Gli stoici suggerivano di praticare la premeditazione dei mali, perché il riflettere su tutti i possibili imprevisti che ci possono capitare può aiutarci ad affrontarli meglio quando, inevitabilmente, si verificheranno. Un testo veramente appropriato in questo caso è il testo di Seneca "consolazione a Marcia". Comunque ottima riflessione in chiave stoica.
@@otaku_gamerita è il problema delle persone ansiose (non mi riferisco a te) in generale. Rivedere il film in testa dei possibili scenari tende a creare ansia. Alla lunga questo modo di pensare può portare a bloccarsi e non fare.
Per ora, e sono all'inizio del cammino della vita (21 anni e uni iniziata da poco), vivo accettando sfighe e sfortune al motto di "faccio del mio meglio, il resto non potevo controllarlo"
Bellissimo Cogito! Sono anni che utilizzo questo pensiero e devo dire che funziona. Anche se, le persone che mi hanno circondato mi incoraggiano sempre a buttarmi a lasciarmi andare. E, quando me la sono sentita se ne sono andate perché non sapevano gestire la situazione. Tutto questo è difficile ma da grandi soddisfazioni. Riesco a capire cosa ho intorno e con mente lucida e mi rende molto più empatico con chi mi circonda. La fatica è solo che chi ti circonda ti vede frenato e non vieni capito, anche se glielo spiegassi non capiscono, perché per loro è fantascienza e non vogliono vivere anche di testa (Superuomo) , per loro è solo questione di pancia (bestia). Ho capito che lavorare con entrambi è quella linea che sta tra la pancia e la testa.
Ti ho pensato l'altro giorno dopo aver ascoltato un ragazzo(? 29 anni) brasiliano, dove tra le molte cose si evinceva proprio questo darsi da fare quando tutto va bene. Ragazzo di 29 anni di Rio de Janeiro: diplomato,laureato, sposato, un figlio, un paio di case e un paio di officine meccaniche. Il problema? A suo dire in Brasile( oltre la malavita ovviamente) è che se nasci meccanico, muori meccanico ( suo padre era meccanico). Quindi? In 2 anni si è organizzato per lasciare tutto ai parenti, in 3 mesi ha studiato italiano via internet per venire in Italia. Tutto questo per? Per lavorare prima 6 giorni su 7 per più di 10 ore al giorno in un ortofrutta e poi in un azienda di tubazioni idrauliche( con me)? No, tutto questo per dare al figlio la possibilità di scegliersi un futuro. Dire che mi commuove è poco; sentito poi raccontare con accento brasiliano e con il suo sguardo che guarda i tuoi occhi ma pensa al futuro del figlio è forte.Davvero forte.
Davvero mi sento fortunata ad aver visto questo video,ha racchiuso in toto ciò che sento dentro e fuori di me nel mondo da tempo ma che ahimè ho riscontrato poco in giro per i social,mi ha dato più consapevolezza e iniziativa per i miei piccoli obiettivo e mi da il distacco giusto dal pensiero della fortuna quindi mi sento più presente ed attiva verso il futuro e la gestione delle mie emozioni, contenuto molto necessario! Complimenti
Attenzione a giocare con il controllo e la razionalizzazione dei sentimenti che ci si può fare danni anche difficilmente reversibili. La sofferenza va provata, e se metti barriere troppo alte per quella rimangono pure per il resto, ed il gioco non vale la candela.
@@pippo9830 concordo mediamente con il discorso di Rick alla fine, ho detto di fare attenzione giusto perché il non avere sentimenti e razionalizzare tutto è possibile, ed è una condizione diversa di depressione, con la quale si può convivere volendo ma appunto non è il top, sopratutto nei momenti in cui ti rendi conto che in teoria dovresti gioire ma non arrivi più a farlo. Contrariamente a quanto dice Rick, personalmente mi pare che sia l atarassia che l apatia che il non lasciarsi prendere dai sentimenti in generale siano ad oggi cose estremamente venerate ed ambite, quando ai fatti è un modo d essere che non ha senso, e non ha nulla di bello o liberatorio il muoversi tra sensazioni mediocri, ed ha malus non indifferenti a mio parere. C è sicuramente un modo di razionalizzare intermedio e più sano, ma non è detto si riesca a riconoscere la linea tra le due in tempo, quindi tanto vale fare attenzione da principio con questi lavori su di se. Solo perché è la propria testa non è che sia innocuo giocarci.
