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certo, copriamo tutto il territorio italiano con il servizio chiavi in mano. Ci contatti a info@messanaitalia.com

Se è un installatore l'impianto si compra on-line iscrivendosi al nostro e-commerce riservato agli operatori dell'impiantistica/edilizia: www.radiantarchitecture.it/ Per maggiori info e servizi ci può contattare attraverso il sito www.messanaitalia.com dove trova tutto e da cui accede a tutto. Se è un utente finale ci contatti tramite il canale Ristrutturad: www.messanaitalia.com/servizi-ristrutturad-radiante-chiavi-mano/ In base a dove si trova può poi cercare il nostro operatore tecnico-commerciale più vicino: www.messanaitalia.com/servizio-ponteradius-radiante/

L'umidità relativa è un parametro, come dice la parola stessa, relativo, e più precisamente alla temperatura dell'aria. Non è assolutamente adatto ad essere utilizzato come set per attivare il deumidificatore altrimenti lo si farebbe lavorare anche quando non serve aumentandone sensibilmente i consumi. L'attuale regolazione ha fatto un ulteriore passo avanti in quanto non necessita di alcuna impostazione se non quella del set di temperatura ambiente. Va precisato però che ciò che si imposta è quella che si chiama "temperatura percepita" che contiene in sé anche la componente umida e quindi tiene conto di tutti i tipi di scambio: radiante, convettivo ed evaporativo. Tutto più semplice e più efficiente.

Morendo dal freddo sembra una definizione molto impropria e minimamente corrispondente a ciò che si vede e a ciò che viene testimoniato dagli utenti. In ogni caso il sistema è estremamente regolabile e l'utente può gestire la temperatura come vuole, privilegiando il confort o il risparmio energetico, a suo piacere.

@messanaitalia quello che testimoniano è solo pubblicità, la donna non ci vive lì. Per quanto riguarda il confort dell'impianto se progettato bene con tutte le regolazioni necessarie lo ritengo migliore di uno a termosifoni. Per quanto riguarda il tipo di massetto preferisco quello a secco, riscalda prima di un tradizionale

@@Adriano-sh1vw È triste che si facciano simili affermazioni senza avere la minima prova di quanto si afferma e si neghi la sincerità della testimonianza riportata. La lasciamo tranquillo nella sua convinzione, noi siamo certi che la maggior parte delle persone che guardano i nostri video abbiano la sincera volontà di comprendere, la lucidità e la capacità di collegare gli argomenti contenuti nei nostri video scientifici e nelle interviste ai nostri clienti. Lasciamo il suo commento quale esempio di come un atteggiamento prevenuto e privo di onesta curiosità intellettuale porti solo a conclusioni ridicole.

@messanaitalia e le immagini cosa stanno a fare. Giusto un cecato come te non le vede

@messanaitalia per come fai il video si vede che di impiantista non ne capisci una mazza

Dipende dal livello di isolamento dell'edificio e dalla percentuale di radiante attivo presente. In linea di massima si oscilla fra i 25 e i 35°C, ma non ci sono problemi ad andare oltre.

In linea di massima sì, anche più alte. Naturalmente sarebbe necessario conoscere meglio il contesto e la finalità, poi si tratta di dimensionare la superficie radiante attiva, la temperatura di lavoro dell'acqua (la max è di 60°C), la potenza termica del generatore. Per maggiori informazioni ci contatti.

Ottima domanda cui rispondiamo volentieri. I cosiddetti "radiatori", che sarebbe più corretto chiamare termosifoni, sono dei terminali concentrati che non garantiscono una diffusione uniforme del calorie nell'ambiente come invece fanno i terminali diffusi, quali appunti gli impianti a pavimento e a soffitto. Essi inoltre cedono il proprio calore all'ambiente solo per un 25-30% per irraggiamento, vista la piccola superficie, ma la maggior parte viene ceduta per convezione naturale ascendente, quella che genera i baffi di polvere e la stratificazione della temperatura dell'aria, più calda in alto e più fredda in basso. I terminali diffusi agiscono invece principalmente per irraggiamento, e più precisamente: il pavimento, 30% convezione, 70% irraggiamento; il soffitto, 95% irraggiamento, 5% convezione. Cambiano quindi fortemente le proporzioni fra le due modalità; nei concentrati è prevalente la convezione, nei diffusi è prevalente l'irraggiamento, con i conseguenti vantaggi nel confort, nei consumi e nell'estetica.

Non spiega mai il perché di quello che dice

@@francescoc.6592 Ci sono decine di video scientifici, e-book e il libro "Architettura Radiante: fondamenti di un nuovo benessere ambientale" che spiegano ampiamente.

