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ScienzaNuova
Italy
Приєднався 7 сер 2020
ScienzaNuova si propone come un luogo di ricerca e di sperimentazione sui concetti fondamentali delle odierne scienze, e quindi anche come un’occasione di interrogazione del loro senso, condotta attraverso un confronto tra interpretazioni. In un contesto di ricerca dialogica strutturato in tavole rotonde, workshop, laboratori e conferenze, si darà luogo a un foro collaborativo, in cui possa svilupparsi una proficua interazione tra le diverse forme del sapere del nostro tempo.
ScienzaNuova intende in tal modo promuovere una consapevolezza sul ruolo del sapere scientifico e tecnico, e sul modo in cui esso possa porsi al servizio dell’uomo.
ScienzaNuova intende in tal modo promuovere una consapevolezza sul ruolo del sapere scientifico e tecnico, e sul modo in cui esso possa porsi al servizio dell’uomo.
Franco Recusani, «Esperienza e concettualizzazione per categorie in medicina», ScienzaNuova
Il professor Recusani chiarisce in questo intervento se e come la medicina possa essere intesa come scienza, quali siano i pericoli del fraintenderla con una scienza esatta o di comportarsi come se lo fosse e chiarisce alcune questioni fondamentali sul metodo in medicina.
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Відео
Vieri Mastropietro, «La freccia del tempo», ScienzaNuova
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Il professore e fisico Vieri Mastropietro illustra la descrizione del tempo come fenomeno emergente, ovvero mostra come la nostra concezione del tempo possa "emergere" da fenomeni originari a diverse scale di energia.
Discussione | L'irragionevole efficacia delle scienze fisiche - Vieri Mastropietro & Angelo Vulpani
Переглядів 3099 місяців тому
Dopo il dibattito su "l'irragionevole efficacia delle scienze fisiche" (ua-cam.com/video/nGaax3uoZWQ/v-deo.html), Vieri Mastropietro ed Angelo Vulpiani riescono, grazie alle domande dei partecipanti, ad approfondire alcuni punti salienti.
Workshop II | Sigaretta fisica e sigaretta fenomenologica - Ivo De Gennaro
Переглядів 54011 місяців тому
ScienzaNuova 2023 - Qualche anno prima di questo intervento, il fisico Vieri Mastropietro tenne un seminario dove illustrava una descrizione scientifica del tempo come fenomeno emergente, ovvero: il nostro senso dello scorrere del tempo proviene dall'irreversibilità dei processi, che determina una direzione del loro sviluppo. Mastropietro usò l'esempio della sigaretta: una volta accesa essa può...
Workshop I | Scienza e conoscenza: questioni di lessico greco antico - Elena Langella
Переглядів 26611 місяців тому
ScienzaNuova 2023 - V secolo a.C.: agli albori del pensiero scientifico, quando in letteratura irrompono nuovi saperi, la lingua muta per far fronte alla comprensione delle competenze appena nate e generare un linguaggio tecnico. Elena Langella ci porta alla scoperta di questa straordinaria genesi che ha in definitiva originato noi, uomini del nostro mondo.
Discussione | Fare filosofia: un confronto tra ermeneutica e analisi - Achille Varzi & Gino Zaccaria
Переглядів 76011 місяців тому
ScienzaNuova 2023 - A seguito del dialogo fra Achille Varzi e Gino Zaccaria, le domande degli uditori hanno permesso di sviscerare alcune questioni fondamentali.
Discussione | L'intelligenza artificiale tra etica e diritto - Maurizio Borghi & DanielaTafani
Переглядів 52011 місяців тому
ScienzaNuova 2023 - A seguito del dialogo fra Daniela Tafani e Maurizio Borghi in merito all'attendibilità degli attuali miti sull'intelligenza artificiale, si apre un ampio dibattito che porta perfino ad indagare che cosa possiamo dire sull'essere umano stesso alla luce della differenza fra uomini e macchine.
Discussione | Casualità e causalità: Tra empirismo e fondamenti - Fabrizio Angaroni & Marco Erba
Переглядів 25011 місяців тому
ScienzaNuova 2023 - A seguito dell'intervento di Marco Erba e Fabrizio Angaroni su casualità e causalità, una vivace discussione con il pubblico permette di mettere a fuoco alcuni punti salienti.
Dialogo II | Casualità e causalità: Tra empirismo e fondamenti - Fabrizio Angaroni & Marco Erba
Переглядів 33011 місяців тому
ScienzaNuova 2023 - Quella di causalità è una nozione fondamentale in fisica, ed è connessa al concetto di caso: un evento casuale ha una causa? Che cosa vuol dire casuale? E quando possiamo logicamente dire che un evento ne causa un altro? Ne discutono i fisici Marco Erba e Fabrizio Angaroni.
