Complimenti per il tuo entusiasmo nell'applicare questo orientamento didattico pedagogico. Se tutti gli studenti potessero avere un insegnante come te, la scuola sarebbe un luogo meraviglioso non solo per la loro formazione.
Idea molto interessante e piena di potenzialità. Fondamentale è anche trovare e soprattutto trovare un insegnante che abbia la giusta voglia, capacità ed attenzione di cogliere le sfumare nei discorsi e comportamenti dei ragazzi. È una pratica che dovrebbero inserire in tutti gli istituti.
Da ex insegnate apprezzo e condivido il video. Penso che il circle time, che considero un ottimo strumento di aggregazione per i ragazzi, possa essere anche un'ulteriore opportunità di conoscenza reciproca tra ragazzi e insegnante
Che fantastico strumento prof. Fanello! Fino a quanti se ne possono fare e con quale cadenza in una muova classe! Grazie sempre per la tua splendida chiarezza!
Ciao Nunzia. Intanto grazie per il tuo feedback. La cadenza la stabilisce il docente in base alle sue disponibilità e all'orario che ha. Magari ne può programmare una ogni due settimane nel primo periodo, poi una volta al mese cercando di rispettare sempre il setting e l'orario. 😊
@@alessandrofanello hai anche delle dispense? Non riesco a trovare nulla su alcuni autori presenti nei test del TFA, come Demetrio, Amabile, Canevari, Damiani e Hourza (credo si scriva così)
BRAVO. Sei davvero chiaro e preciso , mi piace molto ascoltarti e trovo le tue spiegazioni super utili per la preparazione del TFA. Grazie grazie da parte mia
certamente! si può provare con tutti i gruppi e in vari contesti. Poi se diventa uno strumento appreso da tutti i partecipanti è ancora più funzionale nel tempo
Grazie Alessandro. Ho utilizzato il circle time nella fase della conoscenza delle nuove classi e a volte nella didattica. Dovrei riproporlo in modo più sistematico vista la sua efficacia. Non è facile però con le classi molto numerose , un cerchio di più di trenta studenti non è molto funzionale.
certo con classi troppo numerose può risultare dispersivo e anche il tempo da dedicare ad ognuno si riduce troppo. l'ideale sarebbe applicarlo con classi di 20 max 25 alunni. Ma la continuità diventa fondamentale per lasciare il tempo ai ragazzi stessi di imparare ad utilizzare lo strumento al meglio. 😉
Salve, sto progettando la mia uda in prospettiva all'orale del concorso primaria posto comune. A tal proposito le chiedo: Il circle time può essere efficace per individuare i prerequisiti della classe? O quale altra metodologia posso utilizzare ?
Buongiorno! Grazie per i tuoi video sempre molto chiari! Volevo chiederti come riuscire a fare partecipare in maniera serena al circle time dei ragazzini ADHD e dop... Fino a che punto si possono accettare i lori comportamenti disturbanti
Gentile professor Fanello, grazie per tutti i suoi video. Volevo sapere ma nel circle time tutti devono parlare e non saltare il turno oppure si può passare il turno e non commentare nulla? grazie mille per la sua risposta.
