Il discorso più urgente: Newsletter MONTE BERICO 26 agosto - 1° settembre @Bernardino Zanella
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- Опубліковано 5 лют 2025
- Abbiamo da poco celebrato l’anniversario delle bombe atomiche lanciate dall’aviazione degli Stati Uniti su Hiroshima e Nagasaki. Sembra che non abbiamo imparato molto da quella terribile tragedia, né dai sessanta milioni di morti della seconda guerra mondiale, né dai quasi tremila morti al giorno da allora per le diverse guerre attive nel mondo.
Al di là delle molte guerre che già si stanno combattendo, oggi stiamo camminando decisamente verso una nuova guerra planetaria. È chiara la volontà di uno scontro militare tra i grandi imperi, e per questo da una parte e dall’altra si stanno facendo enormi investimenti nell’industria militare. La deterrenza è il grande pretesto: bisogna armarsi contro l’avversario, che a sua volta si arma di più, in una corsa senza fine agli armamenti, deviando verso la produzione e l’acquisto di armi risorse che sarebbero necessarie per il benessere dei popoli. Anche l’Italia, pur con la sua fragile economia, sta togliendo importanti risorse alla sanità e all’educazione per destinarle agli armamenti.
Alcuni stati hanno dichiarato di essere già quasi pronti per la guerra. Altri hanno manifestato la necessità di più tempo, per addestrare maggiormente il personale, per garantire maggiori risorse e per produrre e acquistare più sofisticati armamenti. Nessun governo ha detto un deciso no alla guerra.
Il no è venuto e viene da papa Francesco. Non passa settimana che lui non ripeta che la guerra è una sconfitta per tutti, che unica vincitrice è la morte. La produzione e il commercio di armi, anche se non venissero usate già producono morte perché tolgono risorse alla vita. Egli si sforza di svegliare le coscienze e far aprire gli occhi alla gente, perché si renda conto che la guerra è già in cammino, e che solo il no dei popoli può fermarla.
Almeno tutti coloro che hanno un’ispirazione cristiana, ogni persona di buona volontà a qualunque credo appartenga, o non ne abbia nessuno ma creda nella vita e nella difesa di ogni essere vivente e di tutta la terra, si uniscano per manifestare la loro volontà di pace e dichiarare il loro no alla guerra. Ogni famiglia, ogni comunità, ogni parrocchia e diocesi, le Congregazioni e gli Ordini religiosi, tutti devono domandarsi quali iniziative possono intraprendere e realizzare per manifestare insieme ad altri il loro sì alla pace e il più fermo rifiuto della guerra.
I conflitti tra i popoli forse sono inevitabili, ma si devono risolvere attraverso la diplomazia, il dialogo, la mediazione, con la resistenza attiva non violenta, e non con il ricorso alla guerra. È assurdo dare ragione a chi vince la guerra, al più forte, a chi uccide di più e fa maggiori distruzioni. Non c’è nulla di umano in questa logica, e giustamente il papa Giovanni ha dichiarato che la guerra è aliena alla ragione, è una pazzia.
Anche Gesù è stato ritenuto pazzo, ma per altri motivi: perché insegnava la logica della giustizia, della solidarietà, della misericordia, della fraternità universale, della pace. È lui che ci indica la strada.
Bernardino