Dialogo III | L'intelligenza artificiale tra etica e diritto - Maurizio Borghi & Daniela Tafani
Переглядів 691Рік тому
ScienzaNuova 2023 - Che cosa sanno effettivamente le intelligenze artificiali? E fino a che punto ha senso tracciare un parallelo fra queste tecnologie e il cervello dell'uomo o in generale l'essere umano stesso, se ha senso? E' corretto aver dato nomi e aggettivi esplicitamente riferiti all'uomo come "intelligenza" o "neurale" a queste macchine? Come stiamo normando in Italia e in Europa l'avv...
Dialogo I | L'irragionevole efficacia delle scienze fisiche - Vieri Mastropietro & Angelo Vulpani
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ScienzaNuova 2023 - I fisici Angelo Vulpiani e Vieri Mastropietro riflettono sullo stupore che emerge quando si constata che l'applicazione di idealità logico-matematiche al mondo della natura effettivamente funziona e si interrogano sull'origine.
Dialogo IV: Fare filosofia: un confronto tra ermeneutica e analisi - Achille Varzi & Gino Zaccaria
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ScienzaNuova 2023 - Si sente spesso parlare di fenomenologia e filosofia analitica come diverse direzioni della filosofia. Ma di che cosa si tratta esattamente? Quali sono le differenze? E come è accaduto che la filosofia si dividesse in questi due approcci? Ne discutono i professori Gino Zaccaria e Achille Varzi, provenienti rispettivamente dalla tradizione fenomenologica e da quella analitica.
Gino Zaccaria e Ivo De Gennaro, «Lingua - utopia», ScienzaNuova
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In questo seminario, i professori Gino Zaccaria ed Ivo De Gennaro propongono di mettere insieme lingua e utopia e mostrano come l'una possa essere riferita all'altra. In particolare, partono dal conio originale della parola "utopia" come "non-luogo" e fanno vedere come, in quanto non-luogo, questa possa indicare ciò che dà luogo, cioè che rende attendibile il senso di luogo, e quindi permette a...
Giuseppe Langella, «Visioni eutopiche: La città dei sogni da Vittorini a Calvino», ScienzaNuova
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Il professor Langella ci accompagna in un viaggio alla scoperta delle città "viste" da Elio Vittorini, in "Le città del mondo" (1969), e da Italo Calvino, in "Le città invisibili" (1972). In che senso queste città, spesso terribili, devastate, stranianti, sono descritte anche sulla base di istanze utopiche? Attraverso l'analisi dell'origine, della struttura e dell'evoluzione di queste città, il...
«Dialogo sui fondamenti della probabilità» - Tavola rotonda , ScienzaNuova
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Facendo seguito al seminario tenuto da Angelo Vulpiani ed Eugenio Regazzini «Dialogo sui fondamenti della probabilità» (ua-cam.com/video/xI0Bt_gKNgQ/v-deo.html), riportiamo la discussione avvenuta a lezione conclusa fra i relatori, gli ospiti e i partecipanti.
Angelo Vulpiani ed Eugenio Regazzini, «Dialogo sui fondamenti della probabilità», ScienzaNuova
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Angelo Vulpiani ed Eugenio Regazzini, «Dialogo sui fondamenti della probabilità», ScienzaNuova
Mauro Carfora e Vieri Mastropietro, Discussione coi partecipanti, ScienzaNuova
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Mauro Carfora e Vieri Mastropietro, Discussione coi partecipanti, ScienzaNuova
Elena e Giuseppe Langella, Discussione coi partecipanti, ScienzaNuova
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Elena e Giuseppe Langella, Discussione coi partecipanti, ScienzaNuova
Andrea Moro e Achille Varzi, Discussione coi partecipanti, ScienzaNuova
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Andrea Moro e Achille Varzi, Discussione coi partecipanti, ScienzaNuova
Eugenio Regazzini, «Leggi dei grandi numeri», ScienzaNuova
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Eugenio Regazzini, «Leggi dei grandi numeri», ScienzaNuova
Salvatore Natoli, «Filosofia e utopia», ScienzaNuova
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Salvatore Natoli, «Filosofia e utopia», ScienzaNuova
Mauro Carfora, «Fino alle origini dello spazio e del tempo», ScienzaNuova
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Mauro Carfora, «Fino alle origini dello spazio e del tempo», ScienzaNuova
Angelo Vulpiani, «Something about L.F. Richardson», ScienzaNuova
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Angelo Vulpiani, «Something about L.F. Richardson», ScienzaNuova
Vieri Mastropietro, «Fondazione matematica del Modello Standard: a che punto siamo?», ScienzaNuova
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Vieri Mastropietro, «Fondazione matematica del Modello Standard: a che punto siamo?», ScienzaNuova
Elena Langella, «Proiezioni utopiche e disincanto in Aristofane», ScienzaNuova
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Elena Langella, «Proiezioni utopiche e disincanto in Aristofane», ScienzaNuova
Achille Varzi, «Sogni infranti e nuove sfide: da Condorcet a Gödel», ScienzaNuova
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Achille Varzi, «Sogni infranti e nuove sfide: da Condorcet a Gödel», ScienzaNuova
Andrea Moro, «Il pensiero osceno: Dante, Pietramala e la truffa delle lingue geniali», ScienzaNuova
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Andrea Moro, «Il pensiero osceno: Dante, Pietramala e la truffa delle lingue geniali», ScienzaNuova
Luigi Galgani con Gino Zaccaria, «Fisica e oltre», ScienzaNuova
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Luigi Galgani con Gino Zaccaria, «Fisica e oltre», ScienzaNuova
Ivo De Gennaro e Gino Zaccaria «La questione della lingua madre», ScienzaNuova
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Ivo De Gennaro e Gino Zaccaria «La questione della lingua madre», ScienzaNuova
Eugenio Regazzini, «Fondamenti della probabilità» - quarta lezione, ScienzaNuova
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Eugenio Regazzini, «Fondamenti della probabilità» - quarta lezione, ScienzaNuova
Ottimo. Grazie.
