Finalmente un video che risalta il valore dei nostri militari, senza le penose e ridicole battutine intrise dei soliti luoghi comuni, triti e ritriti Onore al merito dei nostri nonni e bisnonni. Grazie davvero per il vostro lavoro, mi sono iscritto al volo.
Eccellente lavoro, come sempre. Pur non condividendo al 100% le considerazioni di Marco Mascellani non si può non rimanere affascinati dalla sua enorme competenza e padronanza di un argomento così vasto e complesso. Enciclopedico! Complimenti sinceri.
Buongiorno Giulio, come sempre ottima live! Ti faccio anche i complimenti perché noto una tua progressiva crescita, specie nella capacità di far emergere, attraverso opportuni interventi, punti di vista e interpretazioni aggiuntive rispetto alla narrazione principale. Una nota: noto, nella narrazione, come sia presente il frequentissimo "topos" della mancata adozione immediata e massiccia di questa o quella innovazione prodotta in anticipo dal "genio italico", sicuro risultato di incompetenza, ignavia o tradizionalismo. Questo trascura secondo me un aspetto fondamentale, che, lavorando nell'aerospazio, vedo quotidianamente: un conto è il test con un prototipo, che dimostra il concetto operativo, un altro è invece trasformare il prototipo in un design robusto, affidabile, adatto alla produzione industriale. Per il primo basta la genialità, per il secondo occorre il rigore sistematico di un apparato industriale consolidato, con procedure e standard ben definiti. A noi in fondo mancava ancora questo, la nostra industria era emergente e lavorava ancora con criteri semi-artigianali. Questo rendeva l'industrializzazione di un qualsiasi prodotto molto più difficile per noi che per le altre maggiori potenze, il che, combinato con la cronica scarsità di fondi, ha probabilmente consigliato i ns. vertici nel dirigere i pochi "marenghi" disponibili in quelli che erano ritenuti i "fondamentali", il che purtroppo ha tagliato fuori molte tecnologie promettenti ma immature.
Ciao Fabio, grazie per il commento. Concordo pienamente, infatti quando ho citato i problemi dello sviluppo del radar (di cui avevo parlato anche in un altra live), ho cercato di dire proprio questo, le idee c'erano ma il sistema paese (per svariati motivi) non era in grado di portare a maturazione certi apparati.
Buona Sera Sig. Giulio e Buonasera Sig. Marco . Chissà se il Sig. Marco é al corrente di una Missione di due sommergibili , partiti da purtroppo non mi ricordo esattamente , penso da Bordeaux , per Java Sumatra . Motorista di Bordo era mio cugino Giacomo Modena di Sanremo ( Imperia ) , e per informativa , uno dei due sommergibili fu affondato penso fra il Sud Africa e l'Oceano Indiano . All'8 Settembre furono catturati dai Giapponesi e mio cugino ritornó a Guerra finita . Volevo cortesemente sapere se ne sapeste qualcosa , perché sono molto interessato alla Storia Militare , e la mia Famiglia é piena di Storie da scoprire . Grazie per un'eventuale risposta . Marco Modena Sanremo
Ciao Marco! Probabilmente ti riferisci alle vicende dei Sommergibili Cappellini, Torelli e Giuliani che arrivarono in estremo oriente. Ci dedicherò un video presto, intanto qui potrai trovare preziose informazioni, alle pagine dei rispettivi battelli: conlapelleappesaaunchiodo.blogspot.com/2013/12/indice.html
Grazie , Grazie infinite , saranno sicuramente quelli .Peccato che una volta non c'erano questi mezzi e non siano più in vita gli attori principali. Cordiali Saluti e a presto .@@Italian_Military_Archives
@@Italian_Military_Archives Di nuovo buona Sera , mi sono un po informato e probabilmente mio cugino deve esser stato imbarcato sul Giuliani , dove dai suoi racconti , il suo Comandante intuendo il pericolo provó a prendere il mare con la scusa di un nuovo assetto , ma i Giapponesi non glielo permisero e poi furono arrestati , si figuri che mio cugino era uno Scalandrone di 1.95 m con due mani come due vanghe e ci ricordava che c'era un Giapponesino che lo prendeva a calci e sotto lo sguardo di mio cugino si impietrí . Bene , la ringrazio ancora e seguirò i suoi prossimi lavori e se possi essere utile magari ci possiamo sentire in privato. Buona Sera
Se si considera la guerra dei convogli in Atalntico e si rapportano i tonnellaggi affondati per numero di battelli impiegati, considerando che quelli tedeschi erano più silenziosi e avevano una metallurgia dello scafo migliore di quelli italianai (del resto la Germania aveva un'industria metallurgica estremamente più avanzata di quella italiana), risulta che i battelli italiani hanno affondato 18.000 t per battello, contro 10.000 t per battello da parte tedesca. L'efficienza di affondamento è stata maggiore per quelli italiani.
