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Приєднався 7 лют 2008
"Cantata delle parole chiare". Gianfelice Imparato, Il Figlio di Pulcinella
Il 31 ottobre 2014, a trent'anni dalla sua scomparsa, Eduardo è stato ricordato nell'aula del Senato con una cerimonia, dal titolo "Cantata delle parole chiare. Voci dal teatro di Eduardo in Senato", lui che nel 1982 fu nominato senatore a vita dal presidente Sandro Pertini.
In questo frammento Gianfelice Imparato recita un monologo tratto dalla commedi "Il figlio di Pulcinella", scritta da Eduardo negli anni tra il 1955 ed il 1959.
La storia della commedia: eduardo-vocididentro.blogspot.it/2011/12/il-figlio-di-pulcinella.html
Blog "Le voci di dentro" ( eduardo-vocididentro.blogspot.it )
In questo frammento Gianfelice Imparato recita un monologo tratto dalla commedi "Il figlio di Pulcinella", scritta da Eduardo negli anni tra il 1955 ed il 1959.
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«Anche stasera mi batte il cuore...»
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Eduardo, 24 maggio 1900 - 31 ottobre 1984 eduardo-vocididentro.blogspot.it/
«Uocchie c'arraggiunate». Il saluto di Nicola Piovani a Luca De Filippo
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Teatro Argentina di Roma, 30 novembre 2015. Nicola Piovani esegue al pianoforte "Uocchie c'arraggiunate" per l'ultimo saluto a Luca De Filippo. www.eduardo-vocididentro.blogspot.it
Filumena Marturano. Una mostra a 70 anni dalla prima rappresentazione
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"Tre giorni per conoscere Luca De Filippo" - Ferruccio Marotti
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Il 20, 21 e 22 aprile 2016 si è tenuto a Roma un seminario dedicato a Luca De Filippo, recentemente scomparso, dal titolo "Tre giorni per conoscere Luca De Filippo. Seminario su uno degli ultimi rappresentanti della tradizione delle famiglie d'arte". Nel corso della terza giornata, dedicata a "Gli archivi e la memoria", il professore emerito Ferruccio Marotti ha parlato della realizzazione del ...
"Tre giorni per conoscere Luca De Filippo" - Maria Procino
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"Tre giorni per conoscere Luca De Filippo" - Antonella Ottai
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Il 27 novembre 2015 ci ha lasciato Luca De Filippo. www.eduardo-vocididentro.blogspot.it
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Una commedia trasmessa dalla rai negli anni 90 e mai più riproposta o resa disponibile.Spero che qualcuno che legge abbia la possibilità di contattare qualcuno alla Rai.
Ragazzi vedere però in un solo video Eduardo, Luca e Pino .... Che tristezza , quanto vorremmo fossero ancora con noi
Semplicemente un papà adorabile ❤
Ignora
Molti hanno hanno interrogato questo pezzo , ma Mariano Rigillo li supera di gran lunga. Per non dire altri attori seduti, sono visibilmente infastiditi...e tra questi qualcuno che ha recitato il "pezzo" in questione , si sono resi che Mariano è un super ATTORE.
❤❤❤
Senza parole.Una leggenda....
un attore? certo! un drammaturgo? certo! un regista? certo! un impresario teatrale? certo! ma, sopra tutto, un UOMO, n'ommo!!!
Angela pagano faceva parte di quei bambini e bambine che dal sud venivano in treno in emilia-romagna a casa da contadini per poter mangiare e stare un po' meglio rispetto da dove partivano su Nesquik sta andando in onda un film il treno dei bambini racconta cosa era successo in tempo di guerra causata da Mussolini
Mamm' do Carmin'!
Straordinario
Ricordo quella serata, la trasmisero in diretta. Immenso Eduardo ❤
Meravigliosa ❤
Fu lui a doppiare Ben Gazzara ne Il Camorrista. Grandissimo.
Mi ricordo che fu la sigla di un ciclo di trasmissioni sulla Rai delle piece teatrali di Eduardo, negli anni 90. Lo vedevano in serata i miei genitori e mia nonna 🙂
Grandissimo Mariano!!
