Maestro Bollani, la considero un pianista versatile e decisamente capace, talora geniale; ma e' sconcertante sentire Lei che presenta un capolavoro di bellezza musicale come la 110 di Beethoven, utilizzandola come gag da 4 soldi per far sorridere qualche stupido e ignorante spettatore. Io la seguo spesso. Adoro come lei suona. Ho sentito il suo concerto di Mozart 488 con Pappano. La seguo su rai 3 nel programma con sua moglie. Ho suoi dischi. Lei che e' cosi fantastico in ogni cosa che suona, perche' non propone di eseguire la 110 di Beethoven, che penso lei farebbe in maniera magistrale, invece di deridere il linguaggio nobile e grande di cui e' fatta. Maestro Bollani, Lei e' un grande, ma non prenda per il sedere i grandi. Lei come pianista e' destinato al Parnaso, come Beethoven. Oltre al jazz che Lei fa in maniera magistrale, potrebbe suonare anche Beethoven che farebbe, sono certo, altrettanto bene. Faccia conoscere ai giovani i grandi del passato, lei che ha le qualita' e popolarita' per farlo. Faccia conoscere la Bellezza della grande Musica,Lei che puo'. I grandi del Jazz e i grandi come Bach, Mozart, Beethoven, Chopin e tanti altri. Abbiamo tanta musica brutta che gira nelle radio: quella e' da prendere per il sedere. Scusi, Maestro, ma non potevo trattenermi dal dissentire per quanto ha asserito su Beethoven. Con tutta la mia stima nei suoi confronti. Ugo albion
Non capisco questa levata di scudi contro Bollani di tanta gente che commenta qui sotto. Lui ha portato la sua personale esperienza con Beethoven in modo molto sincero senza pretendere di rivelare verita' assolute. Si puo' suonare Beethoven a diciotto anni? Ovviamente si', ma non e' cosi' facile suonare certe specifiche opere tarde se non si sono sperimentate nella propria vita e sulla propria pelle determinate cose... (e se lo e', forse c'e' qualcosa che non va...) Mi viene in mente un altro esempio illustre: le due celeberrime esecuzioni di Glenn Gould delle variazioni Goldberg di Bach, , la prima fatta all'inizio della carriera e la seconda alla fine. Entrambe pregevoli per motivi diversi, ma nella seconda c'e' una profondita' che nella prima semplicemente non c'e'.
Questo breve documento mette in chiara luce in quale condizione viene a trovarsi oggi la cultura e l'educazione italiana, delle quali, da italiano, mi vergogno profondamente.
La grandezza di Bollani secondo me risiede nella sua capacità di spaziare fra i generi con un mix di semplicità, naturalezza e professionalità (e perfino simpatia) che non mi sembra di aver osservato in nessun altro. Ovviamente tutto ciò denota una grande cultura musicale, senza la quale Bollani non sarebbe Bollani. Detto questo però, per contro alla sua grande competenza, non mi trovo per nulla d'accordo con la sua idea della difficoltà di approccio che avrebbe un ragazzo con la musica di Beethoven e forse più in generale con la musica classica. Mi domando perchè dica cose del genere. Si tratta forse di una reazione al rigore (spesso molto fastidioso) che si respira in ambito classico in conservatorio e che la figura di Beethoven certamente incarna massimamente? Oppure semplicemente lo fà ricordandosi che i suoi gusti erano già pienamente formati e già assai distanti da quel tipo di musica da cui pur comprendendone la grandezza era evidentemente infastidito? Ecco, credo che ognuno abbia i suoi gusti ed i suoi miti (ed i suoi limiti), però forse nel seguire la propria indole non ci si dovrebbe dimenticare che gli altri possono avere indole e gusti davvero molto differenti se non addirittura opposti. Personalmente a 19 anni (ed anche molto prima) mi sentivo tanto più vicino a Beethoven che era il mio idolo (lo è tuttora) ed avevo invece delle difficoltà con Mozart in quanto ero infastidito dal fatto che la sua maliconia venisse sistematicamente stemperata nella serenità. Di sicuro ero lontano anni luce dal jazz che recepisco meglio adesso che non sono più giovane (anche se 19 anni forse ce l'ho più adesso che non allora). Certo..... è possibile che uno studente di 19 anni non abbia sufficiente maturità musicale per interpretare opere come la 110, ma sarei più propenso a ritenere che la maturità musicale non dipenda tanto dall'età ma dal genere di ascolti fatti..... i quali formano il gusto. Bollani presumibilmente aveva ascoltato più jazz e per questo il rigore accademico espresso da una 110 di Beethoven poteva disorientarlo o inquietarlo. L'errore secondo me è presumere che anche per gli altri sia così. Caro Bollani, non demolire un punto centrale della musica classica..... questo non ti fa più grande..... anzi forse ti sminuisce e non sarebbe giusto per uno della tua bravura.
Il fatto, l’unico, vero, incontestabile fatto, e’ che l’op. 110 parla all’animo umano più profondo, fuori dal tempo e dallo spazio, mentre la musica che “comprende” Bollani (che in realtà ridicolizza solo se stesso), deve ancora dimostrare di poter avere un senso tra 200 anni, per gli uomini che verranno. Una brutta figura per un bravo (bravo, non certamente un genio) musicista. Tra l’altro, quando scrisse la sonata in questione, Beethoven non “cominciava” a non sentire tanto bene, ma era ormai quasi sordo. Quantomeno prima di sparare stupidaggini sarebbe opportuno leggere una qualunque biografia.
*era completamente sordo. Quando scrisse la Quinta Sinfonia (quindi molti anni primi della sonata a cui si riferisce Bollani) "stava iniziando ad essere sordo", ma all'epoca dell' Op.110 il suo udito era del tutto sparito ormai già da diversi anni.
Era estraneo a lui, a lui è famigliare solo il cabaret ...il Conservatorio difende i compositori del passato? Ma dove? Se hanno sdoganato gli Einaudi e gli Allevi nei programmi d' esame? Ed intanto sbeffeggia Beethoven e la 110. Un vero orrore, e la gente lo segue. A 19 anni non sei pronto per un Beethoven? Facciamo suonare qualcosa di più abbordabile? Quello che vogliono loro? Questo soggetto è uno di quelli che, avessero fatto gli insegnanti al liceo, si sarebbero seduti a giocare a Monopoli con i ragazzi durante le lezioni....
Credo lui la capisca eccome... ci improvvisa sopra, quindi conosce la Musica in quanto tale, i musicisti classici invece studiano tutto a memoria, così non si capirà mai...
