* Sacratissimo cuore di Gesù - omelia su Gv 19,31-37 - P. Giuseppe Paparone op
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- Опубліковано 4 лют 2025
- La solennità del Sacratissimo cuore di Gesù viene celebrata oggi attraverso il passo del Vangelo secondo Giovanni nel quale viene descritta la trafittura del costato del Signore in croce dal quale escono sangue ed acqua, simboli dei Sacramenti del Battesimo e dell’Eucarestia.
La riflessione con grande pathos ci aiuta a sensibilizzarci all’amore infinito che Gesù ha per ognuno di noi e a verificare se la nostra fede è vissuta come relazione d’amore con la persona del Signore, oppure con delle norme e dei comandamenti solamente.
ESTRATTO DELLA OMELIA
”Celebriamo oggi questa solennità attraverso la quale la Chiesa ci vuole invitare a meditare su questo aspetto della vita di Gesù: la sua morte in croce, il suo fianco squarciato, il suo cuore immacolato offerto per amore per noi.
Perché questa festa?
È una festa recente, nata forse per reazione all'Illuminismo; risale al 1700 come devozione nata da un movimento spirituale e poi trasformata in celebrazione liturgica, forse per ricordarci quello che noi facilmente dimentichiamo: il fondamento della nostra fede, della nostra salvezza, della nostra speranza, della possibilità che abbiamo di vivere la vita che Gesù vuole donarci è riferirsi, collegarsi, vivere in relazione con questo cuore di Gesù.
Noi facilmente scivoliamo verso il legalismo, facilmente ci confrontiamo con i 10 comandamenti, con le norme; cioè è più facile per noi confrontarsi con una legge, con un insieme di norme, che poi possiamo interpretare e piegare anche inconsciamente ai nostri bisogni.
Invece, confrontarsi col cuore di Gesù è tutta un'altra cosa!
Non siamo di fronte e in dialogo con un insieme di norme, siamo in dialogo con una persona, che ci vuole bene.
Se noi ci confrontiamo con la legge, il nostro dovere è mettere in pratica o non mettere in pratica delle norme.
Se, invece, noi ci confrontiamo con un cuore amante, la scelta che dobbiamo fare è: “ma io voglio corrispondere a questo amore o no?”.
Non so quanti di noi hanno come riferimento del proprio agire l'amore di Gesù.
Penso che la solennità di oggi ci voglia ricordare proprio questo: che la nostra fede deve essere edificata attraverso la costruzione di una relazione d'amore con una persona ben precisa, Gesù.
E, poi, che la salvezza dipende da questo amore di Gesù offerto gratuitamente per noi; un amore concreto, un amore che non ha esitato a donare la vita: questa è la fede!
Le leggi, le regole, le norme, devono sì essere vissute, ma devono essere vissute in quanto sono il desiderio di corrispondere all'amore.
Nelle confessioni la maggior parte si confronta solo con la propria coscienza, col tradimento consumato giorno dopo giorno, con l'indifferenza verso questo amore, verso questo cuore che ha sofferto per noi.
Allora, chiediamo a Gesù in queste Eucarestia, che ci faccia scoprire qual è il cuore della fede, vivere una relazione d'amore con lui”.
Omelia tenuta il 12-6-2015.