La Generazione Spezzata: Memoria, Significato, Identità
Вставка
- Опубліковано 10 лис 2024
- Mi ricordo che ho un ricordo, spero che non me lo scordo.
Camera: Sony Zv-E10: amzn.to/3WbWnIO
Microfono: Hollyland Lark M1: amzn.to/3qSuLtE
Tutte le opere che consiglio,
su Amazon: www.amazon.it/...
👾 Twitch: / wesatwitch
♦ Cantina Wesa: / @cantinawesa
♦ WesaPlay: / wesaplay
♦ Instagram: / wesapics
♦ Silicon Arcadia: siliconarcadia...
♦ Quasi Vero: quasivero.subs...
Questo canale aderisce al programma di affiliazione Amazon e in qualità di affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei (guadagno commissioni dai link Amazon presenti in questa descrizione).
Incredibile! Capisco ogni singola parola di inglese di questo video!
HAHAHAHA
Bellissima...e Wesa dovrebbe tenerne conto! 😂
"Mi contraddico? Certo che mi contraddico! Sono vasto, contengo moltitudini"
Di solito sono uno spettatore silenzioso, ma stavolta ho sentito una connessione talmente forte da non poter evitare di lasciarti un commento.
Sarà lungo, ti ringrazio se avrai voglia di leggerlo tutto.
Ho interpretato questo video come un seguito spirituale o un'edizione espansa del tuo meraviglioso e struggente "Vlog melanconico al tramonto" di qualche anno fa.
Mi sono rispecchiato molto in quel vlog, specialmente in una descrizione che desti di te stesso da ragazzino come di un piccolo nostalgico, oltre che nel modo stupendo in cui dipingesti la pace di un tramonto.
Già allora parlasti dell'inquinamento dei ricordi causato dal nostro continuo tentativo di rievocarli, come in un processo di sovrascrittura che corrompe i dati.
Vedere nitidamente il nostro passato attraverso il filtro della consapevolezza diventa via via più difficile; il singolo evento viene sempre più spesso sostituito dal ricordo di un ricordo ma, nel mio caso, una cosa rimane fortunatamente intatta (o, almeno, credo che lo faccia), cioè la sensazione.
Anche se l'evento oggetto di un ricordo affonda lentamente nell'abisso della memoria, sento che la sensazione provata all'epoca rimane sotto il pelo dell'acqua, pronta a riaffiorare non appena si ripresentano condizioni simili.
Allora ecco che un tramonto di giugno, visto da un luogo specifico, magari associato al suono delle campane di una chiesa che riecheggia in lontananza, risveglia il tepore che sentivo sulla pelle durante le sere d'estate, il frinire dei grilli, l'odore dell'erba tagliata nel parco di fianco a casa, il suono ritmato e incessante dell'irrigatore che ricopriva i fili d'erba di perline luccicanti, il profumo di una pizza in giardino con gli amici.
Ma queste che sono riuscito a descrivere sono, più che altro, semplici memorie sensoriali; ciò che intendo veramente quando parlo di sensazione è l'atmosfera che tutti questi elementi concorrono a creare, unita al mio stato d'animo mentre l'ho vissuta.
Questo è ciò che mi rimane davvero: una codifica intima ed emozionale del momento, più che una visualizzazione di esso.
Almeno per me, i ricordi intesi come sequenze di eventi fisici possono anche sbiadire lentamente, ma trovo che le sensazioni ad essi associate siano molto più persistenti e tanto mi basta.
Io sono l'insieme delle reazioni che la realtà provoca in me.
-
Questo tuo ultimo bellissimo video mi è sembrato quasi un tentativo, seppur nella totale consapevolezza della sua impossibilità, di realizzare il sogno (che esprimesti sempre nel suddetto vlog) di rivisitare anche solo un giorno della tua infanzia, sogno che anch'io ho sempre avuto.
Insisti molto sulla differenza di significato che certi luoghi e oggetti hanno per te e per noi.
Posso dirti che, ovviamente, quello specifico albero, quella recinzione, quel condominio di periferia e quel campetto non hanno un significato per me, ma lo hanno un albero, una recinzione, una palazzina e un campetto del tutto simili a quelli.
Una volta finito di vedere il video ho provato a riavviarlo ascoltando solamente la tua voce, chiudendo gli occhi.
A quel punto, come per magia, ho avuto l'impressione che stessi descrivendo i luoghi della MIA infanzia, il mio campetto e il condominio in cui io sono cresciuto, le recinzioni che io e i miei amici abbiamo deformato per recuperare un pallone da calcio o per accarezzare il cane di un vicino; ho riconosciuto perfino quelle collinette che da piccoli sembravano vette da conquistare e che, da adulti, a malapena si notano.
Ma il momento per me più coinvolgente è stato quando hai parlato del muretto lungo il quale camminavi con tuo padre: lì ho visto, nella mia mente, lo stesso muretto che costeggiavo col mio mentre percorrevamo in bici la strada da casa mia a quella di mia nonna, un muretto che allora, essendo più alto di me, nascondeva l'ignoto.
Negli anni ho continuato a passare vicino a quel muretto fino a superarlo in statura e scoprire che nascondeva un banale parcheggio condominiale, nient'altro che asfalto.
