Io vivo a Zurigo e qui all'Opernhaus é da anni che le regie sono moderne, le cosidette tradizionali qui non vengono più fatte. Ma devo dire che di regie moderne ben fatte ne ho viste veramente tante, e quando vedo che invece sono "ridicole" mi metto comodissima nella poltrona e chiudo gli occhi e mi immergo pienamente nella musica...senza l'opera lirica io non ci posso stare, la mia innata passione non me lo permette...poter andare in teatro per me è un regalo enorme. Grazie Maestro per il tuo video come sempre molto ben fatto.
A proposito del poco spirito critico del pubblico di oggi, le Sue parole mi hanno fatto ricordare un aforisma di Moliere - se la memoria non m'inganna - che più o meno recita: "Se lo spettacolo non vi è piaciuto, non fischiate gli attori. Fischiate chi applaude". Mi pare in linea con i pensieri che ha espresso, Maestro 😊 Grazie per i Suoi video.
Sebbene non sia un telespettatore e non guardi praticamente mai la televisione, spesso la trovo accesa in famiglia e ho seguito anch'io il TG5. Non ho potuto far a meno di notare il fatto che a Maurizio Pollini sia stato dedicato uno spazio veramente esiguo, specialmente se comparato con i servizi dedicati al costume o al gossip che, per carità, non credo che non vadano assolutamente trattati, ma la scomparsa di un pianista di fama internazionale avrebbe forse meritato qualche minuto in più. Peraltro, questa sarebbe potuta essere l'occasione per fare un'operazione, per così dire, di divulgazione all'interno della televisione generalista, più o meno come faceva Pollini stesso quando suonava nelle fabbriche occupate, portando Beethoven o Chopin agli operai. Non so ora se sia un problema specifico della Mediaset o della televisione italiana in generale, ma ricordo, da ragazzino, che c'era un piccolo spazio dedicato anche alla lirica persino su Canale 5, col programma "Il loggione", poi completamente sparito dalla circolazione. A proposito dei loggionisti, ricordo sotto ad un video, quello delle contestazioni che subì Carlos Kleiber alla Scala durante una direzione dell' "Otello", un commentatore che li definì gli hooligans della lirica, per i toni indisponenti e maleducati. Allo stesso modo, ne ricordo un altro che ricorda la crescente mancanza di senso critico del pubblico, spesso quasi ignaro di quello che va ad assistere o ad ascoltare. È come se si fosse passati da un estremo ad un altro opposto, dove si applaude indistintamente a qualsiasi cosa che viene loro propinata, mentre le contestazioni diventano quasi un motivo di vanto per certi registi. Leggevo della vicenda sintomatica di una regia relativamente recente del "Lohengrin" proprio a Bayreuth (ad ulteriore conferma di come oramai la "Regieteather" in area germanica sia così radicata), che aveva fatto discutere parecchio di sé non tanto per l'attualizzazione (una sorta di laboratorio farmaceutico), ma per i coristi mandati sulla scena travestiti da topi giganti. Inutile dire che tale allestimento suscitò anche una certa ilarità, ma non sono mancate critiche piuttosto dure. Risultato? Il "Lohengrin" con i topi è stato nuovamente riproposto. Non credo esistano soluzioni nell'immediato, ma ponendosi su una prospettiva a lurgo termine, si spera (ma è un augurio personale, spero che non mi stia facendo troppe illusioni) in un cambiamento del pubblico, con l'opera alla quale vengono attratti i sinceri interessati. Ricordo un servizio di un telegiornale, credo un "Barbiere" dalla regia anche in questo caso contestata, con i giornalisti che tentarono di giustificare l'allestimento come un tentativo di avvicinare i giovani all'opera. Peccato che qualche giovane intervistato all'uscita dalla sala, abbia affermato, nel migliore dei casi, che la regia poteva anche essere interessante, ma che non era "Il barbiere di Siviglia" e che avrebbe voluto vedere quell'opera. Anch'io, da giovane ascoltatore, vorrei ad esempio vedere il "Lohengrin", non dico necessariamente ambientato nel Regno di Germania del X sec., ma comunque con un allestimento che incarni l'essenza dell'opera, non certo i cantanti travestiti da roditori. Sotto sotto, c'è un senso l'insoddisfazione, e vorrei sperare che esso possa essere il primo passo per lo sviluppo di un pubblico più consapevole, del quale i registi non possono tenere conto. Allo stesso tempo, vorrei anche sperare che queste non siano pie illusioni. Resto comunque dell'avviso che, come dimostrano la notizia passata in sordina su certe reti della scomparsa di Pollini e la questione della passività di un certo tipo di pubblico, sia di non poco conto una qualche forma di divulgazione su tali temi, cosa che potrebbe essere il presupposto per uno sviluppo di un pubblico maturo e consapevole
Buon giorno Maestro, stavo rivedendo la live di domenica scorsa e mi è cadura l'attenzione sulla citazione (credo involontaria ma comunque azzeccatissima) che ha fatto sulla circostanza che lei non si vende a prezzo di moneta: traspare da qui tutto il suo amore per Tosca, dato che ha citato Scarpia...
Non trovo giusto che al termine delle repliche i registi non si presentino in proscenio. Come può uno spettatore delle repliche esprimere consenso o dissenso su una regia?
