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vincenzo chiera
Приєднався 10 гру 2007
Відео
Le Sol LeMar
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L' ironia di Simone Cristicchi nel brano "LeSol LeMar", tratto da: "Album di Famiglia", in un Mix di immagini e spezzoni di film "Felliniani" presi dal web.
Scippato - Simone Cristicchi
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SCIPPATO - Il brano di Simone Cristicchi tratto da "album di famiglia" con le immagini di "ladri di biciclette" e altri video dal web. Enzo
magazzino 18
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Il mio video sul brano di Simone Cristicchi "Magazzino 18" sugli esuli d' Istria. Dedicato alla grande sensibilità di Simone. Il brano e' tratto dall'ultimo cd di Cristicchi Album di Famiglia; le immagine trovate sul web. Enzo
I miei vent'anni (memorie di un soldato) di CARLO ROMOLI
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I disegni e le illustrazioni del Capitano dei Bersaglieri CARLO ROMOLI, del luogo di prigionia (Campo n° 160 di SUZDAL) tratte dal libro edito dal Consiglio regionale della Toscana (aprile 2011).
"Li romani in Russia" - Intervista a Simone Cristicchi
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Intervista esclusiva a Simone Cristicchi sul suo ultimo lavoro teatrale: "Li Romani in Russia" e la partecipazione straordinaria del reduce Carlo Vicentini. Un sentito ringraziamento a Simone a nome dei familiari delle vittime e dei reduci della campagna di Russia per il suo meticoloso lavoro di ricerca della verità e per la grande disponibilità mostrata nel rilasciarci l'intervista.
Il Viaggio della memoria (2a parte)
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Il film in due parti (tot. 17 min) del viaggio a Suzdal (2005)
Il Viaggio della memoria (1a parte)
Переглядів 1,6 тис.13 років тому
Il film in due parti (tot. 17 min) del viaggio a Suzdal (2005)
Don Franzoni
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Don ENELIO FRANZONI mi portano da quelli che non partono, perché ho chiesto di restare con loro Cappellano decorato con la medaglia d'oro, scelse di restare con i suoi soldati.Don Franzoni; "un eroe della Croce tra i prigionieri in Russia".
Romoli racconta: Quinta parte: il rientro
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Le memorie dell'ufficiale dei Bersaglieri Carlo Romoli sulla Campagna di Russia: i Lavori degli ufficiali in prigionia e il rientro in Patria (1943 -1946)
Romoli racconta Quarta parte: la prigionia
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Romoli racconta la Campagna di Russia. Parte quarta: la prigionia nel campo di Suzdal da gennaio a maggio del 1943.
Romoli racconta Terza Parte: la Cattura
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Romoli racconta la campagna di Russia. parte terza: la cattura (27.12.1942) e la marcia del davai e l'arrivo al campo di prigionia di Suzdal nella regione di Vladimir (18.01.1943)
Romoli racconta - Seconda parte: la fuga
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La campagna di Russia raccontata dal capitano dei Bersaglieri Carlo Romoli. La fuga dal fronte del DON (21-27 dicembre 1942)
Romoli racconta - Prima parte: arrivo sul Don
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L'Ufficiale dei Bersaglieri Carlo Capitano Romoli racconta la campagna di Russia- Prima parte : Partenza e arrivo in Russia sul fronte del DON (lug-nov 1942)
Intervista a Carlo Vicentini - Prima parte
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Carlo Vicentini ufficiale degli Alpini e reduce dalla prigionia in Russia, racconta la storia del battaglione Monte Cervino sul Fronte Russo. Prima parte - Il periodo che precede la partenza per il fronte russo. Sapri 24 Aprile 2008.
Sapri - I reduci raccontano la storia
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Sapri - I reduci raccontano la storia
😊Carlo Vicentini, è stato un eroe ,non si è risparmiato con il suo esempio e coraggio ha salvato molti dei suoi alpini,ufficiale vero con un cuore di ferro,onore a lui che oggi sta in cielo con tutti i suoi soldati.
ho dodici anni e ho visto questo video durante la lezione di musica dove usiamo la musica e i video per ricordare tutte le feste e giornata importanti... questa canzone mi è piaciuta molto e mi ha fatto pensare... Simone sei un mito!