Chissà perché mi piace dare a questa cosa un valore simbolico, sembra quasi una metafora di sé stessa.
Un'altra cosa che mi è parsa simbolica è il vociare dei bambini in lontananza verso la fine del video, identico a quello che udivo da piccolo quando noi facevamo parte di quelle voci.
Sembra quasi una registrazione audio proveniente dal passato per aggiungere atmosfera a ciò che stai raccontando.
Generazioni di bambini si susseguono e giocano negli stessi luoghi, forse nello stesso modo.
Chissà, probabilmente tra quei bambini schiamazzanti ce n'è qualcuno che magari non vedrà mai un'edicola ma, forse, vede le collinette come rampe di lancio per la bicicletta.
Per saperlo esattamente dovremmo essere capaci di rinascere ogni 10 anni e vedere da dentro se cambia qualcosa perché, certamente, noi siamo bravissimi a notare quanto tutto cambi dall'infanzia all'età adulta, ma forse non siamo altrettanto bravi a capire se cambia qualcosa tra le varie infanzie che si succedono e ogni volta segnano il proprio passaggio.
Ammetto che ogni tanto mi meraviglio nel vedere gruppi di bimbetti giocare a nascondino recitando le stesse, ignoranti, conte in rima che usavamo noi, nel vedere il nipotino della mia ragazza che raccoglie un bastone e pensa di avere in mano Excalibur oppure che scambia le figurine con un'amichetta.
Mi sono sforzato di osservare attentamente i suoi comportamenti e, in alcuni frangenti, ho l'impressione di vedermi allo specchio. Ho notato alcune tendenze spontanee che il digitale sembra non aver intaccato, complice la sua famiglia che sta riuscendo, in qualche modo, a fornirgli stimoli il più possibile analogici.
Poi è chiaro che sogna ugualmente una Switch, come io sognavo il Nintendo 64... non hai idea delle lacrime di nostalgia che trattengo quando lo chiamo a casa mia per farlo giocare al remake di The Legend of Zelda - Link's Awakening. In quei momenti ho la vivida sensazione di vivere un'esperienza extracorporea e vedere da fuori me stesso alla sua età davanti ai poligonazzi di Super Mario 64.
Certo, internet rappresenta una singolarità tecnologica con pochi precedenti, ma più osservo e più mi sembra che negli anni cambi la forma, mentre la sostanza rimanga bene o male la stessa, che il filtro dell'età adulta ci impedisca, oltre che di vedere chiaramente la nostra infanzia attraverso i ricordi, di vedere i bambini di oggi con gli occhi di un bambino.
Ma queste sono solamente le mie supposizioni.
-
Comunque credo che il tuo contributo sia tutt'altro che piccolo e insignificante e che la tua capacità di espressione ben oltre la media abbia reso pienamente giustizia alle memorie che speri di preservare.
Grazie per aver condiviso questo frammento di vita.
La sensazione più brutta arriva quando ti rendi conto che le persone con cui hai condiviso ricordi indelebili sono sparite dalla tua vita, oppure loro in primis hanno cancellato quei momenti dalla memoria. Ti rendi conto di essere rimasto solo tu, in quel momento, quando ti stavi divertendo e non lo sapevi. E non puoi farci nulla, se non accettarlo.
Hai ragione.
Vuol dire che il tesoro che conservi nei tuoi ricordi ha un valore ancora più grande e inestimabile
Parole che definire "sante" è far loro un torto.
Difficile non emozionarsi durante la visione del video. Difficile venire a patti con il fatto che ciò che ricordiamo non tornerà, ma soprattutto che non è mai stato.
Grazie per questi 27 minuti digitali.
Non commento quasi mai. Wesa questo video mi ha colpito dritto in faccia, ha risuonato, rimbombato con i miei sentire. Uno dei tuoi video più belli, molto filosofico, ma anche molto poetico. Grazie
sempre interessanti le tue riflessioni. E' un percorso che ho fatto anch'io, riferito ad una generazione precedente la tua (ho 75 anni) da profugo Fiumano e puoi immaginare com'erano gli anni'50. Ho fissato i mie ricordi unendoli a quelli di mia madre in un libretto destinato ai familiari corredato di immagini, storiche e non, per contestualizzarne meglio il periodo vissuto.
Il rammarico è quello di non aver potuto rappresentare anche quelli dei miei nonni (appena tracciati). Dai primi del '900 ad oggi sarebbe stata una bella escursione.
Grazie per questo richiamo.
La capacità che hai di esprimere quello che provi dentro in italiano è su un altro livello
Uno dei tuoi video più belli. Dopo averlo visto ho deciso di percorrere le zone di Roma della mia infanzia, dove ho costruito i miei ricordi più "ancestrali" e formato la mia personalità. Mi ha pervaso un senso di nostalgia ma anche di profonda serenità, la sensazione di essere al sicuro, di entrare in un luogo al di fuori di tempo e spazio, come se tutto fosse fermo, in attesa del mio ritorno. Tutto è cambiato, eppure tutto sembra essere come un tempo. Difficile spiegare certe sensazioni. Grazie Wesa del tuo lavoro qui su UA-cam, sei una gemma di inestimabile valore.
