Grazie Anna per il tuo contributo! Non so se lo hai già fatto, sarebbe bello se nella tua comunicazione potessi includere anche immagini di donne mature per combattere lo stereotipo secondo cui bello=giovane
Sicuramente nella mia comunicazione certamente hai ragione. Per le forme del corpo non si vedrebbe la figura, sono “in piedi” solo per vedere la figura!
Complimenti davvero! PS. Per me, donna nata negli anni 80, la parola nero è così difficile (la parola "giusta" in quel periodo era di colore) , ho ricominciato a dirla negli ultimi anni ma un po' sottovoce 😔
Si infatti, ma nel momento in cui ho iniziato a seguire i seminari di Sambu e ho capito che non era giusta mi sono sforzata ogni volta di non usarla e piano piano diventa naturale. D’altra parte anche ingegnera non mi sembrava giusta all’inizio ma mi sono sforzata di usarla perché so che cambia e di molto le cose.
Però come si fa con le gradazioni di colore? Si può definire nera una bambina figlia di una nigeriana e di un italiano? Oppure un bimbo sudamericano di pelle un po' scura?
Ne abbiamo discusso con Sambu e lei mi ha consigliato di fare le due versioni perché non tutte le donne nere voglio tenere i capelli al naturale. Quindi c’è una nera con un riccio molto voluminoso è una con capelli lisci.
Ho conosciuto alcune donne africane che si facevano o fanno pettinature anche molto elaborate per avere o capelli lisci, ed io da riccia non troppo strutturata ho fatto contropapermanenti negli anni 80 per avere i capelli lisci lisci. 😂
Anna, ti abbraccerei per questo video, per la sua opportunità e necessità. A coloro i quali banalizzano sempre l'emergenza dell'evoluzione del linguaggio, e quindi delle immagini, mi trovo spesso a ribadire che se ci si esprime in modo errato, si pensa erroneamente. Non può esserci inclusione se tutti non si sentono rappresentati, e dal linguaggio e dai modelli che raccontano la vita in ogni suo aspetto. L'educazione all'inclusione, attraverso l'espressione umana in ogni suo aspetto, è necessaria per chi, come le generazioni passate: la tua, la mia, quelle precedenti, è cresciuto senza un confronto multiculturale, o comunque con un confronto ancora troppo limitato. Ma quando lo fai presente, quando dici che l'ignoranza su certi temi, a meno che tu non abbia 100 anni, non è più scusabile, passi subito per rompi scatole. Davvero grazie per questo video e per il tuo impegno e complimenti anche alla tua ospite per il suo. Un caro saluto Ps: ti seguirò ancora più assiduamente.
Ti vedo molto radiosa in questo periodo! Sono molto contenta che tu abbia messo una postilla sulla parola inclusione. Gli attivisti disabili ne parlano spesso e mi hanno aperto un mondo.
Ho sentito un bellissimo speech di Vera Gheno che spiegava come “inclusione” dia l’idea di “noi siamo dentro e ti facciamo entrare” però è comunque una parola usata, e non sbagliata ma è giusto discuterne
Anna, ti apprezzo tanto, ma non posso non osservare che ormai l'inclusivita' non è che un modo per fare marketing. Le tue forme del corpo andavano benissimo già prima: io porto gli occhiali e non sono snella come le tue figurine, eppure riuscivo a riconoscermi benissimo e non soffrivo perché non venivo perfettamente "rappresentata". Autoconstringendosi a "includere" tutte le sottocategorie si rischia di perdere di vista l'essenziale. In un mondo multiculturale c'è chi vede i colori, io vedo solo persone (donne, in questo caso). Infine, le indicazioni di Sambou vengono da lei poste come leggi assolute ma non lo sono: in nome dell'inclusione ho spesso sentito pareri opposti. Ti saluto, con immutata stima
Io e te siamo bianche, non ci sentivamo non rappresentate, mostrare solo corpi bianchi è un problema di inclusivita, e l’inclusivita passa anche attraverso il marketing. Sicuramente Sambu non parla per tutte le parzializzate del mondo, ma è certamente più preparata di me inoltre vive in prima persona quello di cui parla. Sicuramente ci saranno altre persone nere che hanno una visione diversa, ma chi studia come Sambu porta il pensiero di una cultura e un movimento non il suo personale. Su persone bianche che la pensano diversamente da queste linee guida beh non né dubito, ma la loro opinione in merito non è rilevante.
@@AnnaVenere "la loro opinione in merito non è rilevante" è quantomeno frettolosa come conclusione. Io preferisco seguire C@n.di.ce O.we.ns (politica americana di colore - e bellissima donna): "you see colours, I see people".
Bellissima idea! Brava Anna!!!
Meraviglioso!
Giusto! ❤👏👏👏 idea ottima e opportuna, brave ragazze, avanti così! Ciao, buon lavoro
Cara Anna, grazie per questo video!😍😍😍
Grazie Anna per il tuo contributo! Non so se lo hai già fatto, sarebbe bello se nella tua comunicazione potessi includere anche immagini di donne mature per combattere lo stereotipo secondo cui bello=giovane
Si assolutamente
Che dire! Sempre sul pezzo!!!
