Video stra-interessante. Sogno di studiare nel regno unito dopo il liceo (Comunicazione Pubblicitaria e Marketing) ed è da tempo che cerco di caprine qualcosa in più e questo video fa capire molto meglio rispetto un sacco di siti. Grazie mille (e la LSE mi ha rubato il cuore quindi ancor di più grazie🙂)
@@samis1219 È quello che vorrei, ma è molto competitivo e accettano il 15% dei candidati, preferirei avere più opzioni e candidarmi anche ad altre università.
Comunque l’unica vera qualità di queste università mi sembra che sia semplicemente garantire delle exit dentro società prestigiose che nemmeno ti guardano se non provieni da università target, peggio ancora se da una pubblica. Il metodo di insegnamento e le modalità di valutazione mi danno l’impressione di essere davvero superficiali. Pochi corsi, esami svolti in progetti di gruppo su porzioni di programma, parte del voto assegnata in base a parametri come “partecipazione in classe”, valutazioni finali divise in classi di valutazione e non in voti precisi, quindi molto più approssimativo. Non si può sentire. Magari mi sbaglio, ma la qualità della preparazione e la difficoltà di concludere un percorso a pieni voti mi sembra molto più alta nelle stesse Università pubbliche italiane che nemmeno vengono considerate.
Lo scopo dell uni per il 99% delle persone non e diventare un intellettuale, ma trovare lavoro. Mi sembra che la tanto amata difficolta delle universita italiane non aiuti per nulla in questo. Secondo me non c'e grande onore nello studiare tanto ma nel rimanere a piedi
@@giuliao7438 Ma infatti non è una questione di onore, se uno vuole entrare dentro certe banche o compagnie è giusto che scelga il percorso più adatto, e che quindi miri a entrare in queste università, per “sfruttare il sistema”. Quello che fa un po’ storcere il naso è che però la selezione per accedere poi nelle migliori società, ancor prima di partire dalla preparazione dei candidati, parta dal vedere se provieni o meno dalle università target, in cui però, molto spesso, la preparazione lascia davvero a desiderare (e lo dico con cognizione di causa conoscendo molti dei “soggetti” che escono dalla Luiss). Non si può certamente fare di tutta l’erba un fascio, SICURAMENTE lì in mezzo ci sono anche tanti ragazzi in gamba e validi, ma è triste vedere come la preparazione, lo studio, sia l’ultimo dei parametri e venga prima “l’appartenenza alla casta sociale giusta”, la disponibilità economica, l’avere le giuste informazioni per tempo, che mi sembrano tutti elementi di fortuna e in alcun modo qualificanti.
Sono completamente d’accordo con entrambi i discorsi, purtroppo è effettivamente così, se nasci in una famiglia benestante e puoi permetterti Bocconi, Luiss ecc… sarà decisamente più semplice trovare lavoro in aziende big, nonostante la preparazione non sia per nulla superiore ad una università pubblica, anzi… Tuttavia sono anche dell’idea che se si è effettivamente bravi o comunque “svegli” anche uscendo da una pubblica, magari con un po’ di fatica, ma avere una carriera nelle big non sia impossibile.
@@federicoscarchilli9054 E quindi? Questo significa semplicemente che queste università prendono solo i “migliori studenti” (ovviamente la media è il modo più rapido per selezionare con probabilità decenti i migliori, ma ovviamente media alta non è necessariamente sinonimo di persona intelligente) ma non implica affatto che poi offrano i migliori corsi o la migliore preparazione.
Ciao, si, d'accordo con il giudizio su Londra,Essa e' una citta' dove (non tutti) ma una grande parte delle persone si muove in maniere iper-opportunistica e bisogna farci il callo. Alle volte non me ne rendevo conto ma poi ho capito e, volendo restare qui a far carriera & fortuna, ho dovuto adattarmi alla cultura Londinese. Sono avvocato in una financial corp e gestire il mio rapporto con traders, salesmen e procurement agents e' un inferno proprio grazie anche alla loro sconfinata ambizione. Ci sono colleghi che pensano di poter vendere qualsiasi cosa ai loro clienti senza impedimenti di natura contrattuale. Diciamo che un pelo di ambizione in meno ed una maggiore cultura su compliance e contractual safeguards non stonerebbe poi cosi' tanto. Comunque questa la opinione mia personale e capisco che dal punto di vista delle mie controparti professionali, competitivita' e mutamenti di mercato stabiliscano, alla fine, le regole del gioco.