Wesa la tua dialettica è patrimonio italiano, sei fatto per parlare, elaborare ed argomentare. Per l’amor del cielo abbraccia il tuo destino!
Questo video per me è particolarmente struggente perché, per ragioni di studio mi sono allontanato dai quartieri e poi per lavoro dalla città in cui vivevo quando ho iniziato ad accumulare ricordi.
Quando ripasso da casa dei miei trovo sempre qualcosa di cambiato, e lo trovo piacevolmente malinconico: è una sensazione che mi piace e mi fa male al tempo stesso.
Più o meno tutti i negozi ed i luoghi di aggregazione che mi erano cari sono spariti, altri (probabilmente migliori) ne sono sorti, ed io ora da adulto mi trovo in una città che mi ha adottato (e gliene sono grato) ma che al tempo stesso non è "mia", non è nella mia coscienza: è un fondale che attraverso, ma cui non presto quella attenzione che deriva dallo stratificarsi di due decenni di ricordi.
bellissimo video riccardo; in effetti, attraverso la tua padronanza dell'italiano, traspare la grande consapevolezza e profondità mentale che rendono unici i tuoi video al mondo!
Dimmi che non vuoi i video in inglese senza dirmi che non vuoi i video in inglese
caro Wesa, della responsabilità che senti di ricordare la vita com'era prima la tua generazione spero te ne sia estremamente grata. Non è scontato poter annoverare un rappresentante come te, così capace di relativizzarsi e (tentare di) distaccarsi da sé, per potersi vedere da fuori. Bravo, e grazie per questi contenuti. Li trovo incredibilmente belli e profondi!
In questo video in particolare viene tanto fuori la frattura che sembri sentire con le tue origini, con quel passato e quella realtà che non esiste più. Quindi ancora più tanto di cappello per condividerlo in questo modo. Se chi racconta meglio vince, oggi per me te la porti a casa vez
Con sincera ammirazione
Cavolo mi hai fatto quasi commuovere, essendo cresciuto a due vie da dove vivevi tu e solo con qualche anno più di te. Io all’ippodromo ci andavo di nascosto con un amico quando era chiuso per provare un po’ di adrenalina. Molti anni dopo stavo per comprare il miniappartamento al piano terra del tuo palazzo… poi non andò a buon fine.
Strano come le memorie si intrecciano. Grazie Wesa.
Grazie Wesa, ho tentato invano più volte di capire se si potesse recuperare quella sensazione di “analogico” quello stile di vita che era lo stile di chi affittava le videocassette, quella sensazione di essere un esperto della cultura pop quando si incrociava la sera in tv un qualche film super mega iper americano. Mi rendo conto che recuperare tale stile di vita sarebbe impossibile quanto vano, l’ho sempre vissuto come un bug questo tentativo di recupero, come una falla nel sistema, un problema mio personale che consisteva nel non riuscire più a fare bene le cose. Con le tue parole mi rendo conto che in realtà non possiamo fare altro che rispettare quel tempo, quelle sensazioni, quei ricordi e quella nostalgia, cercare di recuperarla sarebbe come consumarla, trattarla male, inutile. Però mi chiedo, chi ha vissuto quelle sensazioni e non sapeva fosse un paradiso, è destinato a non sentire più alcun tipo di paradiso in questa nuova quotidianità digitale? O forse stiamo solo crescendo?
Grazie ancora per le tue parole❤
All'inizio quando hai detto che la nostra 'nostalgia' è unica, che il gap vissuto dalla nostra generazione è nuovo rispetto al passato, ho avuto la sensazione che non fosse così, che fossero le solite parole (che avrei potuto pronunciare anch'io) di chiunque vivendo la propria vita generazionale la ritiene unica e differente dalle passate e future. Poi mi sono soffermato ulteriormente con te sul concetto, sul fatto che più nessuno ricorderà cosa voglia dire sedere su una panchina essendo davvero *scollegati*... perchè magari lo smartphone è in mod. Aereo ma è in tasca, che aspetta solo di tornare online... ed è davvero una "cosa grossa", su cui passiamo sopra spesso come l'elefante nellastanza, ma le implicazioni sono impossibili da valutare. Bravo, bel video e come sempre bei pensieri :)
Ho pensato veramente la stessa cosa riguardo lo stesso punto. E sono convinto che sia un turning point imprescindibile per quello che è, però, sempre il nostro specifico contesto: l'Italia, l'Europa, il mondo "occidentale" se vuoi. Pensare che nessun bambino saprà mai più cosa vuol dire giocare all'aperto senza che una parte del suo cervello sia occupata a pensare a uno smartphone è in realtà falsa. Succede e succederà ancora in moltissime parti del mondo purtroppo o per fortuna in diverse situazioni geografiche sociali ed economiche. Ma quel sentimento di cui siamo orgogliosamente nostalgici, declinato in un'altra individualità, continuerà a esistere. Non penso che sia perduto per sempre nel tempo e nella Storia.