" La natura, senza l, uomo, non sa di essere natura ."... ma davvero ?!?!.... Adesso capisco io, quando un, albero sa di essere albero : quando, un uomo va a tagliarlo ! 😮..... cosi anche per i fiumi inquinati !!!.... L, UOMO, il binefattore del pianetta Terra,., che esiste per" svegliare " la natura, tramite il maltrattamento !!! 😂 Lei è proprio un genio ! 😢
5:00: con 'non-aver-luogo' dell'utopia (e quindi della lingua) si intende solo un non-aver-luogo fisico o un non-accadere? Se non fosse un accadere (se non fosse un evento, parola con cui spesso viene tradotto in italiano il tedesco Ereignis), cosa sarebbe?
Raffaella Campaner, Jacob Stegenga e John P.A. Ioannidis hanno scritto cose illuminanti sul tema, in parte convergenti con le tesi del relatore
Dissentono su tutto, eppure hanno il garbo di non farselo reciprocamente pesare. Spettacolare lo sguardo di Varzi allochè Zaccaria si inerpica in una delle sue supercazzole bitumate con lo scappellamento a destra, tanto per essere ontologicamente precisi.
Filosofia continentale = letteratura saggistica (=parole per esprimere sensazioni soggettive in uno sforzo di oggettivazione irrisolubile). Filosofia analitica = filosofia. Punto. A latere, Varzi sfiora la santità nel resistere all'arte soporifera del suo interlocutore, che passa da una supercazzola all'altra con ineguagliabile abilità.
un commento che attesta il solito e stanco provincialismo italiano. queste dicotomie sono funzionali esclusivamente a giochini di cattedre (come ben si è visto nella polemica "debolisti" vs "new realists". Polemica sterile e inconcludente). La triste verità è che la contrapposizione analitici continentali non regge da almeno 30 anni (ha mai significato qualcosa?) e siamo solo noi italiani a perpetrarla, perché è il nostro tessuto antropologico, sociale e geo-storico a favorire i "derby" e le polemiche da bar (le prove sono decisamente empiriche, basta mostrarle a dito, wittgensteinianamente). Dire che il prof. Zaccaria si perde in "supercazzole" significa non comprendere le ragioni metodologiche di quel suo linguaggio (che personalmente ritengo abbia fatto epoca e che oggi dica poco), cioè non essere filosofo (mi rincresce Meganoide, magari un diploma dignitosissimo da shampista sarebbe stato più opportuno). Perché Heidegger o Derrida hanno fatto ricorso a un linguaggio così involuto? Perché tra le due guerre Heidegger propone una filosofia come "interpretazione" e perché negli anni 60 e 70 in Francia ha avuto successo questo stile al limite dell'ermetico? Non stiamo parlando delle cialtronerie della scuola di Yale o delle scemenze di Rorty, ma di ragioni filosofiche che stanno alla base, nel nostro caso, di quel linguaggio non ordinario. Potrà essere soporifero e Varzi santo, ma il rispetto non si nega a nessuno. Io non conosco il prof. Zaccaria e altri riferimenti filosofici segnano la mia ricerca, ma le polemiche da bar le lasciamo al bar. Come al solito, gli italiani sono grandi allenatori... con il giornale rosa tra le mani e il prosecchino nella pancia.