Non e' proprio così, semplicemente i nostri sommergibili oceanici vennero mandati ad operare nell atlantico centrale/equatoriale, dove il naviglio mercantile era esiguamente se non per nulla scortato, per questo ebbero modo di ottenere qualche risultato....... nell atlantico a fianco degli uboot non sarebbero durati un giorno
Ho ascoltato parzialmente la live ma riascolterò il tutto volentieri. Sono sempre stato affascinato dai carri armati ( ora molto meno ...queste guerre mi hanno fatto perdere la fiducia nel genre unano) ma anche i sommergibili mi attirano. Forse c'è un nesso nel fatto di stare rinchiusi tra delle lamiere di acciaio... Ho avuto modo per un certo periodo di leggere la rivista "Aria alla rapida" . Ma anche consultando Google non sono riuscito a conoscere il preciso significato del titolo . Forse è l' ordine per una rapida emersione previo immissione di aria compressa nei serbatoi ed espulsione di acqua o viceversa per un immersione rapida ?
Salve, bel canale, davvero interessante. Qualcuno mi può dare informazioni o dove cercare sul funzionamento della pistol magnetica CCR (Compensated Coil Rod) in uso siluro Mk VIII**? Grazie infinite.
Io me lo sono rivisto , felicemente un paio di volte in differita ... Complimenti , siete veramente bravi ! Poi , ma non ho verificato , il Cappellini affondato nel Settembre 45 in Giappone , risulterebbe essere l'ultimo di tutta la 2GM ( L'ultima vittima intendo ) e se sempre non erro , prima di essere colpito , il mitragliere riuscì ad abbattere un aereo americano , non riesco a ritrovare ora l'articolo letto in passato , se mi sbagliassi , chiedo scusa . Infine è possibile avere la presentazione vista ? Grazie ancora
La storia finale del Cappellini è in effetti un poco diversa. Dopo la cattura transitò sotto la Kriegsmarine tedesca, venendo impiegato senza particolari successi. In seguito alla resa del III Reich venne quindi acquisito dalla Marina giapponese, senza peraltro prestare servizi degni di nota. Poco dopo la conclusione delle ostilità il battello venne infine portato all'affondamento, insieme ad altre unità catturate dagli statunitensi, al largo di Kobe. Uno dei pochi marinai italiani ancora imbarcati nel 1945 (di fatto arruolatisi volontariamente nella Marina germanica e poi in quella nipponica) era il sergente Raffaele ("Raffaello", in qualche resconto giornalistico) Sanzio. Costui, rimasto in Giappone dopo la guerra, acquisì una certa notorietà alla fine degli anni '60, in seguito ad un'intervista ad un periodico italiano che si concludeva con il fantasioso racconto dell'abbattimento di un B-25 americano. In realtà i tempi e le modalità descritte nella narrazione del Sanzio sono poco verosimili, ed infatti nessun velivolo del tipo PBJ (la versione del B-25 utilizzata dalla U.S. Navy), dei reparti impiegati al largo del Giappone, risulta perduto nei mesi di agosto-settembre.
Mai visto un esperto come il sig. Mascellani, sa tutto! E finalmente posso smettere di sentirmi cretino per una domanda che mi ha sempre perseguitato: ma perchè costruire gli oceanici quando sarebbero stati di impiego quasi impossibile, dovendo andare avanti e indietro dalle basi italiani e soprattutto attraversare lo stretto di Gibilterra, con le sue correnti e le sue difese? Mica sapevamo che avremmo avuto una base in Francia. Scopro adesso che Fioravanzo la pensava come me. :) Ultimamente ho letto che erano pensati per ostacolare il traffico dalle colonie africane della Francia, evidentemente nel presupposto di una GB neutrale, ma anche così mi pare un'idea megalomane. Una curiosità: Mascellani fa riferimento a siluri da 450mm del "Barbarigo", ma non aveva i 533?
A volte si imbarcavano i 450mm (di cui c'era più abbondanza) che venivano lanciati dai tubi utilizzando delle "gabbie", una sorta di adattatore se vuoi..
