Starei ore ad ascoltare l'avvocato dell'atomo... negli ultimi mesi mi ha fatto appassionare alla questione delle centrali nucleari e sono sempre più convinto della necessità di installarle anche da noi. Spero si smuova qualcosa in futuro.
Siamo stati i primi a produrre energia nucleare ... il problema è che essendo una neocolonia statunitense e avendo una popolazione composta da masochisti anti-nazionali, la stragrande maggioranza della gente ha votato per l'abolizione dell'energia nucleare prodotta in Italia ... e poi tali ipocriti hanno anche il coraggio di lamentarsi delle bollette ... un po' come gli ipocriti che hanno votato per l'abolizione delle sanzioni ai giudici che sbagliano e poi si lamentano della magistratura italiana ... e potrei continuare con altri esempi di ignoranza e ipocrisia di tali persone (che più o meno sono sempre le stesse e corrispondono a circa il 70% della popolazione italiana)
@@GioJonnhyK Il fatto che siamo una colonia statunitense è vero, ti basta vedere come funziona la politica estera italiana. Sull'altra sentenza si può discutere, però apparentemente sembra così.
Argomentazioni convincenti esposte da chi sembra capirci veramente qualcosa... Cmq non ho ancora visto un confronto serio, con persone in grado di controbattere proponendo cifre ed analisi attendibili ( sempre che esistano)... Nell'attesa, mi godo le esposizioni competenti, pacate e pragmatiche del Dr. Luca Romano...
I confronti da Ivan Grieco però non avevano controparti competenti con persone in grado di controbattere proponendo cifre ed analisi attendibili così come richiesto dall'utente sopra.
Per quanto riguarda Nicola Armaroli, per curiosità sono andato a vedere un video in cui parla del nucleare: ua-cam.com/video/PGoieS50zd4/v-deo.html se questo è il suo livello di preparazione direi che si tratta di una figura ben poco attendibile. In 6 minuti ha sciorinato una quantità di inesattezze e luoghi comuni inenarrabili. Volevo scrivere qualcosa nei commenti ma ho visto che è già stato debunkato ampiamente.
Questo è IL VIDEO. La summa essenziale del sapere che dovrebbe essere condiviso da tutti sul pianeta per comprendere la materia "transizione energetica".
Come tutta la serie, sempre un ottimo video con diversi argomenti utili a comprendere meglio la realtà è la complessità della produzione di energia sotto un punto vista che molto spesso non viene considerato, quello economico. Inoltre molte volte siamo portati a vedere le energie rinnovabili come un mondo perfetto e ideale, ma forse così non è sempre o quanto meno, non esistono solo aspetti positivi
Vorrei un contraddittorio con chi la pensa diversamente,ma con la stessa concretezza di conoscenza.Magari facendo i conti della serva( carta e penna e numeri)
E' già successo ma non su questo canale. Consiglio il canale di Ivan Greco dove ha partecipato Luca Romano e 2 oppositori al nucleare. Veramente interessante
Sulla questione del rapporto fra nucleare e rinnovabili è la prima volta che lo sento quasi ragionevole. Quasi non riesce mai a discutere seriamente sulla quantità di Uranio disponibile che rispetto alle rinnovabile è un grossissimo limite. Sul mix di energie ha ragione a pieno, in questo senso ha senso chiedersi per quanto tempo potremmo ancora giovarcene visto che potrebbe rispondere alla domanda "quante centrali a senso fare in italia?".
Per la cronaca, l'altro tipo di centrale che ha la stessa velocità di accensione e copertura dei picchi delle centrali a gas (turbogas) sono le centrali idroelettriche.
E quello è il problema, restano pochi salti ancora sfruttabili dove si possa fare a monte una diga in contesti che non siano sotto tutela ambientale, non siano antropizzati in maniera consistente e/o non siano in contesti idrogeologici avversi. Quasi tutto l'idroelettrico più recente (in Italia) è costituito da piccole centrali ad acqua fluente con salti modesti, salvo poche eccezioni (vedi diga di Ravedis in Friuli, o l'impianto idroelettrico di Pont Ventoux in Val di Susa e poco altro)... Quando nel video parla di un 5% - 10% residuo a gas è perché immagina il carico di picco coperto in maniera massiccia dall'idroelettrico e da solare ed eolico, con l'idroelettrico a ripompaggio deputato ad assorbire, oltre che parte del baseload nei momenti di basso consumo, anche i picchi aleatori di solare ed eolico per restituirli nei momenti di picco.
1:10 quello che stai esponendo sono le basi di come funziona il metodo di revisione scientifico! Purtroppo questa non è una cosa che si insegna normalmente ed è un problema grave perche si rischia di trasformare qualsiasi argomento scientifico in una chiacchera da bar. Siamo passati da un era dovera difficile e costoso accedere alle'informazioni a oggi dove invece il problema è verificare la correttezza delle informazioni. Internet ha sdoganato i narcisisti!
D'accordissimo, prima di confrontare rinnovabili e nucleare bisognerebbe eliminare il fossile... le rinnovabili sono e saranno presente e futuro, il nucleare la certezza per il futuro, ma bisogna investire nella transizione
Scusi Avvocato, lei ha mai fatto un Business Case per una centrale atomica? Se si, potrebbe gentilmente spiegare come ha calcolato i costi futuri per stoccare le scorie e quale è il risultato quando sarà giunto il momernto in cui l'impresa non genera piu ne ricavi ne costi (chiusura del BC)? Grazie e saluti
Ho una domanda per L'avvocato dell'atomo. Lui dice che, una volta che saranno finite le riserve di uranio, diventerà automaticamente economico e facilissimo andare a estrarre uranio dall'acqua di mare. Ma è davvero possibile fare una previsione così certa sulla convenienza economica di una certa tecnologia tra 70 anni? E soprattutto, ha per caso idea delle quantità spropositate di acqua di mare che sarebbe necessario processare se alimentassimo tutto il nostro carico di base col nucleare?
Non credo sia possibile fare previsioni certe di tecnologie così avanti nel tempo, fra 70 anni potremmo avere la fusione o sistemi di accumulo dell'energia e a quel punto non necessitare più del nucleare oppure no. A mio parere il problema sono le opzioni che abbiamo attualmente per poter contrastare il cambiamento climatico facendo fronte alla crescente domanda di energia futura, non prendere in considerazione il nucleare sarebbe una scelta suicida precisando il fatto che, come dice Luca, il solo nucleare non è la soluzione al problema e va integrato assieme alle rinnovabili, una minima parte di fossili e una politica energetico-ambientale seria. Detto questo, è innegabile che il numero di centrali nucleari nel mondo aumenti di anno in anno e di certo l'Italia non può fare nulla a riguardo se non guardare importando energia dai vicini (vedi nucleare francese) e risorse (vedi gas russo, algerino e libico) o adeguarsi salendo sul treno atomico cercando così di ottenere un'indipendenza energetica.
