Caro Luca, non meriti insulti, ma meriti un po’ di chiarimenti. Sono una socia della Canottieri Ticino, mi definisci della “borghesia padana”, forse è vero e non me ne ero accorta. In realtà io alla Canottieri Ticino, vado perché noi padani, il mare non lo abbiamo come voi genovesi; noi abbiamo il fiume e, d’estate, ci troviamo spesso qui. Siamo fortunati sai, noi associati alla Canottieri Ticino, abbiamo la possibilità nel fine settimana di trovarci qui, nell’afa e tra le zanzare a fare un tuffo in piscina per non chiuderci in casa con l’aria condizionata perché con l’umidità padana, ti giuro d’estate si fa fatica a respirare. Pensavo che i veri borghesi padani d’estate andassero in Liguria, e invece ci siamo anche noi che rimaniamo qui. Da come parli, sembra che tu abbia ben chiaro ciò che è accaduto, mentre noi qui nella bassa Padania navighiamo nella nebbia. Ciò che sappiamo, lo sappiamo dai giornali ed è un po’ diverso da come lo racconti tu. Non leggiamo di una chat in cui si parla di F…A, ma di una chat in cui ci sono (cito dalla stampa) “Foto di giovani donne in costume accompagnate da messaggi volgari e insulti sessisti circolati in una chat di gruppo,..”, “ i messaggi che i partecipanti si scambiano sono commenti su particolari fisici delle giovani ma ci sono anche allusioni a presunte relazioni di alcune ragazze con altri soci.” “Il tutto condito con pesanti battute a sfondo sessuale e insulti. Nella querela che le ragazze presentano in procura viene trascritto anche un dialogo in cui si parla di ragazze messe in palio come fossero un trofeo.” Le modalità in cui questo è stato scoperto è così importante? Se da un pentimento o da una sbirciatina sul telefono? La difesa di questi signori non si basa sul fatto che queste foto non sono state scattate, ma sul modo in cui è stata scoperta la chat. L’unico reato è il furto del telefono? Sei sicuro? Fare delle foto a delle persone a loro insaputa non credi sia un reato? Prendere quelle foto, farle girare sui social network con commenti volgari (ebbene si WAPP è definito un social network), non potrebbe essere considerato un reato? Sai io sono più o meno tua coetanea e ti dirò che sono stufa di tollerare e stare zitta. Probabilmente non sono una donna di media intelligenza come dici tu e non credo sia sempre giusto girarsi dall’altra parte con questi sottosviluppati come li definisci tu. Credo sia necessario che noi adulti interveniamo quando vediamo qualcosa che non va come dovrebbe. E poi di cose da fare ne ho tante, non mi indigno perché non ho un cazzo da fare. Infatti ti sto scrivendo ora, alle 22.40 di un venerdì sera, perché è il primo momento libero della mia giornata...e lo investo nel darti chiarimenti e non insulti. M’indigno perché a 47 anni io forse le spalle forti per tollerare anche queste cose ce le ho, perché ho già tollerato uno stipendio inferiore del 30% rispetto ai miei colleghi uomini, perché ho già tollerato un capo che mi ha accusata di essere rimasta incinta nel momento sbagliato, perché ho già tollerato che non potevo fare carriera perché avevo una figlia,… Ma adesso sono stufa, potrei tollerare, ma non ne ho più voglia e il fatto di pensare che 8 sottosviluppati (come li definisci tu) possano andare in giro nel fine settimana, in cui borghesemente mi svacco alla Canottieri Porcelloni, a fotografare delle giovani donne e a fare commenti volgari sul loro corpo e sulla condotta della loro vita sentimentale, non mi sembra affatto ed eticamente sostenibile. Veramente noi donne di media intelligenza dobbiamo rassegnarci che con voi uomini non c’è speranza? Ma perché dobbiamo stare zitte noi donne e invece non possiamo provare a insegnare a voi uomini che meritiamo rispetto? Non so Luca, se volevi provocare ce l’hai fatta, lo hai fatto bene. Ridurre sempre il tutto a “la gente non ha un cazzo da fare”, fa sicuramente ridere, ma è estremamente riduttivo e in alcuni casi può portare a grossi errori di valutazione.
Caro Luca, se la giovane donne fosse stata sua figlia, se sua figlia fosse stata il premio per il torneo tennistico imminente, forse e dico forse, non parlerebbe così. Come dico spesso a mio figlio: a volte non è obbligatorio parlare si può anche non dire niente
Caro Luca,
non meriti insulti, ma meriti un po’ di chiarimenti.
