Corrado da questo video se ci pensi si nota quanto quel buon gusto e quello stile e tecnica dei grandi del jazz sia nel DNA poi dei grandi del blues e rock, quei paradiddle con gli accenti spostati Bonham li usava tantissimo ( vedi alla Royal Albert Hall ), Bonzo amava e "citava" spesso Max Roach infatti. Io negli ultimi anni pian piano mi sto avvicinando al jazz e devo dire che a livello batteristico porta tanta passione e voglia di capire e scoprire perchè c'è tanta creatività, rullante tom timpano cassa, e tante idee ..... tanta musicalità. Steve Smith credo sia un ottimo esempio, come Gadd, per l'utilizzo stupendo dei rudimenti sul set. Appassiona, trasmette gioia e voglia di musica ...... come i video del tuo canale Dado. Grazie sempre per il lavoro prezioso e di qualità che fai
@@RubenBellavia sì esatto: grazie all'opera di divulgazione che avete operato, ci si può rendere conto della genialata di certe cose, nate da intuizioni anche piccole ma musicali ed efficaci.
Grande Dado! Bel video come sempre!!! Mi ha fatto venire in mente una frase attribuita proprio al grande John Coltrane: “Il Jazz è come una scorreggia, piace solo a chi la fa.”
Ottimo video, grazie Ruben e grazie Dado. A volte gli assoli sembrano impossibili da eseguire ma se, come in questo caso, c'è qualcuno che li seziona, li esegue lentamente e li spiega risultano comprensibili e non così complicati. Grazie!
Lo diciamo ? E diciamolo ! Art Taylor, insieme a Jimmy Cobb e a Louis Hayes, è il "serbatoio di riferimento" del fraseggio (e del groovin') dei padri del batterismo moderno. In primis Steve Gadd, Harvey Mason e Bernard Purdie. Ma anche Rick Marotta... Cioè l'ab ovo dei vari Colaiuta, Weckl, Hakim, Chambers, etc. Giusto una decina di giorni fa facevo questa riflessione riascoltando una recente (2019) "riesumazione dall'oblio" discografica. Ossia l'album "Ow! Live at the Penthouse" dei tenoristi Eddie "Lockjaw" Davis e Johnny Griffin (registrato nel 1962). Lì c'è un Art Taylor semplicemente magistrale. E riflettevo sull'influenza dei batteristi hard-bop sullo stile dei succitati Gadd & co. Ora questo bel video del M° Ruben Bellavia (devoto chapeau ed eterna genuflessione lo raggiungano) mostra in filigrana ciò che in maniera scomposta aleggiava nel mio cerebro. Ho sempre più l'impressione che non ci sia futuro senza conoscenza della tradizione. Vogliamo parlare di quanta prefigurazione dell'hip hop ci sia in molte invenzioni ritmiche di "Papà" Art Blakey ? Possiamo affermare che il più noto fill dell'amato John Bonham, ed altri "trick" del grande Bonzo, siano mutuati "pari pari" dallo stile di Max Roach (che a sua volta prese a larghe mani dalle intuizioni di Big Sid Catlett) ? Poi c'è Elvin Jones... capitolo a sè che continua ad influenzare tutti (da Nate Smith a Keith Carlock, da Mark Guiliana a Chris "Daddy" Dave). Dado... ancora una volta a segno ! You're da best, man ! P.s.: pur non avendo trasceso nel cuore degli appassionati di jazz quanto i vari Rich, Roach, Philly Joe, Elvin, Haynes, Williams, DeJohnette, etc. il buon Art Taylor è batterista che compare in (almeno) tre capolavori assoluti di questa musica. E con tre diversi giganti: - 'Miles Ahead' di Miles Davis - 'The Thelonious Monk Orchestra at Town Hall' di Thelonious Monk - 'Giant Steps' di John Coltrane (evocato in questo video). Un grande, senza dubbio.
