Io ho sempre fatto un'interpretazione sull'ultima scena di Violetta di tim burton: quando i 4 bambini escono dalla fabbrica, Violetta è l'unica contenta, è elastica. La madre non è contenta, ma a Violetta non importa, come non le importa di aver perso: lei si muove, felice, libera. Secondo me rappresenta il liberarsi dal controllo della madre e cominciare a vivere la propria vita❤
Anche Augustus è contento, è ricoperto di cioccolato e si lecca le dita come se niente fosse. E non penso che a Mike importi di essere diventato altissimo con la resistenza di un foglio di carta
Tim Burton ha una sensibilità incredibile nel rappresentare le caratteristiche e i mondi interiori dei personaggi. C’è un motivo se i suoi film sono così apprezzati e così ben riusciti
Piccola curiosità su Tim Burton e su questo film: a Tim Burton piace Renato Zero. Non è un caso che sia stato lui a doppiare Jack Skellington in "Nightmare Before Christmas". Tim dichiarò in un intervista che gli piace davvero la musica del nostro connazionale, e che gli spiaceva molto non capire il testo in quanto non conosce l'italiano. Il fatto che sia fan di Renato, non è ancora sbiadita. Guardate il Willy Wonka del 2005: capelli a caschetto, occhialoni, non vi ricorda nessuno? Ebbene sì! L outfit di Willy è ispirato a Renato 0 😂😂
Il film di Burton fu anche fatto con supervisione della moglie di Roald Dahl, e secondo lei suo marito avrebbe apprezzato vedere il film fatto da Burton al posto di quello del 71'
E la Signora Dahl quanto avrà preso, come erede dei diritti d'autore al tempo? Non credo avesse le competenze per poter fare affermazioni tecniche, ma solo NOSTALGICHE. Ben poche mogli e parenti possono dire di essere sullo stesso pianto dell'autore. Anzi, praticamente nessuno. Il figlio di Herbert ha messo solo il cognome per fare soldi con i libri seguiti e prequel di Dune. La moglie di Jordan si fece aiutare per trovare in Sanderson un ottimo scrittore, appassionato (e veloce nello scrivere) per concludere la Ruota del Tempo. Owen King non ha certo la stoffa dello scrittore. Joe Hill sembra più simile e Stephen, ma non ha la stessa velocità e costanza nello scrivere. Lasciate i che i Grandi Autori parlino per bocca loro, e non per interposta persona.
Tim Burton colpisce ancora. Prima con Alice in Wonderland sapeva che non sarebbe mai riuscito a fare un adattamento fedele del romanzo, in quanto il libro di per sé era già “troppo bizzarro”, così decide di farne un sequel a modo suo, aggiungendo anche elementi che in molti adattamenti non vengono citati, come il Chicharampa. E poi lui ha sempre preferito descrivere il mondo reale come triste, grigio, quasi privo di vita, mentre il mondo bizzarro come qualcosa di colorato, allegro e che ti fa venire voglia di andarci
@@riccardogreggio3242Il film è una merda?! Allora è jna merda anche il libro, anzi, i libri, fin'ora Tim Burton è l'unico che è stato il più fedele possibile ai libri. Al 70% azzarderei è fedele, per quanto si possa farlo con un racconto del genere.
Da grande fan di Tim Burton devo essere obiettivo, Il primo film di Alice é veramente indegno per non dire scandaloso (il secondo ovviamente non l’ho visto perché troppo schifato). Chi ha scritto i commenti sopra evidentemente non ha mai letto i 2 libri. Non esiste Alice più lontana dall’originale di quella di Tim Burton. Un Alice combattente!?!?!? Una vergogna!!!!!
SEGUE LUNGHISSIMO MURO DI TESTO: Apologia del film del 1971. Premessa: dei due ho visto prima il film del 2005, e da adolescente lo avevo adorato. Ma dopo aver riscoperto quello del 1971 mi sono innamorata pure di quello. Rispondo punto per punto: - Scenografie e costumi. Contestualizza: non si potevano fare grandi cose in quegli anni, è naturale che gli effetti del nuovo film siano migliori (vedi il fiume di cioccolata). Davvero le attrezzature di oggi funzionano meglio di quelle di 50 anni fa? Ma dai? che strano. Dovremmo cestinare anche film come Labyrinth o la Storia infinita, che con quei pupazzi fanno un po’ ridere. Direi invece che serve un pizzico di sana sospensione dell’incredulità. - Charlie è adorabile in entrambe le versioni: dolce, affettuoso, che si preoccupa per tutti. Desidera il biglietto perché è curioso di visitare la fabbrica del + grande cioccolatiere del mondo, punto. Non ci sono differenze, non c’entra il nonno. Però le storie leggendate del Joe 2005 sono carine, è vero. - La famiglia è povera anche nel 1971: Charlie deve lavorare distribuendo giornali (OLTRE ad andare a scuola). Per di più suo padre è morto e sua madre deve sostenere turni di lavoro massacranti. Però mi sono piaciuti i nonni del 2005: parlano tutti e 4, sono teneri. Il nuovo Joe è un nonnino buono e dolcissimo, mentre quello vecchio sapeva essere egoista e carogna. Del film 2005 è bello vedere entrambi i genitori, e il licenziamento su due piedi del padre. Invece il bambino che dorme sotto il tetto sfasciato con la neve non è credibile nemmeno per la favola (sarebbe morto di polmonite), e il fatto che la famiglia condivida il prezioso cioccolato del suo compleanno rende Charlie più caro ma i suoi più scrocconi (giustamente nel 1971 rifiutavano. Parliamo dell’unico cioccolato che il piccolo vede in un intero anno.) - “i bambini del vecchio film non sono né esagerati né spessi”. Io trovo la vecchia Veruca più assatanata della nuova, e ci sta per una bambina viziata che non ottiene quello che vuole. Sei fortunato se non hai mai visto scenate di bimbi viziati: fai un giro ad un parco e vedrai parecchie Veruche, che strillano come aquile e sfasciano tutto perché mamma non ha preso loro il gelato. Violetta del 2005 è + interessante, con il dramma delle aspettative ambiziose della madre sulle spalle: la cosa mi è piaciuta. Ma pure quella del 71 aveva un carattere impossibile ed un padre trionfo che non le dava le attenzioni (e gli insegnamenti) che avrebbe dovuto ricevere, ignorandola nel suo essere esibizionista e rude. Augustus e Mike del 2005 sono + antipatici di quelli del 1971… ma è una soluzione di comodo per ‘giustificare’ al pubblichino benpensante le punizioni che ricevono (o meglio: si autoinfliggono). Augustus rappresenta l’ingordigia cieca che pensa unicamente ad abbuffarsi e non ha altri sogni nella vita: quello del 71 era meno odioso e sformato, ma il nucleo c’era. Mike è quello estraniato e violento, nel 71 come nel 2005: quello vecchio sparava a tutto quello che si muoveva, desiderava armi vere e avrebbe venduto volentieri i segreti di Wonka a Slughworth. Era meschino ed esaltato, lungi dall’essere ‘dolce’: considerare ‘santarellino’ il nuovo Charlie e ‘innocente’ il vecchio Mike la dice lunga su come vengono visti oggi i bambini. - Oompa Loompa. La scena dei bruchi doveva far ridere?... Fa schifo e basta. Però mi piacciono in entrambe le versioni: sono belle le canzoni personalizzate del 2005 (adoro Violetta), ma usare lo stesso tema nel 1971 metteva i ragazzi tutti sullo stesso livello senza nemmeno degnarli di una personalizzazione musicale... e l'effetto non mi spiaceva, capitoli diversi di uno stesso libro. - “Willy Wonka è vissuto da solo con gli oompa loompa per anni, è ovvio che sia diventato pazzo”. E DAJE: Willy Wonka NON E’ PAZZO. è orrendamente riduttivo e superficiale classificarlo solo come ‘un povero asociale matto’. Willy è un folletto eccentrico, sarcastico e brillante che non sopporta la meschinità e l’ipocrisia. Vede le pecche degli altri e non scende a compromessi, perché gli danno fastidio (lecitamente). Possiede una vena da “giustiziere” un filino spiccata che lo fa deragliare dai binari della moralità e del ‘corretto’: segue la regola del “chi è autore del proprio male pianga sé stesso, adulto o piccino che sia”, e considera i bambini esseri umani senzienti al pari dei loro inutili genitori. Il che, volendo, è pure una forma di rispetto verso i ragazzi, perché li tratta come persone che per quanto piccole potrebbero scegliere di imparare. Non li giustifica come si fa oggi, con un laconico “poverino, non è colpa sua, è una vittima, è stato cresciuto male dai suoi, ormai è perduto”: presuppone che anche loro abbiano una testolina e che possano usarla per ragionare e svegliarsi, se vogliono. Non è mai troppo presto o troppo tardi. Willy è genuino, colto, spietato… ma sotto sotto sensibile, umano, sognatore: rende reali i suoi sogni perché non accetta limiti dalla realtà, per lui tutto è possibile perché è libero da qualsiasi convenzione. La cosa non lo rende irragionevole né pazzo. Per quanto io adori il Willy di Johnny, mi infastidisce che non accetti subito la famiglia di Charlie: il vero Wonka non avrebbe mai separato il bambino dalla sua famiglia. Si comporta freddamente non solo coi ragazzi che non vuole conoscere (allora perché li ha chiamati lì?), ma anche con lo stesso Charlie, al quale si interessa poco (solo quando gli offre la cioccolata perché lo vede magro). È egocentrico: il suo fulcro è solo ottenere una rivincita sui suoi traumi del passato. (E pure la scena delle marionette, come quella dei bruchi: ehm … sssì…. Ok… bello... *faccia da Mike*). Willy Wilder non ha traumi particolari (o comunque non ne parla), ma ama alla follia la sua fabbrica e vuole lasciarla a una persona degna, un bambino onesto e affettuoso che faccia le cose “a modo suo e non a modo degli adulti”. Il suo fulcro è il benessere della fabbrica e degli oompa loompa, nonché dello stesso Charlie: dopo che il bimbo ha superato la prova di onestà, lo perdona per avergli fregato la bevanda, lo abbraccia, ritrova la fiducia nell'umanità dicendo quella splendida citazione (COSI’ RILUCE UNA BUONA AZIONE, IN UN MONDO DISILLUSO) ed esorta Charlie a venire subito con tutta la sua famiglia, perdonando perfino nonno Joe che per rabbia avrebbe venduto i suoi segreti a Slugworth. Ho finito, vostro onore.
Ma infatti le sue critiche ai bambini del film vecchio le trovo pretestuose, ma la più assurda è quando dice che Charlie non sembra povero perché ha una casa normale. Quella sarebbe una cosa normale? Praticamente per mostrarti una famiglia povera devono vivere letteralmente nel fango
Io da piccolo ero ossessionato dal film di Tim Burton e ancora oggi amo rivederlo. Amo le canzoni di Umpa Lumpa e quanto Willy Wonka sia bizzarro. Una delle mie scene preferite è quando Willy Wonka fa PALESEMENTE finta di non trovare la chiave giusta per aprire il cancello che portava agli scoiattoli
Io sono cresciuta vedendo quel film, mi è sempre piaciuto molto, anche dopo aver visto quello vecchio Solo non so come sia l'ultimo uscito, non l ho ancora visto
@@simonalorrai7013 Senza fare spoiler... Il personaggio è completamente invertito, che piaccia o meno (personalmente non l'ho digerito, ma è più una presa politica su come Wonka passi da vittima nonostante sappiamo come poi dovrebbe finire da cresciuto). Si tratta di uno di quei film in cui puoi apprezzare o no anche in base a come vedi le cose rappresentate.
@@mattia_carciola È pur sempre un giovane Wonka tutto pieno di speranze e buona volontà. Poi il tempo lo trasformerà in quello che è nei libri/film. Ma non trovo sia così sbagliato farlo vedere sotto un altro riflettore. Sopratutto questo dove è giovane.
Credo che l'amore per il film del '71 sia dovuto in parte alla nostalgia e in parte all'estetica che ricorda lo stile di disegno dei libri di Dahl. Quindi sì, è banalmente una questione di estetica. Personalmente io ho amato il film di Barton, esagerato come i libri di Dahl e con una vena grottesca che ben funziona a rendere il tutto d'impatto
Se proprio devo scegliere una trasposizione moderna di Dahl, a Burton preferisco Anderson. E l'effetto nostalgia, non dimentichiamolo, può esserci anche per chi ha visto da bambino quello di Burton, anche se non è certo il mio caso perché l'ho odiato :D E questo pur amando molto il vecchio Tim Burton.
Capisco perché alcuni possano preferire la versione di Tim Burton di "Willy Wonka & la fabbrica di cioccolato", ma personalmente trovo che il film del 1971 abbia un fascino particolare. C'è una semplicità e una genuinità nella narrazione e nella produzione che si sposa bene con la storia, dando vita a un mondo di fantasia che sembra sia magico sia realistico. Inoltre Gene Wilder offre una performance memorabile e iconica. La sua interpretazione è sottile e riesce a essere allo stesso tempo affascinante e leggermente inquietante. Il film del 1971 ha anche un senso dell'umorismo molto particolare, che mescola comico e macabro in modo perfetto. Questa combinazione unica di toni contribuisce a creare un'atmosfera fiabesca pur con un budget ridottissimo, rendendo il film adatto a tutte le età. Se poi andiamo oltre il mattatore Wilder, il resto del casting è perfetto. Odioso chi deve essere odioso, untuoso chi deve essere untuoso ecc. Stereotipi da ... fiaba, appunto. Infine, c'è un certo charme negli effetti speciali, sebbene non siano all'avanguardia come quelli del film di Burton (anzi, proprio per questo), aggiungono un tocco di autenticità e nostalgia. Il film di Burton è assolutamente apprezzabile, ma resta una spanna sotto. La scenografia, i costumi e le canzoni originali del '71 sono diventate iconiche e hanno un posto speciale nel cuore di molti fan. Quelle di Burton ? No. Le scelte cromatiche di Burton, perfettamente in linea col suo stile sono vincenti ? No. Prova ne è che il prequel si rifà in maniera netta a quello del '71. Resta l'argomento dell'aderenza al libro. Che è debole. Stiamo giudicando un'opera a sè stante. E secondo questo metro Blade Runner, Shining e il Signore degli Anelli sarebbero orrendi. Per me, e sottolineo il per me, mentre il film di Tim Burton è sicuramente apprezzabilissimo e visivamente inconfondibile, credo che il film del 1971 abbia una qualità unica e intramontabile che continua a renderlo un classico amato da generazioni di spettatori. Quale ? E' cinema, signori, si parla di magia.
Chi vede la bellezza che vedi tu non è stato abbagliato dalla computer grafica e dalle sciocchezze scintillanti dei moderni "remake". Al tempo Wilder è stato grandioso. Solo il fatto di mettere i 4 nonni nello stesso letto...la povertà tangibile e la vera lezione da impartire senza fronzoli se non una splendida fabbrica dei sogni. Oggi si fanno tante rivisitazioni, ma bisogna dare onore a chi ha saputo vedere tutto questo mentre ancora non c'era. A mio avviso il flop è postumo. Willy Wonka è Gene Wilder, non Edward mani di forbice 😂🌲
applauso! purtroppo si tende a vedere Tim Buurton come un regista supremo che, sebbene bravo, sebbene possieda un suo stile affascinante, in questo remake non arriva alle vette della prima versione. Togliamo gli effetti speciali, togliamo tutto quello che già era presente nel film del '71 e della nuova versione rimane poco o niente e un finale decisamente deludente. la prima versione è vecchia e meno affascinante ma a parità di mezzi (attori, budget, zero rese cinematografiche precedenti), vince a man bassa!
Provo davvero una grandissima stima per ciò che fai e che porti sul canale. Spicca proprio l'enorme bagaglio di cultura e passione nella materia che ti porti dietro. Hai tutto il mio supporto (dall'alba del canale) sei un punto di riferimento e una grandissima fonte di ispirazione, so che questo commento non ha molto a che fare col contesto del video ma vorrei che tu sapessi quanto davvero ciò che fai è importante per tutti noi. Meriti molto e ti sono grato, perché condividi qualcosa di utile, interessante e sempre particolarmente originale mai visto prima. Con questo mi godo il video e ti auguro una buona giornata
Quando alle elementari ho letto il libro, quello che mi piaceva era immaginare i sapori e le forme dei dolci descritti, poi quando ho visto il primo film mi è piaciuto vedere come li avevano realizzati. Inolte l'atmosfera aveva per me (bambina) mantenuto la stessa magia. Il 2° film era più cupo e per questo l'ho potuto apprezzare di più qualche anno dopo. Quindi credo che siano semplicemente stati scritti per target leggermente differenti
Io sono educatrice e un'appassionata di Roald Dahl, forse non hai colto nel romanzo, sicuramente una critica a chi è più benestante ed è snob ma soprattutto, l'incanto della favola infantile, del dolce che assume le forme della fantasia ma anche della paura: nel divenire di Charlie, bambino molto povero che ha avuto un'occasione come gli altri, amico intimo di Willy, conoscere un mondo di sognatori e loro regole, che nel film di Burton viene iperbolizzato in particolari aggiunti dal regista sul passato di Wonka. Il primo film è stato sufficiente con le tecniche cinematografiche di allora per essere fedele e incantevole e Gene Wilder è stato un grande attore. Vidi questo film da più piccola appena uscito e ricordo sia il grosso merchandising dietro sia che non mi piaceva rispetto al primo, senza snobismi; ma De Gustibus, specialmente quelli del regista e del produttore di turno. :))
Ma non è neanche detto che sia tutto giusto. Alcuni paragoni fra il vecchio e il nuovo non reggono tanto col libro davanti (il primo, sotto diversi aspetti, mi pare ben più vicino a Dahl) ma neppure comparando le due trasposizioni, certi pareri sono un po' opinabili secondo me. Sono due opere diverse sotto vari aspetti e anche per più ragioni, ma non è che questo renda per forza la versione di Burton migliore (su di me personalmente anzi non ha mai fatto colpo, in primis per come è rappresentato Willy Wonka, ma questo è un altro discorso). Aggiungo che rimpiango profondamente il fatto che il primo doppiaggio italiano della versione con Wilder sia andato perduto e non l'ho mai potuto sentire.
Io preferisco quello di Tim Burton, perché, in alcune parti non in tutte, è molto simile al libro. L’errore che fa Burton, purtroppo, è rendere Charile un personaggio Mary Sue, cioè un santarellino che non sbaglia mai, preferisco la scelta del film con Wider, anche se la cosa è gestita male. Per il resto per me è tutto perfetto. Devo, però, farti un appunto Enrico, perché la backstory del padre di Willy Wonka è proprio un ricordo d’infanzia di Burton stesso. So che non centra una bega in quello che succede nel libro, però mi piace questo tocco personale al tutto.