Ed ancora,nel 2023,c'è chi,selvaggia,non vuole si ricordino le foibe,Lucarelli si chiama
LA FUGA, CHE DIO VI BENEDUGA!
Uno del mio paese c'è stato a Suzdal e per sua fortuna è tornato,
Tragica esperienza
Uno dei pochi fortunati ad essere rientrati dalla prigionia in Russia.
Grande eroi Alpino
♥️♥️♥️
hai invaso una nazione cosa credevi che ti sostenevano a vino e tarallucci ?
Quanta sofferenza
mamma mia, ho seguito tutti e 4 i video, da accapponare la pelle.
TRATTATO DI PACE CON L’ITALIA (10 FEBBRAIO 1947) Le frontiere fra l’Italia e la Jugoslavia saranno determinate nel modo seguente: Il nuovo confine seguirà una linea che parte dal punto di congiunzione delle frontiere dell’Austria, Italia e Jugoslavia, quali esistevano al 1º gennaio 1938 e procederà verso sud, seguendo il confine del 1938 fra la Jugoslavia e l’Italia fino alla congiunzione di detto confine con la linea di demarcazione amministrativa fra le province italiane del Friuli (Udine) e di Gorizia; da questo punto la linea di confine coincide con la predetta linea di demarcazione fino ad un punto che trovasi approssimativamente a mezzo chilometro a nord del villaggio di Memico nella Valle dell’Iudrio;nikolic.mica1 abbandonando a questo punto la linea di demarcazione, fra le province italiane del Friuli e di Gorizia, la frontiera si prolunga verso oriente fino ad un punto situato approssimativamente a mezzo chilometro ad ovest del villaggio in Vercoglia di Cosbana e quindi verso sud fra le valli del Quarnizzo e della Cosbana fino ad un punto a circa 1 chilometro a sud-ovest del villaggio di Fleana, piegandosi in modo da intersecare il fiume Recca ad un punto a circa un chilometro e mezzo ad est del Iudrio, lasciando ad est la strada che allaccia Cosbana a Castel Dobra, per via di Nebola; la linea quindi continua verso sud-est, passando immediatamente a sud della strada fra le quote 111 e 172, poi a sud della strada da Vipulzano ad Uclanzi, passando per le quote 57 e 122, quindi intersecando quest’ultima strada a circa 100 metri ad est della quota 122, e piegando verso nord in direzione di un punto situato a 350 metri a sud-est della quota 266; passando a circa mezzo chilometro a nord del villaggio di San Floriano, la linea si estende verso oriente al Monte Sabotino (quota 610) lasciando a nord il villaggio di Poggio San Valentino; dal Monte Sabotino la linea si prolunga verso sud, taglia il fiume Isonzo (Soca) all’altezza della città di Salcano, che rimane in Jugoslavia e corre immediatamente ad ovest della linea ferroviaria da Canale d’Isonzo a Montespino fino ad un punto a circa 750 metri a sud della strada Gorizia-Aisovizza; allontanandosi dalla ferrovia, la linea quindi piega a sud-ovest, lasciando alla Jugoslavia la citttà di San Pietro ed all’Italia l’ospizio e la strada che lo costeggia ed a circa 700 metri dalla stazione di Gorizia-S. Marco, taglia il raccordo ferroviario fra la ferrovia predetta e la ferrovia Sagrado-Cormons, costeggia il Cimitero di Gorizia, che rimane all’Italia, passa fra la Strada Nazionale n. 55 fra Gorizia e Trieste, che resta in Italia, ed il crocevia alla quota 54, lasciando alla Jugoslavia le città di Vertoiba e Merna, e raggiunge un punto situato approssimativamente alla quota 49; di là, la linea continua in direzione di mezzogiorno attraverso l’altipiano del Carso, a circa un chilometro ad est della Strada Nazionale n. 55, lasciando ad est il villaggio di Opacchiasella ed a ovest il villaggio di Iamiano; partendo da un punto a circa 1 chilometro ad est di Iamiano, il confine segue la linea di demarcazione amministrativa fra le province di Gorizia e di Trieste fino ad un punto a circa 2 chilometri a nord-est del villaggio di San Giovanni ed a circa mezzo chilometro a nord-ovest di quota 208, che segna il punto di incontro fra le frontiere della Jugoslavia, dell’Italia e del Territorio Libero di Trieste. La carta, alla quale la presente descrizione si