@@RosarioTrimarchi Beh, il cognome è importante (Trimarchi autore di diritto privato, ineguagliabile), la sostanza del commento un po' meno. Comunque sia: 1) Zaccaria è intellettuale vecchio stile. Vecchio, appunto. Lo conosco anch'io, sai? 2) Interpretare = dire qualcosa in modo che quasi nessuno capisca (capire = prendere a sè = ricondurre a quanto sia famigliare) e' sua affermazione. Treccani è d'altro avviso. 3) Varzi chiarisce, Zaccaria offusca. Se sono stato troppo chiaro, mi spiace. Forse avrebbe preferito un saggio in zaccaresco? Dubito. Allez!
@@RosarioTrimarchi Esatto. fuori d'Italia e` rimasta, ormai da decenni, solo quella analitica. e in Italia si sta andando cosi`, per forza di cose.
@@meganoid_9001 Un amico, qualche giorno fa, mi ha telefonato segnalandomi, divertito, questi suoi commenti al dialogo con Varzi. Devo dire che sono d'accordo con lui; mi diverte, in particolare, la definizione di "intellettuale vecchio stile" - dove la "vecchiaia" rinvierebbe, mi pare, al fatto che il mio pensiero sarebbe datato, e quindi superato da qualcosa di nuovo. Sarei lieto di imparare da lei questo "che di nuovo" in filosofia. Mi conforta il fatto che, da quanto lei dice, ci conosciamo. Le sarei grato allora se volesse uscire dall'anonimato; inoltre, se ci conosciamo, saprà come mettersi in contatto con me. Al di là della questione della "vecchiaia" (o del "vecchiume"), mi piacerebbe anche sapere in che senso il mio "discorso filosofico" (se mi consente questa espressione) sarebbe dedito a "offuscare" più che a "chiarire". Le chiedo questo perché a me pare che le cose non stiano affatto in tali termini; mi sembra insomma di muovermi in senso opposto - e cioè: dall'oscuro verso il chiaro. Ma, anche qui, sarei curioso di conoscere gli argomenti a sostegno della sua tesi. (Mi diverte anche la nota sul carattere soporifero di ciò che dico. Qualche anno fa, avevo uno studente che frequentava le mie lezioni con l'unico intento di schiacciare dei pisolini pomeridiani. Si sedeva sempre nelle ultime file; dopo un decina di minuti, iniziava a cadere quietamente fra le braccia di Morfeo. Naturalmente, mi sono sempre ben guardato dal dargli la sveglia.) Due note finali in forma interrogativa. 1. Possiamo davvero pensare che la "questione ontologica" (con le sue innegabili e intricate relazioni con la "questione del nulla") appartenga al "vecchio"? 2. È attendibile prendere come base il senso comune (e la sua "logica") quando ascoltiamo (o studiamo) un tentativo di pensiero che abbia unicamente le parole come strumenti per analizzare i suoi problemi e affrontare le sue domande? Un cordiale saluto!
@@GinoZaccaria-v5b Buongiorno! Rispondo alle sue cortesi domande. Il chè di nuovo in folosofia sta oltre la filosofia così come coltivata da Platone in poi. Non mi riferisco alle elucubrazioni severiniane, bensì a modi e metodi che altre discipline hanno saputo escogitare e adottare per affrontare gli stessi problemi che la filosofia ha preteso di saper risolvere con efficacia. Leggendo Vallortigara o Damasio se ne trae idea compiuta ancorché limitata al settore di loro competenza. La mia identità non ha alcuna rilevanza in questo dialogo. La questione ontologica è un perla assoluta del pensiero umano. E lì si ferma. Credo che il castello ontologico, a mio avviso fondato interamente sulla concezione platonica di pensiero razionale, sia smentito in maniera definitiva dal modo in cui l’intelligenza artificiale recentemente messa a disposizione di tutti attraverso piattaforme web come ChatGPT e Claude trova realizzazione compiuta: non attraverso l’ontologizzazione delle rappresentazioni del reale, bensì attraverso catene di approssimazioni mai realizzantesi in oggetti o idee ben definite. Quindi la risposta al suo quesito numero 1 è: ita est! Quanto al numero 2, la risposta non mi è nota, neppure in modo approssimato. Mio limite. Infine, tale Rosario Trimarchi, in un commento postato a risposta del mio primo qui sopra, ha delineato la questione della retorica soporifera in modo chiaro e preciso. Meglio di lui non saprei fare, come lui stesso potrà confermare in virtù del confinamento a chiacchera da bar del mio accenno (che poi, a ben vedere, UA-cam è un bar, anzi, un bazar, nel quale tutto e il suo contrario si mischiano in un marasma dodecafonico che ricorda la parlata del famoso Gurdulù di calviniana memoria). Allez!
