comunque resta il fatto che Gesù, per essere stato generato, ci deve essere un generatore, ovvero un Dio padre e quindi resta pur sempre parte di un qualcosa che è venuto dopo Dio
@@Lerispostedellafede eh no, perché nella Bibbia si parla di Dio padre come causa prima e che prima di lui "nessun Dio fu creato" e dopo "nessun Dio verrà creato" o generato, adesso non ricordo... E poi anche Gesù diceva sempre "vado dal padre" "chi ha visto me ha visto il padre" e via discorrendo... Proprio perché sono due entità spirituali differenti, proprio come un padre è differente dal figlio che ha generato, anche se alle volte si dice al figlio "sei tutto tuo padre... Siete due gocce d'acqua"... Vuole dire che sono la stessa persona? No
@@Lerispostedellafede vero ma ha ispirato la Bibbia in modo che noi esseri fatti di materia potessimo capire la loro natura, se è per questo Dio non ha occhi ma il li suoi occhi vedono quello che facciamo, non ha un cuore ma nel comportarci come lui desidera rallegriamo il suo cuore e via discorrendo... Quindi purtroppo non regge quello che dici
@@luigijurasamajmonaco4370poiché Dio è atto puro e tutto in lui è l’essere stesso, l'unigenito dal Padre è della stessa sostanza di Dio e perciò grande quanto Dio stesso. L'unigenito dal Padre non passa dal non essere all’essere, poiché generato eternamente. Dio infatti non è un essere in potenza, e il suo essere non è soggetto al cambiamento, come afferma Malachia: “Dio non è mutevole”. Il Padre non è mai esistito senza il suo unigenito Figlio. La persona del Padre è costituita dalla sua relazione con la persona del Figlio. Dio è Padre perché eternamente, senza un inizio temporale, genera il Figlio. Il tempo stesso è una creazione del Figlio (Giovanni 1,3; Colossesi 1,16), ma egli è prima di tutte le cose (Colossesi 1,17), poiché coeterno al Padre. La generazione del Figlio di Dio avviene per via intellettuale, diversamente dalla generazione dei figli degli uomini. Il Figlio di Dio infatti è detto anche “Verbo”. Ma il Verbo di Dio è sempre stato, come afferma Giovanni facendo uso dell'imperfetto del verbo eimì (“In principio era il Verbo”, Giovanni 1,1), poiché nell'eternità Dio non è mai privo del suo Verbo. L'eternità infatti non ha un prima né un dopo. Non ha tempo continuo. Perciò non c'è un solo istante in cui il Verbo, cioè l'unigenito dal Padre, non sia con Dio Padre. Il Figlio di Dio è anche sua immagine. Presso il popolo semitico l'immagine non era semplicemente quella che noi guardiamo allo specchio. Il loro concetto di immagine non è il nostro. Per la cultura semitica di quel tempo l'immagine conteneva nella sua sostanza la realtà rappresentata. Il Figlio di Dio è immagine di Dio perché Dio stesso. Non è il Padre, non è neppure un secondo Dio, ma è uno solo Dio col Padre, poiché partecipa indivisibilmente dell'essere del Padre, perciò può dire: “Tutto quello che il Padre possiede è mio”, e: “Io e il Padre siamo Uno”, mentre lo Spirito di Dio è, ad un tempo, lo Spirito del Padre e del Figlio. Le tre persone sono numericamente un solo Dio.
Strano che una enciclopedia come la Treccani ometta che non necessariamente un primogenito è il maggiore di altri figli, poiché il termine può semplicemente indicare che nessuno è nato prima di lui, e perciò un primogenito può essere anche l’unico figlio. Per esempio un articolo del BuongiornoAlghero.it del 5 Gennaio 2015, riguardo una tragedia avvenuta nell’ospedale Sirai di Carbonia, ha come titolo “Muore in sala parto dopo aver partorito il suo primogenito”. Certamente la povera donna non ha potuto partorire un secondogenito e un terzogenito. Oppure, facendo riferimento alla Bibbia, l’unico Figlio di Dio (Giovanni 1,14.18; 3,16) è anche detto il suo “primogenito” (Ebrei 1,6). Per non parlare poi del significato che il primogenito aveva per i popoli semitici. Ma questo l'ho già spiegato sotto un altro commento.