Libertà è ordinare il mondo e riconoscere (scoprire) cosa si vuole. Felicità è realizzarsi ed esserne appagati, ovvero una volta che hai riconosciuto cosa vuoi e hai capito quindi cosa SEI, puoi realizzarti e godere di questo. Bisogna conoscere sé stessi prima di ogni cosa. Idealmente, se riuscissimo a fare questo anche solo in parte (ed è enormemente difficile!) non dovremmo mai essere irrimediabilmente infelici. Perché se sei un cantante e ti si rompe la lavatrice bestemmi ma puoi continuare a cantare. Il problema ovviamente è: e se fossi un cantante che perde la voce per sempre? Ecco, quello è un momento di VERA avversità. I momenti nei quali la vita ti costringe a riconvertire il tuo essere in qualcos'altro per forza perché vieni fisicamente privato della possibilità di fare/essere qualcosa. Eventi di questo tipo nella vita accadono - per fortuna - poche volte in media. Quindi forse non siamo così sfortunati come pensiamo e forse non dovremmo disperarci così tanto come facciamo. È tosta. Nel frattempo, le bestemmie si susseguono, perché mi piacerebbe fare l'1% di quello che ho scritto poco sopra ma... È tosta.
Sono d'accordo con te, questa tematica è la stessa che tratta Antony De Mello, comprendere e prendere consapevolezza del distaccamento che abbiamo sui nostri oggetti del desiderio in modo tale da poter osservare gli eventi che ci riguardano direttamente da osservatore esterno. È proprio questo sguardo imparziale che ci permette di valutare e dare il giusto peso sia ai problemi che alle cose che vanno bene. Ovviamente a meno che tu non sia un Monaco buddista sarà molto difficile debellare completamente questo distaccamento ma prendendo consapevolezza di questo meccanismo di difesa del nostro cervello sicuramente possiamo allenare questo sguardo da osservatore estendo. Grande Rick!
"Animo adamantino dall'olimpica compostezza d'innanzi alle caustiche avversità presenta atarassia epicurea"... potrei compendiare con queste parole il contenuto di tale video.
...è un concetto un po' vulcaniano ma concordo. Aggiungerei per deformazione professionale: bisogna "dimensionare" gli avvenimenti della vita nel "modo giusto"!
oltre ad essere consapevoli può aiutare prepararsi? Ad esempio contro mali "prevedibili" come la perdita di un lavoro(mettendosi qualcosa da parte), lutto (avere una più ampia rete di supporto possibile) etc un conto perdere l'unica persona che si conosce, un'altro perdere la più importante ma in mezzo a tante. Comunque è sempre lo stesso concetto ma nel pratico. Poi ovviamente non ci si può preparare a tutto.
È una prospettiva che non riesco ad abbracciare, e lo dico in un momento piuttosto infelice.. forse è autodistruttivo pensarla al contrario, ma che vuoi farci, magari in certi casi puoi mettere in discussione la stessa esistenza se ti senti inadatto a come in teoria "funziona" la vita
È molto interessante ma io credo che ci sia margine di manovra anche nelle situazione brutte se si è bravi piloti. Ogni volta nel baratro cercare la via di uscita, la speranza la luce, combattere fino alla fine ! Con grinta, alla fine non è questa vita un gioco ?. Poi di sicuro lo si impara ascoltando il dolore , applicandosi nel lavoro interiore aspettando il giusto tempo e osservare I piccoli miglioramenti ,non avendo fretta che le cose siano diverse. Tutto quanto per vedere dove si può arrivare.
@@salvatore198ma lei non mi conosce, saprebbe xhe per me essere fomentato , e pieno di coraggio è una cosa naturale hahaah poi gli altri commenti non li ho visti.
Ah beh, per me questa era facile. Confermo e concordo su tutto! Anch'io ho fatto queste esperienze essendo presente sia nei momenti a me favorevoli, cioè ciò che desideravo arrivava e sia nei momenti di sfiga, cioè quando arrivava ciò che non vorrei fosse mai arrivato. Anch'io ho fatto esperienza del guardare "dall'esterno" il momento di particolare gioia per poter allenare la mente a razionalizzare. Ma io ho una domanda molto più profonda: Che computer è quello bianco che Rick ha davanti a se??? 😄😄😄
Ritengo la filosofia metafisica il migliore strumento per affrontare la vita, che è veloce e passeggera con le sue gioie e dolori, in vista di orizzonti più ampi.