Leggete gli articoli originali di de Broglie del 1925-1926 e gli articoli di A.O. Barut degli anni ‘90 per capire il significato fisico del prendere la semi somma delle onde anticipate e ritardate nei potenziali. Se si hanno equazioni d’onda non lineari le particelle sono solitoni, quindi strutture estese che hanno l’auto-forza (reazione di radiazione) oltre che l’influenza delle sorgenti lontane (le fluttuazioni del “vuoto”). I fisici di oggi hanno perso il contatto con la realtà fisica per abbracciare l’astrazione matematica. Ed ecco che nascono le azioni a distanza istantanee, le dimensioni extra, i molti mondi o la retrocausalità.
La prima testimonianza del termine "ontologia" risale al 1606: esso viene adoperato come sinonimo di "metafisica" nell'opera "Ogdoas Scholastica" del filosofo tedesco Jacob Lorhard. Egli proponeva infatti una versione radicalizzata dell'interpretazione di Scoto e Suárez, per i quali la metafisica doveva essere anzitutto studio dell'ente in generale. Se per loro, però, la definizione di "ente" sarebbe quella di "essenza reale", e cioè la definizione di qualcosa esistente veramente nello spazio e nel tempo, per Lorhrard era quella di "intelligibile", cioè qualunque cosa possa essere anche solo pensata o immaginata, pur non esistendo mai effettivamente. La prima ontologia moderna si è perciò configurata anzitutto come una scienza di contenuti puramente mentali. Fonte: Gazzetta filosofica
che meraviglia, grazie Elena 🙏🏻💜
Ma aiōn , nella sua accezione neotestamentaria, non significa "mondo", lat. "Saeculum" , deriv. da aivon col digamma ? Cfr. Aevum ?
Non sono un matematico e la mia opinione vale poco o nulla, ciò premesso la mia opinione è che la matematica non sia una scienza bensì un arte come la musica per fare un esempio.
Credo di poter affermare che raramente ho ascoltato una persona con un pensiero così chiaro come quello della Professoressa. Se poi ad un certo punto ci si accorge che tra gli ascoltatori che intervengono c’è anche un certo Achille Varzi allora non puoi fare altro che ringraziare infinitamente per questo video. Grazie davvero
Splendido dialogo. Grazie mille!
secondo me è sbagliato dire che la domanda fondamentale dell'ontologia è "che cosa c'è", nel senso che non è la domanda originaria. piuttosto dovrebbe essere la domanda riguardo all'essere in generale la domanda fondamentale ontologica, domanda che poi ha già provato a sviluppare heidegger in essere e tempo. in questo senso si riferiva alla "proiezione ontologica", nel senso di un mondo-cinema, nel quale l'essere si rappresenta e si immedesima negli enti, a momenti dicendo "tat vam asi", io sono questo, ma ANCHE questo, ma ANCHE questo, e nell'altro estremo dicendo "neti neti", io non sono questo, non sono NEANCHE questo, eccetera. E' il gioco del se' che si rappresenta a se', immedesimandosi nell'altro, infinitamente, uno specchio di luce di fronte ad uno specchio di luce. Per questo ogni ontologia dovrebbe partire da Sè, cioè l'essere, che, come dice tra le righe Gino, è Niente.
Mamma mia la pazienza del prof Varzi… Lui meraviglioso e lucido come sempre! Tutto il resto è noia stilistica!
Davvero... Non si capisce nulla di ciò che dice Zaccaria
però è notevole che vi sia un dialogo online tra un analitico e un neo-heideggeriano(?) continentale che cercano di capirsi a vicenda pur utilizzando concetti diversi
Vero! Sono assolutamente d'accordo che questi dialoghi siano rari e preziosissimi, soprattutto su questi temi. Quindi sì grazie di cuore a Scienza Nuova per condividerli! :)
Infatti mi piacciono troppo le parole del prof Varzi (nel video di discussione seguente a questo) quando spiega l'importanza della "responsabilità" di farsi capire... @@sergioiacino4825
@@Lety_foreverdei discorsi di Zaccaria non esiste x tale che x é un discorso e rientri nell'estensione dell'insieme "cose che si capiscono" hahah
Un grazie grandissimo per aver condiviso questo con tutti noi
grazie
Salve! Scusate uso questa sede per chiedere di un video postato un paio di giorni di fa con Achille Varzi e Gino Zaccaria, dal titolo "Ermeneutica e analisi", è possibile recuperarlo? grazie mille e sempre complimenti per queste lezioni meravigliose, davvero rare su youtube.
Certamente, lo abbiamo temporanemante rimosso per caricare questi nuovi contributi uno alla volta e corredarli di didascalia. Fra pochi giorni lo ripubblicheremo. Ci scusiamo per l'attesa.
grazie mille! non voglio perdermi neanche una parola di questi incontri! 😊@@scienzanuova7597
Filosofia no grazie.
grazie!
Banale.