@@ettore_mazza Interessante, in effetti è un bias classico in cui sono cascato facilmente quello socio-geografico... ma d'altronde è la realtà che viviamo. In generale comunque resta valido il discorso per questa ampia fetta di realtà, abbiamo conosciuto un turning point rilevante e facciamo fatica a valutarne tutte le conseguenze
Questa è la cover di "Ragazzo della via Gluck" più lunga che abbia mai ascoltato
Strugge un po' pensare che certi luoghi terranno per sempre confinati i nostri ricordi. Perché seppur poterli rivivere ripensandoli, le emozioni e la visione del mondo in quel momento sono unici e suggellati in quel posto e in quel preciso momento. Ovviamente, non ce ne stavamo proprio rendendo conto che stavamo vivendo momenti irripetibili, letteralmente.
In tutto ciò ci sono io che, proprio mentre guardo questo video, mangio delle focaccine, il mio personale corrispettivo di madeleine, una replica (perché sfornate in un altro posto) di quelle che mia nonna mi prendeva sempre da piccolo quando andava dal panettiere, ormai chiuso da tempo. Per qualche strana coincidenza, senza mai riuscito a trovarne di simili, dopo anni, sono riuscito a trovare qualcuno che ne replica il sapore in un modo per la mia mente unico: d'un tratto sono di nuovo lì, nella Milano dei primi anni duemila (ho 23 anni), in giro con mia nonna, in quelle stesse vie, gli stessi edifici, con quegli stessi pensieri e la speranza di suscitare quel sufficiente livello di tenerezza da spingere la mia (tutto sommato) giovane nonna a portarmi nel mio negozio di giocattoli preferito, o anche un'edicola, mi sarei accontentato. Io personalmente ho cambiato più volte casa in giovane età, ma quei luoghi, alcuni più mutati di altri, suscitano ancora quella sensazione di trasmigrazione della mente, riportandomi in tempi andati, dimenticati dalla quotidianità. Tale sensazione solo di recente mi sono reso conto, e con questo video ne ho avuto la conferma, di quanto quella capacità dei luoghi e degli oggetti di stimolare la memoria, per quanto ci sforziamo resterà solo nostra, incomunicabile ad altri se non a chi li ha vissuti con noi, nella nostra stessa maniera, e forse nemmeno in quel caso; sensazione che vorremmo sempre (chi più chi meno) condividere con le nuove persone care che la vita ci ha posto davanti, per renderle partecipi, ma con questa capacità di essere così strettamente soggettiva, intrinsecamente individuale, noi falliremo sempre.
Grazie per la condivisione di questa riflessione.
A volte, in momenti di riflessione solitaria, provo nostalgia di vite non vissute, è una sensazione dolceamara. Questo video mi rievoca un po' quelle riflessioni.
La svolta "I GO" del canale mi ha spinto a fare lo stesso per il mio stile di vita, è incredibile quanti luoghi della mia stessa città mi fossi perso in 20 anni che vivo lì
É stato lo stesso per me, mi ha persino dato la forza di aprire un canale tutto mio e provarci. É davvero un peccato che abbia abbandonato il progetto…
Beh, qualcosa della svolta rimane. Rosico per l'inglese ma purtroppo non riuscivo a esprimermi come volevo :(
(per chi fosse interessato spiego meglio nelle storie in evidenza su Instagram: instagram.com/wesapics/ )
@@WesaChannel Dovrebbero rosicare piuttosto i non italiani che non possono godere delle tue riflessioni sempre interessanti.
@@WesaChannelci stava il tentativo, io tornerei a provarci alternatamente all’italiano - così non torna mai quel senso di troppo agio a cui ti riferivi in qualche video fa!
Con le sensazioni di nostalgia che ho in questi giorni mi hai praticamente obbligato a versare qualche lacrima, i tuoi ragionamenti sono preziosi, grazie per quello che fai vez
sono tornato a rivedere questo video dopo la sua pubblicazione; mi fa bene. Grazie Wesa
Video potentissimo. Il fatto che io sia nato in provincia di Bologna ed abbia frequentato le Aldini nei primi 2000 sono certo tolga poco o nulla all'universalità che percepisco nelle tue riflessioni. Pensare a quello che il digitale mi ha tolto mi ha fatto venir voglia di lanciare il telefono nel fosso, fino a che non mi sono reso conto che stavo rivivendo quel periodo attraverso le tue parole, con un video che dalla Bolognina è finito su un server a Mountain View ed poi è rimbalzato sul mio dispositivo a Castel San Pietro Terme. Grazie, come sempre!
La mente di un filosofo, il linguaggio di un romanziere e la sensibilità di un poeta.
Il pisellone di un bolognese
Avrei detto il contrario: la mente del filosofo, la sensibilità del romanziere (attento osservatore del reale) e il linguaggio del poeta (ponderato, misurato, quindi selezionato)
Ed un pisellone bolognese
Vero
"Mi ricordo all'improvviso di quando ero bambino e vedevo, come non posso vedere oggi, il mattino che sfavillava sulla città. Essa allora non sfavillava per me, ma per la vita, perché io allora, non essendo cosciente, ero la vita. Vedevo il mattino e sentivo allegria; oggi vedo il mattino e sento allegria e divento triste. Il bambino è rimasto, ma è ammutolito."