Premetto che non ho mai visto il film del '71 e considero il film di Burton la "mia" versione, lì comunque il lato un po' più oscuro di Willy Wonka viene accennato. C'è sempre il tema dell'abbandono, del freak emarginato tanto caro a Burton, ma prima di scoprirlo Willy è appunto strano e a tratti inquietante, dato che consente a dei bambini di visitare una fabbrica nel mezzo di lavorazioni ed esperimenti non ancora verificati, con pericoli mortali che lui trova anche divertenti. Una cosa che apprezzo tanto è che lui, avendo vagamente osservato i ragazzini prima che andassero alla fabbrica, sembri sapere che fine faranno di lì a breve, tanto che le prove sembrano selezionate apposta per "punire" ogni bambino e smontare la loro certezza (il bimbo ingordo che capita nel paradiso terrestre per lui e finisce vittima della sua tentazione, o la campionessa di gomme che viene punita proprio dalla sua "disciplina" e competitività), infatti malgrado tenti di avvertire i bambini su cosa non fare, non pare così preoccupato ogni volta che uno di loro finisce vittima della sua fabbrica (anzi, è piuttosto tranquillo). Anche il fatto che gli Umpa Lumpa abbiano già pronta una coreografia ogni volta che un bambino finisce vittima della fabbrica fa pensare che sia loro che Willy sapessero la fine che avrebbero fatto (e viene anche sottolineato volutamente nel film). Ci viene spiegato che Willy odi il concetto di famiglia e genitori, quindi una teoria che mi pongo è che lui tenti di punire i bambini viziati e ingordi e i genitori che li hanno resi tali per mostrare i loro lati deboli, distruggendo il concetto di famiglia e genitorialità che lui ha rinnegato. Di fatto, facendo così, lui dimostra a sé stesso ed agli altri che la famiglia è inutile, o a tratti perfino dannosa, nella crescita di un figlio. Questo renderebbe l'idea di una persona non proprio a posto, squilibrata ed emarginata, che andrebbe a smontare un po' la credenza che Johnny Depp abbia fatto un Willy Wonka simil Jack Sparrow, comico e over the top da risultare macchiettistico
E' una questione generazionale. Io sono vecchio, avevo quello. In più amavo Wilder che trovo un attore eccezionale perchè riesce ad essere inquietante e comico, come in molti suoi film. Se togli questi due fattori non ci può essere battaglia: quello di Tim Burton è superiore.
@@Francesconcjsja in quasi tutto, a iniziare da quello che ha detto enrico nel video. Ma è più una questione di gusto personale che di realizzazione tecnica o altro.
@@Francesconcjsja L'analisi che fa Enrico sulla profondità dei personaggi e sulla caratterizzazione, in special modo dei bambini, che nel primo sono cattivi perchè lo decide la storia, ma nel secondo sono scritti benissimo: sia chiaro che con l'occhio del bambino con cui l'ho visto va benissimo, ma devo essere oggettivo da adulto. Poi la differenza del budget per le scenografie. Ma ancora di più per il fatto che il secondo è un perfezionamento generale di tutte le parti del primo, che ci sta, è un modo intelligente di lavorare. Però ecco mi stona ad esempio Deep e i nuovi umpa lumpa. Sono più approfonditi, ma l'ho visto da bambino, ormai il mio cervello è settato, che è normalissimo. Il punto è che quando appare Wilder e fa quello sguardo cattivo di fondo e per me vince lui su tutto, anche che io non reggo i musical.
@@sottocolle29 Concordo, prendo atto che quello di depp sia piu aderente al libro, ma essendo wilder il mio willy wonka d'infanzia non riesco a non associare il personaggio alla sua interpretazione. A parte l'effetto nostalgia pero, credo di amare piu il Willy di Wilder anche perchè è di per sè apprezzo piu il genio eccentrico che il pazzo alienato (e quest'ultimo probabilmente non era ai tempi una categoria che si trovava interessante come oggi)
Tu non immagini da quanto tempo aspettavo un tuo video sulla fabbrica di cioccolato. Ho sempre pensato che la gente piace il film del 71 semplicemente per nostalgia e per la presenza di Gene Wilder. Con questo non voglio dire che non deve piacere, ma oggettivamente il film di tim burton è superiore in molti aspetti. È evidente che Tim Burton abbia studiato con profondità il messaggio del libro, rispettando e innovando quando era necessario.
Concordo ma non solo, ho rivisto di recente il film del 71 poco dopo quello di Burton e posso dire che anche l'immaginario stesso di Burton è ben diverso...molto più fantasioso. Nel film del 71 troviamo una cittadina americana classica, nulla di maginifico, la fabbrica non è così WOW, gli umpa lumpa non sono molto interattivi, i giovani ospiti non riproducono (salvo Verruca) fedelmente i loro personaggi cosa che invece in quello di Burton ho trovato molto forte, da apprezzare anche il fatto che Burton non si è limitato al classico finale del libro ma è andato oltre inserendo un finale per Wonka tratto dall'ascensore di cristallo
Non sottovalutare anche la nostalgia di chi ha visto da bambino quello di Burton... Anche se posso ritenermi escluso da questo discorso, non avendomi anzi mai preso e preferendo quello di Wilder, non certo per effetto nostalgia, anzi, non avendolo mai visto da bambino e per di più essendomi perso (forse irreparabilmente, essendo questo perduto) il primo doppiaggio italiano con le canzoni tradotte...
@@pietro583 Sono nati da situazioni e contesti produttivi, commerciali, sociali e storici diversi, per cui secondo me se non si tiene conto di questo certi paragoni "chi è meglio e chi è peggio" lasciano un po' il tempo che trovano. Burton ha avuto una libertà che Stuart non conobbe mai tra mille condizionamenti, aggiungo pure che a quello del '71 collaborò direttamente lo stesso Dahl, ma ci furono una serie di problemi durante la lavorazione e defezioni, lo sottolineo perché qua tra i commenti c'è chi dice che quello di Burton sarebbe più fedele grazie alla consulenza dei parenti di Dahl... Ma che senso ha? Certo, Dahl fu scontento e sì, lo dichiarò apertamente e le premesse da cui partiva l'operazione già non erano delle migliori. Però anche dire che quello di Burton è più fedele perché è stato seguito dai parenti mi pare ridicolo, perché nell'originale era coinvolto l'autore stesso, sebbene (e non sempre per colpa degli addetti ai lavori) da più punti di vista non si riuscì ad accontentarlo. Fermo restando, poi, che se prendiamo il caso di _Shining_ ci inalbereremmo in una discussione senza fine su come vada trattata la fedeltà alla matrice quando si realizza un'opera cinematografica.
Ho rivisto in TV la versione di Tim Burton e ho avuto modo stavolta di guardarlo come si deve. L'ho apprezzato molto, anche perché è più fedele al libro. La versione del '71 dovrò recuperarla per bene, ho sempre visto spezzoni qua e là
Fra i due film de La fabbrica di cioccolato (dato che Wonka è un prequel che parla solo del cioccolatiere), continuo a preferire quello del 1971: per me, è più affine a ciò che dovrebbe essere una fiaba moderna, con un protagonista che ha delle prove da superare (Charlie), una figura tipo mentore al suo fianco (il nonno Joe, ma anche Wonka stesso), esempi negativi da proporre (gli altri ragazzini) e una certa dose di cinismo e malizia (come il fatto che venga totalmente glissato il destino dei ragazzini scartati). Inoltre, è un film che comunica immediatamente la sua appartenenza agli anni 70, e questo gli ha donato una sua personalità. Infine, per quanto il film con Depp non mi dispiaccia, anche sul fronte delle canzoni preferisco i motivi del film con Wilder (lui poi è stato spettacolare in quel ruolo, sia cantato che recitato...un vero e proprio mago moderno, ambiguo, sia sopra le righe che tremendamente serio e quasi minaccioso, ma anche dotato di grande intelligenza e buon cuore).
Bellissimo video come sempre. Io da piccola aspettavo Natale solo per poter vedere La fabbrica di cioccolato (1971) nonostante lo trovassi strano e inquietante. Ci sono rimasta affezionata a livello emotivo ma non si può dire che sia migliore.
Mi stai facendo apprezzare ancora di più questi film! Ho visto sempre delle critiche sia per Alice in Wonderland che in questo, ma sinceramente non le ho mai capito. Dopo i tuoi video lo capisco ancora di meno.
Grazie per questa recensione! Ho adorato il libro di Dahl da bambina e sinceramente il vecchio film non mi aveva convinto; Tim Burton ha restituito quel tocco di bizzaria e meraviglia che mancava.
Mi piacciono entrambi in realtà: l'estetica anni settanata mi affascina molto e mi piace molto Gene Wilder sornione, ma sono anche una grande fan di Tim Burton ed adoro la sua immaginazione. Non ho letto il romanzo di Dahl quindi non ho consapevolezza sulla fedeltà o meno al libro, però probabilmente i due film rispecchiano anche la mentalità ed i mezzi dell'epoca in cui sono stati prodotti e presentati al pubblico.
A me son piaciuti tutti e due. Il secondo l'ho visto con gli occhi da grande e l'ho reputato una evoluzione del primo. Ma il primo è quello che ha incantato il piccolo me, il PRIMO. Tutto ciò che hai detto è giusto, però agli occhi di un bambino c'è solo questa visita meravigliosa in una fabbrica di cioccolato...visita che ancora oggi sogno di fare...GRAZIE al primo film
@151eg In effetti, la trasposizione "ufficiale" dell'opera letteraria, sembra essere quella del 2005 che, come ha già detto qualcuno, ha avuto la supervisione della moglie di Roald Dahl. Tuttavia, il libro, è stato scritto nel 1964 ed il 1971 sembrava troppo presto affinché ne venisse fatto un remake che fosse fedele al 100% anche perchè forse, in quegli anni, poteva essere considerato scorretto, utilizzare metodi "poco convenzionali", per educare i figli, mentre Tim Burton, non se ne sarebbe fatto un problema Permettimi di ricordarti però che il film del 1971 ha avuto a sua volta un prequel con "Wonka", l'anno scorso (2023)
Io non detesto il primo film, però al contrario non ho mai capito chi non apprezza quello di Tim Burton che tu hai analizzato in maniera semplice ed ottima
@151eg Io invece apprezzo il cambiamento sul finale del remake del 2005, perchè Tim Burton ha messo un po' di se stesso nel suo Willy Wonka. A quanto pare la vicenda del padre di Willy Wonka ce collezionava i ritagli di giornale con i successi del figlio è ispirata a una vicenda realmente accaduta a Tim Burton ovvero che andò a trovare a casa la propria madre che era malata e di li a poco sarebbe morta (genitore con il quale ha sempre avuto un rapporto teso e conflittuale) e con sua sorpresa scoprì che alle pareti vi erano appesi i poster dei film del figlio. Questo l'ho trovato commovente e sicuramente fatto con un'anima, perchè cmq il messaggio finale che la famiglia sia importante, è un bel messaggio, e magari Tim Burton ci tiene a veicolarlo alle masse perchè lui in primis lo ha capito troppo tardi.
Complimenti per il video. Penso di capire perché alcuni preferiscano la versione del 1971. Credo sia perché più "artigianale", in un certo senso realistica, di quella del 2005. Certo, bisognerebbe aver letto prima i romanzi, ma quando non lo si fa e si guarda la versione del 2005 sembra tutto molto "carico", estremizzato. Dai personaggi all'uso della CGI. Comunque, quello di Tim Burton è un gran film (e l'unico che io riesca a vedere di questo regista, solitamente troppo oscuro e inquietante per i miei gusti😅)
Non tutto Tim Burton è cupo, però. Se ti va puoi provare a guardare Big Fish che è una storia di vita vera, ma narrata come una favola ed è più poetico e meno "scuro" dei classici film di Burton. Io lo amo
non avevamo mai analizzato il primo film sotto questo aspetto, ho sempre avuto una sorta di bias contro i remake e davo per scontato che il primo film fosse 10 spanne sopra quello di Burton, invece mi sbagliavo. fai un ottimo lavoro, uno dei migliori canali sul cinema.
Il libro lo lessi un po’ di tempo fa e il film di Tim Burton lo trovai un sacco fedele, tutto quello che è presente nel libro è presente anche nel film, tipo la storia del principe Indiano che commissionò a Willy Wonka un castello di cioccolato che poi si sciolse al sole Forse la maggior parte delle persone sono più affezionate al Wonka di Gene Wilder perché è molto più simile si disegni del libro e non ha una backstory, il che lo rende un molto più ambiguo, meno umano, lui non ha un passato, è sempre stato Willy Wonka, non è mai stato un bambino con i suoi dubbi e le sue difficoltà, il che non mi sembra un difetto, anzi, è letteralmente l’unica cosa che del film con Johnny Depp mi ha lasciato “Meh”, dargli una backstory non mi è garbato chissà quanto, nonostante nel film sia ben contestualizzata e coerente
Io non commento quasi mai ma una cosa ci tenevo a dirtela,è da anni che ti seguo e ti volevo fare un complimento, a prescindere dall'argomento che tratti hai una capacità di coinvolgere una persona in quello che dici chè meraviglioso, anche se son opinioni tue o discorsi più o meno impegnati, a prescindere è un piacere sentirti parlare ,riesci a mantenere alto l'interesse di me spettatrice anche se magari non sono sempre d'accordo con te 😊 volevo solo fartelo sapere. Ottimo lavoro
Il film del 1971 resterà per sempre nel mio cuore ma quello di Tim Burton mi ha davvero fatto pensare che fosse più fedele al libro. Tolta la parte del rapporto con il padre, guardandolo mi sembra di immergermi tra le pagine del libro, in quel mondo unico creato da Dahl.
Comprendo che per chi ha amato il libro il primo film può risultare orribile, ma per come la vedo io sono solo 2 sapori. Chiaramente se hai letto il libro e ti è piaciuto, come hai giustamente detto tu nel video non puoi fare a meno di notare che il film è completamente diverso dal libro e quindi non puoi fare a meno di trovare il film un fallimento, ma per quelli come me che hanno solo guardato i film il discorso è completamente diverso. Ci sarebbe molto da dire, ma visto che è scocciante scrivere tanto col cellulare, dirò semplicemente che il primo film mi ha fatto sognare e divertire mentre nel secondo film ho sempre avvertito un senso di oppressione. Paragonare i 2 film è come paragonare un film commedia con un thriller, hanno semplicemente scopi completamente diversi e quindi sono destinati a persone diverse.
Condivido. A parte che vedere la fedeltà al libro come necessariamente legata alla qualità dell'opera è molto discutibile, aggiungo che sotto alcuni aspetti si potrebbe dire paradossalmente che sia il secondo a essere infedele. Secondo me quando si fanno questi paragoni bisogna mettere in conto tante cose e stare attenti al fatto che non ci sfuggano alcuni elementi che solo apparentemente reggono la nostra posizione, perché ne ignoriamo altri.
sicuramente hai espresso delle ottime ragioni in questo video e fatto una accurata analisi; tutto ciò però non mi fa cambiare idea a me continua a piacere quello vecchio
Curiosità per @151eg sulla versione italiana della versione del 1971: in pochi sanno che il doppiaggio che abbiamo ascoltato per decenni è in realtà un ridoppiaggio, realizzato nel 1984. Il doppiaggio originale italiano del 1971 aveva le canzoni adattate in italiano e non abbiamo certezza assoluta dei doppiatori (si presume che la voce di Wilder fosse quella di Oreste Lionello, ma non è certo al 100%), tuttora è perduto [esattamente come quello di Fritz il Gatto del 1972 con Giancarlo Giannini]. E forse per sempre per il disinteresse della Warner e successivamente della Paramount di conservarne una copia. Se qualche collezionista italiano di pellicole 35mm sta leggendo questo commento, sappia che trovarne una sarebbe come trovare il biglietto d’oro nelle barrette Wonka.
Stessa cosa accadde per Il mago di Oz del 1939 la prima versione doppiata aveva le canzoni adattate dal Quartetto Cetra ad eccezione di Somewhere over the Rainbow e quella che ormai diffondono ovunque si tratta di un ridoppiaggio degli anni 80 ed è un peccato che ora esista solo quello. E per giunta in questo ridoppiaggio hanno lasciato le canzoni in originale senza adattarle...
Se ti può essere di aiuto, il doppiaggio del 39 de Il Mago di Oz lo si trova senza problemi! Lo hanno ritrovato! Tra l'altro abbiamo anche la versione scartata di Over The Rainbow in italiano! Il titolo sarebbe "Tutto torna sereno"
Finalmente un video che spiega in maniera diretta e veloce le fondamentali differenze fra i due adattamenti (il film di Tim Burton non è un "remake", attenzione) ed è un reality check necessario per chi ama ciecamente il film del '71 per poi sputare veleno sul film del 2005.
Spiega in maniera parziale perché a lui il film del 1971 non piace* Se mi dici che Charlie non è poi tanto povero e Augustus Gloop non è tanto grasso, e le spacci per argomentazioni convincenti, c'è un problema
@@BetamaxFlippy tu parli di quelli che amano ciecamente un film che a te non danneggia minimamente, poi non sai argomentare e ti fidi di "analisi" condite da pregiudizi. Io piangerò sicuramente dopo questo tuo commento, ma solo perché mi rendo conto che ormai anche i ragazzini siano arroganti e incapaci di argomentare come i boomer. Tristezza a palate
Concordo sul preferire l'opera di Burton, però non è sbagliato voler rendere "schiavo" del consumismo il protagonista. Se vuoi criticare la società capitalista puoi anche mostrare che il povero ne è succube e ammaliato pur essendo questa il motivo della sua povertà. Burton dal canto suo si appoggia al cliché che i poveri sono buoni e aprioristicamente superiori a livello morale
Charlie sarà anche troppo perfetto all'introduzione (si presume per come è stato educato dai genitori) ma alla fine del film ha anche già ricevuto tutte le conferme vedendo sia la sorte degli altri bambini sia il comportamento del tutto apatico da parte di Willy Wonka che sembra non dare valore a niente. Quando Charlie rifiuta la fabbrica io ci credo e lo comprendo e lo stesso vale per Wonka, la backstory creata da Burton non sarà perfetta ma lascia immaginare innumerevoli scenari che lo hanno portato a ritrovarsi da solo in quella fabbrica. Il messaggio di Tim Burton è sensato e positivo, il film del '71 ha le stesse morali di una pubblicità della Mulino Bianco.
@@BetamaxFlippyla morale del '71 è semplice, ma esiste. In quello nuovo c'è un motivo nella narrazione, ci sono tanti spunti profondi, ma la morale è uccisa proprio dal finale. Il protagonista (così perfetto che Gesù spostati) non ha né un'evoluzione né un premio. Il mostro (per citare il video) Willy Wonka si scopre giustificato dalla sua storia (sottintendendo che anche gli altri bambini possano esserlo). Tutta la caricatura e l'esagerazione esplodono come una fragilissima bolla colpita da uno spillo. Tim Burton ci ha messo del suo, tradendo a sua volta il significato dell'opera originale. È più fedele, sì, ma non così tanto eccelso nel suo trasmettere un messaggio
@@antoniomascia3995 riconoscere le cause non significa giustificare, alla fine Wonka non usa la sua storia per giustificarsi e rimanere la stessa persona ma fa un passo verso il cambiamento ascoltando Charlie e accettando di affrontare i suoi traumi, mentre per gli altri bambini il finale rimane aperto e non sappiamo se diventeranno effettivamente persone migliori o se useranno ciò che è successo nella fabbrica come ulteriore giustificazione ai loro traumi e ai loro stili di vita autodistruttivi. Non penso che "tradisca" il libro, penso che aggiunga di più alla storia e la renda migliore anche come film.
