L’imperatore Adriano fece costruire un mausoleo funebre per sè e i suoi familiari, la “Mole Aureliana”, sulla sponda destra del Tevere; per accedervi, fece costruire anche un ponte sul fiume, il “Ponte Elio”. Dal 139 in poi, Adriano, la sua famiglia, i suoi discendenti imperatori con le loro famiglie fino a Caracalla, trovarono sepoltura nella Mole. All’inizio del V secolo, l’imperatore d’occidente Onorio inserì la Mole dentro le mura aureliane, trasformandola in castello di protezione. Nel 590, Roma era flagellata da una grave pestilenza e papa Gregorio I decise di organizzare una solenne processione penitenziale. Mentre il pontefice, alla guida della processione, stava attraversando Ponte Elio, ebbe la visione dell'arcangelo Michele che, in cima alla Mole Adriana, rinfoderava la sua spada: ciò fu interpretato come un segno celeste preannunciante l'imminente fine dell'epidemia, cosa che effettivamente avvenne. Da allora la Mole Adriana prese il nome di Castel Sant’Angelo. Protetto dalle mura e dal castello, si cominciò a formare un nucleo abitativo ad ovest del castello, in direzione della Basilica di San Pietro, meta di pellegrini perché luogo di sepoltura dell’apostolo Pietro. Alla fine dell’VIII secolo, Papa Adriano fece costruire una chiesa, con funzioni parrocchiali a beneficio di quello che sarebbe diventato il rione “Borgo”. La chiesa fu dedicata a Santa Maria in Traspontina, cioé “al di là del Ponte Sant’Angelo”. Il Castello fu molto utile alla difesa di Roma e del Vaticano, ma con l’avvento delle armi da fuoco i bombardieri papalini avevano difficoltà per la presenza dell’enorme cupola dell’adiacente Chiesa di Santa Maria in Traspontina: nel 1527 i Lanzichenecchi riuscirono a bombardare e saccheggiare il rione e Roma intera (Sacco di Roma); Papa Pio IV, nel 1564, la fece demolire per ricostruirla più lontana dal castello e con una cupola più bassa. Furono interessati vari architetti, tra cui Jacopo Barozzi, detto Il Vignola, il suo allievo Ottaviano Nonni detto Il Mascherino e Sallustio Peruzzi, figlio di Baldassarre, autore di Villa Farnesina; tutti, comunque, erano controllati dalla Confraternita dei bombardieri del Papa, attenti a lasciare aperte le loro traiettorie. Fecero costruire anche una cappella alla loro patrona, Santa Barbara, oggi patrona di tutti coloro che hanno a che fare con le esplosioni, come i minatori, gli artificieri, i vigili del fuoco, gli artiglieri, i genieri e i marinai. Non per niente il posto dove si tengono le munizioni “pesanti” si chiama “santabarbara”. La nuova chiesa fu inaugurata da papa Sisto V nel 1587 e confermata all’Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo (Madonna del Carmine). Fu restaurata nel XVII secolo da Francesco Peparelli e durante il ventennio fascista si trovò a nord della “Spina di Borgo”, quindi marginalmente interessata al suo abbattimento (cfr. il mio video ua-cam.com/video/LHPTPKcX1iE/v-deo.html): oggi affaccia su Via della Conciliazione, di poco arretrata rispetto agli edifici adiacenti e con una scalinata meno monumentale. Nel video: 0:14 Facciata della Chiesa di Santa Maria in Traspontina, di Sallustio Peruzzi, probabilmente da disegni del Vignola 0:29 L’interno è a navata unica con 10 cappelle laterali e un transetto ridotto 0:44 Decorazione della volta. Ignoro autore e anno di lavorazione: invito qualcuno che conosce i dati a segnalarmeli in un commento 0:59 Nel presbiterio semicircolare che si estende anche nel transetto è posto un baldacchino a forma di corona, sorretto da otto colonne di diaspro di Sicilia, realizzato da Carlo Fontana, che ideò le coreografie di stucchi e marmi, eseguiti da Leonardo Reti 1:14 Sull’altare è incastonata una icona del XIII secolo raffigurante la Vergine con il Bambino, portata secondo la tradizione a Roma dai Crociati di ritorno dalla Terra Santa. In realtà, purtroppo, l’immagine attuale è una copia del XIX secolo, poiché l’originale fu trafugato durante il periodo della repubblica romana. 