Credo che gli individui siano simili ma non uguali, per cui non credo in una soluzione valida per tutti e per tutte le stagioni. La vita e' percorso di cui si conosce l'inizio e non la fine ed e' completamente al di fuori del nostro controllo.
Pensavo fosse un video della school of life dal thumbnail :D comunque dei video in quello stile con le animazioni di Andrea Lorenzon sarebbero una figata
Di getto vedendo il video mi verrebbe da dire.. si soffre perché ci si mette in gioco. La sofferenza fa parte della vita. Con i ritmi di vita odierni non c'è spazio per la felicità o la disperazione del momento. Poi ripensandoci, per dare un senso al video, si chiede in sostanza di trovare una sorta di "funzionamento medio" (così lo chiamano gli psicologi) che non oscilli troppo tra fasi euforiche e fasi depresse. IMHO
Da questo video e da altri rilevo che lei considera la fortuna una componente maggioritaria nella determinazione della condizione dell'individuo. Concordo, in quanto tutto ciò che ci precede e le influenze dei contesti sono spesso maggiori di ogni nostra forza di volontà e la determinano. A questo punto però mi chiedo come possa associare questa filosofia con il sostegno del capitalismo. Di solito il liberalismo senza limiti è associato all'ideologia che la forza di volontà individuale sia superiore alle condizioni particolari. Mi pare incoerente affermare che una persona sia principalmente il risultato di ciò che le accade e contemporaneamente sostenere la legittimità di un sistema che, nei fatti, sostiene e incentiva differenze di patrimonio e possibilità nell'ordine di miliardi di volte tra i più ricchi e più poveri. Se si sostiene il primato della fortuna non si dovrebbe conseguentemente sostenere una politica di compensazione? Non mi riferisco solo al paradigma distributivo, ma anche volendoci limitare a quello, lo universal basic income che lei sostiene è tanto ma non è abbastanza. Non comprendo come mai non sento mai nessuno, nemmeno gli intellettualmente onesti, parlare di tetti massimi dei patrimoni privati personali, di limitazione di oligarchie e monopoli. Inoltre la posizione che riconosce forte peso alle influenze ambientali non si può a mio parere conciliare con quella che ritiene il potere politico capace di resistere alle influenze di singoli cittadini ricchi e potentissimi che manovrano i governi a proprio vantaggio a discapito della giustizia verso milioni di altri.
Mi pare una buona domanda e cercherò di dare qualche spunto in risposta, anche se è impossibile essere esaurienti in un commento: 1) io non ho mai sostenuto il liberalismo "senza limiti", sono perfettamente consapevole che in alcuni casi il mercato crea distorsioni e non sono un sostenitore dell'eliminazione dello Stato: sono dalla parte di Nozick, laddove lo Stato serve come ultimo baluardo a difesa di diritti fondamentali quando le suddette distorsioni rischiano di metterle a repentaglio (pericolo di crollo democratico, violenza pervasiva et similia) 2) certo che la libertà individuale è solo una piccola porzione della nostra vita, ma proprio per questo va difesa e in virtù di ciò un individuo VA giudicato sulla base di ciò che riesce a fare con quel pezzetto di libertà: io non giudico le persone in base a ciò che è loro accaduto, ma le giudico in base a quanto sono riuscite a fare con quella piccola porzione di esistenza su cui hanno autodeterminazione (che è piccola ma c'è) 3) credere che lo Stato e il potere collettivo possa mitigare le distorsioni di una libertà di mercato e capitalista è miope, o meglio: i due elementi DEVONO autolimitarsi. Infatti, laddove il mercato prende il sopravvento in modo incontrollato si creano disparità e disordini, e laddove il potere politico prevarica la libertà individuale si creano altrettante, se non peggiori, violenze e ingiustizie. Miope è credere che il bene stia nello Stato e il male nel mercato, la filosofia mi ha insegnato la ricerca della giusta via di mezzo tra questi elementi 4) le ingiustizie si producono perché l'esistenza è iniqua: se ci poniamo l'obiettivo di eliminare le ingiustizie finiamo in una escalation di insensatezze. Solidarietà, soccorso, etica e morale sono parte del comportamento dei singoli (parte di quel piccolo pezzetto di libertà che tutti noi abbiamo e che ci qualifica come individui) e sperare che lo Stato ci esenti dall'usare quella libertà in modo proficuo è un'idea terribile. Per questo sono e sarò sempre un detrattore di chi vuol limitare la libertà altrui in nome di qualche "bene comune".