Ho sempre preferito la versione di Tim Burton all'altra versione. Non sono molto fan dello stile di Tim Burton, ma in questo film si sposa molto bono con il tono surreale della storia. Detto questo, devo dire che mi trovo d'accordo con ogni singola tua parola. Sono anni che non vedo il film, e l'ultima volta che lo vidi ero ancora abbastanza piccolo, quindi non sono riuscito a maturare un pensiero più maturo, ma mi sono reso conto che tutto quello che hai detto nel video lo pensavo già ed era (forse inconsciamente) una delle ragioni per cui la versione di Tim Burton mi piaceva così tanto. Davvero ottimo video ed ottima analisi!
Il fim di Burton non riesce a dare le sensazione del film di Mel Stuart perchè i personaggi sono troppo distaccati dal mondo e non ti fanno appassionare, sono degli estremi inconcepibili con la realtà, cosa che non succede con il film di Stuart. Willy Wonka fatto da Depp è il suo solito personaggio e continua a non farti immergere nella storia, cosa che non capita con Gene Wilder. Avranno anche un background ma nel momento che quel background viene recitato diventa inverosimile e fa a cazzotti con la situazione Unici punti a favore del film di Burton sono il finale e gli effetti speciali ma sugli effetti bisogna dire che parliamo di un'altra epoca. In sto video si tenta di enfatizzare Burton per la "somiglianza al libro" ma nella pratica la resa non è a livello, per quanto sia un appassionato di Burton reputo che quello di willy Wonka sia il suo peggior film.
Che bel video, sei meraviglioso, non hai paura di dire cose di cui la comunità del web disapprovi, meriti più like e iscritti. il video se fossi in te l'avrei cambiato, l'avrei chiamato: "LA FABBRICA DI CIOCCOLATO 2005 e 1971: confronto tra due film. SPOILER: 1 dei due è terribile". Grazie per tutto quello che fai
Bel video! Anche secondo me la versione di Tim Burton è realizzata molto meglio ma apprezzo comunque il Willy Wonka di Wilder. Personalmente, non ho mai avuto la sensazione che il libro avesse un vero e proprio intento anticapitalista (Willy Wonka è molto contraddittorio e il lieto fine di Charlie è diventare padrone della fabbrica) quindi alcuni aspetti negativi che hai fatto notare non mi disturbano troppo ma è assolutamente vero che il primo film è stato pensato come marchetta. Sarebbe interessante sapere anche cosa ne pensi della nuova versione di Chalamet
Avendo 50 anni sono cresciuta con la prima versione perciò ci sono affezionata perché è uno dei film della mia infanzia mentre quello di Tim Burton e stupendo e come dici tu è più attendibile e più ricco di particolari. Direi che adoro entrambi ❤
Ricordo che quando ci fu la pubblicità del film di Burton in uscita al cinema una sera trasmisero su Boing La fabbrica di cioccolato del '71. Lo vidi è mi piacque molto. Poi andai a vedere la versione di Burton. La trovai ok. Sono d'accordo che i bambini viziati siano meglio caratterizzati in quello di Burton (ho sempre trovato un pò ingiusto il destino del Mike Tivù del '71) D'accordo anche che in Burton le canzoni degli Oompa Loompa siano più variegate e fedeli ai testi originali. Tuttavia, vuoi anche per affetto, continuo a preferire la versione del '71 perchè è un film che mantiene anche l'elemento meraviglia dei libri. Burton punta molto sulla critica consumistica e sociale spingendola verso il grottesco. Questo però va a danno dell'elemento meraviglioso. E' talmente caricato il film che onestamente più che un adattamento la versione di Burton sembra quasi una parodia se non una versione satirica del romanzo. Il cioccolato (intendo le meraviglie della fabbrica, non solo il dolce in questione) di Burton sarà anche più reale di quello del '71 ma onestamente non lo trovo invitante, anzi mi da quasi repulsione. Su Wonka ciò che mi fa preferire Wilder è la sua malinconia di fronte al tempo che scorre (ben rappresentato dall'ufficio in cui ogni oggetto è a metà, a simboleggiare metà del tempo che gli resta da vivere). In quello di Depp l'idea del tempo che passa, motore della storia, rappresentato dall'unico capello bianco, è trattato come una barzelletta, quasi da non prendere sul serio. Aggiungo infine che il climax del '71 lo trovo più potente di quello di Burton poichè dà un payoff soddisfacente al percorso di maturazione di Charlie (cosa che nel libro è praticamente assente).
Sono sempre stata affezionata al film del 1971, ma le tue riflessioni, anche alla luce del fatto che solo di recente ho letto il romanzo, sono molto interessanti. A mio avviso entrambi i film hanno i loro pro e contro ed al momento non saprei dire quale preferisco... Nel vecchio film mi irritava sempre la parte finale, in cui Charlie disobbedisce ed il nonno si infuria quando Willy Wonka giustamente vuole negargli il premio. Anche se alla fine Willy Wonka lo stava solo mettendo alla prova (che Charlie supera brillantemente) non aveva nessun diritto di infuriarsi, dato che loro avevano infranto le regole! E poi, anche se gli altri bambini quasi certamente non avrebbero superato lo stress test finale, mi sono sempre chiesta come mai non sia stata data anche a loro una possibilità di riabilitarsi come a Charlie. Anche alla luce del romanzo originale avrei preferito il film di Burton se non fosse stata inserita quella storia sull'infanzia di Wonka e del padre dentista. E poi Wonka che fa psicoanalisi??? Storia che mi ha annoiata tanto da portare la mia valutazione alla pari di quella del film di Wilder, in cui trovo nonno Joe insopportabile, ma Wonka molto più simpatico (mi spiace, ma ho preferito Gene Wilder a Johnny Deep, e comunque trovo anche che il Wonka di Deep sia troppo giovane).
Viene riabilitato perché gli altri bambini disobbediscono a tutti con l'intento di essere superiori, Charlie invece obbedisce al nonno, è la complicità con il proprio caro che lo porta a infrangere una regola. Riescono insieme anche a trovare una soluzione per non morire (simbolicamente hanno riparato al danno). Charlie vince perché è buono e obbediente, infatti si arrabbia il nonno, ma non lui che riconosce i propri sbagli e si rende conto da solo di non meritare neanche di portarsi via la caramella.
Ho un piacevole ricordo di entrambi i film, così come adoro ugualmente Johnny Deep e Gene Wilder (anche se quest'ultimo forse è la causa principale del mio apprezzamento per la vecchia Fabbrica di cioccolato) ma sono pienamente d'accordo con quello che hai detto. Bellissimo video, come sempre del resto! Vedo che ultimamente stai parlando molto di film tratti da libri di Roald Dahl: ne sono molto contenta, è un autore che ha reso la mia infanzia meravigliosa. Tra i suoi libri, il mio preferito è sempre stato Le Streghe. Ho da poco scoperto che anch'esso ha avuto due adattamenti cinematografici: Chi Ha Paura Delle Streghe? (The Witches) diretto da Nicolas Roeg nel 1990 e Le Streghe (The Witches) diretto da Robert Zemeckis nel 2020. Porterai un video anche su questi due film? A parte qualche clip su UA-cam, non li ho mai visti e mi piacerebbe sapere quale dei due secondo te è il migliore.
Ho solo un motivo per cui dissentire: Gene Wilder. Con tutto il bene per Johnny Depp, Gene era un'altra categoria di attore. Più carismatico e tempi comici superiori.
@@ilgiovanedalgolfinorosso4347non ho scritto che sia stato criticato Gene Wilder (e ci mancherebbe). Ma il modo in cui interpreta il personaggio principale è una discriminante direi piuttosto importante per stabilire quale film preferire. A dirla tutta, ci sono altre cose con cui non concordo, ma in un commento non è facile inserire tutto
Trovo il video sicuramente molto interessante, perché mette a paragone e confronto tanti elementi e dettagli ai quali i più forse non avevano mai pensato. Tuttavia sembra che tu forzi un po' troppo l'opinione pubblica... come se chi apprezza di più quello del 1971 fosse uno che non ne capisce di cinema e di letteratura... e questo è un tantino scorretto a livello intellettuale. Io ho visto entrambe le versioni, e sinceramente non me la sento di esaltarne una e demonizzare l'altra. Sono semplicemente DIVERSE ma entrambe godibili. Soprattutto ogni versione è figlia del suo tempo e condizionata da scelte registiche soggettive. L'importante, a mio avviso, è che ogni versione (che sia l'originale o un remake o un reboot) trasmetta un messaggio costruttivo e stimolante che scavalchi l'aspetto dell'intrattenimento fine a sé stesso, stop. P.S. Scusa per le correzioni ma è "BIGLIETTO" non "bigletto". E "Villain" si pronuncia "VILLAN"
Bellissimo video come al solito: un solo appunto, Deep Roy, interprete degli Oompa Loompa è natio si del Kenya, ma nato da genitori indiani, quindi è etnicamente indiano.
A me piacerebbe sapere la tua opinione anche sul recente film di Wonka. Inerente al video sono cresciuto con la versione di Tim Burton che di recente ho riguardato. È imbattibile.
Disanima molto interessante; tuttavia, per quanto riguarda il personaggio di Willy Wonka, personalmente ho preferito quello interpretato da Gene Wilder: ho visto il film più volte e ogni volta mi chiedo cosa davvero pensi quel personaggio: sembra una persona buona, ma a volte dice e fa cose del tutto strambe, quasi "disumane". E' un personaggio per il quale non sai se provare simpatia o paura. Un po' è un angelo, un po' un pazzo furioso. Anche la capriola fatta quando si è presentato, l'ha fatto identificare come un disadattato asociale: è una mossa ridicola e ci dice da subito che è un personaggio di cui non ti puoi fidare fino in fondo, perché è troppo strano per essere capito. il Willy Wonka di Depp invece per me è troppo edulcorato e nel cercare di avere un atteggiamento bambinesco risulta persino finto.
Sarà che sono più vecchio, essendo del 75, ma il primo Willy Wonka da bambino visto ogni anno nel periodo natalizio con i miei fratelli era pura magia, quello di Burton per quanto bello grazie alla bravura di Depp e degli effetti speciali non mi ha dato quella giusta emozione.
Per me sono due visioni diverse date dal contesto e dall' epoca diverse. Il film del '71 non è un film per bambini. Ci sono diverse scene traumatizzati, mentre il remake è molto più accomodante e certe situazioni che potevano essere disturbati per i più giovani vengono rimaneggiate. Nel primo film i cattivi non sono i bambini, ma i genitori che li hanno cresciuti viziati, quindi una critica alle famiglie piuttosto che ai bambini. Nel film del 2005 sono invece i bambini ad essere veramente cattivi, perché si era già nell' epoca in cu già si incolpavamo i videogiochi e la società in generale nella cattiva educazione dei figli. Però i film di quell' epoca (come anche adesso) si reputano più intelligenti dei genitori, perché hanno studiato di più, perché hanno più stimoli e più informazioni a disposizione. Nel film con Gene Wilder, Wonka non è cattivo. Lo può fare sembrare all' inizio, ma non lo è in realtà. Anzi, lui lascia la fabbrica a Charlie proprio perché è l' unico che non si presenta come un egoista. Nel film di Tim Burton, Wonka è il vero villan della storia, ma proprio perché non è una persona sana di mente, assolutamente non in grado di distinguere il bene dal male. Il Charlie del '71 non poteva essere talmente povero da essere ridotto alla fame. Non si poteva far vedere un bambino ridotto a frugare nei cestini della spazzatura in America negli anni '70. Quindi si sposta il problema della differenza di classe sociale sugli altri bambini. Nel 2005 la situazione viene ribaltata. A parte un paio di bambini, gli altri sono benestanti, ma non ricchi. Mentre la famiglia di Charlie viene mostrata povera alla fame perché così è più facile empatizzare con lui. Se è l' unico bambino povero, allora sarà per forza l' unico bambino buono. Infatti, il Charlie del film con Wilder, alla fine si comporta quasi come tutti gli altri bambini. Ha solo avuto la fortuna di non avere una famiglia che lo ha stra-viziato. Il Charlie del 2005 non ha niente, quindi non ambisce a niente. Lui non è un bambino. È un piccolo adulto che tira a campare. Queste per me sono le differenze tra i due film. Io personalmente preferisco quello del "71 perché lo trovo più "vero". In quello di Burton ci sono troppe cose che paiono volutamente edulcorate per non essere ritenuto un film troppo critico.
Finalmente qualcuno che giudica questi due film in maniera più oggettiva! Personalmente quello del 71 non mi ha mai fatto impazzire, mentre ho sempre adorato quello di Tim Burton e sinceramente, vedendo quanti preferissero quello vecchio, credevo di essere io quella strana.
ti faccio i complimenti per il modo in cui hai saputo spiegare e comparare i due film. i particolari, i significati delle scene e anche la visione psicologica dei personaggi. mi hai fatto veramente entusiasmare
Spero che con Tim tu intenda Tim Burton e non Timothy Chalamet : Wonka come film è godibile , ma forse più per i bambini , tanto che , con tutte le canzoni che ci hanno infilato , il suo Willy Wonka mi sembrava più una Mary Poppins al maschile , ma analfabeta 😂
Una analisi interessante e devo dire che concordo con tutto quello che hai detto. A me piacciono entrambi i film, però quello di Burton lo ho sempre preferito mille volte di più rispetto al primo di Wilder, l'unica cosa che storco un po' il naso sono gli effetti speciali, invecchiati troppo in fretta (intendo quelli al computer) però dai apprezzo le aggiunte e quando il film cerca di essere più fedele possibile al libro
Io posso dire che ho sempre visto e amato la versione del 2005, la fabbrica e molto più bella, storia e idee che ti fanno seguire il film e l'influenza del nonno su charlie e molto più originale, la storia con i genitori di willy wonka e comunque carina per quanto veloce, e poi l'influenza di roal dhal si vede molto di più con i suoi personaggi esagerati e al limite della realtà
@@simonalorrai7013 si é un aggiunta di Burton. a livello di canovaccio il film del 1971 é molto più in linea con la storia originale: alla fine l'unica vera differenza sono le oche al posto degli scoiattoli
00:00 A questo forse posso risponderti io: Nel video commenti i motivi per cui la versione di Tim Burton è migliore e più fedele al video, ma secondo me c'è un altro motivo oltre alla nostalgia che fa preferire il primo al secondo. Almeno per me, il primo rientra in quella serie di film che ormai sono dei classici dei periodi per esempio natalizi (Insieme per esempio a Mamma ho perso l'aereo e il Grince), ed dunque alla gente piace metterli su durante quei contesti allegri. Il primo non sarà perfetto, ma mischia nostalgia con la serenità e la semplicità di un bambino. In QUEI momenti non hai voglia di avere di sottofondo un film con temi (Di ambiente) cupi e bui, ma vuoi un bel film semplice, carino e allegro, ed ecco perchè secondo me il primo con tutti i suoi problemi sarà per sempre più apprezzato del secondo dalla cultura di massa, perchè semplicemente la gente vuole vedere un allegro film anche se questo non è uguale al libro. C'è una differenza di emozioni trasmesse notevole tra la stanza con le galline delle uova d'oro, che sembra quasi uscita dalla fabbrica di babbo natale e una stanza tondiforme cupa, triste e con degli scoiattoli che per qualche motivo sono lì, sottomessi ad un imprenditore che in alcune scene di entrambi i film sembra senza scrupoli. Stessa cosa vale per gli Umpa Numpa (Dumpa?). (Io comunque amo anche il secondo film, volevo solo scrivere come la penso: Semplicemente il 2° è un po' troppo serio per quel genere di occasioni in cui viene trasmesso in televisione il primo, ed è proprio a quel genere di occasioni che la gente si era abituata).
Appoggio totalmente il tuo punto di vista. Io, personalmente, trovo quella di Tim Burton, la miglior versione cinematografica del romanzo di Roald Dahl: Coerenza del materiale, un'ottima sceneggiatura e gestione registica e qualcosa che, certo non c'è nel romanzo, ma che è un tocco Burtoniano che a me non dispiace. Le musiche sono (Per l'appunto) tratte direttamente dal libro e Danny Elfman le ha destreggiate più di Topolino apprendista stregone: Orecchiabilissime e senza aggiungerne di non neccessarie (A differenza di quello del '71). Ecco qualche piccola curiosità per stuzzicarti: 1) Sulla base di quello che hai detto a 21:12, i costumi utilizzati nel film, sono stati fatti, tra l'altro, da un'italiana: Gabriella Pescucci. Infatti... sentivo un senso di familiarità con quei costumi (E se devo ammettere, mi piace molto quello di Violetta: Sia perche adoro gli abbigliamenti sportivi sia perche ha senso nel suo personaggio). 2) Sono stati addestrati dei scoiattoli veri in alcune sequenze della stanza delle noci. 3) In qualità di produttrice esecutiva, viene chiamata la nipote (O la figlia, non ricordo) dell'autore del romanzo: Felicity Dahl. Immagino che non si potevano commettere errori con la nipote (O la figlia) dell'autore a dare occhio all'intera produzione e devo dire che ha fatto bene: Il risultato si vede.
Ho visto molte volte i primi due film e ho sempre preferito quello del 1971 anche se con meno budget, lo trovo molto più credibile e Willy Wonka di Gene Wilder è stupendo mentre quello di Deep sembra sotto anfetamine. Con questo non dico che quello del 2005 sia brutto ma se dovessi scegliere sceglierei tutta la vita quello del ‘71
Sono anni diversi, diversi modi di concepire i film per "bambini" tratti dai libri. Il libro resta sempre diverso dal video, perchè chiede di IMMAGINARE ciò che racconta. Il film è pensato e costruitto da qualcun altro, con la SUA percezione.
Sottoscrivo. La versione Tim Burton negli anni '70 non sarebbe stata apprezzata. Credo che sarebbe stato preso per un centrifugato psichedelico. Come noi oggi guardiamo quello più vecchio e ci sembra un po' all'acqua di rose.
