Attenzione a 19:27 ! Il pezzo a cui fa riferimento il generale è un 3,7 pollici (94 mm) lungo 15 calibri. Risulta appunto una versione dell'A-10 (cruiser II) armata con tale pezzo e non con il 25 libbre. Quest'ultimo era camerato in 87 mm ed aveva una canna lunga 28 calibri, quindi restituiva sollecitazioni molto maggiori durante l'impiego rispetto al pezzo che è stato montato effettivamente sull'A-10. Infatti il 25 pounder è stato montato solo sugli scafi del Valentine e del Ram, sicuramente piu robusti rispetto a quello dell'A-10, creando rispettivamente il Bishop e il Sexton. Questi ultimi avevano l'armamento in sovrastruttura, l'A-10 non avrebbe mai potuto scaricare le sollecitazioni di quel pezzo con lo stretto anello della torretta che si trovava (doveva gestire un piccolo 2 libbre). Sarebbe stato possibile in quel periodo probabilmente montare il 25 libbre sui carri pesanti Churchil in torretta, ma giustamente che se ne facevano di un semovente d'artiglieria pesantemente corazzato che poteva muoversi a 15/20 km/h? Ad ogni modo con l'arrivo dei Priest americani l'anno dopo, i Britannici non hanno dovuto piu porsi il problema del semovente.
Il cannone anticarro da 40 mm montato sui carri inglesi NON è il Bofors da 40 mm (che è un cannone antiaereo) ma trattasi dell' Ordnance QF (quickly fire) 2 pounder ovvero tiro rapido 2 libbre (peso proiettile), progettato e prodotto dalla Vickers-Armstrong. Si tratta di due armi totalmente diverse, a partite dal fatto che il Bofors era un cannone automatico (tiro a raffica) mentre il QF 2 puonder era a tiro semiautomatico. Inoltre il QF 2 pounder non ebbe mai in dotazione proiettili esplosivi, cosa che lo rendeva totalmente inefficace contro fanteria e cannoni controcarro (e ciò a detta dei carristi inglesi). Problema che invece non aveva il nostro 47 mm, che essendo adottato come cannone da accompagnamento della fanteria aveva una gamma completa di munizioni di vario tipo.
Grazie, Zio Mike. Ottimo video, come sempre. Sarracino su tutto poteva essere chiaro, tranne che su un punto, che in effetti fu l'origine di ogni male per la fabbricazione delle corazze in Italia: le tenebrose vicende che portarono la FIAT a impadronirsi dell'unica Acciaieria italiana depositaria dei Brevetti Withworth, con conseguente dispersione del relativo know-how. Un caso più grave, e forse proprio per questo meno noto, del famoso scandalo delle corazze Ansaldo.
Mio nonno, non era Sarracino esperto in siderurgia, ma diceva le stesse cose avendo combattuto proprio lì, in A.S. nell'Ariete, in praticamente tutta la campagna di guerra africana e esattamente su quei carri come pilota. Diceva anche altro sugli M13/40 e varianti successive molto simili o quasi indistinguibili come il M14/41 (sul quale penso avesse forse preso servizio dalla metà o fine del '41 perché di M13/40 mi sembra di aver capito, un po' da lui e da altre testimonianze, ne restavano zero o quasi). Ascolterò le altre puntate con curiosità.
Strano che non affronti il problema della rivettatura e delle conseguenze di tale soluzione sugli impatti. Inoltre mi chiedo come mai nello sviluppo del 13/40 ci si dia limitati a proteggere lo scafo sino ai colpi da 20 mm visto che circolavano già carri forniti di bocche da 40mm. Ma questo credo sia comune a tutti.
@@marcofranceschini8421 non è tanto questione di anni ma questione di competenza, esperienza, materiali, capacità industriali e imprenditoriali. Aspettate i prossimi video della relazione
Attenzione a 19:27 ! Il pezzo a cui fa riferimento il generale è un 3,7 pollici (94 mm) lungo 15 calibri. Risulta appunto una versione dell'A-10 (cruiser II) armata con tale pezzo e non con il 25 libbre. Quest'ultimo era camerato in 87 mm ed aveva una canna lunga 28 calibri, quindi restituiva sollecitazioni molto maggiori durante l'impiego rispetto al pezzo che è stato montato effettivamente sull'A-10. Infatti il 25 pounder è stato montato solo sugli scafi del Valentine e del Ram, sicuramente piu robusti rispetto a quello dell'A-10, creando rispettivamente il Bishop e il Sexton. Questi ultimi avevano l'armamento in sovrastruttura, l'A-10 non avrebbe mai potuto scaricare le sollecitazioni di quel pezzo con lo stretto anello della torretta che si trovava (doveva gestire un piccolo 2 libbre).
