video....complimenti per la capacità di essere sintetico e laconico ma con ottima scelta dei vocaboli...mi permetto solo di esprimere un pensiero personale e quindi sindacabile sulla forma di esprimersi sugli aforismi dove non mi piace che questi vengano sempre legati indissolubilmente al nome del loro creatore....spero di ricevere notifiche per poter sentire ancora altri commentari
Grazie mille dei complimenti e per il commento! In effetti può essere pesante nell'ascolto questa "deformazione professionale" di citare le fonti di pensieri e/o di aforismi. Le dico la verità: faccio fatica a farne a meno: le rielaborazioni, gli accostamenti e i confronti sono miei ma il materiale che smonto, analizzo e uso è di questo o di quell'autore: non me ne prendo il merito. Non posso nemmeno dare per scontato che chi ascolta sappia già a chi appartiene l'aforisma. Ho pensato di scrivere il nome dell'autore su una slide, ma anche questo confligge con il format che ho scelto: come lei ha giustamente sottolineato, il 90% dei miei contributi può comodamente essere ascoltato senza guardare il video. Ho scelto questa strada perché penso anche ai fruitori che mi ascoltano mentre viaggiano e desiderano qualcosa nelle cuffie. È per questo, anche, che mi sto organizzando per proporre un canale audio podcast. Continui a seguirmi, migliorerò! :-) A presto!
@@AlessandroGelain sicuramente la seguirò ...e poi la bellezza del suo canale è propio quella che in sintesi ha evocato....l'audio senza la distrazione del video....poi la voce è caratteristica e mi ricorda il divulgatore capone o del declamatore gazzolo...il dover lasciar andare il pensiero per poter seguire il filo logico dell'episodio è poi cibo calorico per l'interessamento, la fantasia, la comparazione e l'acquisizione dell'apprendimento della divulgazione....continui così...potrà solo migliorare in futuro...i mieri più fervidi auguri
Interessante... Il fatto che la barzelletta mi sia piaciuta. Ovviamente anche il video e soprattutto il ragionamento alle spalle anche se in questa barzelletta non mo son visto ne come poliziotto ne come ubriaco ma come osservatore esterno. Nella vita proverò a vedere
Questa è forte (anche se purtroppo non c'entrano i greci, i greci vincono sempre); posso chiederle un'opinione personale? Se l'approccio "standard" (che anch'io ahimè condivido in pieno) pigramente ispirato dall'esperienza e dalle aspettative può non essere quello risolutivo, qual è secondo lei il modo migliore per approcciare un problema per il quale non abbiamo una soluzione out of the box? Grazie e complimenti come sempre, questo canale è il massimo
Massimo X grazie mille per il suo/tuo intervento, è un piacere passare da canali in cui ci si scanna a mani nude a quelli come questo, e leggere risposte educate e pertinenti come questa. Rispondo brevemente alla domanda "perché lo chiede a me?"; ha centrato in pieno il punto: perché (fermo restando che ho apprezzato molto questa risposta) mi piacerebbe molto sentire qualche considerazione personale del Prof. Gelain! Sono certissimo del fatto che al di là del rigoroso riassunto del mito/paradosso/racconto trattato in ogni puntata, sarebbe altrettanto interessante fare finta di essere suoi studenti per qualche minuto, e sentirlo trattare a ruota libera l'argomento di turno, voleva essere un garbato incitamento a lasciarsi andare!
Entro con piacere nella discussione! Grazie mille di averla iniziata: mi riempie d'orgoglio che mi abbiate scelto! PRIMA PARTE: BREVE MA NOIOSA INTRODUZIONE SULLA "NATURA" DEL PROCESSO DECISIONALE Le risposte che noi diamo ai casi della vita sono per noi "razionali"... o per lo meno così crediamo. Poi iniziamo a pensarci su e dobbiamo ammettere che quando siamo turbati o arrabbiati non è che facciamo le scelte migliori. poi quando siamo eccitati o stanchi... anche lì prendiamo decisioni "seguendo la corrente"... Dobbiamo ammetter che le nostre decisioni "razionali" sono meno di quelle che pensavamo tre righe fa. Mettiamo poi sul tavolo la razionalità: siamo sicuri che vogliamo effettuare sempre scelte razionali? Chi potrebbe innamorarsi o sposarsi "razionalmente"? Ma anche l'acquisto di un disco musicale: è un acquisto razionale? O è l'acquisto razionale di qualcosa che "ci piace" in modo "non-razionale"? Le neuroscienze ci dice che il processo decisionale nell'essere umano avviene nel sistema limbico, una parte antica del nostro cervello, che non ha legami con le parti deputate al linguaggio. Per questo, quando prendiamo una decisione, la prima cosa che ci viene da dire è "HO SENTITO che era la decisione giusta"... e subito dopo passiamo a razionalizzare la nostra scelta, come per convincerci di aver fatto la scelta giusta. Un esempio? Io alla fiera di informatica, che compro qualcosa per riparare quel vecchio pc in soffitta, finalmente trovo quel qualcosa, lo compro, tutto felice mi avvio all'uscita immaginandomi riparatore di pc, e due metri dopo l'uscita contemplo il ciarpame che ho acquistato e mi domando "Ma perché l'ho acquistato?" e comincio a razionalizzare per giustificare l'acquisto una volta tornato a casa... SECONDA PARTE LA "RAZIONALITÀ" E I PROBLEMI DA AFFRONTARE Ci piacerebbe che le persone e le relazioni fossero come degli oggetti che funzionano --> OK non funzionano --> si riparano meccanicamente o si sostituiscono. Per fortuna/purtroppo non è così. Quando abbiamo a che fare con persone e relazioni, l'unico atteggiamento "razionale" è riconoscere che quando si tratta di un incontro tra coscienze vi è sempre molto di più sul tavolo del singolo caso di cui si sta discutendo: c'è la relazione, c'è ciò che viene detto, ciò che viene taciuto, ciò che viene significato senza essere esposto, la natura della relazione tra le due coscienze, i rapporti di forza per dire solo i primi che mi vengono in mente... (mi è venuta voglia di fare una serie di video su questo, grazie!) Essere razionali, allora, significa ammettere che l'oggetto della discussione, le persone che discutono, l'ambiente in cui si discute sono tutte parti fondamentali del processo comunicativo: tutte com-portano all'esito (positivo o negativo e mai definitivo) della discussione. TERZA PARTE: IL RETAGGIO DELLE SOLUZIONI PRECEDENTI