Ciao Andrea. Video sempre al top. Secondo te ha senso fare triennale in economia aziendale per poi fare magistrale in un'università target magari in finanza?
Questo è il building... Il video è in italiano? (Sì) Vi è una parola per rappresentare building in italiano che tenga conto dello stesso significato? (Si, edificio) Allora usa edificio.
Andre ma se si preferisce la Svizzera, anche se si è più orientati in Finance conviene scegliere la SIM o anche il Master in Finance di San Gallen o di Zurigo sono ottime alternative?
Ciao, ho una domanda Nel video si parla di studenti stranieri ad esempio tedeschi come si cita ma penso anche agli olandesi, che hanno già esperienze top in private Equity e banche Deduco che è anche per le migliori condizioni della loro economia rispetto alla nostra che offre più stage e aziende che assumono già sin dopo alla maturità Nel mercato del lavoro, in particolare nel mercato del lavoro UK come ci si può distinguere come studenti italiani da questi che hanno già esperienza e hanno la nostra stessa età se non più giovani? Come si può convincere un datore di lavoro ad assumere un italiano come noi rispetto ad uno di un altro paese più giovane e con più esperienza a CV?
Ogni nazione ha il suo indentikit. Loro sanno bene che noi in triennale non riusciamo a lavorare. Veniamo valutati a campioni di nazione per le ammissioni universitarie.
@@alyonbtw4861 non intendevo per l‘ammissione universitaria, bensì per il lavoro dopo la laurea Come sono gli employer a Londra in merito a questo? Assumono anche persone meno giovani con poca esperienza o preferiscono nettamente candidati provenienti da paesi con economie più forti visto che sono più giovani e hanno più stage? Perché naturalmente ci sono anche italiani che lavorano a Londra, non è che negli uffici UK ci sono solo Olandesi, Belga e Tedeschi. Quindi volevo sapere come ci si può distinguere concretamente e in quali condizioni assumono
@@Boozneos-h2x nel processo di selezione si tengono con di varie cose, ma è sempre meglio averla un po’ di esperienza. Poi all’interviews devi giocartela tu
@@alyonbtw4861 si ma io dicevo proprio per la fase di candidatura. Perché se c’è gente che dalla Germania ha fatto già lo stage in M&A Big4 dopo alla maturità (!!! E ne ho incontrati diversi che a 17 anni erano già stati in Big4 perché si diplomano 2 anni prima in quel sistema scolastico) e avevano già esperienza in BB e MBB in triennale È un po‘ difficile avere qualche esperienza simile in Italia visto che le MBB e le BB nostre preferiscono gente con la magistrale Quindi io mi chiedevo come pensano esattamente gli employer in Inghilterra e per quale motivo chiamano anche italiani alle application Interview (perché so che lo fanno in UK). Più che altro è cosa bisogna evidenziare in candidatura, quali sono i fattori principali, perché apparentemente non filtrano in base all’età e alle esperienze lavorative fatte come avviene in Italia, altrimenti ci sarebbero solamente tedeschi e olandesi che camminano negli uffici a Canary Wharf. O hanno delle quote particolari? È utile saperlo per capire le reali possibilità di lavorare a Londra
Costo-opportunità per carriere nel Ib o finanza che conta non vale la pena. Se vuoi provare ad andare in una partecipata potrebbe valerne la pena. Dipende cosa vuoi fare
Nel complesso ottime informazioni, molto interessante. Trovo molto fastidioso sto linguaggio pieno di inglesismi, inseriti qua e là a caso come se non fosse possibile tradurre in italiano. È imbarazzante, peccato
@@Boozneos-h2x non sto dicendo che l'inglese non va bene, sto dicendo che l'inglese mischiato all'italiano non si può sentire. Era un concetto semplice da capire
@@davide6449 molti termini sono tecnici e creano subito associazione con il mondo del business/università In Italia poi si può tranquillamente fare tutto in italiano
@@NikaSunshine889 ed esce fuori una macedonia inascoltabile. Era solo un appunto, per il resto i contenuti che porta Andrea sono indubbiamente di qualità.
non so se rimanere a roma e fare la triennale alle luiss, o se andare ad Amsterdam a fare Business Adminsitration/ Economics and Business Economics. Consigli per uno che vuole essere verticale su investment banking?
