Ciao, per PRO cosa intendi? E che tempo ti sei dato? A che punto pensi di essere nel percorso? A che livello di gioco pensi di essere su una scala tipo playtomic?
Bella domanda: Per PRO intendo di poter vivere di questa professione. Per poterlo fare in modo esaustivo, attraverso sponsor ed altri metodi di monetizzazione, mi basta essere un 3º fascia. Punto ad arrivare ad una seconda Fascia. Mi auguro di avere un percorso senza troppi intoppi, 2027 vorrei aver raggiunto il mio obbiettivo. Non posso usare come metodo di valutazione Playtomic. Uso la scala del mio attuale Maestro che ha allenato per tanti anni professionisti WPT (12 anni Belasteguin e Diaz). Per lui, i professionisti attuali Premier, sono ad un livello 7+ con molte accezioni in base all’età, caratteristiche e compagno con cui competono. Il suo maestro a supporto (ex prima fascia Argentina) è un 5.5 con capacità di Smash 7. Per lui, io sono un 4 tendente al 4.5. (Ovviamente componente mentale, fisica di motivazione e di “giornata” spostano ancora tanto il mio livello) Per arrivare al mio obbiettivo devo avvicinarmi al 5 e raggiungere il 5.5. Mi auguro di essere riuscito a spiegarmi..
@@HardPadel-Damante Come obiettivo può essere fattibile.. il terza fascia non è un livello irraggiungibile. Sul vivere di padel già più complesso, penso che in Italia ora oltre la top ten debbano anche fare altro per vivere. Ma dalla terza fascia puoi fare il maestro e insegnando magari si vive anche.
Bè dipende molto dalla capacità di attrarre sponsor, di coinvolgerli in un progetto e dal posizionamento che si può avere sul mercato e che possa dare un ritorno agli sponsor stessi. Su questo punto, essendo la mia professione, posso dire di esserci già arrivato e non lo trovo come problema anzi, lo vedo come un normale processo evolutivo.
@@HardPadel-Damante Ciao Fabio, vivendo il padel a Roma mi viene da pensare che sarebbe una impresa per un terza fascia attrarre valore monetario rilevante con il proprio gioco. Almeno qui, vedo un mercato saturo di circoli, di istruttori che vengono anche da fuori (argentina in particolare), di promotori di clinic, eventi e tornei a campionato. Saturo nel senso che se 3/4 anni fa era difficile trovare un campo in orari strategici (diciamo ore 19 in settimana), ora ti assillano per giocare, iscriverti a tornei, masterclass o eventi. 4 anni fa vivevo a Milano per lavoro e ho iniziato a giocare gradualmente proprio per la iniziale difficoltà nel trovare campi e maestri disponibili in orari compatibili con il mio lavoro, chi ha iniziato a lavorare in quei mesi secondo me ha accatastato una fortuna.
@danielecardinali7349 si, credo che dipenda molto dalla cultura che si è radicata in ogni area geografica. Roma, essendo una delle prime città per numero di campi e una delle prima ad accogliere il movimento, è esplosa quando ancora il Padel non era proprio riconosciuto a livello Nazionale. Diciamo però, che ci sono molte limitazioni all crescita perché la base con cui si trovano a combattere gli stranieri, unici che possono tramettere dei valori e delle abitudini in linea con il resto del mondo che conta, sono molto radicate e difficili da piegare. C’è molto gioco e poca cultura al lavoro e alle accademie, nate solo negli ultimi anni e soprattutto, una contaminazione iper negativa del Tennis. Queste sono le mie analisi personali ovviamente.. Per concludere, il mondo degli sponsor, contratti e di business è strettamente legato alla capacità dell’ atleta e/o famiglia.
Non controlli la potenza. A volte palle troppo veloci da dietro e non hai il tempo di rientrare. Gioca qualche nevera ogni tanto, cambi lato velocemente e apri buchi. Ti metti in difficoltà da solo e perdi fiducia. Provaci. È solo tattico
Capisco perfettamente quello che dici e lo trovo corretto. In questo allenamento però avevo problemi molto più evidenti e che sentivo appesantirmi. Gambe e sensazione sulla palla. Ho sentito sempre di colpire in ritardo. Di non avere un pieno controllo. In più ho giocato con un fortissimo dolore al gomito che mi ha limitato. Allenamento da dimenticare..
Sbaglio assurdo
" Impazzisco impazzisco impazzisco".....
