"le metafisiche storicistiche sono idonee a sollevare gli uomini dal peso delle loro responsabilità. Se si sa che le cose sono destinate ad accadere qualunque cosa si faccia, ci si può sentire autorizzati a rinunciare al tentativo di impedire quelle cose che la maggior parte della gente è d’accordo nel considerare mali sociali, come la guerra; ovvero, per limitarci a qualcosa di più modesto, ma nondimeno importante, la tirannia del piccolo funzionario." Leggo queste parole qualche giorno fa. Individuo il testo in questione (doppio volume) tra i libri usati in vendita. Così pianifico la spesa da effettuare per il suo acquisto. Leggendo l'assunto in questione la memoria restituisce (in compenso) i personaggi di certi romanzi della letteratura russa; funzionari di Stato pronti a sparare su chiunque elevi il proprio status sociale più di loro stessi, ridendo e pianificando la malasorte altrui senza rimorsi.
Ho messo "mi piace" perchè è il video da sempre un contributo, ma non condivido affatto il contenuto implicito del video. Popper intende (come poi chiarito, contraddittoriamente da Antiseri) delineare e caratterizzare un divisione sostanziale tra occidente liberale e sfera sovietica, e non affatto un ragionamento astratto svincolato da modelli, la società aperta è un modello di riferimento, e la identifica con lo standard USA. L'operazione ideologica di Popper è di attribuire alla società liberale, i caratteri, i valori e le caratteristiche di un umanesimo dialettico, razionale, cioè quegli alti valori che lui ha appreso dalla scuola marxista, vedendo che nel marxismo prevaleva la tendenza al dogmatismo staliniano, li ha riadattati dall'altra parte, in effetti una strategia chiave della guerra fredda è stata quella di far assumere all'occidente quei valori che mortivavano molte persone a schierarsi a sinistra, mostrando che la loro più vera e genuona reliazzazione è in chiave liberale. Quindi quella di Popper è un'operazione ideologica, che a sua volta usa Popper (e altri, ad esmeio H.Arendt, HAjek) come colonna culturale. Oggi è evidente come il presupposto ideologico di Popper si sia staccando dalla realtà: Ma anche nel passato (e qui sta la malafede di Popper) il liberalismo non è affatto stato un progresso dialettico, razionale dell'umanesimo: il iberalismo aveva connotati tipicamente totalitari, in quanto ninte + del capitalismo riduce l'essere ad enete (Heidegger), cioè l'umano è ridotto a elemento della produzione o dell'accomulazione del capitale, da cui l'idea di sottuomo, tratta degli schiavi, strerminio e genocidi dipopolazioni ritenute unumane in quanto esterne al capitalismo, fino a forme più moderne e tecnologiche di sfruttamento, esclusione, fino al consumismo. In questo processo, ciò che ha cercato di emencipare l'essere, rispetto all'ente, è stata la forza dialettica della storia, della lotta di classe (bisogna leggere e capire Nietzsche, che capisce benissimo questa forza intrinseca alla storia, e vi si scaglia contro con tutta il suo apparato filosofico), che culmina nel comunismop, non sono pensabili gli sviluppi e le lote emancipativedel mondo, ma soprattutto dell'occidente senza la sfida sovietica all'occidente! Non è affatto il liberalismo di per se che procede come vorrebbe Popper secondo una dialettica, razionale, pluralistica, umanistica a risolvere e appianare ingiustizie e incongruenze varie, ma questo Popper non lo crede fino in fondo, non è così ingenuamente idiota, Popper è un militante ideologizzato. RIguardo JV Hajek, egli è solo un Marx a metà (o molto meno): MArx è stato un grande apologeta del capitalismo: descrive il capitalismo come la forza più grande che l'umanità esprime, che ha costruito il mondo, dissolvendo le vecchie culture (feudatarie, cavalleresche) e la loro ignoranza, insieme al vecchio potere che intrinsecamente reggevano. SOlo che MArx comprende, che una volta che il capitalismo realizza la sua globalità, annulla l'umano. Invece Hajek si ferma li, ed elabora un a visione che un po assomiglia a quella di Popper ma molto più reazionaria e dogmatica: il capitalismo è stato e sempre sarà l'unica forma emancipatoria della società, è naturale e connaturata all'uomo, ciò che vi si oppone è una tentazione utopistico scellerata che potrebbe degenerare a causare inferni in terra, l'unica rivoluzione buona è quella americana che è liberale e ha creato gli USA e non l'idea di paradiso di giustizia in terra trasformatisi nell'inferno..e via blaterando (senza tener conto che la rivoluzione americana non può essere comparata alla francese: primo era copntro il re inglese, e gli inglesi si limitarono a scappare, mentre la Francese era contro il re francese che data in francia, secondo la francia era circondata da altri imperi, che le muovevano guerra perchè contrari, secondo le terre degli USA erano territori vergini (salvo sterminare la gente che li abitava, ritenuti sotto.umonini) e quindi non si avevano porbelmi sociali, di lavovo, occupazione, contrasti sociali ecc...bastava conquistare terre, arricicchirsi..). Hajek arriva a benedire e lodare un para.nazista come Pinochet (he usò metodi si sterminio e stortura sitematici di tipo nazista), perchè essendo servo della CIA, che voleva innastare in Cile un liberismo (aiutato e foraggiato dagli USA) tutto sommato era meglio di una socialismo espressione libera della democrazia (sarebbe bastato aspettare le elezioni successive). Popper comunque ha un'avvisaglia, quando scrive "cattiva maestra televisione" comincia a capitre che il regime liberale USA, può benissimo nno essere il paradiso del confronto e della pegagogia dialettico, razionale, umanistica, ma ha forma ben più moderne, controllatem, efficaci di creazione e controllo del consenso. Peccato che già i pensatori MArxisti del suo tempo l'avevano capito ed elaborato da tempo, certo era molto più facile non conoscerli ed etichettarli come pezzenti ottusi post-staliniani e bearsi compiaciuto delle sua pedanti riciclate ovvietà (aleggere i sui libri, anche quello sulla scienza, sembra che ci sono solo idee buone e ovvie, le sue, e le altre sono demenze grottesche).