Sarebbe stato possibile in quel periodo probabilmente montare il 25 libbre sui carri pesanti Churchil in torretta, ma giustamente che se ne facevano di un semovente d'artiglieria pesantemente corazzato che poteva muoversi a 15/20 km/h?
Ad ogni modo con l'arrivo dei Priest americani l'anno dopo, i Britannici non hanno dovuto piu porsi il problema del semovente.
Ottimo video Mike.
Il cannone anticarro da 40 mm montato sui carri inglesi NON è il Bofors da 40 mm (che è un cannone antiaereo) ma trattasi dell' Ordnance QF (quickly fire) 2 pounder ovvero tiro rapido 2 libbre (peso proiettile), progettato e prodotto dalla Vickers-Armstrong.
Si tratta di due armi totalmente diverse, a partite dal fatto che il Bofors era un cannone automatico (tiro a raffica) mentre il QF 2 puonder era a tiro semiautomatico.
Inoltre il QF 2 pounder non ebbe mai in dotazione proiettili esplosivi, cosa che lo rendeva totalmente inefficace contro fanteria e cannoni controcarro (e ciò a detta dei carristi inglesi). Problema che invece non aveva il nostro 47 mm, che essendo adottato come cannone da accompagnamento della fanteria aveva una gamma completa di munizioni di vario tipo.
@@maxsaita9515 grazie per la correzione, Ho fatto confusione io, tratto in inganno anche dalle parole dello stesso Saracino
Grazie, Zio Mike. Ottimo video, come sempre.
Sarracino su tutto poteva essere chiaro, tranne che su un punto, che in effetti fu l'origine di ogni male per la fabbricazione delle corazze in Italia: le tenebrose vicende che portarono la FIAT a impadronirsi dell'unica Acciaieria italiana depositaria dei Brevetti Withworth, con conseguente dispersione del relativo know-how. Un caso più grave, e forse proprio per questo meno noto, del famoso scandalo delle corazze Ansaldo.
Mio nonno, non era Sarracino esperto in siderurgia, ma diceva le stesse cose avendo combattuto proprio lì, in A.S. nell'Ariete, in praticamente tutta la campagna di guerra africana e esattamente su quei carri come pilota.
Diceva anche altro sugli M13/40 e varianti successive molto simili o quasi indistinguibili come il M14/41 (sul quale penso avesse forse preso servizio dalla metà o fine del '41 perché di M13/40 mi sembra di aver capito, un po' da lui e da altre testimonianze, ne restavano zero o quasi).
Ascolterò le altre puntate con curiosità.
Grande zio Mike, ti ascolterei per ore!
Occhio, il 6 pdr non era presente in Africa nell'aprile 41.
Tanta pena e rispetto per i nostri poveri carristi.
Godspeed Fortyseventh!
Ma per inabilitare un carro bisognava sparare nella zona del propulsore o al treno di rotolamento
@@lucabuccioli2993 oppure anche crivellaro talmente tanto da rendere inutilizzabile la camera di combattimento
Mike hai mai fatto video sul genero di mussolini Galeazzo ciano...... IL VERO ITALIOTO DEL VEDO E NON VEDO ... IL PEGGIORE.
Strano che non affronti il problema della rivettatura e delle conseguenze di tale soluzione sugli impatti. Inoltre mi chiedo come mai nello sviluppo del 13/40 ci si dia limitati a proteggere lo scafo sino ai colpi da 20 mm visto che circolavano già carri forniti di bocche da 40mm. Ma questo credo sia comune a tutti.
@@manuel96p ne parlo in questo video
@@manuel96p ne parlo nel video che ho pubblicato oggi 21 gennaio
Ma a livello tecnologico quanti anni indietro stavamo rispetto agli inglesi… per non parlare degli altri 5 o più?
@@marcofranceschini8421 non è tanto questione di anni ma questione di competenza, esperienza, materiali, capacità industriali e imprenditoriali.
Aspettate i prossimi video della relazione
Alla fine così così male "Mimmo" m13 non ne esce. 😆
@@vincenzopaura4005 ma l'ho sempre detto, Chi sarebbero serviti giusto 150 cavalli in più è un treno di rotolamento meno arcaico
O'Sarracino