Bravissimo. Seguo tanti youtuber che fanno filosofia e divulgazione e leggo molta filosofia, ma raramente ho trovato una chiarezza espositiva come la tua.
Professore i miei più sentiti complimenti. Da mesi mi interrogavo su questioni etimologiche, poi cerco un video che parli su Putnam prima di leggerne un libro per darmi un'infarinatura iniziale, ed ecco che ha sciolto molti dubbi, e dato nuovi input in così poco tempo, in maniera così limpida. Grazie mille di cuore
Se al cervello nella vasca gli faccio vedere questo video sul cervello nella vasca, potrà anche dire il falso dicendo che è un cervello nella vasca, ma potrebbe capire benissimo il concetto e porsi la domanda e quindi non capisco perché se posso chiedermi se sono un cervello nella vasca esclude il fatto che lo sia.
Ciao bel video davvero sono riuscita a capire finalmente cosa voleva dire Putnam😁...solo un passaggio non mi è tanto chiaro: Perché il cervello nella vasca non può porsi il dubbio? Quando pensa di essere un cervello in una vasca,non avrà l'immagine vera ma solo quella simulata,ma la domanda può porsela lo stesso?
Super-complimenti vivissimi per la estrema chiarezza su un argomento filosofico estremamente impegnativo, e tuttavia affascinante. Mi sembra di poter intuire (nella mia profonda incompetenza) che questo esperimento immaginato da Putnam della vasca e del cervello in essa immerso, possa essere interpretabile come una sorta di aporia (contraddizione) ontologica o meglio forse come una aporia del concetto di realismo. Per analogia, sebbene su fronti molto diversi anche Godel dimostrò l'incompletezza e l'incoerenza dei sistemi logici formali, Tarski dimostrò l'indefinibilità della"verità", Alan Touring per l'intelligenza artificiale dimostrò che vi sono problemi indecidibili, ma mi chiedo se in fondo in fondo, non ci sia un po' per analogia un ritorno alle aporie ontologiche parmenidee, originarie quella sull' "'essere" ed il "non essere" e che il tutto si ripresenti come una sorta di relativismo filosofico?
Sicuramente è una rinuncia a un certo tipo di realismo. Il nostro tempo è, sotto diversi punti di vista, un tempo di rinuncia alla verità, alla pretesa di poter fondare tutto. È, credo, anche il riflesso delle scoperte scientifiche di inizio Novecento.
Complimenti per la sua solita chiarezza professore. Potrebbe consigliare alcuni testi non specifici su Putnam ma sulla Teoria Causale del Riferimento? Grazie
Grazie per la bella lezione... mi pare infine che la possibilità di distinguere tra il cervello nella vasca e quello nella mente emerga nel caso di domande autoreferenziali - la capacità di parlare di sè stessi. Sbaglio? Altrimenti si potrebbe riprodurre tutto comunque. Poi, a riguardo della terra gemella, mi pare che Putnam faccia a pugni con la chimica (e quindi anche con la fisica) perchè il pianeta da lui ipotizzato NON potrebbe avere un'acqua composta da xyz se l'acqua "nostra" è fatta da H e O nelle proporzioni che sappiamo. Se veramente quella è una terra "gemella" allora almeno ubbidisce alle stesse leggi, ha gli stessi nuclei atomici, gli stessi atomi e PER FORZA la stessa acqua.
Scusa Ermanno ma (25:30 circa e a seguire) se gli scettici affermano "questa POTREBBE essere una realtà simulata" e non affermano che lo sia o non lo sia quindi non dicendo nulla ma considerando semplicemente entrambe le possibilità, la critica di Putnam sul fatto che non si possa dire nulla è priva di qualunque senso secondo me. Esattamente come se dico "ora piove oppure non piove" di sicuro sto dicendo il vero secondo le norme della logica e le tavole di verità da te stesso apprese. E non di sicuro il falso. Andando sullo specifico se il cervello nella vasca dicesse "io potrei essere un cervello in una vasca oppure potrei non essere un cervello in una vasca" dove potrebbe essere il falso. Affermare è criticabile, ma non affermare non può essere oggetto di critica sul contenuto o di smentita. E usare come esempio la verità o meno di una AFFERMAZIONE per fare una critica a una NON AFFERMAZIONE che già da sola include A e non A come entrambi non escludibili in quanto non lo possiamo sapere mi sembra privo di senso. E la conclusione "realistica" è puramente in stile Cartesiano ovvero siccome mi pongo il dubbio allora di sicuro non può essere che non sia reale nonché un VERO corto circuito logico (esattamente come gli insensati ragionamenti di Cartesio). Meno male che poi si è corretto da solo. Poi resta sempre lo stesso problema. Che ci facciamo dal punto di vista pratico con tutto questo "marzulliano" ragionamento? Che ce frega se poi la risposta non la possiamo avere comunque?