Bellissima idea! Sarebbe bello anche includere donne con disabilità motoria
Sicuramente nella mia comunicazione certamente hai ragione. Per le forme del corpo non si vedrebbe la figura, sono “in piedi” solo per vedere la figura!
Grande Anna!!
Complimenti davvero! PS. Per me, donna nata negli anni 80, la parola nero è così difficile (la parola "giusta" in quel periodo era di colore) , ho ricominciato a dirla negli ultimi anni ma un po' sottovoce 😔
Si infatti, ma nel momento in cui ho iniziato a seguire i seminari di Sambu e ho capito che non era giusta mi sono sforzata ogni volta di non usarla e piano piano diventa naturale. D’altra parte anche ingegnera non mi sembrava giusta all’inizio ma mi sono sforzata di usarla perché so che cambia e di molto le cose.
Però come si fa con le gradazioni di colore? Si può definire nera una bambina figlia di una nigeriana e di un italiano?
Oppure un bimbo sudamericano di pelle un po' scura?
Ciao Anna, bella idea. Forse alle figurine nere si potrebbero fare anche i capelli afro, visto che di solito sono così.
Ne abbiamo discusso con Sambu e lei mi ha consigliato di fare le due versioni perché non tutte le donne nere voglio tenere i capelli al naturale. Quindi c’è una nera con un riccio molto voluminoso è una con capelli lisci.
Ho conosciuto alcune donne africane che si facevano o fanno pettinature anche molto elaborate per avere o capelli lisci, ed io da riccia non troppo strutturata ho fatto contropapermanenti negli anni 80 per avere i capelli lisci lisci. 😂
Video molto bello ed interessante.
Anna, ti abbraccerei per questo video, per la sua opportunità e necessità. A coloro i quali banalizzano sempre l'emergenza dell'evoluzione del linguaggio, e quindi delle immagini, mi trovo spesso a ribadire che se ci si esprime in modo errato, si pensa erroneamente. Non può esserci inclusione se tutti non si sentono rappresentati, e dal linguaggio e dai modelli che raccontano la vita in ogni suo aspetto. L'educazione all'inclusione, attraverso l'espressione umana in ogni suo aspetto, è necessaria per chi, come le generazioni passate: la tua, la mia, quelle precedenti, è cresciuto senza un confronto multiculturale, o comunque con un confronto ancora troppo limitato. Ma quando lo fai presente, quando dici che l'ignoranza su certi temi, a meno che tu non abbia 100 anni, non è più scusabile, passi subito per rompi scatole.
Davvero grazie per questo video e per il tuo impegno e complimenti anche alla tua ospite per il suo.
Un caro saluto
Ps: ti seguirò ancora più assiduamente.
Grazie mille Patrizia!! Concordo, linguaggio e immagini sono davvero importanti!! E fanno grande motore del cambiamento!
Fantastico😘
Complimenti❤
Brava brava brava
Ti vedo molto radiosa in questo periodo! Sono molto contenta che tu abbia messo una postilla sulla parola inclusione. Gli attivisti disabili ne parlano spesso e mi hanno aperto un mondo.
Ho sentito un bellissimo speech di Vera Gheno che spiegava come “inclusione” dia l’idea di “noi siamo dentro e ti facciamo entrare” però è comunque una parola usata, e non sbagliata ma è giusto discuterne
@@AnnaVenere condivido questa visione, è comunque una concessione ed è bruttissimo sentirla usare, per esempio, a scuola.
👏👏👏
Buongiorno 😊
Anna, ti apprezzo tanto, ma non posso non osservare che ormai l'inclusivita' non è che un modo per fare marketing. Le tue forme del corpo andavano benissimo già prima: io porto gli occhiali e non sono snella come le tue figurine, eppure riuscivo a riconoscermi benissimo e non soffrivo perché non venivo perfettamente "rappresentata". Autoconstringendosi a "includere" tutte le sottocategorie si rischia di perdere di vista l'essenziale. In un mondo multiculturale c'è chi vede i colori, io vedo solo persone (donne, in questo caso). Infine, le indicazioni di Sambou vengono da lei poste come leggi assolute ma non lo sono: in nome dell'inclusione ho spesso sentito pareri opposti. Ti saluto, con immutata stima
Io e te siamo bianche, non ci sentivamo non rappresentate, mostrare solo corpi bianchi è un problema di inclusivita, e l’inclusivita passa anche attraverso il marketing. Sicuramente Sambu non parla per tutte le parzializzate del mondo, ma è certamente più preparata di me inoltre vive in prima persona quello di cui parla. Sicuramente ci saranno altre persone nere che hanno una visione diversa, ma chi studia come Sambu porta il pensiero di una cultura e un movimento non il suo personale. Su persone bianche che la pensano diversamente da queste linee guida beh non né dubito, ma la loro opinione in merito non è rilevante.
@@AnnaVenere "la loro opinione in merito non è rilevante" è quantomeno frettolosa come conclusione. Io preferisco seguire C@n.di.ce O.we.ns (politica americana di colore - e bellissima donna): "you see colours, I see people".
@@pimpalola assolutamente d'accordo!
Peccato che se sei mela non devi per forza essere riccia, a me piacerebbe tanto essere riccia! 😂
Ehehe! ❤️❤️❤️