Si, ma anche 2-3 mm sotto la porta consentono un discreto passaggio (circa 3-5 cmq) che, essendo in basso, esalta l'efficienza della distribuzione a dislocamento garantendo un più che sufficiente ricambio d'aria per una camera. In questo caso c'è solo da deumidificazione e a maggior ragione è sufficiente.

Grazie !

La soluzione del plenum ha molti vantaggi. Al suo interno l'aria viaggia a velocità ridottissime (cm/sec) e, prelevando l'aria dall'alto, aspira ben poca polvere. Quest'ultima si accumula principalmente nei filtri delle unità di deumidificazione e/o rinnovo mantenendo pulita l'aria ambiente. Vengono inoltre notevolmente ridotte le perdite di carico migliorando l'autobilanciamento della distribuzione aeraulica e riducendo la rumorosità. È comunque anche possibile inserire nelle bocchette di ripresa dei filtri localizzati facilmente controllabili e manutenibili.

@@messanaitalia ho riflettuto molto su questa soluzione dopo che mi fu presentata dal sig. Messana. Ha sicuramente dei vantaggi riconducibili principalmente allo spazio ma é impensabile che filtrare a valle dei canali di ripresa ovvero all UTA possa garantire che i canali per lo più inaccessibili per attività di pulizia e per forza di cosa occupati in parte da elementi non ottimizzati da un punto di vista aerolico non rappresentino nemmeno troppo alla lunga un ricettacolo di polvere e sporcizia .

Per di più non ho capito se UTA é in loop chiuso o ha possibilità anche di ingresso nuova aria e quale é il carico termico di raffreddamento in grado di garantire la deumidificazione (che per regola dovrebbe essere maggiore del carico necessario per raffrescare )

@@marcogtturbo In questo caso, e d'accordo con il cliente, la UTA esegue solo la deumidificazione in totale ricircolo mentre il ricambio è lasciato alla gestione personale dei serramenti, anche perché si voleva avere la libertà di tenerli aperti quando lo si desiderava.

@@marcogtturbo In parte abbiamo già risposto, aggiungo che l'esperienza ne ha confermato la validità anche da questo punto di vista.

Grazie, la centrale termica è un capolavoro !

Grazie

Grazie per la domanda che peraltro ci viene posta più volte ma è sempre un'occasione per chiarire il funzionamento del nostro sistema. Per quanto riguarda il bilanciamento va detto che il plenum ha perdite di carico praticamente nulle e ciò permette di ridurre quelle totali e anche la velocità del ventilatore. Con perdite di carico molto basse il sistema aeraulico tende all'autobilanciamento (così come siamo riusciti a fare nei nostri pannelli radianti); il poco di taratura eventualmente necessaria la si fa sulle bocchette di aspirazione, chiudendole parzialmente quelle dove c'è una portata in eccesso. Questo però non è quasi mai necessario perché è facile dimensionare le stesse in funzione delle portate di ogni ambiente. Tutto si semplifica. Per quanto riguarda la polvere l'aspirazione in alto già di per sé minimizza il problema. Le nostre bocchette inoltre possiedono già un retìna antinsetto dietro la quale può essere inserito facilmente un filtro antipolvere. L'esperienza ci ha comunque finora dimostrato che il problema non sussiste.

@@messanaitaliagrazie

Gli scambi radianti avvengono fra tutti i materiali, dipende sostanzialmente dalla differenza di temperatura. Nei casi citati il meccanismo è lo stesso, può cambiare l'inerzia del materiale determinando una maggiore o minore velocità di risposta termica, ma sicuramente l'irraggiamento infrarosso emesso (riscaldamento) o assorbito (raffrescamento) dal soffitto sfrutta le masse e uniforma la termperatura dell'ambiente molto di più di un sistema ad aria.

Buongiorno sig. Andrea, ci fa piacere che ci segua ma abbiamo visto che i suoi interventi sono sempre polemici. Non è un problema, ognuno sceglie lo stile che preferisce e gli è più consono. Mi domando però se è utile a chi ci segue e vuole capire meglio. I dubbi, sia ben chiaro, sono legittimi ma perché siano anche utili bisognerebbe esprimerli in modo più chiaro e costruttivo, e non in stile "leone da tastiera". Rispondiamo sempre alle domande e ai dubbi espressi correttamente.

Il costo dipende da tanti fattori, anche perché è possibile modulare l'impianto a più livelli. Confrontato a pari livello può anche sorprendere positivamente. Ovviamente non va paragonato con lo split messo in soggiorno. Se è interessato ci contatti e saremo lieti di illustrale le varie possibilità.

