Ferragni. Grazie per aver parlato di due dei miei influencer preferiti: Enrico Berti e Carlo Sini (quest'ultimo soprattutto). Condivido la tua riflessione, cioè che ci vuole fegato a proporre contenuti su Husserl quando nello stesso mezzo di diffusione si trovano decine e decine di lezioni di un profondo conoscitore dell'argomento qual è il professor Sini. Detto questo, non odiarmi per l'incensata, ma i tuoi video sulla fenomenologia sono ben fatti, traspaiono preparazione e passione per l'argomento, li guardo sempre con piacere.
Tra i millemila punti che hai toccato, per cui non basterebbe un solo commento, ne hai beccato uno che mi è sempre stato parecchio a cuore, ed è quello del far approfondire le cose alle persone. Al punto che mi preoccupano molto di più tutti quei commenti in cui mi vengono fatti i complimenti, che il contrario. Com'è che se ci stanno tutti sti divulgatori la gente ancora non legge? In merito a ciò ho sempre notato due cose, che in realtà credo siano due facce della stessa medaglia: se sei troppo "complicato" allontani la gente e non ti segue nessuno, e sarebbe sciocco fare qualcosa su un social autoilludendosi di non voler essere visto da anima viva; se invece sei troppo "semplice", al contrario, la gente ti segue veramente troppo! Nel senso che, semplificando tutto per far capire le cose alla gente, si finisce per saturare la curiosità per cui quella gente è finita per seguirti, con il risultato che non approfondisce. Per parlare in lacanese, se col primo approccio da "discorso del padrone", sebbene metti insieme una bella catena significante S1-S2, risulti palloso e antiquato, e digeribile solo per 4 vecchi che hanno imparato ad usare UA-cam, col secondo approccio da "discorso del capitalista", metti la gente che vuole sapere qualcosa in diretto rapporto con quel sapere $-S2, ma la tieni lontana da S1, col risultato che la gente si tiene ignorante perché tanto ha S2, che gliene può fregare mai di pijare in mano 'sto benedetto Fallo (S1) ed andare ad approfondire per conto proprio?! La "soluzione" a questo problema me la sono data cercando di mantenermi a metà strada, non rimanendo troppo accademico, ma nemmeno semplificando tutto, tant'è che con questa strana via di mezzo finisco per parlare di significanti, falli, registri lacaniani come se stessi parlando di quello che ho mangiato la sera scorsa a cena... pare funzionare perché quelli che mi chiedono da che libro di Freud o Lacan iniziare ci stanno, ma il punto è che quello che ti arriva è sempre una minima parte dell'effettivo, e cosa faccia il grosso delle persone che ti seguono rimane un bel mistero.
Mah... Onestamente credo che la dinamica social-influencer si sia saturata. La teoria secondo cui gli influencers siano i moderni sofisti potrebbe avere senso; e che la conoscenza pret a porter veicolata sia fine a se stessa e poco approfondita è secondo me un argomento quantomeno parziale. Oggi disponiamo di una capacità di conoscenza in potenza quasi illimitata è quindi possibile parlare- sui social come cassa di risonanza, approfondendo anche velocemente- di qualunque argomento. Semmai io porrei l'accento piu sulle conseguenze che la polarizzazione in comunity, che ruotando attorno al singolo influencer, comporta. I membri delle comunity si appiccicano in testa il pensiero del proprio guru - sulla scorta della fallacia ad autorictate -senza esercitare il proprio pensiero critico. L'idea poi, che l' esperto, che ha passato la vita a studiare un determinato campo , sia l'unico che possa esporre tale sapere alle masse è un idea debole sin dalle sue premesse: partendo dal fatto che il sapere di una materia è infinito in quanto soggetto al divenire, il fatto che l'esperto abbia potuto approfondire solo perchè ci ha dedicato tempo non spiega affatto come mai quest'ultimo sia più titolato a parlare in pubblico di un appassionato / influencer che abbia studiato , magari per anni o magari per un mese, un tema per interesse personale. Risulta quindi difficile credere che tra l'esperto e l'appassionato, che ha studiato un argomento anche solo per farci un video, la differenza stia nel tempo impiegato nell'approfondire. CIò che potrebbe semmai provare a spiegare perchè l'esperto ha più peso, ed è quindi "più titolato a parlare" di un'appassionato/ influencer, è lo scopo che egli ha nel fare ciò che fa : lo scienziato il medico il cuoco hanno lo scopo scoprire nuove cose, curare ed insegnare a cucinare (ha dovuto approfondire conseguendo un titolo che attesta "il suo sufficiente grado di approfondimento") oppure il muratore, l'imbianchino ed il commerciante di generi alimentari che hanno il titolo di approfondimento dato da quanto vendono ridipingono facciate o costruiscono case ; l'influencer intrattiene , non ha - o non dovrebbe avere- scopi di servizio e visto che intrattenere è il suo mestiere può "permettersi di parlare di qualcosa anche senza approfondire". Infine pensare che l'intellettuale sia libero perché disinteressato, mi sembra mi sembra un idea quasi platonica: l'intellettuale è libero fino a quando non si preoccupa di essere riconosciuto come tale dagli altri, quando questo accade egli diventa un cercatore di consensi come il peggiore degli influecers perdendo la sua libertà.