L'essere è perché fuori dello spazio tempo. Eventualmente il non essere(ecco l'essere) non può non essere, c'è una dimensione forse tre, e quindi una unica secuenza possibile avvolgente. Sentire il numero è paragonabile a sentire dio. Ritornando a la questione dell'essere come significato, bisogna considerare il 'dove' è anche una posizione o dimensione. L'essere invocato da Parmenide corrisponde a quello che noi possiamo considerare eterno. La natura si può capire come una geometria strutturata che da una parte evoca l'albero dall'altra le scatole cinesi. L'osservatore riconosce in quanto tale il tronco e per tanto eterno in relazioni a la chioma, un'altrettanto osservatore nella medesima struttura riconosce una grossa e imparagonabile rama come tronco. Essere umano e qualcosa di sottile, molto forte troppo.
Intervento stupendo. Grazie
Hah
dopo aver visto per la seconda volta questo inizio di seminario ho avuto modo di tentare un pensiero sull'origine della lingua, e, sperando di non esagerare o di non aver preso un abbaglio, mi sembra di poter dire che il tratto fondamentale della lingua sia quello del ritrarsi. cioè, da una parte vi è una ritirata, un tirarsi indietro, un rifugiarsi e un nascondersi, appunto ritraendosi, avviluppandosi in sè per così dire, dall'altra parte c'è il movimento del ritrarsi, ovvero dell'apparire, del venire alla luce, quindi un movimento espansivo, sviluppantesi proprio sullo spazio lasciato dalla ritirata della lingua, dal suo residuo. Se da una parte quindi la ritirata è una corporificazione, un astringimento, dall'altra parte è pure una fuga da questa corporificazione. quindi proprio questo doppio movimento aprirebbe uno scisma tra ciò che appare e ciò che non appare. forse Jacob Boehme diceva qualcosa in queste linee quando parlava di qualità acida e di quella astringente o anche il famoso "tzimtzum" della kaballa Lurianica. inoltre, mi sembra di notare un carattere dinamico della lingua, cioè il verbo. la lingua è ancora immobile, impassibile, mentre il verbo è già lingua agente. pensate anche voi così o la articolereste in altri termini? è troppo o troppo poco? azzardandomi ad un'ultima osservazione porrei quest'equazione: la lingua sta al verbo come ciò che non appare sta a ciò che appare, cioè lingua:verbo=non manifesto:manifesto, che, semplificando la divisione in "scisma" e ponendo la stessa uguaglianza come scisma la formula risulterebbe così---> lingua scisma verbo scisma non manifesto scisma manifesto . Ha senso?
bellissimo inizio di seminario dei miei due filosofi preferiti! mi chiedo in tutto questo discorso che ruolo avrebbe giocato il non manifesto. può esso stesso divenire manifesto o in qualche modo contemplabile? il non manifesto è in qualche modo destinato a diventare manifesto o ci si può attendere di scorgerne perlomeno l'ombra o un'impronta? eccetera
Grazie per il tuo commento. Io che ti rispondo non sono nè Gino Zaccaria nè Ivo De Gennaro, ma forse posso provare a dare quantomento un tentativo di risposta. Nel momento in cui, di fronte al manifestarsi di un fenomeno, ci si accorge della manifestazione stessa, contestualmente appare anche il non-manifesto, ovvero che il fenomeno prima di manifestarsi abitava il nascondimento, era nascosto. Il non-manifesto potrebbe non essersi mai manifestato oppure essersi manifestato e poi essere caduto nell'oblio oppure essersi manifestato senza essere scorto. Non credo che possiamo dire cosa del non-manifesto possa diventare manifesto, certamente ci sono fenomeni che escono dal nascondimento e dunque diventano manifesti, ma non è necessario inquadrare tali manifestazioni nella pre-destinazione, cioè non credo che possiamo dire che il manifesto era destinato a diventare manifesto. Infatti una descrizione di questo tipo, in termini di pre-destinazione, richiederebbe di individuare delle condizioni necessarie per la manifestazione, che però potrebbero essere date solo a posteriori della manifestazione, e quindi in seguito a una qualche manipolazione (magari utile ma non originaria) della manifestazione. Comunque, nel momento in cui si manifesta la manifestazione, l'ombra del non-manifesto appare chiara nella sua oscurità.