Ma vogliamo parlare della colonna sonora? Il tema iniziale, quello dei titoli che segue la preparazione di una singola barretta é ansiogeno, industriale, pare essere alimentato da meccanismi e sfiatatoi precisi che confezionano in modo freddo e distaccato un qualcosa che dovrebbe portare gioia. Dà l'idea di una grande alienazione che ha un che di distopico
Della tua analisi condivido appieno la parte relativa alla miglior caratterizzazione 4 bambini. Dato il periodo Natalizio appena conclusosi, ho visto e rivisto i due film in famiglia numerose volte (dato che a mia figlia piace molto quello originale) e ogni volta che rivedo quello di Burton mi vengono le convulsioni. Troppo didascalico! Ai limiti dell'irritante! L'hai giustametne detto anche tu, specialmente nel giudicare i comportamenti sbagliati dei bambini, dove invece l'originale lasciava allo spettatore trarre tali giudizi. Le "musiche" degli oompa loompa 2005 sono del tutto anti-orecchiabili e (forse volutamnete) inascoltabili, per quanto nel testo possano risultare fedeli al romanzo, per me contribuiscono a rendere la pellicola molto meno godibile. L'oompa loompa 2005 simil-filippino non ne capisco davvero il senso: visto che in entrambi ci si doveva giustamente distaccare dai pigmei, trovo più carina la soluzione di colorare i nani di arancio e parrucca verde (idea ripresa anche nel nuovo film). Il capitolo Willy Wonka è complesso, e qui penso si vada sui gusti personali. Dal mio punto di vista un film deve "funzionare" bene indipendentemente dal romanzo a cui si ispira e, per quanto il Wonka di Depp sia più fedele al libro, trovo la rielaborazione del personaggio di Wilder più interessante e funzionale alla storia. Probabilmente gioca anche un fattore emotivo ma per quanto mi riguarda il film del 1971 vince su quello di Burton 10-0 (e io adoro Tim Burton).
Ciao, bella analisi dei 2 film, comunque molte persone apprezzano di più il film del 71 molto probabilmente per vari fattori, come l'ambientazione colorata al contrario di quello del 2005 che è molto spenta e cupa (a molte persone lo stile di Tim Burton non piace proprio per questo motivo), l'interpretazione del personaggio di Willy Wonka (a molte persone i modi di interpretazione di Jonny Depp non piace molto, perchè tende a fare tutti i personaggi più o meno nella stessa maniera), le canzoni orecchiabili (in quello del 2005 l'unica canzone orechiabile sarebbe quella delle marionette, mentre quelle dei Umpa Lumpa non sono orecchiabili e non restano in mente, al contrario, in quello del 71 abbiamo canzoni che la gente riesce a ricordare, tipo Pure imagination per dirne una, quelle dei Umpa Lumpa di questo film si fanno ricordare anche se come hai detto tu sono blande) questi 3 erano degli esempi ma i motivi possono essere vari come il semplice gusto estetico. Avrei da ridire su ciò che dici di Mike Teavee del 2005, dici che tiene tanto a essere in TV ed è felice di essere stato in TV, ma nel film di Tim Burton non viene detto in nessuna scena che voglia andare in TV e che ne sia stato felice di esserci stato, anzi mi è apparso che il motivo fosse un altro, poco prima dice al padre che Willy Wonka è un idiota per il fatto che ha inventato un teletrasportatore e invece di usarlo per l'umanità lo usa solo per inviare cioccolato, diconseguenza dice che lui non è un idiota come Wonka per poi salire sulla pedana per teletrasportarsi, quindi la motivazione per cui lo fà è... per dimostrare a se stesso e agli altri che non è un idiota? non vedo come dal suo punto di vista usare il teletraspotatore dovrebbe dimostrarre tale cosa, per di più mi sembra fuori dal personaggio fino ad allora costruito questa scelta che fà, abbiamo visto per tutto il tempo un bambino che ha dimostrato una certa intelligenza tanto da riuscire a decifrare il codice per ottenere un biglietto d'oro, abbiamo visto (anche se in modo arrogante) che è un tipo molto con i piedi per terra visto che fà notare tutte le cose insensate della fabbrica, segno che sa come funzionano le cose nella realtà, quindi è strano che ignori completamente il problema del rimpiciolimento senza chiedersi se c'è un modo per tornare come prima (forse sarà che la sua arroganza gli ha fatto far fare una cosa stupida, ma mi è sembrato forzato), quello del 71 invece è un tipo molto attratto dalla TV (tanto che viene detto) e non stava lì a fare raggionamenti sensati, quindi quest'ultimo aveva senso che si lasciasse attrarre del marchingegnio per il teletrasporto nella TV senza badare al problema del rimpicciolimento, visto che gli interessava andare in TV, mentre quello del 2005 no, non sembra per niente interessato dalla TV e dal fatto di esserci stato (addirittura non viene mai detto che sia un tipo che la guarda, ma viene detto solamente dal padre che con tutte le tecnologie di oggi i bambini non rimangono ormai tali, che è riferito molto probabilmente più a internet e ai videogiochi che non alla TV stessa), addirittura una volta finita la canzone degli Umpa Lumpa (che per i motivi detti prima la canzone non sembra attinente al personaggio mostrato fino a quel momento) chiede aiuto perchè vuole uscire fuori di lì, per poi chiedere di farlo tornare com'era, quindi non mi sembra per niente entusiasta per l'esperienza ricevuta, mentre quello del 71 era felicissimo di essere stato in TV tanto da non badare alla statura che aveva assunto. quindi per concludere non mi sembra che il Mike Teavee del 2005 sia uno ossessionato dalla TV tanto da volerci andare (a meno che Tim Burton non consideri i videogiochi come parte della TV, visto che hanno bisogno di uno schermo, ma non sono la stessa cosa di guardare continuamente la TV quindi non è valido), ne mi sembra felice del risultato finale una volta che ha provato a se stesso e agli altri qualcosa. Della backstory del padre di Willy Wonka mi è sembrato superfluo sinceramente, si poteva fare a meno, poi non si capisce come sia riuscito a spostare l'intera casa lontano dalla città (anche il padre di Willy sa fare cose assurde? boh) P.S. mi viene da sorridere il fatto che dici (giustamente) che il protagonista è il bambino più sfortunato del mondo quando il narratore del film del 2005 dice tutto l'opposto.
Credo che le ragioni per cui tu critichi il primo film siano le stesse per cui è più amata dai fans. Tim Burton ha uno stile particolare che scivola nell'horror. La fabbrica di cioccolato assomiglia davvero ad una brutta e nera fabbrica ed anche quando si entra all'interno i colori sono cupi anche quando dovrebbero essere gioiosi. Nel primo film c'è molto più colore e l'atmosfera è più allegra. Depp è un Willy Wonka davvero inquietante mentre quello del primo film era solo un po' stranetto. I bambini di questo film sono terrificanti, destinati o al manicomio o al penitenziario mentre quelli del primo film magari erano educati male ma non erano criminali. Certo il film di Tim Burton è decisamente più memorabile e più fedele alla storia ma se dovessi scegliere quale film tra i due far vedere a dei bambini sceglierei quello più vecchio di film.
"... se dovessi scegliere quale film tra i due far vedere a dei bambini sceglierei quello più vecchio di film" Sono d'accordo con questa tua osservazione. Il film del '71 è pensato per un pubblico di bambini. La versione di Burton ho sempre trovato che puntasse a un pubblico edgy di preadolescenti.
Io avendolo visto da bambino e anche più volte (mi portarono perfino a vederlo con la scuola), quello di Burton l'ho sempre trovato irricevibile. Quindi mi rispecchio nella tua visione.
Ho rivisto recentemente il film di Tim Burton perchè avevo dimenticato quasi tutto ( solo una prima visione al cinema ) e concordo con le tue analisi, tutte... anche se... Gene Wilder resterà esteticamente il più iconico, e ci ha regalato Pure Immagination, che l'Oscar lo avrebbe meritato tutto. Adesso, dato che ci tieni alla fedeltà dell'opera...sono curiosa e aspetto una recensione e analisi di Wonka! :D Se Roald Dahl disconobbe il film del 71...vorrei sapere se secondo te sarebbe stato felice di questo XD Personalmente sono contraria a quelle che mi sembrano "fanfiction rese canoniche", quando stiamo parlando di reinventare dal 60 al 90% la proprietà intellettuale di un essere umano che non può più difenderla nè esprimere la sua opinione. Quindi sono davvero molto curiosa di ascoltarti in merito, perchè percepisco che sei una persona molto sensibile e rispettosa nei confronti degli autori.
Enrico, tu hai la capacità di fare venire voglia di rivedere film che non avrei mai più riguardato! Ho recentemente rivisto Biancaneve e La bella addormentata e ora tocca alla Fabbrica di cioccolato di Burton. Sei il miglior content creator di You Tube Italia! Grazie❤
Ottima analisi. Tuttavia, personalmente, credo che il primo film abbia la capacità di criticare la società in maniera molto più sottile e meno macchiettistica rispetto al film di Tim Burton. Per questo penso che, anche se il film di Tim Burton è migliore "come film" (scrittura dei personaggi, effetti speciali ecc ecc), il primo film risulta più profondo.
Con la Fabbrica di Cioccolato ho una rapporto stranissimo perché lessi il libro di Roald Dahl nel 2004/2005 dopo aver visto il film con Gene Wilder. Contemporaneamente uscì il film di Tim Burton e questa serie di coincidenze mi portò a generare una confusione in testa che mi son serviti diversi anni per chiarirla. Leggendo la biografia di Tim Burton ho compreso il perché di fare un'altra versione: il film di Tim Burton ha rispettato il romanzo per ragazzi scritto da Roald Dahl dimostrando a tutti come si deve fare l'adattamento filmico di un libro. Mi ha particolarmente colpito il fatto che Tim Burton abbia fatto un lavoro introspettivo dentro Roald Dahl scoprendo quanto l'autore gallese lo avesse ispirato artisticamente. Una cosa che mi ha sempre dato fastidio del film del 1971 è il fatto che abbiano resto Charlie orfano di padre. PERCHÈ!? Il problema di Charlie non è il fatto che gli manchi un genitore, ma il fatto he viva in un contesto sociale estremamente povero dove i soldi delle pensioni dei quattro nonni, lo stipendio del padre di Charlie e i lavoretti di Charlie non bastano per tutti loro. ERA FINALMENTE ORA CHE QUALCUNO DICESSE che la Fabbrica di Cioccolato di Tim Burton sia nettamente superiore alla Fabbrica di Cioccolato con Gene Wilder
Hai ragione su tutto, ma non so perché ma la vecchia versione la guardo più volentieri, sarà un "effetto nostalgia" probabilmente o il fatto che adoro Gene Wilder come attore.
Quando ha parlato del Charlie del 1971 non mi sembra sia stato obiettivo, come si fa a dire che la cosa dove vive sia accogliente? È comunque una catapecchia
Non ascoltare il tizio di questo di video, è ovvio che non abbia la minima concezione di cosa sia un bel film. Il primo film ha una regia, il secondo è una baracconata inguardabile. Gene Wilder è uno dei più grandi attori della storia, è follia paragonarlo a Depp.
@@LorisEmanuelCianni perché non va ascoltato chi la pensa diversamente da te? Non pensi che pur non condividendo le sue idee potresti uscirne più arricchito come persona anche solo provando appunto ad ascoltare il suo punto di vista? Io non mi intendo per nulla di Regia e di cinema. Sono un appassionato di film e li si ferma la mia preparazione in materia. Enrico lo ho sempre trovato molto educato e corretto nel suo esporre le sue idee anche se a volte non mi sono trovato totalmente d'accordo con lui. Grazie per il consiglio comunque.
@@LorisEmanuelCianni sarebbe stato bello se tu avessi elaborato e spiegato il perché andando a dare valore e forza alla tua idea facendo nascere un dibattito e creando un'occasione per poter tutti crescere tramite il confronto.
Mamma mia, sono di capolavori i tuoi video. Spesso riguardo il video una seconda volta appena finisce, perché è zeppo di info che probabilmente, al primo ascolto, in parte mi sfuggono. Bravo bravo bravo 🫂
Mi sono reso conto che molti preferiscono il film del 71 per il brano Pure imagination, solo per questo, è l'unico elemento che viene citato. Tra scenografie, fotografia, personaggi, effetti speciali e visivi, ritengo la versione di Burton più memorabile, una vera fabbrica di cioccolato.
Non vedo entrambi i film da molto tempo e, grazie a questo video mi è venuta voglia di rivederli entrambi. Sono più affezionata al film di Tim Burton, sia perché è stato il primo che ho visto tra i due sia per una questione anagrafica. Purtroppo non ho mai letto il libro e adesso sono curiosa di recuperarlo, in generale per quanto riguarda i film mi piacciono entrambi. Penso che si preferisca il film vecchio per una questione più di nostalgia. Per quanto mi sia piaciuto, le cose iconiche di quel film sono solo interpretazione di Gene Wilder, sempre fantastico come attore, e la scena della barca, con quei toni orrorifici. Per il resto, è un po' dimenticabile.
Io ricordo che il libro lo leggevamo a scuola, ero alle elementari quando stava per uscire il remake di Tim Burton, quindi vidi con la classe il vecchio con Gene Wilder e successivamente il remake. Esteticamente già da allora pensavo che il remake fosse meglio, ma molti spesso sono affezionati al vecchio per Gene Wilder e la scena della barca presa direttamente dai tuoi incubi
Mi piacque talmente tanto il film (pur avendo visto anche quello del 71') che mi lessi il libro, e ne fui sconcertato : era pari pari al film. Forse la prima volta che vedo un film creato davvero sulle basi di un libro, perchè spesso capita che se ne fai un film vai per la tua strada, segui la trama ma con la tua impronta, cambi scene o dinamiche. Quà anche le canzoni sono quelle. Grandioso. Poi a me in realtà piace anche quello vecchio, è più quasi un sogno, Burton lo rwnde piu dark e appunto esagerato. Ora Wonka è bellino, non per forza è il prequel del film del 71 ma si rifa a quello palesemente, con una nota fantasy alla Dhal più del film originale. E Chalamet è un mix tra il primo e il secondo Wonka, stralunato e folle, e ci sta. Son curioso per un seguito, chissà stavolta come verrà su
Le persone tra cui io preferiscono la versione originale perché è spontanea e senza troppi effetti grafici delle produzioni cinematografiche più recenti
Quella del 2005, contrariamente a quello che si possa credere, ha pochi effetti speciali in relazione ai props e alle miniature (che in realtà di miniature non ce ne sono tantissime), vai a cercare i behind the scenes, c'è stato un lavoro eccezionale.
ma in realtà quello di tim Burton non ha effetti speciali. Il set era reale. Inoltre, quelli che molte persone chiamano "effetti grafici" sono semplicemente lo stile di Tim Burton
Ragazzi, ma è un po' un discorso da boomer, se adesso ci sono i mezzi per rendere una scena visivamente più convincente, perché non usarli? E il film di Tim Burton ha più che altro costumi e scenografie molto riconoscibili, è il suo stile. Cerchiamo di non confondere il bello con il vecchio, anche io sono legato al film del '71 perché lo vedevo a Natale a casa della mia nonnina che non c'è più, però non per questo rivedendolo adesso lo ritengo un capolavoro a prescindere.
Non ho mai visto quello vecchio, ma ho sempre amato quello di tim burton che per qualche motivo (negli ultimi anni) sentivo solo critiche nei suoi confronti. Ammetto che dovrei vederlo il precedente per avere un mio parere, ma già con te, che sei una garanzia, mi sento rincuorato.
Io ho sempre fatto un'interpretazione sull'ultima scena di Violetta di tim burton: quando i 4 bambini escono dalla fabbrica, Violetta è l'unica contenta, è elastica. La madre non è contenta, ma a Violetta non importa, come non le importa di aver perso: lei si muove, felice, libera. Secondo me rappresenta il liberarsi dal controllo della madre e cominciare a vivere la propria vita❤
Adoro il tuo modo di pensare
Bello quello di. Tim. Burton. Violetta budegaard
Si, ero felice per lei quando l'ho vista così felice
Vero ottima osservazione
Anche Augustus è contento, è ricoperto di cioccolato e si lecca le dita come se niente fosse. E non penso che a Mike importi di essere diventato altissimo con la resistenza di un foglio di carta
Tim Burton ha una sensibilità incredibile nel rappresentare le caratteristiche e i mondi interiori dei personaggi. C’è un motivo se i suoi film sono così apprezzati e così ben riusciti
Piccola curiosità su Tim Burton e su questo film: a Tim Burton piace Renato Zero. Non è un caso che sia stato lui a doppiare Jack Skellington in "Nightmare Before Christmas". Tim dichiarò in un intervista che gli piace davvero la musica del nostro connazionale, e che gli spiaceva molto non capire il testo in quanto non conosce l'italiano.
Il fatto che sia fan di Renato, non è ancora sbiadita. Guardate il Willy Wonka del 2005: capelli a caschetto, occhialoni, non vi ricorda nessuno?
Ebbene sì! L outfit di Willy è ispirato a Renato 0 😂😂
Oddio è verooooo, c'è anche una foto di renato zero con il cilindro e gli occhiali bianchi
ed ecco spiegato perchè ho sempre trovato orripilante il look del willy di depp! 🤣🤣
ODDIO NON L'AVEVO MAI NOTATO! Hahahahaha no vabbè, adesso chi me lo schioda dalla testa?
Un motivo in più per amare il Willy Wonka di Burton!! 😍
Wikipedia in realtà dice che il look del Wonka di Johnny Depp si ispira alla giornalista Anna Wintour. Non si fa cenno a Renato Zero.
Il film di Burton fu anche fatto con supervisione della moglie di Roald Dahl, e secondo lei suo marito avrebbe apprezzato vedere il film fatto da Burton al posto di quello del 71'
come, era ancora viva?
@@ANIMATIONLOVERBTsi è morta nel 2010, 5 anni dopo l’uscita del film
Ma sei sicuro?🤣😅🤣😅😅🤣🤣
@@YagoLia81 yes, sono sicura ho controllato, Patricia Neal, 1926-2010
E la Signora Dahl quanto avrà preso, come erede dei diritti d'autore al tempo? Non credo avesse le competenze per poter fare affermazioni tecniche, ma solo NOSTALGICHE. Ben poche mogli e parenti possono dire di essere sullo stesso pianto dell'autore. Anzi, praticamente nessuno. Il figlio di Herbert ha messo solo il cognome per fare soldi con i libri seguiti e prequel di Dune. La moglie di Jordan si fece aiutare per trovare in Sanderson un ottimo scrittore, appassionato (e veloce nello scrivere) per concludere la Ruota del Tempo. Owen King non ha certo la stoffa dello scrittore. Joe Hill sembra più simile e Stephen, ma non ha la stessa velocità e costanza nello scrivere. Lasciate i che i Grandi Autori parlino per bocca loro, e non per interposta persona.
Tim Burton colpisce ancora.
Prima con Alice in Wonderland sapeva che non sarebbe mai riuscito a fare un adattamento fedele del romanzo, in quanto il libro di per sé era già “troppo bizzarro”, così decide di farne un sequel a modo suo, aggiungendo anche elementi che in molti adattamenti non vengono citati, come il Chicharampa.
E poi lui ha sempre preferito descrivere il mondo reale come triste, grigio, quasi privo di vita, mentre il mondo bizzarro come qualcosa di colorato, allegro e che ti fa venire voglia di andarci
concordo
c'è solo un problema: il film è una merda
@@riccardogreggio3242Il film è una merda?! Allora è jna merda anche il libro, anzi, i libri, fin'ora Tim Burton è l'unico che è stato il più fedele possibile ai libri. Al 70% azzarderei è fedele, per quanto si possa farlo con un racconto del genere.