@@danielelavatelli2790 buonasera. Quello che le posto qua sotto è un video (che a dir la verità ha tutte le caratteristiche di un video promozionale) del BN800 di Beloyarsk. È un reattore di 4° generazione che dal gennaio scorso è connesso alla rete ed è in grado di "bruciare" non solo l'uranio 235, isotopo fissile costituente lo 0,7 % dell'uranio disponibile in natura, ma anche il 238 grazie alle sue caratteristiche. Non ho le competenze necessarie per affrontare un confronto botta e risposta o dettagli quali il comportamento con i transuranici. Le consiglio di dare un'occhiata in rete ua-cam.com/video/y4gd8bwnFow/v-deo.html
cita anche i dati di quanto costa e sta costando la ex centrale nucleare del garigliano Con le spese sostenute in questi anni non avremmo più pagato le bollette per anni....
Minuto 2:45: "...richiede nozioni di fisica, ma anche di ingegneria ed economia...". Aggiungo che non nomini mai la cosa più importante: che richiede anche nozioni di finanza e politica democratica. Il vero problema delle centrali nucleari è finanziario! Il costo è il lungo periodo di esercizio conducono alla dipendenza oligopolistica dell'energia. Facendola in piccolo, sarebbe come firmare un contratto a vita per una macchinetta di caffè a cialde che dice che non berrai mai un caffè da un'altra marca di macchinetta. Quanto costerebbero le cialde dopo 1 anno, 2, 3...? Ricordo che il caffè in polvere costa dai 5 ai 10€/kg circa. All'uscita delle macchinette con le cialde costava 35-40€/kg. Ora 70-80€/kg. Capito il meccanismo? Oltretutto dopo aver investito tutto sul nucleare, chi avrebbe interesse a sviluppare nuovi sistemi efficienti di accumulo? Chi il reattore a fusione? Ci sarebbe uno stallo tecnologico da medioevo. Il problema non sono le scorie (non solo almeno), ma la natura umana, fagocitante di denaro e potere. Il PREZZO non dipende MAI DAL COSTO, ma dal mercato. Se ho una condizione di oligopolio o di monopolio il prezzo se lo decidono i finanziatori, INDIPENDENTEMENTE da i costi.
Il tuo modello si scontra con la realtà visto che la Francia è il paese con la condizione più vicina all'oligopolio di cui parli eppure ha la bolletta meno cara d'europa. Sull'interesse a sviluppare sistemi più efficienti non credo che ci sarebbero problemi, le batterie hanno mercato anche all'infuori della rete elettrica e il meccanismo con cui viene acquistata l'energia premia chi la produce a costi minori, il prezzo poi è definito da un'asta al ribasso. Se gli "oligopolisti" nucleari volessero alzare il prezzo della loro energia automaticamente gli altri generatori avrebbero margini di guadagno ancora più alti, rendendo ancora più vantaggioso investire in sistemi alternativi e i kWh nucleari verrebbero progressivamente esclusi dall'asta giornaliera.
@@IlPinto la Francia è anche il maggior costruttore di centrali, ma su un piano globale gli equilibri sarebbero totalmente diversi. Oltretutto nel costo dell'€/kWh francese non è incluso il costo spesso per le centrali che è enorme rispetto gli altri sistemi. Altro discorso, ma sempre legato ai soldi, sarebbero i costi di eventuali incidenti (oltre 200 miliardi solo a Fukushima). Per quanto riguarda il secondo paragrafo non ho capito bene cosa intendi perché metti a confronto 2 diversi fattori.
@@pa9321 ma tu parlavi di oligopolisti che facevano il prezzo che pare a loro. Perciò perché mai non aumenta? che vuol dire che il costo è basso perché non è incluso il costo delle centrali? Se l'oligopolio c'è, secondo il tuo ragionamento, i loro prezzi dovrebbero aumentare a prescindere dalla ragione che abbassa il loro costo del kWh. Sulla seconda parte parlo di due diversi fattori perché le ragioni per cui non si fermerebbe il settore dell'accumulo di energia sono due e distinte. Innanzitutto l'accumulo energetico sarebbe comunque un ambito di ricerca rilevante a prescindere, sia per il trasporto che per tutti quei casi in cui serve una fonte di energia indipendente dalla rete. La seconda ragione è che l'energia sul mercato viene pagata in base al prezzo più alto dell'ultimo fornitore che viene ammesso all'asta dell'energia. Con questo sistema l'incentivo a contenere i costi di esercizio c'è a prescindere e anche nel caso assurdo che il nucleare diventasse la fonte più cara tra quelle all'asta l'effetto collaterale non sarebbe nient'altro che quello di invogliare tutti i competitor a installare fonti energetiche più economiche ed erodere la quota di energia che si aggiudica il nucleare.
@@pa9321 Preciso una cosa, io non sono per uno scenario in cui il nucleare è la "principale" fonte di energia, ma a mio parere dovrebbe essere l'elemento che si deve occupare di coprire il carico di base, modulando la potenza per minimizzare le esigenze di regolazione che derivano dall'aleatorietà delle rinnovabili. In questa maniera dovrebbe essere possibile scalzare una buona fetta di generazione da metano e ridurre di molto le esigenze di sistemi di accumulo di energia che comunque nei prossimi decenni saranno indispensabili. La seconda parte fa riferimento a questa tua frase: "Oltretutto dopo aver investito tutto sul nucleare, chi avrebbe interesse a sviluppare nuovi sistemi efficienti di accumulo?" Io ho provato a spiegare perché ci sarebbe interesse a prescindere su questo ambito, non capisco dove vedi il "confronto tra diversi fattori"... io semplicemente risposto ad una tua osservazione. Cosa non cogli esattamente di quel che ho detto? Forse se specifichi meglio cosa non ti torna posso provare a riformulare.. Comunque, riguardo al prezzo dell'energia nucleare francese avevo chiarissimo il tuo discorso, solo che non è compatibile con altre cose che hai detto: "Il costo è il lungo periodo di esercizio conducono alla dipendenza oligopolistica dell'energia." "Il PREZZO non dipende MAI DAL COSTO, ma dal mercato. Se ho una condizione di oligopolio o di monopolio il prezzo se lo decidono i finanziatori, INDIPENDENTEMENTE da i costi." Stando a queste assunzioni, la francia che ha un'altissima fetta di energia elettrica prodotta dal nucleare dovrebbe comunque assistere ad un aumento progressivo dei prezzi dell'elettricità proprio in virtù di questo oligopolio, e non da un paio di mesi, ma da decenni! C'è stato questo aumento? Non mi pare, e nemmeno ha sofferto lo stesso tipo di rialzo dei prezzi dell'energia che hanno subito gli altri paesi. Il fatto che i costi di costruzione siano stati in parte coperti dallo stato giustifica i prezzi bassi ma non dovrebbe comunque giustificare la "tendenza al rialzo" che suggerisci debba verificarsi in condizioni di oligopolio. Aggiungo anche una cosa riguardo all'energia nucleare che la rende profondamente diversa dall'energia a metano: a differenza di un turbogas una centrale nucleare può operare anche per diversi anni senza bisogno di combustibile fresco, l'aumento di prezzi che osserviamo oggi per colpa del metano è anche legato al fatto che in condizioni di instabilità geopolitiche di qualche tipo i prezzi si impennano immediatamente, vuoi per il maggior rischio vuoi per speculazione, e noi "subiamo" questi aumenti di prezzi perché a prescindere non possiamo fare a meno di una fornitura di metano nemmeno per un giorno, con l'energia nucleare le cose sono diverse, anche in condizioni di totale interruzione della fornitura della materia prima c'è almeno un anno di tempo per rinegoziare gli accordi senza che le centrali debbano spegnersi per esaurimento del combustibile... E non solo, il costo dell'uranio rimane in ogni caso un termine marginale del costo della centrale. Se anche raddoppiasse o triplicasse di prezzo il costo del kWh non salirebbe comunque oltre il 10-20%. Perciò con una transizione da metano a nucleare direi che ci sarebbe un netto miglioramento della situazione.