Bellissimo commento! Son pienamente d'accordo su quanto la tradizione dei batteristi sia stata importante. Non si tratta di suonare "alla vecchia" ma anzi cercare nuovi spunti, nuovi groove e quindi maggiore creatività. Molte persone mi hanno criticato per i video che ho fatto su Tony Williams ed il fatto che imitare gli altri sia penalizzante. Io credo che invece sia tutto oro che cola per migliorare il proprio drumming e stimolare la fantasia. Buon paradiddle a tutti 🥁
@@suonarelabatteria Dado, carissimo sei troppo buono ! Il numero uno, of course, resti tu ! E, per favore, parlando di tradizione non dimenticare di intervistare i vari Tullio, Franz, Ellade, Agostino, Dall'Aglio, etc. E vai a scovare pure Gegè Munari e Gianni Cazzola se ci riesci. Sono monumenti ! Un abbraccio
@@RubenBellavia Egregio Maestro Bellavia, grazie per il positivo commento al mio commento. Sul "copiare" (più o meno pedissequamente) i lick dei grandi del passato... beh... bisognerebbe rammentare a chi lo ha criticato (proprio relativamente a Tony Williams) che è (stata) prassi che ha permesso a Terry Bozzio e Vinnie Colaiuta di diventare tali. Tutt'e due col mito del grande Williams (soprattutto quello del periodo Miles Davis Quintet/Lifetime, ma non solo). Bozzio, tra l'altro, gli dedicò il suo primo video. Ed anche personaggi insospettabili (o forse no ?) come Ignacio Berroa, Chad Wackerman, Gary Husband, Mike Clark e David Garibaldi hanno preso ampi spunti dalle invenzioni del grande Tony. Quindi, come ci insegna il sommo Dante "(...) non ragioniam di lor, ma guarda e passa". La riverisco. E continui, anche grazie a Dado, a darci spunti didattici di gran livello che coniugano tecnica, riflessione e musicalità.
Meravigliosissimo!!!! Peccato per la posizione delle telecamere, che nella vista dall'alto la testa copre completamente il rullante, nella vista laterale si copre il timpano :( Ma tutto bello. grazie!!
Interessante constatare la similitudine di questo intro ad opera di Alphonse Mouzon nel quartetto di McCoy Tyner ua-cam.com/video/5EceBzWQhvQ/v-deo.html Simile ma con una foga e velocità figlia del post Coltrane
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Corrado da questo video se ci pensi si nota quanto quel buon gusto e quello stile e tecnica dei grandi del jazz sia nel DNA poi dei grandi del blues e rock, quei paradiddle con gli accenti spostati Bonham li usava tantissimo ( vedi alla Royal Albert Hall ), Bonzo amava e "citava" spesso Max Roach infatti. Io negli ultimi anni pian piano mi sto avvicinando al jazz e devo dire che a livello batteristico porta tanta passione e voglia di capire e scoprire perchè c'è tanta creatività, rullante tom timpano cassa, e tante idee ..... tanta musicalità. Steve Smith credo sia un ottimo esempio, come Gadd, per l'utilizzo stupendo dei rudimenti sul set. Appassiona, trasmette gioia e voglia di musica ...... come i video del tuo canale Dado. Grazie sempre per il lavoro prezioso e di qualità che fai
Countdown, assolo riconoscibilissimo al primo colpo per chi ha ascoltato il fantastico disco di Coltrane "Giant Steps"....bravi ;)
Ciumbia Corrado, davvero grazie per questa lezione!
+ jass per tutti!
Ciao,Dado..Grazie a te,che ci fai sempre innamorare di più della batteria....Davvero esercizi creativi,ma molto impegnativi. Buona musica a tutti
Complimenti Ruben e grazie Corrado: decriptare quegli affascinanti minestroni di note che si sentono nei soli jazzistici é spesso difficilissimo. 🙌
A volte per fortuna andando a vedere bene e lentamente ci si rende conto che non sono poi così difficili :-)
@@RubenBellavia sì esatto: grazie all'opera di divulgazione che avete operato, ci si può rendere conto della genialata di certe cose, nate da intuizioni anche piccole ma musicali ed efficaci.
Questi video sul jazz sono meravigliosi....portane altri per favore. Sei un grande musicista.
Grazie mille troppo gentile!