😅😮importante
Tutti bravi
Massimo Ranieri non capì, in un'intervista parlò del GELO di Eduardo come dei camerini freddi dei teatri. Il GELO di Eduardo era il rigore assoluto, la concentrazione, la dedizione alle prove, alla recita
No, era anche un sorriso, una carezza mancata, l'ostinazione caparbia di portare avanti una missione. Il Teatro, il grande Teatro e' una missione...
@@francescomazzella5940 esatto. Ma chi ci lavorò mi ha sempre riferito che Eduardo era duro, esigentissimo, quasi scontante, non dava nessuna confidenza, non ammetteva cedimenti. Per questo nell'ultimo discorso a Taormina parlò di GELO
45 giorni prima dell'ultimo viaggio
😮
Unico
Da oscar
Ho spesso pensato sulla vita privata di Eduardo su cui si sa ben poco a parte del figlio Luca
Solo LEI lo scrivo maiuscolo perche LEI è maiuscola e solo LEI poteva farlo !!! Grande Lina.
Hu
Bravissimo, ma Eduardo è ancora più bravo, semplice, misurato: ua-cam.com/video/ZWlNg3w4WoU/v-deo.html
😮😮😮unica
Stupendo
Che perdita : Grande Attrice .
Ho riscoperto da poco delle sue commedie. Davvero stupende.
Riposa in pace grande artista.🥰
Emozionante è dir poco! Bravissima
unico
HO CONOSCIUTO E AMMIRATO MARIANO RIGILLO ALL'INIZIO DEGLI ANNI 70 , QUANDO PORTO IN PIAZZA DEL PLEBISCITO A NAPOLI L'OPERA SCENEGGIATA DI MASANIELLO. UN SUCCESSO MONDIALE CHE HA CONFERMATO TANTE ALTRE VOLTE IN OGNI SUA OPERA TEATRALE. RICORDO IN PARTICOLARE IL SUO SPECIALE BIGLIETTO DI NOZZE , MOLTO ORIGINALE ED UNICO. INSOMMA UN ARTISTA A TUTTO TONDO, UN NAPOLETANO DI SPESSORE ED AUTENTICO. BRAVO. u.g.
Bellissimo
Sempre bello
De Pretore Vincenzo s'arrangiava; campava alla ventura, come suol dirsi: figlio di padre ignoto e senza amici faceva il ladro per sopravvivere. Non se la passava malaccio: l'abito inglese, mocassini su misura, la camicia gli stava a pennello, cravatta marrone a pallini. Per un'azione finita male (scippo ai danni di una bigotta) finì dentro. Nemmeno un principe del foro poté far nulla per mandarlo assolto. Scontata la pena Vincenzo pensò: "Deve estinguersi il nome dei De Pretore se non trovo un santo patrono che mi protegga su questa terra e nell'Aldilà". E su chi ricadde la scelta? Alla fine, pensando e cercando, si scelse un santo rinomato, che sarebbe difficile trovarne in Cielo di migliori: padre di Gesù, marito della Madonna, parente di sant'Anna e san Gioacchino, se non può proteggermi lui... chi altri potrà farlo? E rubava baciando le sue immaginette; un furto? un lumino e due candele. Era nel paese di Bengodi: san Giuseppe gli garantiva impunità! Chi poteva tenerlo a freno? il 19 marzo, festa di san Giuseppe, caso mai si fosse trovato in un commissariato, provava ugualmente a rubare. Ma una mattina a piazza del Municipio, sfilando il portafogli a un signore, questi, più rapido, afferra De Pretore, con somma destrezza lo blocca contro un camion e, non pago di un colpo alla mandibola, estrae una pistola e spara senza pensieri né pietà. De Pretore cadde. "E' morto! è morto!" "Macché! respira ancora!". Lo sollevarono e rapidi lo misero su una barella per cercare di salvarlo. Rintontito, affidato agli infermieri, l'odore degli antisettici era soffocante. E mentre un chirurgo gli s'accostava De Pretore si trovò all'altro mondo. Saltellando giulivo si ritrovò davanti al portone del palazzo di Dio. Bussò due volte colpendo l'uscio con una maniglia d'ottone: si aprì un finestrino quadrato da cui s'affacciò il portinaio con la testa pelata, che chiese generalità complete e qualifica. "Chi desidera?" "san Giuseppe". "Ha un appuntamento? La conosce?" "Altroché! voi dite: «De Pretore, il tale che Vi scelse quale patrono, vuol sapere cosa deve fare ora che è morto»". Il finestrino