Video incredibile anche dal punto di vista stilistico ed estetico, cosa che da Wesa non ti aspetteresti. Bravo vez
Bellissimo video, anche io nato negli anni 80, mi hai fatto riflettere parecchio sul prima e il dopo, l’indifferenza della realtà, le emozioni, l’identità. Solo che tu hai il dono di saper dare parole a questo tipo di pensieri che nella mia testa esistono senza forma. Questa convergenza tra IGO e WesaChannel secondo me è perfetta. Perdere qualcuno con la tua capacità dialettica (impossibile da replicare in inglese) su UA-cam sarebbe proprio un gran peccato
Ciao Wesa, volevo darti un feedback sia sul contenuto del video, sia sul ritorno ai contenuti in italiano.
Devo dirti che ciò che sei riuscito a trasmettermi in italiano, con la tua capacità espressiva legata ad esso, mi ha toccato in un modo totalmente più profondo rispetto ai tuoi contenuti in inglese (mettici anche che personalmente faccio difficoltà già di mio, si era persa quella sensazione di immersione nei discorsi piu "profondi").
Il video comunque bellissimo, da perfettamente modo di "risentirmi" nelle tue parole e di associare il tuo discorso ai miei personali ricordi e apre a nuove riflessioni.
grazie wesa!
Video stupendo! Mi hai fatto venire voglia di tornare al parco dell'oratorio in cui andavo a giocare, sembra tutto surreale
"Non ho più la mente dell'offline" quanto lo sento vero, soprattutto ultimamente.
Video intenso ed interessante. In disaccordo solo su un punto: mi ritengo fortunato e sfortunato allo stesso tempo per sentirmi ancora in grado a quasi 34anni di vivere analogico o ancor meno. È profondo in me quel modo di vivere la giornata tanto che diventa una sfortuna quando ti accorgi, che appunto, non trovi intorno a te nessuno in grado di immaginare, vivere o, (utopia ormai) desiderare di passare un solo altro giorno in quel modo. E spero di riuscire a trasmettere a mio figlio questa possibilità sana, necessaria, liberatoria al punto che diventera probabilmente terapeutica nella societa in cui vivrà
Siamo coetanei (sono un dicembre 1982) e abbiamo vissuto in due città non vicinissime ma che in qualche modo si assomigliano (sempre di centro-nord Italia parliamo, io sono di Brescia, meglio della sua provincia), e mi forse anche per questo mi sono riconosciuto nelle tue considerazioni, nelle atmosfere che hai evocato, in un mondo che è quello della nostra infanzia/generazione. Video bellissimo.
Ciao Bifol!
Sempre emozionante e rasserenante ascoltarti, grazie Wesa
Video inaspettatamente in italiano, la direzione di questo canale è la mia serie preferita ahahah stasera me lo gusto, grande Wesa
Tutto si dimentica tranne quello che è autentico (soggettivazione), bellissimo video Wesa! In questo momento sono crivellato dai ricordi...
Ho 23 anni e ieri sera stavo controllando i miei vecchi commenti che lasciai sotto video degli scorsi mesi e mi resi conto di quanto sia estremamente tutto pregno di solitudine il mondo digitale.
Cos'è un video che guardi per passare il tempo? In media durano 4 minuti e quanti ne guardiamo in un giorno sapendo che, tendenzialmente, sui social, nell'arco della giornata ci passiamo 3 ore? Nell'arco della tua esistenza, che impatto avrà quel tuo like, quei tuoi commenti, quelle tue considerazioni che hai fatto a caldo, senza pensarci, incavolandoti con il mondo e poi hai scrollato e ti sei distratto con un video di gatti?
Io penso di far parte dell'ultimissima generazione che ha conosciuto i giocattolai, i cellulari con i tasti, le VHS (le misi in cantina qualche anno fa), delle musicassette (sfido chiunque della mia età ad inserirle correttamente in un lettore dell'epoca), dei CD e dei DVD.
Chi mi assicura che quando avrò 43 anni UA-cam sarà ancora aperto e come potrò, magari, far riaffiorare i ricordi della mia adolescenza e prima età adulta con la facilità di una passeggiata?
Oggi giorno abbiamo una percezione estremamente distorta del tempo, in quanto scorre così veloce il cambiamento che già un video di un mese fa è già considerato vecchio, in quanto tendenzialmente, se ai uscire un video alla settimana sei considerato quasi poco attivo.
Già l'infanzia mi sembra un ricordo molto lontano, ma sono ancora molto giovane ed immaturo su molti aspetti e questa cosa la rivedo in molti miei coetanei, cioè già vecchi dentro, ma molto giovani nei gusti e negli atteggiamenti alcune volte e sembra un paradosso se ci si pensa.
Io ne ho 18, sono convinto ormai da un po' che vivere una infanzia e una adolescenza prettamente analogica sarebbe stato molto migliore, praticamente lo sogno. Tu lo hai mai pensato? E poi ogni volta che si prova a far diventare la propria vita più analogica sembra un tentativo completamente vano, come se fosse impossibile. Vorrei indietro il tempo che il digitale mi ha sottratto facendomi vivere in un eterno presente, la mia (nostra) generazione è in una condizione di eterna distrazione
Ho 43 anni e penso che avreste vissuto meglio un'adolescenza analogica. Abbiamo un bambino e ogni tanto parlo col mio compagno del fatto che certe esperienze non le farà mai come abbiamo potuto noi.