In questo video ho parlato delle soluzioni precedenti che ci legano a pattern di comportamento e ad aspettative di soluzione. Che fare quando non funziona niente per cambiare una situazione (per trovare le chiavi?) La soluzione razionale dell'ubriaco è "cercare dove c'è luce"... CHIEDO SCUSA: Devo sospendere la risposta qui per ottemperare a degli impegni lavorativi arrivati ora ora. Prometto in serata/nottata di completare/modificare il post (perdonate eventuali errori: ho scritto di getto, senza rivedere). A più tardi! Riprendo da dove avevo lasciato. La soluzione razionale dell'ubriaco è "cercare dove c'è luce"... Come si è visto, è una "falsa" soluzione. La nostra parte razionale (e sobria) avrebbe chiesto all'agente di fare luce con una pila nel luogo dove le chiavi sono state perse (luce spostata dove c'è bisogno = indagine effettuata nella "scena del crimine"), la parte ubriaca no: vuole che le cose "vengano alla luce" (come una sorta di epifania, di rivelazione). Portiamo la situazione nella vita di tutti i giorni. Facciamo finta di avere una questione da risolvere, che ne so, un problema con un collega di lavoro o con un capufficio o con la bella collega/bel collega che ci piace tanto ma che non ci calcola di striscio... Se ci pensiamo, diciamo a noi stessi la classica frase consolatoria "ho fatto di tutto in tutti i modi possibili e immaginabili per piacergli", no? Beh, non è vero! Abbiamo compiuto azioni che, nella nostra contorta mente, avrebbero dovuto far sortire in lei/lui degli atteggiamenti attesi, ma lei/lui non ha notato, non ha visto, non ha considerato. Questo ci porta a dare delle definizioni che ci tutelino nella nostra stolida autoreferenziale cinta muraria di sicurezza: "è una lesbica", "è gay", "è st$&nz" e via discorrendo. Che succederebbe, invece, se ci mettessimo in gioco? Se considerassimo quello che l'altro è: una coscienza piena di aspettative, timori, desideri leciti e/o inconfessabili, turbe della personalità proprio come noi? Cominceremmo a domandarci che cosa ci viene significato con la sua "ostilità" o "indifferenza"... Pensare "out of the box", come dice Antonio, significa aprirsi alla creatività all'invenzione che tenga conto di quanto complessa sia la relazione che si va instaurando o si è instaurata. QUARTA PARTE: UN ESEMPIO: LA TECNICA DELLO SCALATORE Premessa: Come ben sa chi mi segue sul canale, provo molto interesse per la Scuola di Terapia Breve Strategica fondata da Paul Watzlawick e da Giorgio Nardone. Trovo che l'approccio strategico riesca a dare una vincente mano ad un ampio (ma non totale, ahimè) raggio di situazioni psicologiche/relazionali. Mi fregio di una ultraventennale amicizia con il dottor Giuseppe Pecere, dei cui servigi spero di non aver mai bisogno, ma alla cui abilità affiderei la mia esistenza. Da questa scuola, ricavo questo suggerimento strategico. Poniamo di essere alla base di una montagna... che dobbiamo scalare. Il pensiero di questa massa enorme davanti ci abbatte l'animo, no? Non ce la faremo mai a scalare questa immensità che è di fronte a noi. Davanti a noi fatica, pericoli, fallimenti e delusioni ci aspettano. Ecco, il problema è proprio qui: nel vedere la massa come qualcosa di impossibile da affrontare. "Ogni lungo cammino parte con il primo passo", lo sappiamo, ma quel primo passo è così difficile da fare... Abbiamo iniziato una dieta che era tutto un calcolare, misurare, pesare ad-ogni-singolo-pasto; il fogli del dietologo con le ricette e i giorni con i cibi da scegliere, l'umiliazione della bilancia... Un incubo! Abbiamo abbandonato ogni speranza di dimagrire. Come facciamo a scalare la montagna? La tecnica dello scalatore rovescia la visione del problema e parcellizza la scalata in minuti, piccoli e non-inquietanti passi. Siamo già in cima. Abbiamo piantato la nostra bandiera e stiamo godendoci il panorama. Qual è l'operazione che abbiamo fatto immediatamente prima? e prima di quella? e quella ancora prima? Rovesciando la situazione ovvero partendo dal "come-già-fossimo" e infine frantumando le azioni in micro-azioni a ritroso la montagna si può scalare. Ma questa è solo una delle strategie per affrontare problemi che la Scuola di Terapia Breve Strategica offre. CONCLUSIONE (?) Pensare "out-of-the-box" è spesso per noi arduo in quanto siamo prigionieri della nostra visione del mondo, delle nostre aspettative, delle nostre vecchie versioni di noi stessi: solo sospendendo questi legami, potremo uscire dal nostro orticello e considerare la situazione da un altro punto di vista (veramente, questa volta: non solo a parole). SCUSE Mi scuso se chiudo (per adesso) qui: l'argomento è vasto e necessiterebbe di ulteriori approfondimenti, con altri esempi. Ne avrei, ma questa discussione mi ha dato riflessioni e suggerimenti per la produzione di altri video. Posso forse autospoilerarmi? RINGRAZIAMENTI Grazie a Antonio Riussi e Massimo X che mi hanno dato l'occasione di scambiare queste idee! Grazie!
Ah. Se queste sono due righe buttate giù di getto, senza rileggere... voglio comprare subito il libro... Non ne ha scritto uno? Beh, io ci farei un pensierino, sul serio; magari solo un ebook di cento pagine ma ci penserei davvero. Conoscere un argomento è una cosa, saperlo spiegare in modo così chiaro e istintivo è tutt'altro. Ma è lo stesso Alessandro Gelain dell'audiolibro dei racconti del '900?
Grazie per i complimenti! Per il racconto di Varesi... Beccato! Una vita fa ho collaborato brevemente con "il Narratore": una bella esperienza che poi però purtroppo non ha avuto seguito. Sono stato contattato di recente da un'altra azienda che produce audiolibri. Che dice: mi butto?
I complimenti sono meritati, non è questione di cortesia, anzi, direi che il mini-curriculum su ilnarratore.com spinge in questa direzione. Per gli audiolibri... a mio parere è un'occasione da cogliere al volo, non per soldi o per fama, ma perché una capacità (o talento, o dono, o x-factor, chiamiamolo come vogliamo) secondo me è mille volte più bella se condivisa, quindi si! Buttiamola fuori questa voce!
Mi è piaciuto, molto! Molto spesso cerchiamo le strade più immediate perché la ricerca implica dispersione di energie a 360Gradi e noi quelle non vogliamo sprecare!