si richiuse; De Pretore udì i passi allontanarsi. Dopo un po', udendo dischiudersi il portone con un frastuono tale da farlo venir meno, vide san Giuseppe discendere da uno scalone dorato dicendo: "Chi sarà mai questo De Pretore?" e De Pretore, senza pudori, gli andò incontro tendendogli la mano. "Sono De Pretore, il figlio de La Torrese. Mezz'ora fa m'hanno sparato". "T'hanno sparato?! Uh, povero giovane! e chi è stato a farti del male?". "Ah, ma allora non sapete proprio nulla?! e in paradiso che ci state a fare? dovreste sapere che, se sono morto, di certo è anche colpa vostra! io rubavo in tranquillità proprio per questo, contando sulla Vostra tutela". "Quindi tu saresti un morto ladro?" "Signornò, da morto sono onesto. Chi ruba da vivo non lo fa per morire, ma per vivere". "E' giusto!", rispose san Giuseppe "però quassù quest'argomentazione difficilmente potrà sùbito mutare l'antica Legge in vigore. Chi ruba da vivo sempre ladro è e alla sua morte resta pregiudicato: se un ladro venisse perdonato a che servirebbe il fuoco eterno?". De Pretore rispose: "Che posso saperne?! non posso conoscere tutte queste regole. Chi gode della protezione di san Giuseppe affida a lui ogni incombenza". Ribatté san Giuseppe: "Innanzitutto riguardo alla protezione, ammesso che tu l'abbia chiesta, tu te la sei vista e tu te la sei presa. Non comprendo perché avrei dovuto accordartela". "Davvero?! e tutte quei santini con la Vostra effigie a colori? a volte ho contratto persino debiti per candele e olio (per lampade N.d.T.) e ora che succede? mi dite che c'è una legge per la quale al ladro rimarrà sempre una macchia... se non mi avessero sparato, sarei morto di stenti, san Giuseppe mio! adesso, senza fare storie, parlate a quattr'occhi con il Signore e ditegli: «Vincenzo De Pretore l'ho protetto e voglio che rimanga qui»". "E se rifiutasse?" "Peggio per Voi che lissù non contate nulla! pazienza per le spese da me sostenute, ma Voi perderete ogni prestigio!". Così san Giuseppe, rimuginando, si diresse a malincuore verso lo scalone, ritrovandosi al cospetto del Signore col capo chino per evitarne lo sguardo. "Giuseppe, allora? " "Caro Maestro, qui fuori c'è un ladro defunto di nome Vincenzo De Pretore. Avendomi scelto quale patrono, giustamente vorrebbe restare qui". "San Giuseppe, ti ha forse dato di volta il cervello? è un ladro e dici «giustamente?» ti sei davvero rimbambito?! sarà la vecchiaia a farti dire queste idiozie!". "Che c'entra! e allora Voi non siete forse vecchio? anzi, se riflettete, qui tra noi il più vecchio siete Voi Insomma, io ne faccio una questione di dignità: De Pretore rubava, certamente; proprio per questo è stato ucciso. S'era incaponito con la protezione. mi accendeva le candele... che posso farci?! Gli dico che non ne sapevo nulla? che solo il Padreterno ha voce in capitolo e quindi dovrà finire all'inferno perché manca la protezione? Se Voi volete rimediare questa figuraccia, io no! Sapete che Vi dico? io rimango fedele, amico fraterno, ma Vi saluto e vado via". Il padreterno rispose: "Quella è la porta; ma rifletti un attimo con calma perché, caso mai cambiassi idea, la porta è chiusa e tale rimarra". E col suo bastone fiorito san Giuseppe, come se non avesse neppure udito, lasciò il suo posto in paradiso a capo basso e senza salutare. La Madonna, mostrandosi noncurante, s'alzò anche lei, si voltò, s'inchinò, salutò spiegando: "Che dovrei fare?! Giuseppe è mio marito, certo, ed è mio dovere seguirlo ovunque vada: come moglie seguo la sua strada, come farebbe qualsiasi moglie fedele". Gesù Cristo disse: "Io sono il figlio: con che coraggio potrei abbandonarli? mia madre in particolare ne morrebbe. Io