Maestro nel 2007, se non ricordo male a Parma, si parlava di una di una prima della Scala che non andò particolarmente bene. Mi spiego meglio ci furono tali manifestazioni da parte del pubblico che l'opera si interruppe. Parma è una città musicalmente straordinaria e nel vedere che tanti giovani di allora che come tutti i giovani diciamo i ragazzi del muretto separarsi e dire che preferivano vedere l'opera, ovviamente era una ripresa televisiva, piuttosto che vedere altri canali è stato per la sottoscritta un vero piacere. Sul "buuure" non lo farei mai mia madre mi avrebbe preso da una parte e mi avrebbe appioppato un paio di schiaffi. Le educazioni rigide da bambini non le capiamo ma crescendo ci rendiamo conto di quanto ci hanno giovato. La saluto e la ringrazio Maestro. v.v. 💗💗💗
Buona sera Maestro, questa sera, facendo zapping in TV mi sono imbattutto su RAI 5 in una rappresentazione dal Teatro Comunale di Bologna della Cavalleria Rusticana diretta da Michele Mariotti. Per fortuna niente da dire su cantanti, coro, orchestra e direttore, ma - come al solito - quello che mi ha lasciato perplesso è stata la regia. Infatti, in sostanza, si trattava di un fondale completamente nero dove ogni tanto comparivano (chiamiamoli così) dei "complementi d'arredo" a seconda delle varie situazioni dell'opera. Non solo ma - almeno nella seconda parte (tanto per indenderci dall'incontro tra Santuzza e Turiddu) - coro e comparse erano completamente vestiti di nero, con un effetto, considerato anche il fondale nero, che si può immaginare con facilità. Il litigio fra Santuzza e Turiddu è stato rappresentato quasi fosse una riedizione di Forum, con i due cantanti messi su due specie di tribunette quasi fossero due contendenti in un'aula di tribunale. Inoltre, durante l'intermezzo, è comparsa una serie di croci che pareva di essere in un cimitero, con un figurante che portava una croce come se si trovasse ad una Via Crucis. Da ultimo, nel finale, Santuzza veniva coperta da un velo azzurro che non si capiva quale nesso avesse con tutta la storia. Quindi in sostanza nessun riferimento ad una ambientazione che potesse anche vagamente richiamarsi alla Sicilia, ma un allestimento che definire miminalista è una crassa esagerazione. La trasmissione è finita prima che si potessero vedere le reazioni del pubblico sulla regia, ma comunque - anche se il buuare può non essere condivisibile, ho visto un altro esempio di messa in scena - diciamo così - "bizzarra" che nulla aveva a che vedere con una ambientazione più logica e consona al testo e alla musica. Un caro saluto e una buona serata.
Maestro, volevo chiederti una cosa: ci puoi dire, se non ho capito male, qualche arrangiamento di canzoni hai fatto? Mi pare avessi detto fossero circa 200 brani !
Il maestro Bettinelli scrive nel suo libro dedicato a chi volesse intraprendere la strada del conservatorio: "Meno male che c'era un solo Pollini". Questo perchè, alla fine delle lezioni, Pollini lo tempestava di domande per capire fino in fondo qualunque cosa.
Nella mia ignoranza ho sempre pensato che trasporre un'opera in epoca moderna fosse Un inutile vezzo. A tal proposito qualcuno ha mai pensato di ambientarla nel passato, ad esempio un Dongiovanni in epoca romana? Per concludere Non amo i buu, proporrei una più civile crocifissione in sala mensa😅
Caro Vito, stessa opinione. Ieri sulla RAI saranno stati si 20 ". Vediamo su rai 5 cosa faranno.. Ho un bel ricordo del maestro che venne a suonare nella mia città natale di provincia e mio papà mi portò a sentirlo quando ero ancora bambino.
Maestro si scherza ma non troppo, a mio avviso se non ricordo male il nostro Verdi nel 1861 andò a S. Pietroburgo a dirigere il Don Carlos al Mariirinki di san Pietroburgo il nostro Philippe Daverio con la sua grande immensa cultura e soprattutto con il suo modo alsaziano di esprimersi "incauto" ( un eufemismo) a mio avviso lo cita. Non vorrei apparire pedante per un motivo molto semplice i commenti espressi su You Tube rimangono scolpiti, e dopo gli aggiornamenti tornano come se fossero un frullato. Un caro saluto. v.v. -:) Grazie.💗💓💓
2 cose: - non l’ho mai fatto ma convengo che sia arrivato il momento di iniziare tutti quanti a buare i cattivi registi; - ma se sul canale sulle colonne sonore parlassi in inglese? Secondo me si potrebbero aprire grandi possibilità.
Purtroppo non ho potuto seguire la live ma vorrei fare due esempi di regia, a mio avviso uno valido, l’altro agghiacciante. Riguardo le regie modernizzate mi viene in mente un Oberto di Verdi in Scala dove Martone ha trasposto la faida dei due casati duecenteschi in una guerra di camorra con tutti gli annessi e connessi: trasposizione al presente ma mantenendo il significato e la vicenda, quindi a mio avviso regia buona. Per le regie orrorifiche invece ricordo, purtroppo, sempre in Scala un Olandese volante in cui tutto si svolgeva in una sorta di ufficio con macchine per scrivere e altre cose insensate e alla fine Senta non si gettava in mare ma si sparava con un fucile (con buona pace del senso del gesto che andava totalmente perso). In più, anche la scenografia era scellerata, con al centro una specie di colonna che qualcuno in rete aveva definito “tubo da cesso in mogano”. Manco a dirlo, quella regia era di un tedesco.
Se una rappresentazione, un concerto, un' esibizione non mi piace non applaudo. L'ho sempre fatto. Trovo giusto comunicare agli interessati cosa penso del loro lavoro, con educazione. Quando lavoravo in pubblicità o facevo quadri e fotografie, i clienti criticavano e, a volte, senza educazione. Perchè non farlo con l'opera e la musica in generale?
