"Amor, la vaga luce"
testo di Giovanni Boccaccio (Giornata V del "Decameron")
musica di Igor Vazzaz
con Nicol P. Claroni
riprese: Giulia Raia, Rusiru Attanayaka
montaggio: Rusiru Attanayaka
ideazione, produzione, regia: Debora Pioli
La Serpe d'Oro
Fabio Bartolomei - fisarmonica
Jacopo Crezzini - contrabbasso
Andrea Del Testa - prispolo
Flavio Iacopi - violino
Igor Vazzaz - voce, chitarra, ghironda
registrazione, editing: Riccardo Innocenti, presso Ghire's Garage, Galliano di Mugello (Firenze, Italia)
assistente di studio: Daniele Ghilardi
mixaggio e mastering sonoro: Alessio Lombardi, presso Capricorn One, Bientina (Pisa, Italia)
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Amor, la vaga luce
che move da' begli occhi di costei
servo m'ha fatto di te e di lei.
Mosse da' suoi begli occhi lo splendore
che pria la fiamma tua nel cor m'accese,
per li miei trapassando:
e quanto fosse grande il tuo valore,
il bel viso di lei mi fe' palese;
il quale imaginando,
mi sentii gir legando
ogni vertù e sottoporla a lei,
fatta nuova cagion de' sospir miei.
Così de' tuoi, adunque, divenuto
son, signor caro, ed ubidente aspetto
dal tuo poter merzede:
ma non so ben se 'ntero è conosciuto
l'alto disìo che messo m'hai nel petto
né la mia intera fede
da costei, che possiede
sì la mia mente, che io non torrei
pace fuor che da essa, né vorrei.
Per ch'io ti priego, dolce signor mio,
che gliel dimostri, e faccile sentire
alquanto del tuo foco
in servigio di me, ché vedi ch'io
già mi consumo amando, e nel martire
mi sfaccio a poco a poco;
e poi, quando fia loco,
me raccomanda a lei come tu dèi,
ché teco a farlo volentier verrei