27. Il Tractatus logico-philosophicus di Wittgenstein. Ovvero quando il nostro parlare ha "senso"

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  • Опубліковано 1 жов 2024
  • La chiarificazione logica dei pensieri, in grado di distinguere le proposizioni dotate di senso da quelle senza: è questo lo scopo della filosofia secondo il Tractatus logico-philosophicus di Wittgenstein, qui ricostruito a partire dalla spiegazione di alcune sue proposizioni fondamentali.

КОМЕНТАРІ • 9

  • @marcobianchi241
    @marcobianchi241 4 роки тому +2

    hai del buffon, portiere della juve

  • @andreabonanni3158
    @andreabonanni3158 4 роки тому +3

    Bravissimo. Finalmente una sintesi impeccabile e chiarissima di questo affascinante autore. Non vi e' nulla di quel che hai detto che non poteva essere detto...😄

  • @francescodamele5226
    @francescodamele5226 3 роки тому

    Il parlare umano ha senso mediante lo sviluppo di proposizioni che sono favori di posizioni

  • @francescodamele5226
    @francescodamele5226 3 роки тому

    9 minuti di parole straordinarie

  • @francescodamele5226
    @francescodamele5226 3 роки тому

    9 minuti di parole stupende

  • @francescodamele5226
    @francescodamele5226 3 роки тому

    9 minuti di un video eccezionale

  • @giovannidellamico7423
    @giovannidellamico7423 2 роки тому

    Bravo

  • @patrisiaabi9989
    @patrisiaabi9989 5 років тому

    È allora che significa tractatus per wittgenstein ???

    • @giovannipiazza7875
      @giovannipiazza7875  5 років тому +2

      Il titolo dell'opera fu suggerito a Wittgenstein da George Edward Moore. E' evidente che si voleva fare un riferimento al Tractatus theologico-politicus di Spinoza. Forse per sottolineare una similarità tra i due pensatori nella forma dell'argomentazione filosofica, forma che voleva essere rigorosa, scientifica, matematica (anche se, per la pecisione, si sa che l'argomentazione "more geometrico" si trova in Spinoza più nell'Ethica che nel Tractatus). O anche per suggerire che l'opera intendeva presentare una spiegazione onnicomprensiva della realtà: dunque una sorta di monografia ad ampio spettro, per così dire, che si occupasse non solo di logica come sistema di regole astratte, ma che fosse anche propriamente filosofico, sulla base della corrispondenza tra mondo e linguaggio, dunque un'opera che si riferisse alla verità tutta intera, la verità dei fatti, ovviamente, oggetto della scienza e di cui si può parlare, distinguendola da ciò che senso non ha e verità non è, di cui invece si può e si deve solo tacere.