Fiat 130 3.200 cc. automatica

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  • Опубліковано 10 вер 2024
  • La Fiat 130 è un'autovettura prodotta e commercializzata dalla FIAT tra il 1969 e il 1977.
    Equipaggiata con un motore 6 cilindri a V alimentato a benzina, aveva una cilindrata di 2,8 litri successivamente incrementata a 3,2 litri.
    La sua commercializzazione terminò dopo 8 anni di produzione. In totale ne vennero fabbricati meno di 20000 esemplari, pur considerando tutte le versioni e motorizzazioni. ata l'ormai evidente obsolescenza di modelli quali la 2300 Lusso, i vertici della FIAT decisero di mettere in cantiere la progettazione di una berlina Gran Turismo, che nelle loro intenzioni avrebbe dovuto essere in grado di diventare una temibile concorrente delle autovetture di pari segmento prodotte da case automobilistiche come la BMW e la Mercedes Benz.
    Nonostante i dubbi e le perplessità espresse all'epoca dai progettisti (Dante Giacosa in primis) sull'opportunità di produrre un'automobile non destinata al mercato di massa, da sempre prerogativa "storica" della FIAT, durante la gestazione del modello gli ingegneri studiarono una meccanica raffinata, caratterizzata da particolari soluzioni tecniche, abbinata ad una carrozzeria contraddistinta da una linea decisamente classica, equilibrata, e dall'ampia disponibilità di spazio interno sia anteriore che posteriore, tipica delle "tre volumi" prodotte all'epoca da molte case automobilistiche concorrenti. Il quadro tecnico era completato dall'adozione della trazione posteriore, di 4 freni a disco, del servofreno, e infine del cambio automatico (Borg-Warner) a 3 rapporti, che veniva fornito come primo equipaggiamento mentre il cambio manuale a 5 marce era disponibile solo su richiesta, come optional.
    Da un punto di vista stilistico la berlina non incontrò mai completamente il favore del pubblico, già a partire dalla sua prima presentazione, avvenuta al Salone dell'automobile di Ginevra nell'anno 1969.
    L'autovettura era caratterizzata da una linea esteriore nel complesso equilibrata, ma piuttosto "carica" e appesantita da un notevole quantitativo di orpelli inutili, come i grossi profili cromati che incorniciavano e attraversavano gli eccessivamente ampi gruppi ottici posteriori, o la monolitica e barocca calandra anteriore, caratterizzata da un disegno alquanto elaborato e complesso.
    Sulla 130 prima serie fu adottato un cruscotto con gli strumenti rettangolari e allineati, che stilisticamente ricordava quelli delle berline americane dell'epoca. Sulla seconda serie fu sostituito da una plancia caratterizzata da un disegno più classico, strumenti circolari e finiture raffinate, in quanto veniva utilizzato legno laccato per guarnirla. Gli interni erano caratterizzati dall'utilizzo di velluto pregiato o pelle di ottima qualità per rivestire la selleria. Essi erano riccamente equipaggiati da accessori quali il servosterzo e l'aria condizionata, quest'ultima fornita però su richiesta. La versione coupé del modello fu equipaggiata da un esclusivo optional: i comandi dell'apertura e chiusura della porta del passeggero potevano essere controllati autonomamente dal conduttore dell'autovettura.
    Dopo averla testata, gli operatori del settore giudicarono la vettura confortevole, sicura e affidabile su strada, ma nel contempo notarono che essa era notevolmente penalizzata dal rilevante peso e dalla scarsa potenza erogata dal motore che la equipaggiava, circa 140 CV. La FIAT, nel corso dell'anno 1970, tentò di porre rimedio a tale carenza incrementando la cubatura del propulsore, ottenendo come risultato un aumento di potenza di circa una ventina di CV, ed il valore della stessa raggiunse i 160 CV circa. Tale valore era comunque ancora molto lontano da quelli raggiunti dai propulsori della stessa cubatura che equipaggiavano i modelli prodotti da marche concorrenti, che sfioravano i 200 CV, e che spesso erano caratterizzati dall'adozione di soluzioni tecniche più raffinate, come l'iniezione meccanica.

КОМЕНТАРІ • 8

  • @turi206cc
    @turi206cc 2 місяці тому +3

    Quando la Fiat non aveva paura di osare. Poi la mia memoria collega questa ammiraglia alla efferata uccisione di Moro visto che era l'auto che usava.

  • @marcosacconaghi5531
    @marcosacconaghi5531 2 місяці тому +1

    L'auto guidata da Philippe noiret ne La grande abbuffata? Nello specifico quando arrivano alla villa

  • @derekleeeskelson-qt7fc
    @derekleeeskelson-qt7fc Місяць тому

    a proposito della fiat 125, c'era un mio amico più grande che diceva "eh, la fiat 125 fu tolta da mezzo perché era troppo perfetta. sarebbe durata in eterno, e nessuno avrebbe più comprato macchine"

    • @FirenzePrima
      @FirenzePrima  Місяць тому +1

      Puo essere credo che avesse il motore bialbero a camme in testa .. un mulo.

  • @user-fo8pm7hq7n
    @user-fo8pm7hq7n 2 місяці тому +1

    Nonostante i molti tentativi Fiat non riuscì mai a fare berline belle, alcune più riuscite ma comunque brutte.

    • @jimbotron70
      @jimbotron70 2 місяці тому

      A me piace, più ora che ai tempi.

  • @lorenzabrioni5256
    @lorenzabrioni5256 2 місяці тому +2

    Era comunque un auto obsoleta e un design elementare. Una mezza cagata!

    • @FirenzePrima
      @FirenzePrima  2 місяці тому +1

      era uno stile classico un po datato, ma va ricordato che la 130 sostituiva la Fiat 2300 che era stile americano con le pinne che era divento vetusto. Poi a metà 1980, fecero l'Argenta che era in sostanza una 130 un po più piccola, ma davvero orrenda. Meglio fu la 132 come stile.