@@danielet.2524 Radu Lupo è uno e come lui non ce ne sono pocchi ... imparano a memoria nel senso che spesso - parlo per esperienza - non sanno perché da tale accordo si passa a tale accordo. C'è un video qui su yt dove Barry Harris dice che in tutte le grandi scuole in cui insegnò c'erano pochissimi pianisti classici che capivano davvero perché la Music is Movement, come asseriva lui e non conoscevano neanche le scale da utilizzarsi per improvvisare sui vari accordi. Per i musicisti jazz e gospel di pari livello il discorso cambia.
Gentile Stefano, sono Rossano Pinelli, compositore di Brescia. Mi permetto di chiamarti per nome e darti del tu non per prendermi chissà quale inopportuna confidenza, ma perché - non penso tu possa ricordarti, con tutte le persone che conosci/hai conosciuto - ci siamo incontrati nel 2000 dopo un tuo concerto con Enrico Rava presso il Teatro Odeon di Lumezzane, in provincia di Brescia, e abbiamo fatto quattro chiacchiere. Premetto che ho seguito la tua straordinaria carriera e ho una grande stima per te e la tua statura di musicista. Mi sono però permesso di scriverti perché non posso nasconderti il mio disappunto in seguito alla visione di questo filmato. Mi spiace che tu dipinga questo capolavoro assoluto come una snobistica espressione di qualcosa di paludato e sussiegoso, una sorta di impettito artefatto, a confronto del quale la musica cronologicamente più vicina a noi suona più viva e più fresca, quindi più interessante. Chiaramente non sono d'accordo con questa opinione, ci tornerò sopra. Apro una parentesi: tu sostieni che un diplomando diciannovenne abbia grosse difficoltà ad entrare in contatto con - insomma, capire profondamente ed afferrare - il mondo interiore di Beethoven, e che il Conservatorio con fornisca gli strumenti adatti per formare questa sensibilità. Può essere (il conservatorio ha innumerevoli limiti che adesso non enumero perché la farei troppo lunga), ma anche qui bisogna distinguere: in conservatorio ci sono insegnanti ed insegnanti, e se molti non hanno la sensibilità e la cultura di avvicinare i giovani allievi ad un mondo temporalmente lontano da noi ma di impareggiabile ricchezza, altrettanti ce ne sono che sono in grado di trasmettere tutta la profondità e la portata metafisica di tanti capolavori della musica classica, a partire dall'ultimo Beethoven; e vi sono molti giovani, giovanissimi, altrettanto in grado di capire ed afferrare - sentire intimamente - il mondo emozionale ed interiore della musica cosiddetta Classica. Io stesso ho conosciuto le ultime sonate di Beethoven intorno ai 14 anni, nell'esecuzione storica di Pollini, e me ne sono innamorato subito con grande emozione intellettualmente non filtrata - non ne avevo gli strumenti tecnici e intellettuali, ero solo un ragazzino che studiava pianoforte -, soprattuto dell'Op. 110 (così come a 16 anni, sempre intellettualmente grezzo ed acerbo per ragioni anagrafiche, ho conosciuto il 2° Concerto per pianoforte e orchestra di Brahms eseguito da Svjatoslav Richter, provando una indicibile emozione al suo ascolto, emozione che non si è ancora attenuata a tutt'oggi, e sono passati 45 anni). Ciò che Beethoven esprime nell'attacco di questa (e in tutta la) sonata è un mondo di tenerezza idilliaca, un mondo arcadico pacificato che mostra il superamento di tutte le tempeste e tutti i conflitti personali. Moderato cantabile molto espressivo, recita la didascalia sopra la partitura, e p con amabilità (sanft, ovvero soave, dolce). Nessun paludamento né sussiego: ma il tenerissimo, meraviglioso mondo interiore di un uomo ormai isolato acusticamente dalla società ed immerso nella ricerca - e nell'evidente raggiungimento - del paradiso perduto, di un Eden che in questa Sonata è perfettamente descritto ed evocato. Questo va spiegato bene ad un giovane allievo, senza intellettualismi ma facendo leva sulla fantastica portata emozionale di questo lavoro (come di innumerevoli altri). Scusa se l'ho fatta lunga, avrei ancora da dire ma mi fermo. Ovviamente immagino che del mio parere non possa importarti di meno: ciononostante mi sono permesso di comunicartelo perché la tua posizione di personaggio pubblico assai noto comporta a mio avviso precise responsabilità culturali. Se un musicista del tuo talento, capace di spaziare dalle improvvisazioni più inventive e pirotecniche al concerto di Ravel con enorme duttilità, si pone davanti ad un vasto pubblico - formato da persone che probabilmente hanno mediamente bisogno di essere educate musicalmente, ironizzando e mettendo in ridicolo un messaggio di portata universale - come lo sono la Cappella Sistina, la Divina Commedia, il Partenone, ecc. - banalizzandone i contenuti, è un vero peccato, poiché perde una grande occasione di far autentica divulgazione; anzi rischia di far dei danni culturali ed allontanare ulteriormente la gente da quello scrigno di incalcolabile ricchezza che è la musica classica. Non che altre musiche non possiedano enorme ricchezza!, tieni presente che non sono un bacchettone: sono un compositore in attività che ama tutta la buona Musica dall'Epitaffio di Sicilo a Jacob Collier passando per l'illimitato oceano della musica etnica e folk; credo quindi di essere un musicista dagli interessi a 360° e sempre aperto a suggestioni musicali di ogni tipo che io ritenga valide e necessarie ad un continua crescita. Insomma io penso che un dovere spetti ad una persona di cultura, talento e sensibilità del tuo livello, proprio in ragione della posizione pubblica che occupa: quello di, potendo arrivare a grandi masse di persone, far avvicinare gli ascoltatori a tutta la musica di grande valore, Classica compresa, con amore ed entusiasmo. A meno che tu stesso non soffra di idiosincrasia nei confronti della musica Classica propriamente detta: ma non voglio crederci, la tua sensibilità, il tuo talento e la tua cultura non possono non penetrare profondamente la portata universale di un capolavoro com l'Op. 110 (e, ovviamente, molti altri). Azzardo una possibile interpretazione del tuo atteggiamento teso a ridicolizzare Beethoven: la tua idiosincrasia non è nei confronti della sua musica, ma probabilmente nasce in relazione a come ti è stata comunicata e trasmessa quando eri studente - questo sì, forse, in maniera paludata e sussiegosa, tipica dell'ambiente conservatoriale: ed è senz'altro uno dei limiti dei conservatori cui accennavo sopra, e ti do ragione. L'atteggiamento giusto nei confronti della Musica è quello semplicemente di amarla, e in questo il Conservatorio spesso non aiuta (in sostanza ho incontrato solo pochi insegnanti in grado di farti amare la Musica, i Conservatori andrebbero abbattuti e rifondati radicalmente, ma è un discorso troppo lungo). Alla fine, ciò che conta è che la Musica sia viva e trasmetta profonde ed uniche emozioni, che le parole non sono in grado di esprimere. Mi scuso ancora per essermi dilungato e spero tanto di non averti offeso: se involontariamente qualcosa del mio scritto lo ha fatto, me ne scuso; mi sono permesso di mandarti queste mie osservazioni proprio in nome della Musica che sia tu che io tanto amiamo. Con rinnovata stima ed ammirazione Rossano Pinelli
Il M° Bollani musicalmente e tecnicamente vale meno di mille altri jazzisti internazionali a lui concorrenti e, giustamente, se n'è tirato fuori... rimane un fenomeno italiano che narcisisticamente disprezza tutto ciò che c'è di bello e di eterno nella vita. Prima di criticare Beethoven, che impari almeno a far regolare la meccanica del pianoforte... Non si accorge MAI che stecca SEMPRE le note sul cantabile!!! Non si può vedere né sentire una cosa del genere. Siamo nel 2022... (Beh, tanto il suo pubblico non se n'accorge...!) Da un punto di vista almeno morale, lo credevo più serio di Allevi (altro diavolo travestito da agnello), ma mi sbagliavo di grosso. Se a Bollani il pianoforte e la musica classica non piacciono, è sufficiente che si dedichi ad altro e la smetta di sparare sulla Croce Rossa.
