Roma è il mare. Alle origini della marittimità italiana - Le Giornate del Mare 2024 a Roma

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  • Опубліковано 23 гру 2024

КОМЕНТАРІ • 12

  • @leolucazimbardo8868
    @leolucazimbardo8868 День тому +1

    Molto interessante

  • @CoppodiMarcovaldo789
    @CoppodiMarcovaldo789 3 години тому

    Per me la marineria italiana è da ricercarsi nelle repubbliche marinare, non che rinneghi le nostre origini romane. Tuttavia non mi faccio problemi a dire che oggi siamo unespansione marittima degli USA, ma a molti piace così.

  • @francescogiudici7931
    @francescogiudici7931 Годину тому

    I discorsi sono anche belli ma gli oratori fanno un po' pietà si inceppano troppe volte in quello che dicono

  • @patadam3551
    @patadam3551 9 годин тому

    I Romani avevano a 2 passi, da casa, la Magna Grecia

  • @marcolarosacanina4962
    @marcolarosacanina4962 22 години тому +1

    Il problema è che Limes ci ha abituato ad altro...

    • @ruxatfirst
      @ruxatfirst 7 годин тому

      Concordo. Tavolo confusionario e poco interessante

  • @marcolarosacanina4962
    @marcolarosacanina4962 22 години тому

    Tiepoli?!

  • @herbstful
    @herbstful Годину тому

    il regno di sicilia non è mai stato una potenza militare

  • @mariarosariamellone8804
    @mariarosariamellone8804 День тому +3

    La lingua italiana è nata a Palermo?
    Una scoperta..... Non a Firenze?

    • @girolamogiocondo8418
      @girolamogiocondo8418 22 години тому +1

      ... gli albori si ebbero con le forme poetiche di Cielo D'Alcamo, il cui linguaggio si svilupo' nel territorio palermitano, per poi essere preso ad esempio dai fiorentini che lo portarono al rango di lingua.... nelle forme poetiche della scuola fiorenentina.... assurge a lingua con Dante Alighieri.....

    • @MouYijian
      @MouYijian 11 годин тому

      La lingua italiana NON è nata a Palermo: è un modo di dire, nel senso che i primi tentativi di servirsi di uno dei tanti volgari italiani come lingua colta si ebbero in Sicilia, ma poi quella lingua in particolare, detta siciliano illustre, non ebbe seguito come vera lingua a livello nazionale; fu un esperimento di successo, se lo consideriamo una delle fonti d'ispirazione per il futuro volgare illusee di Dante, ma in termini pratici non raggiunse l'obiettivo d'imporsi come modello nazionale. Peraltro, i manoscritti giunti a noi sono stati ampiamente "ripuliti" e toscanizzati, per cui nemmeno sappiamo come fosse l'originale utilizzato da Cielo d'Alcamo e altri rimatori siciliani.