1:29 La statua della Madonna del Carmelo (o del Carmine) viene portata in processione per le strade di Borgo la domenica sera antecedente il 16 luglio di ogni anno 1:44 La cupola, disegnata dal Mascherino, è priva di tamburo; i quattro pennacchi furono decorati da Gian Domenico Cerrini, detto il cavalier Perugino e rappresentano i due patriarchi carmelitani Elia ed Eliseo, San Pier Tommaso patriarca di Gerusalemme e il vescovo Sant’Andrea Corsini 1:59 Santa Barbara, olio su tela di Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d'Arpino Con “Sunny Afternoon” (=pomeriggio di sole) il complesso inglese “The Kinks” raggiunse il primo posto delle classifiche del regno Unito per la terza volta, espropriandolo addirittura a “Paperback Writer” dei Beatles. Ma i Kinks arrivarono al primo posto anche in Irlanda, Canada, Olanda e Norvegia; entrarono nelle classifiche di USA (14#), Nuova Zelanda (2#), Australia (13#), Germania occidentale (7#), Danimarca (3#), Austria (5#), Finlandia (7#), Francia (11#), Spagna (10#), Italia (12#). E in Italia furono pubblicate anche due diverse versioni, una eseguita dai Nomadi (“Spegni quella luce”), l’altra dai Nuovi Angeli (L'orizzonte e' azzurro anche per te"), già da me citati nel video ua-cam.com/video/0YGRo189Rek/v-deo.html COMPLETION OF THE DESCRIPTION IN ENGLISH With “Sunny Afternoon” the English band “The Kinks” reached first place in the UK charts for the third time, even expropriating it from “Paperback Writer” by The Beatles. But they also reached first place in Ireland, Canada, Holland and Norway; they entered the charts in the USA (14#), New Zealand (2#), Australia (13#), West Germany (7#), Denmark (3#), Austria (5#), Finland (7#), France (11#), Spain (10#), Italy (12#). But in Italy two different versions were also published, one performed by Nomadi (“Spegni quella luce”), the other by Nuovi Angeli (“L'orizzonte e' azzurro anche per te"), already mentioned by me in my video ua-cam.com/video/0YGRo189Rek/v-deo.html
L’imperatore Adriano fece costruire un mausoleo funebre per sè e i suoi familiari, la “Mole Aureliana”, sulla sponda destra del Tevere; per accedervi, fece costruire anche un ponte sul fiume, il “Ponte Elio”. Dal 139 in poi, Adriano, la sua famiglia, i suoi discendenti imperatori con le loro famiglie fino a Caracalla, trovarono sepoltura nella Mole. All’inizio del V secolo, l’imperatore d’occidente Onorio inserì la Mole dentro le mura aureliane, trasformandola in castello di protezione. Nel 590, Roma era flagellata da una grave pestilenza e papa Gregorio I decise di organizzare una solenne processione penitenziale. Mentre il pontefice, alla guida della processione, stava attraversando Ponte Elio, ebbe la visione dell'arcangelo Michele che, in cima alla Mole Adriana, rinfoderava la sua spada: ciò fu interpretato come un segno celeste preannunciante l'imminente fine dell'epidemia, cosa che effettivamente avvenne. Da allora la Mole Adriana prese il nome di Castel Sant’Angelo. Protetto dalle mura e dal castello, si cominciò a formare un nucleo abitativo ad ovest del castello, in direzione della Basilica di San Pietro, meta di pellegrini perché luogo di sepoltura dell’apostolo Pietro. Alla fine dell’VIII secolo, Papa Adriano fece costruire una chiesa, con funzioni parrocchiali a beneficio di quello che sarebbe diventato il rione “Borgo”. La chiesa fu dedicata a Santa Maria in Traspontina, cioé “al di là del Ponte Sant’Angelo”.