Il ragionamento si può semplificare facilmente. esistono le forme e le caratteristiche fisiche di un oggetto. Es. una bottiglia di plastica è molle e deformabile, semitrasparente etc. I nostri sensi fannno una prima analisi, forma allungata, deformabile, semitrasparente, etc. per come dice Kant , applicano un primo filtro, fanno una analisi gnosica, cioè delle caratteristiche fisiche. In un secondo momento il cervello da un significato alla bottiglia, cioè cosa è per noi quell'oggetto e a cosa serve, la identifiano come bottiglia, In questo momento entrano in campo gli schemi concettuali, derivati dall'esperienza , che mi fanno capire che ho a che fare con una bottiglia moderna, che solitamente contiene acqua o altro liquido o altro. Questro processo si definisce simbolia, cioè dò significato all'oggetto, e che questo oggetto corrisponde a ciò che viene definito bottiglia di plastica.
Grazie per questo interessante autore. Cartesio, dai ragionamenti del genio maligno è risalito in seguito all'esistenza di Dio. Di questo autore emerge un no ad una verità assoluta, un no al nomeno di kant. E su Dio e sul destino degli uomini dopo la morte ha riflettuto? Se si a cosa crede? Grazie per la lezione.
Bravissimo. Seguo tanti youtuber che fanno filosofia e divulgazione e leggo molta filosofia, ma raramente ho trovato una chiarezza espositiva come la tua.
Professore i miei più sentiti complimenti. Da mesi mi interrogavo su questioni etimologiche, poi cerco un video che parli su Putnam prima di leggerne un libro per darmi un'infarinatura iniziale, ed ecco che ha sciolto molti dubbi, e dato nuovi input in così poco tempo, in maniera così limpida. Grazie mille di cuore
Ottima lezione su un argomento complesso proposto in modo fruibile. Complimenti.
Ottima spiegazione! Molto interessante
Se al cervello nella vasca gli faccio vedere questo video sul cervello nella vasca, potrà anche dire il falso dicendo che è un cervello nella vasca, ma potrebbe capire benissimo il concetto e porsi la domanda e quindi non capisco perché se posso chiedermi se sono un cervello nella vasca esclude il fatto che lo sia.
Ciao bel video davvero sono riuscita a capire finalmente cosa voleva dire Putnam😁...solo un passaggio non mi è tanto chiaro: Perché il cervello nella vasca non può porsi il dubbio? Quando pensa di essere un cervello in una vasca,non avrà l'immagine vera ma solo quella simulata,ma la domanda può porsela lo stesso?
Super-complimenti vivissimi per la estrema chiarezza su un argomento filosofico estremamente impegnativo, e tuttavia affascinante. Mi sembra di poter intuire (nella mia profonda incompetenza) che questo esperimento immaginato da Putnam della vasca e del cervello in essa immerso, possa essere interpretabile come una sorta di aporia (contraddizione) ontologica o meglio forse come una aporia del concetto di realismo. Per analogia, sebbene su fronti molto diversi anche Godel dimostrò l'incompletezza e l'incoerenza dei sistemi logici formali, Tarski dimostrò l'indefinibilità della"verità", Alan Touring per l'intelligenza artificiale dimostrò che vi sono problemi indecidibili, ma mi chiedo se in fondo in fondo, non ci sia un po' per analogia un ritorno alle aporie ontologiche parmenidee, originarie quella sull' "'essere" ed il "non essere" e che il tutto si ripresenti come una sorta di relativismo filosofico?
Sicuramente è una rinuncia a un certo tipo di realismo. Il nostro tempo è, sotto diversi punti di vista, un tempo di rinuncia alla verità, alla pretesa di poter fondare tutto. È, credo, anche il riflesso delle scoperte scientifiche di inizio Novecento.
