Majdanek: dentro il campo di concentramento di Lublino (Polonia)
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- Опубліковано 7 лют 2025
- La storia di Majdanek: uno dei più grandi e terribili campi di concentramento costruiti dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Si trova nei pressi di Lublino, in Polonia, ed è stato operativo dal 1941, quando Heinrich Himmler diede l'ordine di istituire un campo di lavoro per prigionieri di guerra sovietici.
Noi ci siamo imbattuti in questa struttura proprio mentre diretti verso Lublino, città oggi famosa per il suo incantevole borgo medievale e per il suo spirito dinamico e giovanile, che l’hanno resa una delle capitali culturali del paese.
L’ingresso a questo complesso, divenuto oggi un museo, è completamente gratuito e comincia da un centro visitatori.
Il cosiddetto "piano di costruzione generale" fu autorizzato il 23 marzo 1942 e prevedeva la capacità di contenere 150.000 prigionieri, rendendo di fatto Majdanek il campo di concentramento più grande dell’Europa occupata.
Tuttavia, a causa delle difficoltà economiche e dei i fallimenti della Wehrmacht sul fronte orientale solo una parte di questo piano fu realizzata.
Già dall’ingresso è impossibile non notare la presenza dell’imponente Monumento alla lotta e al martirio realizzato nel 1969.
Proprio qui si trovava infatti l’ingresso per i prigionieri. Una volta varcata questa soglia si cominciava a percorrere la cosiddetta strada nera, dove si può notare la "casa bianca", un edificio in mattoni del periodo prebellico destinato all'alloggio del capo del campo.
I prigionieri venivano prima registrati nella caserma n. 43 e spogliati di tutti i loro effetti personali. Persino i loro capelli venivano tagliati e venduti per essere utilizzati nella produzione industriale.
Quelli considerati idonei al lavoro venivano sottoposti a docce e disinfezioni umilianti nelle caserme dei bagni.
Anziani, bambini e tutti coloro che venivano ritenuti “inadatti al lavoro” venivano invece mandati direttamente alle camere a gas.
Il campo era essenzialmente suddiviso in tre parti: il Settore Amministrativo, il Settore Economico e quello Carcerario, dove alloggiavano in condizioni disumane i prigionieri.
Questi erano costretti a svolgere lavori forzati massacranti: le esecuzioni sommarie, le torture, e le selezioni per la camera a gas erano all'ordine del giorno.
Il 3 novembre 1943, a Majdanek ebbe luogo la più grande esecuzione nella storia di tutti i campi di concentramento tedeschi. Fu condotta sotto il nome in codice "Erntefest" (Festa del raccolto) e fu l'ultimo passo nello sterminio di massa degli ebrei nel distretto di Lublino.
Le vittime venivano poi trasportate nei forni crematori, oggi visibili nel nuovo crematorio.
Le ricerche più recenti stimano che tra i circa 130.000 prigionieri che entrarono a Majdanek, 80.000 morirono nel campo.
Nel luglio del 1944, quando l’avanzata dell’Armata Rossa giunse alle porte di Lublino, i nazisti si affrettarono ad evacuare il campo e a nascondere frettolosamente le prove dei propri crimini.
Il sito venne immediatamente dichiarato museo statale con la missione di coltivare la memoria e promuovere l'educazione storica sull'occupazione tedesca nella regione di Lublino durante la Seconda guerra mondiale.
Nel 1969, per commemorare le vittime venne eretto un grande mausoleo dove sono poi state collocate le tonnellate di ceneri e ossa trovate nel sito.
Però visitare Majdanek non è solo un viaggio nel passato dei suoi protagonisti, ma anche una riflessione su ciò che significa essere umani in maniera più universale.
Ogni pietra, ogni filo spinato, ogni baracca è un monito per il presente e il futuro: è un invito a ricordare, a educare e a trovare la forza per costruire un mondo migliore, più giusto e finalmente più umano.
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