Dietrich Buxtehude Membra Jesu Nostri 2. Ad Genua

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  • Опубліковано 7 вер 2024
  • CONTEMPLANDO IL CORPO DI CRISTO
    Dietrich Buxtehude "Membra Jesu Nostri" 2. Ad Genua
    Chiesa di San Fedele Milano 4 marzo 2012
    Ensemble La Silva
    Direzione: Nanneke Schaap
    Simone Peterzano
    Statua della Deposizione
    II. AD GENUA
    Tutti Ad ubera portabimini, et super
    genua blandientur vobis (Is. 66,12)
    Aria (tenore)
    Salve Jesu, rex sanctorum,
    spes votiva peccatorum,
    crucis ligno tamquam reus,
    pendens homo verus deus,
    caducis nutans genibus.
    (contralto)
    Quid sum tibi responsurus,
    actu vilis corde durus?
    Quid rependam amatori, qui elegit pro
    me mori, ne dupla morte morerer
    (due soprani e basso)
    Ut te quaeram mente pura, sit haec mea
    prima cura, non est labor et gravabor,
    sed sanabor et mundabor,
    cum te complexus fuero.
    (Tutti) Ad ubera portabimini, et super
    genua blandientur vobis.
    Membra Jesu Nostri è un oratorio in sette cantate composto da Dietrich Buxtehude nel 1680. Opera originale e complessa, l'elemento comune delle cantate è l'utilizzazione dei versetti del poema medievale Salve mundi salutare del cistercense Arnolfo di Lovanio (1200-1250). Il testo propone una meditazione in sette sezioni sul corpo crocifisso di Gesù, cominciando dai piedi per passare ai ginocchi, le mani, il costato, il petto, il cuore e infine il viso. La prospettiva dell'autore è quella di un penitente inginocchiato ai piedi della croce che alza poco a poco gli occhi, meditando su ciascuna delle parti del corpo di Cristo. Il misticismo di San Bernardo e cistercense è stato incorporato nel luteranesimo dallo stesso Lutero e in seguito da altri autori.
    Per ognuna delle sette cantate, alle strofe del poema di Arnolfo, vengono aggiunti in risonanza passaggi biblici appropriati. Come altri compositori del Seicento, Buxtehude ha voluto creare una struttura musicale simmetrica, tuttavia con grande diversità sul piano dei dettagli. Infatti, le 7 cantate hanno quasi la stessa forma: passaggi biblici (Tutti) incorniciano le strofe del poema (Arie), intersecate da ritornelli strumentali. La maggior parte delle cantate utilizzano lo stesso effettivo vocale e strumentale (5 voci, 2 violini, un violone e il continuo), ma nella quinta e sesta cantata ci sono solo tre voci e, nella sesta, i due violini e il violone sono sostituiti dalla ricca sonorità di un quintetto di viole da gamba. Questo dettaglio sottolinea che la cantata sul “cuore” è il centro del ciclo.
    Anche la scelta delle tonalità delle cantate sembra avere un senso simbolico: come il poeta alza il suo sguardo, le tonalità progrediscono dai bemolli ai diesis. Un altro elemento unificatore proviene dai ritmi binari (sorte di Gavotte) per le strofe del poema Salve mundi salutare. Il compositore utilizza un linguaggio espressivo e drammatico influenzato dalla musica concertante italiana della prima metà del Seicento, come era stata trasmessa dai discepoli di Carissimi, mentre l’impiego dominante di strumenti obbligato è una caratteristica dell'Europa del Nord.
    Ensemble La Silva
    Solisti
    Soprano: Nienke Oostenrijk, Beatrice Palumbo, Laila Catheleen Neuman
    Contralto: Sigurd van Lommel, Beniamino Borciani
    Tenore: Matthew Smith; Basso: Mitchell Sandler
    Continuo
    Viola da gamba: AlessiaTravaglini, Violone: Carlo Sgarro, Teorbe: John Martling, Organo: Carlo Centemeri
    Ensemble
    Violini: Michel Oey, Frans Boendermaker, Francesco Nitti, Marina Mammarella
    Viole da gamba: AlessiaTravaglini, Maria Caruso, Giovanna Scarlato, Beatrice Palumbo
    Coro
    Soprano: Nienke Oostenrijk, Beatrice Palumbo, Anne Hodgkinson, Laila Cathleen Neuman, Martine des Tombe
    Contralto: Sigurd van Lommel, Beniamino Borciani, Klementien van Leeuwen
    Tenore: Matthew Smith, Rob van Dam
    Basso: Mitchell Sandler, Luigi Marzola, Kees Jongenelen
    Direzione: Nanneke Schaap

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