riferisce, fa parte dell’Allegato I. Art. 4. I confini fra l’Italia ed il Territorio Libero di Trieste saranno fissati come segue: la linea di confine parte da un punto situato sulla linea di demarcazione amministrativa fra le province di Gorizia e di Trieste, a circa 2 chilometri a nord-est del villaggio San Giovanni ed a circa mezzo chilometro a nord-ovest della quota 208, che segna il punto d’incontro, delle frontiere della Jugoslavia, dell’Italia e del Territorio Libero di Trieste e corre in direzione di sud-ovest fino ad un punto adiacente alla Strada Nazionale n. 14 ed a circa un chilometro a nord-ovest della congiunzione fra le strade Nazionali n. 55 e 14, che conducono rispettivamente da Gorizia e da Monfalcone a Trieste; la linea si prolunga quindi in direzione di mezzogiorno fino ad un punto nel golfo di Panzano, che è equidistante dalla Punta Sdobba alla foce del fiume Isonzo (Soca) e da Castel Vecchio a Duino, a circa chilometri 3,3 a sud dal punto dove si allontana dalla linea costiera, che è ad approssimativamente 2 chilometri a nord ovest dalla città di Duino; il tracciato quindi raggiunge il mare aperto, seguendo una linea situata ad eguale distanza dalla costa d’Italia e da quella del Territorio Libero di Trieste.
Un brano grandissimo di una persona speciale che fa bruciare il culo a sciur padrun della sinistra italiana
mio nonno è esule fiumano e questo esodo me lo ha raccontato varie volte, era molto piccolo ma ricorda le fucilazioni. E' triste pensare che ci siano stati governi che per anni hanno nascosto la memoria di tutte queste persone, come privato di ricordi persone che non c'entravano niente solo per seguire un'ideologia, ma soprattutto per vantaggi economici. Quanto potrebbe essere avanti l'Italia se conoscessimo la nostra storia? ma soprattutto la recente? Tutti conoscerebbero perchè le popolazioni iugoslave (perdonate la generalizzazione) dell'epoca hanno iniziato ad odiare tutti gli italiani a causa delle politiche fasciste e le persone di sinistra (soprattutto vecchio stampo) invece di ribadire il concetto (che ragazzi suona veramente come un 'se lo sono meritati') potrebbero cercare di capire quanta sofferenza hanno subito queste persone per anni perchè dimenticate dalla politica, con i loro cari ammazzati ma dimenticati ecc dobbiamo studiare la storia perchè ci permette di andare avanti e capire che siamo su questa terra non per sottomettere e sottometterci ma per vivere in pace. Mio nonno mi ha insegnato tanto eppure non ha ricordi della propria famiglia e non ci sono fonti da cui attingere. Di suo padre abbiamo trovato solo un trafiletto, la madre arrivata in Italia ha dovuto sposare un uomo che l'ha trattata sempre male e che l'ha costretta ad avere altri figli oltre a mio nonno e mia zia. Mentre l'Italia si riprendeva queste persone hanno lottato il doppio per essere accettate perchè considerate non italiane nell'immensa carestia lasciata dal dopo guerra. perchè dobbiamo ancora litigare su morti di serie a e serie b? su persone di serie a e serie b? sinceramente stanca di leggere queste faide. Siamo in Europa e non conosciamo niente della nostra storia, eppure è grazie ad essa che siamo così. Sicuramente potevo esprimere il concetto con delle fonti, però siamo nel 2021, vi invito ad usare internet. Anzi se le postate qua sotto meglio, Grazie e scusate
Istriani, fiumani e dalmati ritorneremo
Un grande e coraggioso artista in un mare lecchini e istrioni , capaci di fare entrare i carri armati americani in un campo di sterminio nazista
Hanno tolto la vita, la serenità, il futuro. Erano uomini, madri figli di una patria svenduta a Tito e ai suoi aguzzini. La Storia non può dimenticare!!
CONTESTUALIZZATE!
Bella poesia!
A scuola la maestra ci sta facendo inparare questa canzone e io la so già memoria!!!🤩
Ok ma prima impara il libro di grammatica, poi dimmi.
Onore alla tua maestra ❤️
Posso condividere il suo video ?