Critica marxista a Popper:..il problema è che la società concreta..quella reale,storicamente determinate è suddivisa in classi e sotto classi con interessi materiali diversi e inconciliabili...la Democrazia borghese nasconde questi diversi interessi sotto il velo dell'uguaglianza giuridica dei cittadini di fronte alla legge..ma i cittadini sono collocati diversamente nei rapporti di produzione..una minoranza possiede capitali,rendite..più o meno grandi..una maggioranza vive di salario e non controlla i capitali e i mezzi della produzione sociale..esiste perenne un conflitto permanente tra i capitalisti tra loro..e tra i capitalisti e i salariati..per lungo tempo questo conflitto è stato ammortizzato grazie al welfare state..e grazie alla supremazia dei capitalisti occidentali su un mondo arretrato e incapace di competere ad armi pari..ora che emergono nuovi centri capitalistici come in primis il gigante Cinese..la competizione si farà via via più serrata e feroce..sempre più difficile sarà conciliare le necessità del profitto con la possibilità di mantenere un welfare che in Europa ha alimentato l'illusione di poter superare le contraddizioni sistemiche del Capitale individuate da Marx...superare la società capitalistica non è più ormai una alternativa da scegliere..ma una necessità storica vitale..Marx:" o rivoluzione sociale di tutta la società o comune rovina delle classi in lotta"..
mi hai illuminato con sto video
ma stai zitto ahgagg
"le metafisiche storicistiche sono idonee a sollevare gli uomini dal peso delle loro responsabilità. Se si sa che le cose sono destinate ad accadere qualunque cosa si faccia, ci si può sentire autorizzati a rinunciare al tentativo di impedire quelle cose che la maggior parte della gente è d’accordo nel considerare mali sociali, come la guerra; ovvero, per limitarci a qualcosa di più modesto, ma nondimeno importante, la tirannia del piccolo funzionario." Leggo queste parole qualche giorno fa. Individuo il testo in questione (doppio volume) tra i libri usati in vendita. Così pianifico la spesa da effettuare per il suo acquisto. Leggendo l'assunto in questione la memoria restituisce (in compenso) i personaggi di certi romanzi della letteratura russa; funzionari di Stato pronti a sparare su chiunque elevi il proprio status sociale più di loro stessi, ridendo e pianificando la malasorte altrui senza rimorsi.
Popper ti stimo dal giorno 0
Ho messo "mi piace" perchè è il video da sempre un contributo, ma non condivido affatto il contenuto implicito del video.
Popper intende (come poi chiarito, contraddittoriamente da Antiseri) delineare e caratterizzare un divisione sostanziale tra occidente liberale e sfera sovietica, e non affatto un ragionamento astratto svincolato da modelli, la società aperta è un modello di riferimento, e la identifica con lo standard USA.
L'operazione ideologica di Popper è di attribuire alla società liberale, i caratteri, i valori e le caratteristiche di un umanesimo dialettico, razionale, cioè quegli alti valori che lui ha appreso dalla scuola marxista, vedendo che nel marxismo prevaleva la tendenza al dogmatismo staliniano, li ha riadattati dall'altra parte, in effetti una strategia chiave della guerra fredda è stata quella di far assumere all'occidente quei valori che mortivavano molte persone a schierarsi a sinistra, mostrando che la loro più vera e genuona reliazzazione è in chiave liberale.
Quindi quella di Popper è un'operazione ideologica, che a sua volta usa Popper (e altri, ad esmeio H.Arendt, HAjek) come colonna culturale.
Oggi è evidente come il presupposto ideologico di Popper si sia staccando dalla realtà:
Ma anche nel passato (e qui sta la malafede di Popper) il liberalismo non è affatto stato un progresso dialettico, razionale dell'umanesimo: il iberalismo aveva connotati tipicamente totalitari, in quanto ninte + del capitalismo riduce l'essere ad enete (Heidegger), cioè l'umano è ridotto a elemento della produzione o dell'accomulazione del capitale, da cui l'idea di sottuomo, tratta degli schiavi, strerminio e genocidi dipopolazioni ritenute unumane in quanto esterne al capitalismo, fino a forme più moderne e tecnologiche di sfruttamento, esclusione, fino al consumismo.