Mi scuso, non ho visto lo streaming live ieri. Sono d'accordo che si modernizzi un'opera se non si tratta della Tosca che la cui trama si svolge in ore, luoghi e date precise e altre con situazioni simili. Nel Rigoletto che Cappuccilli abbandonò a Firenze nel 1985 erano presenti sul palcoscenico manichini che rappresentavano Stalin, Hitler e simili mentre la Gruberova cantava "caro nome" dondolandosi sull'altalena. Lui però ci tornò a cantare a Firenze.
Sul "buare" o meno concordo con te: se non mi piace non applaudo. Certo non è nelle mie corde urlare o fischiare, lo reputo un comportamento incivile e irrispettoso.
Non mi sorprende affatto siamo un paese dove la musica classica è relegata sui media solo alla sera della prima alla Scala, per il resto zero nonostante i grandi compositori Italiani e grandi musicisti 😂
@@Vito_Lo_Renon credo che questo sia un buon motivo per aspettarsi dei servizi su tematiche più alte. A maggior ragione non essendo nemmeno servizio pubblico.
Indubbiamente buare è maleducazione, e anche se qualcuno ti fa venire voglia di farlo sarebbe buona creanza evitarlo. Anche perché a volte viene fatto proprio con cattiveria e nemmeno a proposito.
Non amo commentare su UA-cam l’ultima volta che l’ho fatto commentando positivamente i concerti di Handel OP.6 diretti da Christopher Hogwood ho ricevuto insulti da parte di uno non so se uomo o donna che diceva che di musica non ne capivo niente, pazienza, io continuo ad ascoltarli. Ma questo dei fischi a teatro è un argomento che stimola il mio interesse. Chi fischia oppure commenta ad alta voce durante le esecuzioni a teatro secondo me non è un intenditore di musica come vuole farci credere o crede di esserlo è solo un cafone esibizionista. La mia città Parma vanta tradizioni musicali e competenze musicali questa nomea credo sia un po’ sopravalutata specialmente nei loggionisti quelli del do di petto per intenderci, che poi alla fine non sanno neanche cos’è un notturno di Chopin lo dimostra il fatto poi che a Parma purtroppo non ci sono negozi di musica classica non so se nelle altre città è così ma a Parma o compri su Amazon oppure vai a Reggio E. Quando mi capita di parlare con qualche loggionista mi citano le lodi di vecchie registrazioni in vinile degli anni 70 dirette da Bruno Bartoletti o Gabriele Santini con interpreti che non sono più in vita, ma cavoli, se vuoi rendere un servizio alla musica classica o lirica compra qualche nuova esecuzione con orchestre ed esecutori vivi, se vai a teatro con in testa il tuo vinile di cinquanta anni fa con Corelli e Del Monaco ci credo che poi fischi tutto. Su Pollini mi spiace molto ma qualche critico ha contribuito a metterlo in cattiva luce vedi Paolo Isotta nel libro " La virtù dell'elefante" Grazie comunque Maestro per questi interessati video che seguo sempre con interesse . volevo contribuire ma non so se l'operazione è andata a buon fine.
"Buuuare" sarà anche maleducato (e per me lo è!), ma se un'Opera è messa in scena così male da offendere il senso critico del pubblico, allora esprimere con veemenza il proprio disappunto mi pare davvero il minimo - a costo di essere offensivi di rimando - altrimenti è chiaro che la china si farà precipizio... 😬 È anche vero che il senso critico è stato talmente "piegato" dall'incipiente degrado culturale che sembra che in tanti vadano a teatro solo per applaudire "a spellamani" ed osannare chichessia a prescindere... Riguardo all'iniqua "copertura mediatica" riservata al compianto M° Pollini, mi sovviene l'antico detto: "Senza soldi non si canta messa"... ovvero, in parole più recenti: È tutta questione di marketing..! 😔 Un abbraccio e alla prossima (spero dal vivo) 🤗
Oltre a dare pochissimo spazio alla notizia della scomparsa del grande Pollini, Mediaset non aveva nel tempo, neppure preparato il cosiddetto “coccodrillo” come normalmente si prepara per le persone importanti, note e culturalmente rilevanti 😢😢😢😢
Maestro, il problema del diritto o non diritto di "modificare" in qualche modo l'opera, rispetto alla sua concezione originaria, per me è altrove. Sta nel fatto che oggi l'opera lirica non esiste più. Ma esiste opera di repertorio. Si replicano tendenzialmente gli stessi titoli, editi 100 anni fa. Il timore di annoiare spinge a riproporla in salse diverse. Sintomo - a mio parere - della decadenza di questa straordinaria forma d'arte. Se accettiamo che l'opera è una forma d'arte che ha fatto il suo corso e, iniziamo a considerare che quella nei teatri d'oggi è opera di repertorio ( pertanto forma d'arte diversa) allora accetteremo pure che quest'ultima possa essere manipolata. A volte - sopratutto noi appassionati - rimaniamo nel mezzo, nel limbo. Dopotutto è un segno dei tempi. Ormai anche nel pop la cover è molto più frequente ed forse anche apprezzata di un pezzo originale.