il circle time può essere utilizzato come lezione introduttiva?.. o come lezione di "verifica" degli argomenti? grazie davvero delle preziose lezioni 😊
cerchiamo di darci una svegliata: "Le ragioni principali che vengono addotte per sostenere l’esigenza di una formazione scolastica “per competenze” sono due: (a) la necessità di mettere in relazione le conoscenze con il loro uso pratico già nel processo di apprendimento e poi nella vita sociale e professionale e di non isolarle a un livello teorico scisso da quello sperimentale; (b) la possibilità di misurare mediante le competenze il “valore aggiunto” ottenuto a scuola, in quanto esse sarebbero misurabili a differenza delle conoscenze. In realtà, la prima motivazione è banale, perché l’esigenza di non scindere la teoria della pratica non è una scoperta della pedagogia moderna, ma semplicemente la caratteristica di qualsiasi buon insegnamento, da Socrate in poi. Soltanto chi non conosca la storia della cultura scientifica e del suo insegnamento può credere che qualcuno possa mai aver seriamente pensato che sia possibile apprendere la matematica senza fare esercizi e applicazioni o che la fisica possa ridursi all’apprendimento astratto di leggi teoriche. E’evidente che la tematica della didattica per “competenze” abbia ben altra natura e risponda ad altri scopi. Da un lato, essa mira a conformarsi alle raccomandazioni del Parlamento Europeo circa le competenze chiave per l’apprendimento permanente, che hanno come obiettivo la standardizzazione dei sistemi scolastici europei. D’altro lato, è espressione di un’ideologia costruttivista che, da tempo, si è fatta largo nel campo dell’istruzione e delle teorie pedagogiche. Si ammette generalmente che esista un collegamento tra la teoria delle competenze in ambito aziendale e quella che è entrata nei sistemi educativi, ma si tende a minimizzare tale collegamento omettendo che tale teoria fu introdotta dallo psicologo statunitense David McClelland il quale, dopo una breve sperimentazione teorica, la introdusse nelle organizzazioni aziendali, in particolare attraverso la ditta McBer&co da lui fondata nel 1963. Il tentativo era volto alla misurazione della “motivazione” del dipendente d’azienda e della sua propensione al successo, attraverso il TAT (Thematic Apperception Test). Tutti i tentativi sviluppati fino ad oggi per rendere “oggettivi” gli avanzamenti di carriere e i bonus relativi alle prestazioni dei dipendenti, nell’ambito del connubio tra la teoria delle competenze di McClelland e il Performance Management System, si sono rilevati insoddisfacenti. La speranza di introdurre criteri oggettivi, e quindi di misurare le competenze, si è scontrata con il fatto che le interpretazioni del modello hanno spesso caratteristiche locali, se non personali, e quindi altamente arbitrarie. Inoltre, la necessità di semplificare entro una tipologia schematica situazioni di alta complessità, conduce a formulazioni fatte a tavolino e aventi esili relazioni con la realtà. Nonostante queste difficoltà - che fanno dire a molti specialisti del settore che la teoria delle competenze in ambito aziendale “fa acqua” da tutte le parti - essa è stata brutalmente importata in ambito scolastico e imposta ex lege come nel nostro caso. Una legge dello Stato, il Decreto Legislativo numero 62 del 2017 e un coacervo di circolari e note ministeriali, in aperta violazione con quanto stabilito dall’articolo 33 della Costituzione della Repubblica, impongono agli insegnanti italiani una scelta didattica precisa: insegnare per competenze attraverso l’ introduzione di una certificazione delle Competenze. Competenze che vanno misurate secondo i dettami di un ente esterno (Invalsi) attraverso sia la procedura di somministrazione censuaria di test, sia la compilazione di un Rapporto di Autovalutazione (RAV), al quale segue un Piano di Miglioramento (PDM), entrambi soggetti, poi, al controllo, al parere ed alla valutazione del (Nucleo esterno (!) di Valutazione (NEV), organo, che a sua volta, valuta poi gli stessi docenti! Chiunque abbia una nozione anche vaga del concetto di misurazione si rende conto che una competenza complessa, come ad esempio la comprensione linguistica, non è misurabile! Una grandezza per essere misurabile deve ammettere un’unità di misura definibile in termini oggettivi e indipendente dall’introduzione di variabili ausiliarie. Ciò non esclude che una “qualità” possa essere suscettibile di valutazioni