Nel suo libro, Mauro Repetto scrive di avere usato l’espressione “Zucchero filato nero” per riferirsi ai capelli ricci delle donne afroamericane. Al tempo stesso, su internet si è sempre parlato di questo album intendendo il titolo come un doppio senso malizioso. La copertina dell’album, inoltre, potrebbe confermare entrambe le ipotesi. Voi cosa ne pensate?
Mauro Repetto lo ricordano tutti quelli che, all'epoca del lancio degli 883, erano poco più che ragazzini. Sono andato a vedere il suo spettacolo. Certo, lui la sua storia la romanza molto, ed è anche bravo a farlo. Ma nei fatti accaduti è abbastanza chiara una cosa. Quello che sono riusciti a fare all'inizio è stato possibile perché erano insieme. Nessuno di loro due, da solo, avrebbe sfondato. Ma insieme si bilanciavano e completavano. Un insicuro Pezzali non ci avrebbe mai neppure provato a intraprendere quella strada. E un esuberante Repetto non avrebbe saputo come fare per intraprenderla. Ed è questa la differenza tra loro e che ha determinato strade, ma soprattutto esiti diversi. Max è in possesso del talento e delle qualità artistiche per farcela e infatti, anche da solo, è andato avanti, fa musica da 30 anni e ha sicuramente molti più fans che detrattori- Repetto ha un'energia e un entusiasmo rarissimi, indispensabili per farsi strada, ma da soli non bastano. Serve il talento, la capacità artistica. la voce. Repetto è un ottimo paroliere, ma non un cantante. E da solo, infatti, ci ha provato con tutta la sua energia in mille modi, ma non ce l'ha mai veramente fatta.
Grazie per l’interessante riflessione. Purtroppo non sapremo mai come sarebbe andata se Max e Mauro non si fossero mai incontrati. Difficile determinare esattamente quanto ciascuno abbia dato all’altro ma era sicuramente un’alchimia stimolante per entrambi
però leggi anche il libro di Max, i cowboy non mollano mai, da cui in maniera moooolto romanzata è tratta la serie. A me non sembrava un ragazzo poi così timido, inoltre Mauro si buttava sulle cose troppo di getto, tanto da ottenere un contratto capestro da una casa discografica che fu il vero motivo per cui andarono avanti a fare musica. Fu un errore fortunoso, diciamo. Ma di errori Mauro ha continuato a farne.
@@ivanbiasutti4567per me invece e stato proprio lui a lanciare il sogno a max,dopo e stato max a prendere il sogno ed e diventato realtà.repetto diciamo che ha deciso di lasciare la strada per cercare la sua, ma la fiamma l accesa Mauro per Pezzali
Mauro Repetto è stato sempee la metà degli 883...non l altro ...non quello che ballava solo...ma chi ha scritto i testi e all inizio cantava anche...e soprattutto è stato il motore degli 883
Nel suo libro, Mauro Repetto scrive di avere usato l’espressione “Zucchero filato nero” per riferirsi ai capelli ricci delle donne afroamericane. Al tempo stesso, su internet si è sempre parlato di questo album intendendo il titolo come un doppio senso malizioso. La copertina dell’album, inoltre, potrebbe confermare entrambe le ipotesi. Voi cosa ne pensate?
Io so che sua moglie è del Senegal, probalmente è il suo tipo di donna ma è anche vero che il mondo della musica è pieno di doppi sensi
Mauro Repetto lo ricordano tutti quelli che, all'epoca del lancio degli 883, erano poco più che ragazzini.
Sono andato a vedere il suo spettacolo.
Certo, lui la sua storia la romanza molto, ed è anche bravo a farlo.
Ma nei fatti accaduti è abbastanza chiara una cosa.
Quello che sono riusciti a fare all'inizio è stato possibile perché erano insieme.
Nessuno di loro due, da solo, avrebbe sfondato.
Ma insieme si bilanciavano e completavano.
Un insicuro Pezzali non ci avrebbe mai neppure provato a intraprendere quella strada.
E un esuberante Repetto non avrebbe saputo come fare per intraprenderla.
Ed è questa la differenza tra loro e che ha determinato strade, ma soprattutto esiti diversi.
Max è in possesso del talento e delle qualità artistiche per farcela e infatti, anche da solo, è andato avanti, fa musica da 30 anni e ha sicuramente molti più fans che detrattori-
Repetto ha un'energia e un entusiasmo rarissimi, indispensabili per farsi strada, ma da soli non bastano.
Serve il talento, la capacità artistica. la voce.
Repetto è un ottimo paroliere, ma non un cantante.
E da solo, infatti, ci ha provato con tutta la sua energia in mille modi, ma non ce l'ha mai veramente fatta.
Grazie per l’interessante riflessione. Purtroppo non sapremo mai come sarebbe andata se Max e Mauro non si fossero mai incontrati. Difficile determinare esattamente quanto ciascuno abbia dato all’altro ma era sicuramente un’alchimia stimolante per entrambi
però leggi anche il libro di Max, i cowboy non mollano mai, da cui in maniera moooolto romanzata è tratta la serie. A me non sembrava un ragazzo poi così timido, inoltre Mauro si buttava sulle cose troppo di getto, tanto da ottenere un contratto capestro da una casa discografica che fu il vero motivo per cui andarono avanti a fare musica. Fu un errore fortunoso, diciamo. Ma di errori Mauro ha continuato a farne.
@@ivanbiasutti4567come tutti gli esseri umani
@@xxanonimo per cui non era fondamentale x il successo come si cerca di far passare. E i fatti lo dimostrano.
@@ivanbiasutti4567per me invece e stato proprio lui a lanciare il sogno a max,dopo e stato max a prendere il sogno ed e diventato realtà.repetto diciamo che ha deciso di lasciare la strada per cercare la sua, ma la fiamma l accesa Mauro per Pezzali
Mauro Repetto è stato sempee la metà degli 883...non l altro ...non quello che ballava solo...ma chi ha scritto i testi e all inizio cantava anche...e soprattutto è stato il motore degli 883
A Disneyland incontrai Repetto sotto la maschera di Pluto, non di Pippo. Era in pausa pranzo e mangiava un hot dog ed era molto felice.
Beh le canzoni iniziali con Repetto sono senza altro migliori
Se è andata davvero come nel film, se Mauro non avesse comprato quel mixer, gli 883 non sarebbero mai esistiti
L’attrezzatura, nella realtà, fu acquistata da Sergio Pezzali, papà di Max.
Solo tu non ricordavi Mauro Repetto.
Bellissima analisi ❤
Grazie! ❤️