Anche nel teatro di prosa a volte si sono viste regie del tutto slegate dalla trama, e peggio ancora è quando si impone agli attori un tipo di recitazione che non rispetta il senso delle frasi pronunciate. Capisco che il regista sta cercando di comunicare una sua idea (l'estraneazione, "la realtà dell'irrealtà") ma spesso si traduce in un paio di 🥎🥎 e crea fastidio (che magari è proprio la sensazione che il regista vuole fare arrivare al pubblico). A me però il monologo dell' "Amleto" recitato nel tono di un impiegato di un call center, o le streghe dell'innominabile tragedia scozzese vestite da cuoche nella cucina di Suor Germana, fa venire l'orticaria.
io sono stato sia tra il pubblico che in palcoscenico e sicuramente il dissenso silenzioso (il pubblico non applaude e non fischi,semplicemente se ne va) è la cosa peggiore che possa succedere ad un artista. Detto questo: il dissenso deve vere una logica: fischiare un Kleiber perchè tedesco o una Freni perchè canta Traviata dopo la Callas (orrore) è da folli: li fischi se sono pessimi non per protesta tua personale contro il nulla! Quando Alagna venne fischiato in Aida dal loggione si senti su "un esercito di prodi" ce ne basta uno! ma lui non sapeva nè a chi si riferissero nè cosa volessero da lui, quello non è il posto per fare ironia, spirito o contestazioni inutili. Detto questo riguardo a Pollini: sono spariti tantissimi grandi artisti senza che nessuno li abbia onorati come meritavano, meglio parlare dell'isola dei penosi o di altri personaggi inutili che però fanno notizia. Il vero problema dell'Italia è che ci sono inestimabili tesori culturali e una valanga d'ignoranza e d'ignoranti e andremo sempre peggio.
Buongiorno Maestro, un ricordo dell'unico concerto che ho visto di Maurizio Pollini, anni fa assieme ad un pianista jazz che va per la maggiore e grande fan del Maestro, che fece chilometri per venirlo a sentire e che a suo dire avrebbe pagato qualsiasi cifra per sentirlo suonare. Ebbene a fine concerto folla in delirio ma non lui, abbastanza deluso di come aveva suonato Pollini. Mi disse cosa non lo aveva convinto, io non essendo pianista non ci capii granché e per me aveva suonato molto bene, anche se con lo spartito, che è una cosa che non mi piace mai in un recital pianistico. Capii in parte le critiche del mio amico qualche tempo dopo ascoltando in concerto Radu Lupu, in uno dei concerti pianistici più belli, se non il più bello, a cui abbia mai assistito. Morale: spesso il pubblico, me compreso ovviamente, è affascinato dalla figura del grande artista ed è difficile avere spirito critico di fronte a personaggi del genere, a meno di non essere appunto professionisti del settore.
Mi ha sorpreso sentire che il jazz non le piace. Ovviamente trovo legittimo ogni gusto ma "jazz" è una parola assimilabile a "omosessualità" e "musica classica"; sono espressioni "contenitore" in cui trovi di tutto. Non devo spiegare a lei che distanza vi sia tra il Dixieland e Miles Davis degli anni 60 e 70. Mi chiedo, allora, cosa susciti a sua avversione o disinteresse che sia. Sempre debitore.
Il Dixie lo reggo ma quanto più la musica si fa ardita e meno la tollero. In definitiva, pur apprezzandone l’aspetto tecnico e a volte anche compositivo è una musica che non mi comunica emozioni. Più o meno per la stessa ragione non amo una certa musica contemporanea.
Mi da un' indizio circa la sua non risposta sulla melodica di Rachmaninoff. Non pretendo di avviare una conversazione ma osserverei che Bill Evans, ancora padre di tutti i pianisti jazz, non ha mai raggiunto "l'audacia" di Bartok. O anche Bartok...? Grazie per la consueta premura.
Io vivo a Zurigo e qui all'Opernhaus é da anni che le regie sono moderne, le cosidette tradizionali qui non vengono più fatte. Ma devo dire che di regie moderne ben fatte ne ho viste veramente tante, e quando vedo che invece sono "ridicole" mi metto comodissima nella poltrona e chiudo gli occhi e mi immergo pienamente nella musica...senza l'opera lirica io non ci posso stare, la mia innata passione non me lo permette...poter andare in teatro per me è un regalo enorme. Grazie Maestro per il tuo video come sempre molto ben fatto.
Certamente: moderna non vuol dire per forza brutta.
Grazie.
Grazie mille!
A proposito del poco spirito critico del pubblico di oggi, le Sue parole mi hanno fatto ricordare un aforisma di Moliere - se la memoria non m'inganna - che più o meno recita: "Se lo spettacolo non vi è piaciuto, non fischiate gli attori. Fischiate chi applaude". Mi pare in linea con i pensieri che ha espresso, Maestro 😊
Grazie per i Suoi video.
Grazie 🌷
Sarebbe bello avere un suo parere sulle Colonne sonore del film Dune e Mad Max Fury Road
Sebbene non sia un telespettatore e non guardi praticamente mai la televisione, spesso la trovo accesa in famiglia e ho seguito anch'io il TG5. Non ho potuto far a meno di notare il fatto che a Maurizio Pollini sia stato dedicato uno spazio veramente esiguo, specialmente se comparato con i servizi dedicati al costume o al gossip che, per carità, non credo che non vadano assolutamente trattati, ma la scomparsa di un pianista di fama internazionale avrebbe forse meritato qualche minuto in più. Peraltro, questa sarebbe potuta essere l'occasione per fare un'operazione, per così dire, di divulgazione all'interno della televisione generalista, più o meno come faceva Pollini stesso quando suonava nelle fabbriche occupate, portando Beethoven o Chopin agli operai. Non so ora se sia un problema specifico della Mediaset o della televisione italiana in generale, ma ricordo, da ragazzino, che c'era un piccolo spazio dedicato anche alla lirica persino su Canale 5, col programma "Il loggione", poi completamente sparito dalla circolazione.
