Analisi del quadro poco dettagliata... Il toro rappresenta la Spagna, ma non solo, anche il fatto che a Picasso piaceva molto la corrida e per questo lo ha voluto inserire nel quadro; una donna disperata piange la morte di un figlio, una delle cose peggiori che potrebbe capitare al mondo; un cavallo che, all'interno della sua bocca ha un chiodo, questo rappresenta la sofferenza dell'animale ma anche del popolo a seguito dei bombardamenti; accanto al cavallo troviamo una colomba che precipita verso terra, la colomba è simbolo di pace, ma in questo caso, visto che precipita, significa che la pace non c'è più; in alto possiamo trovare un sole, che può avere vari aspetti: può essere appunto un sole, una lampadina elettrica, ma anche l'occhio di dio che osserva dall'alto; in basso troviamo un guerriero morto in guerra ( con un braccio tagliato) ma con un segno di speranza, infatti in mano tiene un fiore; verso destra troviamo una donna che cerca di fuggire dall'orrore della guerra e sopra di lei troviamo un'altra donna che tiene in mano una lampada ad olio che simboleggia il regresso (perché più si fa la guerra e più si torna indietro); infine troviamo una persona sofferente che sta morendo in un edificio in fiamme. Inoltre il quadro ha uno schema piramidale (Picasso si ispirò a Michelangelo) Spero di essere stato chiaro riguardo all'analisi del quadro, sul fatto storico la ragazza ha detto tutto chiaramente
benché l'analisi non sia il massimo volevo ringraziarti per gli aiuti che dai a noi giovani non solo, anche perché, prendendo spunto dai tuoi appunti ho avuto un bel 10. ti consiglio l'utilizzo di parole meno impostate e un analisi più precisa e dettagliata. comunque bel lavoro
Manca qualsiasi riferimento al fatto di contro-storia a cui è soggetto il quadro. Infatti Picasso non voleva da subito rappresentare un episodio della guerra civile, ma voleva celebrare la morte del suo amico che faceva il torero alla corrida...
Picasso non è stato nè l'unico nè il primo ad utilizzare la pittura come denuncia contro gli orrori della guerra e neanche l'unico che si è erso a paladino della giustizia contro l'omertà (come spiegato nel video....è la prima volta che sento parlare della luce della candela come illuminazione contro l'omertà..).Credo che ci sia stata una imprecisazione di un certo rilievo che mi sembra doveroso esplicitare. Un altro spagnolo a cui naturalmente Picasso si ispirò aveva denunciato la devastazione e la carneficina in seguito alle invasioni napoleoniche in Spagna a lui contemporanee. E' Francisco Goya che nelle sue tele immortala due date tristemente note che divengono il simbolo del massacro degli Spagnoli (2 e 3 Maggio 1808).
Questa era un opera che lui realizzò per la morte del suo torero preferito. La guerra non c entra nulla ..fece alcuni "simboli" in più per consegnala in fretta e la spaccio' per quello che non era .
Non vorrei essere scortese però se andate su Google Guernica si vede spesso da destra a sinistra perché se andate sotto se andate sotto hai il quadro vedete tutto scritto infatti che si analizza il quadro da infatti destra a sinistra e soprattutto Picasso fece questa cosa lo feci in bianco e nero appunto perché il punto della guerra è doloroso però si analizza vi meglio sotto c'era il fiore e la luce e la luce infatti in alto che comunque dava un po' di speranza
Picasso lo aveva iniziato come quadro personale che raffigurava una corrida, vedi il toro, il torero, il cavallo dei picadores, un picador a terra ecc. Solo in seguito alla commissione del governo spagnolo lo trasformerà in Guernica, tutti i rappresenta... ve li siete sognati ;)
E siccome sono magnanimo e penso che un po' di VERITA' e di CULTURA ti facciano bene ti mostro il VERO quadro del toreador del quale parli, dipinto quattro anni prima, che non c'entra proprio un piffero con Guernica, cosi' avrai la possibilita' di redimerti e chiedere scusa a Picasso per essere cascato nella bufala piu' idiota del mondo. Magari l'arte ti aiutera' a non cascare piu' nelle stronzate sui siti neofascisti... Questo e' il quadro del toreador. www.pablopicasso.org/bull-fight.jsp#
