Salve professore, avrei bisogno del suo aiuto. Il mio libro chiede, a proposito della prima parte: "dal punto di vista razionale, quale risposta dà Foscolo alle due interrogative iniziali? Come si concilia tale risposta con le argomentazioni successive?" Quel "razionale" mi mette in crisi, perché razionalmente (e quindi in conformità con la sua visione meccanicistica della natura), Foscolo è consapevole del destino dei resti mortali (la decomposizione). Ma spiritualmente sà che il defunto può continuare a sopravvivere grazie alla corrispondenza di amorosi sensi che si stabilisce fra egli e le persone che possono prendere ad esempio la sua lodevole condotta di vita (che è necessaria, poiché se si è vissuta una vita dissoluta, la corrispondenza di amorosi sensi non sussiste). Quindi non saprei come rispondere, lei cosa ne pensa?
Carissimo, la tua domanda è molto interessante. Credo che il tuo libro, quando parla di prima parte, si riferisca nel dettaglio dei primi 15 versi e alle due domande in essi contenuti. In effetti la risposta alle due interrogative è - razionalmente - no. 1) il sonno della morte non è meno duro se è confortato dal pianto dei parenti; 2) una tomba che riporti il mio nome non apporterà alcun 'ristoro', alcuna consolazione della vita ormai perduta. Come vedi, Foscolo parte da posizioni sensistico-illuministiche e coerentemente condanna qualsiasi tipo di fede nell'oltretomba. Poi, come osservi correttamente tu, nel seguito dei "Sepolcri" l'argomentazione evolverà verso esiti che sono pienamente romantici (senza cadere nella tentazione di etichettare ogni singolo verso o parte dell'opera).
Grazie professore, mi sta salvando gli studi per l'esame settembre. Ha spiegato meglio lei in 17 minuti che la mia prof in 4 mesi
Mi fa piacere che ti sia stato utile il mio lavoro!
(... non essere così severo con la tua prof ... è un lavoro molto complicato!)
Salve professore, avrei bisogno del suo aiuto. Il mio libro chiede, a proposito della prima parte: "dal punto di vista razionale, quale risposta dà Foscolo alle due interrogative iniziali? Come si concilia tale risposta con le argomentazioni successive?"
Quel "razionale" mi mette in crisi, perché razionalmente (e quindi in conformità con la sua visione meccanicistica della natura), Foscolo è consapevole del destino dei resti mortali (la decomposizione). Ma spiritualmente sà che il defunto può continuare a sopravvivere grazie alla corrispondenza di amorosi sensi che si stabilisce fra egli e le persone che possono prendere ad esempio la sua lodevole condotta di vita (che è necessaria, poiché se si è vissuta una vita dissoluta, la corrispondenza di amorosi sensi non sussiste). Quindi non saprei come rispondere, lei cosa ne pensa?
Carissimo, la tua domanda è molto interessante. Credo che il tuo libro, quando parla di prima parte, si riferisca nel dettaglio dei primi 15 versi e alle due domande in essi contenuti. In effetti la risposta alle due interrogative è - razionalmente - no. 1) il sonno della morte non è meno duro se è confortato dal pianto dei parenti; 2) una tomba che riporti il mio nome non apporterà alcun 'ristoro', alcuna consolazione della vita ormai perduta.
Come vedi, Foscolo parte da posizioni sensistico-illuministiche e coerentemente condanna qualsiasi tipo di fede nell'oltretomba. Poi, come osservi correttamente tu, nel seguito dei "Sepolcri" l'argomentazione evolverà verso esiti che sono pienamente romantici (senza cadere nella tentazione di etichettare ogni singolo verso o parte dell'opera).
@@FrancescoMariaToscano Perfetto, mi è risultata molto d'aiuto la sua riflessione. La ringrazio tanto per la sua pazienza ed esaustività.
@Luigi Alecci Se serve altro, non farti problemi. In bocca al lupo e buono studio!