Gli oceanici servivano come distrazione per le forze navali francesi dal Mediterraneo. Anche pochi battelli avrebbero richiesto di spostare forze per dargli la caccia. La cosa aveva perfettamente senso nella pianificazione italiana del periodo 1925-1934. L'autore della live si focalizza sui sommergibili italiani partendo dalla concettualizzazione dei tedeschi come modello, questo è discutibile, perchè lo scopo della flotta subacquea italiana non era la guerra al traffico, ma l'attacco contro le forze di superfice nemiche, allo scopo di ridurre la superiorità numerica. La pianificazione è chiara da questo punto di vista. In questo senso, distrarre una parte di queste forze anche solo con la minaccia di una presenza aveva perfettamente senso.
Una persona di Fano mi racconta che suo zio è morto nel 1945 nel sommergibile "Nautilus" vicino alla Sicilia, io su internet non ho trovato riscontri, è sbagliato il nome,?
Il problema è questo. Non si poteva rifornire ma al contempo non doveva essere disarmato. Resistere un anno e Suez era bloccato. In nord Africa la situazione sarebbe stata diversa. Perdere un territorio così strategico con la mentalità che era perso e stata fatale
Da ragazzo lessi : " Cento sommergibili non sono tornati " LO consiglio a tutti ma non ricordo più la Casa editrice, Cercatelo magari in Biblioteca; non vi pentirete.! Ciao.
Sempre un grande piacere vedere questi report. Anche se in disuso ma sempre mantengono un proprio fascino.sempre Grazie a voi.😊
Complimenti per il bellissimo lavoro di divulgazione!!!
Finalmente un video che risalta il valore dei nostri militari, senza le penose e ridicole battutine intrise dei soliti luoghi comuni, triti e ritriti
Onore al merito dei nostri nonni e bisnonni.
Grazie davvero per il vostro lavoro, mi sono iscritto al volo.
Eccellente lavoro, come sempre. Pur non condividendo al 100% le considerazioni di Marco Mascellani non si può non rimanere affascinati dalla sua enorme competenza e padronanza di un argomento così vasto e complesso. Enciclopedico! Complimenti sinceri.
Buongiorno Giulio, come sempre ottima live! Ti faccio anche i complimenti perché noto una tua progressiva crescita, specie nella capacità di far emergere, attraverso opportuni interventi, punti di vista e interpretazioni aggiuntive rispetto alla narrazione principale. Una nota: noto, nella narrazione, come sia presente il frequentissimo "topos" della mancata adozione immediata e massiccia di questa o quella innovazione prodotta in anticipo dal "genio italico", sicuro risultato di incompetenza, ignavia o tradizionalismo. Questo trascura secondo me un aspetto fondamentale, che, lavorando nell'aerospazio, vedo quotidianamente: un conto è il test con un prototipo, che dimostra il concetto operativo, un altro è invece trasformare il prototipo in un design robusto, affidabile, adatto alla produzione industriale. Per il primo basta la genialità, per il secondo occorre il rigore sistematico di un apparato industriale consolidato, con procedure e standard ben definiti. A noi in fondo mancava ancora questo, la nostra industria era emergente e lavorava ancora con criteri semi-artigianali. Questo rendeva l'industrializzazione di un qualsiasi prodotto molto più difficile per noi che per le altre maggiori potenze, il che, combinato con la cronica scarsità di fondi, ha probabilmente consigliato i ns. vertici nel dirigere i pochi "marenghi" disponibili in quelli che erano ritenuti i "fondamentali", il che purtroppo ha tagliato fuori molte tecnologie promettenti ma immature.
Ciao Fabio, grazie per il commento. Concordo pienamente, infatti quando ho citato i problemi dello sviluppo del radar (di cui avevo parlato anche in un altra live), ho cercato di dire proprio questo, le idee c'erano ma il sistema paese (per svariati motivi) non era in grado di portare a maturazione certi apparati.
Bellissima live, grazie!
complimenti per la trasmissione
complimenti e grazie a entrambi per questa live
Buona Sera Sig. Giulio e Buonasera Sig. Marco . Chissà se il Sig. Marco é al corrente di una Missione di due sommergibili , partiti da purtroppo non mi ricordo esattamente , penso da Bordeaux , per Java Sumatra . Motorista di Bordo era mio cugino Giacomo Modena di Sanremo ( Imperia ) , e per informativa , uno dei due sommergibili fu affondato penso fra il Sud Africa e l'Oceano Indiano . All'8 Settembre furono catturati dai Giapponesi e mio cugino ritornó a Guerra finita . Volevo cortesemente sapere se ne sapeste qualcosa , perché sono molto interessato alla Storia Militare , e la mia Famiglia é piena di Storie da scoprire . Grazie per un'eventuale risposta .
