Caro Orazio, adorato padrino, il tuo "si fa che s'era", si fece in me fin da bambino in quella tua casa piena di oggetti avventurosi, maschere paurose e il profumo di semi d'india. Coerente, ci hai lasciato la tua traccia, senza preoccuparti del disegno, poiche' e' la traccia che ci da la liberta' di essere cio' "s'era".
Sentitamente grazie per averci onorati di questo suo prezioso contributo sul lavoro (spesso dimenticato) del maestro Costa.
Preziosissimo documento. Da vedere tutto e fino in fondo. Grazie per la pubblicazione
Caro Orazio, adorato padrino, il tuo "si fa che s'era", si fece in me fin da bambino in quella tua casa piena di oggetti avventurosi, maschere paurose e il profumo di semi d'india. Coerente, ci hai lasciato la tua traccia, senza preoccuparti del disegno, poiche' e' la traccia che ci da la liberta' di essere cio' "s'era".