A proposito dei loggionisti, ricordo sotto ad un video, quello delle contestazioni che subì Carlos Kleiber alla Scala durante una direzione dell' "Otello", un commentatore che li definì gli hooligans della lirica, per i toni indisponenti e maleducati. Allo stesso modo, ne ricordo un altro che ricorda la crescente mancanza di senso critico del pubblico, spesso quasi ignaro di quello che va ad assistere o ad ascoltare. È come se si fosse passati da un estremo ad un altro opposto, dove si applaude indistintamente a qualsiasi cosa che viene loro propinata, mentre le contestazioni diventano quasi un motivo di vanto per certi registi. Leggevo della vicenda sintomatica di una regia relativamente recente del "Lohengrin" proprio a Bayreuth (ad ulteriore conferma di come oramai la "Regieteather" in area germanica sia così radicata), che aveva fatto discutere parecchio di sé non tanto per l'attualizzazione (una sorta di laboratorio farmaceutico), ma per i coristi mandati sulla scena travestiti da topi giganti. Inutile dire che tale allestimento suscitò anche una certa ilarità, ma non sono mancate critiche piuttosto dure. Risultato? Il "Lohengrin" con i topi è stato nuovamente riproposto.
Non credo esistano soluzioni nell'immediato, ma ponendosi su una prospettiva a lurgo termine, si spera (ma è un augurio personale, spero che non mi stia facendo troppe illusioni) in un cambiamento del pubblico, con l'opera alla quale vengono attratti i sinceri interessati. Ricordo un servizio di un telegiornale, credo un "Barbiere" dalla regia anche in questo caso contestata, con i giornalisti che tentarono di giustificare l'allestimento come un tentativo di avvicinare i giovani all'opera. Peccato che qualche giovane intervistato all'uscita dalla sala, abbia affermato, nel migliore dei casi, che la regia poteva anche essere interessante, ma che non era "Il barbiere di Siviglia" e che avrebbe voluto vedere quell'opera. Anch'io, da giovane ascoltatore, vorrei ad esempio vedere il "Lohengrin", non dico necessariamente ambientato nel Regno di Germania del X sec., ma comunque con un allestimento che incarni l'essenza dell'opera, non certo i cantanti travestiti da roditori. Sotto sotto, c'è un senso l'insoddisfazione, e vorrei sperare che esso possa essere il primo passo per lo sviluppo di un pubblico più consapevole, del quale i registi non possono tenere conto. Allo stesso tempo, vorrei anche sperare che queste non siano pie illusioni. Resto comunque dell'avviso che, come dimostrano la notizia passata in sordina su certe reti della scomparsa di Pollini e la questione della passività di un certo tipo di pubblico, sia di non poco conto una qualche forma di divulgazione su tali temi, cosa che potrebbe essere il presupposto per uno sviluppo di un pubblico maturo e consapevole
Buon giorno Maestro, stavo rivedendo la live di domenica scorsa e mi è cadura l'attenzione sulla citazione (credo involontaria ma comunque azzeccatissima) che ha fatto sulla circostanza che lei non si vende a prezzo di moneta: traspare da qui tutto il suo amore per Tosca, dato che ha citato Scarpia...
Altroché!
Non trovo giusto che al termine delle repliche i registi non si presentino in proscenio. Come può uno spettatore delle repliche esprimere consenso o dissenso su una regia?
Maestro nel 2007, se non ricordo male a Parma, si parlava di una di una prima della Scala che non andò particolarmente bene. Mi spiego meglio ci furono tali manifestazioni da parte del pubblico che l'opera si interruppe. Parma è una città musicalmente straordinaria e nel vedere che tanti giovani di allora che come tutti i giovani diciamo i ragazzi del muretto separarsi e dire che preferivano vedere l'opera, ovviamente era una ripresa televisiva, piuttosto che vedere altri canali è stato per la sottoscritta un vero piacere. Sul "buuure" non lo farei mai mia madre mi avrebbe preso da una parte e mi avrebbe appioppato un paio di schiaffi. Le educazioni rigide da bambini non le capiamo ma crescendo ci rendiamo conto di quanto ci hanno giovato. La saluto e la ringrazio Maestro. v.v. 💗💗💗
Interessantissimo il nuovo futuro tema sulle colonne sonore con, finalmente, lessico tecnico e spezzoni di partitura.
Ti terrò aggiornato.
Buona sera Maestro, questa sera, facendo zapping in TV mi sono imbattutto su RAI 5 in una rappresentazione dal Teatro Comunale di Bologna della Cavalleria Rusticana diretta da Michele Mariotti.
Per fortuna niente da dire su cantanti, coro, orchestra e direttore, ma - come al solito - quello che mi ha lasciato perplesso è stata la regia.
Infatti, in sostanza, si trattava di un fondale completamente nero dove ogni tanto comparivano (chiamiamoli così) dei "complementi d'arredo" a seconda delle varie situazioni dell'opera.
Non solo ma - almeno nella seconda parte (tanto per indenderci dall'incontro tra Santuzza e Turiddu) - coro e comparse erano completamente vestiti di nero, con un effetto, considerato anche il fondale nero, che si può immaginare con facilità.
Il litigio fra Santuzza e Turiddu è stato rappresentato quasi fosse una riedizione di Forum, con i due cantanti messi su due specie di tribunette quasi fossero due contendenti in un'aula di tribunale.