23:00 non si potrebbe usare dei reattori nucleari solo per la produzione di idrogeno? lo si potrebbe stoccare e bruciare quando ci sono i picchi di domanda di energia elettrica
@@FreeTomTube tranquillo ci sono ancora tra cui sessa aurunca molto vicino a me..in alternativa basta un centro di radiomedicina e c ne sono molti..l incidenza dei tumori vicino alle centrali nucleari è del 60% piú alta..Questo lo vogliamo valutare un attimo nel LCOE o la vita delle persone non vale niente?
Solare ed eolico giocattoli a spese del popolo. L'energia biologica è data dal sole dal vento e dall'acqua, l'energia elettrica è un'altra cosa. Non c'entra Nulla.
Il business Plan del mio fotovoltaico non incentivato rientra comunque in 8 anni nella spesa, i pannelli con le certificazioni di oggi durano comunque 50 anni, non sai di cosa parli... Il problema è culturale, non lo si fa perché la popolazione aspetta che gli altri gli risolva il problema dell' inquinamento e dei cambiamenti climatici, le persone non hanno in mente cosa sia un impronta ecologica di un individuo, quello è il problema. Stammi bene.
@@mikdignan3776 infatti il fotovoltaico va benissimo sui tetti per alimentare i consumi delle case, ma non va bene per l'industria e i trasporti viste le necessità di potenza e costanza di produzione.
@@vittoriopodesta3549 visione tua non validata da sistemi già funzionanti, uno dei miei clienti principali, (non proprio piccolino) ha 7,5mwp di impianti suddivisi in 6 cappannoni, potrebbe raccontarti una storia ben diversa, di come lui avendo investito nel 2012 ad oggi ha un vantaggio competitivo su tutto il mercato, anche contro quello cinese, soltanto stampando plastica... Altri come lui più piccoli hanno già chiuso 3-5 anni fa. Inutile continuare a parlare se non conoscete i Plan economici e gli investimenti nel settore energia più in generale.
Inoltre, se un chimico importantissimo come Nicola Armaroli non può parlare di nucleare allora non può farlo nemmeno un fisico. Studiare fisica non dà alcuna conoscenza aggiuntiva rispetto alla chimica sugli aspetti economici, organizzativi, politici e legislativi legati a una centrale nucleare. Conoscerne i soli aspetti tecnici della questione non è per nulla sufficiente. Nicola Armaroli, invece, ha una ottima conoscenza complessiva sull'argomento che va al di là dei soli aspetti tecnici.
Luca Romano non è solo un fisico teorico, ha anche un master in giornalismo scientifico che gli conferisce l'autorevolezza e la capacità tecnica di parlare dell'argomento energia nucleare dopo averlo studiato approfonditamente. Inoltre il suo collaboratore principale è un ingegnere energetico e la sua pagina vanta una decina di moderatori e consulenti tutti laureati o laureandi in materie affini come ingegneria energetica e/o nucleare. Infine, a sostegno delle sue affermazioni porta sempre link a studi scientifici soggetti a peer review e documenti ufficiali delle più importanti organizzazioni internazionali (ONU, IAEA, EU, WHO e tanti altri). Quindi no, non è semplicemente un fisico che parla di energia nucleare.
@@jayjayita7649 è talmente intelligente da screditare una istituzione come Nicola Armaroli perché è solo un chimico. Io non ho detto che Luca Romano non può parlare di nucleare, ho detto che è sbagliato usare l'argomento del titolo di studio per decidere chi può parlarne e chi no, cosa che lui fa in questo video. Quello che lui dice nel video, che è: Armaroli è un chimico e quindi non è un esperto di nucleare. Si tratta di una delle figure più importanti del CNR, e lui ci ha tenuto a screditarlo.
Mi permetto di dissentire sulla tua tesi che trovo costruita male. Luca Romano non scredita le persone che cita nel video, asserisce che siano esperti nei loro settori ma non in quelli dei settori energetici e per questo possono cadere in luoghi comuni. Diverso da dire che non possano parlare in quanto non conoscono l'argomento. 2:33 Cito: un'altro è Nicola Armaroli, che è un chimico anche lui del CNR e anche lui contro il nucleare ma con motivazioni che sono un po' luoghi comuni. Personalmente, a conferma di quanto affermato dall'ospite posso portare questo video di Armaroli: ua-cam.com/video/PGoieS50zd4/v-deo.html
@@andrewphifilms si anni di tragedie...secondo te a Chernobyl dopo l esplosione è finito tutto? E Fukushima ? È finito tutto lì?..o ne pagheranno le conseguenze per anni ed anni?..potrei continuare...
Quello che usiamo per produrre energia dal sole no. I pannelli vanno smaltiti dopo 20/25 anni. Dove li mettiamo? Conosce quanti e quali materiali tossici e pericolosi sono contenuti in un pannello?
Io vorrei solo fare una riflessione. E chi la gestirà questa centrale nucleare? Ma se son stati capaci di far crollare il ponte morandi, quanto pensa che ci impiegheranno a far saltare rutta la baracca? Altro esempio. Pozzi petroliferi Basilicata. *ENI*, e stiamo parlando di ENI, ha immesso in falda gli "scarti" di lavorazione. Ma di cosa vogliamo parlare?
Abbiamo gestito centrali nucleari per 30 anni senza problemi, non vedo cambi di paradigmi tali da renderne impossibile la gestione. Senza contare il grado di ridondanza sempre maggiore nei controlli di operatività e sicurezza. Se centrali nucleari operano in Messico, Romania, Pakistan, India e altri paesi con situzioni sociali, economiche o culturali problematiche rispetto l'Italia, perchè proprio da noi non funzionerebbe? Cosa ci rende così speciali?