Hai parlato molto della figura di intellettuale, ma manca una definizione quindi quello che dici a riguardo non solo è soggettivo, ma anche vago perché non riconducibile appunto a una definizione. La crisi che secondo te ci sarà nel mondo degli influencer, se ho capito bene, passa dalla presa di coscienza che sono venditori di fumo. Ma non mi convince come argomentazione perché dove c'è domanda ci sarà sempre offerta. E c'è una enorme domanda di queste figure perché nella nostra epoca la gente ha paura di pensare, cerca di evadere da ogni attività che richieda impegno e pensiero, la gente cerca persone che pensano al loro posto, guru a cui affidarsi, pagliacci di cui ridere, ... La questione non è dunque "gli influencer scompariranno", ma è "come cambieranno gli influencer". Avremo un'offerta che si adeguerà sempre alla domanda.
Io credo che nonostante queste cose esistano,non se ne dovrebbe parlare,sono cose per la plebe,la gente poco intelligente, un influencer,ma che c. è? uno di venti,anni che va a insegnare a uno più grande?Platone non si metterebbe neanche a ridere..
Parola d'ordine: Dispositivo ANALOGICO
Ferragni.
Grazie per aver parlato di due dei miei influencer preferiti: Enrico Berti e Carlo Sini (quest'ultimo soprattutto). Condivido la tua riflessione, cioè che ci vuole fegato a proporre contenuti su Husserl quando nello stesso mezzo di diffusione si trovano decine e decine di lezioni di un profondo conoscitore dell'argomento qual è il professor Sini.
Detto questo, non odiarmi per l'incensata, ma i tuoi video sulla fenomenologia sono ben fatti, traspaiono preparazione e passione per l'argomento, li guardo sempre con piacere.
Tra i millemila punti che hai toccato, per cui non basterebbe un solo commento, ne hai beccato uno che mi è sempre stato parecchio a cuore, ed è quello del far approfondire le cose alle persone. Al punto che mi preoccupano molto di più tutti quei commenti in cui mi vengono fatti i complimenti, che il contrario. Com'è che se ci stanno tutti sti divulgatori la gente ancora non legge?
In merito a ciò ho sempre notato due cose, che in realtà credo siano due facce della stessa medaglia: se sei troppo "complicato" allontani la gente e non ti segue nessuno, e sarebbe sciocco fare qualcosa su un social autoilludendosi di non voler essere visto da anima viva; se invece sei troppo "semplice", al contrario, la gente ti segue veramente troppo! Nel senso che, semplificando tutto per far capire le cose alla gente, si finisce per saturare la curiosità per cui quella gente è finita per seguirti, con il risultato che non approfondisce.
Per parlare in lacanese, se col primo approccio da "discorso del padrone", sebbene metti insieme una bella catena significante S1-S2, risulti palloso e antiquato, e digeribile solo per 4 vecchi che hanno imparato ad usare UA-cam, col secondo approccio da "discorso del capitalista", metti la gente che vuole sapere qualcosa in diretto rapporto con quel sapere $-S2, ma la tieni lontana da S1, col risultato che la gente si tiene ignorante perché tanto ha S2, che gliene può fregare mai di pijare in mano 'sto benedetto Fallo (S1) ed andare ad approfondire per conto proprio?!
La "soluzione" a questo problema me la sono data cercando di mantenermi a metà strada, non rimanendo troppo accademico, ma nemmeno semplificando tutto, tant'è che con questa strana via di mezzo finisco per parlare di significanti, falli, registri lacaniani come se stessi parlando di quello che ho mangiato la sera scorsa a cena... pare funzionare perché quelli che mi chiedono da che libro di Freud o Lacan iniziare ci stanno, ma il punto è che quello che ti arriva è sempre una minima parte dell'effettivo, e cosa faccia il grosso delle persone che ti seguono rimane un bel mistero.
Bella riflessione. Spero di collaborare con te in qualche video di confronto filosofico, un abbraccio!
Quando vuoi😉
😂😂😂😂😂 ogni riferimento è puramente casuale 👏👏👏👏👏 sei testimonianza di grande dialettica 👍
J’apprécie beaucoup votre canal tant pour les contenus abordés que pour rester familier avec la langue italienne.
Grazie!
(Ferragni)
Mah... Onestamente credo che la dinamica social-influencer si sia saturata.
