Intervento meraviglioso, da far vedere nelle scuole. La parità di genere "libera" anche gli uomini da modelli millenari che ci imprigionano. Bellissima la riflessione sul linguaggio che manca.
I "modelli" che ci imprigionano sono stati una soluzione adattativa alle sfide dell'ambiente. La separazione dei ruoli, in certi casi rigida (e che riguardava tanto ruoli di comando quanto, e molto di più, ruoli che richiedevano fatica fisica e rischio di morte...) è servita ad ottimizzare le risorse della specie. Nel senso che per svolgere certi compiti, che non sono solo quelli guerrieri ma anche quello di lavorare nei lavori più pesanti o che richiedono di non dover accudire prole, stare lontani per mesi o anni, era meglio differenziare il lavoro in base alle caratteristiche fisiche, all'importanza della stessa vita (che da sempre per ragioi ovvie è quella femminile...), al lavoro di cura. Una cultura "paritaria" semplicemente era incompatibile, date le condizioni di vita delle persone, con la sopravvivenza della specie. O forse avremmo dovuto pensare che a lavorare nei campi nei lavori più pesanti, ad andare in mare a pescare o spingersi oltre i confini potessero andarci maschi e femmine in egual misura senza danneggiare le possibilità di sopravvivenza della specie (data anche l'altissima mortalità infantile)? Dobbiamo cambiare paradigma e smettere di pensare che a determinare le sorti delle società umane sia una astratta "cultura" che possiamo cambiare a piacimento...come se fossimo una tabula rasa. Le condizioni materiali hanno determinato la cultura, e non viceversa. Non potevamo "liberarci" perchè la divisione rigida dei compiti era l'unica via percorribile. In casa doveva starci la madre ad accudire i piccoli (e bisognava farne tanti figli perchè morivano tanti di loro), mentre il padre magari doveva badare al bestiame al pascolo e stare via per settimane, mesi a vivere come le bestie e tra le bestie (il famoso "privilegio" maschile). O pensiamo si potessero dare il cambio? O che le donne potessero tirare l'aratro mentre avevano il neonato da accudire? Da questi elementi oggettivi e concreti derivava la divisione dei ruoli nel lavoro che era anche divisione dei ruoli nella società.
@@giulianorivieri2806mia figli 14 anni sul libro di narrativa deve rispondere a questa domanda : credi che la crisi che si è aperta tra i sessi sia responsabilità di uno solo di essi o di entrambi ? Io sinceramente credo che la scuola voglia portarli al pensiero unico facendo riferimento al patriarcato e al femminicidio. Io non sopporto che la scuola indottrini i nostri figli . Noi in casa siamo complici ci sosteniamo decidiamo insieme e mia figlia cresce serena .non sa come rispondere alla domanda del libro .
Grazie per questa riflessione pacata, intelligente, ricca di spunti... a chi volesse approfondire mi permetterei sommessamente di consigliare, sempre di Stefano Ciccone, l'interessantissimo libro "Essere maschi: tra potere e libertà".
Sei partito da presupposti sbagliati, non sai cosa significa la mascolinità, il vero uomo non utilizza la forza contro le persone deboli. Al contrario l’uomo senza mascolinità, senza regole, senza onore e forza, come un bambino se non può avere il giocattolo non rompe
La conclusione di questo video è un insulto alla mia intelligenza. Una società che mi chiede di farmi carico delle responsabilità del mio ruolo di maschio, bianco, forte, produttivo non mi sta dando un Potere o un Privilegio, ma mi sta sbolognando una cosa di cui non vuole farsi carico. Altrimenti potrei concludere così: Tu sei donna, bianca, etero, madre, accuditrice. La società ti chiede di farti carico di questo tuo potere e privilegio, ma non puoi semplicemente rinunciare a questo tuo potere per una scelta volontaristica. Corretto no?
Non hai capito, farsi carico delle responsabilità del proprio ruolo significa riconoscere un privilegio che hai già. Ciccone ci sta invitando a domandarci se quel privilegio che già abbiamo in realtà non costituisca una prigione, se l’ideale di mascolinità egemone che gli uomini prima di noi hanno costruito non stia cominciando ad andarci un po’ stretta…
Parla sempre di libertà delle donne ma non di quella degli uomini. Per lui gli uomini sono sempre ingabbiati nei loro ruoli, dice che ciò è negativo, ma alla fine ribadisce le solite "responsabilita" degli uomini. È il solito inno alle femministe e lui è un uomo-zerbino contro altri uomini, per lui le donne sono perfette i colpevoli sono sempre altri uomini. 😂😂😂
Intervento meraviglioso, da far vedere nelle scuole. La parità di genere "libera" anche gli uomini da modelli millenari che ci imprigionano. Bellissima la riflessione sul linguaggio che manca.