Vendete pannelli, non vi e' nulla da personalizzare, niente vi vieta di pubblicare il prezzo a pannello. Ma volete massimizzare i profitti tenendo i costi occulti

L'isolamento dell'edificio è sempre un fattore positivo, ma che non determina il comfort ma solo quello che sarà il fabbisogno termico. Il radiante a soffitto invece contribuisce al risparmio energetico insieme all'isolamento e determina il massimo livello di comfort estate e inverno

@@danielemessana2408quindi sta dicendo che la struttura delle pareti ha poca importanza e sarebbe sufficiente realizzare un soffitto radiante?

@@SalomoneAltieri No, sono funzioni complementari e ognuna svolge il suo compito per garantire confort ed efficienza.

Diminuisce decisamente in quanto diffonde le onde sonore ed inoltre, grazie alle perdite di carico quasi nulle, permette di regolare la velocità dei ventilatori al minimo agendo così alla fonte del rumore.

@@messanaitalia molto interessante ... la vmc uno potrebbe già averla e integrare questo sistema eliminando così i plenum vecchi ?

@@danireset7996 In linea di principio sì, non conoscendo però la logistica non possiamo sapere come raccordare il tutto, questo lo si vede in sede di progetto. Il grande vantaggio lo darà poi il radiante a soffitto.

In linea di massima dovrebbe essere possibile derogare anche in questo caso perché il Decreto non pone un limite minimo ma fa riferimento alle disposizioni locali. Ovviamente c'è sempre poi l'interpretazione soggettiva del funzionario comunale. Suggerisco di essere fermi e convinti nel perorare la richiesta.

Non conoscendo la zona climatica in cui si trova le suggerisco di abbassare ancora di 2-3°C la mandata tenendo sotto controllo il pavimento, specialmente sotto i letti. Qualora si dovessero creare fenomeni di muffa o condensa dovrà tornare a salire un po' fino al giusto compromesso.

Servirebbero maggiori informazioni, i motivi possono essere tanti. La invitiamo a scriverci e vedremo se possiamo aiutarla.

Segua il video e vedrà. Intuito ed empatia non sono sensi fisici ma psicologici.

Rispondiamo sinteticamente a maggior chiarimento: Il pannello ha le rese certificate e si possono vedere qui: www.radiantarchitecture.it/extension/module/product_downloads/get?did=184 e ovviamente sono in W/m2. Esso è in realtà un attivatore per cui può essere rivestito in più tipologie di cartongesso e anche in legno. Questo è un importante vantaggio architettonico. Chiaramente in un video basato su una chiaccherata a braccio delle imprecisioni possono passare.

Gli interventi che cita sono importanti e sicuramente migliorano le caratteristiche dell'edificio. Per quanto riguarda il soffitto radiante va detto che esso ha ben due argomenti con i quali può far fronte alle diverse situazioni di carico termico: la % di superficie attiva e la temperatura di mandata dell'acqua che lo alimenta. Il suo range operativo è quindi molto ampio, anche indipendentemente dal livello di isolamento dell'edificio. Nel suo caso il miglioramento dell'isolamento e il soffitto radiante sono in grado di garantire un livello di confort che probabilmente supererà le sue aspettative.

Queste unità le vendiamo anche noi, va però detto che il ricambio d'aria non ha finalità termiche ma di rimozione dei contaminanti dispersi nell'aria. In ordine di importanza per noi la sequenza è questa: 1) Soffitto radiante 2) Regolazione con logiche Bioset 3) Deumidificazione 4) Rinnovo aria (funzione che è sostituibile dall'apertura, quando serve, delle finestre)

Grazie per la richiesta, dovrebbe per cortesia trasmettere mail con i suoi dati a info@messanaitalia.com oppure a info@ristrutturad.it. Sarà contattato.

Grazie innanzitutto per la domanda che può interessare a molti. Quanto affermato ha due finalità. C'è infatti chi privilegia il consumo e il confort e quindi va nella direzione della sua osservazione, e c'è chi privilegia il risparmio nell'investimento iniziale sacrificando un po' l'efficienza e i consumi. Variando la quantità di pannelli si possono quindi soddisfare entrambe le esigenze. Alla fine è una scelta personale che lasciamo al cliente.

@@messanaitalia Grazie per il riscontro. Nella seconda ipotesi che indicate c’è il rischio, a mio avviso ma correggetemi se mi sbaglio, di creare disconfort all’interno della casa per via dell’eccessiva alta temperatura (in inverno), specie in case ben isolate.