Un mito😂😂😂😂
Ciao, per PRO cosa intendi? E che tempo ti sei dato? A che punto pensi di essere nel percorso? A che livello di gioco pensi di essere su una scala tipo playtomic?
Bella domanda:
Per PRO intendo di poter vivere di questa professione.
Per poterlo fare in modo esaustivo, attraverso sponsor ed altri metodi di monetizzazione, mi basta essere un 3º fascia.
Punto ad arrivare ad una seconda Fascia.
Mi auguro di avere un percorso senza troppi intoppi, 2027 vorrei aver raggiunto il mio obbiettivo.
Non posso usare come metodo di valutazione Playtomic.
Uso la scala del mio attuale Maestro che ha allenato per tanti anni professionisti WPT (12 anni Belasteguin e Diaz).
Per lui, i professionisti attuali Premier, sono ad un livello 7+ con molte accezioni in base all’età, caratteristiche e compagno con cui competono.
Il suo maestro a supporto (ex prima fascia Argentina) è un 5.5 con capacità di Smash 7.
Per lui, io sono un 4 tendente al 4.5. (Ovviamente componente mentale, fisica di motivazione e di “giornata” spostano ancora tanto il mio livello)
Per arrivare al mio obbiettivo devo avvicinarmi al 5 e raggiungere il 5.5.
Mi auguro di essere riuscito a spiegarmi..
@@HardPadel-Damante Come obiettivo può essere fattibile.. il terza fascia non è un livello irraggiungibile. Sul vivere di padel già più complesso, penso che in Italia ora oltre la top ten debbano anche fare altro per vivere. Ma dalla terza fascia puoi fare il maestro e insegnando magari si vive anche.
Bè dipende molto dalla capacità di attrarre sponsor, di coinvolgerli in un progetto e dal posizionamento che si può avere sul mercato e che possa dare un ritorno agli sponsor stessi.
Su questo punto, essendo la mia professione, posso dire di esserci già arrivato e non lo trovo come problema anzi, lo vedo come un normale processo evolutivo.
@@HardPadel-Damante Ciao Fabio, vivendo il padel a Roma mi viene da pensare che sarebbe una impresa per un terza fascia attrarre valore monetario rilevante con il proprio gioco.
Almeno qui, vedo un mercato saturo di circoli, di istruttori che vengono anche da fuori (argentina in particolare), di promotori di clinic, eventi e tornei a campionato. Saturo nel senso che se 3/4 anni fa era difficile trovare un campo in orari strategici (diciamo ore 19 in settimana), ora ti assillano per giocare, iscriverti a tornei, masterclass o eventi.
4 anni fa vivevo a Milano per lavoro e ho iniziato a giocare gradualmente proprio per la iniziale difficoltà nel trovare campi e maestri disponibili in orari compatibili con il mio lavoro, chi ha iniziato a lavorare in quei mesi secondo me ha accatastato una fortuna.
@danielecardinali7349 si, credo che dipenda molto dalla cultura che si è radicata in ogni area geografica.
Roma, essendo una delle prime città per numero di campi e una delle prima ad accogliere il movimento, è esplosa quando ancora il Padel non era proprio riconosciuto a livello Nazionale.
Diciamo però, che ci sono molte limitazioni all crescita perché la base con cui si trovano a combattere gli stranieri, unici che possono tramettere dei valori e delle abitudini in linea con il resto del mondo che conta, sono molto radicate e difficili da piegare.
C’è molto gioco e poca cultura al lavoro e alle accademie, nate solo negli ultimi anni e soprattutto, una contaminazione iper negativa del Tennis.
Queste sono le mie analisi personali ovviamente..
Per concludere, il mondo degli sponsor, contratti e di business è strettamente legato alla capacità dell’ atleta e/o famiglia.
Non controlli la potenza. A volte palle troppo veloci da dietro e non hai il tempo di rientrare.
Gioca qualche nevera ogni tanto, cambi lato velocemente e apri buchi. Ti metti in difficoltà da solo e perdi fiducia.
Provaci. È solo tattico
Capisco perfettamente quello che dici e lo trovo corretto.
In questo allenamento però avevo problemi molto più evidenti e che sentivo appesantirmi.
Gambe e sensazione sulla palla.
Ho sentito sempre di colpire in ritardo.
Di non avere un pieno controllo.
In più ho giocato con un fortissimo dolore al gomito che mi ha limitato.
Allenamento da dimenticare..