Poi Bollani mi spiegherà un giorno, come mai io a 16-17 anni - pur non suonando a livello professionale nessuno strumento ne avendo mai frequentato il Conservatorio - mi spiegherà appunto perché sia riuscito a capire e ad amare così intensamente Beethoven, e in particolare l'ultimo Beethoven tanto da arrivare a commuovermi durante l'ascolto della sonata Op.111 o della Missa Solemnis. Quello che dice non ha alcun senso. Pensare che un ragazzo giovane non sia in grado di "capire" ed apprezzare la musica classica è proprio l'atteggiamento che ha creato elitarismo nei confronti di questa musica, considerata dai più come "roba da vecchi o da musicisti". I giovani sono proprio il target da avvicinare alla musica classica, e dispiace che uno come Bollani che avrebbe le possibilità di farlo dica invece queste cose che non stanno né in cielo né in terra
Non penso che abbiate capito cosa volesse dire..lui dice (giocando col pubblico) che alcune opere, per essere interpretate a livello accademico, sono complesse dal punto di vista emotivo ed espressivo. Se un bambino di 8 anni suona una composizione scritta da un adulto in piena angoscia, ad esempio, pur essendo ben eseguita, mancherebbe di quella esperienza non maturata nel corso della sua vita. Quindi ci sarebbe sempre qualcosa che viene a mancare.. Secondo me lui intendeva proprio questo e parla del suo rapporto con la classica. E secondo me ha ragione. In Conservatorio non puoi sgarrare neanche una nota..non hai libertà di esecuzione.
@@alessiopullara7170puoi sgarrare stai pur tranquillo, non è quello determina la buona riuscita di un'opera. E libertà di esecuzione, beh, come leggere una qualsiasi poesia di Leopardi o del Petrarca o Dante, e recitarle non tenendo minimamente conto del testo. Come recitare Shakespeare pensando a una festa di paese... La libertà nella forma e struttura, purché ci siano forma e struttura. Se mancano queste due, la libertà che si cerca è solo apparente e, anzi, serve solo a ribadire di non aver capito nulla di quello che si è appena letto
Signor Bollani, mi permetto di dissentire rispetto al messaggio veicolato da questo pezzetto di intervista e vorrei farlo per alcune ragioni, che non hanno nulla a che vedere con la mancanza di autoironia che alcune persone nei commenti al video attribuiscono ai musicisti classici e agli estimatori del genere, dato che, per quanto mi riguarda, ascolto tutti i generi musicali e ne distinguo le diverse qualità. Ascolto i cantautori italiani e non, il rock, la musica jazz da sola nei locali (quando si poteva) dove ho conosciuto diversi musicisti jazz che apprezzo molto; ho studiato chitarra classica per alcuni anni, ma sono anche andata a ballare molta musica commerciale, scritta male proprio, se vogliamo, e ho sempre ritenuto che ci sia buona e cattiva musica, certo, ma che in fondo ogni genere fosse rispettabile e da ascoltare in momenti diversi magari, a seconda delle occasioni che ci presenta la vita. A volte anch'io ho moti di disprezzo quando passa in radio qualcosa di veramente brutto (di sicuro non Beethoven), però se passa in radio significa che viene fatto conoscere al grande pubblico e, in ogni caso, il mio disprezzo non vale niente. Del suo disprezzo che traspare invece da questa "scenetta" non ne avevamo proprio bisogno, perché lei è un personaggio pubblico e perché la musica classica è già stata affossata; perché i musicisti classici sono spesso costretti a svolgere altri lavori per mantenersi e sono pur sempre suoi colleghi, se permette, e la musica classica passa ormai solo su Radio3, Rai5 o ai funerali e ai matrimoni, e perché lei è un bravo musicista da cui ci si aspetterebbe rispetto per i fondamenti della musica quantomeno, dato che, senza la classica, il jazz (ma non solo) non esisterebbe. Se ci pensa bene poi, non è vero che un adolescente non è in grado di capire la musica classica, ma forse semplicemente non è stato educato all'ascolto fin da piccolo, della musica, delle proprie emozioni e di se stesso, che la musica aiuta a conoscere. Credo invece che un adolescente abbia molte più chances di chiunque altro di amare la musica classica, se stimolato adeguatamente, perché il suo è un mondo emotivo complesso, non meno di quello di un "vecchio", e può aiutarlo a non smarrirsi in un'età in cui è difficile inquadrare i propri sentimenti. Aggiungo poi una critica alla sua idea che siccome i grandi compositori sono gente "morta trecento anni fa", come lei dice, ciò comporta che non sia possibile sapere come si dovrebbero suonare i loro brani: lo trovo alquanto opinabile, perché esistono degli studi dedicati, come la filologia musicale ad esempio. Sono venuta a sentirla dal vivo e la seguo a volte su Rai3 con la brava Valentina Cenni. Ho stima della sua creatività musicale, Signor Bollani, e spero che possa rimediare a quanto ha espresso qui. Il fagiano poi...suvvia! Mi è sembrato di sentire l'imperatore Giuseppe II che liquida Mozart con un "troppe note" nel celebre film "Amadeus". Parafrasando Wittgenstein, su ciò che non si sa suonare si deve tacere. Cordialità.