@@scienzanuova7597 aaah ma quindi il manifestarsi di un fenomeno in generale, o della manifestazione stessa o della non manifestazione sono liberi, non sono condizionati!
comunque la ripresa a 1:43:30 molto futurista, i capelli di carfora diventano gialli subendo l'interferenza del muro 😂
come al solito gino quasi messo in croce solo per aver esposto delle idee totalmente originali, corrispondenti poi al vero pensiero futurista spogliato dai pensieri di chi il futurismo non lo capiva ma l'ha "divulgato". il punto è molto semplice. oggi quasi tutti, varzi e carfora compresi, vedono l'arte semplicemente come una sorta di "espressione". ma artisti come boccioni, quando parlavano di simultaneità, endodinamismo ed esodinamismo, avevano effettivamente un'esperienza della realtà di quel tipo, il mondo veniva percepito da loro in una simultaneità, esperienza che poi viene riferita anche da molte persone che praticano forme di meditazione molto profonde od hanno utilizzato sostanze psicotrope in grado di espandere la coscienza. Varzi, Carfora, mi rivolgo direttamente a voi, imparate ad ascoltare Gino ed Ivo con umiltà, perchè i loro non sono Giochi, nel senso della teoria dei giochi. Anzi, la pazienza che dimostrano nei vostri confronti è veramente tanta. Chiedete sul piano operativo cosa ne facciamo della presentazione di Gino? Provate ad entrare nel senso delle sue parole. Chiediamoci cos'è la volontà, di chi è questa volontà, perchè il mondo è volontà e qual'è il rapporto tra volontà e potenza. (rapporto notato non solo dai greci, ma anche dagli induisti nell'idea di maya-shakti).
se devo dare la mia impressione sulla modalità con cui si sono svolte le relazioni, non mi sembra che gli interventi di Gino siano accolti molto bene, alla prima domanda posta da Gino, Achille era evidentemente abbastanza seccato. inoltre se posso commentare i professoroni, Moro mi è solo sembrato molto pieno di ego, senza poi portare prove concrete di ciò che afferma, come se lavorare con chomsky o parlare con penrose rendesse automaticamente valido e vero ciò che viene detto. anche solo dire la carne si fa verbo è la totale abnegazione di ogni forma di libertà e si esclude un indimostrabile lingua madre che apriori informa sia la materia stessa, che poi il linguaggio umano che sarebbe solo una riduzione ed un approssimazione della lingua madre, che vive invece solo nelle parole dei veri poeti e dei veri filosofi, non dei filosofi da accademia che per dimostrazione portano solo la loro voce ex cathedra come Moro
mi sento come se Gino Zaccaria avesse preso Vieri sotto la sua ala linguistica!! il modo in cui si esprime Vieri in questo seminario è magistrale, ma credo che il dialogo con Gino, i filosofi e gli altri ricercatori sia stato fondamentale per questa crescita che Vieri ha mostrato dai primi seminari con scienza nuova ad oggi!
Niente uomo niente male.
La filosofia è un tentativo straordinariamente ingegnoso di pensare erroneamente. Bertrand Russell
Morale della favola: non bisogna mai disturbare i sogni dell'ortodossia. Se no se la prende come un'offesa personale. Le leggi della fisica funzionano così bene che è eresia metterle in discussione in qualsiasi sia modo. Ci piace vincere sempre e facile, per questo siamo tutti tifosi della juve!
La descrizione del funzionamento dei sistemi di traduzione è completamente errata e fuorviante. Concetti interessanti ma applicati con una padronanza forse mediocre della materia tecnica. La filosofia e le sue implicazioni di alta tecnologia non progrediranno come dovrebbero se chi le affronta non lo fa unendo la capacità filosofica che Varzi dimostra, ad una competenza tecnica che latita.
Confesso che tenevo di peggio, anche se però ritengo che diffondere tali conferenze possa avere conseguenze esiziali su molti "spiriti deboli" (ho letto commenti sulle affermazioni di Oliver Consa et al. che mi hanno fatto rabbrividire). Qua e là mi "scappa" però di puntualizzare. 1. Non è strettamente vero che la necessità del W± e dello Z° nasca del fatto che la "4-fermion interaction" sia non rinormalizzabile (sì, in effetti non lo è): evidenze sperimentali per la necessità di tali "mediatori" erano già sorte. Per esempio l'esistenza delle "Correnti Neutre" era nota già negli anni '70 (io c'ero quando "Milla" Baldo-Ceolin arrivò alla pubblicazione con solo una settimana di ritardo). E le "Correnti Neutre" sono spiegate con l'esistenza dello Z°. 2. Il "Feynman Path Integral" non è usato solo in QFT: è anche un modo alternativo per ottenere la QM (mi ha molto divertito trovare i calcoli per il "double slit experiment" fatti con i FPI). E, per ottenere la QED, il FPI non è necessario (per questo c'è la "Second or Canonical Quantization" -lo confesso, a "Fisica Teorica" l'ho odiata, preferendo di gran lunga il FPI). 3. Si parla di Rinormalizzazione, ma non di Regolarizzazione, che sembra fattibile solo con il "cut-off", che però non è "Poincaré Invariant". Che io ricordi si può usare la tecnica di Pauli-Villars o quella Dimensionale ('t Hooft e Veltman, fra l'altro premi Nobel -www.nobelprize.org/.../physics/1999/press-release/ ). 4. Le "anomalie" di Adler-Bell-Jackiw ci sono anche in QED e la loro rinormalizzazione porta a risultati sperimentalmente confermati per il decadimento π°→2γ. Anzi, dirò di più: si dimostra che i numeri "giusti" vengono dal diagramma a "one loop" e che quelli superiori non danno contributo (è stato l'argomento della mia tesi di Laurea, in cui ho usato fra l'altro la Regolarizzazione Dimensionale). E che se una Teoria di Yang-Mills è "anomaly free" a "one-loop" lo è anche a livelli superiori (lavoro successivo). 5. Quando vedrò teorie alternative per il calcolo di g-2 dell'elettrone sarò il primo ad essere contento. Per ora le affermazioni sui numeri sbagliati per il muone sono ancora molto controverse. 6. Si dice e si scrive Maupertuis (Pierre Louis Moreau de). Non mi risulta che sia stato "latinizzato" in Maupertius. Vado molto a memoria e spero di non essere stato impreciso anch'io. Vorrei solo evitare che venga "buttato via il bambino con l'acqua sporca"
Banale.
