La 231 e la responsabilità penale della società

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  • Опубліковано 18 вер 2024
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    Un dirigente di una società corrompe un pubblico funzionario; di conseguenza, grazie all’atto corruttivo e ad una gara d’appalto pilotata, quel dirigente riesce a far aggiudicare il lavoro alla società per la quale esercita la sua attività professionale.
    Il dirigente finirà in carcere ma... la società? Sarà perseguita penalmente?
    Come possiamo ben intuire il dirigente si è macchiato di un reato molto grave, ma in questa sede di lui poco ci interessa.
    Sì perché qui la domanda è: la società risponderà dell’azione del suo uomo sotto il profilo penale?
    La risposta è: Sì.
    La società potrà rispondere penalmente in quanto essa ha conseguito un vantaggio patrimoniale grazie a quell’azione delittuosa.
    Infatti, la responsabilità amministrativa delle società è stata introdotta dalla famosa Legge 231/2001.
    I reati di cui può rispondere la società sono tassativamente stabiliti dalla legge.
    Ne citiamo alcuni:
    - Truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche
    - Delitti informatici e trattamento illecito di dati
    - Delitti di criminalità organizzata
    - Concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione.
    - Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento
    - Delitti contro l'industria e il commercio
    - Reati societari
    Ma cosa rischia la società sotto il profilo penale?
    La società rischia:
    - Salatissime sanzioni pecuniarie, quindi delle vere e proprie emorragie economiche che dissanguano la società.
    - Il Sequestro di somme di denaro percepite indebitamente (pensiamo a società che attraverso carte false ottengono finanziamenti pubblici).
    - La confisca delle somme indebitamente percepite.
    Ma ci sono anche le misure interdittive.
    E CIOè MISURE CHE DISPONGONO:
    - L’INTERRUZIONE DELL’esercizio DELL’ATTIVITà IN VIA TEMPORANEA O IN VIA DEFINITIVA.
    - Il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione;
    - L’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l’eventuale revoca di quelli già concessi.
    BENE, Ma cosa succede se quel dirigente che abbiamo visto prima agisse soltanto per suo conto (cioè dà la stecca al P.U. per ottenere un avanzamento di carriera o dei benefit) e se, dunque, la società fosse assolutamente all’oscuro del suo operato corruttivo?
    Quali sono le contromisure da prendere?
    La prima contromisura è quella di dotarti di preventivamente, ovvero prima della commissione del reato, di un modello organizzativo che serva a dimostrare che hai predisposto un “sistema” volto ad evitare la commissione del reato di un tuo sottoposto.
    Ciò significa che si è creato una serie di regole e di procedure per evitare che sia commessa l’attività delittuosa.
    Insomma la società si dota di una “trappola per topi” pronta a scattare nel caso in cui ci sia un dipendente o una figura apicale che voglia fare il furbo.
    È chiaro che questa trappola per topi deve essere sempre oleata e tenuta bene in modo che funzioni.
    Ma cosa succede se la trappola per topi, ovvero il modello organizzativo, ad accalappiare il topo il quale fugge con l’intero pezzo di formaggio?
    Beh a quel punto, anche se il modello non ha funzionato, bisognerà capire se la società ha tratto un vantaggio patrimoniale dall’azione delittuosa e quindi se sia meritevole della sanzione penale.
    Voglio citarti il caso di un imprenditore che produceva parti ed accessori per autoveicoli al quale veniva contestato il D.lgs. 231, quindi la responsabilità dell’Ente, per aver omesso di predisporre le misure antifortunistiche all’interno dell’azienda.
    L’accusa: omicidio colposo.
    Il Giudice ha ritenuto che la società non fosse colpevole dell’infortunio sul lavoro e che non era applicabile la 231 atteso che non vi era stato nessun vantaggio economico della società perché, in termini pratici, detta società aveva realmente investito nei programmi di ristrutturazione del sito industriale e, di conseguenza, mancava il risparmio economico in ambito di sicurezza.
    Da qui l’assoluzione.
    Ecco quindi che l’azione Difensiva del Difensore dovrà concentrarsi nel far comprendere al Giudice che non vi è stato risparmio dell’Azienda che non ha avuto alcun vantaggio.
    Questo eviterà che sia irrogata alla società sanzioni, multe, confische, interdizione della società a svolgere il suo lavoro.
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КОМЕНТАРІ • 2

  • @abdelkrimjawab3961
    @abdelkrimjawab3961 5 років тому

    Salve quanto costa una pratica per la cittadinanza italiana da lei grazie

    • @natskom
      @natskom 4 роки тому

      Complimenti. Ottimo video dal puntò di visto trcnivo. Spiegazioni chiare e complete. Spero che sul tema della 231 faccia altri video che esplichino le casistiche di rischio