Marco Modena
Sanremo
Ciao Marco! Probabilmente ti riferisci alle vicende dei Sommergibili Cappellini, Torelli e Giuliani che arrivarono in estremo oriente. Ci dedicherò un video presto, intanto qui potrai trovare preziose informazioni, alle pagine dei rispettivi battelli: conlapelleappesaaunchiodo.blogspot.com/2013/12/indice.html
Grazie , Grazie infinite , saranno sicuramente quelli .Peccato che una volta non c'erano questi mezzi e non siano più in vita gli attori principali. Cordiali Saluti e a presto .@@Italian_Military_Archives
@@Italian_Military_Archives Di nuovo buona Sera , mi sono un po informato e probabilmente mio cugino deve esser stato imbarcato sul Giuliani , dove dai suoi racconti , il suo Comandante intuendo il pericolo provó a prendere il mare con la scusa di un nuovo assetto , ma i Giapponesi non glielo permisero e poi furono arrestati , si figuri che mio cugino era uno Scalandrone di 1.95 m con due mani come due vanghe e ci ricordava che c'era un Giapponesino che lo prendeva a calci e sotto lo sguardo di mio cugino si impietrí . Bene , la ringrazio ancora e seguirò i suoi prossimi lavori e se possi essere utile magari ci possiamo sentire in privato. Buona Sera
Se si considera la guerra dei convogli in Atalntico e si rapportano i tonnellaggi affondati per numero di battelli impiegati, considerando che quelli tedeschi erano più silenziosi e avevano una metallurgia dello scafo migliore di quelli italianai (del resto la Germania aveva un'industria metallurgica estremamente più avanzata di quella italiana), risulta che i battelli italiani hanno affondato 18.000 t per battello, contro 10.000 t per battello da parte tedesca. L'efficienza di affondamento è stata maggiore per quelli italiani.
Non lo so sapevo.
Ma non mi stupisce,l'eccellenza in marina è risaputa..pure per un montagnino come me.
Non e' proprio così, semplicemente i nostri sommergibili oceanici vennero mandati ad operare nell atlantico centrale/equatoriale, dove il naviglio mercantile era esiguamente se non per nulla scortato, per questo ebbero modo di ottenere qualche risultato....... nell atlantico a fianco degli uboot non sarebbero durati un giorno
@@francescocecc5888vero, le azzorre erano come andare a caccia in riserva
😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅
Ciao! per favore dimmi cosa mangiavano i sommergibilisti italiani durante la seconda guerra mondiale
Ho ascoltato parzialmente la live ma riascolterò il tutto volentieri. Sono sempre stato affascinato dai carri armati ( ora molto meno ...queste guerre mi hanno fatto perdere la fiducia nel genre unano) ma anche i sommergibili mi attirano. Forse c'è un nesso nel fatto di stare rinchiusi tra delle lamiere di acciaio... Ho avuto modo per un certo periodo di leggere la rivista "Aria alla rapida" . Ma anche consultando Google non sono riuscito a conoscere il preciso significato del titolo . Forse è l' ordine per una rapida emersione previo immissione di aria compressa nei serbatoi ed espulsione di acqua o viceversa per un immersione rapida ?
Salve, bel canale, davvero interessante. Qualcuno mi può dare informazioni o dove cercare sul funzionamento della pistol magnetica CCR (Compensated Coil Rod) in uso siluro Mk VIII**? Grazie infinite.
Chiedo una terza live sui sottomarini italiani: dalla rinascita nel dopoguerra alla fine della guerra fredda. Però alzate il volume del microfono
Sarà fatto
Io me lo sono rivisto , felicemente un paio di volte in differita ... Complimenti , siete veramente bravi ! Poi , ma non ho verificato , il Cappellini affondato nel Settembre 45 in Giappone , risulterebbe essere l'ultimo di tutta la 2GM ( L'ultima vittima intendo ) e se sempre non erro , prima di essere colpito , il mitragliere riuscì ad abbattere un aereo americano , non riesco a ritrovare ora l'articolo letto in passato , se mi sbagliassi , chiedo scusa . Infine è possibile avere la presentazione vista ? Grazie ancora
La storia finale del Cappellini è in effetti un poco diversa.
Dopo la cattura transitò sotto la Kriegsmarine tedesca, venendo impiegato senza particolari successi. In seguito alla resa del III Reich venne quindi acquisito dalla Marina giapponese, senza peraltro prestare servizi degni di nota. Poco dopo la conclusione delle ostilità il battello venne infine portato all'affondamento, insieme ad altre unità catturate dagli statunitensi, al largo di Kobe.