Ma se si proviene da ingegneria al Polimi con una media attorno al 22 ma un punteggio GMAT alto intorno al 700 si hanno chance di entrare in LBS/LSE o proprio non è fattibile?
@@federicobani5558nemmeno, se ti interessa finance o consulting ti consiglierei di continuare con una magistrale al Polimi e poi fare application direttamente per le internship
Mancava nel tuo canale Andre proprio un video come questo. Top contenuto
Grazie mille Fra :))
Video stra-interessante. Sogno di studiare nel regno unito dopo il liceo (Comunicazione Pubblicitaria e Marketing) ed è da tempo che cerco di caprine qualcosa in più e questo video fa capire molto meglio rispetto un sacco di siti. Grazie mille (e la LSE mi ha rubato il cuore quindi ancor di più grazie🙂)
Comunicazione non è una facoltà
Grande Andre,
ti consiglio un video sulle ivy league/università americane
Grazie per il video Andrea, attualmente sto studiando contabilità ma in futuro voglio dedicarmi alla finanza. Saluti dall'Argentina
Prego!!
Bellissimo video e bellissimo moncler
Ahah grazie mille!
Andrea grande come sempre
Grazie BomDia!!
Io sto facendo un bachelor STEM in ETH Zurich e pensavo di entrare in un master di quant Finance, però ce ne sono veramente pochi
UCL o Imperial sono quelli a cui devi puntare, non ci sono cazzi
Perche non fare Master of Quantitative Finance ETH/UZH. Paghi 890 al semestre, il migliore in Europa e top 10 al mondo
@@samis1219 È quello che vorrei, ma è molto competitivo e accettano il 15% dei candidati, preferirei avere più opzioni e candidarmi anche ad altre università.
Mafinrisk Bocconi
@@samusas_00ciao, come mai dici per quant Finance proprio questo due università?
Comunque l’unica vera qualità di queste università mi sembra che sia semplicemente garantire delle exit dentro società prestigiose che nemmeno ti guardano se non provieni da università target, peggio ancora se da una pubblica. Il metodo di insegnamento e le modalità di valutazione mi danno l’impressione di essere davvero superficiali. Pochi corsi, esami svolti in progetti di gruppo su porzioni di programma, parte del voto assegnata in base a parametri come “partecipazione in classe”, valutazioni finali divise in classi di valutazione e non in voti precisi, quindi molto più approssimativo. Non si può sentire. Magari mi sbaglio, ma la qualità della preparazione e la difficoltà di concludere un percorso a pieni voti mi sembra molto più alta nelle stesse Università pubbliche italiane che nemmeno vengono considerate.
Lo scopo dell uni per il 99% delle persone non e diventare un intellettuale, ma trovare lavoro. Mi sembra che la tanto amata difficolta delle universita italiane non aiuti per nulla in questo. Secondo me non c'e grande onore nello studiare tanto ma nel rimanere a piedi
@@giuliao7438 Ma infatti non è una questione di onore, se uno vuole entrare dentro certe banche o compagnie è giusto che scelga il percorso più adatto, e che quindi miri a entrare in queste università, per “sfruttare il sistema”. Quello che fa un po’ storcere il naso è che però la selezione per accedere poi nelle migliori società, ancor prima di partire dalla preparazione dei candidati, parta dal vedere se provieni o meno dalle università target, in cui però, molto spesso, la preparazione lascia davvero a desiderare (e lo dico con cognizione di causa conoscendo molti dei “soggetti” che escono dalla Luiss). Non si può certamente fare di tutta l’erba un fascio, SICURAMENTE lì in mezzo ci sono anche tanti ragazzi in gamba e validi, ma è triste vedere come la preparazione, lo studio, sia l’ultimo dei parametri e venga prima “l’appartenenza alla casta sociale giusta”, la disponibilità economica, l’avere le giuste informazioni per tempo, che mi sembrano tutti elementi di fortuna e in alcun modo qualificanti.