@@brambillafumagalli8122 Perché da noi sono abituati a rubare a man bassa. Vedi l'esempio lampante della terra dei fuochi, dove anche a scapito della loro salute utilizzano bei metodi per disfarsi dei rifiuti, normali e spoeciali
@@parided stai facendo uno Straw Man unito a populismo. I paesi che ti ho elencato precedentemente hanno un indice di corruzione superiore a quello italiano, eppure non sono stati registrati problemi legato all'uso di nucleare o delle scorie. I rifiuti radioattivi, così come tutta la filiera del nucleare sono sottoposti a controlli stringenti e dedicati. Se così non fosse nei paesi in cui esistono centrali sarebbero emersi casi di trattamenti illegali delle scorie ma così non è. Associare la questione alla terra dei fuochi è come comparare mele e pere.
@@brambillafumagalli8122 L'importante è che ne sia convinto tu. Non leggere le idiozie, gli indici le statistiche. Vai a fare un giro in Campania, nella terra dei fuochi, vai a fare un giro in Basilicata, dove i pozzi petroliferi hanno devastato completamente una regione (sversamenti in falda), vai a farti un giro a Taranto, dove hanno barattato la salute della gente per i soldi (la stessa ilva a Genova dismise l'are a caldo). E tu mi vuoi parlare di indici? La teoria, è sempre bella, ma la realtà non corrisponde quasi mai alla teoria. Vai un attimo a vedere i fatti, i *fatti* e non le chiacchiere. Vai a vedere, i report Sogin, che immagino tu sappia chi sia visto che sei un addetto ai lavori da quel che posso comprendere, sui vari incidenti riscontrati su impianti femi dal primo referendum. Vai a vedere a Talsano, la famosa Cemerad, dove ci sono 3000 fusti di rifiuti radioattivi incustoditi e stoccati a cazzum bari.repubblica.it/cronaca/2021/03/25/news/a_taranto_tremila_fusti_radioattivi_incustoditi_sono-293780816/ e tu mi vieni a parlare di indici. Vieni, vieni in piuglia che ti ci porto io alla cemerad e ti faccio fare un giro li dentro senza alcuna autorizzazione...
@@parided stai facendo cherrypicking, altro che vedere i fatti. L'articolo che hai postato è di marzo 2021, gli articoli degli ultimi mesi vedono una prosecuzione dell'iter di gestione tramite sblocco di nuovi fondi. Inoltre continui a mescolare mele e pere. La gestione di rifiuti nucleari, soprattutto da centrali attive ha una filiera propria e dedicata per il controllo che nulla ha a che fare con pozzi petroliferi o acciaierie. Che sia necessaria invece una gestione per i rifiuti speciali come quelli detenuti dalla Cemerad è palese dato che dovrà essere creato un deposito nazionale secondo direttive europee. E questo indipendentemente dalla costruzione di centrali in quanto rifiuti radioattivi si producono anche in altri settori vitali come sanità, industria pesante e agricoltura.
Rassegnatevi il nucleare in Italia non ha alcun senso, Siamo un paese a rischio sismico e vulcanico, l'unico posto tranquillo e' la pianura padana ma sono anni che I fiumi vanno in secca per mesi Po Incluso,per non parlare del discorso economico che e' quello che sta piu' a cuore agli operatori del settore ,per inciso lo scorso Anno eni ha perso 8mld di euro, chi si VA ad impelagare in un impresa del genere? Con solo quello che Costa la progettazione di una CA ci fai una centrale a concentrazione solare
tutte le centrali Giapponesi hanno resistito al terremoto del 2011 (grado >8, Fukushima Daichi ha avuto problemi a causa dello tzunami di 13 metri); la centrale solare genera 1/20 dell'energia di un reattore
Mi sa che quello che ha spiegato nel video ti sia entrato da un orecchio e uscito dall'altro. Inoltre proporre una centrale solare al posto di una nucleare dimostra che non hai la più pallida idea di cosa parli. Una centrale solare non produce neanche da lontano la quantità di energia prodotta da una centrale nucleare. Per non parlare dell'enorme superficie di terreno che richiedono, delle difficoltà di stoccaggio e la dipendenza dal meteo, smaltimento dei pannelli, ecc. Riguarda a terremoti e vulcani guardati questo video, pubblicato qualche settimana fa su questo stesso canale, dove parla su Fukushima e il terremoto. ua-cam.com/video/9t-MrAjzYSE/v-deo.html
A lrescindere da questo ha do certo senso fare informazione sulla questione. Oltre al fatto che facendo parte dell'UE l'opinione dell'Italia conta amche in quel senso.
@@yurimazzuoli6845....e infatti, in Giappone 😂 In Italia cadono ponti a semplice trave d'appoggio e ci sono regioni dove ancora oggi nemmeno riescono a far funzionare un acquedotto....gli vuoi dare in mano una centrale nucleare?....lasciamo perdere va. A gente che arriva a sotterrare a casa sua prodotti cancerogeni meglio non lasciare nulla di così potenzialmente letale.Ci succedono un paio di incidenti e ci giochiamo il turismo di regioni intere per secoli.
Starei ore ad ascoltare l'avvocato dell'atomo... negli ultimi mesi mi ha fatto appassionare alla questione delle centrali nucleari e sono sempre più convinto della necessità di installarle anche da noi. Spero si smuova qualcosa in futuro.
Siamo stati i primi a produrre energia nucleare ... il problema è che essendo una neocolonia statunitense e avendo una popolazione composta da masochisti anti-nazionali, la stragrande maggioranza della gente ha votato per l'abolizione dell'energia nucleare prodotta in Italia ... e poi tali ipocriti hanno anche il coraggio di lamentarsi delle bollette ... un po' come gli ipocriti che hanno votato per l'abolizione delle sanzioni ai giudici che sbagliano e poi si lamentano della magistratura italiana ... e potrei continuare con altri esempi di ignoranza e ipocrisia di tali persone (che più o meno sono sempre le stesse e corrispondono a circa il 70% della popolazione italiana)
@@ilpatriota8241 Esatto. Gli idioti anti italiani prima votavano DC e PCI, oggi votano PD, M5S e Forza Italia...
@@ilpatriota8241 "il problema è che essendo una neocolonia statunitense e avendo una popolazione composta da masochisti anti-nazionali"
OK, PATRΙDΙΟΤΑ
@@ilpatriota8241 credo anche il 90%
@@GioJonnhyK Il fatto che siamo una colonia statunitense è vero, ti basta vedere come funziona la politica estera italiana. Sull'altra sentenza si può discutere, però apparentemente sembra così.
Argomentazioni convincenti esposte da chi sembra capirci veramente qualcosa... Cmq non ho ancora visto un confronto serio, con persone in grado di controbattere proponendo cifre ed analisi attendibili ( sempre che esistano)... Nell'attesa, mi godo le esposizioni competenti, pacate e pragmatiche del Dr. Luca Romano...
Un nome a caso: Nicola Armaroli, citato proprio in questo video.
non è vero, ha fatto molti confronti, cerca nel canale di Ivan Grieco!
I confronti da Ivan Grieco però non avevano controparti competenti con persone in grado di controbattere proponendo cifre ed analisi attendibili così come richiesto dall'utente sopra.