Complimenti per la sua solita chiarezza professore. Potrebbe consigliare alcuni testi non specifici su Putnam ma sulla Teoria Causale del Riferimento? Grazie
Grazie per la bella lezione... mi pare infine che la possibilità di distinguere tra il cervello nella vasca e quello nella mente emerga nel caso di domande autoreferenziali - la capacità di parlare di sè stessi. Sbaglio? Altrimenti si potrebbe riprodurre tutto comunque. Poi, a riguardo della terra gemella, mi pare che Putnam faccia a pugni con la chimica (e quindi anche con la fisica) perchè il pianeta da lui ipotizzato NON potrebbe avere un'acqua composta da xyz se l'acqua "nostra" è fatta da H e O nelle proporzioni che sappiamo. Se veramente quella è una terra "gemella" allora almeno ubbidisce alle stesse leggi, ha gli stessi nuclei atomici, gli stessi atomi e PER FORZA la stessa acqua.
Bello! 👌🏼
Grazie
Scusa Ermanno ma (25:30 circa e a seguire) se gli scettici affermano "questa POTREBBE essere una realtà simulata" e non affermano che lo sia o non lo sia quindi non dicendo nulla ma considerando semplicemente entrambe le possibilità, la critica di Putnam sul fatto che non si possa dire nulla è priva di qualunque senso secondo me. Esattamente come se dico "ora piove oppure non piove" di sicuro sto dicendo il vero secondo le norme della logica e le tavole di verità da te stesso apprese. E non di sicuro il falso. Andando sullo specifico se il cervello nella vasca dicesse "io potrei essere un cervello in una vasca oppure potrei non essere un cervello in una vasca" dove potrebbe essere il falso.
Affermare è criticabile, ma non affermare non può essere oggetto di critica sul contenuto o di smentita. E usare come esempio la verità o meno di una AFFERMAZIONE per fare una critica a una NON AFFERMAZIONE che già da sola include A e non A come entrambi non escludibili in quanto non lo possiamo sapere mi sembra privo di senso. E la conclusione "realistica" è puramente in stile Cartesiano ovvero siccome mi pongo il dubbio allora di sicuro non può essere che non sia reale nonché un VERO corto circuito logico (esattamente come gli insensati ragionamenti di Cartesio).
Meno male che poi si è corretto da solo.
Poi resta sempre lo stesso problema. Che ci facciamo dal punto di vista pratico con tutto questo "marzulliano" ragionamento? Che ce frega se poi la risposta non la possiamo avere comunque?
Il ragionamento si può semplificare facilmente. esistono le forme e le caratteristiche fisiche di un oggetto. Es. una bottiglia di plastica è molle e deformabile, semitrasparente etc. I nostri sensi fannno una prima analisi, forma allungata, deformabile, semitrasparente, etc. per come dice Kant , applicano un primo filtro, fanno una analisi gnosica, cioè delle caratteristiche fisiche. In un secondo momento il cervello da un significato alla bottiglia, cioè cosa è per noi quell'oggetto e a cosa serve, la identifiano come bottiglia, In questo momento entrano in campo gli schemi concettuali, derivati dall'esperienza , che mi fanno capire che ho a che fare con una bottiglia moderna, che solitamente contiene acqua o altro liquido o altro. Questro processo si definisce simbolia, cioè dò significato all'oggetto, e che questo oggetto corrisponde a ciò che viene definito bottiglia di plastica.
❤
Il cervello nella vasca si trova in mente, linguaggio e realtà? Grazie @scrip
Dunque se mentre sto sognando dico "io sono un uomo che sta sognando" non dico il vero?
👏👏👏👏👏👏
Grazie per questo interessante autore. Cartesio, dai ragionamenti del genio maligno è risalito in seguito all'esistenza di Dio. Di questo autore emerge un no ad una verità assoluta, un no al nomeno di kant. E su Dio e sul destino degli uomini dopo la morte ha riflettuto? Se si a cosa crede? Grazie per la lezione.
So di un suo interesse per l'ebraismo e la filosofia ebraica, ma onestamente non ho mai approfondito. Chissà, magari in futuro...
@@scrip79 grazie tante
2021.12.13 L