Sono completamente d’accordo con entrambi i discorsi, purtroppo è effettivamente così, se nasci in una famiglia benestante e puoi permetterti Bocconi, Luiss ecc… sarà decisamente più semplice trovare lavoro in aziende big, nonostante la preparazione non sia per nulla superiore ad una università pubblica, anzi…
Tuttavia sono anche dell’idea che se si è effettivamente bravi o comunque “svegli” anche uscendo da una pubblica, magari con un po’ di fatica, ma avere una carriera nelle big non sia impossibile.
@@Notwhoyouthink_23ricordati che per entrare là nelle pubbliche devi avere 29.5 prima
@@federicoscarchilli9054 E quindi? Questo significa semplicemente che queste università prendono solo i “migliori studenti” (ovviamente la media è il modo più rapido per selezionare con probabilità decenti i migliori, ma ovviamente media alta non è necessariamente sinonimo di persona intelligente) ma non implica affatto che poi offrano i migliori corsi o la migliore preparazione.
Gran video Andre, spingere!
grazie!
Ciao Andre, sarebbe molto d’aiuto fare una classifica con tue considerazioni (mai scontate) sulle top uni per master in finance a livello mondiale.
il muro dietro a 11:50 é un illusione ottica non riuscivo a concentrarmi🤣
Ciao, si, d'accordo con il giudizio su Londra,Essa e' una citta' dove (non tutti) ma una grande parte delle persone si muove in maniere iper-opportunistica e bisogna farci il callo. Alle volte non me ne rendevo conto ma poi ho capito e, volendo restare qui a far carriera & fortuna, ho dovuto adattarmi alla cultura Londinese. Sono avvocato in una financial corp e gestire il mio rapporto con traders, salesmen e procurement agents e' un inferno proprio grazie anche alla loro sconfinata ambizione. Ci sono colleghi che pensano di poter vendere qualsiasi cosa ai loro clienti senza impedimenti di natura contrattuale. Diciamo che un pelo di ambizione in meno ed una maggiore cultura su compliance e contractual safeguards non stonerebbe poi cosi' tanto. Comunque questa la opinione mia personale e capisco che dal punto di vista delle mie controparti professionali, competitivita' e mutamenti di mercato stabiliscano, alla fine, le regole del gioco.
Ciao Andrea. Video sempre al top. Secondo te ha senso fare triennale in economia aziendale per poi fare magistrale in un'università target magari in finanza?
Questo è il building... Il video è in italiano? (Sì) Vi è una parola per rappresentare building in italiano che tenga conto dello stesso significato? (Si, edificio) Allora usa edificio.
Ciao Andrea, scusa per la domanda fuori contesto: Consigli un gap year per dedicarsi ad un progetto imprenditoriale?
Ciao Andre, dopo la triennale in finanza consigli più una magistrale sempre nello stesso ambito finanza e banche o un master?
Andre ma se si preferisce la Svizzera, anche se si è più orientati in Finance conviene scegliere la SIM o anche il Master in Finance di San Gallen o di Zurigo sono ottime alternative?
MBF sarebbe ideale!
@@andrea_zanon grazie mille❤️
Jacopino numero uno
Ciao, ho una domanda
Nel video si parla di studenti stranieri ad esempio tedeschi come si cita ma penso anche agli olandesi, che hanno già esperienze top in private Equity e banche
Deduco che è anche per le migliori condizioni della loro economia rispetto alla nostra che offre più stage e aziende che assumono già sin dopo alla maturità
Nel mercato del lavoro, in particolare nel mercato del lavoro UK come ci si può distinguere come studenti italiani da questi che hanno già esperienza e hanno la nostra stessa età se non più giovani?
Come si può convincere un datore di lavoro ad assumere un italiano come noi rispetto ad uno di un altro paese più giovane e con più esperienza a CV?
Ogni nazione ha il suo indentikit. Loro sanno bene che noi in triennale non riusciamo a lavorare. Veniamo valutati a campioni di nazione per le ammissioni universitarie.
Ti tocca fare meglio degli altri italiani, cioè 30 e lode e qualche esperienza almeno minima secondo me
@@alyonbtw4861 non intendevo per l‘ammissione universitaria, bensì per il lavoro dopo la laurea
Come sono gli employer a Londra in merito a questo?