Ma lui non sta criticando la musica classica in se stessa ma sta semplicemente dicendo che a quell’età non si hanno ancora gli strumenti culturali per capire quella musica. Voi avete mai studiato greco o latino nell’adolescenza? Ecco, è la stessa cosa, a quell’età’ non si capisce il perché e non si capisce l’importanza di quello studio, tutto sembra assurdo. Poi con il tempo si matura e tutto diventa più chiaro e si ha la capacità di gustare quelle cose.
Stefano Bollani è un grande musicista, ma dovrebbe approfondire la sua formazione rimasta evidentemente “settoriale”. Maurizio Pollini a 18 anni suonava Beethoven divinamente, nonostante la giovane età, e non mi sembra che questo semplice fatto gli abbia precluso di diventare un musicista grande almeno quanto bollani
Concordo pienamente, evidentemente date anche le diverse carriere Bollani non aveva la giusta "maturazione" musicale ai suoi 19 anni data in parte al fatto di non piacergli la musica classica in primis
@giovannidellalibera5574 Ma che ridi? Apparte che è un paragone insensato, visto che non li puoi mettere a paragone! Pianisti si, ma con mestieri e intenzioni diverse.. Ma anche se fosse? Non mi sembra che Bollani, abbia la pretesa di essere il più bravo di tutti.. E che avrebbe Bollani da invidiare a Pollini, poi? E viceversa
Non credo Beethoven avrebbe fatto qualcosa come fa Bollani in Maple Leaf Rag con quei contro tempi forzati da urlo e altre diavolerie che lui e pochi altri riescono a fare, chiedi a qualunque pianista professionista...
Ho sempre trovato questa frase di Feynman particolarmente interessante, credo sia molto adatta alla maggior parte dei musicisti (esecutori) classici: «Non so che cosa non va nella gente: non imparano usando l'intelligenza, ma solo meccanicamente o giù di lì. Il loro sapere è così fragile!»
Ho portato anche io agli esami la 110 a vent'anni..!! Ora che ne ho 59 la suono con una maturità ed una " partecipazione"e "consapevolezza"totalmente differente! Su questo posso dare ragione a Bollani.. mi dissocio xò ,anche se penso che la sua sia stata una mera provocazione,sulla messinscena che ha proposto
Non è che tu in Debussy, nei preludi di Debussy, ritrovi quello che ti piace suonare, il jazz, tu trovi invece in debussy quello che ti piace dei pianisti americani del jazz, che senza Debussy probabilmente non ci sarebbe stati, non sviluppavano la complessità della loro musica, loro e probabilmente tu. Quindi il problema non è il suo rapporto con Beethoven. E l'uso di quel verbo, " ritrovare ".
Beh invece la roba che compone lui è sopraffina, tipo “Arrivano gli alieni”. Mettiamo i ragazzi ad ascoltare la sua roba che sicuramente imparano di più. “Arrivano gli alieni”.
Mah! A ragionar per standard, si finisce per ragionare anche per cliché... Ai ragazzi piacciono le musiche di artisti veri e grandi, sono i primi ad accorgersi del capolavoro, lo percepiscono e non lo chiudono in stereotipi.
iniziava così . . .poveraccio!!! qui non si tratta di toccare mostri sacri, ma di non capire un cazzo!!! Bollani dimostra la sua ignoranza e la banalità del suo non capire un cazzo su nulla!!! Il discorso - mediocrissimo!!! - che fa Bollani si può rivoltare contro lui stesso. Cosa penserebbe della "sua" musica un ragazzino abituato ad ascoltare Disco-Music e Trapp??? Riterrebbe la musica di Bollani noiosissima, incomprensibile e lontana! Ergo? Se non conosci non capisci! Bollani è uno dei tanti casi che pur avendo conosciuto non ha capito un cazzo!
Adoro Bollani, ma non sono assolutamente d'accordo con il suo pensiero. Mi spiace. Lo stesso discorso lo potremmo fare allora anche per i grandi poeti del 300! Perché farli studiare a ragazzini di liceo o addirittura di scuola media, se non hanno gli strumenti culturali ed emotivi per comprenderli? Che orrore un ragionamento del genere!!!! Devono studiarli! DEVONO!
Se un ragazzo sente solo il Pulcino Pio, vuol suonare solo il Pulcino Pio. Se uno non vuol studiare le sonate, va bene, ma almeno dirgli che tanta grazia esiste e che mandarlo nello Spazio e non ascoltarlo qui sarebbe un controsenso per un essere umano. L'arte è un bisogno per l'uomo. Questa facile "autoironia" è pericolosa e abbassa il livello di tutto.
Maestro Bollani, la considero un pianista versatile e decisamente capace, talora geniale; ma e' sconcertante sentire Lei che presenta un capolavoro di bellezza musicale come la 110 di Beethoven, utilizzandola come gag da 4 soldi per far sorridere qualche stupido e ignorante spettatore. Io la seguo spesso. Adoro come lei suona. Ho sentito il suo concerto di Mozart 488 con Pappano. La seguo su rai 3 nel programma con sua moglie. Ho suoi dischi. Lei che e' cosi fantastico in ogni cosa che suona, perche' non propone di eseguire la 110 di Beethoven, che penso lei farebbe in maniera magistrale, invece di deridere il linguaggio nobile e grande di cui e' fatta. Maestro Bollani, Lei e' un grande, ma non prenda per il sedere i grandi. Lei come pianista e' destinato al Parnaso, come Beethoven. Oltre al jazz che Lei fa in maniera magistrale, potrebbe suonare anche Beethoven che farebbe, sono certo, altrettanto bene. Faccia conoscere ai giovani i grandi del passato, lei che ha le qualita' e popolarita' per farlo. Faccia conoscere la Bellezza della grande Musica,Lei che puo'. I grandi del Jazz e i grandi come Bach, Mozart, Beethoven, Chopin e tanti altri. Abbiamo tanta musica brutta che gira nelle radio: quella e' da prendere per il sedere. Scusi, Maestro, ma non potevo trattenermi dal dissentire per quanto ha asserito su Beethoven. Con tutta la mia stima nei suoi confronti. Ugo albion
Non credo che potrebbe eseguire Beethoven magistralmente, così come tanti altri... Nel jazz alzo le mani, è davvero formidabile, ma basta così
Non capisco questa levata di scudi contro Bollani di tanta gente che commenta qui sotto.