@@rickdufer La ringrazio per la celere ed impegnata risposta. Certo nella brevità non possiamo essere esaustivi perciò devo puntualizzare che non credo che lo Stato sia il bene per definizione. Anzi, recentemente, anche grazie ad alcuni dibattiti suoi e del professor Boldrin, mi sono ammorbidito su certe posizioni, pur rimanendo della mia impostazione che predilige il "bene comune" a quello individuale, anche a costo di sacrifici personali che però nel lungo termine mantengono più saldi i fondamentali del patto sociale e di conseguenza anche il benessere individuale (e ambientale dato che di fondo ritengo che proprio questo atteggiamento sia alla base delle dinamiche che hanno portato al disastro ambientale e al rischio della sesta estinzione di massa già in corso). In definitiva le due prospettive non sono conciliabili e seguono ognuna una loro logica conseguente ad una iniziale scelta personale (condizionata appunto?). Però nei fatti si possono teorizzare delle pratiche di compromesso, diverse per metodo ma simili nel risultato, come per esempio quelle di Ronald Dworkin. Mi sorprende che sembri spesso sotteso nei dibattiti Du Fer-Boldrin ma l'ho sentito citare solo una volta e non adeguatamente approfondito. Addirittura il professore l'ha trattato con sufficienza insieme a Rawls (con Rawls si può dissentire ma non si può liquidare con sufficienza!). Non so quanto questo atteggiamento sia dovuto all'ignoranza del dibattito fondamentale pre-economico o (più probabilmente) ad un atteggiamento di Boldrin. In ogni caso, se foste interessati, mi piacerebbe vedervi approfondire il discorso di filosofia politica in una delle prossime occasioni. Intanto grazie per gli spunti di riflessione.
@@rickdufer P.S. se la teoria normativa di riferimento non pone un tetto massimo effettivo alla possibilità di accumulazione del patrimonio, un limite specifico quantitativo o procedurale, allora è per definizione "senza limiti".
«Quanto conta la fortuna nelle umane vicende e in che modo ci si può opporre ad essa». Per Machiavelli la fortuna è quella che oggi chiameremmo sfortuna.
L'importante è non cadere nella profezia autoavverante. Non so se questa cosa funziona. Io l'ho sempre fatta, ma se si gode delle cose semplici e quotidiane, quando si perdono pure quelle poi si cade lo stesso facendosi molto male . Non sai cosa potresti perdere finché non lo hai perso. È difficile dire cosa davvero funziona. Come fai a conoscere gli elementi della realtà che non puoi cambiare, prima di averli davvero sfidati sul campo ? Lo dico in parole semplici, se Einstein ti dicesse "vedi che la relatività era un concetto che si poteva formulare? Solo che nessuno ci provava? Quindi sembrava un elemento della realtà, questa capacità specifica, che sembrava non fattibile?". Come fai a definire a priori gli elementi della realtà sui quali non puoi agire, quando le cose più importanti sono 1 momento giusto 2 luogo giusto 3 fare la cosa specifica giusta, e che tu la sappia fare perché appresa o indovinata con l'intuizione non importa, non ci sono troppi elementi da far combaciare per presumere di poter sempre selezionare le cose sulle quali possiamo intervenire, da quelle che non? Chiedo scusa, ho il mio periodo di scetticismo diffuso.
Gli stoici suggerivano di praticare la premeditazione dei mali, perché il riflettere su tutti i possibili imprevisti che ci possono capitare può aiutarci ad affrontarli meglio quando, inevitabilmente, si verificheranno. Un testo veramente appropriato in questo caso è il testo di Seneca "consolazione a Marcia". Comunque ottima riflessione in chiave stoica.
Hai ragione, tranne nel caso delle verifiche o interrogazione, lì più premediti più stai male ahahha
Grazie
Una critica interessante a questo concetto la da Cicerone in De Finibus e nelle disputazioni tusculane
@@otaku_gamerita è il problema delle persone ansiose (non mi riferisco a te) in generale.
Rivedere il film in testa dei possibili scenari tende a creare ansia.
Alla lunga questo modo di pensare può portare a bloccarsi e non fare.