Per quanto riguarda Nicola Armaroli, per curiosità sono andato a vedere un video in cui parla del nucleare:
ua-cam.com/video/PGoieS50zd4/v-deo.html
se questo è il suo livello di preparazione direi che si tratta di una figura ben poco attendibile. In 6 minuti ha sciorinato una quantità di inesattezze e luoghi comuni inenarrabili. Volevo scrivere qualcosa nei commenti ma ho visto che è già stato debunkato ampiamente.
@@brambillafumagalli8122 wow ho sentito ora il video di cui parli, che imbarazzo 😅
ottimo servizo sarebbe da divulgare in tv
Eh magari. Sarebbe da trasmettere in prima serata su rai1
Sono cresciuto come antinuclearista. Oggi ho cambiato totalmente idea. C'é speranza
Anche io. Una divulgazione chiara, onesta, pronta a discutere apertamente ogni critica fa miracoli.
Questo è IL VIDEO. La summa essenziale del sapere che dovrebbe essere condiviso da tutti sul pianeta per comprendere la materia "transizione energetica".
Come tutta la serie, sempre un ottimo video con diversi argomenti utili a comprendere meglio la realtà è la complessità della produzione di energia sotto un punto vista che molto spesso non viene considerato, quello economico. Inoltre molte volte siamo portati a vedere le energie rinnovabili come un mondo perfetto e ideale, ma forse così non è sempre o quanto meno, non esistono solo aspetti positivi
davvero chiaro, competente, pacato
uno die miglori contenuti mai visti , e non solo su youtube
Complimenti !
Discorso limpido e sensato.
Congratulazioni!
Ottimo video
Grazie Luca!
Grazie
Grazie fantastici contenuti 😊
Vorrei un contraddittorio con chi la pensa diversamente,ma con la stessa concretezza di conoscenza.Magari facendo i conti della serva( carta e penna e numeri)
Assolutamente d'accordo... Sarebbe il modo migliore per offrire informazioni veramente utili a tutti...
Sarebbe interessante quanto abbastanza improbabile. Chi è seriamente a conoscenza di come funziona è difficile che sia contrario, molto difficile
@@kecco689 Improbabile ma non impossibile... prima o poi avverrà
E' già successo ma non su questo canale. Consiglio il canale di Ivan Greco dove ha partecipato Luca Romano e 2 oppositori al nucleare. Veramente interessante
@@deki-chan6922 non soddisfano l’ipotesi dell’utente che ha commentato. Non avevano la minima conoscenza dell’argomento.
Sulla questione del rapporto fra nucleare e rinnovabili è la prima volta che lo sento quasi ragionevole. Quasi non riesce mai a discutere seriamente sulla quantità di Uranio disponibile che rispetto alle rinnovabile è un grossissimo limite. Sul mix di energie ha ragione a pieno, in questo senso ha senso chiedersi per quanto tempo potremmo ancora giovarcene visto che potrebbe rispondere alla domanda "quante centrali a senso fare in italia?".
Per la cronaca, l'altro tipo di centrale che ha la stessa velocità di accensione e copertura dei picchi delle centrali a gas (turbogas) sono le centrali idroelettriche.
Si certo ma in italia sono saturi i salti
E quello è il problema, restano pochi salti ancora sfruttabili dove si possa fare a monte una diga in contesti che non siano sotto tutela ambientale, non siano antropizzati in maniera consistente e/o non siano in contesti idrogeologici avversi. Quasi tutto l'idroelettrico più recente (in Italia) è costituito da piccole centrali ad acqua fluente con salti modesti, salvo poche eccezioni (vedi diga di Ravedis in Friuli, o l'impianto idroelettrico di Pont Ventoux in Val di Susa e poco altro)...
Quando nel video parla di un 5% - 10% residuo a gas è perché immagina il carico di picco coperto in maniera massiccia dall'idroelettrico e da solare ed eolico, con l'idroelettrico a ripompaggio deputato ad assorbire, oltre che parte del baseload nei momenti di basso consumo, anche i picchi aleatori di solare ed eolico per restituirli nei momenti di picco.
1:10 quello che stai esponendo sono le basi di come funziona il metodo di revisione scientifico! Purtroppo questa non è una cosa che si insegna normalmente ed è un problema grave perche si rischia di trasformare qualsiasi argomento scientifico in una chiacchera da bar.
Siamo passati da un era dovera difficile e costoso accedere alle'informazioni a oggi dove invece il problema è verificare la correttezza delle informazioni.
Internet ha sdoganato i narcisisti!
Nella realtà è difficile che le persone vadano veramente a controllare i dati di tutte le affermazioni che sentono.
@@FreeTomTube il problema sono quelle che credono a tutto quello che sentono
D'accordissimo, prima di confrontare rinnovabili e nucleare bisognerebbe eliminare il fossile... le rinnovabili sono e saranno presente e futuro, il nucleare la certezza per il futuro, ma bisogna investire nella transizione
Scusi Avvocato,
lei ha mai fatto un Business Case per una centrale atomica? Se si, potrebbe gentilmente spiegare come ha calcolato i costi futuri per stoccare le scorie e quale è il risultato quando sarà giunto il momernto in cui l'impresa non genera piu ne ricavi ne costi (chiusura del BC)?
Grazie e saluti
Trova tutto tra le FAQ della sua pagina Facebook.
Ho una domanda per L'avvocato dell'atomo. Lui dice che, una volta che saranno finite le riserve di uranio, diventerà automaticamente economico e facilissimo andare a estrarre uranio dall'acqua di mare.
Ma è davvero possibile fare una previsione così certa sulla convenienza economica di una certa tecnologia tra 70 anni? E soprattutto, ha per caso idea delle quantità spropositate di acqua di mare che sarebbe necessario processare se alimentassimo tutto il nostro carico di base col nucleare?
Non credo sia possibile fare previsioni certe di tecnologie così avanti nel tempo, fra 70 anni potremmo avere la fusione o sistemi di accumulo dell'energia e a quel punto non necessitare più del nucleare oppure no.
A mio parere il problema sono le opzioni che abbiamo attualmente per poter contrastare il cambiamento climatico facendo fronte alla crescente domanda di energia futura, non prendere in considerazione il nucleare sarebbe una scelta suicida precisando il fatto che, come dice Luca, il solo nucleare non è la soluzione al problema e va integrato assieme alle rinnovabili, una minima parte di fossili e una politica energetico-ambientale seria.
Detto questo, è innegabile che il numero di centrali nucleari nel mondo aumenti di anno in anno e di certo l'Italia non può fare nulla a riguardo se non guardare importando energia dai vicini (vedi nucleare francese) e risorse (vedi gas russo, algerino e libico) o adeguarsi salendo sul treno atomico cercando così di ottenere un'indipendenza energetica.
@@brambillafumagalli8122 Concordo con la sua analisi che mi pare chiara, precisa e pragmatica.