In questo processo, ciò che ha cercato di emencipare l'essere, rispetto all'ente, è stata la forza dialettica della storia, della lotta di classe (bisogna leggere e capire Nietzsche, che capisce benissimo questa forza intrinseca alla storia, e vi si scaglia contro con tutta il suo apparato filosofico), che culmina nel comunismop, non sono pensabili gli sviluppi e le lote emancipativedel mondo, ma soprattutto dell'occidente senza la sfida sovietica all'occidente! Non è affatto il liberalismo di per se che procede come vorrebbe Popper secondo una dialettica, razionale, pluralistica, umanistica a risolvere e appianare ingiustizie e incongruenze varie, ma questo Popper non lo crede fino in fondo, non è così ingenuamente idiota, Popper è un militante ideologizzato.
RIguardo JV Hajek, egli è solo un Marx a metà (o molto meno): MArx è stato un grande apologeta del capitalismo: descrive il capitalismo come la forza più grande che l'umanità esprime, che ha costruito il mondo, dissolvendo le vecchie culture (feudatarie, cavalleresche) e la loro ignoranza, insieme al vecchio potere che intrinsecamente reggevano. SOlo che MArx comprende, che una volta che il capitalismo realizza la sua globalità, annulla l'umano. Invece Hajek si ferma li, ed elabora un a visione che un po assomiglia a quella di Popper ma molto più reazionaria e dogmatica: il capitalismo è stato e sempre sarà l'unica forma emancipatoria della società, è naturale e connaturata all'uomo, ciò che vi si oppone è una tentazione utopistico scellerata che potrebbe degenerare a causare inferni in terra, l'unica rivoluzione buona è quella americana che è liberale e ha creato gli USA e non l'idea di paradiso di giustizia in terra trasformatisi nell'inferno..e via blaterando (senza tener conto che la rivoluzione americana non può essere comparata alla francese: primo era copntro il re inglese, e gli inglesi si limitarono a scappare, mentre la Francese era contro il re francese che data in francia, secondo la francia era circondata da altri imperi, che le muovevano guerra perchè contrari, secondo le terre degli USA erano territori vergini (salvo sterminare la gente che li abitava, ritenuti sotto.umonini) e quindi non si avevano porbelmi sociali, di lavovo, occupazione, contrasti sociali ecc...bastava conquistare terre, arricicchirsi..).
Hajek arriva a benedire e lodare un para.nazista come Pinochet (he usò metodi si sterminio e stortura sitematici di tipo nazista), perchè essendo servo della CIA, che voleva innastare in Cile un liberismo (aiutato e foraggiato dagli USA) tutto sommato era meglio di una socialismo espressione libera della democrazia (sarebbe bastato aspettare le elezioni successive).
Popper comunque ha un'avvisaglia, quando scrive "cattiva maestra televisione" comincia a capitre che il regime liberale USA, può benissimo nno essere il paradiso del confronto e della pegagogia dialettico, razionale, umanistica, ma ha forma ben più moderne, controllatem, efficaci di creazione e controllo del consenso. Peccato che già i pensatori MArxisti del suo tempo l'avevano capito ed elaborato da tempo, certo era molto più facile non conoscerli ed etichettarli come pezzenti ottusi post-staliniani e bearsi compiaciuto delle sua pedanti riciclate ovvietà (aleggere i sui libri, anche quello sulla scienza, sembra che ci sono solo idee buone e ovvie, le sue, e le altre sono demenze grottesche).
ci sta un botto spacchi
Val fai schifo😂
Condeeeeeeee
Romixxxx
Raga chat su UA-cam😂
@@francescocondello9719 hahahhaha
Critica marxista a Popper:..il problema è che la società concreta..quella reale,storicamente determinate è suddivisa in classi e sotto classi con interessi materiali diversi e inconciliabili...la Democrazia borghese nasconde questi diversi interessi sotto il velo dell'uguaglianza giuridica dei cittadini di fronte alla legge..ma i cittadini sono collocati diversamente nei rapporti di produzione..una minoranza possiede capitali,rendite..più o meno grandi..una maggioranza vive di salario e non controlla i capitali e i mezzi della produzione sociale..esiste perenne un conflitto permanente tra i capitalisti tra loro..e tra i capitalisti e i salariati..per lungo tempo questo conflitto è stato ammortizzato grazie al welfare state..e grazie alla supremazia dei capitalisti occidentali su un mondo arretrato e incapace di competere ad armi pari..ora che emergono nuovi centri capitalistici come in primis il gigante Cinese..la competizione si farà via via più serrata e feroce..sempre più difficile sarà conciliare le necessità del profitto con la possibilità di mantenere un welfare che in Europa ha alimentato l'illusione di poter superare le contraddizioni sistemiche del Capitale individuate da Marx...superare la società capitalistica non è più ormai una alternativa da scegliere..ma una necessità storica vitale..Marx:" o rivoluzione sociale di tutta la società o comune rovina delle classi in lotta"..