Per ora, e sono all'inizio del cammino della vita (21 anni e uni iniziata da poco), vivo accettando sfighe e sfortune al motto di "faccio del mio meglio, il resto non potevo controllarlo"
Bellissimo Cogito! Sono anni che utilizzo questo pensiero e devo dire che funziona. Anche se, le persone che mi hanno circondato mi incoraggiano sempre a buttarmi a lasciarmi andare. E, quando me la sono sentita se ne sono andate perché non sapevano gestire la situazione. Tutto questo è difficile ma da grandi soddisfazioni. Riesco a capire cosa ho intorno e con mente lucida e mi rende molto più empatico con chi mi circonda. La fatica è solo che chi ti circonda ti vede frenato e non vieni capito, anche se glielo spiegassi non capiscono, perché per loro è fantascienza e non vogliono vivere anche di testa (Superuomo) , per loro è solo questione di pancia (bestia). Ho capito che lavorare con entrambi è quella linea che sta tra la pancia e la testa.
Ti ho pensato l'altro giorno dopo aver ascoltato un ragazzo(? 29 anni) brasiliano, dove tra le molte cose si evinceva proprio questo darsi da fare quando tutto va bene.
Ragazzo di 29 anni di Rio de Janeiro: diplomato,laureato, sposato, un figlio, un paio di case e un paio di officine meccaniche.
Il problema? A suo dire in Brasile( oltre la malavita ovviamente) è che se nasci meccanico, muori meccanico ( suo padre era meccanico).
Quindi? In 2 anni si è organizzato per lasciare tutto ai parenti, in 3 mesi ha studiato italiano via internet per venire in Italia.
Tutto questo per? Per lavorare prima 6 giorni su 7 per più di 10 ore al giorno in un ortofrutta e poi in un azienda di tubazioni idrauliche( con me)?
No, tutto questo per dare al figlio la possibilità di scegliersi un futuro.
Dire che mi commuove è poco; sentito poi raccontare con accento brasiliano e con il suo sguardo che guarda i tuoi occhi ma pensa al futuro del figlio è forte.Davvero forte.
Era meglio se non faceva un figlio.
Davvero mi sento fortunata ad aver visto questo video,ha racchiuso in toto ciò che sento dentro e fuori di me nel mondo da tempo ma che ahimè ho riscontrato poco in giro per i social,mi ha dato più consapevolezza e iniziativa per i miei piccoli obiettivo e mi da il distacco giusto dal pensiero della fortuna quindi mi sento più presente ed attiva verso il futuro e la gestione delle mie emozioni, contenuto molto necessario! Complimenti
Attenzione a giocare con il controllo e la razionalizzazione dei sentimenti che ci si può fare danni anche difficilmente reversibili. La sofferenza va provata, e se metti barriere troppo alte per quella rimangono pure per il resto, ed il gioco non vale la candela.
@@pippo9830 concordo mediamente con il discorso di Rick alla fine, ho detto di fare attenzione giusto perché il non avere sentimenti e razionalizzare tutto è possibile, ed è una condizione diversa di depressione, con la quale si può convivere volendo ma appunto non è il top, sopratutto nei momenti in cui ti rendi conto che in teoria dovresti gioire ma non arrivi più a farlo. Contrariamente a quanto dice Rick, personalmente mi pare che sia l atarassia che l apatia che il non lasciarsi prendere dai sentimenti in generale siano ad oggi cose estremamente venerate ed ambite, quando ai fatti è un modo d essere che non ha senso, e non ha nulla di bello o liberatorio il muoversi tra sensazioni mediocri, ed ha malus non indifferenti a mio parere. C è sicuramente un modo di razionalizzare intermedio e più sano, ma non è detto si riesca a riconoscere la linea tra le due in tempo, quindi tanto vale fare attenzione da principio con questi lavori su di se. Solo perché è la propria testa non è che sia innocuo giocarci.
Libertà è ordinare il mondo e riconoscere (scoprire) cosa si vuole.
Felicità è realizzarsi ed esserne appagati, ovvero una volta che hai riconosciuto cosa vuoi e hai capito quindi cosa SEI, puoi realizzarti e godere di questo.
Bisogna conoscere sé stessi prima di ogni cosa. Idealmente, se riuscissimo a fare questo anche solo in parte (ed è enormemente difficile!) non dovremmo mai essere irrimediabilmente infelici. Perché se sei un cantante e ti si rompe la lavatrice bestemmi ma puoi continuare a cantare. Il problema ovviamente è: e se fossi un cantante che perde la voce per sempre? Ecco, quello è un momento di VERA avversità. I momenti nei quali la vita ti costringe a riconvertire il tuo essere in qualcos'altro per forza perché vieni fisicamente privato della possibilità di fare/essere qualcosa. Eventi di questo tipo nella vita accadono - per fortuna - poche volte in media. Quindi forse non siamo così sfortunati come pensiamo e forse non dovremmo disperarci così tanto come facciamo.