@@tinforchetto io azzarderei anche un 90%
Da grande fan di Tim Burton devo essere obiettivo, Il primo film di Alice é veramente indegno per non dire scandaloso (il secondo ovviamente non l’ho visto perché troppo schifato). Chi ha scritto i commenti sopra evidentemente non ha mai letto i 2 libri. Non esiste Alice più lontana dall’originale di quella di Tim Burton. Un Alice combattente!?!?!? Una vergogna!!!!!
SEGUE LUNGHISSIMO MURO DI TESTO: Apologia del film del 1971.
Premessa: dei due ho visto prima il film del 2005, e da adolescente lo avevo adorato.
Ma dopo aver riscoperto quello del 1971 mi sono innamorata pure di quello.
Rispondo punto per punto:
- Scenografie e costumi. Contestualizza: non si potevano fare grandi cose in quegli anni, è naturale che gli effetti del nuovo film siano migliori (vedi il fiume di cioccolata). Davvero le attrezzature di oggi funzionano meglio di quelle di 50 anni fa? Ma dai? che strano. Dovremmo cestinare anche film come Labyrinth o la Storia infinita, che con quei pupazzi fanno un po’ ridere.
Direi invece che serve un pizzico di sana sospensione dell’incredulità.
- Charlie è adorabile in entrambe le versioni: dolce, affettuoso, che si preoccupa per tutti. Desidera il biglietto perché è curioso di visitare la fabbrica del + grande cioccolatiere del mondo, punto. Non ci sono differenze, non c’entra il nonno.
Però le storie leggendate del Joe 2005 sono carine, è vero.
- La famiglia è povera anche nel 1971: Charlie deve lavorare distribuendo giornali (OLTRE ad andare a scuola). Per di più suo padre è morto e sua madre deve sostenere turni di lavoro massacranti.
Però mi sono piaciuti i nonni del 2005: parlano tutti e 4, sono teneri. Il nuovo Joe è un nonnino buono e dolcissimo, mentre quello vecchio sapeva essere egoista e carogna.
Del film 2005 è bello vedere entrambi i genitori, e il licenziamento su due piedi del padre. Invece il bambino che dorme sotto il tetto sfasciato con la neve non è credibile nemmeno per la favola (sarebbe morto di polmonite), e il fatto che la famiglia condivida il prezioso cioccolato del suo compleanno rende Charlie più caro ma i suoi più scrocconi (giustamente nel 1971 rifiutavano. Parliamo dell’unico cioccolato che il piccolo vede in un intero anno.)
- “i bambini del vecchio film non sono né esagerati né spessi”.
Io trovo la vecchia Veruca più assatanata della nuova, e ci sta per una bambina viziata che non ottiene quello che vuole. Sei fortunato se non hai mai visto scenate di bimbi viziati: fai un giro ad un parco e vedrai parecchie Veruche, che strillano come aquile e sfasciano tutto perché mamma non ha preso loro il gelato.
Violetta del 2005 è + interessante, con il dramma delle aspettative ambiziose della madre sulle spalle: la cosa mi è piaciuta. Ma pure quella del 71 aveva un carattere impossibile ed un padre trionfo che non le dava le attenzioni (e gli insegnamenti) che avrebbe dovuto ricevere, ignorandola nel suo essere esibizionista e rude.
Augustus e Mike del 2005 sono + antipatici di quelli del 1971… ma è una soluzione di comodo per ‘giustificare’ al pubblichino benpensante le punizioni che ricevono (o meglio: si autoinfliggono).
Augustus rappresenta l’ingordigia cieca che pensa unicamente ad abbuffarsi e non ha altri sogni nella vita: quello del 71 era meno odioso e sformato, ma il nucleo c’era.
Mike è quello estraniato e violento, nel 71 come nel 2005: quello vecchio sparava a tutto quello che si muoveva, desiderava armi vere e avrebbe venduto volentieri i segreti di Wonka a Slughworth. Era meschino ed esaltato, lungi dall’essere ‘dolce’: considerare ‘santarellino’ il nuovo Charlie e ‘innocente’ il vecchio Mike la dice lunga su come vengono visti oggi i bambini.
- Oompa Loompa. La scena dei bruchi doveva far ridere?... Fa schifo e basta. Però mi piacciono in entrambe le versioni: sono belle le canzoni personalizzate del 2005 (adoro Violetta), ma usare lo stesso tema nel 1971 metteva i ragazzi tutti sullo stesso livello senza nemmeno degnarli di una personalizzazione musicale... e l'effetto non mi spiaceva, capitoli diversi di uno stesso libro.
- “Willy Wonka è vissuto da solo con gli oompa loompa per anni, è ovvio che sia diventato pazzo”.
E DAJE: Willy Wonka NON E’ PAZZO. è orrendamente riduttivo e superficiale classificarlo solo come ‘un povero asociale matto’.
Willy è un folletto eccentrico, sarcastico e brillante che non sopporta la meschinità e l’ipocrisia.
Vede le pecche degli altri e non scende a compromessi, perché gli danno fastidio (lecitamente). Possiede una vena da “giustiziere” un filino spiccata che lo fa deragliare dai binari della moralità e del ‘corretto’: segue la regola del “chi è autore del proprio male pianga sé stesso, adulto o piccino che sia”, e considera i bambini esseri umani senzienti al pari dei loro inutili genitori. Il che, volendo, è pure una forma di rispetto verso i ragazzi, perché li tratta come persone che per quanto piccole potrebbero scegliere di imparare. Non li giustifica come si fa oggi, con un laconico “poverino, non è colpa sua, è una vittima, è stato cresciuto male dai suoi, ormai è perduto”: presuppone che anche loro abbiano una testolina e che possano usarla per ragionare e svegliarsi, se vogliono. Non è mai troppo presto o troppo tardi.
Willy è genuino, colto, spietato… ma sotto sotto sensibile, umano, sognatore: rende reali i suoi sogni perché non accetta limiti dalla realtà, per lui tutto è possibile perché è libero da qualsiasi convenzione.
La cosa non lo rende irragionevole né pazzo.
Per quanto io adori il Willy di Johnny, mi infastidisce che non accetti subito la famiglia di Charlie: il vero Wonka non avrebbe mai separato il bambino dalla sua famiglia.
Si comporta freddamente non solo coi ragazzi che non vuole conoscere (allora perché li ha chiamati lì?), ma anche con lo stesso Charlie, al quale si interessa poco (solo quando gli offre la cioccolata perché lo vede magro).
È egocentrico: il suo fulcro è solo ottenere una rivincita sui suoi traumi del passato.
(E pure la scena delle marionette, come quella dei bruchi: ehm … sssì…. Ok… bello... *faccia da Mike*).
Willy Wilder non ha traumi particolari (o comunque non ne parla), ma ama alla follia la sua fabbrica e vuole lasciarla a una persona degna, un bambino onesto e affettuoso che faccia le cose “a modo suo e non a modo degli adulti”.
Il suo fulcro è il benessere della fabbrica e degli oompa loompa, nonché dello stesso Charlie: dopo che il bimbo ha superato la prova di onestà, lo perdona per avergli fregato la bevanda, lo abbraccia, ritrova la fiducia nell'umanità dicendo quella splendida citazione (COSI’ RILUCE UNA BUONA AZIONE, IN UN MONDO DISILLUSO) ed esorta Charlie a venire subito con tutta la sua famiglia, perdonando perfino nonno Joe che per rabbia avrebbe venduto i suoi segreti a Slugworth.
Ho finito, vostro onore.
Nessuna risposta? E solo 3 like?? Fammi rimediare!
@@Anime-ale. 🤗🌹🙏
Ma infatti le sue critiche ai bambini del film vecchio le trovo pretestuose, ma la più assurda è quando dice che Charlie non sembra povero perché ha una casa normale. Quella sarebbe una cosa normale? Praticamente per mostrarti una famiglia povera devono vivere letteralmente nel fango
Il tuo apporto nel commento è assolutamente più preciso e decisamente più sensato di questo video. Grazie ❤️
@@GliintruglidiStrega grazie a te!🥰
Io da piccolo ero ossessionato dal film di Tim Burton e ancora oggi amo rivederlo. Amo le canzoni di Umpa Lumpa e quanto Willy Wonka sia bizzarro. Una delle mie scene preferite è quando Willy Wonka fa PALESEMENTE finta di non trovare la chiave giusta per aprire il cancello che portava agli scoiattoli
Io sono cresciuta vedendo quel film, mi è sempre piaciuto molto, anche dopo aver visto quello vecchio
Solo non so come sia l'ultimo uscito, non l ho ancora visto
@@simonalorrai7013 Senza fare spoiler... Il personaggio è completamente invertito, che piaccia o meno (personalmente non l'ho digerito, ma è più una presa politica su come Wonka passi da vittima nonostante sappiamo come poi dovrebbe finire da cresciuto). Si tratta di uno di quei film in cui puoi apprezzare o no anche in base a come vedi le cose rappresentate.
Il mio primo Willy Wonka era quello di Tim Burton e ho scoperto l'originale solo tramite il cross over con Tom e Jerry almeno 5 anni fa
@@mattia_carciola È pur sempre un giovane Wonka tutto pieno di speranze e buona volontà. Poi il tempo lo trasformerà in quello che è nei libri/film.
Ma non trovo sia così sbagliato farlo vedere sotto un altro riflettore. Sopratutto questo dove è giovane.
Eeeeeeh ok forse stavo fingendooooooo🤥🤥
Credo che l'amore per il film del '71 sia dovuto in parte alla nostalgia e in parte all'estetica che ricorda lo stile di disegno dei libri di Dahl. Quindi sì, è banalmente una questione di estetica. Personalmente io ho amato il film di Barton, esagerato come i libri di Dahl e con una vena grottesca che ben funziona a rendere il tutto d'impatto
Se proprio devo scegliere una trasposizione moderna di Dahl, a Burton preferisco Anderson. E l'effetto nostalgia, non dimentichiamolo, può esserci anche per chi ha visto da bambino quello di Burton, anche se non è certo il mio caso perché l'ho odiato :D E questo pur amando molto il vecchio Tim Burton.
Se ben ricordo la lavoratrice nel 2005 non solo non è entusiasta del ritrovamento ma tenta anche di fottersi il biglietto.
vero,lo voleva nascondere probabilmente portandolo al suo figlio che mantiene a stento lavorando sottopagata nella fabbrica
La scena di Pure Imagination del film del 71 è una scena stupenda, inquietante quanto meravigliosa la scena del tunnel. Sarò strano io 😅
Si sei strano strano forte
da quanto ho capito un sacco di bambini ebbero incubi per la scena del tunnel 😂😂
No anche io la adoro con quel ting ting - poi ne hanno rifatto la verisione pure inebriation che è superlativa :D
Non ti preoccupare, non sei l'unico.
Non c'è niente di strano.
@@yukilaserpe7700 non guardarti allo specchio prima di commentare
Capisco perché alcuni possano preferire la versione di Tim Burton di "Willy Wonka & la fabbrica di cioccolato", ma personalmente trovo che il film del 1971 abbia un fascino particolare. C'è una semplicità e una genuinità nella narrazione e nella produzione che si sposa bene con la storia, dando vita a un mondo di fantasia che sembra sia magico sia realistico. Inoltre Gene Wilder offre una performance memorabile e iconica. La sua interpretazione è sottile e riesce a essere allo stesso tempo affascinante e leggermente inquietante. Il film del 1971 ha anche un senso dell'umorismo molto particolare, che mescola comico e macabro in modo perfetto. Questa combinazione unica di toni contribuisce a creare un'atmosfera fiabesca pur con un budget ridottissimo, rendendo il film adatto a tutte le età. Se poi andiamo oltre il mattatore Wilder, il resto del casting è perfetto. Odioso chi deve essere odioso, untuoso chi deve essere untuoso ecc. Stereotipi da ... fiaba, appunto. Infine, c'è un certo charme negli effetti speciali, sebbene non siano all'avanguardia come quelli del film di Burton (anzi, proprio per questo), aggiungono un tocco di autenticità e nostalgia. Il film di Burton è assolutamente apprezzabile, ma resta una spanna sotto. La scenografia, i costumi e le canzoni originali del '71 sono diventate iconiche e hanno un posto speciale nel cuore di molti fan. Quelle di Burton ? No. Le scelte cromatiche di Burton, perfettamente in linea col suo stile sono vincenti ? No. Prova ne è che il prequel si rifà in maniera netta a quello del '71. Resta l'argomento dell'aderenza al libro. Che è debole. Stiamo giudicando un'opera a sè stante. E secondo questo metro Blade Runner, Shining e il Signore degli Anelli sarebbero orrendi. Per me, e sottolineo il per me, mentre il film di Tim Burton è sicuramente apprezzabilissimo e visivamente inconfondibile, credo che il film del 1971 abbia una qualità unica e intramontabile che continua a renderlo un classico amato da generazioni di spettatori. Quale ? E' cinema, signori, si parla di magia.
Chi vede la bellezza che vedi tu non è stato abbagliato dalla computer grafica e dalle sciocchezze scintillanti dei moderni "remake".
Al tempo Wilder è stato grandioso. Solo il fatto di mettere i 4 nonni nello stesso letto...la povertà tangibile e la vera lezione da impartire senza fronzoli se non una splendida fabbrica dei sogni.
Oggi si fanno tante rivisitazioni, ma bisogna dare onore a chi ha saputo vedere tutto questo mentre ancora non c'era.
A mio avviso il flop è postumo.
Willy Wonka è Gene Wilder, non Edward mani di forbice 😂🌲
Condivido pienamente, il fascino che trasmette il film del 1971 è impareggiabile!
applauso! purtroppo si tende a vedere Tim Buurton come un regista supremo che, sebbene bravo, sebbene possieda un suo stile affascinante, in questo remake non arriva alle vette della prima versione. Togliamo gli effetti speciali, togliamo tutto quello che già era presente nel film del '71 e della nuova versione rimane poco o niente e un finale decisamente deludente. la prima versione è vecchia e meno affascinante ma a parità di mezzi (attori, budget, zero rese cinematografiche precedenti), vince a man bassa!
A me non piace Tim Burton ma il film del 71 non mi piace un granché.
Accidenti quante parole! (comumcue bravo)
Provo davvero una grandissima stima per ciò che fai e che porti sul canale. Spicca proprio l'enorme bagaglio di cultura e passione nella materia che ti porti dietro. Hai tutto il mio supporto (dall'alba del canale) sei un punto di riferimento e una grandissima fonte di ispirazione, so che questo commento non ha molto a che fare col contesto del video ma vorrei che tu sapessi quanto davvero ciò che fai è importante per tutti noi. Meriti molto e ti sono grato, perché condividi qualcosa di utile, interessante e sempre particolarmente originale mai visto prima. Con questo mi godo il video e ti auguro una buona giornata
Spero che questo bellissimo commento arrivi a 151eg ❤❤
"La fabbrica di cioccolato" è uno dei film di Tim Burton che preferisco di più. Questa retrospettiva mi serviva proprio, per alleggerirmi la giornata
Quando alle elementari ho letto il libro, quello che mi piaceva era immaginare i sapori e le forme dei dolci descritti, poi quando ho visto il primo film mi è piaciuto vedere come li avevano realizzati. Inolte l'atmosfera aveva per me (bambina) mantenuto la stessa magia. Il 2° film era più cupo e per questo l'ho potuto apprezzare di più qualche anno dopo. Quindi credo che siano semplicemente stati scritti per target leggermente differenti
Io sono educatrice e un'appassionata di Roald Dahl, forse non hai colto nel romanzo, sicuramente una critica a chi è più benestante ed è snob ma soprattutto, l'incanto della favola infantile, del dolce che assume le forme della fantasia ma anche della paura: nel divenire di Charlie, bambino molto povero che ha avuto un'occasione come gli altri, amico intimo di Willy, conoscere un mondo di sognatori e loro regole, che nel film di Burton viene iperbolizzato in particolari aggiunti dal regista sul passato di Wonka. Il primo film è stato sufficiente con le tecniche cinematografiche di allora per essere fedele e incantevole e Gene Wilder è stato un grande attore. Vidi questo film da più piccola appena uscito e ricordo sia il grosso merchandising dietro sia che non mi piaceva rispetto al primo, senza snobismi; ma De Gustibus, specialmente quelli del regista e del produttore di turno. :))
Tutto giusto, però i meme con Gene Wilder nun se battono. Patrimonio dell'umanità.
Concordo😂
Questo è vero AHAH
Ma non è neanche detto che sia tutto giusto. Alcuni paragoni fra il vecchio e il nuovo non reggono tanto col libro davanti (il primo, sotto diversi aspetti, mi pare ben più vicino a Dahl) ma neppure comparando le due trasposizioni, certi pareri sono un po' opinabili secondo me. Sono due opere diverse sotto vari aspetti e anche per più ragioni, ma non è che questo renda per forza la versione di Burton migliore (su di me personalmente anzi non ha mai fatto colpo, in primis per come è rappresentato Willy Wonka, ma questo è un altro discorso). Aggiungo che rimpiango profondamente il fatto che il primo doppiaggio italiano della versione con Wilder sia andato perduto e non l'ho mai potuto sentire.
@@Daniele_Manno Il mio "tutto giusto" era un espediente retorico, solo un modo per aprire la battuta. Non ho visto nessuno dei due, figurati.
@@Onnya-Lemox L'avevo immaginato, ma mi sono preso una "licenza polemica" :D
Io preferisco quello di Tim Burton, perché, in alcune parti non in tutte, è molto simile al libro. L’errore che fa Burton, purtroppo, è rendere Charile un personaggio Mary Sue, cioè un santarellino che non sbaglia mai, preferisco la scelta del film con Wider, anche se la cosa è gestita male.
Per il resto per me è tutto perfetto.
Devo, però, farti un appunto Enrico, perché la backstory del padre di Willy Wonka è proprio un ricordo d’infanzia di Burton stesso. So che non centra una bega in quello che succede nel libro, però mi piace questo tocco personale al tutto.