Potrei gentilmente conoscere la base musicale che accompagna questo suo gentile contributo . Sempre misurato e positivo. Spero empatico . Grazie tante Annamaria Antonelli
Cara anna maria, la base mucicale che ho usato in questo video fa parte di Adobe Spark, il programma online che uso per proodurre questi video. Il brano si chiama "Careful Scene". Per scaricarlo lei dovrebbe produrre un video (lo può fare anche vuoto e muto, solo con la musica: è una cosa molto veloce!) selezionare il brano musicale e scaricare il filmato. Grazie del suo commento! :-)
@@AlessandroGelain Grazie della risposta che mi emerge oggi dal magma informe Che avvolge la nostra vita di internauti storditi. Per esperienza aggiungerei che le chiavi sono perdute e non si troveranno più né alla luce né dove sono. Le chiavi sono dentro di noi ed é impossibile vederle ai.piu' È sconvolgente. Grazie dei suoi contributi che comunque accendono luci nel buio Annamaria Antonelli
Oggi sono sobria ho trovato, era una dedica e lo è ancora Luis Armstrong What a Wonderful World per lei Alessandro , nonostante tutti i problemi che possono avere i 7'5 miliardi di persone, per me è un bel mondo il migliore
Penso che se pensiamo alla vita e alle "cose della vita" sempre in maniera problematica non troveremo delle soluzioni: ma altri problemi. Come se fosse inevitabile. siamo noi anche un problema da risolvere? Vi lascio alle parole di un filosofo " problematico" ma che di problemi non ha mai parlato e di certo neanche di soluzioni , parla di VOLONTA e dovremmo rifletterci anche "noi" senza troppi PROBLEMI : “Non avevano voglia di esistere, solo che non potevano esimersene ecco, e allora facevano tutte le loro piccole funzioni: pienamente, senza slancio. La linfa saliva lentamente entro i vasi contro-voglia e le radici affondavano lentamente nella terra, ma ad ogni momento sembravano sul punto di piantar tutto lì e: annullarsi. Stanchi e vecchi continuavano ad esistere di malavoglia semplicemente perché erano troppo deboli per morire e perché la morte poteva venire solo dall'esterno. Solo le arie musicali sanno portare fieramente la loro propria morte in sé, come una necessità interna: soltanto che esse non esistono. Ogni esistente nasce senza ragione si protrae per debolezza e muore per combinazione. Mi sono lasciato andare all'indietro e ho chiuso gli occhi, ma le mie fantasie subito risvegliate sono balzate su e sono venuti a riempire di esistenza i miei occhi chiusi, l'esistenza è un pieno che l'uomo non può abbandonare”. Non è la "luce" della soluzione che voglio trovare, quanto piuttosto la sensazione di questo "pieno" che "non voglio abbandonare" e che forse è proprio "tutto"? Leggiamoci un libro e se non ci piace: Ri-leggiamolo! la vita è sforzo nel capire e non volere avere la conoscenza come per "data", appiccicata alla realtà e quindi acquisibile. no rpoblem - no solution
mi chiedo se dividiamo sempre qualcosa in due parti: questa si divide o si moltiplica in più parti? A volte cerchiamo di dividere UN paese e diventano DUE paesi,dividiamo una mela e la mangiano il doppio delle persone eccecc, ma quindi non capisco più così neanche la matematica?! (questo lo dedico a chi penserà al mondo dei problemi matematici detti "esatti" : come soluzioni stile 2+2=4; La matematica è il problema alle soluzioni matematiche che ci si pone, ma non può essere anche un problema la Matematica che serve a risolvere i problemi della matematica, no? il problema "se c'è" ovunque alla fine è solo il nostro occhio che non lo lascia mai in pace. Ma proprio mai ! mi chiedo come si pensava prima dell'algebra degli arabi? cioè prima della matematica esistevano anche i problemi? non saprei a questo punto. i dinosauri hanno avuto problemi tolto l'asteroide? byeeeeeeeee fermatevi un secondooooooooooooo senzaaaa che siaaaa anche questoooo un problemaaaaaaa per chi poiiiii ????? lol
Grazie per il bel trittico di interventi. In effetti, i problemi che la filosofia si pone esisterebbero se non ci fosse la filosofia a pensarli? Mi pare che sia un problema di chi viene prima (come l'uovo o la gallina). Oggi abbiamo gli smartphone e abbiamo il problema delle persone che guidano guardando il cellulare. Questo è un chiaro caso in cui la seconda parte (il guidare con il cellulare in mano) deriva dalla prima (l'esistenza di smartphone). Potremmo trovarne altri. Ma la filosofia che si interroga sui problemi è altra cosa: si dà nome di filosofo a colui che si interroga su una svariata molteplicità di problemi. Come da dire: dai problemi nasce la volontà di ragionarci sopra e da questa azione nasce la filosofia. Gli Arabi hanno ci hanno lasciato in eredità strumenti di misurazione e di confronto che stanno alla base stessa del vivere sociale quotidiano. Pensi solo al mettersi d'accordo su una certa ora per un appuntamento... Freud, all'inizio del secolo scorso, ha offerto una visione nuova sulle strutture della nostra mente che sono state in parte confermate e in parte confutate da pensatori successivi. Il suo lavoro è stato quello di un pioniere in una terra incognita. Ma è a partire dal suo lavoro che ci conosciamo un po' meglio. Dare un nome ad un disturbo non significa essere necessariamente la sua genesi. È pur vero che, nel tempo, diverse filosofie hanno "creato" problemi (prevaricazioni, violenze, dittature); dunque potremmo dire che nello stato attuale la filosofia non è più ciò che considera il reale e ne sonda le profondità in cerca di soluzioni, ma anche che è fonte di problemi su cui poi dovrà riflettere. Si può rinunciare a afre filosofia? Per me, no. Lo scrutare, l'interrogarsi, il cercare risposte è una azione che rende l'essere umano tale. Finché ci porremo domande, saremo esseri umani, poi...