quantitative, le quali tuttavia non sono misure, ma semplici stime. Ciò è possibile a condizione di essere consapevoli che una siffatta trattazione quantitativa non soltanto non è una misurazione esatta, ma è intrisa di fattori soggettivi. Come hanno osservato in un recente documento congiunto (“Citation Statistics”, reperibile in rete) la International Mathematical Union, l’International Council of Industrial and Applied Mathematics e l’Institute of Mathematical Statistics, se si sostituiscono le qualità con i numeri, si ottiene banalmente qualcosa di misurabile, ma la sostituzione è del tutto arbitraria. L’uso dei test può dare risultati migliori delle valutazioni individuali dirette solo se i test riguardano capacità semplici e definibili in termini molto elementari e se si utilizza un unico sistema. Pertanto il ricorso ai test è utile a livello della valutazione di “competenze” minime, pur restando intriso di elementi soggettivi. È quel che ammettono gli studiosi liberi da pregiudizi ideologici. Essi ricordano che non esiste un’unica definizione accettata di competenza: e già questo dice molto sulla fragilità della costruzione. Sono state costituite commissioni mondiali per studiare la definizione di competenza, senza successo: sono state proposte definizioni diverse a centinaia. La conclusione cui si è giunti è che, se si adottano definizioni deboli, ovvero relative a capacità elementari, qualcosa può essere stimato. Se invece si considerano fattori affettivi e motivazionali nessuna stima quantitativa è possibile. Questa ammissione, condivisa da chi si è occupato in modo serio della questione, non impedisce che vi sia chi si ostini, con insano fanatismo e becera prepotenza, a parlare di misurabilità delle “competenze”, addirittura di “competenze della vita”e “competenze di cittadinanza” ed a cercare di imporla per legge. Il vero punto di forza della didattica delle competenze sta nell’esigenza di determinare modalità di valutazione delle capacità lavorative delle persone che valgano per tutta l’area europea. Allo scopo le culture nazionali rappresentano addirittura un intralcio. www.gessetticolorati.it/dibattito/2020/05/15/contro-la-didattica-e-la-valutazione-per-competenze/
Domanda: il circle time è da adottare anche in classi/gruppi dove sono presenti alunni con background migratorio e magari scarsa conoscenza dell'italiano? Li aiuterebbe o li metterebbe a disagio non sapersi esprimere?
È una tecnica inclusiva. Quindi se ben gestita dal docente è un buon mezzo per aiutare anche bambini con questo tipo di background. Rispettando sempre i loro tempi, ma permettendogli di esprimersi come gli altri. Già la posizione in cerchio aiuta!
ogni quanto tempo sarebbe bene fare un circle time? 1 a settimana, 1 a mese? si può fare 1 ogni fine settimana per discutere su com'è andata la settimana?
Ciao Diego. Guarda personalmente lo trovo molto indicato anche per l'intelligenza emotiva. È uno strumento che mette tutti in contatto con gli altri, con le proprie emozioni e aiuta anche a esprimersi e a controllare i propri impulsi, ad ascoltare gli altri e ad entrare in empatia.
Hai ragione il cerchio magico è più per il confronto e meno per gli aspetti tecnici, però potresti utilizzare altre tecniche come il brainstorming, magari per trovare soluzioni creative a problemi tecnici!
Buongiorno, come docente di scienze umane, Le chiedo se usa il circle time anche quando introduce qualche argomento "nuovo", e se sì, se mi può fare un esempio, grazie
salve collega! solitamente uso il brainstorming che anticipa l'argomento, in questi casi, nel video dedicato al brainstorming ho fatto diversi esempi! un saluto
Intanto ciao! Guarda io solitamente lo uso come strumento di conoscenza per la classe. Un primo circle time lo organizzo come presentazione, aspettative per il nuovo anno scolastico ecc. In quelli successivi utilizzo problemi che riscontro in classe o di ordine didattico, o meglio ancora, di dinamiche difficili che possono emergere ad esempio con alunni aggressivi, cercando di indirizzare il circle time sullo stabilire insieme regole di comportamento. Per altri chiarimenti puoi contattarmi sul mio sito, compilando il form. Un saluto
Ciao, il circle time è proprio uno strumento atto a favorire inclusione attraverso la discussione all'interno del gruppo, è un metodo strutturato. Il gruppo di discussione può essere invece finalizzato ad esempio nel campo del marketing a trovare soluzioni strategiche.