È tosta.
Nel frattempo, le bestemmie si susseguono, perché mi piacerebbe fare l'1% di quello che ho scritto poco sopra ma...
È tosta.
Sono d'accordo con te, questa tematica è la stessa che tratta Antony De Mello, comprendere e prendere consapevolezza del distaccamento che abbiamo sui nostri oggetti del desiderio in modo tale da poter osservare gli eventi che ci riguardano direttamente da osservatore esterno. È proprio questo sguardo imparziale che ci permette di valutare e dare il giusto peso sia ai problemi che alle cose che vanno bene. Ovviamente a meno che tu non sia un Monaco buddista sarà molto difficile debellare completamente questo distaccamento ma prendendo consapevolezza di questo meccanismo di difesa del nostro cervello sicuramente possiamo allenare questo sguardo da osservatore estendo. Grande Rick!
Grazie per questo Cogito 🙂
Negli eventi sfavorevoli mostra un animo forte, allo stesso modo raccogli le vele gonfie per un vento troppo favorevole...Orazio
"Animo adamantino dall'olimpica compostezza d'innanzi alle caustiche avversità presenta atarassia epicurea"... potrei compendiare con queste parole il contenuto di tale video.
Mi hai dato un grande spunto di riflessione🌟
...è un concetto un po' vulcaniano ma concordo.
Aggiungerei per deformazione professionale: bisogna "dimensionare" gli avvenimenti della vita nel "modo giusto"!
oltre ad essere consapevoli può aiutare prepararsi? Ad esempio contro mali "prevedibili" come la perdita di un lavoro(mettendosi qualcosa da parte), lutto (avere una più ampia rete di supporto possibile) etc un conto perdere l'unica persona che si conosce, un'altro perdere la più importante ma in mezzo a tante. Comunque è sempre lo stesso concetto ma nel pratico. Poi ovviamente non ci si può preparare a tutto.
Dopo che la ragazza mi ha lasciato, dopo aver fallito un concorso per cui ho studiato duro, direi che questo video ci stá tutto
Anche io mi sono lasciato con la ragazza da pochissimo, è stata una delle cose più forti che ho provato nella mia vita, ti abbraccio fratello
Non è colpa tua, è che non sei abbastanza posto fisso
Ringraziate le vostre ex ragazze. Ora siete liberi...
Grazie Rick, questo video mi ha fatto proprio bene
io sono talmente abbonata alla sfiga che quando capita qualcosa non proferisco sillaba
Tutti lo siamo fidati
È una prospettiva che non riesco ad abbracciare, e lo dico in un momento piuttosto infelice.. forse è autodistruttivo pensarla al contrario, ma che vuoi farci, magari in certi casi puoi mettere in discussione la stessa esistenza se ti senti inadatto a come in teoria "funziona" la vita
È molto interessante ma io credo che ci sia margine di manovra anche nelle situazione brutte se si è bravi piloti. Ogni volta nel baratro cercare la via di uscita, la speranza la luce, combattere fino alla fine ! Con grinta, alla fine non è questa vita un gioco ?. Poi di sicuro lo si impara ascoltando il dolore , applicandosi nel lavoro interiore aspettando il giusto tempo e osservare I piccoli miglioramenti ,non avendo fretta che le cose siano diverse. Tutto quanto per vedere dove si può arrivare.
Ma perchd in questi commenti siete tutti dei leoni pieni di coraggio.
@@salvatore198ma lei non mi conosce, saprebbe xhe per me essere fomentato , e pieno di coraggio è una cosa naturale hahaah poi gli altri commenti non li ho visti.
sei bravissimo
Ah beh, per me questa era facile. Confermo e concordo su tutto! Anch'io ho fatto queste esperienze essendo presente sia nei momenti a me favorevoli, cioè ciò che desideravo arrivava e sia nei momenti di sfiga, cioè quando arrivava ciò che non vorrei fosse mai arrivato. Anch'io ho fatto esperienza del guardare "dall'esterno" il momento di particolare gioia per poter allenare la mente a razionalizzare.
Ma io ho una domanda molto più profonda:
Che computer è quello bianco che Rick ha davanti a se??? 😄😄😄
Ritengo la filosofia metafisica il migliore strumento per affrontare la vita, che è veloce e passeggera con le sue gioie e dolori, in vista di orizzonti più ampi.
Gran bel video
questi video sono oro
Ma che ne dici di un bel video su Camus? Secondo me potrebbe essere molto interessante!