Fenomenale Ruben
@@suonarelabatteria un grazie va anche a te, perché tutto quello che fai è davvero gradito. Porti sempre rubriche nuove e non è da tutti.
Ti ammiro.
Grazie del contenuto. Bravissimo Ruben e come al solito grande amigo 👍🙂
Grazie ad entrambi per questo utilissimo video.
BRAVISSIMO IL BATTERISTA E ALTRETTANDO BRAVO E CHIARO DADO A SPIEGARE
Grande Dado! Bel video come sempre!!! Mi ha fatto venire in mente una frase attribuita proprio al grande John Coltrane: “Il Jazz è come una scorreggia, piace solo a chi la fa.”
Eppure,constatando quanta musica di merda circola,deve aver influenzato un bel po' di gente,non ti pare?
@@vitvit1970 si, ma quelli almeno fanno musica per vendere e fare i soldi, mentre i jazzisti per fare i radical chic...
Grazie per mettere ste perle nel canale Dado!
Grande Ruben! Bomba. Che bella quella cassa luuuuuunga 💛
È il timpano della pearl export da 16 con le pelli chiuse e un microfono a condensatore davanti, nulla di straordinario ma gran suono!
Grande Ruben nell’esercizio 🤘🏻👍🏻👏🏻👏🏻👏🏻🥁
Grazie mille!!
Che bel esercizio grande Ruben 🥁🥁🔝🎶❤️
Grazie Carmelo
Spettacolo!
Fantastico ❤️
Ottimo video, grazie Ruben e grazie Dado. A volte gli assoli sembrano impossibili da eseguire ma se, come in questo caso, c'è qualcuno che li seziona, li esegue lentamente e li spiega risultano comprensibili e non così complicati. Grazie!
wow...lezione superca**uta❗ grandi ☮️🥁
Ehh addirittura!
dai, perché no...a volte si tende a pensare superdifficili, mentre le cose sono davanti a noi... ed è un bellissimo video
scusate la domanda ma la batteria di ruben nel video è una pearl?
Ciao, sì è la batteria di Dado
Video stra-interessante!! Proverò a studiare l'assolo, ma ad una velocità più alta, così è troppo lento 😅😅
esatto! :-)
Grazie mille bella lezione. Ma nello spartito il mambo non c’è o non lo vedo io 🤔?
È un po' "mascherato", si trova a battuta 29
@@RubenBellavia grazie mille. Vorrei utilizzarlo quando suono Angelica di Duke Ellington … credo che ci stia bene
Lo diciamo ?
E diciamolo !
Art Taylor, insieme a Jimmy Cobb e a Louis Hayes, è il "serbatoio di riferimento" del fraseggio (e del groovin') dei padri del batterismo moderno.
In primis Steve Gadd, Harvey Mason e Bernard Purdie. Ma anche Rick Marotta...
Cioè l'ab ovo dei vari Colaiuta, Weckl, Hakim, Chambers, etc.
Giusto una decina di giorni fa facevo questa riflessione riascoltando una recente (2019) "riesumazione dall'oblio" discografica.
Ossia l'album "Ow! Live at the Penthouse" dei tenoristi Eddie "Lockjaw" Davis e Johnny Griffin (registrato nel 1962).
Lì c'è un Art Taylor semplicemente magistrale.
E riflettevo sull'influenza dei batteristi hard-bop sullo stile dei succitati Gadd & co.
Ora questo bel video del M° Ruben Bellavia (devoto chapeau ed eterna genuflessione lo raggiungano) mostra in filigrana ciò che in maniera scomposta aleggiava nel mio cerebro.
Ho sempre più l'impressione che non ci sia futuro senza conoscenza della tradizione.
Vogliamo parlare di quanta prefigurazione dell'hip hop ci sia in molte invenzioni ritmiche di "Papà" Art Blakey ?
Possiamo affermare che il più noto fill dell'amato John Bonham, ed altri "trick" del grande Bonzo, siano mutuati "pari pari" dallo stile di Max Roach (che a sua volta prese a larghe mani dalle intuizioni di Big Sid Catlett) ?
