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Mi sembra davvero fuorviante continuare a portare avanti questa etichettatura delle epoche. Rinascimento e Barocco nella Storia della musica sono concetti che trovano a malapena cittadinanza. Voler per forza ascrivere Orfeo a una o all'altra mi sembra davvero un problema privo di senso. Il Rinascimento, per i valori che porta con sé, si estingue già nelle arti prima della Controriforma; Barocco viene coniato per certa l'architettura in tono di scherno. Voler per forza incasellare le esperienze artistiche è, per chi ascolta, fonte di confusione e continui stereotipi. Sarebbe opportuno che in un intervento divulgativo si mirasse ad aprire la mente di chi ascolta al di là delle etichette e delle aspettative, a far apprezzare la bellezza di un linguaggio ancora "crudo" per certi aspetti e per sua natura inclassificabile. È forse Orfeo paragonabile a - esempio - Giulio Cesare di Haendel? Eppure sono entrambe barocche. L'etichetta genera più luoghi comuni e confusione che altro.
D'accordo con te! Oltretutto il giornalista sembra voglia insinuare che la musica barocca coincida con l'arrivo dell'Opera, mentre il termine venne utilizzato a metà 700 per etichettare negativamente la musica che non seguiva i canoni dell'Opera italiana (Rousseau in primis). Oltretutto se ho capito bene, differenzia l'epoca rinascimentale da quella barocca per il mecenatismo della prima rispetto alla libertà di impresa e di composizione della seconda. Ma molti Madrigali rinascimentali erano liberi, popolani e popolari, mentre in epoca barocca grandi musicisti come Scarlatti, Boccherini o Corselli lavoravano e producevano solo per il piacere della corte di Spagna. Insomma, come al solito le etichette sono solo un modo per semplificare le cose
👏👏👏👏👏👏
Meravigliosa. E' stata una grande emozione assistervi stasera. Bravi tutti!
Grazie! La Rai ha ripreso lo spettacolo e andrà in onda il 3 maggio alle 21.15 su Rai5
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@Philip Angelo Instablaster ;)
Mi sembra davvero fuorviante continuare a portare avanti questa etichettatura delle epoche. Rinascimento e Barocco nella Storia della musica sono concetti che trovano a malapena cittadinanza. Voler per forza ascrivere Orfeo a una o all'altra mi sembra davvero un problema privo di senso. Il Rinascimento, per i valori che porta con sé, si estingue già nelle arti prima della Controriforma; Barocco viene coniato per certa l'architettura in tono di scherno. Voler per forza incasellare le esperienze artistiche è, per chi ascolta, fonte di confusione e continui stereotipi. Sarebbe opportuno che in un intervento divulgativo si mirasse ad aprire la mente di chi ascolta al di là delle etichette e delle aspettative, a far apprezzare la bellezza di un linguaggio ancora "crudo" per certi aspetti e per sua natura inclassificabile. È forse Orfeo paragonabile a - esempio - Giulio Cesare di Haendel? Eppure sono entrambe barocche. L'etichetta genera più luoghi comuni e confusione che altro.
D'accordo con te! Oltretutto il giornalista sembra voglia insinuare che la musica barocca coincida con l'arrivo dell'Opera, mentre il termine venne utilizzato a metà 700 per etichettare negativamente la musica che non seguiva i canoni dell'Opera italiana (Rousseau in primis).
Oltretutto se ho capito bene, differenzia l'epoca rinascimentale da quella barocca per il mecenatismo della prima rispetto alla libertà di impresa e di composizione della seconda. Ma molti Madrigali rinascimentali erano liberi, popolani e popolari, mentre in epoca barocca grandi musicisti come Scarlatti, Boccherini o Corselli lavoravano e producevano solo per il piacere della corte di Spagna.
Insomma, come al solito le etichette sono solo un modo per semplificare le cose
Nn mi piace lorofeo