Lui ha portato la sua personale esperienza con Beethoven in modo molto sincero senza pretendere di rivelare verita' assolute.
Si puo' suonare Beethoven a diciotto anni? Ovviamente si', ma non e' cosi' facile suonare certe specifiche opere tarde se non si sono sperimentate nella propria vita e sulla propria pelle determinate cose... (e se lo e', forse c'e' qualcosa che non va...)
Mi viene in mente un altro esempio illustre: le due celeberrime esecuzioni di Glenn Gould delle variazioni Goldberg di Bach, , la prima fatta all'inizio della carriera e la seconda alla fine.
Entrambe pregevoli per motivi diversi, ma nella seconda c'e' una profondita' che nella prima semplicemente non c'e'.
“Non è neanche brutta!”...ho grande stima di Bollani ma questo è uno scivolone notevole.
Ti sei reso conto che sta giocando col pubblico? 🤦🏻♂️
Questo breve documento mette in chiara luce in quale condizione viene a trovarsi oggi la cultura e l'educazione italiana, delle quali, da italiano, mi vergogno profondamente.
Accidenti, quante fesserie in così poco tempo, complimenti.
La grandezza di Bollani secondo me risiede nella sua capacità di spaziare fra i generi con un mix di semplicità, naturalezza e professionalità (e perfino simpatia) che non mi sembra di aver osservato in nessun altro. Ovviamente tutto ciò denota una grande cultura musicale, senza la quale Bollani non sarebbe Bollani. Detto questo però, per contro alla sua grande competenza, non mi trovo per nulla d'accordo con la sua idea della difficoltà di approccio che avrebbe un ragazzo con la musica di Beethoven e forse più in generale con la musica classica. Mi domando perchè dica cose del genere. Si tratta forse di una reazione al rigore (spesso molto fastidioso) che si respira in ambito classico in conservatorio e che la figura di Beethoven certamente incarna massimamente? Oppure semplicemente lo fà ricordandosi che i suoi gusti erano già pienamente formati e già assai distanti da quel tipo di musica da cui pur comprendendone la grandezza era evidentemente infastidito? Ecco, credo che ognuno abbia i suoi gusti ed i suoi miti (ed i suoi limiti), però forse nel seguire la propria indole non ci si dovrebbe dimenticare che gli altri possono avere indole e gusti davvero molto differenti se non addirittura opposti. Personalmente a 19 anni (ed anche molto prima) mi sentivo tanto più vicino a Beethoven che era il mio idolo (lo è tuttora) ed avevo invece delle difficoltà con Mozart in quanto ero infastidito dal fatto che la sua maliconia venisse sistematicamente stemperata nella serenità. Di sicuro ero lontano anni luce dal jazz che recepisco meglio adesso che non sono più giovane (anche se 19 anni forse ce l'ho più adesso che non allora). Certo..... è possibile che uno studente di 19 anni non abbia sufficiente maturità musicale per interpretare opere come la 110, ma sarei più propenso a ritenere che la maturità musicale non dipenda tanto dall'età ma dal genere di ascolti fatti..... i quali formano il gusto. Bollani presumibilmente aveva ascoltato più jazz e per questo il rigore accademico espresso da una 110 di Beethoven poteva disorientarlo o inquietarlo. L'errore secondo me è presumere che anche per gli altri sia così. Caro Bollani, non demolire un punto centrale della musica classica..... questo non ti fa più grande..... anzi forse ti sminuisce e non sarebbe giusto per uno della tua bravura.
Il fatto, l’unico, vero, incontestabile fatto, e’ che l’op. 110 parla all’animo umano più profondo, fuori dal tempo e dallo spazio, mentre la musica che “comprende” Bollani (che in realtà ridicolizza solo se stesso), deve ancora dimostrare di poter avere un senso tra 200 anni, per gli uomini che verranno. Una brutta figura per un bravo (bravo, non certamente un genio) musicista. Tra l’altro, quando scrisse la sonata in questione, Beethoven non “cominciava” a non sentire tanto bene, ma era ormai quasi sordo. Quantomeno prima di sparare stupidaggini sarebbe opportuno leggere una qualunque biografia.
*era completamente sordo.
Quando scrisse la Quinta Sinfonia (quindi molti anni primi della sonata a cui si riferisce Bollani) "stava iniziando ad essere sordo", ma all'epoca dell' Op.110 il suo udito era del tutto sparito ormai già da diversi anni.
Bravissimo a suonare ma che cosa dice? Non credo che Beethoven sia per forza così estraneo a dei ragazzi di 19 anni
Sono assolutamente d'accordo
Quando si occhieggia al mainstream...si è disposti a dire qualsiasi baggianata... 20.000 persone al funerale di Beethoven e lo ascolta ancora oggi...
Era estraneo a lui, a lui è famigliare solo il cabaret ...il Conservatorio difende i compositori del passato?
Ma dove? Se hanno sdoganato gli Einaudi e gli Allevi nei programmi d' esame?
Ed intanto sbeffeggia Beethoven e la 110.
Un vero orrore, e la gente lo segue.
A 19 anni non sei pronto per un Beethoven? Facciamo suonare qualcosa di più abbordabile? Quello che vogliono loro? Questo soggetto è uno di quelli che, avessero fatto gli insegnanti al liceo, si sarebbero seduti a giocare a Monopoli con i ragazzi durante le lezioni....
La musica classica va capita e bisogna immergersi altrimenti si critica (come fa bollani)
Credo lui la capisca eccome... ci improvvisa sopra, quindi conosce la Musica in quanto tale, i musicisti classici invece studiano tutto a memoria, così non si capirà mai...
@@ArgoBeats finalmente uno che ha capito il senso del video! Tutti pseudo professori negli altri commenti 🤷♂️
@@ArgoBeats Devi dire cosa imparano a memoria, non di certo solamente le note!! Per piacere
@@ArgoBeats mh, ai concerti di Radu Lupo tutti con le lacrime stavano. Solo a "memoria"
Beata ignoranza
@@danielet.2524 Radu Lupo è uno e come lui non ce ne sono pocchi ... imparano a memoria nel senso che spesso - parlo per esperienza - non sanno perché da tale accordo si passa a tale accordo.
C'è un video qui su yt dove Barry Harris dice che in tutte le grandi scuole in cui insegnò c'erano pochissimi pianisti classici che capivano davvero perché la Music is Movement, come asseriva lui e non conoscevano neanche le scale da utilizzarsi per improvvisare sui vari accordi.
Per i musicisti jazz e gospel di pari livello il discorso cambia.
Gentile Stefano,
sono Rossano Pinelli, compositore di Brescia.