Poi c'è Elvin Jones... capitolo a sè che continua ad influenzare tutti (da Nate Smith a Keith Carlock, da Mark Guiliana a Chris "Daddy" Dave).
Dado... ancora una volta a segno !
You're da best, man !
P.s.: pur non avendo trasceso nel cuore degli appassionati di jazz quanto i vari Rich, Roach, Philly Joe, Elvin, Haynes, Williams, DeJohnette, etc. il buon Art Taylor è batterista che compare in (almeno) tre capolavori assoluti di questa musica.
E con tre diversi giganti:
- 'Miles Ahead' di Miles Davis
- 'The Thelonious Monk Orchestra at Town Hall' di Thelonious Monk
- 'Giant Steps' di John Coltrane (evocato in questo video).
Un grande, senza dubbio.
TU sei il “the best”. Magnifico commento 🙏🏻
Bellissimo commento! Son pienamente d'accordo su quanto la tradizione dei batteristi sia stata importante. Non si tratta di suonare "alla vecchia" ma anzi cercare nuovi spunti, nuovi groove e quindi maggiore creatività.
Molte persone mi hanno criticato per i video che ho fatto su Tony Williams ed il fatto che imitare gli altri sia penalizzante. Io credo che invece sia tutto oro che cola per migliorare il proprio drumming e stimolare la fantasia.
Buon paradiddle a tutti 🥁
@@suonarelabatteria Dado, carissimo sei troppo buono !
Il numero uno, of course, resti tu !
E, per favore, parlando di tradizione non dimenticare di intervistare i vari Tullio, Franz, Ellade, Agostino, Dall'Aglio, etc.
E vai a scovare pure Gegè Munari e Gianni Cazzola se ci riesci.
Sono monumenti !
Un abbraccio
@@RubenBellavia
Egregio Maestro Bellavia, grazie per il positivo commento al mio commento.
Sul "copiare" (più o meno pedissequamente) i lick dei grandi del passato... beh... bisognerebbe rammentare a chi lo ha criticato (proprio relativamente a Tony Williams) che è (stata) prassi che ha permesso a Terry Bozzio e Vinnie Colaiuta di diventare tali.
Tutt'e due col mito del grande Williams (soprattutto quello del periodo Miles Davis Quintet/Lifetime, ma non solo).
Bozzio, tra l'altro, gli dedicò il suo primo video.
Ed anche personaggi insospettabili (o forse no ?) come Ignacio Berroa, Chad Wackerman, Gary Husband, Mike Clark e David Garibaldi hanno preso ampi spunti dalle invenzioni del grande Tony.
Quindi, come ci insegna il sommo Dante "(...) non ragioniam di lor, ma guarda e passa".
La riverisco.
E continui, anche grazie a Dado, a darci spunti didattici di gran livello che coniugano tecnica, riflessione e musicalità.
bellissimo
Da ignorante ti chiedo: è giusto dire che gli assoli di paradiddle si adattano principalmente (esclusivamente?) al jazz?
Non necessariamente
Ian piace batterista rock li applicava nei soli
Assolutamente no. Imparare come lo hanno usato i jazzisti è di certo una risorsa in più ma si possono applicare su molti altri generi
Art Taylor!
Yeah! 🔥
Meravigliosissimo!!!!
Peccato per la posizione delle telecamere, che nella vista dall'alto la testa copre completamente il rullante, nella vista laterale si copre il timpano :(
Ma tutto bello. grazie!!
Top.
ua-cam.com/video/RPS9nDFBeIE/v-deo.html ecco il solo “originale”
Praticamente a 4:45 è l'intro di Rock n' Roll dei Led Zeppelin
Ceeeerto,dieci anni prima, però.
Rock n'roll è tutto hi hat e rullante all'unisono con accenti, non c'è il paradiddle
Interessante constatare la similitudine di questo intro ad opera di Alphonse Mouzon nel quartetto di McCoy Tyner
ua-cam.com/video/5EceBzWQhvQ/v-deo.html
Simile ma con una foga e velocità figlia del post Coltrane
..il sogno di ogni principiante...ahahaha..
per me è troppo veloce anche quando lo fa lento :D