Salve Prof. Davvero interessante la sua lezione su questo personaggio affascinante, dalla vita tormentata. Il fatto che l'uomo debba in fondo rendere conto direttamente a Dio, si può intendere anche che la confessione sia inutile, visto che la Chiesa non è tenuta a giudicare? Se l'uomo si pente lo può fare nei confronti di Dio soltanto? Se così fosse Abelardo potrebbe essere una specie di precursore di Lutero? Forse sto divagando un po' troppo o andando fuori tema! Grazie!
La chiesa medievale poteva avere dei pregiudizi sul fatto che si pecchi in ogni caso, facendo il male, anche se non si è consapevole in coscienza, dubito che la o le chiese di oggi possano discostarsi dal pensiero di Alebardo, sarebbe, dal mio punto di vista, illogico e irrazionale. Hai anche paragonato la concezione che ha Alebardo sul male a quella socratica. Se non vado errato, sono unanimi in un aspetto ma non in unaltro. Socrate diceva che l'uomo quando fa il male non è mai consapevole di farlo altrimenti non lo farebbe. Alebardo sostiene che l'uomo quando fa il male, può essere consapevole così come, in buona fede, può non esserlo, non è questa la differenza? Grazie per la lezione
Per Abelardo l'uomo che fa il peccato sa di peccare (almeno in certi casi), ma in un certo senso non riesce a controllarsi. Si rende conto di fare il male, mentre per Socrate questa consapevolezza mancava.
Complimenti professore lei è il migliore
ottimo video!
Salve Prof. Davvero interessante la sua lezione su questo personaggio affascinante, dalla vita tormentata. Il fatto che l'uomo debba in fondo rendere conto direttamente a Dio, si può intendere anche che la confessione sia inutile, visto che la Chiesa non è tenuta a giudicare? Se l'uomo si pente lo può fare nei confronti di Dio soltanto? Se così fosse Abelardo potrebbe essere una specie di precursore di Lutero? Forse sto divagando un po' troppo o andando fuori tema! Grazie!
La chiesa medievale poteva avere dei pregiudizi sul fatto che si pecchi in ogni caso, facendo il male, anche se non si è consapevole in coscienza, dubito che la o le chiese di oggi possano discostarsi dal pensiero di Alebardo, sarebbe, dal mio punto di vista, illogico e irrazionale. Hai anche paragonato la concezione che ha Alebardo sul male a quella socratica. Se non vado errato, sono unanimi in un aspetto ma non in unaltro. Socrate diceva che l'uomo quando fa il male non è mai consapevole di farlo altrimenti non lo farebbe. Alebardo sostiene che l'uomo quando fa il male, può essere consapevole così come, in buona fede, può non esserlo, non è questa la differenza? Grazie per la lezione
Per Abelardo l'uomo che fa il peccato sa di peccare (almeno in certi casi), ma in un certo senso non riesce a controllarsi. Si rende conto di fare il male, mentre per Socrate questa consapevolezza mancava.
@@scrip79 grazie
2022.08.14 D
Sembra la morale di Kant