Sono una socia della Canottieri Ticino, mi definisci della “borghesia padana”, forse è vero e non me ne ero accorta. In realtà io alla Canottieri Ticino, vado perché noi padani, il mare non lo abbiamo come voi genovesi; noi abbiamo il fiume e, d’estate, ci troviamo spesso qui.
Siamo fortunati sai, noi associati alla Canottieri Ticino, abbiamo la possibilità nel fine settimana di trovarci qui, nell’afa e tra le zanzare a fare un tuffo in piscina per non chiuderci in casa con l’aria condizionata perché con l’umidità padana, ti giuro d’estate si fa fatica a respirare.
Pensavo che i veri borghesi padani d’estate andassero in Liguria, e invece ci siamo anche noi che rimaniamo qui.
Da come parli, sembra che tu abbia ben chiaro ciò che è accaduto, mentre noi qui nella bassa Padania navighiamo nella nebbia. Ciò che sappiamo, lo sappiamo dai giornali ed è un po’ diverso da come lo racconti tu.
Non leggiamo di una chat in cui si parla di F…A, ma di una chat in cui ci sono (cito dalla stampa)
“Foto di giovani donne in costume accompagnate da messaggi volgari e insulti sessisti circolati in una chat di gruppo,..”, “ i messaggi che i partecipanti si scambiano sono commenti su particolari fisici delle giovani ma ci sono anche allusioni a presunte relazioni di alcune ragazze con altri soci.”
“Il tutto condito con pesanti battute a sfondo sessuale e insulti. Nella querela che le ragazze presentano in procura viene trascritto anche un dialogo in cui si parla di ragazze messe in palio come fossero un trofeo.”
Le modalità in cui questo è stato scoperto è così importante? Se da un pentimento o da una sbirciatina sul telefono? La difesa di questi signori non si basa sul fatto che queste foto non sono state scattate, ma sul modo in cui è stata scoperta la chat.
L’unico reato è il furto del telefono? Sei sicuro? Fare delle foto a delle persone a loro insaputa non credi sia un reato? Prendere quelle foto, farle girare sui social network con commenti volgari (ebbene si WAPP è definito un social network), non potrebbe essere considerato un reato?
Sai io sono più o meno tua coetanea e ti dirò che sono stufa di tollerare e stare zitta. Probabilmente non sono una donna di media intelligenza come dici tu e non credo sia sempre giusto girarsi dall’altra parte con questi sottosviluppati come li definisci tu. Credo sia necessario che noi adulti interveniamo quando vediamo qualcosa che non va come dovrebbe.
E poi di cose da fare ne ho tante, non mi indigno perché non ho un cazzo da fare. Infatti ti sto scrivendo ora, alle 22.40 di un venerdì sera, perché è il primo momento libero della mia giornata...e lo investo nel darti chiarimenti e non insulti.
M’indigno perché a 47 anni io forse le spalle forti per tollerare anche queste cose ce le ho, perché ho già tollerato uno stipendio inferiore del 30% rispetto ai miei colleghi uomini, perché ho già tollerato un capo che mi ha accusata di essere rimasta incinta nel momento sbagliato, perché ho già tollerato che non potevo fare carriera perché avevo una figlia,…
Ma adesso sono stufa, potrei tollerare, ma non ne ho più voglia e il fatto di pensare che 8 sottosviluppati (come li definisci tu) possano andare in giro nel fine settimana, in cui borghesemente mi svacco alla Canottieri Porcelloni, a fotografare delle giovani donne e a fare commenti volgari sul loro corpo e sulla condotta della loro vita sentimentale, non mi sembra affatto ed eticamente sostenibile.
Veramente noi donne di media intelligenza dobbiamo rassegnarci che con voi uomini non c’è speranza? Ma perché dobbiamo stare zitte noi donne e invece non possiamo provare a insegnare a voi uomini che meritiamo rispetto?
Non so Luca, se volevi provocare ce l’hai fatta, lo hai fatto bene. Ridurre sempre il tutto a “la gente non ha un cazzo da fare”, fa sicuramente ridere, ma è estremamente riduttivo e in alcuni casi può portare a grossi errori di valutazione.
Il messaggio alla fine è sempre quello. La gente non ha un cazzo da fare.
e le cinquantenni le più ingrifate, sarà per il tempo che accelera senza pietà 😭
Caro Luca, se la giovane donne fosse stata sua figlia, se sua figlia fosse stata il premio per il torneo tennistico imminente, forse e dico forse, non parlerebbe così. Come dico spesso a mio figlio: a volte non è obbligatorio parlare si può anche non dire niente
Io ti adoro
WW BONELLI.
I 50 anni sono quelli più patetici...
si, insieme ai quarantenni e ai sessantenni