Strano che una enciclopedia come la Treccani abbia omesso che primogenito non necessariamente indica il maggiore di più figli, perché a volte può indicare semplicemente l'unico figlio come primogenito intendendo che nessuno è nato prima di lui. Un esempio l'abbiamo nella Bibbia, quando l'autore della lettera agli Ebrei, dice che l'unico figlio di Dio (Giovanni 1,14.18; 3,16) è il suo primogenito (Ebrei 1,6). Oppure nel titolo di un giornale, il Buongiorno Alghero, del 5 Gennaio 2015, riguardo una tragedia avvenuta nell’ospedale Sirai di Carbonia, si legge: “Muore in sala parto dopo aver partorito il suo primogenito”. Certamente la povera donna non ha potuto partorire un secondogenito e un terzogenito.
Primogenito significa il primo figlio. Ovvero un figlio che è stato portato all'esistenza in un tempo specifico e che quindi non esiste da sempre. Ha avuto un inizio. È alquanto evidente direi.
Il primogenito era privilegiato rispetto ai suoi fratelli (Deuteronomio 21,17), e perciò nella Bibbia ha pure il senso di preminente, cioè colui che viene elevato al di sopra degli altri: “Io inoltre lo costituirò mio primogenito, il più eccelso dei re della terra” (Salmi 89,27). Efraim, ad esempio, era il fratello minore di Manasse (Genesi 41,51; 48,14), e tuttavia il loro padre Giacobbe diede la primogenitura a Efraim (Genesi 48,17-20). Anche il popolo eletto è detto primogenito (Esodo 4,22) in riferimento al suo essere preminente rispetto agli altri popoli (Deuteronomio 14,2). Così Cristo, il Figlio unigenito di Dio Padre (Giovanni 1,14.18; 3,16.18), è detto “il primogenito di ogni creatura” (Colossesi 1,15) in riferimento alla sua preminenza sulla creazione, e non come se fosse il primo essere creato, egli che è la causa prima di tutte le cose (Giovanni 1,3; Colossesi 1,16-17; Ebrei 1,2; 1Corinzi 8,6). Infatti per primogenito il greco ha prototòkos, ma per primo creato ha protoktistos. Sono due termini differenti.
@@CristianiCattoliciRomani Non è questo il senso di primogenito in relazione a Gesù. A proposito di Gesù viene detto che è il primogenito de tutta la creazione, colossesi 1:15, ovvero il primo ad essere stato creato. Cosa confermata da Gesù stesso in rivelazione 3:14, in cui egli stesso si definisce "il principio della creazione di Dio", in greco "archè", ovvero inizio in termini di tempo, come conferma la versione greca dei settanta in genesi 1:1: : "in principio Dio creò", en erchè.
@@giuseppecappacappa2063 sei in errore. Per il primo creato il greco ha protoktistos. L'ebraico bereshit tradotto col greco archè tradotto a sua volta con principio, ha pure il significato di origine, ed è quello il senso di Apocalisse 3,14 riferito al Figlio di Dio come origine di tutte le cose. Quanto a primogenito della creazione (Colossesi 1,15), non significa che il Figlio di Dio sia protoktistos (primo creato), ma è prototokos nel senso di preminente, ossia superiore a tutta la creazione, poiché né è la causa, l'origine: Per mezzo di lui sono state create TUTTE le cose.