Inoltre, durante l'intermezzo, è comparsa una serie di croci che pareva di essere in un cimitero, con un figurante che portava una croce come se si trovasse ad una Via Crucis.
Da ultimo, nel finale, Santuzza veniva coperta da un velo azzurro che non si capiva quale nesso avesse con tutta la storia.
Quindi in sostanza nessun riferimento ad una ambientazione che potesse anche vagamente richiamarsi alla Sicilia, ma un allestimento che definire miminalista è una crassa esagerazione.
La trasmissione è finita prima che si potessero vedere le reazioni del pubblico sulla regia, ma comunque - anche se il buuare può non essere condivisibile, ho visto un altro esempio di messa in scena - diciamo così - "bizzarra" che nulla aveva a che vedere con una ambientazione più logica e consona al testo e alla musica.
Un caro saluto e una buona serata.
Non se ne può più.
Maestro, volevo chiederti una cosa: ci puoi dire, se non ho capito male, qualche arrangiamento di canzoni hai fatto?
Mi pare avessi detto fossero circa 200 brani !
Almeno. Fai conto una settantina per programmi rai. Altrettanti per commedie musicali e musical. 40/50 per registrazioni cd.
@@Vito_Lo_Re ma qualche esempio? 😁
"Italiani" per Bennato, "Yellow brick road" per Bobby Kimball, "No woman no cry" per Mika, un intero album per Davide van de Sfroos @@DarioBortolato
@@Vito_Lo_Re Grazie mille! Che figata! 😲
ua-cam.com/video/mgLKKk9mpJg/v-deo.html
Che ne direbbe di questa regia modernizzante dell'INCORONAZIONE DI POPPEA?
Poppea - Ruby Rubacuori / Nerone - Silvio Berlusconi / Ottavia - Veronica Lario / Seneca - Romano Prodi / Ottone - Il GIP / Drusilla - Stefaniana Ariosto / Arnalta - Nicole Minetti / Lucano - Emilio Fede / Valletto - Lele Mora / I due pretoriani - Vittorio Mangano e Marcello Dall'Utri. Eh?...
🤮
Il maestro Bettinelli scrive nel suo libro dedicato a chi volesse intraprendere la strada del conservatorio: "Meno male che c'era un solo Pollini".
Questo perchè, alla fine delle lezioni, Pollini lo tempestava di domande per capire fino in fondo qualunque cosa.
@paoloberti " e pel colmo dell'orrore dicon ch'io l'abbia affogato " un bambolotto in una moderna lavatrice.............................
Nella mia ignoranza ho sempre pensato che trasporre un'opera in epoca moderna fosse Un inutile vezzo. A tal proposito qualcuno ha mai pensato di ambientarla nel passato, ad esempio un Dongiovanni in epoca romana? Per concludere Non amo i buu, proporrei una più civile crocifissione in sala mensa😅
Mi sembra una proposta ragionevole e condivisibile.
Caro Vito, stessa opinione.
Ieri sulla RAI saranno stati si 20 ". Vediamo su rai 5 cosa faranno..
Ho un bel ricordo del maestro che venne a suonare nella mia città natale di provincia e mio papà mi portò a sentirlo quando ero ancora bambino.
Maestro si scherza ma non troppo, a mio avviso se non ricordo male il nostro Verdi nel 1861 andò a S. Pietroburgo a dirigere il Don Carlos al Mariirinki di san Pietroburgo il nostro Philippe Daverio con la sua grande immensa cultura e soprattutto con il suo modo alsaziano di esprimersi "incauto" ( un eufemismo) a mio avviso lo cita. Non vorrei apparire pedante per un motivo molto semplice i commenti espressi su You Tube rimangono scolpiti, e dopo gli aggiornamenti tornano come se fossero un frullato. Un caro saluto. v.v. -:) Grazie.💗💓💓
È lo scripta manent dei nostri tempi!
Grazie Maestro per la sua gradita risposta ma mi chiedo perché guarda la televisione ? noiosa, a mio avviso. Un caro saluto. v.v. -:)💗💗💗
2 cose:
- non l’ho mai fatto ma convengo che sia arrivato il momento di iniziare tutti quanti a buare i cattivi registi;
- ma se sul canale sulle colonne sonore parlassi in inglese? Secondo me si potrebbero aprire grandi possibilità.
Ci saranno i sottotitoli (veri, non farlocchi) in italiano e inglese.
Cosa ci aspettiamo da chi ha tagliato le orchestre sinfoniche negli anni novanta e vietato la classica e l'opera in prima serata?
Tristemente vero.
Purtroppo non ho potuto seguire la live ma vorrei fare due esempi di regia, a mio avviso uno valido, l’altro agghiacciante.
Riguardo le regie modernizzate mi viene in mente un Oberto di Verdi in Scala dove Martone ha trasposto la faida dei due casati duecenteschi in una guerra di camorra con tutti gli annessi e connessi: trasposizione al presente ma mantenendo il significato e la vicenda, quindi a mio avviso regia buona.
Per le regie orrorifiche invece ricordo, purtroppo, sempre in Scala un Olandese volante in cui tutto si svolgeva in una sorta di ufficio con macchine per scrivere e altre cose insensate e alla fine Senta non si gettava in mare ma si sparava con un fucile (con buona pace del senso del gesto che andava totalmente perso). In più, anche la scenografia era scellerata, con al centro una specie di colonna che qualcuno in rete aveva definito “tubo da cesso in mogano”. Manco a dirlo, quella regia era di un tedesco.