@@SalvatoreMontana No, il dimensionamento è comunque sempre fatto per rientrare nei parametri di confort. La temperatura superficiale massima, per le altezze tipiche residenziali, può arrivare anche a 40°C e a questi valori i pannelli rendono moltissimo oltre al fatto che vengono posizionati verso le superfici più disperdenti, a cominciare dalle finestre. Se le case sono ben isolate le temperature superficiali possono oscillare fra i 25 e i 30°C, e parliamo delle superfici attive, mentre il valore medio sarà sui 22-24°C.

Sì, 8x1 mm.

L'intonacatura è impossibile visto anche che lo scambiatore in alluminio è molto liscio. In ogni caso non sarebbe migliorativo in quanto la lastra è leggera ed anche più economica dell'intonaco. Si possono inoltre usare vari tipi di lastre ed anche perline in legno.

Concordo!

L'idea del tubo unico è evidentemente più rassicurante, ...ma perché? I requisiti che un soffitto radiante deve soddisfare sono tanti e, secondo noi, soddisfarli al meglio con un sistema monotubo è probabilmente impossibile. Da 25 anni a questa parte con i nostri pannelli, nelle diverse generazioni, sono operativi almeno 2 milioni di giunti, con problemi tendenti a zero. Questa quarta generazione ha ulteriormente perfezionato questa sicurezza tant'è vero che lo definiamo giunto assoluto. Quindi la sicurezza c'è. Gli altri vantaggi: - Tempi di posa molto veloci, impensabili con soluzioni monotubo. - Straordinaria semplicità di posa, a prova di errore. - Rese termiche altissime e certificate che riducono i costi e le superfici attive necessarie. - Ampio spazio per inserimento faretti. - Pannelli autobilancianti che non richiedono tarature, a differenza dei monotubo che andrebbero bilanciati uno per uno. - Spessori a partire da 6 cm tutto compreso. La invitiamo ad esaminare a fondo anche questi altri importanti aspetti per farsi un quadro il più completo possibile.

Se i vostri giunti sono come riferite a rischio 0, come mai li rinnovate e sostituite? Un qualcosa perfetto che non causa problemi nel tempo non si sostituisce... vi contraddite da soli

Se l'alluminio dei pannelli fosse verniciato riuscirebbe ad irraggiare. L'alluminio al naturale e quindi lucido ha un elevato potere riflettente ma non emittente (bassissima emissività). Da aggiungere che i termosifoni, anche in alluminio, riscaldamento principalmente l'aria e pochissimo per irraggiamento in quanto sono terminali concentrati e non diffusi. Se anche i termosifoni in alluminio fossero al naturale non avrebbero neanche loro quella minima capacità di irraggiare

@@danielemessana2408 mi sembra strana questa cosa che l'alluminio a 30 gradi (ipotesi) se lasciato al naturale riflettente emetterebbe meno calore(infrarossi) rispetto a che se fosse verniciato di bianco ad esempio. cosa cambia se verniciato o no a livello molecolare o di irraggiamento? chiedo perche sono curioso non avevo mai sentito di queste differenze

@@realista182 Ogni tipo di atomo o di molecola ha configurazioni diverse che determinano il loro comportamento nell'interferire con le onde elettromagnetiche. L'alluminio ha un'interferenza bassissima sulla frequenza dell'infrarosso ma altissima sulla frequenza delle onde radio, infatti viene usato nelle antenne televisive. Questa proprietà dei materiali si chiama emissività.

Non capisco l’idea di fondo.. doppie spese di trasporto per i pannelli e per il cartongesso, doppio lavoro e comunque non c’è garanzia di aderenza tra le due strutture che nel tempo la lastra tenderà a curvarsi sicuramente . Quindi alla fine ora compri un pezzo di polistirolo al quale devi aggiungere il costo del pannello.. continuo ad essere perplesso

@@SalomoneAltieri Il trasporto è uno solo e riguarda l'attivatore mentre il cartongesso lo fornisce e installa il cartongessista che lo reperisce ovunque in quanto la sua distribuzione commerciale è capillare sul territorio. L'esperienza pratica ha dimostrato poi che il lavoro si velocizza e semplifica e non crea sovrapposizioni fra il cartongessista e l'idraulico, aspetto molto apprezzato dagli installatori. Sul retro il supporto in polistirolo (che è ad alta densità) batte contro i profili superiori che sono posti ogni 40 cm a garanzia della sua planarità nel tempo. Il resto lo fa la forza di gravità in quanto la sua spinta è verso il basso a favore del contatto alluminio-cartongesso. In ogni caso tutti questi aspetti sono trattati nel video.

Buongiorno, sono già disponibili