@Ilenia Cacciatore in classe può capitare, affrontando temi che riguardano i ragazzi, che esca il vissuto emozionale, certo. L'insegnante dovrà cercare di dare il giusto tempo a tutti ricordando di evitare sempre il giudizio da parte degli altri
Complimenti per la spiegazione davvero molto chiara! Vorrei porre un quesito: come si può inserire il circle time all'interno di un argomento della propria materia? Sarebbe opportuno fare prima un lavoro di didattica (anche più tradizionale) ed usare poi il circle time come strumento di condivisione ed anche valutazione dell'apprendimento dei contenuti? grazie in anticipo! un saluto, Ale
Ma a cosa serve la musichetta di sottofondo? Soltanto, mi deconcentra, mentre sto cercando di apprendere nozioni importantissime per il "TFA sostegno"....
Intanto sono contento se può apprendere nozioni utili per il TFA grazie al mio video . Il video l'ho ideato così perché a me piace un sottofondo musicale.
Ciao, in realtà no, anche se per alcuni aspetti può ricordarla è vero, specie in alcune dinamiche. Non si lavora ovviamente sul profondo come nelle terapie di gruppo
@@alessandrofanello Si ovviamente, mi riferivo all'organizzazione (cerchio, oggetto di passaggio, turni nel parlare, moderatore, ecc). Qualche altra metodologia ripresa da metodi adoperati in altri ambiti ne esistono (oltre il brainstorming ripreso dal marketing)? Mi chiedo anche se esiste qualche metodologia sviluppata da italiani. Grazie
Usava negli anni 80... Dobbiamo recuperare tanto che abbiamo perso.... Ci si sedeva proprio in cerchio.... Grazie Dell argomento interessante
Complimenti per il tuo entusiasmo nell'applicare questo orientamento didattico pedagogico. Se tutti gli studenti potessero avere un insegnante come te, la scuola sarebbe un luogo meraviglioso non solo per la loro formazione.
Grazie mille del feedback 😊. L'entusiasmo è la benzina per il mio lavoro
Idea molto interessante e piena di potenzialità. Fondamentale è anche trovare e soprattutto trovare un insegnante che abbia la giusta voglia, capacità ed attenzione di cogliere le sfumare nei discorsi e comportamenti dei ragazzi.
È una pratica che dovrebbero inserire in tutti gli istituti.
Esatto 😊😊
Da ex insegnate apprezzo e condivido il video. Penso che il circle time, che considero un ottimo strumento di aggregazione per i ragazzi, possa essere anche un'ulteriore opportunità di conoscenza reciproca tra ragazzi e insegnante
Esatto. 😊
Che fantastico strumento prof. Fanello! Fino a quanti se ne possono fare e con quale cadenza in una muova classe! Grazie sempre per la tua splendida chiarezza!
Ciao Nunzia. Intanto grazie per il tuo feedback. La cadenza la stabilisce il docente in base alle sue disponibilità e all'orario che ha. Magari ne può programmare una ogni due settimane nel primo periodo, poi una volta al mese cercando di rispettare sempre il setting e l'orario. 😊
Bravo... Finalmente qualcuno che spiega il Circle Time😉😊
😊
Grazie tante per i suoi video. Ascoltarli mi ha aiutato tantissimo per affrontare la prova del TFA sostegno.
Grazie a te per il feedback. 👋
@@alessandrofanello hai anche delle dispense? Non riesco a trovare nulla su alcuni autori presenti nei test del TFA, come Demetrio, Amabile, Canevari, Damiani e Hourza (credo si scriva così)
@@enzostasi9225 su questi autori no mi dispiace
Ogni suo video è un aiuto al mio studio . Grazie prof. ❤
BRAVO. Sei davvero chiaro e preciso , mi piace molto ascoltarti e trovo le tue spiegazioni super utili per la preparazione del TFA. Grazie grazie da parte mia
Grazie ☺️💪
Interessantissimo! Da provare anche nei workshop!
certamente! si può provare con tutti i gruppi e in vari contesti. Poi se diventa uno strumento appreso da tutti i partecipanti è ancora più funzionale nel tempo
Grazie prof siete un grande esempio ,devo studiare per il prossimo tfa grazie ai suoi insegnamenti ,molto chiaro nello spiegare .