Ciao e grazie della risposta! volevo dirti che secondo me il pensiero dualista ci piace così tanto perchè noi come genesi in realtà (cristiani nella visione e rappresentazione del mondo) deriviamo dal culto di Orfeo. Il cui culto era una sottomatrice(bub-matrix) della mitologia derivata da chronos invece che da chaos, e caratterizzata da ermafroditismo nel Pensiero (ovvero il dualismo!) e odio per le donne ("uovo") leggete la teogonia di orfeo è "uguale" a quella cristiana, dioniso viene ucciso nel sonno con 12 soldati che ricorda?.Lui era il 13esimo... L'unica vera fortuna di orfeo(non quello con la cedra!) fu quella che Platone trovò affascinante il dualismo, ma è falso ed è veleno! e Aristotele l'ha capito proponendo l'Isomorfismo e "superandolo immediatamente.Il mondo non è monista(1cosa) non è dualista(entrambe) il mondo del reale e le parole godono di isomorfismo ( e basta) il dualismo serve solo per confonderci: potremmo parlare all'infinito dell'oggetto e del soggetto e di come "magicamente" uno decada nell'altro. E' "magia" nera il dualismo e invito tutti anche a liberarci dall'invenzione del senso di colpa (cristiana), a cui è legato il concetto anche di punizione ! il diavolo etimologicamente è solo "colui che divide" mentre "satana" significa solo nemico....e invece prima che si Ribellasse l'angelo si chiamava Lucifero ("colui che è luce")l'invenzione di Dioniso-Bacco che privava i fanciulli alle donne alla "divi et impera" infatti i macedoni non tardarono a capire il senso del dualismo.... l'unico vero senso del dualismo è farci "parlare" invece che ribellarci! (etimo."nuovo re") Hanno paura dei ribelli !!! nietzsche: "lo stato nasce per il superfluo" ovvero abbiamo fatto della giustizia prigionia dell'emarginato per questo i diritti arretrano invece che avanzare! ci tengono incatenati tra soldi, senso di colpa e "pensiero dualista" ma è pur sempre una pPrigionia! Dobbiamo "cambiare" la Visione è l'unica pace possibile, l'anomalia dentro "ognuno di noi" l'unica guerra che si può vincere senza armi e senza scendere nel Terreno Di Orfeo: Il rimorso della scelta (dualista per eccellenza!)....in guardia ! Sleghiamoci dal sangue di Dio(niso) altrimenti la terra finirà distrutta. è infatti l'unica in tutta la mitologia a credere nella "resurrezione" e anche nella "vita dopo la morte" cioè se lei mi da ragione "qui sta la morte e nell'al dilà c'è la vita" No? infatti era Famosa per essere Necrofilia Pura in cerca di Morte e sangue : chi vi ricorda? e perchè poi uccidere l'agnello quando il nome significa "dolce creatura"? e fustigare con il Simbolo della (scelta del diavolo) la croce? ...secondo me professore dobrevve farci uscire da matrix: io ero stufo dei dualisti e per fortuna ho insistito e non ho creduto che fossero solo dei "giochi di parole" Nietzsche ha già detto tutto e anche Molto chiaramente ma guarda caso 200 anni dopo ancora tutto è "identico" violenza nello stato (per cui nasce) e violenza fuori lo stato(per cui vive e morira anche). Siamo in trappola ragazzi e non è filosofia...si chiama la realta di Orfeo e del Pensiero dualista!!! smettiamola con sto bello e sto brutto giusto e sbagliato: le parole sono vuote ma gli uomini che stiamo uccidendo? La filosofia ormai è etica ma non si può avere nessuna teoria etica in un quadro Colpa-Punizione si avrà solo l'etica del punire. dedico un momento di silenzio al domenicano G.Bruno scannato da chi ha ancora il potere della Visione umana sigillata in Dogma e Norma. Non ti chiedo "nè scusa nè grazie" poichè "grazie" sono le grazie e scusa secondo te cosa è? siamo intrappolati nel linguaggio ma se guardiamo un pò con attenzione forse scorgiamo l'unica cosa vera la storia (degli sconfitti però!) che ognuno avii le proprie ricerche Paladini Della luce ! Orfeo e la sua visione Necrofila distruggeranno tutto! Bruno credeva nella reincarnazione negli animali ed è un concetto molto più "terrestre" e anche ri-produttivo per sviluppare una cosa che "l'aldilà" in vece non ci ha dato e ora forse è palese ovvero "disprezziamo" anche la terra , questi di orfeo infatti disprezzano tutto....è una prigione vecchia la nostra con il wirless in pratica...non so se son chiaro... SCHIAVI ! :d CIAO!
io ho fatto neo da solo, senza soldi e per hobby ma tu MORPHEUS prova a diffondere questo messaggio: dio è morto e tu sei un eroe della virtù , dobbiamo ri-creare la società [capire questo] o morire. Ricordi wittgeinstein lui disse "giochi linguistici" le grandi menti sentono il puzzo di gioco (e soggiogo ) diffondi e leggi il Maesto: NIetzsche è l'uomo migliore del mondo perchè non lo leggiamo? l'abbiamo mai fatto? dobbiamo abbandonare la visione! il senso di colpa l'ha esplorato freud e ne ha dato la dimensione chiamandolo "patologia"... buona fortuna allora a tutti ! e fate di Chaos e non di Tempo (chronos) il vostro Maestro... troverete il resto delle tracce...(tutto lascia una traccia avete voglia di inseguirla ? non volete uscire da MATRIX ? ).
E se le si perde perché non pensiamo a chi avi 🤔😇😂. Nello sleng vuol dire anche sesso 🤔ed effettivamente simula i coltelli i gesti di estrarre le chiavi,che detta così Lecchi avi 🤔. E si potrebbe essere una fobia sessuale 🤔. Forse mi son immedesimato nelle chiavi 😂 non posso fare a meno di notare l'ubriaco poeta in cerca dell'amore e anche la guardia ma in preda a passioni marginali di potere ,che lo aiuta anche se di solito ti interna e ti frega la ragazza con il fascino della divisa😜
I tuoi video rappresentano, come sempre, una sana e buona occasione per capire noi stessi.
Mai come oggi ne abbiamo bisogno.
Grazie, come sempre.
Grazie mille per il gentile e generoso commento! :-)
Mi piace, pillole di saggezza e filosofia, posso colmare la mia ignoranza e ho sete di sapere. Bravo.
Anche partendo da semplici storielle o aneddoti una mente acuta e creativa é in grado di ricavare conclusioni interessanti, trovo questa capacità davvero notevole. Inoltre se, come nei suoi video, i contenuti sono espressi in modo chiaro ed efficace il messaggio risulta ancora più incisivo
Grazie mille per il commento e per i complimenti! :-)
complimenti.... finalmente un canale dove di disquisiscono temi interessanti...ho già avuto il piacere di vedere ...anzi sarebbe meglio dire ascoltare... alcuni video....complimenti per la capacità di essere sintetico e laconico ma con ottima scelta dei vocaboli...mi permetto solo di esprimere un pensiero personale e quindi sindacabile sulla forma di esprimersi sugli aforismi dove non mi piace che questi vengano sempre legati indissolubilmente al nome del loro creatore....spero di ricevere notifiche per poter sentire ancora altri commentari
Grazie mille dei complimenti e per il commento! In effetti può essere pesante nell'ascolto questa "deformazione professionale" di citare le fonti di pensieri e/o di aforismi. Le dico la verità: faccio fatica a farne a meno: le rielaborazioni, gli accostamenti e i confronti sono miei ma il materiale che smonto, analizzo e uso è di questo o di quell'autore: non me ne prendo il merito. Non posso nemmeno dare per scontato che chi ascolta sappia già a chi appartiene l'aforisma. Ho pensato di scrivere il nome dell'autore su una slide, ma anche questo confligge con il format che ho scelto: come lei ha giustamente sottolineato, il 90% dei miei contributi può comodamente essere ascoltato senza guardare il video. Ho scelto questa strada perché penso anche ai fruitori che mi ascoltano mentre viaggiano e desiderano qualcosa nelle cuffie. È per questo, anche, che mi sto organizzando per proporre un canale audio podcast.