stralcio dalla famosa intervista di Jerome Seckler a Pablo Picasso (che rarissimamente si faceva intervistare, publicata sulla rivista "New Masses" del 13 Marzo del 1945 "Picasso quiso saber entonces si yo era escritor. Le dije la verdad: no lo era, nunca antes había escrito. Trabajaba la madera por vocación, y también era pintor, pero únicamente como distracción, porque de algo tenía que vivir. Picasso se echó a reír. -Ya, lo comprendo. Le pregunté si tenía su consentimiento para escribir un artículo sobre él. -Sí -contestó-. ¿Para qué publicación?. Le expliqué que era para New Masses. Sonrió y dijo: -Lo conozco. Lanzó una mirada hacia la puerta abierta. Había varias personas esperándole -Subamos un momento al estudio- dijo. Ascendimos por una escalera hasta el estudio principal, donde en realidad desarrollaba su trabajo. La habitación estaba limpia y ordenada. No tenía la apariencia polvorienta y caótica del cuarto de abajo. Comenté a Picasso que mucha gente mantenía que ahora, debido a su nueva militancia, se había convertido en un líder cultural y político para el pueblo, y que su influencia a favor del progreso podía ser tremenda. Se puso serio y asintió. -Sí, soy consciente de ello. Le comenté que en Nueva York habíamos discutido su obra con frecuencia, especialmente el Guernica (cedido en préstamo al Museo de Arte Moderno de Nueva York). Le hablé de lo que representaban el toro, el caballo, las manos con las antorchas, etcétera, así como el origen de los símbolos en la mitología española. Mientras yo me explayaba, él asentía con la cabeza. -Sí, el toro ahí representa la brutalidad; el caballo, al pueblo -confirmó-. En esos casos he recurrido al simbolismo, pero no en los otros. También le expliqué mi interpretación de dos de los cuadros de la última exposición. En uno de ellos había un toro, una luz, una paleta y un libro. El toro, opinaba yo, no podía ser otra cosa que la imagen del fascismo; la luz, con su resplandor, la paleta y el libro eran reflejo de las cosas por las que luchábamos, la cultura y la libertad. La obra mostraba el feroz enfrentamiento que tenía lugar entre ambos. -No -respondió Picasso-. El toro no es el fascismo, aunque sí la brutalidad y la oscuridad. Apunté que su trabajo parecía avanzar hacia un simbolismo transformado, quizá más simple, de más clara comprensión, en su lenguaje propio y personal. -Mi trabajo no es simbólico -me respondió-. Sólo el Guernica lo es, pero en ese caso se trata de una alegoría. Por eso recurrí al caballo, al toro y demás. Esa obra busca la expresión y la solución de un problema, y ése es el motivo de que emplease el simbolismo. Algunos definen como "surrealista" mi pintura de un determinado periodo -continuó-. Yo no soy surrealista. Nunca he estado fuera de la realidad. Siempre he vivido en su esencia (literalmente, en lo "real de la realidad"). Si alguien desease expresar la guerra tal vez lo más elegante y literario fuera dibujar un arco y una flecha, porque es una imagen estéticamente atractiva. ¡Yo, en cambio, si quisiera representar la guerra emplearía una ametralladora! Ahora es el momento, en este periodo de cambios y revolución, de pintar de manera revolucionaria y no como antes. Entonces me miró directamente a los ojos y me preguntó: - Vous me croirez? (¿Me creerá usted?). "
Analisi del quadro poco dettagliata...
Il toro rappresenta la Spagna, ma non solo, anche il fatto che a Picasso piaceva molto la corrida e per questo lo ha voluto inserire nel quadro; una donna disperata piange la morte di un figlio, una delle cose peggiori che potrebbe capitare al mondo; un cavallo che, all'interno della sua bocca ha un chiodo, questo rappresenta la sofferenza dell'animale ma anche del popolo a seguito dei bombardamenti; accanto al cavallo troviamo una colomba che precipita verso terra, la colomba è simbolo di pace, ma in questo caso, visto che precipita, significa che la pace non c'è più; in alto possiamo trovare un sole, che può avere vari aspetti: può essere appunto un sole, una lampadina elettrica, ma anche l'occhio di dio che osserva dall'alto; in basso troviamo un guerriero morto in guerra ( con un braccio tagliato) ma con un segno di speranza, infatti in mano tiene un fiore; verso destra troviamo una donna che cerca di fuggire dall'orrore della guerra e sopra di lei troviamo un'altra donna che tiene in mano una lampada ad olio che simboleggia il regresso (perché più si fa la guerra e più si torna indietro); infine troviamo una persona sofferente che sta morendo in un edificio in fiamme.
