MUSEO DELLE CERAMICHE DI CALABRIA: SEMINARA
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- Опубліковано 11 січ 2025
- Oggi, in compagnia della Dott.ssa Monica De Marco, responsabile del Museo delle Ceramiche di Calabria, a Seminara, dedichiamo un focus a questo importante museo che ne riscatta la storia e il territorio.
Un piccolo approfondimento sulla manifattura delle arti applicate, dalla storica produzione policroma sulle maioliche di Gerace, da i “fajenzari” di Squillace alle potenti propulsioni stilistiche nelle decorazioni cinquecentesche che furono profuse dal veneziano Domenico de Donà di Bethi / Domenego da Venezia (1520-1574). Da quanto appuriamo nel nostro percorso esplorativo tra i manufatti, queste tre città, Venezia, Calabria e Sicilia - separatamente Malta - trovarono un trinomio espressivo commutativo sull’iconografia dei soggetti e sulle forme degli oggetti. L’abilità decorativa dei maestri in oltre tre secoli - tra il '600, '700, e '800 - fu nobilitata in Calabria ad opera, tra i tanti, di Iacovo Cefali, Giuseppe Piraina, Alessandro Mandarano, Domenico e Tommaso Commodori. Il Novecento porterà ad una rigenerazione antropomorfica sulle ceramiche di Seminara, soprattutto in occasione della Biennale delle Arti Decorative che si tenne a Monza, nel 1925.
Infatti, Antonio Ditto (1890-1973) attirò l’attenzione di Alfonso Frangipane che lo scelse per tradurne nel lessico tradizionale seminarese i disegni da lui stesso elaborati per due grandi lampade destinate ad adornare gli ambienti del tinello e del salotto.
Un piccolo racconto, per valorizzarne i luoghi, la memoria, il lavoro, il pensiero …. eredità da custodire, frutto dell’Intelligenza Umana.
A conclusione del video, Padre Alessandro (del Sacro Monastero Ortodosso dei Santi Elia il Nuovo e Filarete l’Ortolano), ha aperto la chiesa mostrandoci gli arredi interni del Monastero che respirano di una tradizione così antica che risale ai tempi dell’imperatore di Costantinopoli Leone VI il Saggio. In origine, il pellegrino di origine ennese Elia - dal quale prende la titolazione l’edificio di culto - nell’880 d.c fondò a Seminara un monastero Bizantino distrutto dal terremoto del 1693. Pur essendoci stati altri insediamenti sostitutivi nel corso dei secoli dove il Monastero troverà ospitalità nel territorio “fuori le mura”, il terremoto incisivo del 1783 non risparmiò Semianara. Dopo la soppressione dei piccoli monasteri a firma del governo di Ferdinando IV di Borbone bisognerà attendere soltanto gli inizi degli anni 2000 per vedere la ricostruzione, in un’altra area, dell’edificio sotto la giurisdizione ecclesiale del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, progetto che fu opera del Patriarca SS. Bartolomeo I di Costantinopoli nel 2001. La pianta dell’edificio riprende l’arta bizantina calabra, Stilo, il monastero di san Giovanni Theristìs di Bivongi.
Il maestoso ciclo iconografico dei dipinti e delle icone è firmato dal sacerdote greco padre Basilio Koutsouras, esperto iconografo.
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testo e video ©️ gabrieleromeo.it
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