Mi permetto di chiamarti per nome e darti del tu non per prendermi chissà quale inopportuna confidenza, ma perché - non penso tu possa ricordarti, con tutte le persone che conosci/hai conosciuto - ci siamo incontrati nel 2000 dopo un tuo concerto con Enrico Rava presso il Teatro Odeon di Lumezzane, in provincia di Brescia, e abbiamo fatto quattro chiacchiere.
Premetto che ho seguito la tua straordinaria carriera e ho una grande stima per te e la tua statura di musicista.
Mi sono però permesso di scriverti perché non posso nasconderti il mio disappunto in seguito alla visione di questo filmato.
Mi spiace che tu dipinga questo capolavoro assoluto come una snobistica espressione di qualcosa di paludato e sussiegoso, una sorta di impettito artefatto, a confronto del quale la musica cronologicamente più vicina a noi suona più viva e più fresca, quindi più interessante.
Chiaramente non sono d'accordo con questa opinione, ci tornerò sopra.
Apro una parentesi: tu sostieni che un diplomando diciannovenne abbia grosse difficoltà ad entrare in contatto con - insomma, capire profondamente ed afferrare - il mondo interiore di Beethoven, e che il Conservatorio con fornisca gli strumenti adatti per formare questa sensibilità. Può essere (il conservatorio ha innumerevoli limiti che adesso non enumero perché la farei troppo lunga), ma anche qui bisogna distinguere: in conservatorio ci sono insegnanti ed insegnanti, e se molti non hanno la sensibilità e la cultura di avvicinare i giovani allievi ad un mondo temporalmente lontano da noi ma di impareggiabile ricchezza, altrettanti ce ne sono che sono in grado di trasmettere tutta la profondità e la portata metafisica di tanti capolavori della musica classica, a partire dall'ultimo Beethoven; e vi sono molti giovani, giovanissimi, altrettanto in grado di capire ed afferrare - sentire intimamente - il mondo emozionale ed interiore della musica cosiddetta Classica. Io stesso ho conosciuto le ultime sonate di Beethoven intorno ai 14 anni, nell'esecuzione storica di Pollini, e me ne sono innamorato subito con grande emozione intellettualmente non filtrata - non ne avevo gli strumenti tecnici e intellettuali, ero solo un ragazzino che studiava pianoforte -, soprattuto dell'Op. 110 (così come a 16 anni, sempre intellettualmente grezzo ed acerbo per ragioni anagrafiche, ho conosciuto il 2° Concerto per pianoforte e orchestra di Brahms eseguito da Svjatoslav Richter, provando una indicibile emozione al suo ascolto, emozione che non si è ancora attenuata a tutt'oggi, e sono passati 45 anni). Ciò che Beethoven esprime nell'attacco di questa (e in tutta la) sonata è un mondo di tenerezza idilliaca, un mondo arcadico pacificato che mostra il superamento di tutte le tempeste e tutti i conflitti personali. Moderato cantabile molto espressivo, recita la didascalia sopra la partitura, e p con amabilità (sanft, ovvero soave, dolce). Nessun paludamento né sussiego: ma il tenerissimo, meraviglioso mondo interiore di un uomo ormai isolato acusticamente dalla società ed immerso nella ricerca - e nell'evidente raggiungimento - del paradiso perduto, di un Eden che in questa Sonata è perfettamente descritto ed evocato. Questo va spiegato bene ad un giovane allievo, senza intellettualismi ma facendo leva sulla fantastica portata emozionale di questo lavoro (come di innumerevoli altri). Scusa se l'ho fatta lunga, avrei ancora da dire ma mi fermo. Ovviamente immagino che del mio parere non possa importarti di meno: ciononostante mi sono permesso di comunicartelo perché la tua posizione di personaggio pubblico assai noto comporta a mio avviso precise responsabilità culturali. Se un musicista del tuo talento, capace di spaziare dalle improvvisazioni più inventive e pirotecniche al concerto di Ravel con enorme duttilità, si pone davanti ad un vasto pubblico - formato da persone che probabilmente hanno mediamente bisogno di essere educate musicalmente, ironizzando e mettendo in ridicolo un messaggio di portata universale - come lo sono la Cappella Sistina, la Divina Commedia, il Partenone, ecc. - banalizzandone i contenuti, è un vero peccato, poiché perde una grande occasione di far autentica divulgazione; anzi rischia di far dei danni culturali ed allontanare ulteriormente la gente da quello scrigno di incalcolabile ricchezza che è la musica classica. Non che altre musiche non possiedano enorme ricchezza!, tieni presente che non sono un bacchettone: sono un compositore in attività che ama tutta la buona Musica dall'Epitaffio di Sicilo a Jacob Collier passando per l'illimitato oceano della musica etnica e folk; credo quindi di essere un musicista dagli interessi a 360° e sempre aperto a suggestioni musicali di ogni tipo che io ritenga valide e necessarie ad un continua crescita.
Insomma io penso che un dovere spetti ad una persona di cultura, talento e sensibilità del tuo livello, proprio in ragione della posizione pubblica che occupa: quello di, potendo arrivare a grandi masse di persone, far avvicinare gli ascoltatori a tutta la musica di grande valore, Classica compresa, con amore ed entusiasmo. A meno che tu stesso non soffra di idiosincrasia nei confronti della musica Classica propriamente detta: ma non voglio crederci, la tua sensibilità, il tuo talento e la tua cultura non possono non penetrare profondamente la portata universale di un capolavoro com l'Op. 110 (e, ovviamente, molti altri). Azzardo una possibile interpretazione del tuo atteggiamento teso a ridicolizzare Beethoven: la tua idiosincrasia non è nei confronti della sua musica, ma probabilmente nasce in relazione a come ti è stata comunicata e trasmessa quando eri studente - questo sì, forse, in maniera paludata e sussiegosa, tipica dell'ambiente conservatoriale: ed è senz'altro uno dei limiti dei conservatori cui accennavo sopra, e ti do ragione. L'atteggiamento giusto nei confronti della Musica è quello semplicemente di amarla, e in questo il Conservatorio spesso non aiuta (in sostanza ho incontrato solo pochi insegnanti in grado di farti amare la Musica, i Conservatori andrebbero abbattuti e rifondati radicalmente, ma è un discorso troppo lungo).
Alla fine, ciò che conta è che la Musica sia viva e trasmetta profonde ed uniche emozioni, che le parole non sono in grado di esprimere.
Mi scuso ancora per essermi dilungato e spero tanto di non averti offeso: se involontariamente qualcosa del mio scritto lo ha fatto, me ne scuso; mi sono permesso di mandarti queste mie osservazioni proprio in nome della Musica che sia tu che io tanto amiamo.