Premetto che non ho mai visto il film del '71 e considero il film di Burton la "mia" versione, lì comunque il lato un po' più oscuro di Willy Wonka viene accennato. C'è sempre il tema dell'abbandono, del freak emarginato tanto caro a Burton, ma prima di scoprirlo Willy è appunto strano e a tratti inquietante, dato che consente a dei bambini di visitare una fabbrica nel mezzo di lavorazioni ed esperimenti non ancora verificati, con pericoli mortali che lui trova anche divertenti. Una cosa che apprezzo tanto è che lui, avendo vagamente osservato i ragazzini prima che andassero alla fabbrica, sembri sapere che fine faranno di lì a breve, tanto che le prove sembrano selezionate apposta per "punire" ogni bambino e smontare la loro certezza (il bimbo ingordo che capita nel paradiso terrestre per lui e finisce vittima della sua tentazione, o la campionessa di gomme che viene punita proprio dalla sua "disciplina" e competitività), infatti malgrado tenti di avvertire i bambini su cosa non fare, non pare così preoccupato ogni volta che uno di loro finisce vittima della sua fabbrica (anzi, è piuttosto tranquillo). Anche il fatto che gli Umpa Lumpa abbiano già pronta una coreografia ogni volta che un bambino finisce vittima della fabbrica fa pensare che sia loro che Willy sapessero la fine che avrebbero fatto (e viene anche sottolineato volutamente nel film). Ci viene spiegato che Willy odi il concetto di famiglia e genitori, quindi una teoria che mi pongo è che lui tenti di punire i bambini viziati e ingordi e i genitori che li hanno resi tali per mostrare i loro lati deboli, distruggendo il concetto di famiglia e genitorialità che lui ha rinnegato. Di fatto, facendo così, lui dimostra a sé stesso ed agli altri che la famiglia è inutile, o a tratti perfino dannosa, nella crescita di un figlio.
Questo renderebbe l'idea di una persona non proprio a posto, squilibrata ed emarginata, che andrebbe a smontare un po' la credenza che Johnny Depp abbia fatto un Willy Wonka simil Jack Sparrow, comico e over the top da risultare macchiettistico
E' una questione generazionale. Io sono vecchio, avevo quello. In più amavo Wilder che trovo un attore eccezionale perchè riesce ad essere inquietante e comico, come in molti suoi film. Se togli questi due fattori non ci può essere battaglia: quello di Tim Burton è superiore.
Superiore in cosa?
@@Francesconcjsja in quasi tutto, a iniziare da quello che ha detto enrico nel video. Ma è più una questione di gusto personale che di realizzazione tecnica o altro.
@@Francesconcjsja L'analisi che fa Enrico sulla profondità dei personaggi e sulla caratterizzazione, in special modo dei bambini, che nel primo sono cattivi perchè lo decide la storia, ma nel secondo sono scritti benissimo: sia chiaro che con l'occhio del bambino con cui l'ho visto va benissimo, ma devo essere oggettivo da adulto. Poi la differenza del budget per le scenografie. Ma ancora di più per il fatto che il secondo è un perfezionamento generale di tutte le parti del primo, che ci sta, è un modo intelligente di lavorare. Però ecco mi stona ad esempio Deep e i nuovi umpa lumpa. Sono più approfonditi, ma l'ho visto da bambino, ormai il mio cervello è settato, che è normalissimo. Il punto è che quando appare Wilder e fa quello sguardo cattivo di fondo e per me vince lui su tutto, anche che io non reggo i musical.
@@sottocolle29 Concordo, prendo atto che quello di depp sia piu aderente al libro, ma essendo wilder il mio willy wonka d'infanzia non riesco a non associare il personaggio alla sua interpretazione. A parte l'effetto nostalgia pero, credo di amare piu il Willy di Wilder anche perchè è di per sè apprezzo piu il genio eccentrico che il pazzo alienato (e quest'ultimo probabilmente non era ai tempi una categoria che si trovava interessante come oggi)
@@maisana663 Condivido!
Ma com'è possibile che ogni tuo video mi migliori la giornata? Cioè è proprio il regalo perfetto per quando torno a casa.
Tu non immagini da quanto tempo aspettavo un tuo video sulla fabbrica di cioccolato.
Ho sempre pensato che la gente piace il film del 71 semplicemente per nostalgia e per la presenza di Gene Wilder.
Con questo non voglio dire che non deve piacere, ma oggettivamente il film di tim burton è superiore in molti aspetti.
È evidente che Tim Burton abbia studiato con profondità il messaggio del libro, rispettando e innovando quando era necessario.
Concordo ma non solo, ho rivisto di recente il film del 71 poco dopo quello di Burton e posso dire che anche l'immaginario stesso di Burton è ben diverso...molto più fantasioso. Nel film del 71 troviamo una cittadina americana classica, nulla di maginifico, la fabbrica non è così WOW, gli umpa lumpa non sono molto interattivi, i giovani ospiti non riproducono (salvo Verruca) fedelmente i loro personaggi cosa che invece in quello di Burton ho trovato molto forte, da apprezzare anche il fatto che Burton non si è limitato al classico finale del libro ma è andato oltre inserendo un finale per Wonka tratto dall'ascensore di cristallo
Non sottovalutare anche la nostalgia di chi ha visto da bambino quello di Burton... Anche se posso ritenermi escluso da questo discorso, non avendomi anzi mai preso e preferendo quello di Wilder, non certo per effetto nostalgia, anzi, non avendolo mai visto da bambino e per di più essendomi perso (forse irreparabilmente, essendo questo perduto) il primo doppiaggio italiano con le canzoni tradotte...
@@pietro583 Sono nati da situazioni e contesti produttivi, commerciali, sociali e storici diversi, per cui secondo me se non si tiene conto di questo certi paragoni "chi è meglio e chi è peggio" lasciano un po' il tempo che trovano. Burton ha avuto una libertà che Stuart non conobbe mai tra mille condizionamenti, aggiungo pure che a quello del '71 collaborò direttamente lo stesso Dahl, ma ci furono una serie di problemi durante la lavorazione e defezioni, lo sottolineo perché qua tra i commenti c'è chi dice che quello di Burton sarebbe più fedele grazie alla consulenza dei parenti di Dahl... Ma che senso ha? Certo, Dahl fu scontento e sì, lo dichiarò apertamente e le premesse da cui partiva l'operazione già non erano delle migliori. Però anche dire che quello di Burton è più fedele perché è stato seguito dai parenti mi pare ridicolo, perché nell'originale era coinvolto l'autore stesso, sebbene (e non sempre per colpa degli addetti ai lavori) da più punti di vista non si riuscì ad accontentarlo. Fermo restando, poi, che se prendiamo il caso di _Shining_ ci inalbereremmo in una discussione senza fine su come vada trattata la fedeltà alla matrice quando si realizza un'opera cinematografica.
Ho rivisto in TV la versione di Tim Burton e ho avuto modo stavolta di guardarlo come si deve. L'ho apprezzato molto, anche perché è più fedele al libro. La versione del '71 dovrò recuperarla per bene, ho sempre visto spezzoni qua e là
Quando ho visto per la prima volta quello del 71 ricordo che mi aveva confuso il finale perchè ero abituata a quello allungato del secondo😅
Fra i due film de La fabbrica di cioccolato (dato che Wonka è un prequel che parla solo del cioccolatiere), continuo a preferire quello del 1971: per me, è più affine a ciò che dovrebbe essere una fiaba moderna, con un protagonista che ha delle prove da superare (Charlie), una figura tipo mentore al suo fianco (il nonno Joe, ma anche Wonka stesso), esempi negativi da proporre (gli altri ragazzini) e una certa dose di cinismo e malizia (come il fatto che venga totalmente glissato il destino dei ragazzini scartati).
Inoltre, è un film che comunica immediatamente la sua appartenenza agli anni 70, e questo gli ha donato una sua personalità.
Infine, per quanto il film con Depp non mi dispiaccia, anche sul fronte delle canzoni preferisco i motivi del film con Wilder (lui poi è stato spettacolare in quel ruolo, sia cantato che recitato...un vero e proprio mago moderno, ambiguo, sia sopra le righe che tremendamente serio e quasi minaccioso, ma anche dotato di grande intelligenza e buon cuore).
....Perfettamente d'accordo su tutto quello che hai scritto, compresi punti e virgole😊🌹
Bellissimo video come sempre. Io da piccola aspettavo Natale solo per poter vedere La fabbrica di cioccolato (1971) nonostante lo trovassi strano e inquietante. Ci sono rimasta affezionata a livello emotivo ma non si può dire che sia migliore.
Mi stai facendo apprezzare ancora di più questi film! Ho visto sempre delle critiche sia per Alice in Wonderland che in questo, ma sinceramente non le ho mai capito. Dopo i tuoi video lo capisco ancora di meno.
Grazie per questa recensione! Ho adorato il libro di Dahl da bambina e sinceramente il vecchio film non mi aveva convinto; Tim Burton ha restituito quel tocco di bizzaria e meraviglia che mancava.
Mi piacciono entrambi in realtà: l'estetica anni settanata mi affascina molto e mi piace molto Gene Wilder sornione, ma sono anche una grande fan di Tim Burton ed adoro la sua immaginazione. Non ho letto il romanzo di Dahl quindi non ho consapevolezza sulla fedeltà o meno al libro, però probabilmente i due film rispecchiano anche la mentalità ed i mezzi dell'epoca in cui sono stati prodotti e presentati al pubblico.
dall'eliminazione di Mike i due film divergono per un pezzo dal romanzo, e Mike non è nemmeno un esperto di scienze
A me son piaciuti tutti e due.
Il secondo l'ho visto con gli occhi da grande e l'ho reputato una evoluzione del primo.
Ma il primo è quello che ha incantato il piccolo me, il PRIMO. Tutto ciò che hai detto è giusto, però agli occhi di un bambino c'è solo questa visita meravigliosa in una fabbrica di cioccolato...visita che ancora oggi sogno di fare...GRAZIE al primo film
@151eg In effetti, la trasposizione "ufficiale" dell'opera letteraria, sembra essere quella del 2005 che, come ha già detto qualcuno, ha avuto la supervisione della moglie di Roald Dahl. Tuttavia, il libro, è stato scritto nel 1964 ed il 1971 sembrava troppo presto affinché ne venisse fatto un remake che fosse fedele al 100% anche perchè forse, in quegli anni, poteva essere considerato scorretto, utilizzare metodi "poco convenzionali", per educare i figli, mentre Tim Burton, non se ne sarebbe fatto un problema
Permettimi di ricordarti però che il film del 1971 ha avuto a sua volta un prequel con "Wonka", l'anno scorso (2023)
Ho SEMPRE preferito il film di Tim Burton. La mia VHS si è consumata per quante volte l'ho guardato da piccolo!
Io non detesto il primo film, però al contrario non ho mai capito chi non apprezza quello di Tim Burton che tu hai analizzato in maniera semplice ed ottima
@151eg Io invece apprezzo il cambiamento sul finale del remake del 2005, perchè Tim Burton ha messo un po' di se stesso nel suo Willy Wonka. A quanto pare la vicenda del padre di Willy Wonka ce collezionava i ritagli di giornale con i successi del figlio è ispirata a una vicenda realmente accaduta a Tim Burton ovvero che andò a trovare a casa la propria madre che era malata e di li a poco sarebbe morta (genitore con il quale ha sempre avuto un rapporto teso e conflittuale) e con sua sorpresa scoprì che alle pareti vi erano appesi i poster dei film del figlio.
Questo l'ho trovato commovente e sicuramente fatto con un'anima, perchè cmq il messaggio finale che la famiglia sia importante, è un bel messaggio, e magari Tim Burton ci tiene a veicolarlo alle masse perchè lui in primis lo ha capito troppo tardi.
Complimenti per il video.
Penso di capire perché alcuni preferiscano la versione del 1971. Credo sia perché più "artigianale", in un certo senso realistica, di quella del 2005.
Certo, bisognerebbe aver letto prima i romanzi, ma quando non lo si fa e si guarda la versione del 2005 sembra tutto molto "carico", estremizzato. Dai personaggi all'uso della CGI.
Comunque, quello di Tim Burton è un gran film (e l'unico che io riesca a vedere di questo regista, solitamente troppo oscuro e inquietante per i miei gusti😅)
Non tutto Tim Burton è cupo, però. Se ti va puoi provare a guardare Big Fish che è una storia di vita vera, ma narrata come una favola ed è più poetico e meno "scuro" dei classici film di Burton. Io lo amo
non avevamo mai analizzato il primo film sotto questo aspetto, ho sempre avuto una sorta di bias contro i remake e davo per scontato che il primo film fosse 10 spanne sopra quello di Burton, invece mi sbagliavo. fai un ottimo lavoro, uno dei migliori canali sul cinema.
Il libro lo lessi un po’ di tempo fa e il film di Tim Burton lo trovai un sacco fedele, tutto quello che è presente nel libro è presente anche nel film, tipo la storia del principe Indiano che commissionò a Willy Wonka un castello di cioccolato che poi si sciolse al sole
Forse la maggior parte delle persone sono più affezionate al Wonka di Gene Wilder perché è molto più simile si disegni del libro e non ha una backstory, il che lo rende un molto più ambiguo, meno umano, lui non ha un passato, è sempre stato Willy Wonka, non è mai stato un bambino con i suoi dubbi e le sue difficoltà, il che non mi sembra un difetto, anzi, è letteralmente l’unica cosa che del film con Johnny Depp mi ha lasciato “Meh”, dargli una backstory non mi è garbato chissà quanto, nonostante nel film sia ben contestualizzata e coerente
Io non commento quasi mai ma una cosa ci tenevo a dirtela,è da anni che ti seguo e ti volevo fare un complimento, a prescindere dall'argomento che tratti hai una capacità di coinvolgere una persona in quello che dici chè meraviglioso, anche se son opinioni tue o discorsi più o meno impegnati, a prescindere è un piacere sentirti parlare ,riesci a mantenere alto l'interesse di me spettatrice anche se magari non sono sempre d'accordo con te 😊 volevo solo fartelo sapere. Ottimo lavoro
Il film del 1971 resterà per sempre nel mio cuore ma quello di Tim Burton mi ha davvero fatto pensare che fosse più fedele al libro. Tolta la parte del rapporto con il padre, guardandolo mi sembra di immergermi tra le pagine del libro, in quel mondo unico creato da Dahl.
:)
incredibile come ogni tuo video mi tiene incollato dall'inizio alla fine, sempre realizzati davvero bene e interessanti.
veramente complimenti.
Comprendo che per chi ha amato il libro il primo film può risultare orribile, ma per come la vedo io sono solo 2 sapori.
Chiaramente se hai letto il libro e ti è piaciuto, come hai giustamente detto tu nel video non puoi fare a meno di notare che il film è completamente diverso dal libro e quindi non puoi fare a meno di trovare il film un fallimento, ma per quelli come me che hanno solo guardato i film il discorso è completamente diverso. Ci sarebbe molto da dire, ma visto che è scocciante scrivere tanto col cellulare, dirò semplicemente che il primo film mi ha fatto sognare e divertire mentre nel secondo film ho sempre avvertito un senso di oppressione. Paragonare i 2 film è come paragonare un film commedia con un thriller, hanno semplicemente scopi completamente diversi e quindi sono destinati a persone diverse.
Condivido. A parte che vedere la fedeltà al libro come necessariamente legata alla qualità dell'opera è molto discutibile, aggiungo che sotto alcuni aspetti si potrebbe dire paradossalmente che sia il secondo a essere infedele. Secondo me quando si fanno questi paragoni bisogna mettere in conto tante cose e stare attenti al fatto che non ci sfuggano alcuni elementi che solo apparentemente reggono la nostra posizione, perché ne ignoriamo altri.
Questo video è così bello che l'ho rivisto almeno 10 volte, lo tengo in sottofondo quando mangio. Bravo
sicuramente hai espresso delle ottime ragioni in questo video e fatto una accurata analisi; tutto ciò però non mi fa cambiare idea a me continua a piacere quello vecchio
Curiosità per @151eg sulla versione italiana della versione del 1971: in pochi sanno che il doppiaggio che abbiamo ascoltato per decenni è in realtà un ridoppiaggio, realizzato nel 1984.
Il doppiaggio originale italiano del 1971 aveva le canzoni adattate in italiano e non abbiamo certezza assoluta dei doppiatori (si presume che la voce di Wilder fosse quella di Oreste Lionello, ma non è certo al 100%), tuttora è perduto [esattamente come quello di Fritz il Gatto del 1972 con Giancarlo Giannini]. E forse per sempre per il disinteresse della Warner e successivamente della Paramount di conservarne una copia.
Se qualche collezionista italiano di pellicole 35mm sta leggendo questo commento, sappia che trovarne una sarebbe come trovare il biglietto d’oro nelle barrette Wonka.
Stessa cosa accadde per Il mago di Oz del 1939 la prima versione doppiata aveva le canzoni adattate dal Quartetto Cetra ad eccezione di Somewhere over the Rainbow e quella che ormai diffondono ovunque si tratta di un ridoppiaggio degli anni 80 ed è un peccato che ora esista solo quello. E per giunta in questo ridoppiaggio hanno lasciato le canzoni in originale senza adattarle...
Se ti può essere di aiuto, il doppiaggio del 39 de Il Mago di Oz lo si trova senza problemi! Lo hanno ritrovato! Tra l'altro abbiamo anche la versione scartata di Over The Rainbow in italiano! Il titolo sarebbe "Tutto torna sereno"
Finalmente un video che spiega in maniera diretta e veloce le fondamentali differenze fra i due adattamenti (il film di Tim Burton non è un "remake", attenzione) ed è un reality check necessario per chi ama ciecamente il film del '71 per poi sputare veleno sul film del 2005.
Spiega in maniera parziale perché a lui il film del 1971 non piace*
Se mi dici che Charlie non è poi tanto povero e Augustus Gloop non è tanto grasso, e le spacci per argomentazioni convincenti, c'è un problema
@@aaaz45 cry about it
@@BetamaxFlippy tu parli di quelli che amano ciecamente un film che a te non danneggia minimamente, poi non sai argomentare e ti fidi di "analisi" condite da pregiudizi. Io piangerò sicuramente dopo questo tuo commento, ma solo perché mi rendo conto che ormai anche i ragazzini siano arroganti e incapaci di argomentare come i boomer. Tristezza a palate
Grazie per l’analisi, ho amato il film di Tim Burton, adesso lo amo ancora di più
Concordo sul preferire l'opera di Burton, però non è sbagliato voler rendere "schiavo" del consumismo il protagonista. Se vuoi criticare la società capitalista puoi anche mostrare che il povero ne è succube e ammaliato pur essendo questa il motivo della sua povertà. Burton dal canto suo si appoggia al cliché che i poveri sono buoni e aprioristicamente superiori a livello morale
Charlie sarà anche troppo perfetto all'introduzione (si presume per come è stato educato dai genitori) ma alla fine del film ha anche già ricevuto tutte le conferme vedendo sia la sorte degli altri bambini sia il comportamento del tutto apatico da parte di Willy Wonka che sembra non dare valore a niente. Quando Charlie rifiuta la fabbrica io ci credo e lo comprendo e lo stesso vale per Wonka, la backstory creata da Burton non sarà perfetta ma lascia immaginare innumerevoli scenari che lo hanno portato a ritrovarsi da solo in quella fabbrica. Il messaggio di Tim Burton è sensato e positivo, il film del '71 ha le stesse morali di una pubblicità della Mulino Bianco.