Inoltre il quadro ha uno schema piramidale (Picasso si ispirò a Michelangelo)
Spero di essere stato chiaro riguardo all'analisi del quadro, sul fatto storico la ragazza ha detto tutto chiaramente
Grazie tutto merito della mia professoressa di arte
In questo momento sto amando sia te che la tua professoressa
Il toro rappresenta anche l'irrazionalita e la guerra
I grandi dipinti si rinnovano con il riempire di sapere la propria anima, piu si sà piu il dipinto si svelerà
grande
benché l'analisi non sia il massimo
volevo ringraziarti per gli aiuti che dai a noi giovani
non solo, anche perché, prendendo spunto dai tuoi appunti ho avuto un bel 10.
ti consiglio l'utilizzo di parole meno impostate e un analisi più precisa e dettagliata. comunque bel lavoro
Manca qualsiasi riferimento al fatto di contro-storia a cui è soggetto il quadro. Infatti Picasso non voleva da subito rappresentare un episodio della guerra civile, ma voleva celebrare la morte del suo amico che faceva il torero alla corrida...
Esattamente
....spiegazione che non spiega, non mi è rimasto praticamente nulla. Cinque minuti a fissare il vuoto.
Aio, Sardegna vero??
Picasso non è stato nè l'unico nè il primo ad utilizzare la pittura come denuncia contro gli orrori della guerra e neanche l'unico che si è erso a paladino della giustizia contro l'omertà (come spiegato nel video....è la prima volta che sento parlare della luce della candela come illuminazione contro l'omertà..).Credo che ci sia stata una imprecisazione di un certo rilievo che mi sembra doveroso esplicitare. Un altro spagnolo a cui naturalmente Picasso si ispirò aveva denunciato la devastazione e la carneficina in seguito alle invasioni napoleoniche in Spagna a lui contemporanee. E' Francisco Goya che nelle sue tele immortala due date tristemente note che divengono il simbolo del massacro degli Spagnoli (2 e 3 Maggio 1808).
Concordo😊
Come potrei collegare il futurismo con Guernica
brava
Questa era un opera che lui realizzò per la morte del suo torero preferito. La guerra non c entra nulla ..fece alcuni "simboli" in più per consegnala in fretta e la spaccio' per quello che non era .
Grz mille ti amo🤣🤣🤣🤣🤣
mi potreste dire perchè picasso non firmava mai i suoi quadri?????
Perché dici che non li firmava?Li firmava si,magari non tutti,ma ne ha fatti centinaia.
Non aveva la penna 🤣🤣🤣
Non e' corretta la descrizione di Guernica..
interessante la parte storica ma l'analisi del quadro poteva essere fatta meglio
djmirko ti amo
il quarto stato di pellizza da volpedo ?
*Era il 26 aprile del 1937 non il 28!
no
Il toro non rappresenta la Spagna , ma la brutalità della guerra è bombardamenti...
Bisogna parlare più lentamente per spiegare l’arte e dare dettagli più artistici che storici
Non so voi ma a me questa ricorda la tipa in cattivissimo me 2, Sharon, per come parla.
ma come parli ohh ripijate
si forse naaaa
ciao
Voglio vedere i commenti del don bosco
Bruh🙄
Una delle analisi peggiori della storia
Non vorrei essere scortese però se andate su Google Guernica si vede spesso da destra a sinistra perché se andate sotto se andate sotto hai il quadro vedete tutto scritto infatti che si analizza il quadro da infatti destra a sinistra e soprattutto Picasso fece questa cosa lo feci in bianco e nero appunto perché il punto della guerra è doloroso però si analizza vi meglio sotto c'era il fiore e la luce e la luce infatti in alto che comunque dava un po' di speranza
Picasso lo aveva iniziato come quadro personale che raffigurava una corrida, vedi il toro, il torero, il cavallo dei picadores, un picador a terra ecc.
Solo in seguito alla commissione del governo spagnolo lo trasformerà in Guernica, tutti i rappresenta... ve li siete sognati ;)
E siccome sono magnanimo e penso che un po' di VERITA' e di CULTURA ti facciano bene ti mostro il VERO quadro del toreador del quale parli, dipinto quattro anni prima, che non c'entra proprio un piffero con Guernica, cosi' avrai la possibilita' di redimerti e chiedere scusa a Picasso per essere cascato nella bufala piu' idiota del mondo. Magari l'arte ti aiutera' a non cascare piu' nelle stronzate sui siti neofascisti...