Con rinnovata stima ed ammirazione
Rossano Pinelli
Il M° Bollani musicalmente e tecnicamente vale meno di mille altri jazzisti internazionali a lui concorrenti e, giustamente, se n'è tirato fuori... rimane un fenomeno italiano che narcisisticamente disprezza tutto ciò che c'è di bello e di eterno nella vita. Prima di criticare Beethoven, che impari almeno a far regolare la meccanica del pianoforte... Non si accorge MAI che stecca SEMPRE le note sul cantabile!!! Non si può vedere né sentire una cosa del genere. Siamo nel 2022... (Beh, tanto il suo pubblico non se n'accorge...!)
Da un punto di vista almeno morale, lo credevo più serio di Allevi (altro diavolo travestito da agnello), ma mi sbagliavo di grosso.
Se a Bollani il pianoforte e la musica classica non piacciono, è sufficiente che si dedichi ad altro e la smetta di sparare sulla Croce Rossa.
Poi Bollani mi spiegherà un giorno, come mai io a 16-17 anni - pur non suonando a livello professionale nessuno strumento ne avendo mai frequentato il Conservatorio - mi spiegherà appunto perché sia riuscito a capire e ad amare così intensamente Beethoven, e in particolare l'ultimo Beethoven tanto da arrivare a commuovermi durante l'ascolto della sonata Op.111 o della Missa Solemnis.
Quello che dice non ha alcun senso. Pensare che un ragazzo giovane non sia in grado di "capire" ed apprezzare la musica classica è proprio l'atteggiamento che ha creato elitarismo nei confronti di questa musica, considerata dai più come "roba da vecchi o da musicisti".
I giovani sono proprio il target da avvicinare alla musica classica, e dispiace che uno come Bollani che avrebbe le possibilità di farlo dica invece queste cose che non stanno né in cielo né in terra
bravo
Non è in grado di spiegartelo visto che lui non capisce Beethoven!
Non penso che abbiate capito cosa volesse dire..lui dice (giocando col pubblico) che alcune opere, per essere interpretate a livello accademico, sono complesse dal punto di vista emotivo ed espressivo. Se un bambino di 8 anni suona una composizione scritta da un adulto in piena angoscia, ad esempio, pur essendo ben eseguita, mancherebbe di quella esperienza non maturata nel corso della sua vita. Quindi ci sarebbe sempre qualcosa che viene a mancare..
Secondo me lui intendeva proprio questo e parla del suo rapporto con la classica. E secondo me ha ragione. In Conservatorio non puoi sgarrare neanche una nota..non hai libertà di esecuzione.
@@alessiopullara7170puoi sgarrare stai pur tranquillo, non è quello determina la buona riuscita di un'opera. E libertà di esecuzione, beh, come leggere una qualsiasi poesia di Leopardi o del Petrarca o Dante, e recitarle non tenendo minimamente conto del testo. Come recitare Shakespeare pensando a una festa di paese... La libertà nella forma e struttura, purché ci siano forma e struttura. Se mancano queste due, la libertà che si cerca è solo apparente e, anzi, serve solo a ribadire di non aver capito nulla di quello che si è appena letto
Signor Bollani, mi permetto di dissentire rispetto al messaggio veicolato da questo pezzetto di intervista e vorrei farlo per alcune ragioni, che non hanno nulla a che vedere con la mancanza di autoironia che alcune persone nei commenti al video attribuiscono ai musicisti classici e agli estimatori del genere, dato che, per quanto mi riguarda, ascolto tutti i generi musicali e ne distinguo le diverse qualità. Ascolto i cantautori italiani e non, il rock, la musica jazz da sola nei locali (quando si poteva) dove ho conosciuto diversi musicisti jazz che apprezzo molto; ho studiato chitarra classica per alcuni anni, ma sono anche andata a ballare molta musica commerciale, scritta male proprio, se vogliamo, e ho sempre ritenuto che ci sia buona e cattiva musica, certo, ma che in fondo ogni genere fosse rispettabile e da ascoltare in momenti diversi magari, a seconda delle occasioni che ci presenta la vita. A volte anch'io ho moti di disprezzo quando passa in radio qualcosa di veramente brutto (di sicuro non Beethoven), però se passa in radio significa che viene fatto conoscere al grande pubblico e, in ogni caso, il mio disprezzo non vale niente.
Del suo disprezzo che traspare invece da questa "scenetta" non ne avevamo proprio bisogno, perché lei è un personaggio pubblico e perché la musica classica è già stata affossata; perché i musicisti classici sono spesso costretti a svolgere altri lavori per mantenersi e sono pur sempre suoi colleghi, se permette, e la musica classica passa ormai solo su Radio3, Rai5 o ai funerali e ai matrimoni, e perché lei è un bravo musicista da cui ci si aspetterebbe rispetto per i fondamenti della musica quantomeno, dato che, senza la classica, il jazz (ma non solo) non esisterebbe.
Se ci pensa bene poi, non è vero che un adolescente non è in grado di capire la musica classica, ma forse semplicemente non è stato educato all'ascolto fin da piccolo, della musica, delle proprie emozioni e di se stesso, che la musica aiuta a conoscere. Credo invece che un adolescente abbia molte più chances di chiunque altro di amare la musica classica, se stimolato adeguatamente, perché il suo è un mondo emotivo complesso, non meno di quello di un "vecchio", e può aiutarlo a non smarrirsi in un'età in cui è difficile inquadrare i propri sentimenti.
Aggiungo poi una critica alla sua idea che siccome i grandi compositori sono gente "morta trecento anni fa", come lei dice, ciò comporta che non sia possibile sapere come si dovrebbero suonare i loro brani: lo trovo alquanto opinabile, perché esistono degli studi dedicati, come la filologia musicale ad esempio.
Sono venuta a sentirla dal vivo e la seguo a volte su Rai3 con la brava Valentina Cenni. Ho stima della sua creatività musicale, Signor Bollani, e spero che possa rimediare a quanto ha espresso qui.
Il fagiano poi...suvvia! Mi è sembrato di sentire l'imperatore Giuseppe II che liquida Mozart con un "troppe note" nel celebre film "Amadeus". Parafrasando Wittgenstein, su ciò che non si sa suonare si deve tacere. Cordialità.
Ma lui non sta criticando la musica classica in se stessa ma sta semplicemente dicendo che a quell’età non si hanno ancora gli strumenti culturali per capire quella musica. Voi avete mai studiato greco o latino nell’adolescenza? Ecco, è la stessa cosa, a quell’età’ non si capisce il perché e non si capisce l’importanza di quello studio, tutto sembra assurdo. Poi con il tempo si matura e tutto diventa più chiaro e si ha la capacità di gustare quelle cose.