👏👏
comunque resta il fatto che Gesù, per essere stato generato, ci deve essere un generatore, ovvero un Dio padre e quindi resta pur sempre parte di un qualcosa che è venuto dopo Dio
Questo è frutto di un discorso materialista
@@Lerispostedellafede eh no, perché nella Bibbia si parla di Dio padre come causa prima e che prima di lui "nessun Dio fu creato" e dopo "nessun Dio verrà creato" o generato, adesso non ricordo... E poi anche Gesù diceva sempre "vado dal padre" "chi ha visto me ha visto il padre" e via discorrendo... Proprio perché sono due entità spirituali differenti, proprio come un padre è differente dal figlio che ha generato, anche se alle volte si dice al figlio "sei tutto tuo padre... Siete due gocce d'acqua"... Vuole dire che sono la stessa persona? No
@@luigijurasamajmonaco4370 ripeto che è frutto di un discorso materialista. Dio è spirito. La generazione è eternamente spirituale
@@Lerispostedellafede vero ma ha ispirato la Bibbia in modo che noi esseri fatti di materia potessimo capire la loro natura, se è per questo Dio non ha occhi ma il li suoi occhi vedono quello che facciamo, non ha un cuore ma nel comportarci come lui desidera rallegriamo il suo cuore e via discorrendo... Quindi purtroppo non regge quello che dici
@@luigijurasamajmonaco4370poiché Dio è atto puro e tutto in lui è l’essere stesso, l'unigenito dal Padre è della stessa sostanza di Dio e perciò grande quanto Dio stesso. L'unigenito dal Padre non passa dal non essere all’essere, poiché generato eternamente. Dio infatti non è un essere in potenza, e il suo essere non è soggetto al cambiamento, come afferma Malachia: “Dio non è mutevole”. Il Padre non è mai esistito senza il suo unigenito Figlio. La persona del Padre è costituita dalla sua relazione con la persona del Figlio. Dio è Padre perché eternamente, senza un inizio temporale, genera il Figlio. Il tempo stesso è una creazione del Figlio (Giovanni 1,3; Colossesi 1,16), ma egli è prima di tutte le cose (Colossesi 1,17), poiché coeterno al Padre. La generazione del Figlio di Dio avviene per via intellettuale, diversamente dalla generazione dei figli degli uomini. Il Figlio di Dio infatti è detto anche “Verbo”. Ma il Verbo di Dio è sempre stato, come afferma Giovanni facendo uso dell'imperfetto del verbo eimì (“In principio era il Verbo”, Giovanni 1,1), poiché nell'eternità Dio non è mai privo del suo Verbo. L'eternità infatti non ha un prima né un dopo. Non ha tempo continuo. Perciò non c'è un solo istante in cui il Verbo, cioè l'unigenito dal Padre, non sia con Dio Padre. Il Figlio di Dio è anche sua immagine. Presso il popolo semitico l'immagine non era semplicemente quella che noi guardiamo allo specchio. Il loro concetto di immagine non è il nostro. Per la cultura semitica di quel tempo l'immagine conteneva nella sua sostanza la realtà rappresentata. Il Figlio di Dio è immagine di Dio perché Dio stesso. Non è il Padre, non è neppure un secondo Dio, ma è uno solo Dio col Padre, poiché partecipa indivisibilmente dell'essere del Padre, perciò può dire: “Tutto quello che il Padre possiede è mio”, e: “Io e il Padre siamo Uno”, mentre lo Spirito di Dio è, ad un tempo, lo Spirito del Padre e del Figlio. Le tre persone sono numericamente un solo Dio.
Questa la definizione della Treccani:
1. Detto di chi, tra più figli degli stessi genitori, è nato per primo.
Si è meglio studiare
www.treccani.it/vocabolario/primogenitura/
Strano che una enciclopedia come la Treccani ometta che non necessariamente un primogenito è il maggiore di altri figli, poiché il termine può semplicemente indicare che nessuno è nato prima di lui, e perciò un primogenito può essere anche l’unico figlio. Per esempio un articolo del BuongiornoAlghero.it del 5 Gennaio 2015, riguardo una tragedia avvenuta nell’ospedale Sirai di Carbonia, ha come titolo “Muore in sala parto dopo aver partorito il suo primogenito”. Certamente la povera donna non ha potuto partorire un secondogenito e un terzogenito. Oppure, facendo riferimento alla Bibbia, l’unico Figlio di Dio (Giovanni 1,14.18; 3,16) è anche detto il suo “primogenito” (Ebrei 1,6). Per non parlare poi del significato che il primogenito aveva per i popoli semitici. Ma questo l'ho già spiegato sotto un altro commento.