Questo e' il quadro del toreador.
www.pablopicasso.org/bull-fight.jsp#
LANDO ORCHESTRAGLOBOLA - da 10 anni sulla cresta dell'ombra
ahahah!
citami delle fonti certe, pozzo di cultura...
stralcio dalla famosa intervista di Jerome Seckler a Pablo Picasso (che rarissimamente si faceva intervistare, publicata sulla rivista "New Masses" del 13 Marzo del 1945
"Picasso quiso saber entonces si yo era escritor. Le dije la verdad: no lo era, nunca antes había escrito. Trabajaba la madera por vocación, y también era pintor, pero únicamente como distracción, porque de algo tenía que vivir. Picasso se echó a reír.
-Ya, lo comprendo.
Le pregunté si tenía su consentimiento para escribir un artículo sobre él.
-Sí -contestó-. ¿Para qué publicación?.
Le expliqué que era para New Masses. Sonrió y dijo: -Lo conozco. Lanzó una mirada hacia la puerta abierta. Había varias personas esperándole -Subamos un momento al estudio- dijo.
Ascendimos por una escalera hasta el estudio principal, donde en realidad desarrollaba su trabajo. La habitación estaba limpia y ordenada. No tenía la apariencia polvorienta y caótica del cuarto de abajo.
Comenté a Picasso que mucha gente mantenía que ahora, debido a su nueva militancia, se había convertido en un líder cultural y político para el pueblo, y que su influencia a favor del progreso podía ser tremenda. Se puso serio y asintió.
-Sí, soy consciente de ello.
Le comenté que en Nueva York habíamos discutido su obra con frecuencia, especialmente el Guernica (cedido en préstamo al Museo de Arte Moderno de Nueva York). Le hablé de lo que representaban el toro, el caballo, las manos con las antorchas, etcétera, así como el origen de los símbolos en la mitología española. Mientras yo me explayaba, él asentía con la cabeza.
-Sí, el toro ahí representa la brutalidad; el caballo, al pueblo -confirmó-. En esos casos he recurrido al simbolismo, pero no en los otros.
También le expliqué mi interpretación de dos de los cuadros de la última exposición. En uno de ellos había un toro, una luz, una paleta y un libro. El toro, opinaba yo, no podía ser otra cosa que la imagen del fascismo; la luz, con su resplandor, la paleta y el libro eran reflejo de las cosas por las que luchábamos, la cultura y la libertad. La obra mostraba el feroz enfrentamiento que tenía lugar entre ambos.
-No -respondió Picasso-. El toro no es el fascismo, aunque sí la brutalidad y la oscuridad.
Apunté que su trabajo parecía avanzar hacia un simbolismo transformado, quizá más simple, de más clara comprensión, en su lenguaje propio y personal.
-Mi trabajo no es simbólico -me respondió-. Sólo el Guernica lo es, pero en ese caso se trata de una alegoría. Por eso recurrí al caballo, al toro y demás. Esa obra busca la expresión y la solución de un problema, y ése es el motivo de que emplease el simbolismo. Algunos definen como "surrealista" mi pintura de un determinado periodo -continuó-. Yo no soy surrealista. Nunca he estado fuera de la realidad. Siempre he vivido en su esencia (literalmente, en lo "real de la realidad"). Si alguien desease expresar la guerra tal vez lo más elegante y literario fuera dibujar un arco y una flecha, porque es una imagen estéticamente atractiva. ¡Yo, en cambio, si quisiera representar la guerra emplearía una ametralladora! Ahora es el momento, en este periodo de cambios y revolución, de pintar de manera revolucionaria y no como antes.
Entonces me miró directamente a los ojos y me preguntó:
- Vous me croirez? (¿Me creerá usted?). "
mi dai il numero?
la camera e troppo vicina al tuo viso , madonna e strano guardare sto video 3:50 e una tra quelli momenti
fenomeno vai a hollywood
@@josephboss9736 okay
@@josephboss9736 è solo un consiglio visto che se lo guardi su un grande schermo e abbastanza strano
Molto brava
sei poco sarda nenna
veramente mediocre
Ignoranza storica...
Eppure, secondo me, si è ispirato alla battaglia di Anghiari
Ma dove la vedi la somiglianza?
E questa schifezza che non vale un rotolo di carta igienica come le altre schifezze picassiane è stata sempre considerata una sublime opera d'arte