vado via con mamma e papà". Sant'Anna fece cenno a san Gioacchino; san Giovanni il padrino del Salvatore, l'arcangelo Gabriele il messaggero... anche loro volevano svignarsela, tanto che il Padreterno si rizzò gridando: "Fermi tutti! dove andate? se davvero andate via, io non potrò più dirigere il paradiso!". Tutta la Sacra Famiglia si fermò in attesa della parola del Signore. "Va bene, venga ammesso De Pretore! avrò almeno il diritto di interrogarlo?". De Pretore entrò. "Vieni avanti! Tu ti chiami Vincenzo?" "Si, Signore". "E di cognome?" "Faccio «De Pretore»". "Tuo padre?" "«De Pretore» era mia madre". "Come sarebbe?" "Sono di padre ignoto". "Non capisco... ma ignoto di che cosa?". "Sulla terra i figli nati fuori dal matrimonio non possono essere legittimati". "ma i figli sono figli!" "niente affatto! Voi credete ch'essi siano tutti uguali ma, se non sono legittimi, vivono come possono... che dovrebbero fare?". Scosso il capo il Padreterno ribatté: "Ho capito la storia: per questo diventasti un ladruncolo". "Certo, ma solo per vivere. Senza un padre che ti mandi a scuola, vivendo abbandonato per strada e agendo sempre di mia iniziativa, dovevo per forza finire col rubare". Dopo un minuto di silenzio il Padreterno, con santa pazienza, si levò in piedi e con voce ferma sentenziò: "Questo napoletano resta qui. Andate tutti a letto! Domani sveglia di buon'ora per illustrare a De Pretore le regole vigenti in paradiso". I santi, chi sorridendo di sottecchi, chi accennando un inchino, si avviarono; con un po' di amaro in bocca si coricarono pensando: "Ora la roba si deve tenere sotto chiave". Il Padreterno era avvezzo a udire ogni sera in paradiso i più bei canti; invece quella volta non li udì neppure bisbigliare. Col suo fiuto infallibile comprese il perché. Per l'intera nottata non riuscì a prendere sonno pensando al discorso da pronunciare l'indomani. Appena si fece giorno convocò tutti e disse: "Capisco il malumore: voi temete che De Pretore, il ladruncolo, possa derubarvi. State tranquilli: ne rispondo io. Perciò questo si chiama «paradiso»: pane garantito, un comodo giaciglio... che motivo avrebbe De Pretore di rubare?". Tutti i santi si scambiarono sguardi, intonando i più bei canti pastorali, come quelli natalizi e per Vincenzo fu una gioia immensa! Pian piano tutto il coro e tutta la musica cessarono e d'un tratto De Pretore avvertì la stanchezza e il dolore di vivere. Poi di nuovo voci umane. Uno diceva: Lasciatelo dormire. La circolazione migliora, ma non ha ripreso conoscenza". "Complimenti, dottore! se ne va?". Con gli occhi socchiusi gli parve di scorgere il sembiante di un uomo anziano con in mano carta e penna che chiedeva: "Posso interrogarlo?" Un altro rispose: "Con prudenza!". "Tu ti chiami Vincenzo?" "Sissignore". "E di cognome?" "Faccio «De Pretore»". "Tuo padre?" "Ve l'ho detto poco fa". Un altro soggiungeva: "Su, coraggio! cercate di rispondere al signore!". "Va bene. Mi ha già concesso l'alto onore... Egli solo poteva perdonarmi. Gliel'ho detto che sono stato ucciso perché ladruncolo ed Egli solo poteva perdonarmi. Fatemi restare in paradiso! mi è stato promesso e voglio restare qui". Credendo di parlare con il Signore chiuse gli occhi per sempre De Pretore.
Mariangela non ha bisogno di orpelli (orecchini, collane, diademi, pellicce, bracciali,...). La sua femminilità è più che sufficiente.
❤
Grande
❤
❤
Genio
Bellissima interpretazione
Grazie Eduardo, per la persona meravigliosa che sei e l' attore grande che il nostro teatro abbia avuto ❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤
Artisti di un altro tempo...GRANDI
Bravissimo Rigillo, dai tempi di Masaniello!!!
Un grande!
grandissimo