Continui a seguirmi, migliorerò! :-)
A presto!
@@AlessandroGelain sicuramente la seguirò ...e poi la bellezza del suo canale è propio quella che in sintesi ha evocato....l'audio
senza la distrazione del video....poi la voce è caratteristica e mi ricorda il divulgatore capone o del declamatore gazzolo...il dover lasciar andare il pensiero per poter seguire il filo logico dell'episodio è poi cibo calorico per l'interessamento, la fantasia, la comparazione e l'acquisizione dell'apprendimento della divulgazione....continui così...potrà solo migliorare in futuro...i mieri più fervidi auguri
@@ellocodelamatadecoco282 Grazie mille! :-)
@@AlessandroGelain nessun grazie....grazie...scusi il gioco di parole
Complimenti , Professore ...
Paolo Allia Grazie mille! 😊
I video di Alessandro sono gli unici su youtube che hanno il 100% di like e 0 dislike.
Francesco Barone : esagerato! 😃
Ah le aspettative...🙏🙏🙏 grazie 🥰
Antonella Tossani Grazie del commento! :-)
Bella barzelletta. Anche se è più una freddura stile anglosassone. Comunque rende bene il concetto.
Interessante... Il fatto che la barzelletta mi sia piaciuta. Ovviamente anche il video e soprattutto il ragionamento alle spalle anche se in questa barzelletta non mo son visto ne come poliziotto ne come ubriaco ma come osservatore esterno. Nella vita proverò a vedere
Bene! Si tratta di una migliore posizione rispetto alle due della barzelletta! Grazie per il commento! :-)
Ottimo video, come sempre del resto
Grazie mille, sei sempre buono! :-)
Più che una barzelletta è un aneddoto interessante.
Questa è forte (anche se purtroppo non c'entrano i greci, i greci vincono sempre); posso chiederle un'opinione personale? Se l'approccio "standard" (che anch'io ahimè condivido in pieno) pigramente ispirato dall'esperienza e dalle aspettative può non essere quello risolutivo, qual è secondo lei il modo migliore per approcciare un problema per il quale non abbiamo una soluzione out of the box?
Grazie e complimenti come sempre, questo canale è il massimo
Massimo X grazie mille per il suo/tuo intervento, è un piacere passare da canali in cui ci si scanna a mani nude a quelli come questo, e leggere risposte educate e pertinenti come questa.
Rispondo brevemente alla domanda "perché lo chiede a me?"; ha centrato in pieno il punto: perché (fermo restando che ho apprezzato molto questa risposta) mi piacerebbe molto sentire qualche considerazione personale del Prof. Gelain! Sono certissimo del fatto che al di là del rigoroso riassunto del mito/paradosso/racconto trattato in ogni puntata, sarebbe altrettanto interessante fare finta di essere suoi studenti per qualche minuto, e sentirlo trattare a ruota libera l'argomento di turno, voleva essere un garbato incitamento a lasciarsi andare!
Entro con piacere nella discussione! Grazie mille di averla iniziata: mi riempie d'orgoglio che mi abbiate scelto!
PRIMA PARTE: BREVE MA NOIOSA INTRODUZIONE SULLA "NATURA" DEL PROCESSO DECISIONALE
Le risposte che noi diamo ai casi della vita sono per noi "razionali"... o per lo meno così crediamo. Poi iniziamo a pensarci su e dobbiamo ammettere che quando siamo turbati o arrabbiati non è che facciamo le scelte migliori. poi quando siamo eccitati o stanchi... anche lì prendiamo decisioni "seguendo la corrente"... Dobbiamo ammetter che le nostre decisioni "razionali" sono meno di quelle che pensavamo tre righe fa. Mettiamo poi sul tavolo la razionalità: siamo sicuri che vogliamo effettuare sempre scelte razionali? Chi potrebbe innamorarsi o sposarsi "razionalmente"? Ma anche l'acquisto di un disco musicale: è un acquisto razionale? O è l'acquisto razionale di qualcosa che "ci piace" in modo "non-razionale"?
Le neuroscienze ci dice che il processo decisionale nell'essere umano avviene nel sistema limbico, una parte antica del nostro cervello, che non ha legami con le parti deputate al linguaggio. Per questo, quando prendiamo una decisione, la prima cosa che ci viene da dire è "HO SENTITO che era la decisione giusta"... e subito dopo passiamo a razionalizzare la nostra scelta, come per convincerci di aver fatto la scelta giusta.
Un esempio? Io alla fiera di informatica, che compro qualcosa per riparare quel vecchio pc in soffitta, finalmente trovo quel qualcosa, lo compro, tutto felice mi avvio all'uscita immaginandomi riparatore di pc, e due metri dopo l'uscita contemplo il ciarpame che ho acquistato e mi domando "Ma perché l'ho acquistato?" e comincio a razionalizzare per giustificare l'acquisto una volta tornato a casa...
SECONDA PARTE LA "RAZIONALITÀ" E I PROBLEMI DA AFFRONTARE
Ci piacerebbe che le persone e le relazioni fossero come degli oggetti che
funzionano --> OK
non funzionano --> si riparano meccanicamente o si sostituiscono.
Per fortuna/purtroppo non è così.
Quando abbiamo a che fare con persone e relazioni, l'unico atteggiamento "razionale" è riconoscere che quando si tratta di un incontro tra coscienze vi è sempre molto di più sul tavolo del singolo caso di cui si sta discutendo: c'è la relazione, c'è ciò che viene detto, ciò che viene taciuto, ciò che viene significato senza essere esposto, la natura della relazione tra le due coscienze, i rapporti di forza per dire solo i primi che mi vengono in mente... (mi è venuta voglia di fare una serie di video su questo, grazie!)
Essere razionali, allora, significa ammettere che l'oggetto della discussione, le persone che discutono, l'ambiente in cui si discute sono tutte parti fondamentali del processo comunicativo: tutte com-portano all'esito (positivo o negativo e mai definitivo) della discussione.