Spero il meglio x il vostro domani 💚
Ricordo quella tua live... viviamo per ricordarci del primo piatto preparato dalla nonna, i ricordi... lacrimai quel giorno e ho lacrimato ora
Ricordi il titolo della live o il periodo in cui la fece?
E' per questo che ogni tanto fantastico di aver vissuto altre vite, altri luoghi dell'infanzia, magari in altri continenti, con luoghi e culture diverse. Altrettante memorie, altrettanti affetti nei confronti di alberi, muri freddi, odori sgradevoli. Chissà cosa cambierebbe e cosa invece no.
Anch'io faccio lo stesso, pensare di aver avuto altre infanzie, in altre epoche... davvero suggestivo. Quale sarebbe stata la prima, la nostra vera infanzia iniziale?
Non sono l'unico allora :)
Il mio canale youtube preferito è tornato a fare i miei video preferiti. Grazie Wesa per gli spunti di riflessione che ci offri
"La storia degli uomini e delle cose - che è la stessa cosa -, ci ignora, è indifferente al nostro passato, alla "nostra" storia, e ne ha scritto delle altre... Questo sì, che è relativizzarsi".
Grazie per questo "viaggio" Rick, è sempre un piacere sentirti elaborare un tema. Hai tanto da dire, e lo fai bene.
Forte. Bravo Wesa.
Ho notato come luoghi, persone, esperienze e parole della mia infanzia siano cristallizzati come dati oggettivi. Dei dogmi mnemonici, forse, quasi degli archetipi personali. Delle immagini mentali scolpite nella roccia di un cervello senza infrastrutture. Catalogati e memorizzati acriticamente, inconsapevolmente, come respiri.
Al punto che, per esempio, certe parole, rimettendomele in bocca oggi, perdono il significato assoluto originario che avevano nei miei ricordi. Per esempio: nomi di luoghi, o di farfalle (mio fratello maggiore le collezionava e io avevo inconsapevolmente acquisito un bagaglio di nomi scientifici impressionante!) ridetti dal me stesso di oggi, appena pronunciati si sgretolano, si sfaldano, si deteriorano, perdono il senso primigenio, sembrano buffi o alieni, composti di versi che assumono nuovi significati, e che magari, a volte, avevano sempre avuto ma non per me, poiché erano un tutt'uno con l'immagine dell'insetto colorato variamente raro e prezioso o con l'immagine di un prato di una conca alpina raggiunto ogni volta con fatica, dove poter mettere i piedi in acqua e cercar trote nascoste sotto le zolle della riva di un torrentello.
Allora certi ricordi non li racconto mai, affinché mantengano quell'aura magica intatta, quella sensazione di nuovo al mondo, di prima impressione senza filtri. Di bambino.
E credo che il senso ultimo della vita sia quello iniziale, venire al mondo per poter essere bambini.
Esci, non uscire; viaggia, non viaggiare; fai quello che vuoi ma ti prego non smettere mai di parlare (meglio se in italiano).
Poterti ascoltare è un vero privilegio.
Quando parli di alberi sotto cui giocavi, e tutto il discorso chi ci fai attorno, mi hai fatto venire a mente "Il sussurro del mondo" di Richard Powers (premio Pulitzer)
Ti capisco bene quando guardi quella parabolica sopra il palazzo stile Pink Floyd. Io proietto qualcosa di simile sulle antenne tv delle case del quartiere dove abitavo da piccolo. Tutte rigorosamente a forma di F. E' assolutamente insignificante, ma ha senso solo per me. O forse le "quattro panchine", quelle centrali nel parchetto del quartiere, possono assumere una connotazione mitica anche per gli altri che ci abitavano. Ma per tutti gli altri, sono solo panchine come tutte le altre. Ma più che considerare tutto questo una relativizzazione, a me piace considerarlo un segreto. La tua storia personale resterà solo tua, così come la mia resterà solo mia. E anche se possiamo condividerne le immagini, sottraiamo le emozioni dalla condivisione. In fondo, è tutto quello che realmente ci appartiene!
La mente analogica si è sfaldata con l'arrivo dei social network: prima non avevo in mente sempre di scrivere un pensiero per tutti... al massimo immaginavo di essere intervistato su Canale 5, visto che la televisione era già invasiva.
...ma dai, la falce e martello in BLU!! In rosso si fa :P
C'è un ippodromo a la Bolognina. Io che abito a pochissime decine, se non meno, di km da lì non lo sapevo.
"I GO" è un mood che dovrei seguire anche io mi sa. Riappropriarci del nostro mondo, di un mondo che esiste al di fuori delle grandi città e degli impegni quotidiani.
Sin dai primi minuti questo video mi ha comunicato quel senso di riscoperta che ho già provato camminado per il mio paesino natale in Puglia, in estate, alla "controra", quando non c'é nessuno in giro e sei piacevolmente invaso dai ricordi di un'infanzia squisitamente analogica (pallone, bicicletta, panificio da cui compravamo le patatine à 500 lire a sacchetto... ).