La teoria secondo cui gli influencers siano i moderni sofisti potrebbe avere senso; e che la conoscenza pret a porter veicolata sia fine a se stessa e poco approfondita è secondo me un argomento quantomeno parziale. Oggi disponiamo di una capacità di conoscenza in potenza quasi illimitata è quindi possibile parlare- sui social come cassa di risonanza, approfondendo anche velocemente- di qualunque argomento.
Semmai io porrei l'accento piu sulle conseguenze che la polarizzazione in comunity, che ruotando attorno al singolo influencer, comporta. I membri delle comunity si appiccicano in testa il pensiero del proprio guru - sulla scorta della fallacia ad autorictate -senza esercitare il proprio pensiero critico.
L'idea poi, che l' esperto, che ha passato la vita a studiare un determinato campo , sia l'unico che possa esporre tale sapere alle masse è un idea debole sin dalle sue premesse: partendo dal fatto che il sapere di una materia è infinito in quanto soggetto al divenire, il fatto che l'esperto abbia potuto approfondire solo perchè ci ha dedicato tempo non spiega affatto come mai quest'ultimo sia più titolato a parlare in pubblico di un appassionato / influencer che abbia studiato , magari per anni o magari per un mese, un tema per interesse personale. Risulta quindi difficile credere che tra l'esperto e l'appassionato, che ha studiato un argomento anche solo per farci un video, la differenza stia nel tempo impiegato nell'approfondire.
CIò che potrebbe semmai provare a spiegare perchè l'esperto ha più peso, ed è quindi "più titolato a parlare" di un'appassionato/ influencer, è lo scopo che egli ha nel fare ciò che fa : lo scienziato il medico il cuoco hanno lo scopo scoprire nuove cose, curare ed insegnare a cucinare (ha dovuto approfondire conseguendo un titolo che attesta "il suo sufficiente grado di approfondimento") oppure il muratore, l'imbianchino ed il commerciante di generi alimentari che hanno il titolo di approfondimento dato da quanto vendono ridipingono facciate o costruiscono case ; l'influencer intrattiene , non ha - o non dovrebbe avere- scopi di servizio e visto che intrattenere è il suo mestiere può "permettersi di parlare di qualcosa anche senza approfondire".
Infine pensare che l'intellettuale sia libero perché disinteressato, mi sembra mi sembra un idea quasi platonica: l'intellettuale è libero fino a quando non si preoccupa di essere riconosciuto come tale dagli altri, quando questo accade egli diventa un cercatore di consensi come il peggiore degli influecers perdendo la sua libertà.
Hai parlato molto della figura di intellettuale, ma manca una definizione quindi quello che dici a riguardo non solo è soggettivo, ma anche vago perché non riconducibile appunto a una definizione.
La crisi che secondo te ci sarà nel mondo degli influencer, se ho capito bene, passa dalla presa di coscienza che sono venditori di fumo. Ma non mi convince come argomentazione perché dove c'è domanda ci sarà sempre offerta. E c'è una enorme domanda di queste figure perché nella nostra epoca la gente ha paura di pensare, cerca di evadere da ogni attività che richieda impegno e pensiero, la gente cerca persone che pensano al loro posto, guru a cui affidarsi, pagliacci di cui ridere, ...
La questione non è dunque "gli influencer scompariranno", ma è "come cambieranno gli influencer". Avremo un'offerta che si adeguerà sempre alla domanda.
Io credo che nonostante queste cose esistano,non se ne dovrebbe parlare,sono cose per la plebe,la gente poco intelligente, un influencer,ma che c. è? uno di venti,anni che va a insegnare a uno più grande?Platone non si metterebbe neanche a ridere..
Ha visto l'uscita del libro Critica alla Ragion Demoniaca?
Sì ho visto, ma trovo i libri di Rick du Fer davvero poco interessanti
Rick du fer era e rimane un poser dai tempi di L’emergere del possibile
Ogni riferimento a Del Ferro è puramente casuale (e ci sei andato fin troppo leggero)
ferragni
Rick Du Ferragni @@ikki9001
dott. Pantaleone is the new Ferragni
😂😂
Riguardo ai video randomici, sarebbe bello sentirti parlare delle tue letture. La cosa di "Ferragni" è un po' da influencer😉
Beh delle mie letture ne parlo già nella playlist Letteratura. Il prossimo di cui vi parlerò è Il giocatore di Dostoevskij
@@FilosofiaFuoriPosto ok, grazie per la risposta.
Gran libro Il Giocatore
Sini e Husserl=❤
Ottimo video btw
Forse quello dello "youtuber" sarebbe meglio non fosse un vero e proprio lavoro.
Con tutto il rispetto, a Fusaro je spicci casa
Sicuramente
Ingarref.
Ferragni😂
Ferragni
feraggni
Ferragni 😅