TERZA PARTE: IL RETAGGIO DELLE SOLUZIONI PRECEDENTI
In questo video ho parlato delle soluzioni precedenti che ci legano a pattern di comportamento e ad aspettative di soluzione. Che fare quando non funziona niente per cambiare una situazione (per trovare le chiavi?)
La soluzione razionale dell'ubriaco è "cercare dove c'è luce"...
CHIEDO SCUSA: Devo sospendere la risposta qui per ottemperare a degli impegni lavorativi arrivati ora ora. Prometto in serata/nottata di completare/modificare il post (perdonate eventuali errori: ho scritto di getto, senza rivedere).
A più tardi!
Riprendo da dove avevo lasciato.
La soluzione razionale dell'ubriaco è "cercare dove c'è luce"... Come si è visto, è una "falsa" soluzione.
La nostra parte razionale (e sobria) avrebbe chiesto all'agente di fare luce con una pila nel luogo dove le chiavi sono state perse (luce spostata dove c'è bisogno = indagine effettuata nella "scena del crimine"), la parte ubriaca no: vuole che le cose "vengano alla luce" (come una sorta di epifania, di rivelazione).
Portiamo la situazione nella vita di tutti i giorni. Facciamo finta di avere una questione da risolvere, che ne so, un problema con un collega di lavoro o con un capufficio o con la bella collega/bel collega che ci piace tanto ma che non ci calcola di striscio... Se ci pensiamo, diciamo a noi stessi la classica frase consolatoria "ho fatto di tutto in tutti i modi possibili e immaginabili per piacergli", no? Beh, non è vero! Abbiamo compiuto azioni che, nella nostra contorta mente, avrebbero dovuto far sortire in lei/lui degli atteggiamenti attesi, ma lei/lui non ha notato, non ha visto, non ha considerato. Questo ci porta a dare delle definizioni che ci tutelino nella nostra stolida autoreferenziale cinta muraria di sicurezza: "è una lesbica", "è gay", "è st$&nz" e via discorrendo.
Che succederebbe, invece, se ci mettessimo in gioco? Se considerassimo quello che l'altro è: una coscienza piena di aspettative, timori, desideri leciti e/o inconfessabili, turbe della personalità proprio come noi?
Cominceremmo a domandarci che cosa ci viene significato con la sua "ostilità" o "indifferenza"...
Pensare "out of the box", come dice Antonio, significa aprirsi alla creatività all'invenzione che tenga conto di quanto complessa sia la relazione che si va instaurando o si è instaurata.
QUARTA PARTE: UN ESEMPIO: LA TECNICA DELLO SCALATORE
Premessa: Come ben sa chi mi segue sul canale, provo molto interesse per la Scuola di Terapia Breve Strategica fondata da Paul Watzlawick e da Giorgio Nardone. Trovo che l'approccio strategico riesca a dare una vincente mano ad un ampio (ma non totale, ahimè) raggio di situazioni psicologiche/relazionali. Mi fregio di una ultraventennale amicizia con il dottor Giuseppe Pecere, dei cui servigi spero di non aver mai bisogno, ma alla cui abilità affiderei la mia esistenza.
Da questa scuola, ricavo questo suggerimento strategico.
Poniamo di essere alla base di una montagna... che dobbiamo scalare. Il pensiero di questa massa enorme davanti ci abbatte l'animo, no? Non ce la faremo mai a scalare questa immensità che è di fronte a noi.
Davanti a noi fatica, pericoli, fallimenti e delusioni ci aspettano.
Ecco, il problema è proprio qui: nel vedere la massa come qualcosa di impossibile da affrontare. "Ogni lungo cammino parte con il primo passo", lo sappiamo, ma quel primo passo è così difficile da fare... Abbiamo iniziato una dieta che era tutto un calcolare, misurare, pesare ad-ogni-singolo-pasto; il fogli del dietologo con le ricette e i giorni con i cibi da scegliere, l'umiliazione della bilancia... Un incubo! Abbiamo abbandonato ogni speranza di dimagrire.
Come facciamo a scalare la montagna?
La tecnica dello scalatore rovescia la visione del problema e parcellizza la scalata in minuti, piccoli e non-inquietanti passi.
Siamo già in cima. Abbiamo piantato la nostra bandiera e stiamo godendoci il panorama. Qual è l'operazione che abbiamo fatto immediatamente prima? e prima di quella? e quella ancora prima?
Rovesciando la situazione ovvero partendo dal "come-già-fossimo" e infine frantumando le azioni in micro-azioni a ritroso la montagna si può scalare.
Ma questa è solo una delle strategie per affrontare problemi che la Scuola di Terapia Breve Strategica offre.
CONCLUSIONE (?)
Pensare "out-of-the-box" è spesso per noi arduo in quanto siamo prigionieri della nostra visione del mondo, delle nostre aspettative, delle nostre vecchie versioni di noi stessi: solo sospendendo questi legami, potremo uscire dal nostro orticello e considerare la situazione da un altro punto di vista (veramente, questa volta: non solo a parole).
SCUSE
Mi scuso se chiudo (per adesso) qui: l'argomento è vasto e necessiterebbe di ulteriori approfondimenti, con altri esempi.
Ne avrei, ma questa discussione mi ha dato riflessioni e suggerimenti per la produzione di altri video. Posso forse autospoilerarmi?
RINGRAZIAMENTI
Grazie a Antonio Riussi e Massimo X che mi hanno dato l'occasione di scambiare queste idee! Grazie!
Ah. Se queste sono due righe buttate giù di getto, senza rileggere... voglio comprare subito il libro...
Non ne ha scritto uno? Beh, io ci farei un pensierino, sul serio; magari solo un ebook di cento pagine ma ci penserei davvero. Conoscere un argomento è una cosa, saperlo spiegare in modo così chiaro e istintivo è tutt'altro.
Ma è lo stesso Alessandro Gelain dell'audiolibro dei racconti del '900?
Grazie per i complimenti! Per il racconto di Varesi... Beccato! Una vita fa ho collaborato brevemente con "il Narratore": una bella esperienza che poi però purtroppo non ha avuto seguito. Sono stato contattato di recente da un'altra azienda che produce audiolibri. Che dice: mi butto?
I complimenti sono meritati, non è questione di cortesia, anzi, direi che il mini-curriculum su ilnarratore.com spinge in questa direzione. Per gli audiolibri... a mio parere è un'occasione da cogliere al volo, non per soldi o per fama, ma perché una capacità (o talento, o dono, o x-factor, chiamiamolo come vogliamo) secondo me è mille volte più bella se condivisa, quindi si! Buttiamola fuori questa voce!