E vedendo i cambiamenti dell'ambiente circostante, il pensiero vola a Caro Diario e Casalpalocco. Anche la generazione di Nanni Moretti ha fatto i conti col cambiamento. Forse anche le nuove generazioni avranno nostalgia, impossibile per me immaginare rispetto a cosa ma é forse una mia limitazione.
Io ho 19 anni e posso dire che mi sono abbastanza rivisto nelle immagini che ha rievocato wesa nel video... Certamente non al 100% ma ci mancherebbe, siamo persone diverse. La differenza fra me e lui forse sta nella lunghezza del periodo di vita a cui appartengono questi ricordi, che nel mio caso si prolungano fino alla prima media circa, ma questo forse è dovuto al fatto che io sono molto piu giovane di lui. Tra l'altro, io ho avuto il primo cellulare a 13 anni, e il mio utilizzo del computer a casa era abbastanza regolato e quasi mai una forma di socializzazione (era solo un passatempo solitario), quindi la mia infanzia è stata abbastanza "analogica". So che può sembrare come passare il testimone, ma forse la prima generazione che ha avuto un'infanzia profondamente diversa dalla mia o da quella di wesa è quella successiva alla mia, oppure quella dei bambini d'oggi, che sono davvero a stretto contatto con la tecnologia sin dai 10 anni o anche prima. Detto questo, non so se con "nuove generazioni" intendevi i 2003 come me o oppure quelli nati ancora dopo, ma posso dire che la mia infanzia è stata abbastanza classica.
@@cosimobaldi03 La mia era genuina curiosità. Per nuove generazioni intendevo effettivamente coloro che sono a stretto contatto con la tecnologia sin dall'infanzia e magari vivono di meno il quartiere. Cercavo d'immaginare cosa gli farà venire un giorno il magone tenendo anche conto del fatto che stiamo progredendo socialmente e tecnologicamente in maniera esponenziale e probabilmente fra 10 anni il mondo sarà cambiato tanto quanto é cambiato negli ultimi 30 anni.
Video vecchio stile,grande wesa!!!
Non è un periodo facile per me, ho molti dubbi sul mio futuro, sono influenzata (per la seconda volta) e reclusa in casa. Ma per fortuna è arrivato questo video, che mi ha fatto commuovere. Tocchi delle corde sensibili, e proprio l'altro giorno pensavo a come i ricordi della nostra infanzia arrivino in due momenti specifici: o quando è in atto un cambiamento radicale nella propria vita, o quando si arriva a quella tappa chiamata "vecchiaia" (questa seconda opzione riguarda solo me, non te!). Ti ringrazio per questa testimonianza e ti abbraccio (spero di beccarti un giorno in giro!)
Sempre un piacere e interessantissimo sentire cosa hai da dire Wesa
Apprezzo un sacco, stai prendendo una strada libera da vincoli e l'arte non ne deve avere
Stamattina ero in una classe di liceo umanistico per una docenza riguardo le demenze senili progressive.
Cosa siamo noi?
Il ricordo di noi stessi
Che bello vederti,ben tornato . 😀
Un video meraviglioso come pochi ne ho visti e ascoltati
Io mi sono trasferito in 5 luoghi diversi nei primi 18 anni... i migliori ricordi e i significati di quell'epoca in cui il tempo era enormemente dilatato e rallentato quando si è bambini li ho sparsi tra i vari posti e si esauriscono nei primi 3 e provo le stesse sensazioni che hai descritto.
La nostra generazione di 30enni è stata veramente storica, non si può dire le stesse differenze abbiano caratterizzato chi è nato nel 1680 e chi nel 1710, internet, smartphone, pc, ecc hanno veramente rivoluzionato il mondo, il modo di crescere dei bambini, e quindi degli adulti di domani.
La manifattura tabacchi ora (da qualche giorno) ospita... il 4° supercomputer più potente del mondo :)
Direi che rappresenta bene la dirompenza del digitale
Ma pensa te, non sapevo fosse quella la sede! Chiusa perfetta
Questo video mi ha ricordato una battuta di una vecchia serie, My name is Earl, in cui il protagonista pensava che dopo la morte sarebbe stato possibile vedere il proprio passato e la propria vita su una tv, come fossero episodi di una serie netflix, una sorta di paradiso personale in cui rivivere la propria vita a piacimento e senza falsificazioni, ricostruendo il proprio io e la propria identità assieme al proprio passato. Devo dire che non mi dispiacerebbe se fosse così (a patto di non poter skippare i fondamentali "momenti morti", che poi sono la vita in sé)...
P.S. video stupendo 😀
Un bel ritorno al classico. Sperimentare fa bene ma ci è mancato il Wesa nazionale.
Ho ripensato un po' a L'uomo che cammina di Taniguchi. Ma se fosse sceneggiato da Proust.
Ho cercato questo commento e sono contento di averlo trovato :) anche a me ha ricordato molto Taniguchi!
Bellissimo video, grazie mille ❤️
Grazie wesa, che bel video
Anche io sono nato da quelle parti, a villa erbosa, e andavo ogni tanto con mio babbo a vedere i cavalli che passavano, proprio dove tu stai riprendendo. Quanti ricordi anche solo riguardando il filmato
Bellissimo video wesa!