Ma se son 10 anni minimo che promettono il nucleare di 4° generazione, mai arrivato crediamo che vanno a prendere l' uranio in mare?
Quello di 3° generazione è troppo triviale?
@@danielelavatelli2790 buonasera. Quello che le posto qua sotto è un video (che a dir la verità ha tutte le caratteristiche di un video promozionale) del BN800 di Beloyarsk. È un reattore di 4° generazione che dal gennaio scorso è connesso alla rete ed è in grado di "bruciare" non solo l'uranio 235, isotopo fissile costituente lo 0,7 % dell'uranio disponibile in natura, ma anche il 238 grazie alle sue caratteristiche.
Non ho le competenze necessarie per affrontare un confronto botta e risposta o dettagli quali il comportamento con i transuranici. Le consiglio di dare un'occhiata in rete
ua-cam.com/video/y4gd8bwnFow/v-deo.html
terzo scaffale in basso: i libri di Heidegger
Parlate anche del grosso problema del Cosphi, generato dal solare
cita anche i dati di quanto costa e sta costando la ex centrale nucleare del garigliano Con le spese sostenute in questi anni non avremmo più pagato le bollette per anni....
Minuto 2:45: "...richiede nozioni di fisica, ma anche di ingegneria ed economia...". Aggiungo che non nomini mai la cosa più importante: che richiede anche nozioni di finanza e politica democratica. Il vero problema delle centrali nucleari è finanziario! Il costo è il lungo periodo di esercizio conducono alla dipendenza oligopolistica dell'energia. Facendola in piccolo, sarebbe come firmare un contratto a vita per una macchinetta di caffè a cialde che dice che non berrai mai un caffè da un'altra marca di macchinetta. Quanto costerebbero le cialde dopo 1 anno, 2, 3...? Ricordo che il caffè in polvere costa dai 5 ai 10€/kg circa. All'uscita delle macchinette con le cialde costava 35-40€/kg. Ora 70-80€/kg. Capito il meccanismo? Oltretutto dopo aver investito tutto sul nucleare, chi avrebbe interesse a sviluppare nuovi sistemi efficienti di accumulo? Chi il reattore a fusione? Ci sarebbe uno stallo tecnologico da medioevo.
Il problema non sono le scorie (non solo almeno), ma la natura umana, fagocitante di denaro e potere.
Il PREZZO non dipende MAI DAL COSTO, ma dal mercato. Se ho una condizione di oligopolio o di monopolio il prezzo se lo decidono i finanziatori, INDIPENDENTEMENTE da i costi.
Il tuo modello si scontra con la realtà visto che la Francia è il paese con la condizione più vicina all'oligopolio di cui parli eppure ha la bolletta meno cara d'europa.
Sull'interesse a sviluppare sistemi più efficienti non credo che ci sarebbero problemi, le batterie hanno mercato anche all'infuori della rete elettrica e il meccanismo con cui viene acquistata l'energia premia chi la produce a costi minori, il prezzo poi è definito da un'asta al ribasso. Se gli "oligopolisti" nucleari volessero alzare il prezzo della loro energia automaticamente gli altri generatori avrebbero margini di guadagno ancora più alti, rendendo ancora più vantaggioso investire in sistemi alternativi e i kWh nucleari verrebbero progressivamente esclusi dall'asta giornaliera.
@@IlPinto la Francia è anche il maggior costruttore di centrali, ma su un piano globale gli equilibri sarebbero totalmente diversi. Oltretutto nel costo dell'€/kWh francese non è incluso il costo spesso per le centrali che è enorme rispetto gli altri sistemi. Altro discorso, ma sempre legato ai soldi, sarebbero i costi di eventuali incidenti (oltre 200 miliardi solo a Fukushima).
Per quanto riguarda il secondo paragrafo non ho capito bene cosa intendi perché metti a confronto 2 diversi fattori.
@@pa9321 ma tu parlavi di oligopolisti che facevano il prezzo che pare a loro. Perciò perché mai non aumenta? che vuol dire che il costo è basso perché non è incluso il costo delle centrali? Se l'oligopolio c'è, secondo il tuo ragionamento, i loro prezzi dovrebbero aumentare a prescindere dalla ragione che abbassa il loro costo del kWh.
Sulla seconda parte parlo di due diversi fattori perché le ragioni per cui non si fermerebbe il settore dell'accumulo di energia sono due e distinte. Innanzitutto l'accumulo energetico sarebbe comunque un ambito di ricerca rilevante a prescindere, sia per il trasporto che per tutti quei casi in cui serve una fonte di energia indipendente dalla rete. La seconda ragione è che l'energia sul mercato viene pagata in base al prezzo più alto dell'ultimo fornitore che viene ammesso all'asta dell'energia. Con questo sistema l'incentivo a contenere i costi di esercizio c'è a prescindere e anche nel caso assurdo che il nucleare diventasse la fonte più cara tra quelle all'asta l'effetto collaterale non sarebbe nient'altro che quello di invogliare tutti i competitor a installare fonti energetiche più economiche ed erodere la quota di energia che si aggiudica il nucleare.
@@pa9321 Preciso una cosa, io non sono per uno scenario in cui il nucleare è la "principale" fonte di energia, ma a mio parere dovrebbe essere l'elemento che si deve occupare di coprire il carico di base, modulando la potenza per minimizzare le esigenze di regolazione che derivano dall'aleatorietà delle rinnovabili. In questa maniera dovrebbe essere possibile scalzare una buona fetta di generazione da metano e ridurre di molto le esigenze di sistemi di accumulo di energia che comunque nei prossimi decenni saranno indispensabili.
La seconda parte fa riferimento a questa tua frase: "Oltretutto dopo aver investito tutto sul nucleare, chi avrebbe interesse a sviluppare nuovi sistemi efficienti di accumulo?" Io ho provato a spiegare perché ci sarebbe interesse a prescindere su questo ambito, non capisco dove vedi il "confronto tra diversi fattori"... io semplicemente risposto ad una tua osservazione.
Cosa non cogli esattamente di quel che ho detto? Forse se specifichi meglio cosa non ti torna posso provare a riformulare..
Comunque, riguardo al prezzo dell'energia nucleare francese avevo chiarissimo il tuo discorso, solo che non è compatibile con altre cose che hai detto:
"Il costo è il lungo periodo di esercizio conducono alla dipendenza oligopolistica dell'energia."
"Il PREZZO non dipende MAI DAL COSTO, ma dal mercato. Se ho una condizione di oligopolio o di monopolio il prezzo se lo decidono i finanziatori, INDIPENDENTEMENTE da i costi."
Stando a queste assunzioni, la francia che ha un'altissima fetta di energia elettrica prodotta dal nucleare dovrebbe comunque assistere ad un aumento progressivo dei prezzi dell'elettricità proprio in virtù di questo oligopolio, e non da un paio di mesi, ma da decenni! C'è stato questo aumento? Non mi pare, e nemmeno ha sofferto lo stesso tipo di rialzo dei prezzi dell'energia che hanno subito gli altri paesi.