Credo che gli individui siano simili ma non uguali, per cui non credo in una soluzione valida per tutti e per tutte le stagioni.
La vita e' percorso di cui si conosce l'inizio e non la fine ed e' completamente al di fuori del nostro controllo.
Mah individualmente nemmeno conosciamo il nostro inizio!
Pensavo fosse un video della school of life dal thumbnail :D comunque dei video in quello stile con le animazioni di Andrea Lorenzon sarebbero una figata
Bestemmiare filosicamente mi rievoca i bestemmioni che si son tirati Gandalf e Saruman
Di getto vedendo il video mi verrebbe da dire.. si soffre perché ci si mette in gioco. La sofferenza fa parte della vita. Con i ritmi di vita odierni non c'è spazio per la felicità o la disperazione del momento.
Poi ripensandoci, per dare un senso al video, si chiede in sostanza di trovare una sorta di "funzionamento medio" (così lo chiamano gli psicologi) che non oscilli troppo tra fasi euforiche e fasi depresse.
IMHO
Rick il bomber Dufer il nuovo Maradona!
Bravo Ick!com'è che mi conosci cosi bene? Forse perché sono così "vetusta"?
Da questo video e da altri rilevo che lei considera la fortuna una componente maggioritaria nella determinazione della condizione dell'individuo. Concordo, in quanto tutto ciò che ci precede e le influenze dei contesti sono spesso maggiori di ogni nostra forza di volontà e la determinano. A questo punto però mi chiedo come possa associare questa filosofia con il sostegno del capitalismo. Di solito il liberalismo senza limiti è associato all'ideologia che la forza di volontà individuale sia superiore alle condizioni particolari. Mi pare incoerente affermare che una persona sia principalmente il risultato di ciò che le accade e contemporaneamente sostenere la legittimità di un sistema che, nei fatti, sostiene e incentiva differenze di patrimonio e possibilità nell'ordine di miliardi di volte tra i più ricchi e più poveri. Se si sostiene il primato della fortuna non si dovrebbe conseguentemente sostenere una politica di compensazione? Non mi riferisco solo al paradigma distributivo, ma anche volendoci limitare a quello, lo universal basic income che lei sostiene è tanto ma non è abbastanza. Non comprendo come mai non sento mai nessuno, nemmeno gli intellettualmente onesti, parlare di tetti massimi dei patrimoni privati personali, di limitazione di oligarchie e monopoli. Inoltre la posizione che riconosce forte peso alle influenze ambientali non si può a mio parere conciliare con quella che ritiene il potere politico capace di resistere alle influenze di singoli cittadini ricchi e potentissimi che manovrano i governi a proprio vantaggio a discapito della giustizia verso milioni di altri.
Mi pare una buona domanda e cercherò di dare qualche spunto in risposta, anche se è impossibile essere esaurienti in un commento:
1) io non ho mai sostenuto il liberalismo "senza limiti", sono perfettamente consapevole che in alcuni casi il mercato crea distorsioni e non sono un sostenitore dell'eliminazione dello Stato: sono dalla parte di Nozick, laddove lo Stato serve come ultimo baluardo a difesa di diritti fondamentali quando le suddette distorsioni rischiano di metterle a repentaglio (pericolo di crollo democratico, violenza pervasiva et similia)
2) certo che la libertà individuale è solo una piccola porzione della nostra vita, ma proprio per questo va difesa e in virtù di ciò un individuo VA giudicato sulla base di ciò che riesce a fare con quel pezzetto di libertà: io non giudico le persone in base a ciò che è loro accaduto, ma le giudico in base a quanto sono riuscite a fare con quella piccola porzione di esistenza su cui hanno autodeterminazione (che è piccola ma c'è)
3) credere che lo Stato e il potere collettivo possa mitigare le distorsioni di una libertà di mercato e capitalista è miope, o meglio: i due elementi DEVONO autolimitarsi. Infatti, laddove il mercato prende il sopravvento in modo incontrollato si creano disparità e disordini, e laddove il potere politico prevarica la libertà individuale si creano altrettante, se non peggiori, violenze e ingiustizie. Miope è credere che il bene stia nello Stato e il male nel mercato, la filosofia mi ha insegnato la ricerca della giusta via di mezzo tra questi elementi
4) le ingiustizie si producono perché l'esistenza è iniqua: se ci poniamo l'obiettivo di eliminare le ingiustizie finiamo in una escalation di insensatezze. Solidarietà, soccorso, etica e morale sono parte del comportamento dei singoli (parte di quel piccolo pezzetto di libertà che tutti noi abbiamo e che ci qualifica come individui) e sperare che lo Stato ci esenti dall'usare quella libertà in modo proficuo è un'idea terribile. Per questo sono e sarò sempre un detrattore di chi vuol limitare la libertà altrui in nome di qualche "bene comune".