Da cittadino italiano che sta lavorando all'estero (Canada) e che ha vissuto a Bologna, ti ringrazio per questo viaggio.
Video IMMENSO. Grazie di cuore
esiste un tinder di sole persone come te ?
"Mamma, mamma! C'è un signore strano che filma casa nostra e parla da solo!"
Scherzi a parte, che bel video e quanti spunti di riflessione, mi spiace non averlo visto prima
Riassunto di questo video:
That was me
Grazie Wesa per avercelo mostrato
Posso dire che molto egoisticamente sono felice che tu sia tornato all'italiano? Mi piace troppo come ti esprimi e in inglese non poteva mai essere lo stesso, per quanto lo parlassi bene. E so com'è sentirsi limitati nella padronanza del linguaggio, sono anni che vivo all'estero.
Riflessioni molto "Sebaldiane"...proprio il mese scorso ho riletto "Austerlitz"..mitico Wesa!
alberi... parlano, ricordano, raccontano, riflettono... (conosci già i libri del prof. Stefano Mancuso? Stupendi).
Al di là degli aspetti "relativi", credo che più di qualcosa comunichi, arrivi. Non solo oggetti , non certo scorci insignificanti già nel ruolo di pubblico :-)
Bellissimo video! Grazie di cuore.
C'è del Marcel Proust in questo video
“Sono cazzi nostri” degno finale, anche riutilizzabile 😂
È bello. Wesa ti brillano gli occhi
Andiamo tutti in cerca della nostra Rosebud, forse continuare a cercarla è in qualche modo trovarla ogni volta da capo
Wow, sono rimasto a pensare a queste cose per 10 minuti buoni in silenzio dopo che il video è finito
Bentornato. Grazie
Un po' Proust un po' Meneghello etc. Video squisito, che meraviglia.
Ciao caro, grazie mille per questo video che mi rispecchio in pieno essendo del 1983 e di Reggio Emilia, siamo stati fortunati, ma tanto fortunati
Questo video mi ha fatto ritornare in mente un racconto di Ted Chiang "The Truth of Fact, the Truth of Feeling" relativo proprio alla memoria...
Nooooo, sei della Bolognina! Io ho vissuto anni in via Barbieri, proprio dietro l'Ippodromo.... che quatiere fantastico
The Zeb89 Protocol is officially over, this channel is Italian again
Per quanto riguarda invece il contenuto del video, voglio dare un inchino. Appartiene a tutti e tutti sanno di cosa stai parlando. Persona fine , intelligente ed empatica.
Proprio quest'estate ho fatto un "viaggio" simile imbattendomi nel cortile di una casa al mare. Ci ho passato gran parte della mia infanzia, in quella casa ci abitavano i miei zii. E ho fatto più o meno le stesse riflessioni. Dev'essere forse un "rito di passaggio" della mezza età, dato che credo siamo coetanei.
Grazie di essere tornato 🙂
Wesa sei pratrimonio dell'umanità
Dici che la tua è forse l'ultima generazione a percepire questa cosa, ma volendo essere un attimo più "ottimisti" coi tempi ti posso dire che anch'io, classe '95, mi ci rivedo molto in queste tue riflessioni, in questa frattura col passato. Però ricordo anche una presenza già piuttosto massiccia del digitale durante le medie, con windows messanger e i browser game (quindi 2006/2007 credo), ma almeno per quanto riguarda l'infanzia posso dire di essere "salvo". La svolta secondo me l'ha data l'arrivo degli smartphone nel 2007, concediamo qualche anno di diffusione quindi facciamo dal 2010 in poi i ragazzini delle elementari secondo me hanno iniziato a crescere in modo profondamente diverso da chi è nato fino agli inizi degli anni '90.
Provare nostalgia per interposta persona: fatto. ✅
Bentornato
22.00 (E che era in armonia con la nostra natura....)
Paradiso con il senno di poi...
Fa male risentire da te tutto ciò che sento anche io
Il quartieri lontani di questo canale
@WesaChannel beh questa è anche una testimonianza della cementificazione del territorio, anche a Bologna.
Sono migliorato un casino in inglese! Non ho neanche bisogno dei sottotitoli!
3:08 io penso che oggi ci sia molto soggettivismo, ci sentiamo speciali, ci dicono che dobbiamo esserlo, sarebbe bello rimanerlo, ma sopratutto diventarlo come vogliamo noi
Ho visto questo video poco dopo IL FILM sul Giappone e, sarà banale, ma durante tutta l'ultima parte mi sono chiesta: chissà se esiste un filo invisibile tra la Kyoto che tanto ti ha colpito e il verde del campetto di periferia della tua infanzia. Ad ogni modo è stato interessante passeggiare con te attraverso entrambe le ambientazioni 😌
Les vrais paradis sont les paradis qu'on a perdus (Marcel Proust)
Wesa old style
Curioso come questo video fosse uscito il giorno prima di chatGPT. Ogni generazione avrà le sue memorie rotte.
Di che libro di Borges stava parlando?
"Funes, o della memoria"