Grande Germano! Il miglior video della bellissima serie sui vecchi amplificatori. Punti di vista sulle questioni tecniche assolutamente obiettivi, corretti e condivisibili. Uno schema che ha fatto e sta facendo scuola ancora oggi, tanti prodotti commerciali attuali ancora ne ricalcano l'architettura di base. Come dici giustamente tu, dopo 80 anni si puó anche fare di meglio, peró per fare meglio é importante capire da dove si parte e questo lo hai spiegato molto bene! Alla prossima, ciao!
Come sempre, bravo Sig. Ricci‼ Anche con un sano approccio critico non trovo una sola virgola sul quale non mi trovo molto più che perfettamente d'accordo.
Complimenti Germano, fin da ragazzo mi dilettavo con amplificatori valvolari.. poi per 45 anni per motivi di lavoro ho staccato pur rimanendo sempre in campo elettronico hardware e firmware. Ora in pensione ho ripreso il vecchio amore dei tempi... Un tuo parere o consiglio o indicazione quale può essere la miglior configurazione circuitale in un push-pull ? Fino ad ora pensavo proprio al Williamson, ma ora mi sorgono dubbi. Grazie sei proprio competente😊
Caro Germano, considerando l'importanza del fattore di smorzamento di un amplificatore ed escludendo di attuarlo tramite controreazione, quali altre strade bisogna percorrere per ottenerlo e assicurare una buona resa sonora a certi transitori? Grazie e saluti.
Hai ragione. Anche il relativamente più moderno Cochet AL-2 era molto instabile. Significativo l'uso, nel Williamson, di un trasformatore di uscita con ben 10K d'impedenza primaria in un'ottica di funzionamento in classe A. Le KT66, quelle vere, erano fantastiche. Crowhurst, come anche tu affermi, preferiva tenere fuori il trasformatore di uscita dall'anello di feedback. Apprezzo il tuo punto di vista sulla controreazione. Purtroppo, l'iper-smorzamento, ha drogato l'udito di troppi appassionati.
grazie dell'interessantissimo video ! Pero' a questo punto mi viene una curiosita': oltre a togliere la controreazione, come si potrebbe pilotare le finali in PP con due soli triodi? Io vedrei solo due soluzioni, la prima trasformatore interstadio con presa centrale al secondario che pilota le finali e fa anche da sfasatore. La seconda, triodo n.1 amplificatore di tensione, triodo n.2 sfasatore a carico ripartito (concertina) a guadagno unitario. Non so' quanto la seconda soluzione potrebbe soddisfare le esigenze di un audiofilo perche' non sono un esperto di hifi
Come di consueto un bel lavoro di divulgazione/formazione tecnica di qualità.
La definirei una Lectio Magistralis sul Williamson!!
Complimenti!!
Grande Germano! Il miglior video della bellissima serie sui vecchi amplificatori. Punti di vista sulle questioni tecniche assolutamente obiettivi, corretti e condivisibili. Uno schema che ha fatto e sta facendo scuola ancora oggi, tanti prodotti commerciali attuali ancora ne ricalcano l'architettura di base. Come dici giustamente tu, dopo 80 anni si puó anche fare di meglio, peró per fare meglio é importante capire da dove si parte e questo lo hai spiegato molto bene! Alla prossima, ciao!
Come sempre, bravo Sig. Ricci‼ Anche con un sano approccio critico non trovo una sola virgola sul quale non mi trovo molto più che perfettamente d'accordo.
👍 un'altro grazie anche per questa video lezione
Buona serata
Complimenti Germano, fin da ragazzo mi dilettavo con amplificatori valvolari.. poi per 45 anni per motivi di lavoro ho staccato pur rimanendo sempre in campo elettronico hardware e firmware. Ora in pensione ho ripreso il vecchio amore dei tempi... Un tuo parere o consiglio o indicazione quale può essere la miglior configurazione circuitale in un push-pull ? Fino ad ora pensavo proprio al Williamson, ma ora mi sorgono dubbi. Grazie sei proprio competente😊
Caro Germano, considerando l'importanza del fattore di smorzamento di un amplificatore ed escludendo di attuarlo tramite controreazione, quali altre strade bisogna percorrere per ottenerlo e assicurare una buona resa sonora a certi transitori? Grazie e saluti.
sulla fiducia ho già messo il like..😉 ciao Germano...
Hai ragione. Anche il relativamente più moderno Cochet AL-2 era molto instabile. Significativo l'uso, nel Williamson, di un trasformatore di uscita con ben 10K d'impedenza primaria in un'ottica di funzionamento in classe A. Le KT66, quelle vere, erano fantastiche. Crowhurst, come anche tu affermi, preferiva tenere fuori il trasformatore di uscita dall'anello di feedback.
Apprezzo il tuo punto di vista sulla controreazione. Purtroppo, l'iper-smorzamento, ha drogato l'udito di troppi appassionati.
grazie dell'interessantissimo video ! Pero' a questo punto mi viene una curiosita': oltre a togliere la controreazione, come si potrebbe pilotare le finali in PP con due soli triodi? Io vedrei solo due soluzioni, la prima trasformatore interstadio con presa centrale al secondario che pilota le finali e fa anche da sfasatore. La seconda, triodo n.1 amplificatore di tensione, triodo n.2 sfasatore a carico ripartito (concertina) a guadagno unitario. Non so' quanto la seconda soluzione potrebbe soddisfare le esigenze di un audiofilo perche' non sono un esperto di hifi
Beh,in qualsiasi ampli valvolare la decente qualità del trasformatore d'uscita è fondamentale.
Ho letto che in molti all'epoca si sono cimentati nell'autocostruzione di questi apparati
Direi a migliaia! :)
Forse sono ancora disponibili da Sowter i trasformatori per replicarlo fedelmente
matti otala ?
un grande, ma a transistor :)