😢
Se una rappresentazione, un concerto, un' esibizione non mi piace non applaudo. L'ho sempre fatto. Trovo giusto comunicare agli interessati cosa penso del loro lavoro, con educazione. Quando lavoravo in pubblicità o facevo quadri e fotografie, i clienti criticavano e, a volte, senza educazione. Perchè non farlo con l'opera e la musica in generale?
Caro Vito, buona sera ☺️
Purtroppo ho clamorosamente mancato la tua diretta 😔
Con l’avanzare dell’età la mia memoria peggiora tragicamente😔
Mi è spiaciuto ma le differite esistono apposta!
Mi scuso, non ho visto lo streaming live ieri. Sono d'accordo che si modernizzi un'opera se non si tratta della Tosca che la cui trama si svolge in ore, luoghi e date precise e altre con situazioni simili. Nel Rigoletto che Cappuccilli abbandonò a Firenze nel 1985 erano presenti sul palcoscenico manichini che rappresentavano Stalin, Hitler e simili mentre la Gruberova cantava "caro nome" dondolandosi sull'altalena. Lui però ci tornò a cantare a Firenze.
Non c’è nulla di cui scusarsi! Io faccio scegliere una data che vada bene ma so perfettamente che è impossibile che vada bene per tutti.
Sul "buare" o meno concordo con te: se non mi piace non applaudo.
Certo non è nelle mie corde urlare o fischiare, lo reputo un comportamento incivile e irrispettoso.
La mano sinistra di Pollini....forse l'unica al mondo
Per forza. I TG parlano solo di Sanremo e sbroccati simili.
Non mi sorprende affatto siamo un paese dove la musica classica è relegata sui media solo alla sera della prima alla Scala, per il resto zero nonostante i grandi compositori Italiani e grandi musicisti 😂
Certo che guardare il tg5... Al tg La7 la notizia è stata data con tanto di servizio. Come si fa a seguire certo giornalismo...
Il punto non è la qualità del giornalismo ma le abitudini degli italiani. E il tg5, piaccia o no, è ancora tra i tg più seguiti.
@@Vito_Lo_Renon credo che questo sia un buon motivo per aspettarsi dei servizi su tematiche più alte. A maggior ragione non essendo nemmeno servizio pubblico.
Indubbiamente buare è maleducazione, e anche se qualcuno ti fa venire voglia di farlo sarebbe buona creanza evitarlo. Anche perché a volte viene fatto proprio con cattiveria e nemmeno a proposito.
Non amo commentare su UA-cam l’ultima volta che l’ho fatto commentando positivamente i concerti di Handel OP.6 diretti da Christopher Hogwood ho ricevuto insulti da parte di uno non so se uomo o donna che diceva che di musica non ne capivo niente, pazienza, io continuo ad ascoltarli. Ma questo dei fischi a teatro è un argomento che stimola il mio interesse.
Chi fischia oppure commenta ad alta voce durante le esecuzioni a teatro secondo me non è un intenditore di musica come vuole farci credere o crede di esserlo è solo un cafone esibizionista.
La mia città Parma vanta tradizioni musicali e competenze musicali questa nomea credo sia un po’ sopravalutata specialmente nei loggionisti quelli del do di petto per intenderci, che poi alla fine non sanno neanche cos’è un notturno di Chopin lo dimostra il fatto poi che a Parma purtroppo non ci sono negozi di musica classica non so se nelle altre città è così ma a Parma o compri su Amazon oppure vai a Reggio E.
Quando mi capita di parlare con qualche loggionista mi citano le lodi di vecchie registrazioni in vinile degli anni 70 dirette da Bruno Bartoletti o Gabriele Santini con interpreti che non sono più in vita, ma cavoli, se vuoi rendere un servizio alla musica classica o lirica compra qualche nuova esecuzione con orchestre ed esecutori vivi, se vai a teatro con in testa il tuo vinile di cinquanta anni fa con Corelli e Del Monaco ci credo che poi fischi tutto. Su Pollini mi spiace molto ma qualche critico ha contribuito a metterlo in cattiva luce vedi Paolo Isotta nel libro " La virtù dell'elefante"
Grazie comunque Maestro per questi interessati video che seguo sempre con interesse . volevo contribuire ma non so se l'operazione è andata a buon fine.
"Buuuare" sarà anche maleducato (e per me lo è!), ma se un'Opera è messa in scena così male da offendere il senso critico del pubblico, allora esprimere con veemenza il proprio disappunto mi pare davvero il minimo - a costo di essere offensivi di rimando - altrimenti è chiaro che la china si farà precipizio... 😬
È anche vero che il senso critico è stato talmente "piegato" dall'incipiente degrado culturale che sembra che in tanti vadano a teatro solo per applaudire "a spellamani" ed osannare chichessia a prescindere...
Riguardo all'iniqua "copertura mediatica" riservata al compianto M° Pollini, mi sovviene l'antico detto: "Senza soldi non si canta messa"... ovvero, in parole più recenti: È tutta questione di marketing..! 😔
Un abbraccio e alla prossima (spero dal vivo) 🤗
Concordo!
