Minoici e Micenei #7: "La scrittura e la lingua dei Micenei"

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  • Опубліковано 4 гру 2024

КОМЕНТАРІ • 13

  • @nicolaperrotta4340
    @nicolaperrotta4340 5 років тому +4

    Grazie, prof.

  • @videoseimagenes
    @videoseimagenes 3 роки тому +2

    Buona sera, ho trovato questo video e quello precedente molto interessanti. Penso che in Italia ci vorrebbero più professori come lei. Avvicinerebbero e appassionerebbero allo studio molti ragazzi

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  3 роки тому +1

      Grazie per le sue parole. Anche grazie ai suoi commenti e ai suoi like spero di raggiungere sempre più persone e invitarle in tal modo a leggere.
      Scusi il ritardo nell'approvazione e nella risposta: qui in Italia UA-cam non ci fa approvare i commenti prima delle 13 del giorno dopo.
      Ma adesso finalmente credo di aver trovato il modo di pre-approvare tutti i suoi commenti. Vedrà che il prossimo comparirà subito.

  • @CarloRolle
    @CarloRolle  5 років тому +6

    Bibliografia essenziale / Essential bibliography:
    - Federico Aurora: “Damos, database of Mycenaean at Oslo”, Presentation held on July 31st, 2015 at Digital Classicist London & Institute of Classical Studies seminar; published on UA-cam by Digital Classicist London Seminars on October 5th, 2015;
    - Fernand Braudel: “Memorie del Mediterraneo. Preistoria e antichità”, Bompiani, Milano, 2005 (original edition: “Les mémoires de la Mediterranée”, Éditions de Fallois, 1998);
    - Carlo Brillante: “La leggenda eroica e la civiltà micenea”, Edizioni dell’Ateneo S.p.a., Roma, 1981;
    - John Chadwick: “Il mondo miceneo”, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1980 (original edition: “The Mycenaean World”, Oxford University Press, 1976);
    - John Chadwick: “Lineare B”, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1968 (original edition: “The Decipherment of Linear B”, Cambridge University Press, 1959);
    - Louis Godart: “L’invenzione della scrittura. Dal Nilo alla Grecia”, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1992, 2001 e 2011;
    - Pierre Lévêque: “La civiltà greca”, Giulio Einaudi Editore, Torino, 19703 (original edition: “L’aventure grecque”, Librairie Armand Colin, Paris, 1942);
    - Domenico Musti: “Storia greca. Linee di sviluppo dall’età micenea all’età romana”, Gius. Laterza & Figli S.p.a, Roma-Bari, 1992 e 2001 (decima edizione);
    - Leonard R. Palmer: “Minoici e Micenei. L’antica civiltà egea dopo la decifrazione della Lineare B”, Giulio Einaudi Editore S.p.a., Torino, 1969 (original edition: “Mycenaeans and minoans. Aegean Prehistory in the Light of the Linear B Tablets”, Faber and Faber Limited, London, 1965_ Second Edition);
    - David H. Trump: “La preistoria del Mediterraneo: dall’ottavo millennio all’ascesa di Roma”, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1983 (original edition: “The Prehistory of the Mediterranean”, Yale University Press, 1980);
    - Francisco Villar: “Gli Indoeuropei e le origini dell’Europa”, Società editrice il Mulino, Bologna, 1997 (original edition: “Los indoeuropeos y los origines de Europa. Lenguaje y historia”, Gredos, Madrid, 1996).

  • @francescoN12
    @francescoN12 5 років тому +6

    Professore, come sempre lezione interessantissima ed eminente: aspetto trepidante la sua analisi degli aspetti culturali della civiltà micenea.

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  5 років тому +3

      Grazie delle sue parole, caro Francesco. Ci saranno ancora 5 o 6 lezioni, perché sono argomenti sui quali non ci si può appoggiare ad alcuna narrazione: si possono solo confrontare e discutere ipotesi diverse, cosa che mi sta richiedendo più tempo del previsto. All'interno di queste 5 o 6 lezioni vorrei cercare di dire qualcosa anche del crollo della civiltà palaziale, altro argomento assai controverso e complesso. Grazie per il suo interesse e la sua pazienza. Buona serata!

    • @francescoN12
      @francescoN12 5 років тому +2

      @@CarloRolle sono assolutamente certo che, qualunque sia la selezione da lei effettuata a riguardo dei prossimi argomenti, questa andrà sicuramente a definire un quadro entusiasmante della civiltà e della cultura micenea. Grazie a lei del suo lavoro: uno stimolo ed un esempio per tutta la comunità scientifica e filologica.