Il fatto che i costi di costruzione siano stati in parte coperti dallo stato giustifica i prezzi bassi ma non dovrebbe comunque giustificare la "tendenza al rialzo" che suggerisci debba verificarsi in condizioni di oligopolio.
Aggiungo anche una cosa riguardo all'energia nucleare che la rende profondamente diversa dall'energia a metano: a differenza di un turbogas una centrale nucleare può operare anche per diversi anni senza bisogno di combustibile fresco, l'aumento di prezzi che osserviamo oggi per colpa del metano è anche legato al fatto che in condizioni di instabilità geopolitiche di qualche tipo i prezzi si impennano immediatamente, vuoi per il maggior rischio vuoi per speculazione, e noi "subiamo" questi aumenti di prezzi perché a prescindere non possiamo fare a meno di una fornitura di metano nemmeno per un giorno, con l'energia nucleare le cose sono diverse, anche in condizioni di totale interruzione della fornitura della materia prima c'è almeno un anno di tempo per rinegoziare gli accordi senza che le centrali debbano spegnersi per esaurimento del combustibile...
E non solo, il costo dell'uranio rimane in ogni caso un termine marginale del costo della centrale. Se anche raddoppiasse o triplicasse di prezzo il costo del kWh non salirebbe comunque oltre il 10-20%.
Perciò con una transizione da metano a nucleare direi che ci sarebbe un netto miglioramento della situazione.
Minuto 15:00 in poi, eh prof sta facendo demagogia, sa benissimo che non è l'intelligenza a scegliere ma dove gira il capitale
Si ma il guadagno delle rinnovabili e' a livello ambientale.
Le scorie nucleari dove le mettiamo?
C'è la puntata apposta in cui l'avvocato dell'atomo parla proprio delle scorie. ua-cam.com/video/FMPR1Ek1Te0/v-deo.html
"esperti" come mario tozzi
Vedi la centrale termoelettrica di Brescia.
Brucia Gas per Bruciare carbone 🤷🏻
23:00 non si potrebbe usare dei reattori nucleari solo per la produzione di idrogeno? lo si potrebbe stoccare e bruciare quando ci sono i picchi di domanda di energia elettrica
Luranio lo trovo in giardino
Peró non è che vive vicino una centrale nucleare..
Sai com'è, è vietato crearle in Italia
@@FreeTomTube tranquillo ci sono ancora tra cui sessa aurunca molto vicino a me..in alternativa basta un centro di radiomedicina e c ne sono molti..l incidenza dei tumori vicino alle centrali nucleari è del 60% piú alta..Questo lo vogliamo valutare un attimo nel LCOE o la vita delle persone non vale niente?
@@mermaidboy89 fonte del 60% in più di tumori?
@@FreeTomTube Rapporto COMARE 2011 solo matematica, niente di confutabile..leggilo è Interessante.
se leggi la voce di sintesi dei risultati dice che non vengono registrati dati strani confronto alla media regionale.
Luranio non è infinito
Tranquillo, neanche noi
Solare ed eolico giocattoli a spese del popolo. L'energia biologica è data dal sole dal vento e dall'acqua, l'energia elettrica è un'altra cosa. Non c'entra Nulla.
Il business Plan del mio fotovoltaico non incentivato rientra comunque in 8 anni nella spesa, i pannelli con le certificazioni di oggi durano comunque 50 anni, non sai di cosa parli... Il problema è culturale, non lo si fa perché la popolazione aspetta che gli altri gli risolva il problema dell' inquinamento e dei cambiamenti climatici, le persone non hanno in mente cosa sia un impronta ecologica di un individuo, quello è il problema. Stammi bene.
@@mikdignan3776 infatti il fotovoltaico va benissimo sui tetti per alimentare i consumi delle case, ma non va bene per l'industria e i trasporti viste le necessità di potenza e costanza di produzione.
@@vittoriopodesta3549 visione tua non validata da sistemi già funzionanti, uno dei miei clienti principali, (non proprio piccolino) ha 7,5mwp di impianti suddivisi in 6 cappannoni, potrebbe raccontarti una storia ben diversa, di come lui avendo investito nel 2012 ad oggi ha un vantaggio competitivo su tutto il mercato, anche contro quello cinese, soltanto stampando plastica... Altri come lui più piccoli hanno già chiuso 3-5 anni fa. Inutile continuare a parlare se non conoscete i Plan economici e gli investimenti nel settore energia più in generale.
Inoltre, se un chimico importantissimo come Nicola Armaroli non può parlare di nucleare allora non può farlo nemmeno un fisico. Studiare fisica non dà alcuna conoscenza aggiuntiva rispetto alla chimica sugli aspetti economici, organizzativi, politici e legislativi legati a una centrale nucleare. Conoscerne i soli aspetti tecnici della questione non è per nulla sufficiente. Nicola Armaroli, invece, ha una ottima conoscenza complessiva sull'argomento che va al di là dei soli aspetti tecnici.
Il problema di Armaroli e che non si rifà a studi e dati, non è tanto un problema il suo titolo di studio.
@@slavianalbanovich9025 purtroppo nel video invece citavano proprio il titolo di studio come problema
Luca Romano non è solo un fisico teorico, ha anche un master in giornalismo scientifico che gli conferisce l'autorevolezza e la capacità tecnica di parlare dell'argomento energia nucleare dopo averlo studiato approfonditamente. Inoltre il suo collaboratore principale è un ingegnere energetico e la sua pagina vanta una decina di moderatori e consulenti tutti laureati o laureandi in materie affini come ingegneria energetica e/o nucleare. Infine, a sostegno delle sue affermazioni porta sempre link a studi scientifici soggetti a peer review e documenti ufficiali delle più importanti organizzazioni internazionali (ONU, IAEA, EU, WHO e tanti altri). Quindi no, non è semplicemente un fisico che parla di energia nucleare.
@@jayjayita7649 è talmente intelligente da screditare una istituzione come Nicola Armaroli perché è solo un chimico. Io non ho detto che Luca Romano non può parlare di nucleare, ho detto che è sbagliato usare l'argomento del titolo di studio per decidere chi può parlarne e chi no, cosa che lui fa in questo video. Quello che lui dice nel video, che è: Armaroli è un chimico e quindi non è un esperto di nucleare. Si tratta di una delle figure più importanti del CNR, e lui ci ha tenuto a screditarlo.
Mi permetto di dissentire sulla tua tesi che trovo costruita male. Luca Romano non scredita le persone che cita nel video, asserisce che siano esperti nei loro settori ma non in quelli dei settori energetici e per questo possono cadere in luoghi comuni. Diverso da dire che non possano parlare in quanto non conoscono l'argomento.
2:33 Cito: un'altro è Nicola Armaroli, che è un chimico anche lui del CNR e anche lui contro il nucleare ma con motivazioni che sono un po' luoghi comuni.