1:09:00 = il poeta dice quella determinata parola, anche se sa di venir frainteso. (Lo fa per il bene della lingua, e quindi dello stanziarsi). È per la consapevolezza del poeta [genitivo soggettivo] di questo fraintendimento della parola [genitivo oggettivo] da parte del senso comune che Pessoa sosteneva che "il poeta è un fingitore"?
Caro Francesco, grazie per il tuo intervento. Credo che si possa certamente vedere questo tratto della consapevolezza del poeta nel componimento di Pessoa che hai citato, e in particolare nel verso di apertura: "il poeta è un fingitore". E' significativo che infatti dica "arriva a fingere che è dolore il dolore che davvero sente", in cui si può leggere il tentativo da parte del poeta di trovare parole nuove, una nuova lingua per cantare ciò che non si riesce a esprimere con il linguaggio della convenzione, dell'abitudine, della comunicazione.
@@scienzanuova7597 Grazie del chiarimento
stavo ascoltando un album di pat metheny per la prima volta e ad un tratto sento un suono familiare!! l'introduzione dei video di ScienzaNuova!!
L'hanno già detto in altri contributi del Prof. Rasetti.... si dovrebbe pagare per ascoltare contenuti di tale qualità. Grazie per la condivisione
Posso chiedere, quando è stata effettuata questa intervista?
Certamente: è del 2017.
@@scienzanuova7597 grazie!
penso che la domanda se sia possibile conoscere tutto non sia così ingenua come sembra. in ogni caso è necessario porsela per interrogarsi dei limiti del sapere che l'uomo si può attendere. anzi, forse è proprio la prima domanda che si dovrebbe porre ogni onesto ricercatore.
"di mille particelle ce ne arrivano settecento" oppure di una sola particella mandata nelle stesse condizioni mille volte, in media arriva settecento volte lì. Cioè la singola ha la probabilità 700/1000 di arrivare lì una volta mandata. Non capisco perché questa ipotesi quantistica (che riproduce gli esperimenti mandando le particelle una per volta o 10 o 100 o 10^23 non convince. La MQ non dice che mandando 10^23 particelle ne passano una per volta (che peraltro non ha significato) dice che se X particelle le mandi una per volta riproduci lo stesso risultato che se le mandi X tutte insieme, qualunque sia X. Per cui mandandole una per volta l'unico modo per interpretare questo è che ciascuna abbia una probabilità frazionaria
Ciao, sono l'amministratore del canale. Cercherò di rimettermi in contatto con il professore in modo che possa eventualmente risponderti lui in persona.
credo che una differenza fondamentale tra qualsiasi intelligenza artificiale e l'uomo sia la capacità di dubitare. già cartesio nelle sue meditazioni, domandandosi se non fosse una semplice marionetta nelle mani di un Dio crudele e manipolatore, giungeva a trovare la sua stessa anima proprio nel dubbio. dubitando di essere libero, trovava il suo libero arbitrio fondato sullo stesso dubbio. ed è proprio nel dubbio, penso, che troviamo la nostra umanità, cioè la nostra vulnerabilità
Quella cosa di rompere lo specchio è fantastica. Come rispondere a un sottile dubbio filosofico con la forza bruta. A me convince!
In quegli stessi anni Gentile con Attualismo: lo Spirito è Atto Eternamente in Atto cioè Atto Puro.... oppure Einstein con spazio-tempo che influenzò anche Cubismo
È consentito spruzzare?
Grazie Professore.
Grazie mille! Splendido convegno
I just have to go to my dads and I have a
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