Cancro ovarico avanzato HRD+, con olaparib più bevacizumab due terzi delle donne vive a 5 anni

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  • Опубліковано 20 вер 2022
  • Dal congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO), appena concluso a Parigi, arrivano notizie importanti per il trattamento del tumore dell’ovaio. Sono stati infatti presentati i dati di sopravvivenza a 5 anni di uno degli studi che hanno rivoluzionato il trattamento del carcinoma ovarico, in cui si è valutato il trattamento di mantenimento con olaparib, il capostipite della classe dei PARP-inibitori, in combinazione con bevacizumab, dopo la chemioterapia di prima linea a base di platino, in pazienti con carcinoma ovarico avanzato. I dati aggiornati confermano il beneficio significativo di sopravvivenza a lungo termine offerto da olaparib in questo setting, nello specifico nelle donne che presentano un deficit della riparazione dei danni del DNA mediante ricombinazione omologa (HRD-psotive). Ne parliamo in quest’intervista con l’esperta che ha coordinato i centri italiani partecipanti allo studio, Nicoletta Colombo, Professore Associato di Ginecologia e Ostetricia dell'Università di Milano-Bicocca e direttore del Programma di Ginecologia Oncologica dell'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano
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