Professore grazie per la sua chiarezza e per permettermi ogni giorno di avere delle delucidazioni in modo veloce e semplice
Grazie
Troppo forte sei tutti noi Prof
❤
Grazie per averlo ricordato. Noi l'avevamo mantenuto anche durante la DAD, una volta a settimana!
😊
Grazie Alessandro. Ho utilizzato il circle time nella fase della conoscenza delle nuove classi e a volte nella didattica. Dovrei riproporlo in modo più sistematico vista la sua efficacia. Non è facile però con le classi molto numerose , un cerchio di più di trenta studenti non è molto funzionale.
certo con classi troppo numerose può risultare dispersivo e anche il tempo da dedicare ad ognuno si riduce troppo. l'ideale sarebbe applicarlo con classi di 20 max 25 alunni. Ma la continuità diventa fondamentale per lasciare il tempo ai ragazzi stessi di imparare ad utilizzare lo strumento al meglio. 😉
Grazie, molto interessante. 🙏
Professore top ❤
Grazie! come sempre anche questo é un video molto interessante :) un abbraccio
Grazie a te 😊
Bravissimo!
GRAZIE Professore
Spero tanto di accedere al TFA sostegno ci tengo troppo. Sto studiando e guardando nel frattempo tutto i tuoi video.
Buono studio!
Grazie,tutto molto chiaro!
😊
🔝🔝🔝❤️❤️❤️ Grazieeeee
😊😉
Grazie Alessandro video utilissimo un bacione
Grazie a te del feedback 😊😊
Grazie prof❤
bellissimo, grazie mille :)
Grazie ☺️
Bello, ma soprattutto utile. Noi lo abbiamo sempre fatto, anche durante la DAD.
esatto! utilissimo. Poi fatto in DAD, bravissimi!
Buongiorno. Video molto interessanti e utili per il ripasso/studio per il concorso. Tuttavia mi chiedo, come applicarlo nelle lezioni di matematica?
Grazie per gli splendidi video, è un metodo utile per promuovere l'empatia giusto? può essere utile anche nelle scuole secondarie di secondo grado?
Grazie per il feedback. Certamente è utile per promuovere anche l'empatia e io lo utilizzo spesso con i miei alunni del liceo
@@alessandrofanello Grazie mille, secondo lei per promuovere l'empatia può essere più utile il Circle time o il Role playing?
@@giadapezzi8220 essendo il role playing la tecnica dello scambio dei ruoli è lo strumento per eccellenza per favorire l'empatia 😊
@@alessandrofanello Grazie di cuore per le risposte!
Sempre Grande Prof. Mi dici cose che non ci sono in nessun manuale. 😉
Ciao, i video sulle tecniche e metodologie sono tutti basati sulle mie esperienze! Grazie e buono studio 😃
@@alessandrofanello avevo intuito. Per questo La seguo sempre. 😊E consiglio tanti colleghi a fare lo stesso.
sei un grande
👋💪
Grazie
Salve, sto progettando la mia uda in prospettiva all'orale del concorso primaria posto comune. A tal proposito le chiedo: Il circle time può essere efficace per individuare i prerequisiti della classe? O quale altra metodologia posso utilizzare ?
Buongiorno! Grazie per i tuoi video sempre molto chiari! Volevo chiederti come riuscire a fare partecipare in maniera serena al circle time dei ragazzini ADHD e dop... Fino a che punto si possono accettare i lori comportamenti disturbanti
Alla scuola media.
Salve, grazie per il video. Una domanda: cosa cambia tra brainstroming e circle time?
Top
Gentile professor Fanello, grazie per tutti i suoi video. Volevo sapere ma nel circle time tutti devono parlare e non saltare il turno oppure si può passare il turno e non commentare nulla?
grazie mille per la sua risposta.