Personalmente, a conferma di quanto affermato dall'ospite posso portare questo video di Armaroli:
ua-cam.com/video/PGoieS50zd4/v-deo.html
Ma come cazzo si fa solo a concepirla una centrale in Italia...ma bastaaaa
Grazie per il tuo contributo
Scommetto che questo commento è il frutto di anni di ricerca e studio sull'argomento.
@@riccardo4781 no è frutto di anni di tragedie...
@@riccardotechnics4188 Anni di tragedie?
@@andrewphifilms si anni di tragedie...secondo te a Chernobyl dopo l esplosione è finito tutto? E Fukushima ? È finito tutto lì?..o ne pagheranno le conseguenze per anni ed anni?..potrei continuare...
Il sole è eterno
Quello che usiamo per produrre energia dal sole no. I pannelli vanno smaltiti dopo 20/25 anni. Dove li mettiamo? Conosce quanti e quali materiali tossici e pericolosi sono contenuti in un pannello?
I pannelli solari no
Io vorrei solo fare una riflessione. E chi la gestirà questa centrale nucleare? Ma se son stati capaci di far crollare il ponte morandi, quanto pensa che ci impiegheranno a far saltare rutta la baracca? Altro esempio. Pozzi petroliferi Basilicata. *ENI*, e stiamo parlando di ENI, ha immesso in falda gli "scarti" di lavorazione. Ma di cosa vogliamo parlare?
Abbiamo gestito centrali nucleari per 30 anni senza problemi, non vedo cambi di paradigmi tali da renderne impossibile la gestione. Senza contare il grado di ridondanza sempre maggiore nei controlli di operatività e sicurezza.
Se centrali nucleari operano in Messico, Romania, Pakistan, India e altri paesi con situzioni sociali, economiche o culturali problematiche rispetto l'Italia, perchè proprio da noi non funzionerebbe? Cosa ci rende così speciali?
@@brambillafumagalli8122 Perché da noi sono abituati a rubare a man bassa. Vedi l'esempio lampante della terra dei fuochi, dove anche a scapito della loro salute utilizzano bei metodi per disfarsi dei rifiuti, normali e spoeciali
@@parided stai facendo uno Straw Man unito a populismo.
I paesi che ti ho elencato precedentemente hanno un indice di corruzione superiore a quello italiano, eppure non sono stati registrati problemi legato all'uso di nucleare o delle scorie.
I rifiuti radioattivi, così come tutta la filiera del nucleare sono sottoposti a controlli stringenti e dedicati. Se così non fosse nei paesi in cui esistono centrali sarebbero emersi casi di trattamenti illegali delle scorie ma così non è.
Associare la questione alla terra dei fuochi è come comparare mele e pere.
@@brambillafumagalli8122 L'importante è che ne sia convinto tu. Non leggere le idiozie, gli indici le statistiche. Vai a fare un giro in Campania, nella terra dei fuochi, vai a fare un giro in Basilicata, dove i pozzi petroliferi hanno devastato completamente una regione (sversamenti in falda), vai a farti un giro a Taranto, dove hanno barattato la salute della gente per i soldi (la stessa ilva a Genova dismise l'are a caldo). E tu mi vuoi parlare di indici? La teoria, è sempre bella, ma la realtà non corrisponde quasi mai alla teoria. Vai un attimo a vedere i fatti, i *fatti* e non le chiacchiere. Vai a vedere, i report Sogin, che immagino tu sappia chi sia visto che sei un addetto ai lavori da quel che posso comprendere, sui vari incidenti riscontrati su impianti femi dal primo referendum. Vai a vedere a Talsano, la famosa Cemerad, dove ci sono 3000 fusti di rifiuti radioattivi incustoditi e stoccati a cazzum bari.repubblica.it/cronaca/2021/03/25/news/a_taranto_tremila_fusti_radioattivi_incustoditi_sono-293780816/ e tu mi vieni a parlare di indici. Vieni, vieni in piuglia che ti ci porto io alla cemerad e ti faccio fare un giro li dentro senza alcuna autorizzazione...
@@parided stai facendo cherrypicking, altro che vedere i fatti. L'articolo che hai postato è di marzo 2021, gli articoli degli ultimi mesi vedono una prosecuzione dell'iter di gestione tramite sblocco di nuovi fondi.
Inoltre continui a mescolare mele e pere. La gestione di rifiuti nucleari, soprattutto da centrali attive ha una filiera propria e dedicata per il controllo che nulla ha a che fare con pozzi petroliferi o acciaierie.
Che sia necessaria invece una gestione per i rifiuti speciali come quelli detenuti dalla Cemerad è palese dato che dovrà essere creato un deposito nazionale secondo direttive europee. E questo indipendentemente dalla costruzione di centrali in quanto rifiuti radioattivi si producono anche in altri settori vitali come sanità, industria pesante e agricoltura.
Rassegnatevi il nucleare in Italia non ha alcun senso, Siamo un paese a rischio sismico e vulcanico, l'unico posto tranquillo e' la pianura padana ma sono anni che I fiumi vanno in secca per mesi Po Incluso,per non parlare del discorso economico che e' quello che sta piu' a cuore agli operatori del settore ,per inciso lo scorso Anno eni ha perso 8mld di euro, chi si VA ad impelagare in un impresa del genere? Con solo quello che Costa la progettazione di una CA ci fai una centrale a concentrazione solare
tutte le centrali Giapponesi hanno resistito al terremoto del 2011 (grado >8, Fukushima Daichi ha avuto problemi a causa dello tzunami di 13 metri); la centrale solare genera 1/20 dell'energia di un reattore
Mi sa che quello che ha spiegato nel video ti sia entrato da un orecchio e uscito dall'altro. Inoltre proporre una centrale solare al posto di una nucleare dimostra che non hai la più pallida idea di cosa parli. Una centrale solare non produce neanche da lontano la quantità di energia prodotta da una centrale nucleare. Per non parlare dell'enorme superficie di terreno che richiedono, delle difficoltà di stoccaggio e la dipendenza dal meteo, smaltimento dei pannelli, ecc. Riguarda a terremoti e vulcani guardati questo video, pubblicato qualche settimana fa su questo stesso canale, dove parla su Fukushima e il terremoto. ua-cam.com/video/9t-MrAjzYSE/v-deo.html
Mattei non la pensava così.
A lrescindere da questo ha do certo senso fare informazione sulla questione. Oltre al fatto che facendo parte dell'UE l'opinione dell'Italia conta amche in quel senso.
@@yurimazzuoli6845....e infatti, in Giappone 😂
In Italia cadono ponti a semplice trave d'appoggio e ci sono regioni dove ancora oggi nemmeno riescono a far funzionare un acquedotto....gli vuoi dare in mano una centrale nucleare?....lasciamo perdere va.
A gente che arriva a sotterrare a casa sua prodotti cancerogeni meglio non lasciare nulla di così potenzialmente letale.Ci succedono un paio di incidenti e ci giochiamo il turismo di regioni intere per secoli.