Assumono anche persone meno giovani con poca esperienza o preferiscono nettamente candidati provenienti da paesi con economie più forti visto che sono più giovani e hanno più stage?
Perché naturalmente ci sono anche italiani che lavorano a Londra, non è che negli uffici UK ci sono solo Olandesi, Belga e Tedeschi. Quindi volevo sapere come ci si può distinguere concretamente e in quali condizioni assumono
@@Boozneos-h2x nel processo di selezione si tengono con di varie cose, ma è sempre meglio averla un po’ di esperienza. Poi all’interviews devi giocartela tu
@@alyonbtw4861 si ma io dicevo proprio per la fase di candidatura.
Perché se c’è gente che dalla Germania ha fatto già lo stage in M&A Big4 dopo alla maturità (!!! E ne ho incontrati diversi che a 17 anni erano già stati in Big4 perché si diplomano 2 anni prima in quel sistema scolastico) e avevano già esperienza in BB e MBB in triennale
È un po‘ difficile avere qualche esperienza simile in Italia visto che le MBB e le BB nostre preferiscono gente con la magistrale
Quindi io mi chiedevo come pensano esattamente gli employer in Inghilterra e per quale motivo chiamano anche italiani alle application Interview (perché so che lo fanno in UK).
Più che altro è cosa bisogna evidenziare in candidatura, quali sono i fattori principali, perché apparentemente non filtrano in base all’età e alle esperienze lavorative fatte come avviene in Italia, altrimenti ci sarebbero solamente tedeschi e olandesi che camminano negli uffici a Canary Wharf. O hanno delle quote particolari?
È utile saperlo per capire le reali possibilità di lavorare a Londra
Ciao Andrea, cosa ne pensi di una laurea magistrale in materie economiche alla Luiss? Ne vale la pena? Come la consideri?
Costo-opportunità per carriere nel Ib o finanza che conta non vale la pena. Se vuoi provare ad andare in una partecipata potrebbe valerne la pena. Dipende cosa vuoi fare
Jacopo, forza Ferrari…
Nel complesso ottime informazioni, molto interessante. Trovo molto fastidioso sto linguaggio pieno di inglesismi, inseriti qua e là a caso come se non fosse possibile tradurre in italiano. È imbarazzante, peccato
Sono a Londra, fai un po‘ te
Se non ti piacciono gli inglesismi resta a Milano
@@Boozneos-h2x non sto dicendo che l'inglese non va bene, sto dicendo che l'inglese mischiato all'italiano non si può sentire. Era un concetto semplice da capire
@@davide6449 molti termini sono tecnici e creano subito associazione con il mondo del business/università
In Italia poi si può tranquillamente fare tutto in italiano
A volte servono per sintetizzare determinati concetti.
@@NikaSunshine889 ed esce fuori una macedonia inascoltabile. Era solo un appunto, per il resto i contenuti che porta Andrea sono indubbiamente di qualità.
Bel video però basta con sto "itanglese"...
non so se rimanere a roma e fare la triennale alle luiss, o se andare ad Amsterdam a fare Business Adminsitration/ Economics and Business Economics. Consigli per uno che vuole essere verticale su investment banking?
L'olanda non è un ottimo mercato per iB da italiani...
@@andrea_zanon Perché no ? Noi sappiamo fare tutto, siamo leader mondiali.
Che hai scelto alla fine?
@@filippobertoldi141non mi sono trovato bene e sono in Italia. Farò un master all’estero
@@albertoangelini4390 stai alla Luiss?
Ma se si proviene da ingegneria al Polimi con una media attorno al 22 ma un punteggio GMAT alto intorno al 700 si hanno chance di entrare in LBS/LSE o proprio non è fattibile?
@Riseupispirationse invece bocconi IM?
@@federicobani5558nemmeno, se ti interessa finance o consulting ti consiglierei di continuare con una magistrale al Polimi e poi fare application direttamente per le internship
magari con un gmat 750 si , ma 700 non è cosi clamoroso
rimani al poli
non credo purtroppo, la competizione e altissima e mondiale. Fonte: sono docente LSE