Strano che una enciclopedia come la Treccani abbia omesso che primogenito non necessariamente indica il maggiore di più figli, perché a volte può indicare semplicemente l'unico figlio come primogenito intendendo che nessuno è nato prima di lui. Un esempio l'abbiamo nella Bibbia, quando l'autore della lettera agli Ebrei, dice che l'unico figlio di Dio (Giovanni 1,14.18; 3,16) è il suo primogenito (Ebrei 1,6). Oppure nel titolo di un giornale, il Buongiorno Alghero, del 5 Gennaio 2015, riguardo una tragedia avvenuta nell’ospedale Sirai di Carbonia, si legge: “Muore in sala parto dopo aver partorito il suo primogenito”. Certamente la povera donna non ha potuto partorire un secondogenito e un terzogenito.
Primogenito significa il primo figlio. Ovvero un figlio che è stato portato all'esistenza in un tempo specifico e che quindi non esiste da sempre. Ha avuto un inizio.
È alquanto evidente direi.
Assolutamente no
@@Lerispostedellafede Invece sì. Qualsiasi lessico dà questa definizione.
Il primogenito era privilegiato rispetto ai suoi fratelli (Deuteronomio 21,17), e perciò nella Bibbia ha pure il senso di preminente, cioè colui che viene elevato al di sopra degli altri: “Io inoltre lo costituirò mio primogenito, il più eccelso dei re della terra” (Salmi 89,27). Efraim, ad esempio, era il fratello minore di Manasse (Genesi 41,51; 48,14), e tuttavia il loro padre Giacobbe diede la primogenitura a Efraim (Genesi 48,17-20). Anche il popolo eletto è detto primogenito (Esodo 4,22) in riferimento al suo essere preminente rispetto agli altri popoli (Deuteronomio 14,2). Così Cristo, il Figlio unigenito di Dio Padre (Giovanni 1,14.18; 3,16.18), è detto “il primogenito di ogni creatura” (Colossesi 1,15) in riferimento alla sua preminenza sulla creazione, e non come se fosse il primo essere creato, egli che è la causa prima di tutte le cose (Giovanni 1,3; Colossesi 1,16-17; Ebrei 1,2; 1Corinzi 8,6). Infatti per primogenito il greco ha prototòkos, ma per primo creato ha protoktistos. Sono due termini differenti.
@@CristianiCattoliciRomani Non è questo il senso di primogenito in relazione a Gesù.
A proposito di Gesù viene detto che è il primogenito de tutta la creazione, colossesi 1:15, ovvero il primo ad essere stato creato. Cosa confermata da Gesù stesso in rivelazione 3:14, in cui egli stesso si definisce "il principio della creazione di Dio", in greco "archè", ovvero inizio in termini di tempo, come conferma la versione greca dei settanta in genesi 1:1: : "in principio Dio creò", en erchè.
@@giuseppecappacappa2063 sei in errore. Per il primo creato il greco ha protoktistos. L'ebraico bereshit tradotto col greco archè tradotto a sua volta con principio, ha pure il significato di origine, ed è quello il senso di Apocalisse 3,14 riferito al Figlio di Dio come origine di tutte le cose. Quanto a primogenito della creazione (Colossesi 1,15), non significa che il Figlio di Dio sia protoktistos (primo creato), ma è prototokos nel senso di preminente, ossia superiore a tutta la creazione, poiché né è la causa, l'origine: Per mezzo di lui sono state create TUTTE le cose.