I "modelli" che ci imprigionano sono stati una soluzione adattativa alle sfide dell'ambiente. La separazione dei ruoli, in certi casi rigida (e che riguardava tanto ruoli di comando quanto, e molto di più, ruoli che richiedevano fatica fisica e rischio di morte...) è servita ad ottimizzare le risorse della specie. Nel senso che per svolgere certi compiti, che non sono solo quelli guerrieri ma anche quello di lavorare nei lavori più pesanti o che richiedono di non dover accudire prole, stare lontani per mesi o anni, era meglio differenziare il lavoro in base alle caratteristiche fisiche, all'importanza della stessa vita (che da sempre per ragioi ovvie è quella femminile...), al lavoro di cura. Una cultura "paritaria" semplicemente era incompatibile, date le condizioni di vita delle persone, con la sopravvivenza della specie. O forse avremmo dovuto pensare che a lavorare nei campi nei lavori più pesanti, ad andare in mare a pescare o spingersi oltre i confini potessero andarci maschi e femmine in egual misura senza danneggiare le possibilità di sopravvivenza della specie (data anche l'altissima mortalità infantile)? Dobbiamo cambiare paradigma e smettere di pensare che a determinare le sorti delle società umane sia una astratta "cultura" che possiamo cambiare a piacimento...come se fossimo una tabula rasa. Le condizioni materiali hanno determinato la cultura, e non viceversa. Non potevamo "liberarci" perchè la divisione rigida dei compiti era l'unica via percorribile. In casa doveva starci la madre ad accudire i piccoli (e bisognava farne tanti figli perchè morivano tanti di loro), mentre il padre magari doveva badare al bestiame al pascolo e stare via per settimane, mesi a vivere come le bestie e tra le bestie (il famoso "privilegio" maschile). O pensiamo si potessero dare il cambio? O che le donne potessero tirare l'aratro mentre avevano il neonato da accudire? Da questi elementi oggettivi e concreti derivava la divisione dei ruoli nel lavoro che era anche divisione dei ruoli nella società.
@@giulianorivieri2806mia figli 14 anni sul libro di narrativa deve rispondere a questa domanda : credi che la crisi che si è aperta tra i sessi sia responsabilità di uno solo di essi o di entrambi ? Io sinceramente credo che la scuola voglia portarli al pensiero unico facendo riferimento al patriarcato e al femminicidio. Io non sopporto che la scuola indottrini i nostri figli . Noi in casa siamo complici ci sosteniamo decidiamo insieme e mia figlia cresce serena .non sa come rispondere alla domanda del libro .
Grazie per questa riflessione pacata, intelligente, ricca di spunti... a chi volesse approfondire mi permetterei sommessamente di consigliare, sempre di Stefano Ciccone, l'interessantissimo libro "Essere maschi: tra potere e libertà".
Sei partito da presupposti sbagliati, non sai cosa significa la mascolinità, il vero uomo non utilizza la forza contro le persone deboli.
Al contrario l’uomo senza mascolinità, senza regole, senza onore e forza, come un bambino se non può avere il giocattolo non rompe
...per lasciare spazio al dominio femminile.😁
La conclusione di questo video è un insulto alla mia intelligenza. Una società che mi chiede di farmi carico delle responsabilità del mio ruolo di maschio, bianco, forte, produttivo non mi sta dando un Potere o un Privilegio, ma mi sta sbolognando una cosa di cui non vuole farsi carico. Altrimenti potrei concludere così: Tu sei donna, bianca, etero, madre, accuditrice. La società ti chiede di farti carico di questo tuo potere e privilegio, ma non puoi semplicemente rinunciare a questo tuo potere per una scelta volontaristica. Corretto no?
Non hai capito, farsi carico delle responsabilità del proprio ruolo significa riconoscere un privilegio che hai già. Ciccone ci sta invitando a domandarci se quel privilegio che già abbiamo in realtà non costituisca una prigione, se l’ideale di mascolinità egemone che gli uomini prima di noi hanno costruito non stia cominciando ad andarci un po’ stretta…
Ma dove starebbe il privilegio? Qui state confonfendo le parole con la realtà...@@attilioturco
Parla sempre di libertà delle donne ma non di quella degli uomini. Per lui gli uomini sono sempre ingabbiati nei loro ruoli, dice che ciò è negativo, ma alla fine ribadisce le solite "responsabilita" degli uomini. È il solito inno alle femministe e lui è un uomo-zerbino contro altri uomini, per lui le donne sono perfette i colpevoli sono sempre altri uomini. 😂😂😂
Minchion
Ma perchè quando si riferisce a gli uomini specifica uomini bianchi????
L’ha fatto due volte e parlando di sè stesso 🥱
Perché è un sinistroide rincoglionito al quale è stato insegnare ad odiare l'uomo bianco eterosessuale. Sono fatti con lo stampino 'ste bestie