Uno dei pochi marinai italiani ancora imbarcati nel 1945 (di fatto arruolatisi volontariamente nella Marina germanica e poi in quella nipponica) era il sergente Raffaele ("Raffaello", in qualche resconto giornalistico) Sanzio. Costui, rimasto in Giappone dopo la guerra, acquisì una certa notorietà alla fine degli anni '60, in seguito ad un'intervista ad un periodico italiano che si concludeva con il fantasioso racconto dell'abbattimento di un B-25 americano.
In realtà i tempi e le modalità descritte nella narrazione del Sanzio sono poco verosimili, ed infatti nessun velivolo del tipo PBJ (la versione del B-25 utilizzata dalla U.S. Navy), dei reparti impiegati al largo del Giappone, risulta perduto nei mesi di agosto-settembre.
Mai visto un esperto come il sig. Mascellani, sa tutto!
E finalmente posso smettere di sentirmi cretino per una domanda che mi ha sempre perseguitato: ma perchè costruire gli oceanici quando sarebbero stati di impiego quasi impossibile, dovendo andare avanti e indietro dalle basi italiani e soprattutto attraversare lo stretto di Gibilterra, con le sue correnti e le sue difese? Mica sapevamo che avremmo avuto una base in Francia.
Scopro adesso che Fioravanzo la pensava come me. :)
Ultimamente ho letto che erano pensati per ostacolare il traffico dalle colonie africane della Francia, evidentemente nel presupposto di una GB neutrale, ma anche così mi pare un'idea megalomane.
Una curiosità: Mascellani fa riferimento a siluri da 450mm del "Barbarigo", ma non aveva i 533?
A volte si imbarcavano i 450mm (di cui c'era più abbondanza) che venivano lanciati dai tubi utilizzando delle "gabbie", una sorta di adattatore se vuoi..
Gli oceanici servivano come distrazione per le forze navali francesi dal Mediterraneo. Anche pochi battelli avrebbero richiesto di spostare forze per dargli la caccia. La cosa aveva perfettamente senso nella pianificazione italiana del periodo 1925-1934. L'autore della live si focalizza sui sommergibili italiani partendo dalla concettualizzazione dei tedeschi come modello, questo è discutibile, perchè lo scopo della flotta subacquea italiana non era la guerra al traffico, ma l'attacco contro le forze di superfice nemiche, allo scopo di ridurre la superiorità numerica. La pianificazione è chiara da questo punto di vista. In questo senso, distrarre una parte di queste forze anche solo con la minaccia di una presenza aveva perfettamente senso.
@@FABIODENINNO concordo che su questo aspetto si sarebbe potuto dire di più
Lo vistoooo❤❤❤❤❤ a gaeta ❤❤❤
Una persona di Fano mi racconta che suo zio è morto nel 1945 nel sommergibile "Nautilus" vicino alla Sicilia, io su internet non ho trovato riscontri, è sbagliato il nome,?
non mi risulta un sommergibile della Regia Marina con quel nome
@@Italian_Military_ArchivesGrazie, forse sbaglia nome, comunque affondato vicino alla Sicilia nel 1945.
Mio nonno e disperso sul faa dibruno passeroni Riccardo sottufficiale
ma che è successo al canale? È irrecepibile oramai: troppi troppi troppi stacchi pubblicitari
Ciao! Io non ho toccato nulla! Sei il primo che me lo segnala, proverò a chiedere alla community per capire se è una cosa generalizzata
si sente male - rimbombo??
Concordo, purtroppo l'audio dell'ospite non é il massimo, sperando che torni per un'altra live spero si possa migliorare!
È vero che c'è un po' di rimbombo, ma tutto sommato si segue abbastanza bene no?
Si, si riesce a seguire, il problema é mio che ascolto le live in auto e quindi parto gia male con l'audio😅
La guerra e stata persa in aoi.
non ho capito, è un'affermazione ?
@@Italian_Military_Archives un dubbio personale da sempre. Da lì era possibile bloccare Suez. Cioè il nord Africa.
Concentrarsi in aoi con altra strategia Suez era bloccato.bastava resistere un altro anno invece di andare a spasso per l africa
@@LucianoRava certo, e come la rifornivi l'aoi?
Il problema è questo. Non si poteva rifornire ma al contempo non doveva essere disarmato. Resistere un anno e Suez era bloccato. In nord Africa la situazione sarebbe stata diversa. Perdere un territorio così strategico con la mentalità che era perso e stata fatale
Da ragazzo lessi : " Cento sommergibili non sono tornati " LO consiglio a tutti ma non ricordo più la Casa editrice, Cercatelo magari in Biblioteca; non vi pentirete.! Ciao.