Mi è piaciuto, molto! Molto spesso cerchiamo le strade più immediate perché la ricerca implica dispersione di energie a 360Gradi e noi quelle non vogliamo sprecare!
Potrei gentilmente conoscere la base musicale che accompagna questo suo gentile contributo .
Sempre misurato e positivo.
Spero empatico .
Grazie tante Annamaria Antonelli
Cara anna maria, la base mucicale che ho usato in questo video fa parte di Adobe Spark, il programma online che uso per proodurre questi video. Il brano si chiama "Careful Scene". Per scaricarlo lei dovrebbe produrre un video (lo può fare anche vuoto e muto, solo con la musica: è una cosa molto veloce!) selezionare il brano musicale e scaricare il filmato.
Grazie del suo commento! :-)
@@AlessandroGelain
Grazie della risposta che mi emerge oggi dal magma informe
Che avvolge la nostra vita di internauti storditi.
Per esperienza aggiungerei che le chiavi sono perdute e non si troveranno più né alla luce né dove sono.
Le chiavi sono dentro di noi ed é impossibile vederle ai.piu'
È sconvolgente.
Grazie dei suoi contributi che comunque accendono luci nel buio
Annamaria Antonelli
Credo che sia insito nell'essere umano o almeno nella stramaggioranza di esso questo comportamento. Mi ci rispecchio anche io in tutta onestà.
Perché questo tono di voce " costruito ?
Ho bevuto un bicchiere di vino in più, poi ho scritto un commento e non ricordo dove l'ho scritto, Alessandro la prego mi aiuti a cercarlo
:D:D:D cara Martina! :-*
:D:D:D Che bel commento! Grazie! :-)
Oggi sono sobria ho trovato, era una dedica e lo è ancora Luis Armstrong What a Wonderful World per lei Alessandro , nonostante tutti i problemi che possono avere i 7'5 miliardi di persone, per me è un bel mondo il migliore
Grazie per il commento e per la dedica! Mi hanno fatto piacere! Grazie! :-)
Ora sono felice, e non ho letto il libro di Paul Watzlawick:-):-)
A me ha fatto ridere ahhaha
:-)
Io mi sono immedesimato nell ubriaco purtroppo
E siamo in due... ;-)
...penso di averla sentita da mio padre, ma a me piace proprio perche' l'ubriaco ha una irrazionalita' spiazzante
Penso che se pensiamo alla vita e alle "cose della vita" sempre in maniera problematica non troveremo delle soluzioni: ma altri problemi. Come se fosse inevitabile. siamo noi anche un problema da risolvere? Vi lascio alle parole di un filosofo
" problematico" ma che di problemi non ha mai parlato e di certo neanche di soluzioni , parla di VOLONTA e dovremmo rifletterci anche "noi" senza troppi PROBLEMI : “Non avevano voglia di esistere, solo che non potevano esimersene ecco, e allora facevano tutte le loro piccole funzioni: pienamente, senza slancio. La linfa saliva lentamente entro i vasi contro-voglia e le radici affondavano lentamente nella terra, ma ad ogni momento sembravano sul punto di piantar tutto lì e: annullarsi. Stanchi e vecchi continuavano ad esistere di malavoglia semplicemente perché erano troppo deboli per morire e perché la morte poteva venire solo dall'esterno. Solo le arie musicali sanno portare fieramente la loro propria morte in sé, come una necessità interna: soltanto che esse non esistono. Ogni esistente nasce senza ragione si protrae per debolezza e muore per combinazione. Mi sono lasciato andare all'indietro e ho chiuso gli occhi, ma le mie fantasie subito risvegliate sono balzate su e sono venuti a riempire di esistenza i miei occhi chiusi, l'esistenza è un pieno che l'uomo non può abbandonare”. Non è la "luce" della soluzione che voglio trovare, quanto piuttosto la sensazione di questo "pieno" che "non voglio abbandonare" e che forse è proprio "tutto"? Leggiamoci un libro e se non ci piace: Ri-leggiamolo! la vita è sforzo nel capire e non volere avere la conoscenza come per "data", appiccicata alla realtà e quindi acquisibile. no rpoblem - no solution
mi chiedo se dividiamo sempre qualcosa in due parti: questa si divide o si moltiplica in più parti? A volte cerchiamo di dividere UN paese e diventano DUE paesi,dividiamo una mela e la mangiano il doppio delle persone eccecc, ma quindi non capisco più così neanche la matematica?! (questo lo dedico a chi penserà al mondo dei problemi matematici detti "esatti" : come soluzioni stile 2+2=4; La matematica è il problema alle soluzioni matematiche che ci si pone, ma non può essere anche un problema la Matematica che serve a risolvere i problemi della matematica, no? il problema "se c'è" ovunque alla fine è solo il nostro occhio che non lo lascia mai in pace. Ma proprio mai ! mi chiedo come si pensava prima dell'algebra degli arabi? cioè prima della matematica esistevano anche i problemi? non saprei a questo punto. i dinosauri hanno avuto problemi tolto l'asteroide? byeeeeeeeee fermatevi un secondooooooooooooo senzaaaa che siaaaa anche questoooo un problemaaaaaaa per chi poiiiii ????? lol
in atre parole "Arabi+Freud = problemi inconsci"? MA i problemi inconsci li avremmo senza Freud ? o avremmo solo problemi ? e senza gli arabi? ;)
Grazie per il bel trittico di interventi. In effetti, i problemi che la filosofia si pone esisterebbero se non ci fosse la filosofia a pensarli? Mi pare che sia un problema di chi viene prima (come l'uovo o la gallina). Oggi abbiamo gli smartphone e abbiamo il problema delle persone che guidano guardando il cellulare. Questo è un chiaro caso in cui la seconda parte (il guidare con il cellulare in mano) deriva dalla prima (l'esistenza di smartphone). Potremmo trovarne altri.
Ma la filosofia che si interroga sui problemi è altra cosa: si dà nome di filosofo a colui che si interroga su una svariata molteplicità di problemi. Come da dire: dai problemi nasce la volontà di ragionarci sopra e da questa azione nasce la filosofia.
Gli Arabi hanno ci hanno lasciato in eredità strumenti di misurazione e di confronto che stanno alla base stessa del vivere sociale quotidiano. Pensi solo al mettersi d'accordo su una certa ora per un appuntamento...
Freud, all'inizio del secolo scorso, ha offerto una visione nuova sulle strutture della nostra mente che sono state in parte confermate e in parte confutate da pensatori successivi. Il suo lavoro è stato quello di un pioniere in una terra incognita. Ma è a partire dal suo lavoro che ci conosciamo un po' meglio. Dare un nome ad un disturbo non significa essere necessariamente la sua genesi.