Oltre a dare pochissimo spazio alla notizia della scomparsa del grande Pollini, Mediaset non aveva nel tempo, neppure preparato il cosiddetto “coccodrillo” come normalmente si prepara per le persone importanti, note e culturalmente rilevanti 😢😢😢😢
Maestro, il problema del diritto o non diritto di "modificare" in qualche modo l'opera, rispetto alla sua concezione originaria, per me è altrove. Sta nel fatto che oggi l'opera lirica non esiste più. Ma esiste opera di repertorio. Si replicano tendenzialmente gli stessi titoli, editi 100 anni fa. Il timore di annoiare spinge a riproporla in salse diverse. Sintomo - a mio parere - della decadenza di questa straordinaria forma d'arte. Se accettiamo che l'opera è una forma d'arte che ha fatto il suo corso e, iniziamo a considerare che quella nei teatri d'oggi è opera di repertorio ( pertanto forma d'arte diversa) allora accetteremo pure che quest'ultima possa essere manipolata. A volte - sopratutto noi appassionati - rimaniamo nel mezzo, nel limbo. Dopotutto è un segno dei tempi. Ormai anche nel pop la cover è molto più frequente ed forse anche apprezzata di un pezzo originale.
È un punto di vista interessante.
Anch'io maestro ho guardato i TG....notizia in coda ...ecco tutto quadra ....cultura ...arte ..? Mica si mangia. Sic vertitur ordo 😢
Per la mia sensibilita non si bua e non si fischia. Esprimo il mio dissenso non applaudendo e punto.
È " legittimo" buare a teatro xchè si paga, MA non lo farei mai x rispetto del lavoro e la fatica anche minima intorno al programma
Anche nel teatro di prosa a volte si sono viste regie del tutto slegate dalla trama, e peggio ancora è quando si impone agli attori un tipo di recitazione che non rispetta il senso delle frasi pronunciate. Capisco che il regista sta cercando di comunicare una sua idea (l'estraneazione, "la realtà dell'irrealtà") ma spesso si traduce in un paio di 🥎🥎 e crea fastidio (che magari è proprio la sensazione che il regista vuole fare arrivare al pubblico). A me però il monologo dell' "Amleto" recitato nel tono di un impiegato di un call center, o le streghe dell'innominabile tragedia scozzese vestite da cuoche nella cucina di Suor Germana, fa venire l'orticaria.
A me l’orchite, che è sensibilmente peggio.
io sono stato sia tra il pubblico che in palcoscenico e sicuramente il dissenso silenzioso (il pubblico non applaude e non fischi,semplicemente se ne va) è la cosa peggiore che possa succedere ad un artista.
Detto questo: il dissenso deve vere una logica: fischiare un Kleiber perchè tedesco o una Freni perchè canta Traviata dopo la Callas (orrore) è da folli: li fischi se sono pessimi non per protesta tua personale contro il nulla! Quando Alagna venne fischiato in Aida dal loggione si senti su "un esercito di prodi" ce ne basta uno! ma lui non sapeva nè a chi si riferissero nè cosa volessero da lui, quello non è il posto per fare ironia, spirito o contestazioni inutili. Detto questo riguardo a Pollini: sono spariti tantissimi grandi artisti senza che nessuno li abbia onorati come meritavano, meglio parlare dell'isola dei penosi o di altri personaggi inutili che però fanno notizia.
Il vero problema dell'Italia è che ci sono inestimabili tesori culturali e una valanga d'ignoranza e d'ignoranti e andremo sempre peggio.
Eh, ma ai notiziari (e al "grande" pubblico) interessano i Ferragnez o i pettegolezzi sulla famiglia reale inglese. 😢
Un sistema di protesta alternativa che contemporaneamente è anche ecologica, e’ tirare ravanelli al regista alla fine della rappresentazione 😂
😂😂
La lattuga marcia non usa più?
Io sono tra quelli che se lo spettacolo non mi piace, piuttosto non applaudo.
Buongiorno Maestro, un ricordo dell'unico concerto che ho visto di Maurizio Pollini, anni fa assieme ad un pianista jazz che va per la maggiore e grande fan del Maestro, che fece chilometri per venirlo a sentire e che a suo dire avrebbe pagato qualsiasi cifra per sentirlo suonare. Ebbene a fine concerto folla in delirio ma non lui, abbastanza deluso di come aveva suonato Pollini. Mi disse cosa non lo aveva convinto, io non essendo pianista non ci capii granché e per me aveva suonato molto bene, anche se con lo spartito, che è una cosa che non mi piace mai in un recital pianistico. Capii in parte le critiche del mio amico qualche tempo dopo ascoltando in concerto Radu Lupu, in uno dei concerti pianistici più belli, se non il più bello, a cui abbia mai assistito. Morale: spesso il pubblico, me compreso ovviamente, è affascinato dalla figura del grande artista ed è difficile avere spirito critico di fronte a personaggi del genere, a meno di non essere appunto professionisti del settore.
Il Tg1 e tg 5 sono terribili,inguardabili
Mi ha sorpreso sentire che il jazz non le piace. Ovviamente trovo legittimo ogni gusto ma "jazz" è una parola assimilabile a "omosessualità" e "musica classica"; sono espressioni "contenitore" in cui trovi di tutto. Non devo spiegare a lei che distanza vi sia tra il Dixieland e Miles Davis degli anni 60 e 70. Mi chiedo, allora, cosa susciti a sua avversione o disinteresse che sia. Sempre debitore.
Il Dixie lo reggo ma quanto più la musica si fa ardita e meno la tollero. In definitiva, pur apprezzandone l’aspetto tecnico e a volte anche compositivo è una musica che non mi comunica emozioni. Più o meno per la stessa ragione non amo una certa musica contemporanea.
Mi da un' indizio circa la sua non risposta sulla melodica di Rachmaninoff. Non pretendo di avviare una conversazione ma osserverei che Bill Evans, ancora padre di tutti i pianisti jazz, non ha mai raggiunto "l'audacia" di Bartok. O anche Bartok...?
Grazie per la consueta premura.