  • @giovanbattistadaoudwaly8164

    La scrittura dunque inizia dalla prosa(da necessità pratiche), non dalla poesia, che invece- vedi le saghe norrene , l’epos omerico- per lunghissimo tempo sarà tramandata oralmente (e direi esprime la necessità di esprimere e tramandare con la magia del metro , l’identità collettiva di un popolo). Complimenti per il lavoro prezioso che svolge

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  Рік тому +1

      Grazie delle sue parole e del suo interesse per questi video.
      Anche in Mesopotamia la scrittura nacque da necessità pratiche, in gran parte legate alle necessità del commercio fluviale. È una storia interessante che non ho avuto il tempo di raccontare.

  • @furysreturn375
    @furysreturn375 5 років тому +3

    Sei bravissimo continua così adoro i tuoi video, i Micenei sono un bel mistero per gli storici e non solo.
    Metti sempre allegria quando spieghi e si vede che è una vera passione per te fare questi video, ti ringrazio infinitamente.
    I Romani appresero l'alfabeto dalla colonia di Cuma molto probabilmente, che era l'alfabeto calcidese, che bello.
    Veramente utile l'invenzione di una scrittura alfabetica, certamente ci ha facilitato il lavoro, dato che non è mai complessa quanto una scrittura ad ideogrammi, ben detto, carissimo, e poi al massimo le vocali possono essere udite in un'alfabeto di tipo sillabico, ma le consonanti e specialmente quelle occlusive? Non credo.
    Bel discorso, e hai una grande bibliografia di riferimento, complimenti!
    Ma i micenei utilizzavano anche le sonanti? E le lettere cadute in età classica, che grazie a loro si spiegano molti fenomeni fonetici del greco antico?

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  5 років тому

      Uno dei tanti svantaggi di una scrittura sillabica è che, essendoci già un elevato numero di segni, la classificazione dei suoni tende ad essere più grossolana, meno precisa. Nella pratica questo vuol dire che una scrittura sillabica finirà per usare gli stessi segni per indicare consonanti lievemente diverse. Se i Micenei avessero distinto tra "b", "p" e "ph", non avrebbero dovuto aggiungere solo 2 segni, ma non meno di 10. E lo stesso se avessero distinto tra "k", "g" e "kh". E così via.
      Aggiungere decine e decine di segni ad una scrittura sarebbe stato un vero incubo per gli impiegati dei palazzi, uno sforzo del tutto sproporzionato rispetto all'importanza del risultato. Perché sforzarsi nell'ottimizzare la corrispondenza tra suoni e segni, quando la cosa veramente importante era far tornare i conti di anno in anno?
      La maggiore analiticità nell'attribuire un segno distinto ad ogni suono che la voce umana può emettere, analiticità conseguita con la scrittura alfabetica, fu senza dubbio un'importante stimolo alla produzione letteraria. Quando è che occorre essere veramente precisi nell'identificare ogni suono e quindi ogni parola? Quando ogni parola è stata accuratamente scelta in base a certi criteri, volti a potenziare l'espressione umana, a renderla più carica di significato, più evocativa. E questo non è altro che il mestiere del letterato. Quindi penso che l'adozione della scrittura alfabetica sia stata determinante per favorire un arricchimento del lessico, un miglioramento della sintassi e - in una parola - la nascita di una grande letteratura.
      Anche se l'età micenea conobbe probabilmente grandi artisti della parola, che trasmisero in forma orale molti contenuti che della ricca mitologia greca, sono convinto che la grande letteratura greca non avrebbe potuto nascere senza l'invenzione dell'alfabeto. Spero di poter tornare sul tema, perché ci sarebbe veramente molto da dire: un libro intero almeno.

  • @MARK-dd3bt
    @MARK-dd3bt 5 років тому +2

    Interessante lezione professore, mi è stata molto utile. Vorrei chiederle se ha interesse ad avere un breve scambio di vedute basato sulle teorie (o meglio analisi) di Giuseppe Crispi (Professore di letteratura greca antica all'università di Palermo), che nel suo libro del 1831, parla della struttura sillabica della lingua albanese molto tempo prima della scoperta del miceneo, ed auspica una catalogazione sotto forma di dizionario delle sue sillabe isolando le parole moderne.
    Ad ogni modo la catalogazione è stata effettuata con il seguente risultato:
    PENELOPE=
    PEN / E / LOPE =
    FILO / LO / CERCHI
    Anche se espresso in una forma arcaica l'analogia è semplice fra ciò che è il mito di Penelope, ed una persona che cerca il filo. Questo è solo uno di tanti esempi di quello che è la formula d'analisi estrapolata dalla catalogazione.

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  5 років тому +3

      Buonasera, non potrei avere uno scambio di vedute, perché confesso che non conosco le teorie (o le analisi) di Giuseppe Crispi e non ho alcuna conoscenza dell'albanese, quindi non potrei esserle utile, purtroppo. Non mi è chiara una cosa nel suo commento: lei parla di struttura sillabica, ma il mio video è su una scrittura sillabica. Lei intendeva scrivere "scrittura"? L'albanese antico fu scritto con una scrittura sillabica? Non ne so niente, se è così.
      Grazie del suo interesse e benvenuto sul mio canale.