@@BetamaxFlippyla morale del '71 è semplice, ma esiste. In quello nuovo c'è un motivo nella narrazione, ci sono tanti spunti profondi, ma la morale è uccisa proprio dal finale. Il protagonista (così perfetto che Gesù spostati) non ha né un'evoluzione né un premio. Il mostro (per citare il video) Willy Wonka si scopre giustificato dalla sua storia (sottintendendo che anche gli altri bambini possano esserlo). Tutta la caricatura e l'esagerazione esplodono come una fragilissima bolla colpita da uno spillo. Tim Burton ci ha messo del suo, tradendo a sua volta il significato dell'opera originale. È più fedele, sì, ma non così tanto eccelso nel suo trasmettere un messaggio
@@antoniomascia3995 riconoscere le cause non significa giustificare, alla fine Wonka non usa la sua storia per giustificarsi e rimanere la stessa persona ma fa un passo verso il cambiamento ascoltando Charlie e accettando di affrontare i suoi traumi, mentre per gli altri bambini il finale rimane aperto e non sappiamo se diventeranno effettivamente persone migliori o se useranno ciò che è successo nella fabbrica come ulteriore giustificazione ai loro traumi e ai loro stili di vita autodistruttivi. Non penso che "tradisca" il libro, penso che aggiunga di più alla storia e la renda migliore anche come film.
Pienamente d'accordo con te.
Ho sempre preferito la versione di Tim Burton all'altra versione. Non sono molto fan dello stile di Tim Burton, ma in questo film si sposa molto bono con il tono surreale della storia. Detto questo, devo dire che mi trovo d'accordo con ogni singola tua parola. Sono anni che non vedo il film, e l'ultima volta che lo vidi ero ancora abbastanza piccolo, quindi non sono riuscito a maturare un pensiero più maturo, ma mi sono reso conto che tutto quello che hai detto nel video lo pensavo già ed era (forse inconsciamente) una delle ragioni per cui la versione di Tim Burton mi piaceva così tanto. Davvero ottimo video ed ottima analisi!
Il fim di Burton non riesce a dare le sensazione del film di Mel Stuart perchè i personaggi sono troppo distaccati dal mondo e non ti fanno appassionare, sono degli estremi inconcepibili con la realtà, cosa che non succede con il film di Stuart.
Willy Wonka fatto da Depp è il suo solito personaggio e continua a non farti immergere nella storia, cosa che non capita con Gene Wilder. Avranno anche un background ma nel momento che quel background viene recitato diventa inverosimile e fa a cazzotti con la situazione
Unici punti a favore del film di Burton sono il finale e gli effetti speciali ma sugli effetti bisogna dire che parliamo di un'altra epoca.
In sto video si tenta di enfatizzare Burton per la "somiglianza al libro" ma nella pratica la resa non è a livello, per quanto sia un appassionato di Burton reputo che quello di willy Wonka sia il suo peggior film.
Che bel video, sei meraviglioso, non hai paura di dire cose di cui la comunità del web disapprovi, meriti più like e iscritti. il video se fossi in te l'avrei cambiato, l'avrei chiamato: "LA FABBRICA DI CIOCCOLATO 2005 e 1971: confronto tra due film. SPOILER: 1 dei due è terribile". Grazie per tutto quello che fai
Quello del 71 non è affatto terribile
Bel video! Anche secondo me la versione di Tim Burton è realizzata molto meglio ma apprezzo comunque il Willy Wonka di Wilder. Personalmente, non ho mai avuto la sensazione che il libro avesse un vero e proprio intento anticapitalista (Willy Wonka è molto contraddittorio e il lieto fine di Charlie è diventare padrone della fabbrica) quindi alcuni aspetti negativi che hai fatto notare non mi disturbano troppo ma è assolutamente vero che il primo film è stato pensato come marchetta. Sarebbe interessante sapere anche cosa ne pensi della nuova versione di Chalamet
Avendo 50 anni sono cresciuta con la prima versione perciò ci sono affezionata perché è uno dei film della mia infanzia mentre quello di Tim Burton e stupendo e come dici tu è più attendibile e più ricco di particolari. Direi che adoro entrambi ❤
Ricordo che quando ci fu la pubblicità del film di Burton in uscita al cinema una sera trasmisero su Boing La fabbrica di cioccolato del '71. Lo vidi è mi piacque molto. Poi andai a vedere la versione di Burton. La trovai ok.
Sono d'accordo che i bambini viziati siano meglio caratterizzati in quello di Burton (ho sempre trovato un pò ingiusto il destino del Mike Tivù del '71)
D'accordo anche che in Burton le canzoni degli Oompa Loompa siano più variegate e fedeli ai testi originali.
Tuttavia, vuoi anche per affetto, continuo a preferire la versione del '71 perchè è un film che mantiene anche l'elemento meraviglia dei libri.
Burton punta molto sulla critica consumistica e sociale spingendola verso il grottesco. Questo però va a danno dell'elemento meraviglioso. E' talmente caricato il film che onestamente più che un adattamento la versione di Burton sembra quasi una parodia se non una versione satirica del romanzo. Il cioccolato (intendo le meraviglie della fabbrica, non solo il dolce in questione) di Burton sarà anche più reale di quello del '71 ma onestamente non lo trovo invitante, anzi mi da quasi repulsione.
Su Wonka ciò che mi fa preferire Wilder è la sua malinconia di fronte al tempo che scorre (ben rappresentato dall'ufficio in cui ogni oggetto è a metà, a simboleggiare metà del tempo che gli resta da vivere). In quello di Depp l'idea del tempo che passa, motore della storia, rappresentato dall'unico capello bianco, è trattato come una barzelletta, quasi da non prendere sul serio.
Aggiungo infine che il climax del '71 lo trovo più potente di quello di Burton poichè dà un payoff soddisfacente al percorso di maturazione di Charlie (cosa che nel libro è praticamente assente).
Sono sempre stata affezionata al film del 1971, ma le tue riflessioni, anche alla luce del fatto che solo di recente ho letto il romanzo, sono molto interessanti. A mio avviso entrambi i film hanno i loro pro e contro ed al momento non saprei dire quale preferisco... Nel vecchio film mi irritava sempre la parte finale, in cui Charlie disobbedisce ed il nonno si infuria quando Willy Wonka giustamente vuole negargli il premio. Anche se alla fine Willy Wonka lo stava solo mettendo alla prova (che Charlie supera brillantemente) non aveva nessun diritto di infuriarsi, dato che loro avevano infranto le regole! E poi, anche se gli altri bambini quasi certamente non avrebbero superato lo stress test finale, mi sono sempre chiesta come mai non sia stata data anche a loro una possibilità di riabilitarsi come a Charlie.
Anche alla luce del romanzo originale avrei preferito il film di Burton se non fosse stata inserita quella storia sull'infanzia di Wonka e del padre dentista. E poi Wonka che fa psicoanalisi??? Storia che mi ha annoiata tanto da portare la mia valutazione alla pari di quella del film di Wilder, in cui trovo nonno Joe insopportabile, ma Wonka molto più simpatico (mi spiace, ma ho preferito Gene Wilder a Johnny Deep, e comunque trovo anche che il Wonka di Deep sia troppo giovane).
Viene riabilitato perché gli altri bambini disobbediscono a tutti con l'intento di essere superiori, Charlie invece obbedisce al nonno, è la complicità con il proprio caro che lo porta a infrangere una regola. Riescono insieme anche a trovare una soluzione per non morire (simbolicamente hanno riparato al danno).
Charlie vince perché è buono e obbediente, infatti si arrabbia il nonno, ma non lui che riconosce i propri sbagli e si rende conto da solo di non meritare neanche di portarsi via la caramella.
si dep fa schifo
Alla fine è in linea con quello che ho visto fin ora: a quasi tutti piace il film di Tim Burton e lo Wonka di Wilder
@@francescoparmitani6359Vabbè basta dire che non piace, mica che fa schifo.
@@matteorusso4001 Ma é una gradazione diversa, a me fa proprio schifo
Mi hai fatto cambiare idea, penso non ci sia cosa più preziosa.
Ho un piacevole ricordo di entrambi i film, così come adoro ugualmente Johnny Deep e Gene Wilder (anche se quest'ultimo forse è la causa principale del mio apprezzamento per la vecchia Fabbrica di cioccolato) ma sono pienamente d'accordo con quello che hai detto. Bellissimo video, come sempre del resto!
Vedo che ultimamente stai parlando molto di film tratti da libri di Roald Dahl: ne sono molto contenta, è un autore che ha reso la mia infanzia meravigliosa. Tra i suoi libri, il mio preferito è sempre stato Le Streghe. Ho da poco scoperto che anch'esso ha avuto due adattamenti cinematografici: Chi Ha Paura Delle Streghe? (The Witches) diretto da Nicolas Roeg nel 1990 e Le Streghe (The Witches) diretto da Robert Zemeckis nel 2020. Porterai un video anche su questi due film? A parte qualche clip su UA-cam, non li ho mai visti e mi piacerebbe sapere quale dei due secondo te è il migliore.
Ho solo un motivo per cui dissentire: Gene Wilder.
Con tutto il bene per Johnny Depp, Gene era un'altra categoria di attore. Più carismatico e tempi comici superiori.
Infatti chi preferisce la versione di Burton non ha mai criticato Gene Wilder ma solo il film di cui è protagonista.
Gusti tuoi
@@ilgiovanedalgolfinorosso4347non ho scritto che sia stato criticato Gene Wilder (e ci mancherebbe).
Ma il modo in cui interpreta il personaggio principale è una discriminante direi piuttosto importante per stabilire quale film preferire. A dirla tutta, ci sono altre cose con cui non concordo, ma in un commento non è facile inserire tutto
Sì ok tutto... MA IO SBATTO LA FACCIA CONTRO L'ASCENSORE!!!!😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂
Ok, ma non sono film comici
Ok, lo ammetto. La copertina mi ha divertito molto 😂😂
Wolly Wonka se lo merita
@@151egno, “wonky Willy “ 😂😂😂😂
Trovo il video sicuramente molto interessante, perché mette a paragone e confronto tanti elementi e dettagli ai quali i più forse non avevano mai pensato. Tuttavia sembra che tu forzi un po' troppo l'opinione pubblica... come se chi apprezza di più quello del 1971 fosse uno che non ne capisce di cinema e di letteratura... e questo è un tantino scorretto a livello intellettuale. Io ho visto entrambe le versioni, e sinceramente non me la sento di esaltarne una e demonizzare l'altra. Sono semplicemente DIVERSE ma entrambe godibili. Soprattutto ogni versione è figlia del suo tempo e condizionata da scelte registiche soggettive. L'importante, a mio avviso, è che ogni versione (che sia l'originale o un remake o un reboot) trasmetta un messaggio costruttivo e stimolante che scavalchi l'aspetto dell'intrattenimento fine a sé stesso, stop.
P.S. Scusa per le correzioni ma è "BIGLIETTO" non "bigletto". E "Villain" si pronuncia "VILLAN"
La tua analisi mi ha fatto rivalutare completamente il film, mi hai fatto venire i brividi. Tanta robina.
Bellissimo video come al solito: un solo appunto, Deep Roy, interprete degli Oompa Loompa è natio si del Kenya, ma nato da genitori indiani, quindi è etnicamente indiano.
la copertina è qualcosa di stupendo, non so neanche come descrivere le sensazioni che mi ha trasmesso
A me piacerebbe sapere la tua opinione anche sul recente film di Wonka.
Inerente al video sono cresciuto con la versione di Tim Burton che di recente ho riguardato. È imbattibile.
Spettacolare Tim Burton!!! Uguale al libro! Temi come L'educazione genitoriale e le ripercussioni sui figli sono tremende!
Disanima molto interessante; tuttavia, per quanto riguarda il personaggio di Willy Wonka, personalmente ho preferito quello interpretato da Gene Wilder: ho visto il film più volte e ogni volta mi chiedo cosa davvero pensi quel personaggio: sembra una persona buona, ma a volte dice e fa cose del tutto strambe, quasi "disumane". E' un personaggio per il quale non sai se provare simpatia o paura. Un po' è un angelo, un po' un pazzo furioso. Anche la capriola fatta quando si è presentato, l'ha fatto identificare come un disadattato asociale: è una mossa ridicola e ci dice da subito che è un personaggio di cui non ti puoi fidare fino in fondo, perché è troppo strano per essere capito.
il Willy Wonka di Depp invece per me è troppo edulcorato e nel cercare di avere un atteggiamento bambinesco risulta persino finto.
Sarà che sono più vecchio, essendo del 75, ma il primo Willy Wonka da bambino visto ogni anno nel periodo natalizio con i miei fratelli era pura magia, quello di Burton per quanto bello grazie alla bravura di Depp e degli effetti speciali non mi ha dato quella giusta emozione.
Per me sono due visioni diverse date dal contesto e dall' epoca diverse.
Il film del '71 non è un film per bambini. Ci sono diverse scene traumatizzati, mentre il remake è molto più accomodante e certe situazioni che potevano essere disturbati per i più giovani vengono rimaneggiate.
Nel primo film i cattivi non sono i bambini, ma i genitori che li hanno cresciuti viziati, quindi una critica alle famiglie piuttosto che ai bambini. Nel film del 2005 sono invece i bambini ad essere veramente cattivi, perché si era già nell' epoca in cu già si incolpavamo i videogiochi e la società in generale nella cattiva educazione dei figli. Però i film di quell' epoca (come anche adesso) si reputano più intelligenti dei genitori, perché hanno studiato di più, perché hanno più stimoli e più informazioni a disposizione.
Nel film con Gene Wilder, Wonka non è cattivo. Lo può fare sembrare all' inizio, ma non lo è in realtà. Anzi, lui lascia la fabbrica a Charlie proprio perché è l' unico che non si presenta come un egoista.
Nel film di Tim Burton, Wonka è il vero villan della storia, ma proprio perché non è una persona sana di mente, assolutamente non in grado di distinguere il bene dal male.
Il Charlie del '71 non poteva essere talmente povero da essere ridotto alla fame. Non si poteva far vedere un bambino ridotto a frugare nei cestini della spazzatura in America negli anni '70. Quindi si sposta il problema della differenza di classe sociale sugli altri bambini.
Nel 2005 la situazione viene ribaltata. A parte un paio di bambini, gli altri sono benestanti, ma non ricchi. Mentre la famiglia di Charlie viene mostrata povera alla fame perché così è più facile empatizzare con lui. Se è l' unico bambino povero, allora sarà per forza l' unico bambino buono.
Infatti, il Charlie del film con Wilder, alla fine si comporta quasi come tutti gli altri bambini. Ha solo avuto la fortuna di non avere una famiglia che lo ha stra-viziato.
Il Charlie del 2005 non ha niente, quindi non ambisce a niente. Lui non è un bambino. È un piccolo adulto che tira a campare.
Queste per me sono le differenze tra i due film. Io personalmente preferisco quello del "71 perché lo trovo più "vero". In quello di Burton ci sono troppe cose che paiono volutamente edulcorate per non essere ritenuto un film troppo critico.
Charlie, non Jack.
Chi è questo Jack? non c'è manco Nel Libro Stiamo parlando di Titanic ora?
@@alex939709 corretto, grazie
1:20 il bigletto d'oro XD . Comunque bel video complimenti
Finalmente qualcuno che giudica questi due film in maniera più oggettiva! Personalmente quello del 71 non mi ha mai fatto impazzire, mentre ho sempre adorato quello di Tim Burton e sinceramente, vedendo quanti preferissero quello vecchio, credevo di essere io quella strana.
ti faccio i complimenti per il modo in cui hai saputo spiegare e comparare i due film.
i particolari, i significati delle scene e anche la visione psicologica dei personaggi.
mi hai fatto veramente entusiasmare
Io preferisco quello di tim Burton
Spero che con Tim tu intenda Tim Burton e non Timothy Chalamet : Wonka come film è godibile , ma forse più per i bambini , tanto che , con tutte le canzoni che ci hanno infilato , il suo Willy Wonka mi sembrava più una Mary Poppins al maschile , ma analfabeta 😂
@@thehugeilmemerdiyoutube2518 si timburton! Non sapevo anche l'altro era Tim XD
A Me non è piaciuto jonny Depp nei panni di wonka: sembrava Micheal Jackson in never land, inquietante come pochi...
Anch'io.
Idem
Chissà a cosa fa riferimento Enrico alla fine 👀
Una analisi interessante e devo dire che concordo con tutto quello che hai detto. A me piacciono entrambi i film, però quello di Burton lo ho sempre preferito mille volte di più rispetto al primo di Wilder, l'unica cosa che storco un po' il naso sono gli effetti speciali, invecchiati troppo in fretta (intendo quelli al computer) però dai apprezzo le aggiunte e quando il film cerca di essere più fedele possibile al libro
Ogni volta che guardo un tuo video imparo sempre qualcosa di nuovo
Io posso dire che ho sempre visto e amato la versione del 2005, la fabbrica e molto più bella, storia e idee che ti fanno seguire il film e l'influenza del nonno su charlie e molto più originale, la storia con i genitori di willy wonka e comunque carina per quanto veloce, e poi l'influenza di roal dhal si vede molto di più con i suoi personaggi esagerati e al limite della realtà
Sì, nel vecchio film la storia non c'è, ma credo sia perché era una cosa aggiunta da Tim Burton, che in originale non c'era, almeno credo
@@simonalorrai7013 si é un aggiunta di Burton. a livello di canovaccio il film del 1971 é molto più in linea con la storia originale: alla fine l'unica vera differenza sono le oche al posto degli scoiattoli
@@carlocumino824 ma per favore il film del 2005 è molto più fedele rispetto a quello del 71
Condivido tutto, il film di Tim Burton è di una profondità pazzesca
00:00 A questo forse posso risponderti io: Nel video commenti i motivi per cui la versione di Tim Burton è migliore e più fedele al video, ma secondo me c'è un altro motivo oltre alla nostalgia che fa preferire il primo al secondo. Almeno per me, il primo rientra in quella serie di film che ormai sono dei classici dei periodi per esempio natalizi (Insieme per esempio a Mamma ho perso l'aereo e il Grince), ed dunque alla gente piace metterli su durante quei contesti allegri. Il primo non sarà perfetto, ma mischia nostalgia con la serenità e la semplicità di un bambino. In QUEI momenti non hai voglia di avere di sottofondo un film con temi (Di ambiente) cupi e bui, ma vuoi un bel film semplice, carino e allegro, ed ecco perchè secondo me il primo con tutti i suoi problemi sarà per sempre più apprezzato del secondo dalla cultura di massa, perchè semplicemente la gente vuole vedere un allegro film anche se questo non è uguale al libro. C'è una differenza di emozioni trasmesse notevole tra la stanza con le galline delle uova d'oro, che sembra quasi uscita dalla fabbrica di babbo natale e una stanza tondiforme cupa, triste e con degli scoiattoli che per qualche motivo sono lì, sottomessi ad un imprenditore che in alcune scene di entrambi i film sembra senza scrupoli. Stessa cosa vale per gli Umpa Numpa (Dumpa?). (Io comunque amo anche il secondo film, volevo solo scrivere come la penso: Semplicemente il 2° è un po' troppo serio per quel genere di occasioni in cui viene trasmesso in televisione il primo, ed è proprio a quel genere di occasioni che la gente si era abituata).