@@rickdufer La ringrazio per la celere ed impegnata risposta. Certo nella brevità non possiamo essere esaustivi perciò devo puntualizzare che non credo che lo Stato sia il bene per definizione. Anzi, recentemente, anche grazie ad alcuni dibattiti suoi e del professor Boldrin, mi sono ammorbidito su certe posizioni, pur rimanendo della mia impostazione che predilige il "bene comune" a quello individuale, anche a costo di sacrifici personali che però nel lungo termine mantengono più saldi i fondamentali del patto sociale e di conseguenza anche il benessere individuale (e ambientale dato che di fondo ritengo che proprio questo atteggiamento sia alla base delle dinamiche che hanno portato al disastro ambientale e al rischio della sesta estinzione di massa già in corso). In definitiva le due prospettive non sono conciliabili e seguono ognuna una loro logica conseguente ad una iniziale scelta personale (condizionata appunto?). Però nei fatti si possono teorizzare delle pratiche di compromesso, diverse per metodo ma simili nel risultato, come per esempio quelle di Ronald Dworkin. Mi sorprende che sembri spesso sotteso nei dibattiti Du Fer-Boldrin ma l'ho sentito citare solo una volta e non adeguatamente approfondito. Addirittura il professore l'ha trattato con sufficienza insieme a Rawls (con Rawls si può dissentire ma non si può liquidare con sufficienza!). Non so quanto questo atteggiamento sia dovuto all'ignoranza del dibattito fondamentale pre-economico o (più probabilmente) ad un atteggiamento di Boldrin. In ogni caso, se foste interessati, mi piacerebbe vedervi approfondire il discorso di filosofia politica in una delle prossime occasioni. Intanto grazie per gli spunti di riflessione.
@@rickdufer P.S. se la teoria normativa di riferimento non pone un tetto massimo effettivo alla possibilità di accumulazione del patrimonio, un limite specifico quantitativo o procedurale, allora è per definizione "senza limiti".
«Quanto conta la fortuna nelle umane vicende e in che modo ci si può opporre ad essa». Per Machiavelli la fortuna è quella che oggi chiameremmo sfortuna.
con me non funziona l'atarassia....magari non l'ho fatta bene (si vedeva che mi mentivo)
Arriva un problema tecnico. Rick cosa fa? Un Daily Cogito...
Rick porterai mai una monografica su Ludwig von Mises?
L'importante è non cadere nella profezia autoavverante.
Non so se questa cosa funziona. Io l'ho sempre fatta, ma se si gode delle cose semplici e quotidiane, quando si perdono pure quelle poi si cade lo stesso facendosi molto male . Non sai cosa potresti perdere finché non lo hai perso.
È difficile dire cosa davvero funziona. Come fai a conoscere gli elementi della realtà che non puoi cambiare, prima di averli davvero sfidati sul campo ? Lo dico in parole semplici, se Einstein ti dicesse "vedi che la relatività era un concetto che si poteva formulare? Solo che nessuno ci provava? Quindi sembrava un elemento della realtà, questa capacità specifica, che sembrava non fattibile?". Come fai a definire a priori gli elementi della realtà sui quali non puoi agire, quando le cose più importanti sono 1 momento giusto 2 luogo giusto 3 fare la cosa specifica giusta, e che tu la sappia fare perché appresa o indovinata con l'intuizione non importa, non ci sono troppi elementi da far combaciare per presumere di poter sempre selezionare le cose sulle quali possiamo intervenire, da quelle che non?
Chiedo scusa, ho il mio periodo di scetticismo diffuso.
4:39 Orazio: … ehm… Caelum, non animum mutant qui trans mare currunt…
Sembra il contrario...
ottimo
In pratica: Ti sta andando di culo? Poker face. che la sfiga gioca meglio di te.
La visualizzazione negativa di Marco Aurelio mi sembra simile al tuo discorso.
Fammi un bonifico!
E menomale che criticavi i guru..con questo titolo si parte male
Se ti fermi al titolo e giudichi il contenuto in base a quello allora ti meriti tutti i guru del mondo.
@@rickdufer Mai giudicato il contenuto😅