Il Castello fu molto utile alla difesa di Roma e del Vaticano, ma con l’avvento delle armi da fuoco i bombardieri papalini avevano difficoltà per la presenza dell’enorme cupola dell’adiacente Chiesa di Santa Maria in Traspontina: nel 1527 i Lanzichenecchi riuscirono a bombardare e saccheggiare il rione e Roma intera (Sacco di Roma); Papa Pio IV, nel 1564, la fece demolire per ricostruirla più lontana dal castello e con una cupola più bassa. Furono interessati vari architetti, tra cui Jacopo Barozzi, detto Il Vignola, il suo allievo Ottaviano Nonni detto Il Mascherino e Sallustio Peruzzi, figlio di Baldassarre, autore di Villa Farnesina; tutti, comunque, erano controllati dalla Confraternita dei bombardieri del Papa, attenti a lasciare aperte le loro traiettorie. Fecero costruire anche una cappella alla loro patrona, Santa Barbara, oggi patrona di tutti coloro che hanno a che fare con le esplosioni, come i minatori, gli artificieri, i vigili del fuoco, gli artiglieri, i genieri e i marinai. Non per niente il posto dove si tengono le munizioni “pesanti” si chiama “santabarbara”.
La nuova chiesa fu inaugurata da papa Sisto V nel 1587 e confermata all’Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo (Madonna del Carmine). Fu restaurata nel XVII secolo da Francesco Peparelli e durante il ventennio fascista si trovò a nord della “Spina di Borgo”, quindi marginalmente interessata al suo abbattimento (cfr. il mio video ua-cam.com/video/LHPTPKcX1iE/v-deo.html): oggi affaccia su Via della Conciliazione, di poco arretrata rispetto agli edifici adiacenti e con una scalinata meno monumentale.
Nel video:
0:14 Facciata della Chiesa di Santa Maria in Traspontina, di Sallustio Peruzzi, probabilmente da disegni del Vignola
0:29 L’interno è a navata unica con 10 cappelle laterali e un transetto ridotto
0:44 Decorazione della volta. Ignoro autore e anno di lavorazione: invito qualcuno che conosce i dati a segnalarmeli in un commento
0:59 Nel presbiterio semicircolare che si estende anche nel transetto è posto un baldacchino a forma di corona, sorretto da otto colonne di diaspro di Sicilia, realizzato da Carlo Fontana, che ideò le coreografie di stucchi e marmi, eseguiti da Leonardo Reti
1:14 Sull’altare è incastonata una icona del XIII secolo raffigurante la Vergine con il Bambino, portata secondo la tradizione a Roma dai Crociati di ritorno dalla Terra Santa. In realtà, purtroppo, l’immagine attuale è una copia del XIX secolo, poiché l’originale fu trafugato durante il periodo della repubblica romana.
1:29 La statua della Madonna del Carmelo (o del Carmine) viene portata in processione per le strade di Borgo la domenica sera antecedente il 16 luglio di ogni anno
1:44 La cupola, disegnata dal Mascherino, è priva di tamburo; i quattro pennacchi furono decorati da Gian Domenico Cerrini, detto il cavalier Perugino e rappresentano i due patriarchi carmelitani Elia ed Eliseo, San Pier Tommaso patriarca di Gerusalemme e il vescovo Sant’Andrea Corsini
1:59 Santa Barbara, olio su tela di Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d'Arpino
Con “Sunny Afternoon” (=pomeriggio di sole) il complesso inglese “The Kinks” raggiunse il primo posto delle classifiche del regno Unito per la terza volta, espropriandolo addirittura a “Paperback Writer” dei Beatles. Ma i Kinks arrivarono al primo posto anche in Irlanda, Canada, Olanda e Norvegia; entrarono nelle classifiche di USA (14#), Nuova Zelanda (2#), Australia (13#), Germania occidentale (7#), Danimarca (3#), Austria (5#), Finlandia (7#), Francia (11#), Spagna (10#), Italia (12#). E in Italia furono pubblicate anche due diverse versioni, una eseguita dai Nomadi (“Spegni quella luce”), l’altra dai Nuovi Angeli (L'orizzonte e' azzurro anche per te"), già da me citati nel video ua-cam.com/video/0YGRo189Rek/v-deo.html
COMPLETION OF THE DESCRIPTION IN ENGLISH
With “Sunny Afternoon” the English band “The Kinks” reached first place in the UK charts for the third time, even expropriating it from “Paperback Writer” by The Beatles. But they also reached first place in Ireland, Canada, Holland and Norway; they entered the charts in the USA (14#), New Zealand (2#), Australia (13#), West Germany (7#), Denmark (3#), Austria (5#), Finland (7#), France (11#), Spain (10#), Italy (12#). But in Italy two different versions were also published, one performed by Nomadi (“Spegni quella luce”), the other by Nuovi Angeli (“L'orizzonte e' azzurro anche per te"), already mentioned by me in my video
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