È pur vero che, nel tempo, diverse filosofie hanno "creato" problemi (prevaricazioni, violenze, dittature); dunque potremmo dire che nello stato attuale la filosofia non è più ciò che considera il reale e ne sonda le profondità in cerca di soluzioni, ma anche che è fonte di problemi su cui poi dovrà riflettere.
Si può rinunciare a afre filosofia? Per me, no. Lo scrutare, l'interrogarsi, il cercare risposte è una azione che rende l'essere umano tale. Finché ci porremo domande, saremo esseri umani, poi...
Ciao e grazie della risposta! volevo dirti che secondo me il pensiero dualista ci piace così tanto
perchè noi come genesi in realtà (cristiani nella visione e rappresentazione del mondo) deriviamo dal culto di Orfeo. Il cui culto era una sottomatrice(bub-matrix) della mitologia derivata da chronos invece che da chaos, e caratterizzata da ermafroditismo nel Pensiero (ovvero il dualismo!) e odio per le donne ("uovo") leggete la teogonia di orfeo è "uguale" a quella cristiana, dioniso viene ucciso nel sonno con 12 soldati che ricorda?.Lui era il 13esimo... L'unica vera fortuna di orfeo(non quello con la cedra!) fu quella che Platone trovò affascinante il dualismo, ma è falso ed è veleno! e Aristotele l'ha capito proponendo l'Isomorfismo e "superandolo immediatamente.Il mondo non è monista(1cosa) non è dualista(entrambe) il mondo del reale e le parole godono di isomorfismo ( e basta) il dualismo serve solo per confonderci: potremmo parlare all'infinito dell'oggetto e del soggetto e di come "magicamente" uno decada nell'altro.
E' "magia" nera il dualismo e invito tutti anche a liberarci dall'invenzione del senso di colpa (cristiana), a cui è legato il concetto anche di punizione ! il diavolo etimologicamente è solo "colui che divide" mentre "satana" significa solo nemico....e invece prima che si Ribellasse l'angelo si chiamava Lucifero ("colui che è luce")l'invenzione di Dioniso-Bacco che privava i fanciulli alle donne alla "divi et impera" infatti i macedoni non tardarono a capire il senso del dualismo.... l'unico vero senso del dualismo è farci "parlare" invece che ribellarci! (etimo."nuovo re") Hanno paura dei ribelli !!! nietzsche: "lo stato nasce per il superfluo" ovvero abbiamo fatto della giustizia prigionia dell'emarginato per questo i diritti arretrano invece che avanzare! ci tengono incatenati tra soldi, senso di colpa e "pensiero dualista" ma è pur sempre una pPrigionia! Dobbiamo "cambiare" la Visione è l'unica pace possibile, l'anomalia dentro "ognuno di noi" l'unica guerra che si può vincere senza armi e senza scendere nel Terreno Di Orfeo: Il rimorso della scelta (dualista per eccellenza!)....in guardia ! Sleghiamoci dal sangue di Dio(niso) altrimenti la terra finirà distrutta. è infatti l'unica in tutta la mitologia a credere nella "resurrezione" e anche nella "vita dopo la morte" cioè se lei mi da ragione "qui sta la morte e nell'al dilà c'è la vita" No? infatti era Famosa per essere Necrofilia Pura in cerca di Morte e sangue : chi vi ricorda? e perchè poi uccidere l'agnello quando il nome significa "dolce creatura"? e fustigare con il Simbolo della (scelta del diavolo) la croce? ...secondo me professore dobrevve farci uscire da matrix: io ero stufo dei dualisti e per fortuna ho insistito e non ho creduto che fossero solo dei "giochi di parole" Nietzsche ha già detto tutto e anche Molto chiaramente ma guarda caso 200 anni dopo ancora tutto è "identico" violenza nello stato (per cui nasce) e violenza fuori lo stato(per cui vive e morira anche). Siamo in trappola ragazzi e non è filosofia...si chiama la realta di Orfeo e del Pensiero dualista!!! smettiamola con sto bello e sto brutto giusto e sbagliato: le parole sono vuote ma gli uomini che stiamo uccidendo? La filosofia ormai è etica ma non si può avere nessuna teoria etica in un quadro Colpa-Punizione si avrà solo l'etica del punire. dedico un momento di silenzio al domenicano G.Bruno scannato da chi ha ancora il potere della Visione umana sigillata in Dogma e Norma. Non ti chiedo "nè scusa nè grazie" poichè "grazie" sono le grazie e scusa secondo te cosa è? siamo intrappolati nel linguaggio ma se guardiamo un pò con attenzione forse scorgiamo l'unica cosa vera la storia (degli sconfitti però!) che ognuno avii le proprie ricerche Paladini Della luce ! Orfeo e la sua visione Necrofila distruggeranno tutto! Bruno credeva nella reincarnazione negli animali ed è un concetto molto più "terrestre" e anche ri-produttivo per sviluppare una cosa che "l'aldilà" in vece non ci ha dato e ora forse è palese ovvero "disprezziamo" anche la terra , questi di orfeo infatti disprezzano tutto....è una prigione vecchia la nostra con il wirless in pratica...non so se son chiaro... SCHIAVI ! :d CIAO!
io ho fatto neo da solo, senza soldi e per hobby ma tu MORPHEUS prova a diffondere questo messaggio: dio è morto e tu sei un eroe della virtù , dobbiamo ri-creare la società [capire questo] o morire. Ricordi wittgeinstein lui disse "giochi linguistici" le grandi menti sentono il puzzo di gioco (e soggiogo ) diffondi e leggi il Maesto: NIetzsche è l'uomo migliore del mondo perchè non lo leggiamo? l'abbiamo mai fatto? dobbiamo abbandonare la visione! il senso di colpa l'ha esplorato freud e ne ha dato la dimensione chiamandolo "patologia"... buona fortuna allora a tutti ! e fate di Chaos e non di Tempo (chronos) il vostro Maestro... troverete il resto delle tracce...(tutto lascia una traccia avete voglia di inseguirla ? non volete uscire da MATRIX ? ).
E se le si perde perché non pensiamo a chi avi 🤔😇😂.
Nello sleng vuol dire anche sesso 🤔ed effettivamente simula i coltelli i gesti di estrarre le chiavi,che detta così Lecchi avi 🤔.
E si potrebbe essere una fobia sessuale 🤔.
Forse mi son immedesimato nelle chiavi 😂 non posso fare a meno di notare l'ubriaco poeta in cerca dell'amore e anche la guardia ma in preda a passioni marginali di potere ,che lo aiuta anche se di solito ti interna e ti frega la ragazza con il fascino della divisa😜
?!?!