Certo, l'ideale è cercare, rispettando il proprio turno, di far parlare tutti, ma bisogna anche rispettare chi non si sente di esprimersi
@@alessandrofanello grazie
il circle time può essere utilizzato come lezione introduttiva?.. o come lezione di "verifica" degli argomenti? grazie davvero delle preziose lezioni 😊
Secondo me serve meglio ad altro
condiviso con collega per una classe "particolare" , grazie
@@annetta822 scusa?
cerchiamo di darci una svegliata:
"Le ragioni principali che vengono addotte per sostenere l’esigenza di una formazione scolastica “per competenze” sono due:
(a) la necessità di mettere in relazione le conoscenze con il loro uso pratico già nel processo di apprendimento e poi nella vita sociale e professionale e di non isolarle a un livello teorico scisso da quello sperimentale;
(b) la possibilità di misurare mediante le competenze il “valore aggiunto” ottenuto a scuola, in quanto esse sarebbero misurabili a differenza delle conoscenze.
In realtà, la prima motivazione è banale, perché l’esigenza di non scindere la teoria della pratica non è una scoperta della pedagogia moderna, ma semplicemente la caratteristica di qualsiasi buon insegnamento, da Socrate in poi. Soltanto chi non conosca la storia della cultura scientifica e del suo insegnamento può credere che qualcuno possa mai aver seriamente pensato che sia possibile apprendere la matematica senza fare esercizi e applicazioni o che la fisica possa ridursi all’apprendimento astratto di leggi teoriche.
E’evidente che la tematica della didattica per “competenze” abbia ben altra natura e risponda ad altri scopi. Da un lato, essa mira a conformarsi alle raccomandazioni del Parlamento Europeo circa le competenze chiave per l’apprendimento permanente, che hanno come obiettivo la standardizzazione dei sistemi scolastici europei. D’altro lato, è espressione di un’ideologia costruttivista che, da tempo, si è fatta largo nel campo dell’istruzione e delle teorie pedagogiche.
Si ammette generalmente che esista un collegamento tra la teoria delle competenze in ambito aziendale e quella che è entrata nei sistemi educativi, ma si tende a minimizzare tale collegamento omettendo che tale teoria fu introdotta dallo psicologo statunitense David McClelland il quale, dopo una breve sperimentazione teorica, la introdusse nelle organizzazioni aziendali, in particolare attraverso la ditta McBer&co da lui fondata nel 1963.
Il tentativo era volto alla misurazione della “motivazione” del dipendente d’azienda e della sua propensione al successo, attraverso il TAT (Thematic Apperception Test).
Tutti i tentativi sviluppati fino ad oggi per rendere “oggettivi” gli avanzamenti di carriere e i bonus relativi alle prestazioni dei dipendenti, nell’ambito del connubio tra la teoria delle competenze di McClelland e il Performance Management System, si sono rilevati insoddisfacenti.
La speranza di introdurre criteri oggettivi, e quindi di misurare le competenze, si è scontrata con il fatto che le interpretazioni del modello hanno spesso caratteristiche locali, se non personali, e quindi altamente arbitrarie. Inoltre, la necessità di semplificare entro una tipologia schematica situazioni di alta complessità, conduce a formulazioni fatte a tavolino e aventi esili relazioni con la realtà. Nonostante queste difficoltà - che fanno dire a molti specialisti del settore che la teoria delle competenze in ambito aziendale “fa acqua” da tutte le parti - essa è stata brutalmente importata in ambito scolastico e imposta ex lege come nel nostro caso.
Una legge dello Stato, il Decreto Legislativo numero 62 del 2017 e un coacervo di circolari e note ministeriali, in aperta violazione con quanto stabilito dall’articolo 33 della Costituzione della Repubblica, impongono agli insegnanti italiani una scelta didattica precisa: insegnare per competenze attraverso l’ introduzione di una certificazione delle Competenze.
Competenze che vanno misurate secondo i dettami di un ente esterno (Invalsi) attraverso sia la procedura di somministrazione censuaria di test, sia la compilazione di un Rapporto di Autovalutazione (RAV), al quale segue un Piano di Miglioramento (PDM), entrambi soggetti, poi, al controllo, al parere ed alla valutazione del (Nucleo esterno (!) di Valutazione (NEV), organo, che a sua volta, valuta poi gli stessi docenti!
