Galimberti ripete con ostinata passione i suoi ragionamenti. Ci crede e ti ci fa appassionare. Vecchio caro filosofo che tenta di salvare chi lo ascolta dalla bsrbarie. Sarà così finché avrà voce, caro maestro. Laura
dire che l'IA è la peggior nemica dell'uomo è non rendersi conto che Platone riteneva che, a suo tempo, fosse la scrittura, e con fondate ragioni, eppure...Siamo sempre lì, sempre sul punto in cui il mondo sta per finire.
Suggerisco a chi fosse interessato al tema di ascoltare il pensiero Luciano FLORIDI (ottimo il suo "Etica dell'Intelligenza Artificiale"), un signore che da anni è Professore Ordinario di Filosofie ed Etica dell'Informazione all'Università di Oxford. Trovate i suoi interventi anche su UA-cam. Personalmente trovo il suo pensiero molto più educativo ed utile degli ormai stucchevoli interventi nichilisti del buon vecchio Galimberti
Perché Galimberti è un pessimista. Oltre che ad essere un anticonformista. Floridi seppur intelligente è un uomo di elite e di apparato, molto conformato, il cui scopo è indorare la pillola. Non mente mai ma non eccede nel delineare i pericoli per l'uomo.
Circa le sue implicazioni etiche sì, chi dovrebbe farlo? Un meccanico? (Che poi non è un "laureato" ma letteralmente un professore accademicamente riconosciuto, sto commento in sole 3 parole ha errori in ogni campo)
Affermazioni fuori dalla storia, iperconservatrici e reazionarie. È arrivato il momento che i giovani si facciano avanti per gestire la rivoluzione in atto. Galimberti, incapace, anagraficamente e culturalmente, di comprendere l'evoluzione tecnologica in atto.
Forse il filosofo Galimberti non ha contezza completa della causa, intesa come l'intelligenza artificiale che è e sarà la causa di qualche cosa, ma ne osserva e ne comprende gli effetti in modo profondo. Non vedere gli impatti sulla popolazione di queste ondate tecnologiche vuol dire mentire a se stessi o semplicemente camminare bendati, chiaramente non le potremo fermare, ma è indispensabile disciplinarle. Quelli che non vogliono capirlo, temo saranno i primi a risentirne.
Galimberti ripete con ostinata passione i suoi ragionamenti. Ci crede e ti ci fa appassionare.
Vecchio caro filosofo che tenta di salvare chi lo ascolta dalla bsrbarie.
Sarà così finché avrà voce, caro maestro. Laura
dire che l'IA è la peggior nemica dell'uomo è non rendersi conto che Platone riteneva che, a suo tempo, fosse la scrittura, e con fondate ragioni, eppure...Siamo sempre lì, sempre sul punto in cui il mondo sta per finire.
Suggerisco a chi fosse interessato al tema di ascoltare il pensiero Luciano FLORIDI (ottimo il suo "Etica dell'Intelligenza Artificiale"), un signore che da anni è Professore Ordinario di Filosofie ed Etica dell'Informazione all'Università di Oxford. Trovate i suoi interventi anche su UA-cam. Personalmente trovo il suo pensiero molto più educativo ed utile degli ormai stucchevoli interventi nichilisti del buon vecchio Galimberti
Perché Galimberti è un pessimista. Oltre che ad essere un anticonformista. Floridi seppur intelligente è un uomo di elite e di apparato, molto conformato, il cui scopo è indorare la pillola. Non mente mai ma non eccede nel delineare i pericoli per l'uomo.
...il filosofo Galimberti... e Cartesio cosa era?
Un laureato in filosofia che parla di I.A. : Ma scherziamo!!!????
Circa le sue implicazioni etiche sì, chi dovrebbe farlo? Un meccanico? (Che poi non è un "laureato" ma letteralmente un professore accademicamente riconosciuto, sto commento in sole 3 parole ha errori in ogni campo)
@@Alessia-c4z ...e il meccanico OGGI, lavora 1000 volte in più con la I.A. di quanto lavora un ""prof." di...................SQUALLOR
@@maurocafiero4991 è evidente che tu non abbia colto il punto e ti stia indignando sul nulla amen
...questo grazie agli intellettuali che, anziché fare il loro mestiere di guide per le coscienze, fanno gli spettatori... @carlajatanandamataji
Dopo il covid della filosofia è rimasto uno sbiadito libro di fogli..... verdi.
abbiamo già lui di artificiale
Pessimo, diseducativo, banale.
Affermazioni fuori dalla storia, iperconservatrici e reazionarie. È arrivato il momento che i giovani si facciano avanti per gestire la rivoluzione in atto. Galimberti, incapace, anagraficamente e culturalmente, di comprendere l'evoluzione tecnologica in atto.
Forse il filosofo Galimberti non ha contezza completa della causa, intesa come l'intelligenza artificiale che è e sarà la causa di qualche cosa, ma ne osserva e ne comprende gli effetti in modo profondo. Non vedere gli impatti sulla popolazione di queste ondate tecnologiche vuol dire mentire a se stessi o semplicemente camminare bendati, chiaramente non le potremo fermare, ma è indispensabile disciplinarle. Quelli che non vogliono capirlo, temo saranno i primi a risentirne.