Bellissimo video, hai reso perfettamente la morale del libro e i cambiamenti nei film, ti adoro
Appoggio totalmente il tuo punto di vista. Io, personalmente, trovo quella di Tim Burton, la miglior versione cinematografica del romanzo di Roald Dahl: Coerenza del materiale, un'ottima sceneggiatura e gestione registica e qualcosa che, certo non c'è nel romanzo, ma che è un tocco Burtoniano che a me non dispiace. Le musiche sono (Per l'appunto) tratte direttamente dal libro e Danny Elfman le ha destreggiate più di Topolino apprendista stregone: Orecchiabilissime e senza aggiungerne di non neccessarie (A differenza di quello del '71).
Ecco qualche piccola curiosità per stuzzicarti:
1) Sulla base di quello che hai detto a 21:12, i costumi utilizzati nel film, sono stati fatti, tra l'altro, da un'italiana: Gabriella Pescucci. Infatti... sentivo un senso di familiarità con quei costumi (E se devo ammettere, mi piace molto quello di Violetta: Sia perche adoro gli abbigliamenti sportivi sia perche ha senso nel suo personaggio).
2) Sono stati addestrati dei scoiattoli veri in alcune sequenze della stanza delle noci.
3) In qualità di produttrice esecutiva, viene chiamata la nipote (O la figlia, non ricordo) dell'autore del romanzo: Felicity Dahl. Immagino che non si potevano commettere errori con la nipote (O la figlia) dell'autore a dare occhio all'intera produzione e devo dire che ha fatto bene: Il risultato si vede.
Ho visto molte volte i primi due film e ho sempre preferito quello del 1971 anche se con meno budget, lo trovo molto più credibile e Willy Wonka di Gene Wilder è stupendo mentre quello di Deep sembra sotto anfetamine. Con questo non dico che quello del 2005 sia brutto ma se dovessi scegliere sceglierei tutta la vita quello del ‘71
Sono anni diversi, diversi modi di concepire i film per "bambini" tratti dai libri. Il libro resta sempre diverso dal video, perchè chiede di IMMAGINARE ciò che racconta. Il film è pensato e costruitto da qualcun altro, con la SUA percezione.
Sottoscrivo.
La versione Tim Burton negli anni '70 non sarebbe stata apprezzata. Credo che sarebbe stato preso per un centrifugato psichedelico. Come noi oggi guardiamo quello più vecchio e ci sembra un po' all'acqua di rose.
i tuoi video mi mettono un sacco di nostalgia, non so neanche perché ma, mi ritrovo a commuovermi :D
Ma vogliamo parlare della colonna sonora?
Il tema iniziale, quello dei titoli che segue la preparazione di una singola barretta é ansiogeno, industriale, pare essere alimentato da meccanismi e sfiatatoi precisi che confezionano in modo freddo e distaccato un qualcosa che dovrebbe portare gioia. Dà l'idea di una grande alienazione che ha un che di distopico
Bellissimo il video.
Potresti fare un video sulla storia di star wars?
Della tua analisi condivido appieno la parte relativa alla miglior caratterizzazione 4 bambini. Dato il periodo Natalizio appena conclusosi, ho visto e rivisto i due film in famiglia numerose volte (dato che a mia figlia piace molto quello originale) e ogni volta che rivedo quello di Burton mi vengono le convulsioni. Troppo didascalico! Ai limiti dell'irritante! L'hai giustametne detto anche tu, specialmente nel giudicare i comportamenti sbagliati dei bambini, dove invece l'originale lasciava allo spettatore trarre tali giudizi. Le "musiche" degli oompa loompa 2005 sono del tutto anti-orecchiabili e (forse volutamnete) inascoltabili, per quanto nel testo possano risultare fedeli al romanzo, per me contribuiscono a rendere la pellicola molto meno godibile. L'oompa loompa 2005 simil-filippino non ne capisco davvero il senso: visto che in entrambi ci si doveva giustamente distaccare dai pigmei, trovo più carina la soluzione di colorare i nani di arancio e parrucca verde (idea ripresa anche nel nuovo film). Il capitolo Willy Wonka è complesso, e qui penso si vada sui gusti personali. Dal mio punto di vista un film deve "funzionare" bene indipendentemente dal romanzo a cui si ispira e, per quanto il Wonka di Depp sia più fedele al libro, trovo la rielaborazione del personaggio di Wilder più interessante e funzionale alla storia. Probabilmente gioca anche un fattore emotivo ma per quanto mi riguarda il film del 1971 vince su quello di Burton 10-0 (e io adoro Tim Burton).
Ciao, bella analisi dei 2 film, comunque molte persone apprezzano di più il film del 71 molto probabilmente per vari fattori, come l'ambientazione colorata al contrario di quello del 2005 che è molto spenta e cupa (a molte persone lo stile di Tim Burton non piace proprio per questo motivo), l'interpretazione del personaggio di Willy Wonka (a molte persone i modi di interpretazione di Jonny Depp non piace molto, perchè tende a fare tutti i personaggi più o meno nella stessa maniera), le canzoni orecchiabili (in quello del 2005 l'unica canzone orechiabile sarebbe quella delle marionette, mentre quelle dei Umpa Lumpa non sono orecchiabili e non restano in mente, al contrario, in quello del 71 abbiamo canzoni che la gente riesce a ricordare, tipo Pure imagination per dirne una, quelle dei Umpa Lumpa di questo film si fanno ricordare anche se come hai detto tu sono blande) questi 3 erano degli esempi ma i motivi possono essere vari come il semplice gusto estetico.
Avrei da ridire su ciò che dici di Mike Teavee del 2005, dici che tiene tanto a essere in TV ed è felice di essere stato in TV, ma nel film di Tim Burton non viene detto in nessuna scena che voglia andare in TV e che ne sia stato felice di esserci stato, anzi mi è apparso che il motivo fosse un altro, poco prima dice al padre che Willy Wonka è un idiota per il fatto che ha inventato un teletrasportatore e invece di usarlo per l'umanità lo usa solo per inviare cioccolato, diconseguenza dice che lui non è un idiota come Wonka per poi salire sulla pedana per teletrasportarsi, quindi la motivazione per cui lo fà è... per dimostrare a se stesso e agli altri che non è un idiota? non vedo come dal suo punto di vista usare il teletraspotatore dovrebbe dimostrarre tale cosa, per di più mi sembra fuori dal personaggio fino ad allora costruito questa scelta che fà, abbiamo visto per tutto il tempo un bambino che ha dimostrato una certa intelligenza tanto da riuscire a decifrare il codice per ottenere un biglietto d'oro, abbiamo visto (anche se in modo arrogante) che è un tipo molto con i piedi per terra visto che fà notare tutte le cose insensate della fabbrica, segno che sa come funzionano le cose nella realtà, quindi è strano che ignori completamente il problema del rimpiciolimento senza chiedersi se c'è un modo per tornare come prima (forse sarà che la sua arroganza gli ha fatto far fare una cosa stupida, ma mi è sembrato forzato), quello del 71 invece è un tipo molto attratto dalla TV (tanto che viene detto) e non stava lì a fare raggionamenti sensati, quindi quest'ultimo aveva senso che si lasciasse attrarre del marchingegnio per il teletrasporto nella TV senza badare al problema del rimpicciolimento, visto che gli interessava andare in TV, mentre quello del 2005 no, non sembra per niente interessato dalla TV e dal fatto di esserci stato (addirittura non viene mai detto che sia un tipo che la guarda, ma viene detto solamente dal padre che con tutte le tecnologie di oggi i bambini non rimangono ormai tali, che è riferito molto probabilmente più a internet e ai videogiochi che non alla TV stessa), addirittura una volta finita la canzone degli Umpa Lumpa (che per i motivi detti prima la canzone non sembra attinente al personaggio mostrato fino a quel momento) chiede aiuto perchè vuole uscire fuori di lì, per poi chiedere di farlo tornare com'era, quindi non mi sembra per niente entusiasta per l'esperienza ricevuta, mentre quello del 71 era felicissimo di essere stato in TV tanto da non badare alla statura che aveva assunto.
quindi per concludere non mi sembra che il Mike Teavee del 2005 sia uno ossessionato dalla TV tanto da volerci andare (a meno che Tim Burton non consideri i videogiochi come parte della TV, visto che hanno bisogno di uno schermo, ma non sono la stessa cosa di guardare continuamente la TV quindi non è valido), ne mi sembra felice del risultato finale una volta che ha provato a se stesso e agli altri qualcosa.
Della backstory del padre di Willy Wonka mi è sembrato superfluo sinceramente, si poteva fare a meno, poi non si capisce come sia riuscito a spostare l'intera casa lontano dalla città (anche il padre di Willy sa fare cose assurde? boh)
P.S. mi viene da sorridere il fatto che dici (giustamente) che il protagonista è il bambino più sfortunato del mondo quando il narratore del film del 2005 dice tutto l'opposto.
Credo che le ragioni per cui tu critichi il primo film siano le stesse per cui è più amata dai fans. Tim Burton ha uno stile particolare che scivola nell'horror. La fabbrica di cioccolato assomiglia davvero ad una brutta e nera fabbrica ed anche quando si entra all'interno i colori sono cupi anche quando dovrebbero essere gioiosi. Nel primo film c'è molto più colore e l'atmosfera è più allegra. Depp è un Willy Wonka davvero inquietante mentre quello del primo film era solo un po' stranetto. I bambini di questo film sono terrificanti, destinati o al manicomio o al penitenziario mentre quelli del primo film magari erano educati male ma non erano criminali. Certo il film di Tim Burton è decisamente più memorabile e più fedele alla storia ma se dovessi scegliere quale film tra i due far vedere a dei bambini sceglierei quello più vecchio di film.
"... se dovessi scegliere quale film tra i due far vedere a dei bambini sceglierei quello più vecchio di film"
Sono d'accordo con questa tua osservazione. Il film del '71 è pensato per un pubblico di bambini. La versione di Burton ho sempre trovato che puntasse a un pubblico edgy di preadolescenti.
@@marcogargiulo6743 sì e trovo che Burton abbia esagerato
Io avendolo visto da bambino e anche più volte (mi portarono perfino a vederlo con la scuola), quello di Burton l'ho sempre trovato irricevibile. Quindi mi rispecchio nella tua visione.
Ho rivisto recentemente il film di Tim Burton perchè avevo dimenticato quasi tutto ( solo una prima visione al cinema ) e concordo con le tue analisi, tutte... anche se... Gene Wilder resterà esteticamente il più iconico, e ci ha regalato Pure Immagination, che l'Oscar lo avrebbe meritato tutto. Adesso, dato che ci tieni alla fedeltà dell'opera...sono curiosa e aspetto una recensione e analisi di Wonka! :D Se Roald Dahl disconobbe il film del 71...vorrei sapere se secondo te sarebbe stato felice di questo XD Personalmente sono contraria a quelle che mi sembrano "fanfiction rese canoniche", quando stiamo parlando di reinventare dal 60 al 90% la proprietà intellettuale di un essere umano che non può più difenderla nè esprimere la sua opinione. Quindi sono davvero molto curiosa di ascoltarti in merito, perchè percepisco che sei una persona molto sensibile e rispettosa nei confronti degli autori.
La Fabbrica di Cioccolato di Tim Burton è un pilastro della mia infanzia
Idem, lo avrò guardato minimo mille volte da piccola
Enrico, tu hai la capacità di fare venire voglia di rivedere film che non avrei mai più riguardato! Ho recentemente rivisto Biancaneve e La bella addormentata e ora tocca alla Fabbrica di cioccolato di Burton. Sei il miglior content creator di You Tube Italia! Grazie❤
Ottima analisi. Tuttavia, personalmente, credo che il primo film abbia la capacità di criticare la società in maniera molto più sottile e meno macchiettistica rispetto al film di Tim Burton. Per questo penso che, anche se il film di Tim Burton è migliore "come film" (scrittura dei personaggi, effetti speciali ecc ecc), il primo film risulta più profondo.
Con la Fabbrica di Cioccolato ho una rapporto stranissimo perché lessi il libro di Roald Dahl nel 2004/2005 dopo aver visto il film con Gene Wilder. Contemporaneamente uscì il film di Tim Burton e questa serie di coincidenze mi portò a generare una confusione in testa che mi son serviti diversi anni per chiarirla. Leggendo la biografia di Tim Burton ho compreso il perché di fare un'altra versione: il film di Tim Burton ha rispettato il romanzo per ragazzi scritto da Roald Dahl dimostrando a tutti come si deve fare l'adattamento filmico di un libro. Mi ha particolarmente colpito il fatto che Tim Burton abbia fatto un lavoro introspettivo dentro Roald Dahl scoprendo quanto l'autore gallese lo avesse ispirato artisticamente.
Una cosa che mi ha sempre dato fastidio del film del 1971 è il fatto che abbiano resto Charlie orfano di padre. PERCHÈ!? Il problema di Charlie non è il fatto che gli manchi un genitore, ma il fatto he viva in un contesto sociale estremamente povero dove i soldi delle pensioni dei quattro nonni, lo stipendio del padre di Charlie e i lavoretti di Charlie non bastano per tutti loro.
ERA FINALMENTE ORA CHE QUALCUNO DICESSE che la Fabbrica di Cioccolato di Tim Burton sia nettamente superiore alla Fabbrica di Cioccolato con Gene Wilder
Hai ragione su tutto, ma non so perché ma la vecchia versione la guardo più volentieri, sarà un "effetto nostalgia" probabilmente o il fatto che adoro Gene Wilder come attore.
Quando ha parlato del Charlie del 1971 non mi sembra sia stato obiettivo, come si fa a dire che la cosa dove vive sia accogliente? È comunque una catapecchia
Non ascoltare il tizio di questo di video, è ovvio che non abbia la minima concezione di cosa sia un bel film. Il primo film ha una regia, il secondo è una baracconata inguardabile.
Gene Wilder è uno dei più grandi attori della storia, è follia paragonarlo a Depp.
@@LorisEmanuelCianni perché non va ascoltato chi la pensa diversamente da te? Non pensi che pur non condividendo le sue idee potresti uscirne più arricchito come persona anche solo provando appunto ad ascoltare il suo punto di vista?
Io non mi intendo per nulla di Regia e di cinema. Sono un appassionato di film e li si ferma la mia preparazione in materia.
Enrico lo ho sempre trovato molto educato e corretto nel suo esporre le sue idee anche se a volte non mi sono trovato totalmente d'accordo con lui.
Grazie per il consiglio comunque.
@@Syon88 semplicemente perché è il classico caso dove si sta sbagliando in modo clamoroso
@@LorisEmanuelCianni sarebbe stato bello se tu avessi elaborato e spiegato il perché andando a dare valore e forza alla tua idea facendo nascere un dibattito e creando un'occasione per poter tutti crescere tramite il confronto.
Mamma mia, sono di capolavori i tuoi video. Spesso riguardo il video una seconda volta appena finisce, perché è zeppo di info che probabilmente, al primo ascolto, in parte mi sfuggono. Bravo bravo bravo 🫂
12:50 la mia parte preferita del video
Grazie mille per le tue analisi, imparo sempre di più a capire la qualità dei film e distinguerla dal marcio
Mi sono reso conto che molti preferiscono il film del 71 per il brano Pure imagination, solo per questo, è l'unico elemento che viene citato.
Tra scenografie, fotografia, personaggi, effetti speciali e visivi, ritengo la versione di Burton più memorabile, una vera fabbrica di cioccolato.
Mi hai fatto riflettere, ottimo video. Devo dire che la versione del 2005 mi è piaciuta tantissimo. Un film che ho sentito come riuscito.
Non vedo entrambi i film da molto tempo e, grazie a questo video mi è venuta voglia di rivederli entrambi. Sono più affezionata al film di Tim Burton, sia perché è stato il primo che ho visto tra i due sia per una questione anagrafica. Purtroppo non ho mai letto il libro e adesso sono curiosa di recuperarlo, in generale per quanto riguarda i film mi piacciono entrambi. Penso che si preferisca il film vecchio per una questione più di nostalgia. Per quanto mi sia piaciuto, le cose iconiche di quel film sono solo interpretazione di Gene Wilder, sempre fantastico come attore, e la scena della barca, con quei toni orrorifici. Per il resto, è un po' dimenticabile.
Io ricordo che il libro lo leggevamo a scuola, ero alle elementari quando stava per uscire il remake di Tim Burton, quindi vidi con la classe il vecchio con Gene Wilder e successivamente il remake. Esteticamente già da allora pensavo che il remake fosse meglio, ma molti spesso sono affezionati al vecchio per Gene Wilder e la scena della barca presa direttamente dai tuoi incubi
Rietro in quelli che preferiscono la versione del 71 ed il principale motivo è che amo l’interpretazione di Gene Wilder
Mi piacque talmente tanto il film (pur avendo visto anche quello del 71') che mi lessi il libro, e ne fui sconcertato : era pari pari al film. Forse la prima volta che vedo un film creato davvero sulle basi di un libro, perchè spesso capita che se ne fai un film vai per la tua strada, segui la trama ma con la tua impronta, cambi scene o dinamiche. Quà anche le canzoni sono quelle. Grandioso. Poi a me in realtà piace anche quello vecchio, è più quasi un sogno, Burton lo rwnde piu dark e appunto esagerato. Ora Wonka è bellino, non per forza è il prequel del film del 71 ma si rifa a quello palesemente, con una nota fantasy alla Dhal più del film originale. E Chalamet è un mix tra il primo e il secondo Wonka, stralunato e folle, e ci sta. Son curioso per un seguito, chissà stavolta come verrà su
Le persone tra cui io preferiscono la versione originale perché è spontanea e senza troppi effetti grafici delle produzioni cinematografiche più recenti
Ed è anche più genuina essendo un film del 1971
Quella del 2005, contrariamente a quello che si possa credere, ha pochi effetti speciali in relazione ai props e alle miniature (che in realtà di miniature non ce ne sono tantissime), vai a cercare i behind the scenes, c'è stato un lavoro eccezionale.
ma in realtà quello di tim Burton non ha effetti speciali. Il set era reale. Inoltre, quelli che molte persone chiamano "effetti grafici" sono semplicemente lo stile di Tim Burton
Ragazzi, ma è un po' un discorso da boomer, se adesso ci sono i mezzi per rendere una scena visivamente più convincente, perché non usarli? E il film di Tim Burton ha più che altro costumi e scenografie molto riconoscibili, è il suo stile. Cerchiamo di non confondere il bello con il vecchio, anche io sono legato al film del '71 perché lo vedevo a Natale a casa della mia nonnina che non c'è più, però non per questo rivedendolo adesso lo ritengo un capolavoro a prescindere.
Non esiste una versione originale perché il film di Burton non è un remake.
Non ho mai visto quello vecchio, ma ho sempre amato quello di tim burton che per qualche motivo (negli ultimi anni) sentivo solo critiche nei suoi confronti. Ammetto che dovrei vederlo il precedente per avere un mio parere, ma già con te, che sei una garanzia, mi sento rincuorato.