Chiunque abbia una nozione anche vaga del concetto di misurazione si rende conto che una competenza complessa, come ad esempio la comprensione linguistica, non è misurabile!
Una grandezza per essere misurabile deve ammettere un’unità di misura definibile in termini oggettivi e indipendente dall’introduzione di variabili ausiliarie. Ciò non esclude che una “qualità” possa essere suscettibile di valutazioni quantitative, le quali tuttavia non sono misure, ma semplici stime. Ciò è possibile a condizione di essere consapevoli che una siffatta trattazione quantitativa non soltanto non è una misurazione esatta, ma è intrisa di fattori soggettivi.
Come hanno osservato in un recente documento congiunto (“Citation Statistics”, reperibile in rete) la International Mathematical Union, l’International Council of Industrial and Applied Mathematics e l’Institute of Mathematical Statistics, se si sostituiscono le qualità con i numeri, si ottiene banalmente qualcosa di misurabile, ma la sostituzione è del tutto arbitraria. L’uso dei test può dare risultati migliori delle valutazioni individuali dirette solo se i test riguardano capacità semplici e definibili in termini molto elementari e se si utilizza un unico sistema. Pertanto il ricorso ai test è utile a livello della valutazione di “competenze” minime, pur restando intriso di elementi soggettivi. È quel che ammettono gli studiosi liberi da pregiudizi ideologici.
Essi ricordano che non esiste un’unica definizione accettata di competenza: e già questo dice molto sulla fragilità della costruzione. Sono state costituite commissioni mondiali per studiare la definizione di competenza, senza successo: sono state proposte definizioni diverse a centinaia. La conclusione cui si è giunti è che, se si adottano definizioni deboli, ovvero relative a capacità elementari, qualcosa può essere stimato. Se invece si considerano fattori affettivi e motivazionali nessuna stima quantitativa è possibile.
Questa ammissione, condivisa da chi si è occupato in modo serio della questione, non impedisce che vi sia chi si ostini, con insano fanatismo e becera prepotenza, a parlare di misurabilità delle “competenze”, addirittura di “competenze della vita”e “competenze di cittadinanza” ed a cercare di imporla per legge. Il vero punto di forza della didattica delle competenze sta nell’esigenza di determinare modalità di valutazione delle capacità lavorative delle persone che valgano per tutta l’area europea. Allo scopo le culture nazionali rappresentano addirittura un intralcio.
www.gessetticolorati.it/dibattito/2020/05/15/contro-la-didattica-e-la-valutazione-per-competenze/
Domanda: il circle time è da adottare anche in classi/gruppi dove sono presenti alunni con background migratorio e magari scarsa conoscenza dell'italiano? Li aiuterebbe o li metterebbe a disagio non sapersi esprimere?
È una tecnica inclusiva. Quindi se ben gestita dal docente è un buon mezzo per aiutare anche bambini con questo tipo di background. Rispettando sempre i loro tempi, ma permettendogli di esprimersi come gli altri. Già la posizione in cerchio aiuta!
Si può usare il circle time come occasione di ripasso in vita di una verifica o per fare collegamenti interdisciplinari?
ogni quanto tempo sarebbe bene fare un circle time? 1 a settimana, 1 a mese? si può fare 1 ogni fine settimana per discutere su com'è andata la settimana?
Ciao, una domanda: questo strumento è usato anche per sviluppare l'intelligenza emotiva?
Ciao Diego. Guarda personalmente lo trovo molto indicato anche per l'intelligenza emotiva. È uno strumento che mette tutti in contatto con gli altri, con le proprie emozioni e aiuta anche a esprimersi e a controllare i propri impulsi, ad ascoltare gli altri e ad entrare in empatia.
