Orune 2024 - Pratzas in Ainas - Autunno in Barbagia 🍁🪗🍂
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- Опубліковано 6 лют 2025
- Orune, gemellato con il Comune di Iffendic (Francia), con circa 3.000 abitanti, è un caratteristico centro della provincia di Nuoro. II paese è situato a circa 800 metri sul livello del mare, in una posizione che, tra le punte di Cuccumache, Cuccureteti e Sant' Andria, domina la vallata di Marreri, incastonata tra gli altipiani del Gennargentu e del Montalbo.
La straordinaria concentrazione di siti archeologici rende il territorio di Orune uno dei più affascinanti di tutta la Sardegna. Le sepolture denominate “domus de janas”, in località Marreri, i dolmen di Istithi e i numerosi menhir, chiamati in sardo “ perdas fittas ”, testimoniano la presenza di antichi insediamenti fin dal Neolitico.
All’età del Bronzo risalgono i numerosi nuraghi, alcuni dei quali conservano i resti dei villaggi circostanti e delle tombe dei giganti. L’area si caratterizza per la presenza di fonti e pozzi sacri dedicati al culto delle acque: Su Lidone, Su Pradu, Lorana, e lo straordinario monumento di Su Tempiesu, tappa obbligata per gli appassionati di archeologia. Quest’ultimo rappresenta l’unico esemplare di fonte sacra, finora conosciuto, che conservi la copertura originale risalente al Bronzo Recente.
In località Sant’Efis è stato riportato alla luce un importante insediamento romano, in parte sovrapposto a quello nuragico, frequentato tra il III e il V secolo d.C. mentre risalirebbero al Seicento i resti della chiesa di Sant’Efisio, scoperta durante gli scavi del sito.
Tra i rilievi erosi dal vento e dall’acqua si possono incontrare spettacolari formazioni rocciose come quella che domina il villaggio nuragico di Nunnale: si tratta di un grande pinnacolo formato da grossi massi di granito in equilibrio uno sopra l’altro.
La regione montuosa degrada verso est nelle profonde vallate scavate dai corsi d’acqua lungo i quali prosperano i boschi di tamerici, salici, filliree e agnocasti. Tutta l’area è ricca di acque già sfruttate dagli antichi nuragici come testimoniato dai numerosi pozzi e fonti sacre costruiti sulle alture che circondano il paese.
Orune vanta un ricchissimo patrimonio culturale: il visitatore potrà scoprire straordinari siti archeologici che raccontano la vita delle popolazioni locali a partire dal Neolitico ma anche i bellissimi manufatti artigianali, testimoni di antichi saperi che si tramandano da secoli.
Nelle vallate si trovano le domus de janas di Sa Tuppa e Annantine: si tratta di tipiche strutture tombali scavate nella roccia, realizzate nel Neolitico. Tra i muri a secco che dividono le proprietà terriere non è insolito ritrovare menhir (in sardo perdas fittas) rimossi dalla loro posizione originale e riutilizzati nei secoli passati per la costruzione di mura o case di campagna. Altre tipologie di sepolture preistoriche sono documentate dal dolmen di Istithi e dalle più tarde tombe dei giganti, costruite a partire dall’età del Bronzo Medio come quella di Gorteddera.
Numerosissimi sono i nuraghi censiti nel territorio comunale tra cui meritano una particolare menzione quelli di Santa Lulla e Sant’Efis, entrambi a pianta complessa formati da una torre centrale racchiusa da un’imponente muraglia entro cui erano costruite le altre torri. Il nuraghe di Nunnale si caratterizza per la sua posizione: si trova accanto a una singolare formazione rocciosa composta da tre massi di granito sovrapposti in equilibrio. Quello di Su Pradu appartiene alla tipologia “a corridoio” e rappresenta un classico esempio dei nuraghi più antichi.
Tra i ritrovamenti più suggestivi dell’epoca nuragica vi sono i monumenti sacri dedicati al culto delle acque: Su Lidone, Su Pradu, Lorana, e l’eccezionale fonte sacra di Su Tempiesu edificata nelle fasi finali del Bronzo Recente e frequentata sino alla prima età del Ferro.
Scoperta nel 1953 sul fianco di una collina di scisto, in località Sa costa de sa binza, mostra l’unica testimonianza di copertura di una fonte sacra.
Nell’importante sito archeologico di Sant’Efis oltre all’antica civiltà sarda sono presenti i resti di una chiesa, forse seicentesca, dedicata al santo. Inoltre le ultime campagne di scavo hanno riportato alla luce un grande centro commerciale romano del III-V secolo d.C.
Orune fa parte del parco letterario intitolato a Grazia Deledda: qui si possono riconoscere i luoghi citati dalla scrittrice in Colombi e Sparvieri, uno dei suoi famosi romanzi. Nell’opera il paese è chiamato Oronou «con le sue casette rossastre fabbricate sul cocuzzolo grigio di una vetta di granito, con le sue straducole ripide e rocciose». Tra gli edifici descritti vi è la parrocchiale di Santa Maria della Neve: costruita nell’Ottocento conserva interessanti tempere murali nella navata e nella volta realizzate da Antonio Caboni. Le altre chiese aperte al culto sono Santa Catirina, posizionata in uno dei quartieri più antichi del paese, e la chiesa campestre Su Cussolu (dedicata alla Madonna Consolata) in cui ad agosto si svolge una festa molto partecipata e ricca di tradizioni.
1° Video
Buona visione ❣️
Amo queste tradizioni
Campidanesu a Roma grande Orune bravissimi buone feste Sardegna mia ❤️💙❤️💙👏👏👋🙏
Io c'ero ❤tutto molto bello!
Orune sempere I su coro❤❤❤❤ orunessa in Toscana nostalgica ❤❤❤❤❤❤
Orune.....Bella e Brava gente 💪💪💪
Bravissima siete bellissimi forza orune sono una vostra baesana ma mi trovo nel Veneto
Mi sono dimenticata di scrivere chi animava la piazza :
Enrico Deiana - Voce
Massimo Cancellu - Cajon
Paolo Canu - Organetto