Onore al glorioso Btg. Monte Cervino e ai suoi Alpini caduti e morti nella neve e mai tornati
...ideologie nefaste quelle Bolsceviche , mi spiace non siano riusciti a dare una severa lezione al vero Hitler d’Europa : Stalin !!
O signor
poverini. tra l`altro, con muli in russia con i germanici...
❤
Caro capitano Romoli, ora non sei più con noi, ma il tuo ricordo, la tua storia, è nel mio cuore, e mi aiuta ogni giorno a ritenermi soddisfatto della mia vita, pensando alle tue tribulazioni.
Onore e gloria per chi ha tenuto alto l'onore della Patria
Grazie signor Romoli perché le sue memorie hanno una verosimiglianza impressionante a quanto mi raccontava mio padre anchegli reduce dalla guerra di Russia
grazie!!!
anche questo video a 3 persone no è piaciuto....mah !!
i 3 dislaike sono dei soldati Russi ?
Di idioti italiani è più probabile. Mario Rigoni Stern ricorda che c'è più rispetto al fronte con il nemico che in patria da certi idioti
@@paologasperin4154 sante parole
Cristicchi ha fatto benissimo a ricordare le Foibe. Anche loro debbono essere ricordati per l'eternità. Sono stati sempre italiani!
❤️
Onore e rispetto per i martiri delle foibe. Dalle Marche. Non dimentichiamo.
E bellissima😭😭😭😭mi dispiace per quelle perdone😭😭
Leggo i commenti qui sotto e apprendo che il 90% di essi è di ex esuli o parenti di questi. Possibile che il resto dell'Italia se ne fotta fino a questo punto? Possibile che la metà del mondo politico metta in dubbio tutto questo? Alle superiori ricordo che nel mio libro di storia la vicenda era racchiusa in un trafiletto... Poche righe per descrivere una delle più grandi tragedie che hanno colpito il popolo italiano. Quanta tristezza..... Quanta...
È questi sono i COMUNISTI
Tutto per delle. Terre non va dimentico
Terre e radici italiane sin dai romani di Augusto. Riprendiamoci queste terre italiane ❤️❤️❤️ viva l'Italia.
Stupenda
Sublime e struggente. Per non dimenticare
I racconti dei reduci della Russia sono diversi dagli altri reduci, quelli del nord Africa ad es.. I reduci dell'ARMIR non parlano in modo retorico: per la vittoria "mancò la fortuna non il valore", etc.. Direi che è come se in Russia, la sconfitta fu un disastro così grande, così straripante che tutti hanno chiaro che qualsiasi eroismo sarebbe stato completamente insignificante, irrilevante e perfino ridicolo. Un miracolo era già sopravvivere alle sole condizioni ambientali... e secondariamente al nemico. Chi riusci fortunosamente a sfuggire ai russi, corse al primo treno e tornò ben felice a casa!!! Nessuno si sognò di restare li ancora in quel gelo a combattere i carri armati e le katiusce sovietici. Ne escono discorsi molto sensati, da cui si comprende che i reduci hanno ben chiara l'assurdità della campagna voluta da Mussolini, la responsabilità di avere mandato al massacro oltre 100.000 uomini.
è vero, mancano quasi sempre di retorica. non mancò la fortuna ma la preparazione, la benzina, armi e equipaggiamenti adeguati, carri armati degni di quel nome, rifornimenti . il valore ci fù, il Africa come in Russia, ma una guerra mondiale moderna non si vince con il valore !!
Bravo Simone la verità nascosta che viene a galla .... brividi
A quanto risale questa registrazione ? A quale unità apparteneva il reduce intervistato ? Grazie.
Immenso Cristicchi, come riassumere in una canzone il dolore immenso di Italiani che hanno dovuto lasciare la loro terra e le loro radici.
Scemo chi ha messo il non mi piace a questa canzone commovente
Mi piasce! Diesci
si, bello il video, toccanti le parole, commovente la ricorrenza di un pezzo tragico della storia d'Italia ma.....a parte che è la fotocopia ricalcata di "Ti regalerò una rosa ", sembra una filastrocca per bambini...rime baciate, musichetta accattivante, argomento rubato all'attualità. .......più che una canzone col sentimento a me sembra una buona mossa commerciale....
Grazie per averlo condiviso