@@alessandrofanello ti ringrazio molto. Buona domenica
E' molto bello! Lo applicherò per Educazione Civica, ma per la mia materia, Grafica, non saprei come poter portare argomenti tecnici "nel cerchio"
Hai ragione il cerchio magico è più per il confronto e meno per gli aspetti tecnici, però potresti utilizzare altre tecniche come il brainstorming, magari per trovare soluzioni creative a problemi tecnici!
Buongiorno, come docente di scienze umane, Le chiedo se usa il circle time anche quando introduce qualche argomento "nuovo", e se sì, se mi può fare un esempio, grazie
salve collega! solitamente uso il brainstorming che anticipa l'argomento, in questi casi, nel video dedicato al brainstorming ho fatto diversi esempi! un saluto
Prof ma il circle time deve durare per forza 60 minuti?
potresti fare un esempio concreto di un argomento trattato nel circle time ?
Intanto ciao! Guarda io solitamente lo uso come strumento di conoscenza per la classe. Un primo circle time lo organizzo come presentazione, aspettative per il nuovo anno scolastico ecc. In quelli successivi utilizzo problemi che riscontro in classe o di ordine didattico, o meglio ancora, di dinamiche difficili che possono emergere ad esempio con alunni aggressivi, cercando di indirizzare il circle time sullo stabilire insieme regole di comportamento. Per altri chiarimenti puoi contattarmi sul mio sito, compilando il form. Un saluto
Quale è la differenza tra circle time e gruppo di discussione ?
Ciao, il circle time è proprio uno strumento atto a favorire inclusione attraverso la discussione all'interno del gruppo, è un metodo strutturato. Il gruppo di discussione può essere invece finalizzato ad esempio nel campo del marketing a trovare soluzioni strategiche.
@@alessandrofanello ma nel circle time posso parlare delle emozioni e dei miei sentimenti ad esempio ?
Grazie per la risposta
@Ilenia Cacciatore in classe può capitare, affrontando temi che riguardano i ragazzi, che esca il vissuto emozionale, certo. L'insegnante dovrà cercare di dare il giusto tempo a tutti ricordando di evitare sempre il giudizio da parte degli altri
@@soledimezzanotte9938è proprio adatto
È possibile utilizzarlo anche nella scuola dell'infanzia ?
Ciao, solitamente è una metodologia usata dai 2 agli 11 anni.. quindi si
Complimenti per la spiegazione davvero molto chiara!
Vorrei porre un quesito: come si può inserire il circle time all'interno di un argomento della propria materia?
Sarebbe opportuno fare prima un lavoro di didattica (anche più tradizionale) ed usare poi il circle time come strumento di condivisione ed anche valutazione dell'apprendimento dei contenuti?
grazie in anticipo!
un saluto,
Ale
Al centro del cerchio c’è sempre e solo l’insegnante?
Ma va bene anche alla primaria??
Certo si usa principalmente tra i tre e gli 11 anni
Noi lo facciamo sempre a scuola
Ma a cosa serve la musichetta di sottofondo? Soltanto, mi deconcentra, mentre sto cercando di apprendere nozioni importantissime per il "TFA sostegno"....
Intanto sono contento se può apprendere nozioni utili per il TFA grazie al mio video . Il video l'ho ideato così perché a me piace un sottofondo musicale.
@@alessandrofanello toooooop
Ma questa metodologia è presa dalla terapia di gruppo?
Ciao, in realtà no, anche se per alcuni aspetti può ricordarla è vero, specie in alcune dinamiche. Non si lavora ovviamente sul profondo come nelle terapie di gruppo
@@alessandrofanello Si ovviamente, mi riferivo all'organizzazione (cerchio, oggetto di passaggio, turni nel parlare, moderatore, ecc). Qualche altra metodologia ripresa da metodi adoperati in altri ambiti ne esistono (oltre il brainstorming ripreso dal marketing)? Mi chiedo anche se esiste qualche metodologia sviluppata da italiani. Grazie
Secondo la letteratura l'insegnante sta al centro...
@@chiiosianonedatosaperlo per osservare tutti e non dare le spalle a nessuno è preferibile faccia parte del cerchio