Stefano Bollani è un grande musicista, ma dovrebbe approfondire la sua formazione rimasta evidentemente “settoriale”. Maurizio Pollini a 18 anni suonava Beethoven divinamente, nonostante la giovane età, e non mi sembra che questo semplice fatto gli abbia precluso di diventare un musicista grande almeno quanto bollani
Concordo pienamente, evidentemente date anche le diverse carriere Bollani non aveva la giusta "maturazione" musicale ai suoi 19 anni data in parte al fatto di non piacergli la musica classica in primis
Direi molto più di Bollani.
@@Massimo.Bianchi mi piace tenermi cauto, ma intimamente concordo😂😂
Bollani grande in che? Grande, aggettivo oggi sprecato!
@giovannidellalibera5574 Ma che ridi? Apparte che è un paragone insensato, visto che non li puoi mettere a paragone! Pianisti si, ma con mestieri e intenzioni diverse.. Ma anche se fosse? Non mi sembra che Bollani, abbia la pretesa di essere il più bravo di tutti.. E che avrebbe Bollani da invidiare a Pollini, poi? E viceversa
il microbo Bollani alle prese con un gigante come Beethoven.......come siamo ridotti!
è lo stesso rapporto che c'è tra te e Bollani, eppure tu giudichi...
Sono sceso alla sezione commenti aspettandomi di trovare un commento di questo genere, ora sono soddisfatto
criticare bollani mi fai ridere
Non credo Beethoven avrebbe fatto qualcosa come fa Bollani in Maple Leaf Rag con quei contro tempi forzati da urlo e altre diavolerie che lui e pochi altri riescono a fare, chiedi a qualunque pianista professionista...
@@angeange26 touchè!👏👏
Ho sempre trovato questa frase di Feynman particolarmente interessante, credo sia molto adatta alla maggior parte dei musicisti (esecutori) classici:
«Non so che cosa non va nella gente: non imparano usando l'intelligenza, ma solo meccanicamente o giù di lì. Il loro sapere è così fragile!»
Mi scusi , quindi per esempio Michelangeli sarebbe stato un pianista senza virtù ed emozione secondo lei?
Quanta ignoranza. E mi fermo qui
@@Helllo186 Mi scusi, ma io non ho detto questo. E poi quando si parla in questo modo si tende a parlare della maggioranza.
@@danielet.2524 meglio che ti fermi qui, perché non reggeresti con me.
@@ArgoBeats credo valga anche per me
Il fatto e' che tutto e' soggettivo. La stessa cosa mi succedeva con Chopin. E poi se un giovane suona la Patetica, hai voglia di ritmo e passione...
Ho portato anche io agli esami la 110 a vent'anni..!! Ora che ne ho 59 la suono con una maturità ed una " partecipazione"e "consapevolezza"totalmente differente! Su questo posso dare ragione a Bollani.. mi dissocio xò ,anche se penso che la sua sia stata una mera provocazione,sulla messinscena che ha proposto
Non è che tu in Debussy, nei preludi di Debussy, ritrovi quello che ti piace suonare, il jazz, tu trovi invece in debussy quello che ti piace dei pianisti americani del jazz, che senza Debussy probabilmente non ci sarebbe stati, non sviluppavano la complessità della loro musica, loro e probabilmente tu.
Quindi il problema non è il suo rapporto con Beethoven.
E l'uso di quel verbo, " ritrovare ".
a Campi Bisenzio....ci sono stato qualche volta, ho fatto 130km per andare a trovare una mia cara amica😂....che nostalgia🙇
Beh invece la roba che compone lui è sopraffina, tipo “Arrivano gli alieni”. Mettiamo i ragazzi ad ascoltare la sua roba che sicuramente imparano di più. “Arrivano gli alieni”.
Mah! A ragionar per standard, si finisce per ragionare anche per cliché...
Ai ragazzi piacciono le musiche di artisti veri e grandi, sono i primi ad accorgersi del capolavoro, lo percepiscono e non lo chiudono in stereotipi.
magari lo hanno anche pagato per dire quelle minchiate
iniziava così . . .poveraccio!!! qui non si tratta di toccare mostri sacri, ma di non capire un cazzo!!! Bollani dimostra la sua ignoranza e la banalità del suo non capire un cazzo su nulla!!! Il discorso - mediocrissimo!!! - che fa Bollani si può rivoltare contro lui stesso. Cosa penserebbe della "sua" musica un ragazzino abituato ad ascoltare Disco-Music e Trapp??? Riterrebbe la musica di Bollani noiosissima, incomprensibile e lontana! Ergo? Se non conosci non capisci! Bollani è uno dei tanti casi che pur avendo conosciuto non ha capito un cazzo!
Errore toccare un mondo così, errore
Adoro Bollani, ma non sono assolutamente d'accordo con il suo pensiero. Mi spiace. Lo stesso discorso lo potremmo fare allora anche per i grandi poeti del 300! Perché farli studiare a ragazzini di liceo o addirittura di scuola media, se non hanno gli strumenti culturali ed emotivi per comprenderli? Che orrore un ragionamento del genere!!!! Devono studiarli! DEVONO!
Pover'uomo, così "piccolo" da poter capire nonostante l'età avanzata..
anche il rep è fuori dalla realtà
senso dell'autoironia zero tra gli estimatori della musica classica. Di fatto avete dato tutti ragione a Bollani, paradossalmente, senza accorgervene.
Se un ragazzo sente solo il Pulcino Pio, vuol suonare solo il Pulcino Pio.
Se uno non vuol studiare le sonate, va bene, ma almeno dirgli che tanta grazia esiste e che mandarlo nello Spazio e non ascoltarlo qui sarebbe un controsenso per un essere umano. L'arte è un bisogno per l'uomo. Questa facile "autoironia" è pericolosa e abbassa il livello di tutto.
Finalmente uno che ha il coraggio di smontare un mondo, a volte , intoccabile.....
Bollani vergognati! Se non c'era Beethoven probabilmente tu non avresti neppure avuto la possibilità di suonare!
Era meglio che stavi zitto, non è obbligatorio capire Beethoven! Fai il Jazz che ti riesce bene e lascia stare quello che non capisci.
Qui bisogna essere chiari, quest'uomo é fondamentalmente ignorante.
Bollani sei un ottimo musicista, ma quante cazzate hai sparato per ingraziarti il pubblico!!!
Che pena.
Bollani un grande !